Federico Rosso:
Mio Signore, mi avete chiamato?
Signore Visconti:
Si, ho dei importantissimi compiti da assegnarle. Come ben sa, il nostro paese è circondato dai potenti imperi, abbiamo bisogno di consolidare diploticamente le relazioni con gli altri paesi mentre cerchiamo di rinforzarci. Per questo motivo, come prima cosa, cerchi di ottenere delle alleanze presso i nostri fratelli italici. Poi si ricordi di stringere un'alleanza anche col Papà, averlo al nostro affianco significa giusticare le nostre azioni, se anche il Papa è al nostro favore, nulla può fermarci.
Per il momento è tutto, può preparare al lungo viaggio che le attende. Mi rendo conto che è un compito molto difficile da compiere, ma se riuscirà ad ottenere il successo, sono sicuro che otterrà un posto nel Concilio. Le auguro buona fortuna.
Federico Rosso:
Grazie Signore, spero di non deludere le sue aspettative.
E così nei due anni successivi i Milanesi sono riusciti a convincere i Veneziani, i Pisani e i Normanni a stare dalla loro parte. Ma l'appoggio più importante è dato dal Papato, il quale teme per una prossima spedizione dall'Imperatore, quindi cerca di formare una lega anti-impero per prevenire ogni inconvenienza. Ma in cambio è stato ceduto l'accesso militare da parte dei Milanesi al Papa.
Dopo aver nominato ufficialmente il Console Jacopo come il Conte di Ticino e il proprio figlio Ruggero in qualità del governatore di Milano, partì insieme al comandante Algisio Pirovano alla conquista rispettivamente del Comune di Bologna e della Repubblica di Genova. Il comune di Bologna è governato dal podestà Giacomo di Canossa, il quale appena venuto a conoscenza dell'avanzata dei milanesi decise di scendere in diplomazia, ma il Signore Ottone non si fa impietosire, così prima che il sole tramonta il controllo della città passò alle mani dei milanesi. Il giorno seguente, la stessa sorte è toccata alla Genova.
Nei giorni successivi delle due vittorie si conseguono altri episodi piacevoli come il matrimonio tra Ruggero Visconti e Tommasina Mondello. A Genova un cittadino ha trovato casualmente un oggetto molto particolare, il Sacro Catino, e ha donato questo prezioso oggetto al governatore Algisio Pirovano in segno della sua ottima gestione della città. Il cardinale Oberto da Pirovano nel frattempo ha condannato l'eretico Arnaldo da Brescia, un riformatore religioso molto pericoloso per la chiesa cattolica e per questo ha guadagnato un posto nel concilio. Infine il mercante Ludovico Merisi è riuscito a estromettere dagli affari un mercante straniero di nome Guido Bruno.
Dopo un periodo di riposo per i nostri comandanti, il Signore Ottone riprende la sua politica espansionistica sottomettendo prima il Comune di Verona, poi il Ducato di Asti. Quest'ultimo è stato un episodio molto singolare, perchè dopo la conquista di Verona da parte dei milanesi, il duca di Asti della famiglia Solaro aveva deciso di unire al Comune di Milano convinto che fosse la scelta migliore per i suoi cittadini. Ma purtroppo non tutti sono della stessa idea, così Solaro viene accusato come traditore del paese e c'è stato un colpo di stato da parte del generale Claudio, ma tutto è stato invano, per la conquista della città è stato inviato il Console Jacopo e il comandante Pirovano e non hanno mostrato pietà per nessuno...
Ora quasi tutto il nord italia, eccetto la Venezia, è sotto il controllo del Signore di Milano, il quale sa bene che adesso deve cercare di consolidare i paesi neoconquistati, perciò dà l'ordine di costruire luoghi religiosi, strutture di culto e soprattutto di commercio per il benessere del popolo, del suo popolo.