La Primavera Italiana

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19mila92
00martedì 20 settembre 2011 10:00
Campagna Bellum Crucis 6.2 H/N con Recruitmentet Mod 1.1
La Primavera Italiana



Dopo molto tempo passato sulle mappe di Bellum Crucis ho deciso di dilettarmi in una cronaca che spero possa essere il più avvincente possibile e avvicinarsi alle cronache di frederick the great (un maestro in questo campo) da cui prendo spunto per l'impostazione estetica!

La fazione che ho scelto per questa narrazione sono i milanesi che come suggerito dal titolo cercanno di unire la penisola italiana sotto un'unica bandiera. Nonostante la trama possa sembrare scontata spero vi possa interessare.

Non essendo uno stratega molto abile ho optato per una difficolta’ intermedia: difficile per la campagna e normale per le battaglie.
Naturalmente il mod utilizzato è B.C. 6.2 con Recruitment Mod 1.1 .

Detto ciò incomincino le danze :)



I signori di Milano sono sempre rimasti affascinati dalla leggende che prevedevano ricchezza e potere per colui il quale avesse riunito l’Italia e cacciato la curia romana.
Per quanto queste profezie potessero essere veritiere Ottone Visconti sapeva benissimo che era al momento impossibile un’impresa del genere.
La situazione nel Nord Italia è quanto mai critica, Il Barbarossa è convinto di riuscire a sottomettere in breve tempo i popoli italici e senza contare i nuovi pericoli provenienti dala Serenissima e dalla Respublica Pisana.

Ottone però, un uomo ambizioso, era smanioso di ampliare i confini lombardi ma per fare ciò aveva bisogno dell’appoggio delle maggiori famiglie che gestivano la vita politica milanese oltre ai Visconti : i Pirovano e i Della Torre.

I principali esponenti delle famiglie in questione si ritrovarono in un concilio tenuto dal capofazione:



Come rappresentante della famiglia Visconti, Ottone scelse suo figlio Ruggero:





Per i Pirovano giunse a Milano Algisio Pirovano, nipote del potente sacerdote Oberto da Pirovano:



La casata Della Torre venne rappresentata dall’erede di fazione: il Console Jacopo.



Una volta riunito il concilio Ottone decise di nominare suo figlio Ruggero Podestà di Milano e il Console Jacopo Conte del Ticino escludendo momentaneamente da nomine un infuriato Algisio.

Le future operazioni militari vennero decise con molta precisione. Il piano generale prevedeva che Ruggero marciasse con il suo esercito, finanziato dai Della Torre, sulle città di Asti e Genova in modo tale che Milano potesse gestire i confini Francesi e ostacolare i commerci dei pisani.
Questa previsione era alquanto ottimistica, Ottone sapeva bene che gli eserciti milanesi erano composti prevalentemtne da milizie e non idonei a lunghe battaglie ma era comuque fiducioso che Jacopo avrebbe messo a disposizione i migliori combattenti provenienti dalle sue terre.
Algisio sembrava nuovamente tagliato fuori, Ottone leggeva nei suoi occhi un forte disapunto. Nonostante l’opinione contraria degli altri due partecipanti il signore di Milano decise di concedere ad Algisio parte degli uomi destinati a Ruggero, promettendo ai Pirovano il controllo della città di Verona nel caso Algisio fosse riuscito a conquistarla.
Il Visconti sapeva che questa era una mossa azzardata e che probabilmente l’esercito lombardo se diviso avrebbe perso la gran parte della sua forza d’urto. Ma in guerra qualcosa andava rischiato e la conquista di quelle tre città avrebbe significato il dominio del Nord Italia.
Le operazioni militari sarebbero partite il prima possibile.

Una volta chiuso il concilio, Ottone convocò immediatamente i suoi consiglieri per poter programmare una politica economica solida che potesse sostenere quella che si preannunciava una lunga guerra.

Situazione nel Nord Italia nel 1155:



Albero Genealogico delle tre famiglie presenti al concilio:




Spero di riuscire a postare a breve, università permettendo, il primo capitolo.
Per il momento buona lettura :)


ironman1989.
00martedì 20 settembre 2011 10:50
Bravo, continua!
frederick the great
00martedì 20 settembre 2011 11:33
[SM=x1140522] Attendo il seguito!
Keirosophos
00martedì 20 settembre 2011 13:36
Interessante! [SM=x1140428]
19mila92
00mercoledì 21 settembre 2011 10:50


Non erano nemmeno passate due settimane dal concilio che già tutto il regno era stato mobilitato nei preparativi per la guerra.
Ottone si occupò della situazione economica. Come prima mossa nominò banchiere reale Oberto Solaro, un nobile astigiano molto abile nell’ambito economico.



Successivamente ordinò la costruzione di un mercato nella città di Milano e la deforestazione in una zona nei pressi di Lugano adatta all’agricoltura.
Tutto ciò venne fatto con l’obiettivo di mantenere in positivo il bilancio e quindi finanziare la guerra. Ma nonostante queste scelte il tesoriere di corte previse che in breve tempo si sarebbe raggiunta la bancarotta.





La parte strettamente militare venne affidata a Ruggero e Jacopo, quest ultimo venne investito del titolo di Capitaneus che oltre al grande prestigio, permetteva a Jacopo di comandare personalmente l’esercito.



Il conte del Ticino non perse tempo e nel giro di pochi mesi fu in grado di fornire a Ruggero un esercito degno di nota: un giusto mix tra combattenti ben addestrati e milizie.



Giunse intanto l’anno del Signore 1156 e Ruggero pronto a partire alla volta del Piemonte, decise di inviare ad Asti il suo fidato amico Bonacursus, una spia che già in passato aveva aiutato i milanesi nonostante la sua giovane età.



La giovane spia riuscì a trovare informazioni molto utili alla causa lombarda.




Era evidente come l’esercito piemontese, composto prevalentemente da sergenti lanceri e milizie, non fosse imbattibile e che le difese della città fossero facilmente superabili.
Oltre tutto il console di Asti, tal Robaldo Galdino, era noto per la sua destrezza negli affari ma molto meno per la gestione di eserciti.



Ruggero molto sicuro di se decise di non ritardare più la partenza e nel giugno del 1156 invade il Piemonte sottomettendo le cittadine di Vercelli e Torino che non opposero alcuna resistenza al Visconti.
Per l’assedio di Asti il generale milanese decise di aspettare e si accampò a Torino godendosi le prime schiaccianti vittorie sul campo.



Giunse l’inverno e Ruggerò decise di porre sotto assedio la città. Bonacursus riuscì nell’impresa di aprire le porte della città. La notizia entusiasmò Ruggerò che decise di non aspettare la costruzione di arieti e scale e assilì immediatamente la città.

Una volta schiarato l’esercito davanti alle mura Ruggero fece avanzare le prime fila dell’esercito per prendere la porta .





Presa la porta con estrema facilità, il generale milanese convinto di ottenere un'altra facile vittoria fece avanzare il resto dell esercito candendo nella trappola dei piemontesi che avevano impostato la la loro tattica difensiva sulla guerriglia urbana.



Dopo ore di combattimento per le strade, l’esercito milanese riusci a spezzare le difese astigiane schiacciando i superstiti nella piazza principale dove Robaldo perì combattendo come un leone.





Una vittoria netta quella di Asti secondo i posteri,



Ma all’interno dell’ambiente militare milanese si incominciò a dubitare delle capacità di Ruggero che a causa della sua sicurezza era caduto facilemente in un trucchetto banale e facilemente prevedibile. Un errore che costò la perdita di molti uomini valorosi e che probabilmente non permetterà la proseguzione della campagna militare.
Una lezione pagata a caro prezzo che di sicuro egli non dimenticherà tanto presto.

Grazie per i complimenti:)
A breve il seguito ;)
calf11
00mercoledì 21 settembre 2011 10:58
Bravo
...da una parte penso che se riesci a fare tutta la campagna con questa accuratezza diventi il mio eroe :)
...dall'altra penso che sia un eccessivo dispendio di tempo e energie per il solo racconto di un turno di gioco...

Però tifo per te (e non potrebbe essere altrimenti visto il tuo avatar [SM=g1598465] ).....
Hai già deciso la tattica diplomatica?

Bye
19mila92
00mercoledì 21 settembre 2011 12:07
Grazie per i complimenti.. Beh credo che i primi turni siano densi di avvenimenti quindi fondamentali per la narrazione. Il mio obiettivo è quello di continuare cosi anche più avanti! Almeno l'intezione è quella!

Per quando riguarda la diplomazia la risposta è si. Nel prossimo capitolo ci dovrebbe essere spazio anche per quella :)

Direi che stai tifando bene :) (ma che sofferenza) :)
Keirosophos
00mercoledì 21 settembre 2011 13:27
Bravo [SM=x1140522]
19mila92
00mercoledì 21 settembre 2011 16:10


La vittoria conquistata ad Asti ebbe rezioni contrastanti all’interno del regno milanese.
A Milano venne celebrata una grande festa per il successo, con un Ottone estremamente felice ma non tutti erano di questo avviso.
Jacopo Della Torre appena venne informato da un messagero della vittoria sofferta e delle gravi perdite subite andò su tutte le furie chiedendo che vennise tolto il comando dell’esercito a Ruggero e che Algisio prendesse il suo posto.
Ma in generale la popolazione reagì in maniera positiva alla vittoria e ciò fece aumentare il prestigio del sovrano verso il suo popolo.



Anche il Concilio dei Nobili fù compiaciuto della vittoria tanto da donare 5000 bisanti che risanarono i conti fino a quel momento in rosso.



E’ importate però fare una piccola digressione sugli eventi accaduti durante la campagna piemontese.

Agli inizi del 1156 un eretico di nome Arnaldo proveniente da Brescia incomincia a professare una dottrina considerata dalla Chiesa malata e perversa. Non era certo il momento per dei disordini di natura religiosa e per questo motivo Ottone fece intervenire immediatamente Oberto da Pirovano.



Oberto avrebbe dovuto screditare e in seguito processare Arnaldo davanti alla Santa Inquisizione.
La missione venne compiuta senza problemi dal sacerdote.



Grazie a quel successo, Oberto venne nominato Sacerdone Supremo e Ottone ottenne un altro voto favorevole presso il Concilio dei Nobili.





Sempre nei mesi antecedenti all’invasione del Piemonte venne inviato il diplomatico Moses di Bergamo verso Venezia nel tentativo di instaurare delle rotte commerciali.
L'obiettivo del Visconti era quello di mantenere il piu stabile possibile la situazione italiana mentre Ruggero invadeva i comuni vicini.



L’albile Moses riuscì anche a ottenere delle informazioni geografiche sulla Serenissima oltre ai fondamentali diritti commerciali.



Moses a seguito del suo brillante successo fu inviato verso i confini tedeschi per volonta del concilio dei nobili che temevano una possibile attacco del Barbarossa.



Ma torniamo ai fatti militari sul fronte occidentale.
Come stabilito dal concilio una parte dell’esercito milanese venne affidato ad Algisio che si stabilì a Brescia per sedare le rivolte causate da Arnaldo prima di sferrare l’attacco su Verona.



Intanto Ruggero venuto a conoscenza del disapunto di Jacopo decise di non fermarsi e di attenersi al piano stabilito.
Per prima cosa inviò il fido Bonacursus nei pressi di Genova verso la fine del 1156 per carpire altre informazioni preziose ma le notizie riportate dalla spia non furono del tutto positive.
La spia venne a conoscenza che anche i pisani stavano per marciare sulla città e che il generale Guido sarebbe presto giunto. E così accadde.





La situazione sembrava critica.

Giuse l’anno 1157 e le speranze di prendere Genova sembravo nulle. Ma la buona sorte sorrise a Ruggero.
Il generale Guido era giunto fino alle porte della città ma rendendosi conto della superiorità del nemico decise di tornare a Pisa per trovare altri uomini.
Un’occasione da non lasciarsi sfuggire pensò Ruggero che senza consultare Jacopo e Ottone spese i 5000 bisanti donati dal concilio per arruolare una folta schiera di mercenari.



A Bonacursus fù ordinato di infiltrarsi nella città qualche settimana prima dell’assedio e si dimostrò nuovamente prezioso.





Genova era ben difesa con un esercito esperto e con un generale di grande esperienza e onore: Guglielmo Luscio.
Ruggero sapeva bene che il più piccolo errore avrebbe signifacato la disfatta totale.

Nella primavera del 1157 Ruggero cinse d’assedio la città. Il piano di battaglia venne pianificato con cura maniacale e studiato nei minimi dettagli e l’assalto venne programmato per l’inverno.

Nell’estate il povero Ruggero si ammalò di tubercolosi facendo temere il peggio,



ma con molto coraggio decise di proseguire nell’assedio.
Come previsto Guido tornò con i rinforzi ma al suo arrivo trovò una brutta sorpresa. La tentazione di attacare i milanesi fu forte ma per evitare guai i pisani inviarono ad Asti un diplomatico per offrire dei diritti commerciali come segno d’amicizia. Il sosituto console d’Asti accettò al volo.





La notizia dell’assedio colse completamente di sorpresa Jacopo e Ottone, tanto che quest ultimo era deciso a prendere provvedimenti, rimuovendo il figlio dall’incarico ma ormai la battaglia era iniziata.

Bonacursus riuscì nuovamente nell’impresa di aprire le porte della città ma questa volta Ruggero decise di utilizzare comunque le scale costruite durante l’estate.

Il piano di battaglia prevedeva che l’esercito fosse diviso in tre parti. Il corpo principale con la cavalleria e Ruggero avrebbe attaccato la porta principale mentre le altre due parti dovevano attaccare due porte secondarie.
Il piano si rivelò vincente.

Le scale velocizzarono l’occupazione della città e la cavalleria spazzo via la resistenza alla porta principale.






Un gruppo di monaci mercenari fù completamente libero di impossessarsi della piazza mentre i combattimenti proseguivano per la città.







Guglielmo Luscio che stava combattento in una delle due porte secondarie si precipitò verso la piazza ma Ruggero, deciso a dimostrare il proprio valore, lo intercettò nelle vie della città e lo uccise senza pietà.






La vittoria era certa.



La città era caduta e nonostante le ingenti vittime la battaglia era stato un successo e tutti i soldati inneggiavano a Ruggero.
frederick the great
00mercoledì 21 settembre 2011 16:22
[SM=x1140522]
19mila92
00mercoledì 21 settembre 2011 16:54
Se avete consigli da dare non siate timorosi :)
Pico total war
00mercoledì 21 settembre 2011 17:08
Re:
19mila92, 21/09/2011 16.54:

Se avete consigli da dare non siate timorosi :)




la mappa :) io la reputo fondamentale in un AAR, che sia del game o ecczionale come qlle di fred :)
19mila92
00mercoledì 21 settembre 2011 17:10
Si avevo intenzione nei prossimi capitoli di farne un'altra in modo da evidenziare i nuovi possedimenti e metterla a confronto con quella dell'intro ;)
Keirosophos
00mercoledì 21 settembre 2011 18:27
Re: Re:
Pico total war, 21/09/2011 17.08:




la mappa :) io la reputo fondamentale in un AAR, che sia del game o ecczionale come qlle di fred :)




Concordo con Pico, comunque continua così! [SM=g27960]
Romolo Augustolo
00mercoledì 21 settembre 2011 19:37
bravissimo! veramente molto bella! :D
19mila92
00mercoledì 21 settembre 2011 19:50
Grazie a tutti! come suggerito ho creato una cartina un po' più precisa e con le nuove conquiste;)Magari quando torno a casa posto un altro capitolo! Sta entusiasmando anche me questa cronaca :) :D
ironman1989.
00giovedì 22 settembre 2011 00:36
Bravo!
19mila92
00giovedì 22 settembre 2011 10:39


Erano passati soli due anni dal concilio di Milano che programmò l’espansione lombarda nel Nord Italia, ma nel dicembre del 1157 la situazione era ben diversa e quasi tutti gli obiettivi erano stati raggiunti.



Milano era diventata capitale di un modesto regno, con un importante sbocco sul Mar Mediterraneo offerto dalla citta’ di Genova. I confini piemontesi occidentali erano facilmente controllabili grazie ai numerosi valichi di montagna che rendevano proibitiva una possibile invasione.

Nel 1158 Ottone decise di convocare un nuovo concilio dove vennero dettate le linee guida per i successivi due anni.
All’assemblea venne presentato il nuovo rampollo della famiglia Pirovano: Umberto IV Pirovano.



Algisio era pronto a candurre il suo esercito verso Verona con l’aiuto del giovane Umberto ma Ottone forte dei successi ottenuti consigliò cautela e invitò i Pirovano ad aspettare.
Le tensioni crebbero a dismisura ma alla fine Algisio venne placato e Jacopo si assunse il compito di addestrare suo figlio per farlo diventare un bravo cavaliere.

Attorno al tavolo del dibattito erano presenti anche Ruggero e Bonacursus pronti per essere premiati per le vittorie conseguite.
Ruggero fece notare come l’amico si fosse reso fondamentale nella campagna militare e consigliò di permettere l’insediamento della gilda delle spie nella città di Genova. Ottone acconsetì e Bonacursus venne nominato Maestro delle spie e messo a capo della gilda.





Ruggero venne nominato Rettore del Collegio e si sarebbe dovuto occupare negli anni successivi dello sviluppo urbanistico delle città del regno.



L’attacco a Verona sarebbe stato programmato non appena Umberto si fosse diplomato. Algisio si mise il cuore in pace e abbandonò il concilio segnadone anche la fine.

Jacopo e Umberto partirono alla volta di Lugano, Ottone riprese i suoi “lavori” di corte e Ruggero si mise subito a studiare la situazione delle principali città.

La notizia delle vittorie milanesi fecero il giro d’Europa e numerosi emissari da diversi paesi vennero inviati per trovare l’appoggio del regno emergente.

Giunse notizia che Moses Di Bergamo era riuscito a intavolare delle trattative con gli uomini del Barbarossa strappando dei preziosi diritti commerciali che mantenevano la situazione a nord tranquilla.



I francesi sembravano essere i piu spaventati dell’espansione milanese. Infatti oltralpe temevano che i Visconti avessero intenzione di invadere il Delfinato di Lione e la Savoia, aggiundendosi agli aragonesi per la corsa a quelle terre. Gautier de Chatillion giunse a Milano per capire la situazione e venne rassicurato dall stesso Ottone che come dono ricevette altri preziosissimi diritti commerciali.



Poco tempo dopo giunse presso il sostituto console d’Asti un emissario aragonese con le stesse preoccupazioni francesi. Ci furono lunghe trattative e il colpo di scena non mancò. Venne stipulata un’alleanza con l’obiettivo di dissuadere i francesi da possibili colpi di testa.
La cordialità fra Parigi e Milano sembrava gia' finita.



Ottone era sicuro che il Papa non aveva visto di buon occhio le conquiste milanesi e per questo motivo invitò Moses a stipulare un’alleanza che potesse rassicurare il Santo Padre.
L’accordo venne trovato a tarda notte nell’ marzo del 1159.






Il problema del Papa venne così abilmente risolto.

Ruggero aveva intanto ordinato che in le maggiori città vennero attuate opere di deforestazione e che in seguito venissero costruiti dei banchi del grano per rilanciare l’economia. E fù un altro successo per Ruggero.

Grazie allo sviluppo economico e all’assenza di guerre il prestigio del sovrano crebbe ancora:



Per quanto riguarda la mondanità del regno sia Umberto, che stava appredendo molto velocemente da Jacopo, che Ruggero si accassarono con due nobili milanesi ma non c’era molto tempo per festeggiare il tempo della guerra stava di nuovo giungendo.

Keirosophos
00giovedì 22 settembre 2011 12:32
[SM=x1140522]
Jean de Avallon
00giovedì 22 settembre 2011 17:38
[SM=x1140512]
Jean de Avallon
00giovedì 22 settembre 2011 17:39
Scusate !!!
19mila92
00giovedì 22 settembre 2011 20:47
Grazie ;)
19mila92
00venerdì 23 settembre 2011 17:16


Era giunto il 1160 e Umberto aveva portato a termine l’accademia militare, diplomandosi assumendo il titolo di cavaliere.
Non passò nemmeno una settimana che il giovane si trovava a Brescia agli ordini del padre.

Ottone non poteva più impedire l’attacco a Verona e permise ad Algisio di invadere il Veneto con il suo esercito.



Le casse reali non erano pronte a sostenere i costi di altri assedi, per questo motivo il banchiere reale Oberto venne invitato a di rilevare le attività di mercanti stranieri che commerciavano in terra italiana.
La missione venne compiuta con successo e le casse del regno vennero riempite nuovamente.





Nonostante l’imminente guerra la popolarità di Ottone continuò a incrementare raggiungendo livelli incredibili.





Oltretutto la nomina di Bonacursus a maestro delle spie fece guadagnare un altro voto favorevole al sovrano.



Nel marzo del 1160 Bonacursus venne inviato a Verona per compiere i suoi ormai soliti compiti di spionaggio. E nemmeno questa volta fallì. Oltre alle informazioni sulla città e l’esercito nemico, la spia ebbe notizia che anche i veneziani sarebbero presto marciati sulla città con un importante esercito.





Ma queste informazioni risultarono inutili per Algisio che aveva gia deciso il suo personale piano d’azione.
L’esercito sarebbe stato diviso in due parti e mentre lui sarebbe marciato sul castello di Verona, il figlio si sarebbe invece diretto verso Bologna, dove secondo informatori personali dei Pirovano la guarnigione alla difesa della città era debole.



La scelta di Algisio non era del tutto folle e aveva dei fondamenti. Algisio decise di usare l’arrivo dei veneziani a proprio vantaggio. Inviò immediatamente Moses presso il campo di Marino Morosini che distava solo pochi chilometri con l’obiettivo di stringere un'allenza e richiedere supporto.



Ad Algisio non interessava nulla dei rapporti con i veneziani anzi era convinto che non appena Milano fosse stata abbastanza potente loro sarebbero stati i primi a essere attaccati insieme ai pisani. Ma in questo caso erano utili alla causa milanese
Ingenuamente Marino accettò e il piano di Algisio fu un successo.



Nell’inverno del 1160 la battaglia per Verona cominciò con i milanesi di Algisio schiarati presso la porta sud e i veneziani di Marino presso la porta nord.
Bonacursus era riuscito ad aprire le porte, una cosa ormai normale per lui!



Il generale nemico, tal Ottocaro di Stiria, vedondosi circondato dalle forze nemiche si fece prendere dal panico e provò un’improbabile fuga, abbandonando i suoi uomini al loro destino.



Algisio sorpreso e stupito per il poco onore dell’avversario si diede all’inseguimento del nemico.



Nel frattempo i veneziani attacarono la porta nord, tenendo occupate la maggior parte delle truppe veronesi,



rendendo molto più semplice la vita ai milanesi



che vennero ostacolati solo da poche truppe.



Dopo il tentativo di fuga, Ottocaro fu costretto a rintanarsi nella piazza principale aspettando la morte che incombeva.



Fu proprio Algisio a porre fine alla sua miserabile vita.





Il piano di Algisio si rivelò un successo,



ma poche ore dopo la vittoria si affrettò a inviare Bonacursus a Bologna per avere notizie del giovane figlio.

La situazione a Bologna era in fase di stallo. L’assedio era incominciato più o meno nello stesso periodo di quello di Verona ma Umberto era titubante.
Bologna era ben difesa, a differenza di quanto si pensasse, e il generale Guido da Sasso di Reggio non aveva intenzione di arrendersi facilmente.

Bonacursus nonostante non potesse infiltrarsi nella città riusci a farsi passare numerose informazioni.





Ma la vera preocupazione di Umberto era la ristrettezza del proprio esercito quindi convinse Ruggero e il padre Algisio a inviare rinforzi.
Ci sarebbe voluto tempo ma il giovane generale era pronto ad aspettanre

Intanto giunse il 1161 e a Lugano raggiunse l’età per intraprendere gli studi Raimondo Della Torre che venne inviato a Milano per intraprendere una carriera a corte.



Ma altre brutte notizie arrivarono con il nuovo anno da Lugano.
Truppe imperiali in perlustrazione vennero avvistate dalle torri di Lugano. L’attacco del Barbarossa non si sarebbe fatto attendere e per questo motivo la questione di Bologna andava risolta in fretta.



I pisani nel frattempo cinsero d’assedio Firenze e più o meno nello stesso periodo i rinforzi arrivarono a Bologna che era pronta a cadere.





Con un esercito di tutto rispetto, Umberto fece avanzare le truppe nell’inverno del 1161
La strategia utilizzata era molto simile a quella utilizzata da Ruggero a Genova. Diviso l’esercito in tre parti, Umberto assunse il comando della cavalleria che avrebbe spezzato le difese in una delle due porte secondarie.

Il grosso dell’esercito raggiunse le mura centrali con le scale supportato dai balestrieri.





L’ariete venne fatto avanzare sotto la supervisione di Umberto alla porta est.





Il piano di divisione fù un successo alla porta ovest le truppe milanesi non trovarono alcuna resistenza e poterono marciare sul centro città.





I combattimenti durano fino a pomeriggio inoltrato



fino a quando un soldato milanese uccise il generale nemico e il simbolo di Milano venne posto sulla torre più alta della città.





Con Bologna divenuta un altro possedimento milanese, i Comuni Lombardi divennero un regno temibile e potente con il completo controllo del Nord Italia.
Ma la situazione era in continuo mutamento e nuovi eventi attendevano i milanesi

Situazione nel Nord Italia nel dicembre del 1161.




Un capitolo denso di avvenimenti ;)
frederick the great
00venerdì 23 settembre 2011 17:25
Complimenti! [SM=x1140522]
Keirosophos
00venerdì 23 settembre 2011 19:42
Bella cronaca!
DracosMithra
00martedì 27 settembre 2011 23:15
Bravo pero vorei sapere come fai a fare tutte quelle copie delle immagini del gioco e che o problemi x quelli ^_______^
[SM=x1140430]
[SM=x1140427]
calf11
00mercoledì 28 settembre 2011 08:46
Re:
DracosMithra, 27/09/2011 23.15:

Bravo pero vorei sapere come fai a fare tutte quelle copie delle immagini del gioco e che o problemi x quelli ^_______^
[SM=x1140430]
[SM=x1140427]


Puoi usare il programma "Fraps".
Lo scarichi, lo installi e lo fai partire prima di iniziare BC.



frederick the great
00mercoledì 28 settembre 2011 10:06
Se usi XP come sistema operativo ti basta semplicemente schiacciare "stamp" quando vuoi fare la foto; le trovi poi nella cartella principale di Medieval II, nella sottocartella tgas (che è anche il formato in cui vengono realizzate)
DracosMithra
00mercoledì 28 settembre 2011 11:44
Io pultroppo o Vista
DracosMithra
00mercoledì 28 settembre 2011 17:16
O risolto grazie a Fraps cosi avro tutte le immagini che mi servono grazie a tutti quelli che mi anno risposto [SM=x1140519]
[SM=x1140430]
[SM=x1140427]
[SM=x1140429]
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