L'Islam, la minaccia

AlucardK
00martedì 11 gennaio 2011 17:26
Dopo la mia breve campagna fatta coi milanesi, ho atteso lungo per la versione 6.1 :P, inoltre ero stuffato di giocare coi cattolici così ho voluto provare una fazione islamica, vediamo come va avanti :P

Dunque, vv 6.1, Sultanato di Siria, Difficile/Difficile(avrei preferito molto difficile, ma non si sa mai :D), con mod "anticlerical"(lo ammetto che è per salvarmi da eventuali crociate hihi).
Spero che vi piaccia :=)


Introduzione



L'atabeg Nur ad-Din è lì, affacciato sulla finestra della sua camera, e osserva il tramonto nel silenzio come se stesse cercando dove finisce la linea di orizzonte che separa il cielo e la terra del suo popolo, ma sa che il suo sguardo non può finire oltre la linea, così come non può sapere qual è il destino del suo regno, però di una cosa è certo, non può permettersi che il sultanato finisca in rovine nelle sue mani...

Il sultanato è circondato da potenti stati che stanno lì come un leone affamato che attende la prima mossa sbagliato dell'atabeg, a sud ci sono i Fatimidi, abbracciati al sciismo, abbandonando le parole del Profeta Maometto; ad ovest gli infedeli franchi profanano la Terrasanta con la pretesa di liberarla; a nord c'è il grande fratello dell'islam, i Selgiuchidi, alleati dei siriani. Sebbene non direttamente, poichè ci sono vari stati indipendenti, i quali troppo piccoli per sopravvivere ma con un'ambizione troppo grande per essere controllato dalla ragione, c'è anche lo stato di Georgia con i suoi potenti cavalieri.
Purtroppo per l'atabeg, il sultanato di Siria non ha solo problemi con l'esterno, all'interno di esso c'è una lotta continua di clan che vogliono vedere ad accrescere il proprio potere ma che tuttavia sono dei bravi comandanti e abbastanza fedeli al sultano, l'economia è quasi crollato dai disastri naturali e dalla corruzione dei governatori, la mancanza delle dovute riforme hanno reso il sultanato un posto privo di colore, ad eccezione del giallo della sabbia e delle case abbandonate, privo di suoni senno il lamento del popolo, privo di movimento, a parte il vento del deserto.


"No! Il sultanato non può finire così! Abbiamo sopravvissutto altre situazioni ben più difficili e non sarà certo questa volta a farci arrendere!", queste parole risuonano continuamente nella mente dell'atabeg. "Basta! E' arrivato l'ora di reagire!"


Tempo di riforme ed espansione


Per la prima cosa, bisogna risollevare l'economia, è stata inattiva per troppo tempo, d'altronde, i mercanti d'oriente sono i migliori del mondo! Così vengono costruiti almeno un piccolo mercato in ogni città, in modo da garantire almeno uno scambio di merci all'interno del paese. Le grandi compagnie di commercio sono incitate ad andare all'estero, mentre le compagnie più piccole rimangono nel paese per i prodotti interni.






Piano piano le città cominciano a raccogliere i primi frutti, ora che si ha soldi, la base di ogni paese, si può fare tutto. Il sultanato ha bisogna di espandersi, i quattro insediamenti più vicini sono Mardin, Baghdad, Tabriz e Medina. Mardin, una fortezza strategico oltre ben sviluppato, viene scelto come primo obbiettivo. Dopo aver radunato tutte le unità a Urfa, si parte. L'attacco è diretto da atabeg stesso. La vittoria è stata abbastanza semplice dato che gli uomini schierati sono quasi il doppio dei nemici, ma che sono comunque riusciti a far fuori oltre 350 dei nostri.
Lo stesso destino hanno avuto in seguito Tabriz e Ani, quest'ultimo per dare uno supporto in più alla città di Tabriz poichè si trova in una zona più esposta dal resto del regno. Visto che sia a Tabriz sia ad Ani è assente la cavalleria nemica, viene usata la tattica preferita dai siriani, i quali sono conosciuti al mondo come i migliori arcieri a cavallo, ovvero "rallentare, consumare, decimare", prima si usano gli arcieri a cavallo per distrarre il nemico e ridurre al minimo la sua forza, quando è ormai prossimo alle truppe di fanteria, si procede con un attacco ordinario. In questo modo le truppe nemiche vengono letteralmente consumati prima dell'attacco della fanteria.
Dopo aver sistemato il fronte a nord, è la volta di Baghdad. L'attacco è affidato al erede Qutb ad-Din, il fratello dell'atabeg, nonchè il consigliere della guerra.
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All'alba del mattino seguente, a proteggere il Califfo Abbaside è la guardia personale del principe e Qutb viene archiviato nella storia per sempre come il Conquistatore di Baghdad.
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Inoltre la liberazione del Califfo, rappresenta un atto di grande gioia per tutto l'Islam, adesso tutti i musulmani credono la possibilità di scacciare i franchi dalla Terrasanta, ma soprattutto di mettere in ginocchio quell'Infedele che si fa chiamare Papa!
Medina, è per il momento escluso dalla possibilità del sultanato, poichè il viaggio per Medina è troppo distante e l'invio di un esercito significa lasciare il regno sguarnito e i franchi, in primis, potrebbero approfittarne.

Il popolo siriano necessita anche di protezione e di educazione, così vengono costruiti i primi "municipi", prigione e luogo di culto nei vari insediamenti da permettere una migliore organizzazione e gestione di essi. Invece per le regioni che subiscono più frequentemente i disastri naturali è previsto la costruzione delle grotte sotteranei per assicurare al popolo il minimo indispensabile anche nei momenti più difficili.

Sul piano militare, l'atabeg ha deciso che Ar Rakkah sarà il centro militare del paese, vengono costituiti una serie di edifici per addestrare e migliorare le unità. Inoltre si è arrivato all'idea di creare uno standard di esercito se si vuole competere sul piano internazionale. Per il momento è ancora uno prototipo dello standard in quanto mancano ancora alcuni aspetti da sistemare e migliorare.

Migliorare se stesso non basta, se si vuole vincere, bisogna sapere cosa fanno gli altri e cercare di prevedere le loro mosse. Ed ecco le nostre spie in azione. L'atabeg Nur ad-Din è un maestro ad usare le spie, sa come usarli alla sua massima efficienza, sa se le sue spie gli dicono la verità oppure stanno mentendo, sa perfino sfruttare le spie nemiche a proprio vantaggio.

Più tardi, il consiglio decide di sottomettere anche Ganja, l'insediamente che separa tra i siriani e i georgiani. C'è solo un problema che ostacola quest'impresa, ovvero che una volta conquistato Ganja, i siriani troverebbero lo Stato di Georgia proprio dietro casa e dato che non si ha un buon rapporto con loro, si teme che possa rappresentare uno secondo pericolo per il sultanato. Ma il consigliere Qutb ad-Din è molto più astuto, ha consigliato infatti all'atabeg di conquistare Ganja, ma poi di cederla in cambio di una piccola quantità di denaro ai georgiani per assicurare la frontiera, e usare quei soldi ottenuti per migliorare il rapporto con il fratello turco, due piccioni con una fava!
Senza esitare ulteriormente, la conquista di Ganja è partita.
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Adesso, il sultanato può essere davvero considerato una forza internazionale non da sottovalutare.
E' pronto per la liberazione della Terrasanta!
frederick the great
00martedì 11 gennaio 2011 17:41
Finalmente una bella campagna orientale! Continua così [SM=x1140522]
Lan.
00martedì 11 gennaio 2011 17:44
Interessante! Mi raccomando continua. ;)

Una sola curiosità, dalla mappa l'occhio mi è cascato su un'Antiochia già in mano siriana, il come è riuscita tale impresa ce lo riserverai per il prossimo capitolo? [SM=g27962]
AlucardK
00martedì 11 gennaio 2011 18:03
@federick: grazie grazie, complimenti fatti da te è il massimo che io possa desiderare :D, ormai posso smettere di scrivere visto la grande soddisfazione ottenuta ahaha

@Lan: hai ragione, le immagini dei mercanti li ho fatti dopo la presa di Antiochia, cmq senz'altro vi spiegherò nel prox capitolo :=)

PS. l'accorgimento di Lan mi ha fatto venire in mente una cosa che ho dimenticato di scrivere. Dunque ho volutamente anticipato/posticipato alcuni fatti in game, come per esempio i mercanti sono andati all'estero mooooolto prima di quanto è accaduto in game, e altri sono inventati, senza basare sulla storicità, come il caso del Califfato di Baghdad.
Keirosophos
00martedì 11 gennaio 2011 18:57
Non avevo mai letto una cronaca con i siriani, interessante ;)
Bertavianus
00domenica 23 gennaio 2011 00:34
Era ora che qualcuno si cimentasse con questa fazione. Complimenti.

Jean Marc de Ponthieu
00venerdì 28 gennaio 2011 17:21
Interessante
AlucardK
00venerdì 28 gennaio 2011 17:48
Scusatemi, sta arrivando l'aggiornamento vs i crociati, è che ho problemi col pc ultimamente, non riesco a capire se è di ram o di scheda video..o di tutti e due U_U ç_ç
AlucardK
00venerdì 4 febbraio 2011 18:03
Gerusalemme libera


Nur ad-Din: Maledetti franchi che hanno profanato la Terrasanta! Ma sono troppo forti militarmente per il momento, dobbiamo aspettare il momento giusto per attaccarli e una volta lanciato l'attacco non possiamo più fermarci. Abbiamo bisogno di studiare un piano fino ai minimi dettagli, non possiamo permetterci di fare errori.
Per la prima cosa, bisogna paralizzare il nemico fingendo che abbiamo paura di loro e che non rappresentiamo una minaccia. Cosi che sposteranno le loro truppe a sud per difendere dai Fatimidi, i quali hanno sempre bramato di controllare la penisola araba e il Mar Rosso.
Poi bisogna aumentare la fede sunnita e alimentare l'ira del popolo nella zona...


Qutb ad-Din: Abbiamo pochi imam e spie che ci possano aiutare.

Nur ad-Din: Per quanto riguarda alla fede, il Califfo ha detto che ci aiuterà con onore. Invece per le spie, tranquillo, sono molto più bravi di quello che pensiate pensare, gli ho addestrato bene.
La prima città vittima è Antiochia, la città più ricca dei franchi. Inoltre ci darà uno sbocco al mare e questo presenta anche un vantaggio economico oltre ad un terzo vantaggio ovvero quello di tagliare le vie di comunicazioni tra la fortezza di Adana e il resto degli infedeli.


E così in pieno inverno del 1169, la popolazione di Antiochia, stanco dell'oppressione e della falsa pretesa della liberazione, hanno deciso di ribellarsi. Hanno assaltato il palazzo del governatore e hanno ucciso alcune guardie franchi tra cui, il governatore che ha tentato inutilmente di fermare la rivolta popolare. Le spie e il Califfo hanno fatto ben molto più di una semplice rivolta, sono riusciti a convincere alla popolazione di schierare dalla parte del Sultano Nur ad-Din, il vero liberatore e il Califfo è la prova vivente, destinato a diventare un'eroe islamico. Così l'atabeg è riuscito ad entrare in città senza usare armi ne muovere le armi d'assedio, anzì, è stato accolto dalla popolazione come il loro Salvatore.


I crociati non si aspettavano di questa sorpresa, le loro armate principali si trovano ancora vicino alla fortezza di Kerak, impegnate a contrastare l'invasione dei Fatimidi, ma comunque stanno ottenendo degli ottimi risultati, quindi si prepareranno presto a riprendere la loro città.
I franchi hanno ipotizzato che il sultano Nur ad-Din non avrebbe avuto abbastanza coraggio di dichiarare ufficialmente la guerra a loro e che molto probabilmente avrebbe mandato a breve un emissario per restituire la città in cambio di un'ingente di denaro. Ma ciò che i franchi non hanno previsto è che l'uomo che stanno ipotizzando non è Nur ad-Din! No, l'atabeg Nur ad-Din, incitato dal popolo e dopo aver riorganizzato meglio il piano, nel 1173, dichiara apertamente la guerra agli infedeli in nome del Dio e dell'Islam!
I crociati, stanchi di continue guerre e con la cassa dello stato quasi completamente vuota, molti decidono di disertare e questo ha suscitato uno grande scalpore e il re dei crociati Baldovino III d'Angiò ha subito radunato tutte le truppe nella zona di Palestina per difendere i propri territori e mandato uno messaggero per avvertire a Boemondo III di Antiochia, governatore di Adana, del pericolo in vista. Ma prima che il messaggero potesse avvertirlo in tempo, la rocca maldifesa è stata già conquistata dal Capitano Lajin.





Quasi nello stesso momento, la città di Tripoli viene assediata dall'atabeg e un mese dopo, è caduta anche Tripoli difesa da Raimondo III Roergue con i suoi valorosi 150 uomini, che hanno difeso la città con grande coraggio e valore.


A questo punto, il re Baldovino III decide di contrattaccare, manda 2 divisioni verso Damasco guidati dal capitano Germain e dal capitano Mathieu e un'altra capeggiato dal nobile comandante Amalric de Nesle nei pressi di Tripoli.
Però l'atabeg è stato molto più astuto e ha lasciato ancora una volta a bocca ascuitta a tutti per il suo sorprendente coraggio. Invece di attendere all'arrivo dei franchi, ha preferito ad attaccarli a campo aperto, perchè le loro truppe si adattano meno al terreno, in fondo, la miglior difesa è l'attacco!
Così per contrastare l'avanzata del capitano Germain e del capitano Mathieu viene inviato il saggio Najm ad-Din Ayyub, mentre a fermare l'invasione di Amalric de Nesle ci ha pensato direttamente l'atabeg.







Spazzato l'esercito di Amalric che si frappone dalla rocca Acre, quest'ultima viene conquistato quasi subito senza usare nemmeno le armi poichè il governatore Almarico I d'Angiò, nonchè l'erede della fazione, non avrebbe mai immaginato che i siriani potessero vincere, si è tolto la vita per la vergogna. Si dice che ha pianto amaro ai suoi uomini caduti.


Ora i crociati sono veramente in difficoltà, il loro errore è stato quello di aver disprezzato le qualità dell'atabeg e hanno dovuto pagare questo loro errore con la loro vità stessa. Infatti l'atabeg non si è fermato qui, è il momento di porre la fine della presenza di questi infedeli.
Nel 24 settembre del 1175, la Città Santa è circondata dai soldati siriani. Solo una divisione dei crociati è venuto in soccorso del loro re. E' davvero incredibile l'indifferenza degli altri generali crociati che non si sono mossi minimamente.
C'è stata una battaglia crudelissima interno delle mura della Città Santa, anche se sono degli infedeli, perfino l'atabeg Nur ad-Din ha apprezzato il coraggio dimostrato dai soldati franchi, che hanno cercato di difendere la città fino all'ultimo uomo. Ma alla fine della giornata, la bandiera che svolazza è quella del Sultanato di Siria! E' una Gerusalemme distrutta, infuocata, ma LIBERA!





Tutta l'Islam è felice della liberazione di Gerusalemme, è stato il Sultano Selgiuchide ad incoronare l'atabeg Nur ad-Din come Il Conquistatore di Gerusalemme.

Dopo la caduta della città, i crociati si sono ritirati nei pressi di Kerak, hanno eletto un nuovo re, re Martin, e hanno discusso sul loro futuro. Alcuni dicono di continuare la guerra e di chiedere l'aiuto alla Santità e hanno visto che i siriani hanno spostato la loro capitale a Gerusalemme come un atto di provocazione, mentre altri preferiscono fare la pace con i siriani, ma quest'ultimi vengono visti come dei traditori poichè chiedere la tregua a degli infedeli è un atto inaccettabile! Quindi vengono banditi dalla nazione e messi alla prova da quel che è rimasto dell'esercito franco. Mentre tutto questo caos sta succedendo, un altro fatto ha massacrato letteralmente il cuore dei crociati. E' morto il loro neo-re, assassinato da due delle sue guardie personali. Ora i crociati, senza un uomo degno di guidarli, molti si sono dati alla fuga, i pochi rimasti si sono ritirati a Medina, abbandonando Kerak e sperando che l'atabeg possa fermare alla fortezza di Kerak. Ma purtroppo per loro, due anni più tardi dalla conquista di Kerak, nel 1179, l'atabeg Nur ad-Din, ormai vecchio e ammalato, manda una squadrone per la liberazione dell'ultima Città Santa. Gli ultimi pochi crociati rimasti si sono resi all'arrivo del capitano Kara Aslan. Adesso i crociati sono definitivamente sconfitti.


Quella notte è stata la Mezza Luna ad aver illuminato le terre del Sultanato di Siria, è stata una notte tranquilla, è stata la notte dell'atabeg. L'atabeg Nur ad-Din, sdraiato sul letto e sa che il suo momento è arrivato, ha visto che il suo regno sta diventando sempre più forte e tutti portano il rispetto verso ai siriani, sia per l'ammirazione sia per la paura. Ha liberato le Città Sante, cacciato gli infedeli, migliorato le condizioni di vita al suo popolo, ora può andare dal Dio senza nessuna preoccupazione.
La morte dell'atabeg è stato un lutto non solo per i siriani ma per tutta l'Islam e viene ricordato come Il Conquistatore.
Keirosophos
00venerdì 4 febbraio 2011 18:56
Bellissima!!
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