Parte II
L’Unione Di Kalmar
Mentre venivano approntate le disperate difese, Sua Maestà Valdemaro I, assaltò Uppsala. L’assedio si svolse con perdite minime e, a dire il vero, fu una battaglia piuttosto semplice, ma Valdemaro dovette lasciare lì molte truppe per evitare rivolte.
Con un esercito ridotto all’osso, impossibilitato a reclutare truppe poiché già mobilitate a difendere Szteteno e Gdansk che potevano essere assalite da un momento all’altro, Valdemaro tentò l’impossibile: assediò Oslo con pochissime truppe. Ma fu lì che avvenne il Miracolo: gli stolti Pagani Norvegesi uscirono dalla città, facendosi beffe del Re. Valdemaro sapeva che quello era un suicidio e pregò a lungo Nostro Signore. E Iddio lo benedì, poiché Valdemaro e le sue truppe sconfissero i Norvegesi ribelli. Purtroppo io non assistetti al miracolo, poiché nacqui tempo dopo, ma mio nonno, che combattè nella guardia di Valdemaro, mi raccontò che il Re fu irradiato di Luce. Capendo che Dio era con loro le truppe Norvegesi iniziarono a disertare in massa, alcuni si suicidarono addirittura. Per Valdemaro e i suoi uomini non fu difficile massacrare quei Pagani. Per ringraziare Iddio Valdemaro passò un anno e mezzo in un convento, nonostante la minaccia polacca, e per ringraziare le sue truppe le congedò, garantendo loro che mai più avrebbero dovuto combattere, ma le truppe vollero restare al fianco del loro Re. E così fu.
Intanto , a Rockslide era giunta notizia dell’incredibile vittoria, e ci furono molti festeggiamenti, poiché ora Valdemaro era divenuto Re dell’Unione di Kalmar, l’unione dei paesi scandinavi. Dopo quell’anno e mezzo di ritiro Valdemaro tornò a Rockslide per farsi incoronare Re di Scandinavia. Egli venne incoronato nella primavera del 1168. Ci furono festeggiamenti in tutto il Regno, persino a Gdansk, che era ancora semi-indifesa.
Nonostante le esortazioni dei nobili, Valdemaro salpò per Gdansk, lì, la figura leggendaria del Re avrebbe fornito un po’ di sostegno morale per i soldati.
I Rus’ di Vladimir
Ma, mentre Vlademaro assediava Oslo, i suoi piani andarono in fumo. Non venne infatti a conoscenza del fatto che il Principato di Vladimir-Suzdal aveva conquistato la roccaforte di Wilno, in Lituania. Difatti quando arrivò a Gdansk e venne informato dell’accaduto ordinò che fosse IMMEDIATAMENTE inviato un emissario a contrattare per un’alleanza. Wilno era un punto strategico per poter conquistare vari territori, tra cui Gdansk. I Rus’ di Vladimir non avevano sbocchi sul mare e probabilmente avrebbero attaccato Riga o Gdansk, l’alleanza li avrebbe fermati per un po’, ma ciò rendeva impossibile un intervento di Novgorod contro la Polonia. Il guaio non era solo questo: Valdemaro aveva progettato di allearsi col Principato per eliminare Novgorod e controllare il Baltico, ma ora il Principato stava diventando troppo potente, era entrato in guerra con la Confederazione Cumana, uno stato pagano che si estendeva a Sud delle steppe russe, dal Mar Caspio ai confini dell’Impero Bizantino, ma ciò non sarebbe sicuramente bastato ad indebolirlo. Valdemaro se ne sarebbe occupato dopo, ora il suo problema aveva un altro nome: Polonia.