Imperii proferendi cupido (smanie di conquista) - sulle orme dell'Impero

spipi83
00domenica 18 settembre 2011 01:34
Fate attenzione: questo thread e' di sola lettura!
In questo thread scriveremo l'AAR della HS "Imperii proferendi cupido". Ognuno degli 11 partecipanti scrivera' la propria parte di storia,
secondo il suo personale punto di vista. Sara' quindi un AAR scritto in modo collegiale.
Per far si che il thread resti pulito, solo i partecipanti all'HS "Imperii proferendi cupido" sono autorizzati
a scrivere in questo thread ( e potranno scrivere solo pezzi riguardanti la loro Campagna in formato AAR).
Se volete commentare questo thread potete farlo in questo thread:
mtwitalia.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd...


Introduzione

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spipi83
00domenica 18 settembre 2011 01:34
I protagonisti della scena politica Europea:

Kaiser des Heiligen Römischen Reiches Frederick I
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King of England Henry II
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Re Guglielmo I
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Király Géza II
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Comte Ramon Berenguer IV
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Roi Louis VII de France
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Famiglie apostoliche Veneziane
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Bolesław IV Kędzierzawy
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Le famiglie patrizie Pisane
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Konge Inge I
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Raymond IV de Toulouse
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spipi83
00domenica 18 settembre 2011 01:38
Mappa ed aggiornamenti:

Estate 1155 (turno 0)
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spipi83
00giovedì 6 ottobre 2011 01:06
Soli moriremo, uniti vinceremo!

La Repubblica di Pisa stava attraversando uno dei momenti piu' floridi della sua esistenza. Il recente saccheggio di Mayurca aveva reson ancor piu' floride le casse comunali. Tuttavia, il Priore Raniero non si sentiva per nulla soddisfatto dei risultati ottenuti.
La Repubblica poteva contare su buone entrate, ma gli uomini per difendere tale benessere eran pochi, mentre molti eran coloro che ambivano ad appropriarsi dei loro commerci e tesori. Il controllo sull'entroterra era alquanto limitato cosi' come il controllo sulla Sardegna.
Era necessario consolidare il proprio potere ed ampliare il controllo dell'entroterra per poter esercitare un ruolo di primo piano nella scena Europea, piuttosto che doversi appoggiare di volta in volta al potente di turno. L'Impero e' sempre voglioso di risttabilire la sua autorita' e controllo sul Nord Italia, cosi come il Papato mira ad espandere il suo potere temporale. Il recente fallito tentativo contro i Normanni ne e' la dimostrazione.

Il Priore Raniero convince il consiglio di concentrare le forze per espandersi, e assorbire attorno alla leadership di Pisa i comuni e i contadi circostanti: da soli i comuni del Nord Italia sono poca cosa,
ma unendo le forze grandi imprese possono esser compiute!
Il Consigliere Roberto della Gherardesca consolida il controllo sulla Sardegna espugnando l'ultimo giudicato indipendente: Alghero.
E mentre il Priore guida con successo le spedizioni per inglobare Bologna e Firenze.
Ancor piu' eclatanti sono pero' i successivi successi del Consigliere Roberto: la rivale storica della Repubblica, la Superba Genova viene espugnata, e sulle ali dell'entusiasmo e su chiamata di alcuni comuni Lombardi si dirige verso Milano, la quale poco aveva digerito la conquista di Bologna e si preparava a muoversi contro la Repubblica.
E' cosi quindi che Milano viene posta sott'assedio.


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Ma i recenti successi, impensieriscono non poco la curia Romana.
Ed e' cosi che il Pontefice emette una Bolla intimando la Repubblica di cessare le ostilita', pena la scomunica del Priore. Rinunciare ora, rimetterebbe quanto fatto di buono sin'ora: l'Imperatore e' sceso anch'esso in Italia occupando il Ticino. Ritirarsi ora significhere lasciare campo libero alle truppe imperiali.
Pertanto il Priore manda un messagero al Consigliere ordinandogli di sconfiggere una volta per tutte le forze Milanesi.

Benche' molte delle truppe Milanesi abbiano perso la vita a Lugano,
la citta' e ben difesa e le mura difficilmente espugnabili.
L'assedio si trasforma ben presti in una battaglia sanguinosa e cruenta, nella quale tutti i nobili piu' importanti di Milano incluso il Podesta' cadono nella battaglia: il controllo di Milano e della sua regione sono indiscutibilmente nelle mani di Pisa.
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Ora che la conquista del lombardo e' consolidata, il Priore manda un suo ambasciatore a Roma. L'obiettivo e' chiaro: costringere il Papa ad accettare quella che e' ormai una situazione di fatto. Per alleviare i suoi scrupoli, l'ambasciatore apre la sua borsa di denari offrendo in dono monete d'oro.. d'altronde si sa , la Chiesa e' sempre bisognosa di donazioni.

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dankfonicus
00martedì 11 ottobre 2011 14:33
Federicus I, Imperator gentis germanorum, statuimus et deliberamus quod
omnes mercator populi germanici non sit, non emere seu negotiari seu
vendere quaecumque mercaturas ubicumque regno Germanorum possint.

In deroga al presente capitolare emanato a Worms dall'Imperatore
Federico I, aggiungiamo che qualunque mercante di straniera provenienza,
sia esso italico, franco, ispanico, greculo, anglo, polacco, magiaro o
musulmano, può commerciare nelle terre germaniche previa comunicazione e
concessione da parte del sovrano, ovvero tramite accordi di natura diplomatica,
commerciale o militare.

Worms
Ottobre 1156
spipi83
00martedì 25 ottobre 2011 13:13
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Chi fa da se' , fa per tre..

Dopo il roboante successo conseguito a Milano, ed aver cosi almeno temporaneamente fermato le ambizioni Imperiali nell'Italia settentrionale, il Consigliere Roberto della Gherardesca decide che e' meglio battere il ferro finche' caldo..
Manda cosi il grosso delle forze guidate dal generale Guido, verso il Piemonte nell'intento di convincere i suoi abitanti a congiungersi alla lega Pisana.
Ma i testardi Astiensi rifiutano di intavolare alcun tipo di negoziazione.
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La citta' era stata messa a ferro e fuoco solo pochi mesi prima dall'Imperatore Federico I detto il Barbarossa e l'autorita' del Vescovo ristabilita. I cittadini temevano quindi una nuova ritorsione imperiali nel caso avessero sposato nuovamente la causa dei Comuni.

L'inesperienza e l'impetuosita' del generale Guido causarono cosi una grave incidente diplomatico che porto' in ultimo ad una grave sconfitta per la Repubblica..
Infatti il generale credendo di poter facilmente assogettare la citta' con la forza delle armi, mette d'assedio la cittadina.
Tuttavia la risposta degli Astiensi e' soprendentemente violenta, grazie al fatto di essere guidata dal ben piu' capace generale Astiense Galdino

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Il Consigliere avrebbe fatto meglio a guidare lui la spedizione anziche' delegare all'incapace generale Guido: d'altronde e' risaputo che chi fa da se' fa per tre..
Le truppe Pisane sopravvissute alla cocente sconfitta si rifugiano nel piccolo accampamento fortificato nei pressi di Torino
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La notizia della sconfitta Pisana si diffonde rapidamente in tutto il Nord Italia. Il rischio che molti comuni lascino la lega Pisa e' alto. Molti comuni d'altronde si erano uniti spontaneamente alla lega nella speranza che cio' li proteggesse dalle mire dei potenti vicini.
Ma se la Lega non era capace di sconfiggere nemmeno le forze di una piccola cittadina, come avrebbe potuto mai proteggere loro da minacce ben piu' gravi?
Il Consigliere Roberto,uomo che possedeva qualita' di gran lunga superiori a quelle del generale Guido, si decise quindi a preparare una risposta rapida che ristabilisse il prestigio della Lega, e mettesse a tacere ogni voce maligna.

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E mentre il Consigliere conquistava Asti, il Priore Raniero prendeva controllo della regione Umbra e dello strategico castello di Spoleto:


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dankfonicus
00domenica 30 ottobre 2011 16:09
La tutela dell'Impero
La notizia è appena giunta a corte:

Il Papa Adriano IV è stato barbamente ucciso in battaglia da un popolo tanto bellicoso quanto eretico....i pisani.
L'Imperatore Federico I, sbigottito da tanta impudenza, ha subito dichiarato pubblicamente il suo sdegno, facendo appello al comune senso di vera cristianità che unisce i popoli europei.

Alcuni hanno risposto positivamente, altri ancor peggio del comportamento pisano, hanno addossato colpe inesistenti al defunto Papa, altri non si sono sbilanciati.

L'Impero e la Francia, altra piissima nazione, si sono impegnate in prima persona: immediata restituzione di Roma al Patrimonium Sancti Petri.
La risposta pisana è stata ancor peggio del brutale assassinio: hanno corrotto il nuovo papa simoniaco, che dietro al pagamento di un misero obolo, non solo hanno riammesso i pisani in seno alla cristianità, ma ha addirittura considerato il popolo pisano degno di poter indire una Crociata contro gl'infedeli. Questo è un mero tentativo di distogliere le vere nazioni cristiane da quello che è l'unico obiettivo plausibile, ovvero liberare Roma!

Al momento il papato non dovrebbe avere una sede ufficiale, ragion per cui l'Imperatore Federico si è sentito in dovere di rimediare:
nel nord della Germania, nelle terre dei danesi, popolo di recente cristianizzazione, al fine di evangelizzare in modo completo queste innocenti popolazioni, ha deciso di annettere la capitale Arus, con il fine ultimo di donarla al Papato.
La spedizione viene affidata al nobile Corrado di Wittelsbach, il quale con poche ma determinate forze assedia il castello, con all'interno lo stesso re danese Valdemaro I, difeso da poche truppe scadenti!



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Il nobile Corrado tenta l'assalto



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...il quale ha un prevedibile esito vittorioso!!



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Il papato avrà presto un nuovo dominio...ma la questione romana rimane ancora totalmente irrisolto.

L'ultimatum è lanciato!!
spipi83
00domenica 6 novembre 2011 14:09
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Dux agminis

Le voci di una nuova Lega guidata dalla citta' di Pisa, allo scopo di difendere l'indipendenza dei liberi comuni Italiani, era presto giunta a Roma.
Citta' che si era do poco (1143) liberata dalla ingombrante presenza pontificia, ed aveva costretto il Papa stesso a riconoscere il Comune (1152).
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Come tale, si era dotato di una organizzazione simile a quella dell'Antica Roma. Ma, ahime' i tempi erano cambiati..
Il Comune di Roma non avrebbe avuto lunga vita ,dato che la Chiesa ambiva a riprenderne il controllo, e che a tal fine sembrava fosse in fase di negoziazione con l'Imperatore Barbarossa affinche' scendesse con le sue truppe imperiali per ridargli il controllo della citta' Eterna.
Era necessario quindi appoggiarsi a qualcuno in grado di tenere testa all'Impero..
Rivolgendosi ai potenti Normanni, avrebbero certamente perso la loro indipendenza. Inoltre il Re Normanno sembrava essere in ottimi rapporti con l'Imperatore. L'unica alternativa possibile era quella di unirsi alla Lega dei liberi Comuni Italiani. Cio' facendo sarebbero riusciti a mantenere una loro autonomia.

E cosi mentre il Priore stesso scende verso Roma per siglare un accordo cosi' importante, il Papa saputo dell'accordo decide di ostacolare ed impedire che l'accordo avvenga. Si oppone quindi con una parte del suo esercito, tentando in tal modo di scoraggiare il Priore.

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Ma il Caetani non si fa per nulla impressionare, la ragione ed il diritto sono dalla sua parte. Ritirarsi sarebbe stata una sconfitta clamorosa per Pisa, ma allo stesso tempo il Priore rischiava una quasi certa scomunica. Lui Dux agminis, tenne testa alla formazione Pontificia senza indietreggiare di un solo passo.
A quel punto non si sa bene come, ma sembra che le truppe Pontificie scaglino qualche freccia contro il contingente Pisano, provocando qualche morto..
Lo scontro di venta inevitabile ed il santo Padre sembra aver perso la vita cadendo da cavallo mentre si dava alla fuga vedendosi mal riparato..

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La vittoria di giornata e' senza dubbio la nostra

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Roma e' ora entrata ufficialmente nella Lega Pisana, e non v'e' dubbio che sara' un importante risorsa per il futuro della Lega.
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E cio' e' un gran successo che merita di esser festeggiato. Ma la festa ha un po' il retrogusto amaro: l'incidente con il Papa portera' sicuramente le sue ripercussioni politiche..

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spipi83
00domenica 6 novembre 2011 18:34
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Nec certa pax nec bellum fuit
Non era garantita né la pace né la guerra aperta


Ottenuto il successo di Roma, era fondamentale ricucire lo strappo con la Chiesa. Sebbene il Priore pensasse di aver agito bene,
nondimeno mando' il suo piu' capace emissario presso la corte papale accampata nei pressi della selva di Tuscania.

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La strategia diplomatica da perseguire era chiara: formalmente scusarsi per l'accaduto, in modo che la Chiesa potesse salvarsi la faccia, ma allo stesso tempo rimanere fermi sulla propria posizione di non abbandonare Roma.
Come sempre il punto d'incontro fu raggiunto grazie all'uso del vile denaro...

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Sebbene il tributo fosse di entita' notevole per le magra casse pisane provate dalle continue guerra sostenute negli ultimi anni, la
riappacificazione con la santa Chiesa era quanto mai necessaria ,oltre che per dar pace alla coscienza turbata del Priore (che pero' nulla dava
a vedere) anche per non dare pretesti a potenze straniere per far scoppiare nuove guerre..o almeno far desistere una parte di essi..

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Infatti ben presto arrivo un'importante lettera scritta dal Re di Francia..


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L'analisi Politica del Priore:
Era chiaro che , a dispetto di quelle che erano le motivazioni ufficiali-ovvero la presa di Roma-, vi era qualcuno che da tempo mirava a rompere
la Lega Pisana e aveva mire ben precise sull'Italia settentrionale.. E mentre il Re di Francia tentava di mediare ed evitare la guerra, qualcuno di piu' grande e potente premeva affinche' la guerra scoppiasse al piu' presto. Questo qualcuno divenne ben noto subito..



Infatti l'Imperatore Barbarossa a seguito di un'abile politica matrimoniale, era riuscito a legare a se' il regno di Francia. In tal modo poteva forzargli la mano e trascinarlo in guerra che non erano di alcuna utilita' alla corona francese. E in futuro chissa'.. magari avrebbe avanzato le sue pretese ereditarie e dinastiche sull'intero regno. Cosi' mentre agiva sul piano matrimoniale/diplomatico in terra di Francia sul versante italiano
intendeva agire sul quello piu' strettamente militare: erano chiare ormai le sue ambizioni a voler ricostruire l'Impero di Carlo Magno.
Sul fronte nord l'Imperatore si era premunito lasciando ai Norvegesi un discreto margine di espansione che li tenesse sazi tanto quanto basta per non osare un attacco verso l'impero, e tanto poco per non restare confinati nel loro ruolo di piccola potenza regionale.
Ad est, l'Imperatore poteva contare sul fatto che i Polacchi sembravano avere altre priorita' e miravano ad espandersi altrove..e inoltre era riuscito a siglare una alleanza fondamentale con i potenti Magiari.
Nonostante la situazione a lui tanto favorevole, un po' forse per troppa prudenza un po' per vigliaccheria l'Imperatore stava cercando di sobillare altri regni ad attaccare la Repubblica di Pisa: Normanni e Aragonesi, e allo stesso tempo incitava i Veneziani a non aiutare Pisa.
Sebbene il Priore avesse gia' stretto accordi di alleanza e non aggressione con entrambi i Regni, si sa nella vita non si puo' mai dar niente per certo..



E cosi, nonostante la riappacificazione con la Santa Chiesa, non era garantita né la pace né tantomeno la guerra appariva come certa.
spipi83
00lunedì 7 novembre 2011 00:25
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Miseram pacem vel bello bene mutari

Anche la guerra è preferibile ad una pace vergognosa


In molti aspettano da tempo la chiamata di una nuova Crociata da parte del Santo Padre al fine di riportare la fede nelle terre infedeli
nelle quali una volta la Cristianita' era radicata. Tra questi anche, Pisa premeva affinche' fosse chiamata una crociata.
Infatti ,assieme agli Aragonesi e al Conte di Tolosa, temevano le scorribande More che piu' d'ogni altra cosa danneggiavano i commerci della Repubblica
e tenevano sotto costante pericolo la popolazione costiera.
Dato che altri re sebbene chiedessero obiettivi piu' esotici,

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non avessero in realta' alcuna intenzione di parteciparvi, il Papa accordo' la crociata
contro i Mori.

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Obiettivo primario era quello di espugnare il Castello di Fez.

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Nel frattempo pero', le minacce imperiali si facevano sempre piu' cupe. Infatti, come un esperto avvoltoio, l'Imperatore non stava aspettando altro che le truppe pisane partissero per la crociata per occupare le terre lasciate indifese . Cosi ,per non rendere il tutto troppo evidente ai suoi alleati, da una parte professava di voler la pace mentre dall'altra alzava il tiro aumentando le richieste avanzate in un primo momento dal re di Francia: ora infatti oltre alla riconsegna di Roma, l'Imperatore esigeva il pagamento di un lauto tributo! Ovvio che il Priore rifiutasse sdegnamente
tali assurde pretese giacche' 'Anche la guerra è preferibile ad una pace vergognosa' .

In una situazione tanto critica, il Priore non poteva lasciare l'Italia per perseguire, cosi come tanto avrebbe voluto, il sogno di liberare le lontane terre more dal giogo degli infedeli. Allo stesso tempo pero' non poteva piu' tirarsi indietro, dato che era stato proprio lui a far richiesta della crociata contro i Mori. Uomo di rara lealta' ed onore, come a dir il vero ve ne son molto pochi al giorno d'oggi, decise quindi come compromesso di mandar si i suoi uomini migliori, ma lascio' che questi fossero guidati dal nuovo rampollo della casata Della Gherardesca : il giovane Ugone Della Gherardesca, un ragazzo tanto inesperto quanto allo stesso tempo promettente. Infatti da anni seguiva il padre nelle sue campagne.

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Campagne nelle quali aveva dimostrato valore e coraggio. Dando fiducia cosi al giovane rampollo, nella speranza che il vecchio adagio 'buona sangue non mente' si rivelasse quanto mai vero, si appresto assieme al Prior Minor Roberto ad organizzare le difese dei Comuni Italiani..
Infatti una amara sorpresa attendeva il Priore. Un messaggio urgente giungeva dal Giudicato di Logudoro: un non annunciato sbarco di truppe Aragonesi era avvenuto da poco nei pressi del castello di Alghero.

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Le loro intenzioni erano sconosciute ma il sospetto che un vile tradimento fosse in atto diveniva sempre piu' allarmante. Dopo una frenetica attivita' diplomatica, il Priore riesce a far si che un suo ambasciatore parli direttamente con il Re , il quale a causa di una sconosciuta malattia era stato lontano dal trono per qualche tempo lasciando il governo ad un reggente. Venuto a sapere della situazione, il Re scrive di suo pugno una lettera per il Priore e la consegna all'ambasciatore per far si che arrivi direttamente nelle mani del carismatico capo dei Pisani:

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Questa lettera allievava di non poco le preoccupazioni del Priore.
Un altro nodo da sciogliere era la sempre maggiore presenza e attivita' militare dei Normanni alle porte di Roma..
Ancora una volta l'attivita' diplomatica del Priore sembra portare buoni frutti, seppur non sia convinto del tutto delle spiegazioni Normanne.

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Messa relativamente al sicuro la situazione sul fronte sud ed ovest, potendo contare su leali alleati quali sono i veneziani sul fronte est, il Priore organizza la leva dei pochi uomini rimasti in patria per rinforzare le difese a Nord dove il combinato attacco Francese-Imperiale diventa sempre piu' probabile...
spipi83
00lunedì 7 novembre 2011 23:21
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Extra Ecclesiam nulla salus
Al di fuori della Chiesa non esiste salvezza


Mentre si facevano scudo di proteggere la Santa Chiesa per perseguire i propri interessi, la Repubblica di Pisa agiva in modo
concreto nonche' efficace per riportare la fede nei luoghi che l'avevano persa: infatti il giovane generale Ugone era gia' riuscito a sbarcare
sulle spiagge More nei pressi di Fez.
Dopo aver sconfitto sulla via per Fez la flotta Mora,
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grazie anche alla buona fortuna (ed al buon Dio) col vento in poppa era riuscito ad anticipare le contromosse More in modo tanto fulmineo che i rinforzi Mori non avevano fatto a tempo ad arrivare per difendere la fortezza. A cio' aveva certamente contribuito il blocco navale che la flotta Pisana aveva applicato sotto ordine dell' Ugone stesso.
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Sebbene difeso da un discreto numero di uomini guidati da un valido comandante,la guarningione non aveva alcuna possibilita' contro l'esercito crociato
composto dai migliori combattenti di tutta Italia.
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Vi era un gran bisogno di una vittoria gloriosa come questa, che rincuorasse il morale di chi era rimasto in patria a difendere i confini dalle 1000
minacce che incombevano sulla Republica di questi tempi.
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L'Ugone, uomo d'azione, lascia cosi' un piccolo contingente nel castello donando la regione alla Santa Chiesa: dopo aver spezzato con la spada le catene di quelle genti, lasciava ora il compito al ruolo evangelizzatore della Santa Chiesa di liberare le loro anime, perche' al di fuori della Chiesa non esiste salvezza
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Priore che nel frattempo si trovava a fronteggiare sempre piu' minacce.
Ora infatti anche i barbari Norvegesi minacciavano di scendere in Italia...
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E mentre costoro, come altri proclamavano di voler fare gli interessi della Santa Chiesa, era chiaro quanto mai fossero
lontani dal vero..

Testo nascosto - clicca qui
dankfonicus
00giovedì 10 novembre 2011 00:42
Scaramuccia di confine
L'Impero vorrebbe definire così quello che è avvenuto tra le truppe imperiali e le truppe polacche.

L'Imperatore Federico in persona vuole giustificare quella che può sembrare un'azione sconsiderata, ma è stata dettata da molteplici circostanze, che dal punto di vista dei nobili che hanno i loro feudi in zone di confine, possono giustificare quanto accaduto.

Le paure, ma soprattutto i dubbi, nascono dal momento in cui due missive inviate dall'imperatore al re polacco non ottengono risposta alcuna. Le due missive erano con toni totalmente amichevoli, non vi si avanzava pretesa alcuna. A questo è seguito l'intenso armarsi della Polonia, che l'ha portata ad essere la fazione con l'esercito più vasto.

Già nell'inverno precedente i nostri agenti avevano notato un anomalo ammassarsi di truppe nei castelli polacchi adiacenti alle città di Vienna e di Praga. Addirittura in questa cruciale primavera del 1159, i nostri padri missionari, in giro per l'Europa centro orientale ad evangelizzare le genti, han fatto notare all'Imperatore che anche i forti nei pressi del confine imperiale, sono stati pesantemente guarniti di soldati.









Inoltre i nostri esploratori hanno verificato la presenza di un'armata polacca di circa mille uomini nascosta si nei boschi polacchi, ma nell'immediata prossimità con il confine dei territori della città di Praga.

Tutte queste circostanze, unite al fatto che l'Impero è profondamente distratto politicamente, economicamente e militarmente dalla questione di Roma, ha fatto temere ai conti delle due contee di provincia, Praga e Vienna, che il regno polacco, nell'eventualità scoppiasse una guerra per la liberazione della città di San Pietro, potesse approfittare della situazione ed invadere i territori germanici di confine.

Il Conte Enrico di Babenberg, ha preso allora in mano la situazione, e senza mandare ancora inutilmente diplomatici a chiedere spiegazioni, che avrebbero fatto come già successo un viaggio a vuoto, ha deciso di neutralizzare personalmente la minaccia, coadiuvato da altri due nobili del regno, molto giovani e bisognosi di fare esperienza



Lo scontro è molto duro, ma le truppe germaniche, seppur inferiori di numero e prese comunque d'assalto all'interno dei boschi polacchi, riescono ad avere la meglio neutralizzando una probabile minaccia!!



Le truppe vittoriose vengono subito richiamate nei territori germanici, tranne un piccolo drappello di retroguardia a coprire la ritirata, a dimostrare l'assoluto intensione difensiva dell'operazione militare. Infatti un nuovo diplomatico imperiale è stato inviato per trattare la pace e chiudere così quello che è poco più che un'incidente, speriamo di comprensione reciproca!

Speriamo quindi di riuscire ad ottenere così uno scambio di vedute con il Re Polacco!
dankfonicus
00mercoledì 16 novembre 2011 14:40
Orgoglio imperiale
L'intenzioni di accettare una pace veloce, pagando quanto è giusto pagare, vista l'aggressione portata dall'Impero ai danni della Polonia, anzi aumentando quanto richiestoci, era nell'animo dell'Imperatore Federico I Hoestaufen. Ma sentirci tacciare di ridicolaggine perchè chiediamo una dilazione nel pagamento, e sentirci dire, che comunque ingenti forze polacche verrano tenute lungo i confini, nonostante le armate imperiali a presidio delle città di confine siano esigue....tutto ciò lo troviamo assurdo.

A questo offesa aggiungiamo che per l'Impero è maggiore onta e disonore trattare una pace, pagandola, con armate nemiche che assediano una città imperiale....l'orgoglio dell'Imperatore non lo può assolutamente accettare, i nobili tedeschi lo potrebbero tacciare di pusillanimità, ragion per cui radunate a sè le truppe, Federico Iha deciso di guidare personalmente un'armata per liberare l'inerme città di Praga, dimostrando quali forze può mobilitare velocemente l'Impero!




Per la difficile pugna, l'Imperatore ha deciso di far scendere in battaglia anche altri nobili paladini, con la propria guardia personale....ben conosciamo il valore e la forza delle armate polacche!!





La differenza numerica delle forze in campo è a favore dell'Impero, e soprattutto i rinforzi germanici provengono da ogni lato, facilitando una manovra d'accerchiamento. Ciò dimostra quanto sia stato irruente il sovrano polacco a passare i confini dell'Impero, senza valutare bene il potenziale bellico imperiale!




La battaglia è durissima. I morti sono numerosi da una parte quanto dall'altra. Gli atti di coraggio sono tantissimi. Entrambe le teste coronate combattono in prima fila, anche se l'Imperatore, conscio dell'importanza della sua fugura per le sorti future del regno, interviene solo nei punti critici.
Arriva quindi la grande notizia: il nobile Re Boleslao IV Pist è caduto in battaglia. Rendiamo onore ad un valorosissimo cavaliere di nobile casato!! Le truppe polacche risentono visibilmente dell'accaduto, tabto che i soldati imperiali iniziano ad inseguire uomini spesso in preda al panico, facendo un altissimo numero di prigionieri!



Il risultato della battaglia dimostra quanto sia stata cruenta...ma la soddisfazione tra le truppe imperiali è massima!!!




Il cristianissimo imperatore Federico I, decide quindi della sorte dei prigionieri polacchi, che lealmente si son comportati in battaglia, quindi possono far ritorno nelle loro terre, solo se il nuovo sovrano accetti di pagare per loro un giusto riscatto. Vista la qualità delle truppe, il tributo viene concesso!
I supersiti ripiegano quindi nelle vicinanze di Varsavia, dove rimarranno lì per diversi mesi a curare le loro ferite di guerra!



Come già riferito in precedenza, l'Imperatore Federico I non ha alcuna pretesa sulle terre polacche, quindi siamo desiderosi di pace. Visto però gli esiti della battaglia, siamo noi ora a proporre una pace bianca, con la richiesta di lasciare i confini liberi da forze che possano minacciare l'Impero. Al momento occupiamo due forti in terra polacco, che verrano lasciati nel momento si raggiunga un sincero accordo.

Il nuovo re Polacco ha ora la facoltà di decidere il futuro del suo Regno.
Ci teniamo altresì a precisare che nuove armate si stan dirigendo ad est, le quali verranno prontamente allontanate se la Polonia ci offre le garanzie di pace richieste!




spipi83
00mercoledì 16 novembre 2011 23:39
Memento audere semper
Ricordati di osare sempre


La campagna nella terra natia dei Mori, procedeva a fasi alterne. Infatti nonostante gli indubbi successi, quasi meta' delle truppe crociate avevano disertato. Gli echi della propaganda imperiale eran giunti fin la', e molti temevano per la ormai prossima calata delle truppe imperiali.
Successe quindi che in gran numero chiesero di esser congedati per tornare alle proprie case e proteggersi alla men peggio dal quel disastro annunciato.
Nonostante cio' la marcia di Ugone pareva inarrestabile. Dopo aver conquistato la fortezza Rusad,

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si diresse verso Marrakesh , dove aveva gia' mandato parte delle truppe prima in funzione di avanscoperta ed in seguito a metter d'assedio il maggior centro regionale. Li guido' e conquisto' con facilita' l'insediamento nel quale si trovava nientedimeno che il Califfo stesso!

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Ma i piani di Ugone non si fermavano li, fedele al suo motto Memento audere semper , aveva gia' impartito alla guarnigione in Rushad di mandare il grosso delle truppe presenti li di avanzare verso est, e se possibile raggiungere ed assediare Tlemcen. Quando la guarnigione raggiunse il centro e si rese conto che a proteggerlo vi era solo il figlio del Califfo con la sua guardia, decise di non lasciarsi sfuggire la ghiotta occasione.
La cittadina cadde facilmente, ed l'influenza dei Mori nell'area decresceva di pari passo..ormai l'Impero Almohade era allo sconquasso.
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Intanto nella madrepratia il Priore Raniero si muoveva diplomaticamente siglando un'importantissima alleanza con l'Impero Romano d'Oriente.
Essendo ormai ai ferri corti con l'Imperatore tedesco, avere l'appoggio dell'altro impero sarebbe certamente tornato utile in futuro..

Imperatore tedesco che nel frattempo si trovava in lotta con i valenti Polacchi. Notizia che dava da pensare al Priore e si interrogava su come questa nuova guerra avrebbe potuto influire sulle sorti Pisane.
dankfonicus
00lunedì 21 novembre 2011 02:27
Una guerra di logoramento!
La guerra germanico-polacca continua in tutta la sua brutalità.

La Polonia, che ha rifiutato la proposta di pace imperiale, continua a porre sotto assedio le forze tedesche:



Fortunatamente il vasto esercito a disposizione di Federico I, riesce a tenere a bada le bellicose armate nemiche, schierando sul campo valorosi generali emergenti, che stan facendo grande esperienza nell'ars bellica!



La voglia di spingere lontano dai confini imperiali le truppe nemiche è così grande che altri generali, alla testa di pochi valorosi armati, si gettano all'inseguimento dei resti dell'armata del fu re Boleslao IV, per non trovarsi un domani a combattere contro delle truppe veterane riorganizzate, vista la non volontà da parte delle genti polacche di stipulare di nuovo la pace!!



Anche in questo caso gl'imperiali ottengono una buona vittoria



mentre le superstiti truppe polacche trovano stavolta una protezione sicura, dove poter riorganizzare le proprie forze, all'interno di un forte situato nelle vicinanze!



Federico I propone di nuovo pubblicamente ai valorosi avversari polacchi, di trattare una pace stabile e duratura. L'Impero è disposto a trattare un indennizzo di guerra alla Polonia, in quanto siamo stati sicuramente noi a sguinare la spada per primi, ribadiamo in modo preventivo su minacce probabili.
Tale pace però deve essere trattata senza che le forze polacche assedino centri dell'Impero. La trattativa deve essere condotta alla pari, senza l'umiliazione di strappare una pace perchè si ha una città sotto assedio.

Proponiamo al re Polacco di fare un nuovo prezzo per questa pace!

Di questa estenuante guerra, che sta bruciando ad entrambi gli schieramenti ingenti risorse economiche, sicuramente si può dire che ne stan beneficiando le nazioni limitrofe, che proseguono indisturbate con la loro opera di annessione di terre strappate a fazioni debolissime, come è il caso della bellicosa Pisa che sta inglobando l'imbelle regno Almohade, nella totale indifferenza di altre fazioni confinanti, che non immaginano cosa rischieranno in futuro, facendo si che la questione del ritorno del Papa nella sua sede naturale, ovvero Roma, rimanga una questione irrisolta!
the coxer
00mercoledì 23 novembre 2011 17:59
Controffensiva totale
Ancora scioccate per le perdita del nostro amato sovrano,le truppe polacche bramano vendetta e si lanciano all'inseguimento del codardo e regicida Federico I.
Nella caccia ci imbattiamo in un piccolo drappello di vili tedeschi che sta assediando un fortino.
Che vengono facilmente messi in fuga dalle nostre truppe:
[IMG]http://i40.tinypic.com/28jglsj.jpg[/IMG]
[IMG]http://i40.tinypic.com/30ww50w.jpg[/IMG]
Finalmente il vile Imperatore viene messo alle strette:
[IMG]http://i40.tinypic.com/aayuiw.jpg[/IMG]
[IMG]http://i42.tinypic.com/33p7cqh.jpg[/IMG]
Vistosi perduto scappa verso il fortino più vicino con i suoi pochi uomini rimasti.
A Nord scopriamo che il codardo imperatore ha nascosto nei boschi un'armata pronta a sferrare un'attacco al cuore della Polonia:
[IMG]http://i39.tinypic.com/25rpnc4.jpg[/IMG]
Con grande coraggio i nostri soldati sconfiggono gli Imperiali ricacciandoli con la coda fra le gambe in un fortino:
[IMG]http://i40.tinypic.com/157cfgo.jpg[/IMG]
Infine,ricompattatosi sotto la guida del nuovo Re di Polonia Sua Maestà Re Casemiro II,l'esercito polacco elimina in serie tutte le truppe imperiali nascoste nei boschi pronte a tendere nuovi attacchi:
[IMG]http://i42.tinypic.com/2131bpt.jpg[/IMG]
[IMG]http://i41.tinypic.com/118ozlk.jpg[/IMG]
[IMG]http://i44.tinypic.com/25as18i.jpg[/IMG]
[IMG]http://i39.tinypic.com/11ka6pj.jpg[/IMG]
[IMG]http://i40.tinypic.com/15yx3ti.jpg[/IMG]
Distrutto e bloccato per un pò gran parte dell' esercito imperiale ci prepariamo a proseguire la nostra avanzata nel caso le trattative di pace fallissero.
dankfonicus
00sabato 26 novembre 2011 23:56
Tutto il popolo del Sacro Romano Impero Germanico è costernato per la piega presa dagli eventi bellici contro la Polonia. Si sono susseguite numerose sconfitte, di cui una ha coinvolto anche l'Imperatore stesso Federico I.
Ragion per cui tutti i tedeschi desideravano solo la pace, ed infatti i nobili dell'Impero avevano convinto il monarca ad accettare qualunque proposta, sia territoriale che pecuniaria.

La proposta polacca è molto dura: la cessione di Praga!
L'impero in quanto stremato, seppur ferito nell'orgoglio è disposto ad accettare, ed intavola le trattative con le tre nazioni ostili, Polonia, Pisa e Venezia.

Ma non solo i germanici sono stanchi della guerra: il più importante contingente polacco, formato da numerosi cavalieri, balestrieri ed ottima fanteria, si rifiuta di continuare la lotta e si ribella al proprio re, asserragliandosi nei nativi boschi boemi!



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Avuta questa notizia, l'Imperatore, asserragliato a curare le ferite della sconfitta in battaglia in un forte della Bavaria, roso dall'ira e dalla rabbia per le umiliazioni subite, interpreta tale ribellione come il benestare della volontà divina.....Deus vult!

Invia emissari ai nobili generali asserragliati nelle città di confine, con l'ordine perentorio di passare al disperato contrattacco!

La mossa ha successo e viene rotto l'assedio su uno strategico forte di confine!



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Le unità sconfitte riparano in un vicino castello, dove vi rimarranno almeno sei mesi per curare le loro ferite!



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Ma la battaglia più dura ed importante si gioca nel Nord, in Pomerania, dove l'Impero, che aveva tentato una vana manovra di aggiramento, aveva subito un duro controattacco polacco che minacciava di entrare nel cuore della Germania.
anche qui si distinguono nobili generali, che sfidano un giovane comandante polacco!



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ed anche in questo caso le truppe superstiti polacche trovano rifugio in un forte nelle vicinanze, dove stazioneranno per curare le numerose ferite subite!



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Ma anche nell'esercito tedesco i disertori non mancano, i quali vengono immediatamente duramente puniti!!



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L'orgoglio dell'Imperator è tanto grande quanto la sua follia! Non riesce a cedere parte del suo impero senza aver lottato sino in fondo, anche se la lotta è sicuramente impari, in quanto deve fronteggiare da solo ben tre popoli nemici!

La speranza che qualcuno dei numerosi alleati imperiali voglia fare un passo in aiuto si fa sempre più flebile, ragion per cui il mondo intero è attonito per la pervicacia con cui Federico I si ostina acombattere!

Codice d'onore cavalleresco o pura follia? Agli storici la sentenza!

the coxer
00martedì 29 novembre 2011 19:31
Attacco a Nord!
Dopo l'infame tradimento perpetrato dall'Imperatore,che ha strappato un'accordo già fatto il Re decide di sferrare un assalto nel nord dell'Impero.
La resistenza nemica si annida dentro un fortino ma viene massacrata dai nostri impavidi soldati.
[IMG]http://i39.tinypic.com/xol1l1.jpg[/IMG]
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Caduto il principale baluardo a difesa del Nord le nostre truppe possono ora porre d'assedio Szczecin che una volta assaltata non potrà che cadere.
the coxer
00mercoledì 30 novembre 2011 17:27
Il Fortino preso tramite corruzione,evidentemente i soldati imperiali sono malpagati.
[IMG]http://i43.tinypic.com/24xmc7l.jpg[/IMG]
the coxer
00martedì 6 dicembre 2011 20:04
La Guerra continua....
Dopo l'ennesima trattativa fallita per via della follia dell'Imperatore,Il Re decide di sferrare l'assalto decisivo alla città di Stettino:
[IMG]http://i42.tinypic.com/3581kdy.jpg[/IMG]
che viene presa dopo un breve scontro:
[IMG]http://i43.tinypic.com/1z1shat.jpg[/IMG]

Dopodichè grazie al lavoro dei nostri agenti riusciamo a conquistare un'importante forte strategico:
[IMG]http://i39.tinypic.com/30mr5ad.jpg[/IMG]
[IMG]http://i40.tinypic.com/t0i72r.jpg[/IMG]

dankfonicus
00domenica 11 dicembre 2011 00:37
L'ultimo canto del cigno imperiale!
Federico I Hoestaufen, imperatore del Sacro Romano Impero Germanico, l'aveva giurato di esser pronto a morire per Praga.

La sua pervicacia l'ha portatoha rifiutare delle paci molto leggere inizialmente, poi via via sempre più pesanti con il procedere della guerra!

Ma la sua ostinazione è maggiore del buon senso.

La forte Polonia, dopo essersi annessa la Pomerania, mal difesa e soprattutto capitolata anche per via di spie che han aperto le porte di strategici forti, ora è arrivata ad assediare Vienna con il suo re, Casimiro il Giusto, un validissimo cavaliere e generale.

Federico I è a Praga, sua città tanto amata. Le truppe son davvero molto poche, inoltre un altro piccolo contingente è assediato in un forte nelle vicinanze. Alla testa della guarnigione di Praga decide di liberare il forte:



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Decide di assalire gli assedianti di notte, per prenderli di sorpresa e per lasciar riposare la guarnigione che verrà spostata per liberare Vienna. La vittoria è netta, ma non indolore!



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I superstiti polacchi trovano rifugio nelle loro terre, dove rimarranno fermi per curare le ferite della battaglia!



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Si può ora procedere nel tentativo di spezzare il poderoso assedio polacco su Vienna!
La differenza di forse in campo è davvero notevole, oltre mille uomini in più per Casimiro, ma finalmente l'impero può iniziare a disporre delle buone truppe che erano state addestrate per la crociata di liberazione di Roma, impresa da rempo ormai sfumata e che è all'origine di ogni male per l'impero!!



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La battaglia è durissima, i morti si contano a centinaia...sino a che una notizia sconvolge le forze polacche.....Re Casimiro I il Giusto è caduto!! La tenacia dei valorosi fanti polacchi vien meno, e a ruota anche le poco affidabili truppe di fanteria leggera vanno velocemente in rotta!



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Ormai la battaglia sembra vinta, ma il destino compie ciò che Federico I aveva vagheggiato....un dardo di uno dei temibili balestrieri polacchi, uccide l'Imperatore!



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Fortunatamente per l?impero, la forte cavalleria feudale non si perde d'animo e porta a compimento l'esito della battaglia....una grandiosa vittoria!



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I supersiti polacchi, in questo caso molto numerosi, trovano anche in questo caso un rifugio dove rimaner fermi a curare le loro ferite



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Intanto nel cuore dell'Impero le nuove truppe germaniche recuperano facilemnte due fortini conquistati da audacissime truppe di cavalleria polacche



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(di questa battaglia ho dimenticato di salvare l'esito,ma è uguale a quello di sopra!)


Quante sciagure per l'Impero in quest'ultimo anno di guerra: la morte di Federico, la perdita della Pomerania, la morte di tre giovani nobili in battaglia, ed ora forse un'altra nazione che vuole attaccare l'Impero....ma ancora si spera nella diplomazia!

Sicuro il costo della follia di Federico, seppur alto, è stato pagato con il sangue!
Bross91
00martedì 20 dicembre 2011 15:10
ALLA CONQUISTA DEL BALTICO!



Re Inge Gille e la sua armata si dirigono verso l'isola di Visby, luogo di riferimento per il commmercio nel Baltico, secondo solo a Roskilde.
La loro capitolazione servirà come ammonimento per tutti coloro che oseranno mettersi sulla strada dei Vichinghi!



Re Inge nota come un gruppo di ribelli danesi sia alle porte della città. Decide allora di attirare anche le restanti truppe asserragliatesi nel borgo per affrontarle in uno scontro che si preannuncia assai ostico...




I fanti Norvegesi, fiore all'occhiello dell'esercito di sua maestà,sono pronti a rendere vedove le mogli e orfani i figli di quei pazzi che osano opporsi al nostro volere!




Lo scontro si risolve con una netta vittoria da parte delle nostre truppe, inferiori nel numero ma sicuramente più abili nell' ars pugnatoria.





E così Visby entra a far parte del Regno Norvegese... un regno ancora modesto per dimensioni, ma smisurato per ambizioni!




Quale sarà la prossima città a soccombere alla potenza delle genti Norvegesi? Non dovrete attendere molto per scoprirlo...


dankfonicus
00venerdì 13 gennaio 2012 19:36


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Bross91
00giovedì 2 febbraio 2012 17:08
Una nuova città si aggiunge alle conquiste di Re Inge Gille, che ora può a buon diritto esser nomato Re delle genti norvegesi, svedesi e finlandesi!




Come appare dai documenti, la conquista della città di Uppsala non sembrerebbe essere, almeno sulla carta, un'impresa impossibile; i nostri uomini li superano sia per numero che per abilità!




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L'assedio si conclude con una vittoria della Norvegia; Re Inge Gille non può tuttavia definirsi pienamente soddisfatto dell' esito della pugna, giacchè un numero più alto di uomini da lui preventivato è caduto per portare nuovo lustro alla propria gente!





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the coxer
00domenica 12 febbraio 2012 12:42
Novgorod in fiamme!
L'invasione delle terre novgorodiane inizia con l'assedio della fortezza di Pleskov:

[IMG]http://i39.tinypic.com/34s1ncy.jpg[/IMG]

che viene facilmente presa grazie alla poco guarnigione presente:

[IMG]http://i42.tinypic.com/10eq0qo.jpg[/IMG]

Infine le nostre truppe cingono d'assedio il gioiello dell'Est la meravigliosa Novgorod:
[IMG]http://i43.tinypic.com/63ykxt.jpg[/IMG]
che viene senza troppi sforzi presa dalle nostre valorose truppe e assoggettata finalmente al Regno di Polonia.

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spipi83
00venerdì 17 febbraio 2012 17:43
La Campagna d'Egitto

Deus lo Vult

Udite , udite !
Il Santo Padre ,per ispirazione divina, ha emesso una bolla nella quale dichiara aperta la guerra contro i Fatmidi per liberare i dall'oppressione musulmana i cristiani in Egitto.
Tutte le fazioni cristiane fedeli alla Santa Chiesa di Roma, sono invitate a portare il loro contributo .



[IMG]http://i44.tinypic.com/30ji5x5.jpg[/IMG]

In trionfo!

L'esercito pisano e' riuscito nell'impresa di espugnare la fortezza di Damietta. Dopo secoli duranti i quali il mondo cristiano ha dovuto subire le aggressioni musulmane, finalmente e' arrivata l'ora di sferrare una micidiale conro-offensiva!


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Circondati dal nemico

Sebbene diversi regni abbiano risposto all'appello del Papa di partecipare alla crociata indetta contro i Fatmidi d'Egitto, solo le forze pisane sono arrivate con successo alla meta prestabilita.
Dopo la conquista di Damietta, si trovano tuttavia in forte inferiorita' numerica circondati dalle forze nemiche.
L'unico aiuto potrebbe arrivare dalle forze crociate alleate in Jerusalemme, che pero' sembrano titubanti nel sferrare un attacco deciso alla forze egiziane.

La situazione non e' certamente delle piu' rosee, ma il morale e' ancora alto e le truppe credono ciecamente nel loro generale, l'ormai leggendario Corrado Caetani.
Benche' giovane ed inesperto, Corrado e' sagace come pochi: anziche' aspettare l'inevitabile accerchiamento nemico, si lancia con il grosso dell'esercito in un offensiva micidiale che infligge due pesanti sconfitte al nemico e lo portano alle porte di Cairo. A questo punto sembra davvero possibile che anche la capitale fatmida possa cadere nelle mani pisane.

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Il nemico in ginocchio

Senza poter contare su ulteriori rinforzi , Corrado si era lanciato in una coragggiosa offensiva per spezzare l'accerchiamento nemico.
Cairo era cosi' finita sotto assedio. Dopo qualche settimana di preparativi, era finalmente pronto a catturare la citta' con il suo esercito. Nonostante anche la popolazione avesse partecipato alla difesa, la citta' cade senza troppo spargimento di sangue. Per tenere l'ordine pubblico sotto controllo, Corrado ordina ai suoi uomini di non saccheggiare la citta', in modo che la popolazione con coltivi sentimenti di rivalsa.
Inoltre non v'e' tempo per bivaccare: al di la' del Nilo un grosso esercito nemico sta approcciando verso la citta'. Erano i rinforzi intesi a salvare la citta' dalla caduta.
Corrado decide di cogliere l'occasione: privi di una guida esperta ed ignari del fatto che la citta' sia gia' caduta, Corrado si muove con quasi tutto l'esercito per coglierli di sorpresa.
Il piano funziona egregiamente e le forze Egiziane vengono sbaragliate.
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A questo punto, Corrado decide di provare a capitalizzare i suoi eroici successi ottenuti nell'ultimo anno, offrendo la pace ai Fatmidi il cui esercito e' ormai in ginocchio, privo dei suoi migliori comandanti e delle sue migliori truppe.
La pace permettera' a Corrado di riorganizzare le forze, e stabilire una nuova amministrazione nelle nuove regioni acquisite.

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