I CAVALIERI TEUTONICI

Fulcherio
00domenica 23 settembre 2007 20:05
Le bandiere dei Prussiani



IL BOTTINO DI GRUNWALD/TANNENBERG


Il 15 luglio 1410, presso un villaggio della prussia orientale(oggi nella Polonia nord orientale), Tannenberg secondo gli storici tedeschi, Grunwald secondo quelli polacchi, l'esercito di Ladislao II Iagellone, granduca di Lituania e re di Polonia, sconfisse l'esercito dei cavalieri teutonici, comandato dal gran maestro Ulrich von Jungingen, che cadde in combattimento.
Il giorno dopo la battaglia, re Ladislao Iagellone fece radunare le insegne dei vinti, che il 25 novembre 1411 furono portate nella cappella di S. Stanislao della cattedrale di Wawel a Cracovia, dove si trovavano ancora nel 1603, successivamente se ne perdono le tracce, risulta solo che alcune furono trafugate a Vienna da ribelli polacchi nel 1797.
Venerdì 29 marzo 1448, il pittore di Cracovia Stanislao Durink finì di ricopiare su un album di pergamena cinquantasei insegne appartenute ai Cavalieri Teutonici, cinquantuno provenivano dal bottino di Tannenberg/Grunwald, le altre cinque da due battaglie successive. La riproduzione delle insegne era accompagnata da didascalie con notizie sul comandante o sul vessillifero cui ciascuna insegna andava riferita e sulla natura delle truppe(se dell'ordine, della nobiltà locale, o mercenarie) che si radunavano sotto le diverse insegne.
Oltre che per la storia dell'araldica, l'album di Durink è una fonte di prim'ordine per la storia militare, anche se studi più recenti hanno messo in forse la possibilità di dedurre dalle insegne catturate dai polacchi a Grunwald/Tannenberg dati sicuri circa la consistenza anche numerica dell'esercito dei Cavalieri e sul suo ordinamento tattico.Il maggiore cronista medievale polacco, Giovanni Dlugosz(1415-1480), che nei suoi annali dà un dattagliato resoconto della battaglia, ha completato l'opera di Stanislao Durink, aggiungendo sull'album di questo alteriori notizie al commento delle diverse insegne.
Il manoscritto di Durink e di Dlugosz, oggi conservato nella biblioteca dell'università di Cracovia, è un documento unico nel suo genere.
Delle bandiere catturate dai polacchi sul campo di Grunwald/Tannenberg restano solo le fedeli riproduzioni di Stanislao Durink. Non a caso, il 19 maggio 1940, il governatore generale tedesco della Polonia, Frank, consegnò solennementeal suo collega Forster, Gaulaiter di Danzica e della Prussia occidentale, l'album trafugato a Cracovia, perchè lo riponesse nel castello dei Cavalieri a Marienburg, a celebrazione di una rivincita che si sarebbe rivelata provvisoria.

Il grande gonfalone del Gran Maestro dell'Ordine Ulrik von Jungingen, sotto il quale servivano i più forti cavalieri, il Gran Maestro cadde nella battaglia.


Gonfalone del distretto di Graudenz portato dal Komtur Wilhelm von Helfenstein, morto a Tannenberg.


Bandiera della città di Kulm, portata dal cavaliere Nikolaus von Renis


Bandiera di Corrado il Bianco di Oels in Slesia, sotto il quale servivano i cavalieri del ducato di Breslau


Bandiera della città di Engelsburg, portato dal Komtur Burkard von Wobecke, morto a Tannenberg


Bandiera della città di Shonsee, portata dal Komtur Nikolaus von Viltz, morto a Tannenberg.


Bandiera del vescovo di Pomerania con il simbolo di S. Giovanni evangelista


Bandiera teutonica portata da Thomas von Merheim, tesoriere dell'ordine, ucciso a Tannenberg.




I CAVALIERI TEUTONICI leggenda bianca leggenda nera

Salve, quello che mi ripropongo di fare nell'aprire questa discussione è di ripercorrere le gesta dei "Fratelli dell'ospedale di S. Maria dei Teutonici di Gerusalemme" detti l'Ordine dei Cavalieri Teutonici, oppure semplicemente, l'Ordine Teutonico.
Per 300 anni, dall'inizio del secolo XIII fino al principio del sedicesimo, essi sono stati presenti nella vita economica e politica dell'Europa, ma gli effetti della loro attività sono durati più a lungo, la loro leggenda è diventata una componente della coscienza nazionale dei Tedeschi, dei Polacchi e dei Lituani e ha creato degli stereotipi fissi nella storiografia dei diversi paesi europei.
Il termine Cavaliere Teutonico suscita contrastanti associazioni di idee: o è il simbolo di una missione civilizzatrice, di un eccellente organizzazione statale; o è il simbolo del male, dell'odio, dello spirito di conquista, dell'orgoglio e dell'ipocrisia.
Giudizi divergenti cominciarono ad affiorare quasi in coincidenza con l'istituzione della nuova congregazione religiosa nel regno di Gerusalemme. Già durante la terza crociata(1189-92)si veniva delineando l'immagine di questi cavalieri e quasi nello stesso tempo cominciò a farsi sentire la propaganda della concorrenza, cioè dei Templari e dei Giovanniti, in modo particolare i tentativi del nuovo Ordine di ottenere territori nel regno di Gerusalemme, presso Acri erano stati un occasione per attribuire loro intrighi e malvessazioni, ma saranno i conflitti in Ungheria a decidere l'avvenire dell'Ordine.
I Teutonici avevano ottenuto nel 1211 concessioni territoriali in Transilvania dal re di Ungheria Andrea II. In cambio essi dovevano combattere le tribù nomadi e pagane dei cumani, essi però si dedicarono a costruire un loro stato, Andrea, anch'egli antico crociato non seppe opporsi a tali progetti ma suo figlio, il futuro re Bela IV nel 1225 espulse l'Ordine dalla Transilvania....

total wer
00lunedì 24 settembre 2007 10:25
Molto interresante bravo ,ciao a tutti e buona giornata [SM=x1140420]
Teia (Re de' Goti)
00lunedì 24 settembre 2007 16:12
wow molto interessante.. specie le immagini che hai messo; credo proprio che qualcuna la vedrai renderizzata in MODDIEVAL... [SM=g27964]
Fulcherio
00lunedì 24 settembre 2007 17:43


LEGGENDA BIANCA, LEGGENDA NERA



Dopo la disputa(soprattutto diplomatica), che fu praticamente vinta dagli ungheresi,sembra che la reputazione dell' Ordine non ne abbia sofferto, al contrario nei decenni successivi si assiste alla fioritura di una leggenda bianca teutonica, legata all'edificazione dello stato dell'Ordine sulle rive del Baltico, tra la Vistola e il Niemen, nei territori popolati dalle tribù baltiche dei Prussiani.
"Venite Sassoni, Lorensi, Franchi, là dove la terra è fertile, dove c'è abbondanza di cacciagione, di pesce, di ricchezze di ogni genere". Era quello che dicevano con evidente esagerazione le lettere dei vescovi e le vite dei santi, parlando dei paesi baltici. L'edificazione di un nuovo stato offriva possibilità di promozione sociale ai cavalieri in via di impoverimento e ai borghesi in cerca di migliori condizioni per svolgere le loro attività consentiva, infine, la creazione di nuove cariche eclesiastiche
La presentazione della Prussia teutonica come paese di nuove potenzialità, che offriva una "chance" agli uomini intraprendenti, coincideva con la ricerca da parte della società in espansione dei paesi sviluppati, di territori che potessero creare nuove prospettive di attività.
L'Europa cercava in quel tempo il suo "Far West" o la sua "ricca Siberia"
Una spedizione nella non lontana Prussia dal costo relativamente poco elevato, permetteva di prendere parte a una crociata contro la Lituania pagana. Il cavaliere acquisiva meriti di fronte a Dio, imparava il mestiere della guerra, accumulava conoscenze. Certo anche la speranza di far bottino non erano infondate.
In genere i cavalieri degni di questo nome dovevano avere al loro attivo una spedizione in Prussia. E non solo i cavalieri tedeschi : i Teutonici accoglievano Olandesi, Lorensi,, Fiamminghi, Italiani, Francesi d'Artois, d'Aquitania o di Borgogna, Inglesi, Scozzesi, Scandinavi, Cechi e anche, almeno per un certo tempo, Polacchi. Anche il Cavaliere dei Racconti di Canterbury di Geoffrey Chaucer "era stato in Alessandria quando venne conquistata e ben spesso in Prussia". Era anche il caso dei cavalieri di condizione più modesta, che nei festini dati dai Cavalieri Teutonici, nei tornei, nelle cerimonie di investitura, nel corso delle spedizioni militari, trovavano tutti i tratti in via di sparizione, del costume cavalleresco.
Tuttavia accanto all'immagine dell'Ordine come modello di vita cavalleresca, si era formata un immagine del tutto opposta, legata prima di tutto alla politica dei Cavalieri nei confronti dei vicini. La disputa con la Polonia in quel tempo in via di riunificazione, nel 1308-09, che aveva avuto come posta la Pomerania e Danzica, era terminata con il successo della parte più forte, vale a dire l'Ordine. Questa vittoria tuttavia non tornò a onore dei Cavalieri. La Polonia accusava l'Ordine di aver massacrato diecimila abitanti di Danzica; le autorità Teutoniche dal canto loro si difendevano dicendo di aver giustiziato malfattori e ladri. Non si può dire a chi prestassero fede i contemporanei, ma certo la polemica non fù apportatrice di gloria per i Teutonici, ad accrescerne la cattiva reputazione provvide anche il loro rivale per il dominio della Livonia, l'arcivescovo di Riga, e un pò più tardi altri vicini, questa volta scandinavi. Giovanni Dlugosz, il più grande storiografo polacco del medio evo, li chiamava "ladroni con il segno della croce". Brigida, l'aristocratica svedese proclamata santa, nelle sue rivelazioni della fine del XIV secolo, metteva in bocca a Gesù queste parole "non avendo nessuna cura delle anime, essi non hanno compassione dei corpi dei convertiti alla fede cattolica...Combattono unicamente per moltiplicare il loro orgoglio e duplicare la loro avidità". Questa doppia immagine dell'ordine si diffuse con accresciuta intensità dopo la grande guerra combattuta negli anni 1409-1411 tra Cavalieri Teutonici e la Polonia e Lituania unite dal 1386 sotto re Ladislao Iagellone, una svolta nella storia dell'Ordine, che metteva fine alle spedizioni contro la Lituania e ai progetti di crociate. Nello stesso tempo un'intensa propaganda polacca poneva in discussione l'esistenza stessa dell'Ordine.
La delegazione polacca al concilio di Costanza(1414-18) aveva chiesto in base a quale diritto il papa e l'imperatore fossero autorizzati a disporre delle terre dei pagani.
In un ampio trattato, si dimostrava il diritto degli uomini che professavano un'altra religione a avere una propria esistenza organizzata, e ci si pronunciava contro la conversione alla fede cattolica ottenuta con la spada. La polemica scatenata dall'Ordine, dal canto suo, tendeva a mettere in dubbio questa tesi. Di questi tempi molto conosciuto è il libello del domenicano Giovanni Falkenberg, che bollava il paganesimo dei lituani spergiuri, l'infamia di Ladislao e dei polacchi, proclamando invece i meriti di coloro che andavano a sterminare quei popoli con la spada. Da parte polacca l'Ordine fu definito una setta eretica e si richiedeva il trasferimento dei Cavalieri alla frontiera turca. Com'era avvenuto dopo la perdita di Danzica e della Pomerania, i polacchi rimproverarono ai Cavalieri di massacrare i cristiani, di saccheggiare chiese e città. L'Ordine replicava invocando meriti nella costruzione di uno stato modello in Prussia. La lettera sulle realizzazioni dell'Ordine presentata al Concilio e tradotta dal latino in tedesco, è entrata nella leggenda bianca dei Cavalieri Teutonici. Si sosteneva che sotto il dominio dell'Ordine, la Prussia era diventata una terra di pace e di giustizia, dove tutti erano liberi e prosperi, dove erano stati costruiti magnifici castelli, belle città e potenti fortezze.
I tempi tuttavia non erano favorevoli a recepire una tale propaganda. La Polonia e la Lituania diventavano più attraenti per i nuovi arrivati; i due paesi occupavano una posizione internazionale sempre più forte e, cosa più importante, i conflitti tra l'Ordine e i suoi soggetti mettevano in dubbio la credibilità della propaganda teutonica. Quando nel 1454 scoppiò la sollevazione degli stati prussiani contro l'autorità del Gran Maestro, l'Ordine non potè contare sull'appoggio dell'Occidente. Se nel XIV secolo esso godeva di una cattiva reputazione specialmente presso i polacchi, che erano stati colpiti in modo particolare nella prima metà del secolo, a cavallo tra il XV secolo e il XVI la reputazione dell'Ordine non era certo migliore fra i tedeschi. Lo si vide specialmente ai tempi della riforma, quando volendosi stigmatizzare i mali della Chiesa, i Cavalieri Teutonici furono considerati un buon esempio dei vizi del clero e delle deformazioni dei principi del Vangelo.


partendo da sin in alto le bandiere fanno riferimento a : Bandiera di Konisberg(quella con il leone rampante), portata dal HausKomtur Hannus von Heydeck, Bandiera della città di Heiligenbeil(quella con l'ascia bianca su sfondo nero),
Bandiera di Casimiro figlio del duca di Stettino, preso prigioniero a Tannenberg(quella in basso a sin. con il grifone rampante),
Seconda bandiera della città di Elbing portata dall'HausKomtur Ulrich von Stoffeln(quella con croci in campo bianco e rosso),
Bandiera della città di Danzica(quella con croci in campo rosso),
Bandiera di incerta attribuzione(quella con il cane(o lupo?)


Fulcherio
00sabato 29 settembre 2007 15:33
Gli Ordini e le Crociate

La minaccia musulmana sul regno di Gerusalemme fù molto forte fin dall'inizio e per pararla si utilizzò, accanto alla cavalleria feudale, ogni tipo di corporazione laica.
Queste corporazioni esistevano già nell' XI secolo, soprattutto come confraternite di ospedalieri che assicuravano a chi arrivava in Terrasanta un tetto e una tavola imbandita, nel regno di Gerusalemme cominciarono anche ad avere il ruolo di organizzazioni militari. Nel 1118, il cavaliere francese Ugo di Pains fondò una prima organizzazione di questo tipo, installata in quello che erroneamente venne scambiato per l'antico tempio di re Salomone.
I Templari cominciarono ad avere un ruolo più considerevole a partire dal momento in cui la maggiore autorità dell'epoca : Bernardo di Chiaravalle, scorse la possibilità di inserire la cavalleria nel contesto delle istituzioni eclesiastiche. Il suo trattato "Lode alla nuova milizia" illustrava il modello di una nuova cavalleria che aveva per fine di lottare attivamente per la società cristiana. La regola dei Templari, dettata da Bernardo(1128) diventò la base per altre congregazioni analoghe : i Giovanniti, che nel secolo precedente erano stati una confraternita di ospedalieri e si trasformarono in ordine cavalleresco verso il 1130, e i Cavalieri Teutonici oltre a numerosi altri ordini meno conosciuti. L'essenza della regola dettata da Bernardo consisteva nel voto di combattere gli infedeli; essa imponeva l'obbedienza, la vita comune, la rinuncia al lusso, la modestia, l'umiltà, l'assistenza ai poveri. I cavalieri dovevano usare le armi più semplici, non arricciarsi i capelli, fare a meno delle comodità. Con il tempo però le strade degli ordini cavallereschi tendono a divergere : i Cavalieri Teutonici abbandonarono la regola dei Templari nel XIII secolo, adottando il modello dei canonici dello Spirito Santo, che si occupavano degli ospedali, e più tardi in Prussia, decisero di seguire le consuetudini dei domenicani della provincia polacca.
Nella sua forma definitiva l'Ordine Teutonico si componeva di quattro categorie di membri : i cavalieri, i preti, i serventi(servientes-sergents), per lo più di bassa estrazione sociale, e i confratelli, una sorta di terziari.
I cavalieri occupavano la posizione dominante, e tra loro si reclutavano i reggitori dell'Ordine, con il tempo essi furono dispensati da numerosi obblighi religiosi(preghiere ecc..), perchè potessero dedicarsi a tempo pieno alle cure della guerra e dell'amministrazione. I fratelli cavalieri nel primo secolo di esistenza dell'Ordine, spesso illetterati, dovevano recitare unicamente il "Padre Nostro", e l'apprendimento di questa preghiera nello spazio di un anno" [SM=g27982] " era la condizione per restare nell'Ordine. I cavalieri dovevano anche essere superiori di numero agli altri membri : in ogni convento dovevano essere almeno dodici, contro sei soli preti. I fratelli serventi assumevano le funzioni di economi, di comandanti subalterni, e alcune volte non pronunciavano che voti temporanei. Ai confratelli appartenevano sia alcuni mercenari e servitori dell'Ordine, sia i benefattori che concedevano ad esso beni fondiari o benefici.


imbarco di crociati, Parigi, Louvre




Le Origini dell'attività dei Cavalieri Teutonici non sono completamente chiarite dalle fonti. Tradizionalmente, la storiografia ammetteva che l'Ordine tedesco era stato creato negli anni 1189-91 vicino ad Acri, come organizzazione di ospedalieri durante la terza crociata, e che alla sua fondazione aveva contribuito considerevolmente il figlio di Federico I Barbarossa, Federico duca di Svevia. Gli avvenimenti , tuttavia, hanno avuto un corso più complicato.
In realtà gli inizi della confraternita sono stati molto più antichi. Molto tempo prima della presunta data della sua fondazione, essa aveva ottenuto concessioni in Europa : infatti nel 1143 un documento papale risolveva una disputa tra i nostri ospedalieri e i Giovanniti, accennando a possedimenti dei primi in Europa, si può dunque concludere che la comunità tedesca era stata fondata al più tardi nella prima metà del XII secolo e che era subordinata(probabilmente dal 1130) ai Giovanniti. I paesi tedeschi, particolarmente la Svevia, la Renania, la Franconia stavano attraversando un periodo di rapido sviluppo anche demografico che si spostava a nord e ad est, mentre i sassoni premevano sui territori occidentali degli slavi, contemporaneamente i mercanti tedeschi cercavano di stabilire dei contatti con la Russia e la Scandinavia attraverso l'isola di Gotland, regolarmente visitata da comitive di commercianti germanici. Si sa che nei territori tedeschi funzionava una struttura differente, per esempio, da quella che c'era in Italia. Un ruolo importante lo avevano i ministeriali**, dai quali proveniva una parte significativa del patriziato delle città, in lotta per ottenere l'autonomia giuridica ed economica. Erano loro che tentavano di colonizzare i nuovi territori al di fuori dell'area linguistica della Germania, erano ancora loro che partecipavano alle crociate, non bisogna però credere che interrompessero ogni contatto con la terra natale, al contrario continuavano a intrattenere legami famigliari ed economici con la loro patria : mandare un membro della famiglia in Siria(o sul litorale del Baltico), era una specie di investimento, non bisogna d'altronde considerare questo processo solo dal punto di vista della ricerca di profitti. Le peregrinazioni attraverso il mondo erano(e sono), un bisogno dell'uomo, che nasce dal desiderio di conoscere qual'cosa di nuovo, i pellegrinaggi erano la forma più diffusa per soddisfare questo desiderio di viaggiare. A cominciare dall'alto medio evo noi conosciamo diverse "peregrinationes ad loca sancta", una sorta di guide turistiche che invitavano a vedere con i propri occhi i luoghi della Bibbia o quelli legati alla figura di un santo venerato. Le associazioni nate spontaneamente, o per iniziativa di un re, di un vescovo o di un duca, destinate ad occuparsi dei pellegrini erano dotate di mezzi localizzati nel paese di provenienza. Più spesso si trattave di beni fondiari, le cui rendite erano destinate a provvedere ai bisogni dell'ospedale e sempre tramite queste istituzioni, alle esigenze degli stessi pellegrini. Era così per i Templari, per i Giovanniti; e doveva essere così anche per i Teutonici.
La catastrofe del 1187 probabilmente interruppe il funzionamento dell'ospedale affidato alle cure dei Giovanniti. La sua esistenza tuttavia rimaneva necessaria. La terza crociata era stata fatta in gran parte con forze tedesche. L'imperatore, come si sa, non era arrivato fino in Palestina, ma suo figlio Federico di Svevia aveva preso parte all'assedio di Acri e rappresentava gli interessi del regno tedesco nella spedizione.
La tradizione vuole che i mercanti di Lubecca e di Brema domandassero l'istituzione di una confraternita, e la cosa è in effetti possibile, essendo gli abitanti di quelle città interessati ai commerci con il levante. Benchè in quei tempi(XII-inizioXIII) i Cavalieri Teutonici dimostrassero di essere punto di raccolta soprattutto per l'ambiente cavalleresco della Germania meridionale. La Germania settentrionale, di cui le due città ricordate erano centri importanti, era meno interessata ai contatti con la Siria e partecipava meno intensamente alle attività dell'Ordine di Santa Maria di Gerusalemme della casa tedesca. L'ambiente più interessato alla ricostruzione dell'ospedale e la sua trasformazione in ordine cavalleresco era quello legato alla corte di Svevia.
Il legame nascente dal fatto di parlare la stessa lingua nel XII e XIII secolo faceva sentire il suo peso. I Giovanniti come i Templari non potevano, forse non volevano, soddisfare i bisogni dei nuovi arrivati di lingua germanica. I primi rappresentavano principalmente gli interessi dei francesi e degli italiani e i secondi quasi esclusivamente quelli dei francesi.
I cavalieri tedeschi avevano bisogno di ospizi e di ospedali propri, di una loro sfera di attività, tanto più che la cerniera del XII e XIII secolo aveva portato a un accelerazioni delle mutazioni sociali, che poneva un punto interrogativo circa l'avvenire dello strato inferiore del ceto cavalleresco in Germania. Da una parte crescevano le fortune dei proprietari terrieri, dall'altra s'ingrossavano le file dei contadini dipendenti. Questa non era la preoccupazione dei soli ministeriali. In origine ai fratelli de lingua teuthonica appartenevano i duchi e i ministeriali di Franconia e Svevia, i membri del patriziato delle città renane, tutti quelli che potevano conquistare una posizione degna del loro stato, o volevano difendersi dal pericolo di un arretramento sociale. Ciò è indicato dalla composizione sociale dell'Ordine Teutonico. Per il secolo XIII si può analizzare l'origine di 105 cavalieri dell'Ordine, su un totale di circa 340. Orbene, nove di essi provenivano da famiglie di conti(0 di duchi), 11 da famiglie nobili, 18 appartenevano ai ministeriali dell'impero, 56 ai ministeriali locali, 11 cavalieri infine provenivano da famiglie borghesi. Come risulta da questo calcolo l' 80 per cento proveniva dall'ambiente sociale dei ministeriali.
Quanto ai rispettivi paesi di origine(il discorso vale per tutta la storia dell'Ordine fino all'inizio del XVI secolo), predominavano gli uomini della Turingia, di cui erano originari 121 cavalieri, al secondo posto venivano quelli della Franconia, seguivano quelli della Renania e della Svevia. Il numero di cavalieri non superava ancora la ventina quando nel 1198 il papa approvò definitivamente la regola dell'Ordine Teutonico. Un anno più tardi cominciarono a indossare il tipico mantello bianco, preso in prestito dai Templari, ma la croce rossa fu cambiata in nera



Ministeriale** vuol dire semplicemente"colui che ricopre un ufficio" è l'equivalente del sergent francese-servitore; indicava i più importanti dipendenti di un signore, si trattava in maggioranza di non liberi, che tuttavia, grazie alla partecipazione, sia pure subordinata, ai poteri di comando sugli uomini e all'uso delle armi, poterono,soprattutto in Germania, salire anche molto in alto nella scala sociale. Questi servi di vita cavalleresca(come li chiamava un testo del tempo) fin dall'XI secolo erano molto numerosi, sempre in Germania, dove partecipavano alle spedizioni militari, sedevano nei tribunali, avevano parte nei consigli dei grandi dell'impero.
I più importanti di tutti erano i ministeriali del sovrano, aiutanti fedeli degli imperatori salici e Hohenstaufen : a loro era affidata l'educazione dei giovani principi, la guardia dei più importanti castelli e anche i grandi comandi, come nel caso di Marcovaldo di Anweiler, che fu reso libero solo nel 1197, allorchè gli fu concessa l'investitura del ducato di Ravenna e della marca di Ancona.



ciao

Lucio Settimio Severo
00sabato 29 settembre 2007 19:07
Molto interessante [SM=g27959]
Fulcherio
00sabato 29 settembre 2007 20:38
Re:
Lucio Settimio Severo, 29/09/2007 19.07:

Molto interessante [SM=g27959]


grazie [SM=g27959] vecio [SM=g27960] , ma lo faccio con piacere perchè mi dà occasione di ripassare cose un pò dimenticate, comunque ti faccio un anticipazione : il prossimo inserto riguarderà le vicissitudini dell'Ordine alle prese con la ricerca di una patria, poi continuerò con la spinta verso il Baltico fermata al lago Peipus supergiù nel 1242, e(andando avant) il successivo consolidamento nella Prussia.

Piccola precisazione : i Giovanniti sono gli Ospitalieri, detti anche Cavalieri di San Giovanni, da non confondere con ospedalieri che nel testo indica tutti i confratelli(di tutti gli ordini) che generalmente si dedicavano alla cura dei pellegrini senza dedicarsi all'uso delle armi(introdotto successivamente).

ciao

Fulcherio
00mercoledì 17 ottobre 2007 13:52

ALLA RICERCA DI UNA TERRA
(bandiera con cappelli : del distretto di Ragnit,bandiera con le croci :della città di Braunsberg)


Il primo Gran Maestro dell'Ordine, Walpot von Basenheim (come i due suoi successori), non è ricordato per episodi particolari nella storia dell'Ordine. Aveva in compenso legami con la corte di Svevia degli Hohenstaufen. Non sappiamo molto sulla partecipazione dei cavalieri teutonici alla IV crociata, nè sono più chiari i tentativi dei gran maestri di ottenere una base territoriale nel Regno di Gerusalemme. Una svolta è intervenuta nella storia dell'Ordine nel 1209, quando il potere dell'Ordine fu assunto per 30 anni da uno dei più notevoli uomini politici del tempo, Hermann von Salza (1209-1239scusa House ti avevo detto il terzo e inv è il IV [SM=g27974] [SM=g27975] ). Egli proveniva dalla Turingia ed era quindi più legato alla corte dei langravi (conti territoriali), del suo paese di origine che alla corte di Svevia : uomo perspicace, intelligente, dai vasti orizzonti intellettuali, seppe però diventare un consigliere stretto di Federico II, conquistandosi nello stesso tempo la confidenza di Onorio III. Dedicò la sua attività allo sviluppo e all'espansione dell'Ordine. Alla sua opera si devono i tentativi di installazione in Transilvania, l'acquisto di terre presso Acri nel 1221 e la significativa partecipazione dei teutonici alla incruenta crociata di Federico II(1228-1229). Ma i prevalenti legami di Hermann von Salza con la corte di Turingia valsero ai teutonici risultati concreti nella sfera delle relazioni politiche e nelle dotazioni in beni fondiari.
Nel XIII secolo in numerose corti, e in particolare in quella di Turingia, si era diffusa una pratica religiosa legata all'ascesi, alla mortificazione, derivata dal modello proposto dagli ordini mendicanti. Sant' Elisabetta d'Ungheria, langravia di Turingia (+1231), sant' Edvige di Baviera, duchessa di Slesia(+1243), e santa Cunegonda d' Ungheria, regina di Polonia(+1292), furono tipiche rappresentanti di questa corrente spirituale, che aveva nelle corti il suo luogo di elezione e che si manifestava all'esterno attraverso la devoluzione di cospiqui patrimoni per scopi pii. Sensibili all'ideologia cavalleresca, queste sovrane sono state all' origine di molte fondazioni a favore dei teutonici, che ottennero così vasti domini sul territorio di quasi tutto l'impero, si costruivano ospedali, alcune volte castelli, oppure chiese, su cui l' Ordine esercitava il suo patronato.
Nella prima metà del XIII secolo erano stati creati i baliati, ossia complessi di beni appartenenti ai cavalieri teutonici, specie in territorio tedesco. Per primo, nel 1229, è menzionato il baliato di Bolzano; seguono la Boemia e la Moravia nel 1233, l' Alsazia e la Borgogna nel 1235, l' Austria nel 1236, la Turingia-Sassonia nello stesso anno, la Lorena nel 1245, Coblenza nel 1256, Marburgo nel 1258. Nel 1228, c'erano anche possedimenti teutonici nei paesi bassi, in Grecia, in Italia; nel 1287 abbiamo i due distinti baliati di Turingia e Sassonia, e un baliato in Assia. Nel XIV secolo Marburgo, Heilbronn, Wurzburg, Muhlhausen erano divenute, con altri castelli, le sedi più rappresentative dell' Ordine, che possedeva villaggi, mulini, fattorie e fucine.
L' iniziativa dei Teutonici s'imponeva dappertutto. Nei primi tre decenni del XIII secolo erano già conosciuti nei territori compresi tra Acri e Metz, nei paesi bassi, in Slesia, Acaia, Italia del nord e Svizzera. Con il tempo, alcuni possessi passavano in altre mani, altri si ingrandivano con acquisti o donazioni. Complessivamente l' Ordine era già entrato in possesso di più di 180 domini, che gli avevano permesso di occupare una posizione di primo piano tra i grandi proprietari terrieri in Europa.
Nel 1211 ottennero dal re di Ungheria Andrea II il territorio di Burza, in Transilvania. Si trattò di una decisione di grande peso, presa perchè la frontiera orientale del regno ungherese era esposta alle incursioni devastatrici dei Cumani. Dal canto loro i cavalieri tedeschi della Croce si rivelarono più flessibili degli altri ordini e in tal modo allargarono la loro sfera di attività. Dovevano difendere i confini della cristianità in Europa, assicurare lo sviluppo della colonizzazione nei paesi cattolici di frontiera, occuparsi dei poveri.
Durante la V crociata (1217-1221) ci fu un ulteriore avvicinimanto tra l' Ordine e e Andrea II, In quel tempo i teutonici erano ancora attivi soprattutto in oriente. Sedici cavalieri e varie dozzine di mercenari partirono e vi prese parte anche il re di Ungheria, ma poco dopo essere sbarcato in Palestina, Andrea II decise di fare ritorno, mentre i Teutonici, sotto il comando del re di Gerusalemme, Giovanni di Brienne, attaccarono nel 1218 Damietta in Egitto. L' azione terminò con un brillante successo : la presa della fortezza situata nel delta del Nilo. Ma subito cominciarono i contrasti, una parte dei crociati, con il legato pontificio Pelagio, chiedeva di continuare nell'azione intrapresa, un'altra parte, con re Giovanni e i Teutonici, riteneva invece che fosse più consigliabile concludere a condizioni favorevoli un trattato con il sultano Al-Kamil. Contro l'opinione del re e dei Teutonici, prevalse l'idea di continuare il combattimento. I crociati avanzarono verso il Cairo dove, minacciati dallo straripamento del Nilo e accerchiati dall'armata del sultano, dovettero rinunciare a continuare le ostilità e abbandonare la stessa Damietta, nel 1221 si interruppe la spedizione.
L' esistenza degli stati latini nel vicino Oriente era ormai compromessa e fu allora che Hermann von Salza sviluppò alcune iniziative, tendenti a creare una piattaforma di attività più ampia per l' Ordine. A partire dal 1220 ottenne da papa Onorio III e dall' imperatore Federico II dei privilegi che assicuravano l'indipendenza dell' Ordine nei confronti del potere temporale.
Il gran maestro cominciò nello stesso tempo a estendere il potere teutonico in Transilvania, fondandovi città e castelli, le cui vestigia suscitano ancora oggi ammirazione per la loro imponenza. D'accordo con i principi tedeschi dell' impero intraprese inoltre una vasta azione per stabilirvi dei coloni tedeschi. Egli riuscì a strutturare un vasto dominio territoriale e a difenderlo dalle incursioni costruendo e fortificando, Kronstadt, Hermannstadt e altri centri transilvanici.
La questione dell'impiego delle rendite di questo territorio divenne immediatamente il punto nevralgico dei rapporti ungaro-teutonici. L' Ordine tentava in tutti i modi d'impedire ai funzionari della corona di riscuotere censi e tributi. Il suo fine era evidente : installare nel paese di Burza un potere territoriale dipendente solo dalla sua autorità. Per fare questo Hermann von Salza nel 1224 aveva presentato al papa il progetto di porre i possedimenti dell' Ordine in Transilvania sotto la diretta tutela della curia romana. Roma approvò il progetto con un apposito documento. Il risultato fu la creazione di uno stato della Chiesa indipendente dai re di Ugheria. Questo atto si scontrò con la reazione risoluta dell'erede al trono Bela, in quel tempo cogovernatore dell' Ungheria. Malgrado le proteste e le rimostranze teutoniche, egli diede inizio a operazioni militari, conclusesi nel 1225 con la distruzione delle guarnigioni teutoniche in Transilvania.

La presa di Damietta, dalle storie di S. Luigi, Parigi
Biblioteca Nazionale

....continua.
brancaleone da norcia
00martedì 23 ottobre 2007 01:24

davvero una stupenda e interessantissima lezioncina herr fulken.

anche necessaria vista la non indifferente "confusione" che si nota in giro riguardo all'ordine teutonico.

ciau. [SM=x1140413]
total wer
00martedì 23 ottobre 2007 13:44
Si bella sul serio ,tante cose io non le sapevo ,ciao e grazie x questo post Fulcherio. [SM=x1140424] [SM=x1140424]
Fulcherio
00martedì 23 ottobre 2007 23:57
beh grazie, naturalmente questo escursus sull' Ordine Teutonico è anche da considerare come un piccolo giacimento di dati per dare(eventualmente) una sistematina allo scacchiere baltico per chi ha intenzione di cimentarsi con i mod's [SM=g27960] , perchè così si ha uno sguardo di insieme, invece di interventi farragginosi che avolte creano confusione, i dati sono lì per chi vuole, ad esempio : le pricipesse "racchie" Santa Cunegonda,(e come fà a esser fi.g.a una che si chiama così ?, sant Edvige di Baviera(duchessa di Slesia) e sant Elisabetta( langravia di Turingia), promettono meglio, comunque potrebbero essere messe come "ancillarie", oppure per quanto riguarda notizie sulle commende dei Teutonici ecc.. o sui personaggi eminenti di contorno come il vescovo di Livonia Alberto citato quì sotto, oppure per quanto riguarda l' Hansa e la sua affermazione(notevole), come corporation economica che garantiva facilitazioni e garanzie al commercio, con notevoli e influenti ricadute sull'economia dell' Europa settentrionale e via diseguito.


Bandiera con scacchi neri : del distretto di Halthaus, portata da Eberhard von Nippenburg caduto a Tannenberg
Bandiera con scacchi rossi : del distretto di Osterode, portata dal Komtur Konrad von Pinznau, morto a Tannenberg








L'ORDINE DEI PORTA SPADA DI LIVONIA


I grandi progetti dell' Ordine restavano irrealizzati, il suo avvenire diveniva incerto . Tuttavia le esperienze ricavate dall' episodio ungherese dovevano rivelarsi utili per il futuro dei Teutonici. Essi erano ormai decisi a orientare la loro attività verso l' Europa, in quanto l' esperienza aveva dimostrato che esistevano nell' Impero numerosi volontari disposti a installarsi nei territori di colonizzazione.
L' attenzione dei politici dell' Ordine si appuntava in particolare verso il Baltico. Appoggiandosi alle città tedesche, con in testa Lubecca, e sui numerosi emigranti della Westfalia e della Renania in cerca di occasioni favorevoli, fu avviata un' espansione verso i territori abitati dalle tribù baltiche (Prussiani, Lituani, Lettoni, Sudoviani) e ugro-finniche (Finlandesi-Estoni-Livoni). Questi popoli si trovavano ancora allo stadio di frantumazione in piccole tribù, ma fra i secoli XII e XIII avevano cominciato a consolidarsi e rapinavano con spedizioni predatrici i territori più vicini. Già nel 1198 il canonico di Brema, Alberto, aveva concepito il progetto di fondare una sorta di stato della Chiesa sul corso inferiore della Dvina occidentale, nei territori che rappresentavano una tappa importante sulla via commerciale da Lubecca a Novgorod la Grande, Alberto guadagnò ai suoi progetti papa Innocenzo III, che lo nominò vescovo di Livonia, e nel 1201 fondò con i mercanti di Lubecca la città di Riga. Nel 1202, fondò anche, come braccio armato della Chiesa, l' Ordine cavalleresco dei Porta-Spada e cominciò la conquista del territorio abitato dai Livoni. Ben presto, nonostante i malintesi sorti fra il vescovo e l'Ordine dei Porta-Spada, lo stato della Chiesa sulle rive della Dvina occidentale era un fatto compiuto. Nel 1207, il non tanto mite vescovo Alberto, sottomise la Livonia al re tedesco Filippo di Svevia, e nel 1224 ottenne da Federico II, in quanto sovrano eminente di tutti i territori cristiani, una conferma del proprio potere. L' esperienza livone era stata seguita con interesse dai Teutonici, incomparabilmente più ricchi e influenti nelle corti europee che i cavalieri delle rive della Dvina.
Quasi nello stesso tempo in cui cessava l'attività dei cavalieri teutonici in Transilvania, Corrado, duca di Masovia e di Cuiavia(due regioni nell'area del bacino della Vistola), entrò in contatto con loro, proponendo all' Ordine Teutonico di installarsi alla frontiera prusso-masoviana. Hermann von Salza si affrettò ad accettare. Nel 1228 Corrado di Masovia e Cuiavia concedeva ai Teutonici la terra di Kulm, occupata in quel momento dai Prussiani, come base per le spedizioni verso i territori delle tribù baltiche.
L' Ordine aveva trovato il terreno delle sue principali attività per un periodo di trecento anni a venire.

carico e scarico delle merci


....in un porto anseatico....



Bandiera barrata di rosso : del distretto di Ortelsburg, portata dal Gran Drappiere Albrecht von Schwarzburg, morto a Tannenberg
Bandiera con torri : della città antica di Thorn, portata dal borgomastro Johannes von der Merse, catturato a Tannenberg
IL BALTICO, PERIFERIA DELLA CRISTIANITA'

La frontiera dell' Europa dell'inizio del XIII secolo era segnata nella coscienza dei contemporanei dal limite dell'estensione del cristianesimo. La cosa era chiara al sud, dove l' Islam era il preciso segno distintivo di un'altra civiltà; più ingarbugliata al nord.
Dal X secolo si trovarono nell'area della civiltà cristiana i paesi scandinavi e la Polonia, nel XII secolo erano stati cristianizzati i popoli slavi orientali. Restava la vasta distesa dei territori sul Baltico, dalla foce della Vistola, in direzione est e nord, fino alle regioni della tundra artica. Questa regione era popolata dalle tribù baltiche, differenti dagli slavi e dagli scandinavi per lingua e cultura. Ancora più lontano, altri territori, sempre meno abitati, erano occupati da tribù completamente differenti, ugro-finniche, e dai lapponi. Una parte di questi territori era stata conquistata dagli Svedesi cristiani, un'altra era stata sottomessa dagli Slavi orientali, compresi i Russi di Kiev, complicando ulteriormente le cose dal momento che gli abitanti di Novgorod, Pskov, Tver erano legati a Bisanzio e professavano l' ortodossia.
Il paganesimo dei popoli baltici non era omogeneo, come risulta per esempio dall'epopea finnica del "Kalevala". Altra era l'immagine della realtà degli abitanti della Finlandia, altra quella dei Lapponi, un'altra ancora quella dei Lituani. Questo mondo così diversificato aveva però in comune il fatto di essere in ritardo rispetto allo sviluppo della civiltà cristiana contemporanea : erano regioni scarsamente popolate, in media 4 persone per km quadrato, mancanti di organizzazione statale, con centri urbani relativamente rari e poco importanti, che svolgevano più che altro la funzione di luoghi di incontro con gli stranieri. nonostante queste caratteristiche da paese "in via di sviluppo", vi era presente il grande commercio le attraversavano importanti vie europee di comunicazione, vi arrivavano missioni.
Dall' alto medio evo questi paesi costituivano una riserva di schiavi, che venivano avviati in massa verso i paesi arabi. In più le foreste vergini offrivano pellicce, cera e miele, oggetti di esportazione. Nel XIII secolo la situazione era cambiata : il commercio degli schiavi aveva cessato di avere un ruolo importante in Europa, in compenso si erano intensificati gli scambi con la Russia di Novgorod. I prodotti delle foreste russe, principalmente pellicce, e gli articoli provenienti da est e da sud, da Bisanzio, dall' Asia centrale, dal Medio Oriente, erano una attrattiva per i mercanti tedeschi, che, in questo secolo, avevano preso il posto sul Baltico di scandinavi e slavi.
Tra il XII sec. e il XIII le tribù baltiche erano entrate in un periodo di sviluppo accelerato, di consolidamento interno e di trasformazioni sociali. Un ruolo sempre più importante veniva riservato, nelle tribù, agli anziani, un numero crescente di membri delle comunità di clan e tribali aveva cominciato a considerare la guerra come un mezzo stabile di sussistenza. Le incursioni dei Prussiani pagani, divisi in numerose tribù, e dei Lituani avevano cominciato a pesare notevolmente sulla vita dei loro vicini. La frontiera di colonizzazione della Masovia era arretrata verso sud di circa 100chilometri e i territori abbandonati dai coloni cristiani avevano cominciato ad essere rioccupati dai Baltici. Anticipando un pò gli avvenimenti, bisogna ricordare che quasi nello stesso tempo, dagli anni venti del XIII secolo, la Russia di Kiev aveva cominciato a essere razziata dalle incursioni mongole. Per un certo tempo scompariva così un concorrente nella conquista dei territori baltici e le tribù lituane videro la possibilità di espandersi a est e di edificare un vasto stato. Lo spezzettamento feudale della Polonia, i combattimenti dei duchi fra di loro, indebolivano frattanto il vicino del sud.
Nel 1227 era stato eliminato almeno per il momento un altro pretendente alla dominazione sul Baltico : nella battaglia di Bornhovel il re di Danimarca Valdemaro II era stato sconfitto dalla coalizione di principi tedeschi.
I territori a est della Vistola erano diventati così un terreno di colonizzazione tedesca. Dal punto di vista dei coloni, erano terre libere senza sovrano . Solo i due signori del mondo cristiano, l'imperatore e il papa, potevano arrogarsi dei diritti su di esse. Questa situazione non era, del resto nuova. Avvisaglie in tal senso si erano gia avute a partire dal XII secolo. Nel 1157, Alberto l'Orso, della dinastia degli Ascani, aveva cominciato a costruire la potenza della sua famiglia , creando la marca del Brandeburgo(l'attuale regione di Berlino, Potsdam, Francoforte sull'Oder). Dopo il 1160, Enrico il Leone, della famiglia dei Guelfi, aveva ugualmente esteso il potere sassone verso settentrione, sottomettendo i territori degli slavi Obodriti, e fece arrivare sulle terre conquistate coloni sassoni, frisoni, olandesi.
I coloni tedeschi, che portavano con sè il cosidetto diritto germanico, fondato sulla rendita monetaria e sull' autogestione territoriale, erano incoraggiati anche dai sovrani slavi e persino lituani, perchè producevano vantaggi materiali e migliorava l'economia rurale, malgrado i conflitti culturali, linguistici e politici che suscitavano. Questa situazione era ben visibile al momento della fondazione di nuove città da parte di emigranti, venuti specialmente dalla Westfalia e dalla Renania, passando per Lubecca, allora il più grande porto del Baltico, fondata nel 1143 da Adolfo di Holstein. Protetta da Federico I Barbarossa, ottenne grandi privilegi anche da Federico II, tanto da diventare città libera imperiale, Lubecca era la principale tappa della più importante strada che attraversava in quel tempo, l'Europa del nord, unendo la Fiandra, la Frisia, la Renania alla Russia di Novgorod. Questa via passava per i territori baltici, terra di nessuno, e offriva grandi possibilità commerciali in direzione di Gotland, della Svezia e della Livonia. Dalla prima metà del XIII secolo in prossimità degli empori dei Vichinghi i mercanti tedeschi avevano fondato altre nuove città : Wismar, Rostock, Stralsunda, Greifswald, Riga, mentre a Stettino e a Danzica venivano stabilite delle colonie, che godevano di privilegi concessi dai signori del luogo e avevano leggi proprie.
L' introduzione dei koggs, le grandi navi mercantili a vela, adatte anche al combattimento, e un poco più tardi degli holks, con una stazza che arrivava fino a 500 tonnellate, aveva offerto la possibilità di trasportare uomini in quantità e mercanzie pesanti e ingombranti, come legno, sale, cereali, metalli. I legami con le famiglie e le case commerciali dell'ovest della Germania e dei Paesi Bassi permettevano di finanziare i grandi investimenti mercantili. Dopo la metà del XIII secolo , i mercanti tedeschi avevano cominciato a sfruttare l'entroterra del Baltico, esportando dall' Holstein, dal Mecklemburgo, dalla Pomerania e dalla Prussia i cereali che trasportavano in Norvegia. Era diventato intenso il commercio delle pellicce e dei prodotti delle foreste, e assumeva un ruolo crescente il trasporto dei metalli come il ferro e il rame. Lo sviluppo della Polonia, della Svezia, della Lituania e della Russia aumentava la domanda di prodotti dell' Occidente : gioielli spezie, stoffe, seta, vini, armi, pesce e sale. In questo modo i mercanti tedeschi conquistarono il monopolio del commercio dell' Europa occidentale con la Scandinavia e la Russia di Novgorod. Tra le singole città capitavano delle liti, ma la comunanza di interessi era più forte delle divergenze.
La lotta per i privilegi commerciali, tipo regolamentazione dei prezzi, facilitazioni per la navigazione, soppressione del diritto di naufragio a favore dei rivieraschi, agevolazioni doganali, protezione personale e costituzione di tribunali indipendenti, univa le varie comunità tedesche, tanto più che la congiuntura favorevole aveva aperto un vasto campo di azione. A partire dalla fine della prima metà del XIII secolo erano stati conclusi , sotto l'egida di Lubecca, alleanze e accordi fra singole città, dai quali nacque in poco tempo l'unione : Hansa, di tutte le città del territorio che andava da Colonia a Riga e Revel(Tallin). La Hansa tedesca, come veniva chiamata, comprendeva sia i centri del nord della Germania, che le città dei territori non tedeschi di Fiandra, Olanda, Danimarca, Svezia, e Livonia. Assemblee sempre più frequenti dei magistrati rappresentanti delle comunità urbane fissavano una politica comune nei confronti degli stati e dei signori territoriali di una vasta distesa d' Europa.
Nell' area di interessi dell 'Hansa si trovavano il Portogallo(sale di Setubal), l' Aquitania, l' Inghilterra, la Scozia, l' Islanda, la Norvegia, la Danimarca, la Francia, la Svezia, la Finlandia, la Russia, la Polonia, la Lituania, la Prussia, l' Ungheria senza naturalmente menzionare i paesi tedeschi. Così nel XIII sec. la zona baltica era stata inclusa nel sistema economico europeo, nel cui ambito aveva un doppio ruolo : commerciale, in quanto fornitrice di prodotti ricercati, e di smercio, in quanto arteria di commercio con la Russia, sociale e di colonizzazione, perchè costituiva una zona di dissodamento di terre vergini. Non a caso Lubecca era diventata la principale sostenitrice, nonchè finanziatrice, delle "crociate" volte a instaurare signorie territoriali in Livonia, ed era anche molto interessata ai piani dei Cavalieri Teutonici in Prussia.......




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