beh grazie, naturalmente questo escursus sull' Ordine Teutonico è anche da considerare come un piccolo giacimento di dati per dare(eventualmente) una sistematina allo scacchiere baltico per chi ha intenzione di cimentarsi con i mod's
, perchè così si ha uno sguardo di insieme, invece di interventi farragginosi che avolte creano confusione, i dati sono lì per chi vuole, ad esempio : le pricipesse "racchie" Santa Cunegonda,(e come fà a esser fi.g.a una che si chiama così ?, sant Edvige di Baviera(duchessa di Slesia) e sant Elisabetta( langravia di Turingia), promettono meglio, comunque potrebbero essere messe come "ancillarie", oppure per quanto riguarda notizie sulle commende dei Teutonici ecc.. o sui personaggi eminenti di contorno come il vescovo di Livonia Alberto citato quì sotto, oppure per quanto riguarda l' Hansa e la sua affermazione(notevole), come corporation economica che garantiva facilitazioni e garanzie al commercio, con notevoli e influenti ricadute sull'economia dell' Europa settentrionale e via diseguito.
Bandiera con scacchi neri : del distretto di Halthaus, portata da Eberhard von Nippenburg caduto a Tannenberg
Bandiera con scacchi rossi : del distretto di Osterode, portata dal Komtur Konrad von Pinznau, morto a Tannenberg
L'ORDINE DEI PORTA SPADA DI LIVONIA
I grandi progetti dell' Ordine restavano irrealizzati, il suo avvenire diveniva incerto . Tuttavia le esperienze ricavate dall' episodio ungherese dovevano rivelarsi utili per il futuro dei Teutonici. Essi erano ormai decisi a orientare la loro attività verso l' Europa, in quanto l' esperienza aveva dimostrato che esistevano nell' Impero numerosi volontari disposti a installarsi nei territori di colonizzazione.
L' attenzione dei politici dell' Ordine si appuntava in particolare verso il Baltico. Appoggiandosi alle città tedesche, con in testa Lubecca, e sui numerosi emigranti della Westfalia e della Renania in cerca di occasioni favorevoli, fu avviata un' espansione verso i territori abitati dalle tribù baltiche (Prussiani, Lituani, Lettoni, Sudoviani) e ugro-finniche (Finlandesi-Estoni-Livoni). Questi popoli si trovavano ancora allo stadio di frantumazione in piccole tribù, ma fra i secoli XII e XIII avevano cominciato a consolidarsi e rapinavano con spedizioni predatrici i territori più vicini. Già nel 1198 il canonico di Brema, Alberto, aveva concepito il progetto di fondare una sorta di stato della Chiesa sul corso inferiore della Dvina occidentale, nei territori che rappresentavano una tappa importante sulla via commerciale da Lubecca a Novgorod la Grande, Alberto guadagnò ai suoi progetti papa Innocenzo III, che lo nominò vescovo di Livonia, e nel 1201 fondò con i mercanti di Lubecca la città di Riga. Nel 1202, fondò anche, come braccio armato della Chiesa, l' Ordine cavalleresco dei Porta-Spada e cominciò la conquista del territorio abitato dai Livoni. Ben presto, nonostante i malintesi sorti fra il vescovo e l'Ordine dei Porta-Spada, lo stato della Chiesa sulle rive della Dvina occidentale era un fatto compiuto. Nel 1207, il non tanto mite vescovo Alberto, sottomise la Livonia al re tedesco Filippo di Svevia, e nel 1224 ottenne da Federico II, in quanto sovrano eminente di tutti i territori cristiani, una conferma del proprio potere. L' esperienza livone era stata seguita con interesse dai Teutonici, incomparabilmente più ricchi e influenti nelle corti europee che i cavalieri delle rive della Dvina.
Quasi nello stesso tempo in cui cessava l'attività dei cavalieri teutonici in Transilvania, Corrado, duca di Masovia e di Cuiavia(due regioni nell'area del bacino della Vistola), entrò in contatto con loro, proponendo all' Ordine Teutonico di installarsi alla frontiera prusso-masoviana. Hermann von Salza si affrettò ad accettare. Nel 1228 Corrado di Masovia e Cuiavia concedeva ai Teutonici la terra di Kulm, occupata in quel momento dai Prussiani, come base per le spedizioni verso i territori delle tribù baltiche.
L' Ordine aveva trovato il terreno delle sue principali attività per un periodo di trecento anni a venire.
carico e scarico delle merci
....in un porto anseatico....
Bandiera barrata di rosso : del distretto di Ortelsburg, portata dal Gran Drappiere Albrecht von Schwarzburg, morto a Tannenberg
Bandiera con torri : della città antica di Thorn, portata dal borgomastro Johannes von der Merse, catturato a Tannenberg
IL BALTICO, PERIFERIA DELLA CRISTIANITA'
La frontiera dell' Europa dell'inizio del XIII secolo era segnata nella coscienza dei contemporanei dal limite dell'estensione del cristianesimo. La cosa era chiara al sud, dove l' Islam era il preciso segno distintivo di un'altra civiltà; più ingarbugliata al nord.
Dal X secolo si trovarono nell'area della civiltà cristiana i paesi scandinavi e la Polonia, nel XII secolo erano stati cristianizzati i popoli slavi orientali. Restava la vasta distesa dei territori sul Baltico, dalla foce della Vistola, in direzione est e nord, fino alle regioni della tundra artica. Questa regione era popolata dalle tribù baltiche, differenti dagli slavi e dagli scandinavi per lingua e cultura. Ancora più lontano, altri territori, sempre meno abitati, erano occupati da tribù completamente differenti, ugro-finniche, e dai lapponi. Una parte di questi territori era stata conquistata dagli Svedesi cristiani, un'altra era stata sottomessa dagli Slavi orientali, compresi i Russi di Kiev, complicando ulteriormente le cose dal momento che gli abitanti di Novgorod, Pskov, Tver erano legati a Bisanzio e professavano l' ortodossia.
Il paganesimo dei popoli baltici non era omogeneo, come risulta per esempio dall'epopea finnica del "Kalevala". Altra era l'immagine della realtà degli abitanti della Finlandia, altra quella dei Lapponi, un'altra ancora quella dei Lituani. Questo mondo così diversificato aveva però in comune il fatto di essere in ritardo rispetto allo sviluppo della civiltà cristiana contemporanea : erano regioni scarsamente popolate, in media 4 persone per km quadrato, mancanti di organizzazione statale, con centri urbani relativamente rari e poco importanti, che svolgevano più che altro la funzione di luoghi di incontro con gli stranieri. nonostante queste caratteristiche da paese "in via di sviluppo", vi era presente il grande commercio le attraversavano importanti vie europee di comunicazione, vi arrivavano missioni.
Dall' alto medio evo questi paesi costituivano una riserva di schiavi, che venivano avviati in massa verso i paesi arabi. In più le foreste vergini offrivano pellicce, cera e miele, oggetti di esportazione. Nel XIII secolo la situazione era cambiata : il commercio degli schiavi aveva cessato di avere un ruolo importante in Europa, in compenso si erano intensificati gli scambi con la Russia di Novgorod. I prodotti delle foreste russe, principalmente pellicce, e gli articoli provenienti da est e da sud, da Bisanzio, dall' Asia centrale, dal Medio Oriente, erano una attrattiva per i mercanti tedeschi, che, in questo secolo, avevano preso il posto sul Baltico di scandinavi e slavi.
Tra il XII sec. e il XIII le tribù baltiche erano entrate in un periodo di sviluppo accelerato, di consolidamento interno e di trasformazioni sociali. Un ruolo sempre più importante veniva riservato, nelle tribù, agli anziani, un numero crescente di membri delle comunità di clan e tribali aveva cominciato a considerare la guerra come un mezzo stabile di sussistenza. Le incursioni dei Prussiani pagani, divisi in numerose tribù, e dei Lituani avevano cominciato a pesare notevolmente sulla vita dei loro vicini. La frontiera di colonizzazione della Masovia era arretrata verso sud di circa 100chilometri e i territori abbandonati dai coloni cristiani avevano cominciato ad essere rioccupati dai Baltici. Anticipando un pò gli avvenimenti, bisogna ricordare che quasi nello stesso tempo, dagli anni venti del XIII secolo, la Russia di Kiev aveva cominciato a essere razziata dalle incursioni mongole. Per un certo tempo scompariva così un concorrente nella conquista dei territori baltici e le tribù lituane videro la possibilità di espandersi a est e di edificare un vasto stato. Lo spezzettamento feudale della Polonia, i combattimenti dei duchi fra di loro, indebolivano frattanto il vicino del sud.
Nel 1227 era stato eliminato almeno per il momento un altro pretendente alla dominazione sul Baltico : nella battaglia di Bornhovel il re di Danimarca Valdemaro II era stato sconfitto dalla coalizione di principi tedeschi.
I territori a est della Vistola erano diventati così un terreno di colonizzazione tedesca. Dal punto di vista dei coloni, erano terre libere senza sovrano . Solo i due signori del mondo cristiano, l'imperatore e il papa, potevano arrogarsi dei diritti su di esse. Questa situazione non era, del resto nuova. Avvisaglie in tal senso si erano gia avute a partire dal XII secolo. Nel 1157, Alberto l'Orso, della dinastia degli Ascani, aveva cominciato a costruire la potenza della sua famiglia , creando la marca del Brandeburgo(l'attuale regione di Berlino, Potsdam, Francoforte sull'Oder). Dopo il 1160, Enrico il Leone, della famiglia dei Guelfi, aveva ugualmente esteso il potere sassone verso settentrione, sottomettendo i territori degli slavi Obodriti, e fece arrivare sulle terre conquistate coloni sassoni, frisoni, olandesi.
I coloni tedeschi, che portavano con sè il cosidetto diritto germanico, fondato sulla rendita monetaria e sull' autogestione territoriale, erano incoraggiati anche dai sovrani slavi e persino lituani, perchè producevano vantaggi materiali e migliorava l'economia rurale, malgrado i conflitti culturali, linguistici e politici che suscitavano. Questa situazione era ben visibile al momento della fondazione di nuove città da parte di emigranti, venuti specialmente dalla Westfalia e dalla Renania, passando per Lubecca, allora il più grande porto del Baltico, fondata nel 1143 da Adolfo di Holstein. Protetta da Federico I Barbarossa, ottenne grandi privilegi anche da Federico II, tanto da diventare città libera imperiale, Lubecca era la principale tappa della più importante strada che attraversava in quel tempo, l'Europa del nord, unendo la Fiandra, la Frisia, la Renania alla Russia di Novgorod. Questa via passava per i territori baltici, terra di nessuno, e offriva grandi possibilità commerciali in direzione di Gotland, della Svezia e della Livonia. Dalla prima metà del XIII secolo in prossimità degli empori dei Vichinghi i mercanti tedeschi avevano fondato altre nuove città : Wismar, Rostock, Stralsunda, Greifswald, Riga, mentre a Stettino e a Danzica venivano stabilite delle colonie, che godevano di privilegi concessi dai signori del luogo e avevano leggi proprie.
L' introduzione dei koggs, le grandi navi mercantili a vela, adatte anche al combattimento, e un poco più tardi degli holks, con una stazza che arrivava fino a 500 tonnellate, aveva offerto la possibilità di trasportare uomini in quantità e mercanzie pesanti e ingombranti, come legno, sale, cereali, metalli. I legami con le famiglie e le case commerciali dell'ovest della Germania e dei Paesi Bassi permettevano di finanziare i grandi investimenti mercantili. Dopo la metà del XIII secolo , i mercanti tedeschi avevano cominciato a sfruttare l'entroterra del Baltico, esportando dall' Holstein, dal Mecklemburgo, dalla Pomerania e dalla Prussia i cereali che trasportavano in Norvegia. Era diventato intenso il commercio delle pellicce e dei prodotti delle foreste, e assumeva un ruolo crescente il trasporto dei metalli come il ferro e il rame. Lo sviluppo della Polonia, della Svezia, della Lituania e della Russia aumentava la domanda di prodotti dell' Occidente : gioielli spezie, stoffe, seta, vini, armi, pesce e sale. In questo modo i mercanti tedeschi conquistarono il monopolio del commercio dell' Europa occidentale con la Scandinavia e la Russia di Novgorod. Tra le singole città capitavano delle liti, ma la comunanza di interessi era più forte delle divergenze.
La lotta per i privilegi commerciali, tipo regolamentazione dei prezzi, facilitazioni per la navigazione, soppressione del diritto di naufragio a favore dei rivieraschi, agevolazioni doganali, protezione personale e costituzione di tribunali indipendenti, univa le varie comunità tedesche, tanto più che la congiuntura favorevole aveva aperto un vasto campo di azione. A partire dalla fine della prima metà del XIII secolo erano stati conclusi , sotto l'egida di Lubecca, alleanze e accordi fra singole città, dai quali nacque in poco tempo l'unione : Hansa, di tutte le città del territorio che andava da Colonia a Riga e Revel(Tallin). La Hansa tedesca, come veniva chiamata, comprendeva sia i centri del nord della Germania, che le città dei territori non tedeschi di Fiandra, Olanda, Danimarca, Svezia, e Livonia. Assemblee sempre più frequenti dei magistrati rappresentanti delle comunità urbane fissavano una politica comune nei confronti degli stati e dei signori territoriali di una vasta distesa d' Europa.
Nell' area di interessi dell 'Hansa si trovavano il Portogallo(sale di Setubal), l' Aquitania, l' Inghilterra, la Scozia, l' Islanda, la Norvegia, la Danimarca, la Francia, la Svezia, la Finlandia, la Russia, la Polonia, la Lituania, la Prussia, l' Ungheria senza naturalmente menzionare i paesi tedeschi. Così nel XIII sec. la zona baltica era stata inclusa nel sistema economico europeo, nel cui ambito aveva un doppio ruolo : commerciale, in quanto fornitrice di prodotti ricercati, e di smercio, in quanto arteria di commercio con la Russia, sociale e di colonizzazione, perchè costituiva una zona di dissodamento di terre vergini. Non a caso Lubecca era diventata la principale sostenitrice, nonchè finanziatrice, delle "crociate" volte a instaurare signorie territoriali in Livonia, ed era anche molto interessata ai piani dei Cavalieri Teutonici in Prussia.......