Grazie a tutti
1158-1161
Il Regno di Baldovino III, in questi anni, si impegnò ad stringere alleanze con diversi stati occidentali,il Papato , tutti i regni italici e i cugini Francesi.
L’intento del Re era di attirare l’attenzione internazionale in oriente, infatti il Regno di Gerusalemme, era dalla sua fondazione sotto la continua minaccia di crollo, circondato com’era da potenze Islamiche, ora unite anche dalla comune confessione sunnita.
Dalla sua massima espansione, il Regno aveva perso Edessa (Urfa), conquistata dal temibile condottiero Nur ad Din, l’Atabeg di Aleppo e Musul, capo incontrastato della Siria.
1162 Crociata ad Edessa.
Il Papa, volle la Cristianità unita, per liberare i fratelli di Edessa.
Baldovino III fu sopraffatto dalla gioia, i suoi sforzi diplomatici, avevano ottenuto un risultato insperato e improvviso.
L’iniziativa del Papa fu così straordinariamente in linea con le speranze regali, che la proposta, non poteva non essere abbracciata con forza dal monarca del Regno di Gerusalemme.
L’occidente non ci aveva abbandonati, non eravamo stati dimenticati, dovevamo rispondere.
Vennero mandate spie in ava scoperta, per i possibili rinforzi di Damasco e Homs.
1163
L’estremo occidente si mosse, dal Regno di Portogallo l’armata crociata si mosse rapidamente, giungendo nell’inverno di quest’anno, ai confini siriani, portandosi inimicizie con i Selgiuchidi e con i bizantini.
Raccolte le forze, certi ,ora, della bellicosità fraterna, Re Baldovino III, in persona si mosse con una armata potente, la meta era vicina, ma come sarebbe finita?
Solo i normanni di Sicilia, oltre ai portoghesi e a Gerusalemme, aveva preso la Croce contro Edessa.
La conquista di questa città, era, si una perdita per Nur ad Din, ma la Siria sarebbe stata comunque, ancora,molto forte, agguerrita e assetata di vendetta.
La pace, non l’avrebbero accettata, facilmente e il pericolo di un’invasione coordinata di forze sunnite era molto probabile.
Cosa fare?
Ormai la guerra era iniziata, se Gerusalemme si fosse astenuta, la crociata sarebbe probabilmente fallita, o comunque la presa di Edessa, sarebbe stata temporanea, era stata presa in passato, proprio per il suo isolamento in territorio saraceno.
Il Papa avrebbe acconsentito ad una nuova crociata orientale?
E i regnanti occidentali ,già restii a prendere la Croce, come si sarebbero posti di fronte ad un fallimento?
Fu in questo contesto, che il giovane Re, decise, di fare della spedizione su Edessa, la meta finale di una serie di una lunga serie conquiste.
Partendo da Gerusalemme, Damasco, Homs e Aleppo erano le grandi contee siriane, che avrebbero reso pericoloso il cammino.
La perdita di questi insediamenti, avrebbero reso la crociata sicura del successo, la Siria ragionevole ai trattati di pace e Gerusalemme, la seconda potenza orientale, dopo Bisanzio.
Ma la riuscita di tale impresa, era possibile?
Nur ad Din, il capo più grande e carismatico che la Siria aveva avuto, era figlio di Zenghi ,da lui aveva ereditato le crudeltà e i sotterfugi, ma di suo aveva una grande abilità tattica e una forza persuasiva, impressionante.
Le eventuali conquiste, sarebbero state gestibili?
Se di una cosa i Franchi mancavano era la forza numerica, pochi soldati e pochi generali.
Un fallimento avrebbe condannato Gerusalemme cristiana alla più probabile scomparsa.
Estate 1164
Il Re decise, di tentare.
Il primo ostacolo:
Damasco.
Damasco era stata da sempre oggetto delle attenzioni del Regno, in passato, si era tentata la conquista per vie militari e anche diplomatiche, ma i fallimenti erano stati indiscutibili.
Ricca città commerciale, perla della Siria, era fedele al suo Atabeg.
Tutta fedele, tranne una persona.
Una spia.
Una spia di Gerusalemme.
Inviata dal Re l’anno precedente, quando la crociata Franca era in fase di studio strategico.
Il Re poneva l’assedio, la spia, guadagnatasi la fiducia del governatore di Damasco, Ayyub , che l’aveva posta di sentinella alla porta sud della città, apriva la via al nemico crociato.
Appena avuta la notizia del tradimento, il generale siriano, si affrettò a preparare la difesa, l’attacco era imprevisto, la popolazione, non corse alle armi, non ci fu tempo, nessun messaggero partì per chiedere rinforzi nelle città vicine, Damasco era sola, per la prima volta, tradita dal suo interno.
La scarsa guarnigione, venne travolta dalla fiumana crociata, all’ingresso
Baldovino III e i suoi poterono avanzare indisturbati verso il generale siriano
Che si batte fino alla morte con coraggio.
Ma la tanto sospirata Damasco cadeva l’anno del Signore 1164 per opera del giovane crociato Baldovino III re di Gerusalemme
La prima tappa dello stratagemma regale, era stata portata a termine, Damasco saracena, fu piagata dal saccheggio, che fruttò 1700 fiorini.
Ma i piani del re, si infransero ben presto.
Edessa cadeva, con Damasco l’estate del 1164 ad opera della corona portoghese.
Se la Cristianità gioiva, Gerusalemme tremava.
La Siria era tutt’altro che sconfitta, l’Atabeg, vivo e agguerrito.
Edessa era costata cara ai portoghesi, che rimanevano nel territorio con circa 900-1000 uomini, Damasco presa, con una guarnigione simile.
La Siria, poteva contare su Aleppo, mirabilmente difesa a spezzare l’asse franco portoghese… già preparava le contromosse, sia per Damasco, sia per Edessa.