Reconquista: il ruolo dei Templari

The Housekeeper
00mercoledì 6 maggio 2009 19:16
Sperando di risvegliare un pò di interesse nella sezione, mi interesserebbe saperne di più sul ruolo dei Templari e degli altri ordini cavallereschi in Spagna, al tempo della Reconquista. Il loro apporto fu determinante come lo fu per le Crociate in Terrasanta?
Tancredi d'Altavilla
00mercoledì 6 maggio 2009 20:13
Gli ordini militari, sia quelli nati in Terrasanta, come i templari e gli ospedalieri, e gli altri sorti proprio nella penisola, come quello di Santiago, quello di Calatrava e quello portoghese di Avis, hanno avuto un ruolo decisivo, anche con la costruzione e la difesa di un gran numero di castelli di frontiera, utili pure per il controllo delle strade.
Il loro aiuto fu fondamentale per la conquista della penisola di Palmela
La figura di spicco nella storia dell’Ordine Templare in Portogallo fu il Gran Maestro, Gualdim Pais (1157-1195) proveniente da una nobile famiglia del Portogallo del nord il cui contributo alla Reconquista e difesa della regione della valle del fiume Tago è innegabile. Le grandi opere difensive di quella zona sono a lui attribuite e lo stesso D. Alfonso Henriques gli affida ufficialmente tale compito che verrà onoratamente portato a termine.
Il desiderio del Portogallo di raggiungere sia l’unità sia la libertà è molto forte, ma per raggiungerla deve appoggiarsi ai Templari, all’Ordine spagnolo di S.Tiago della Spada, agli Ospitalari, all’Ordine di Aviz e di Calatrava. Nel 1249 l’ultima città algarvia in mano agli arabi, Faro, cade in mano cristiana e il Re Alfonso IIIº, con il “Trattato di Badajoz”(1265) diviene Re del Portogallo e dell’Algarve. La Spagna dovrà attendere il mese di gennaio del 1492 per vedere cadere l’ultimo caposaldo arabo in terra andalusa, cioè Granada.
In Lusitania, con la fine della Reconquista, gli Ordini entrano in crisi. L’infedele è cacciato e poco resta loro da fare. Siamo alla fine del XIIIº secolo e D. Diniz è il nuovo Re. La nuova nazione del sud ovest europeo tra i molti problemi ne aveva uno urgente: ripopolare il territorio. Questa missione tocca anche ai Cavalieri del Tempio.
Per riuscere nel loro compito il Re li munisce di “forais” (autorizzazioni) destinati a provocare il sorgere di nuove città e nel 1169 promettendo loro la donazione di un terzo dei territori liberati a sud del corso del fiume Tago con la clausola che le rendite provenienti da quei possedimenti dovevano restare in Portogallo almeno sino alla fine della Reconquista.
Il vincolo non è rispettato e i Templari destinano i proventi alle loro Case Madri all’estero. Il Re non pone in essere alcuna iniziativa legale per far rispettare l’accordo siglato e questa inattività fa ritenere che lo stesso monarca ritiene importante la presenza dell’Ordine in Portogallo e il suo obiettivo é quello di renderli autonomi rispetto al territorio.

Non so se è rilevante ma a quanto pare il conte di Barcellona Giacomo (che riconquista le Baleari e Valenza) I fu educato da bambino dai cavalieri templari. [SM=x1140440] [SM=x1140429]
davide283
00mercoledì 6 maggio 2009 20:42
i templari (cosi' come gli ospedalieri) ebbero un ruolo importante (se cosi' si puo' dire) nella reconquista prima dell'apparizione degli ordini iberici: si occuparono di difendere la frontiera e di prendere alcune inziative militari ma senza successo anzi dopo che il re (credo) di castiglia gli affido' un castello da difendere i templari sapendo che stavano arrivando i mori lo abbandonarono
cosi' si fece avanti un priore di un santuario che ora non ricordo che disse di volersi occupare lui del castello e di impegnarsi a popolarlo e da li' nacque l'ordine di Calatrava e via via tutti gli altri
tempio e ospedale rimasero nella penisola iberica (infatti dopo il processo al tempio un'ordinanza pontificia ordinava "di confiscare tutte le proprieta' del tempio e darle all'ospedale" ma di queste proprieta' se ne impossessarono i vari re e quindi l'ospedale ottenne un 5% scarso) ma + che altro come commende di "retroguardia" che finanziavano la guerra al fronte
poi l'ordine di cristo sorto dopo il processo al tempio e' proprio composto da fratelli templari portoghesi che dovettero naturalmente cambiare nome (questo xche' il re di portogallo li teneva in grande considerazione)
Robert Bruce
00giovedì 7 maggio 2009 18:10
In spagna il Tempio si insedia presto, subito dopo il viaggio in europa di Hugues de Payns per presentare il nuovo ordine e fare proseliti. In Portogallo nel 1128 la regina Teresa dona il castello di Soure, il conte di Barcellona Raimondo Berengario III dona il castello di Granyena, mentre in Aragona il Tempio riceve il castello di Monreal del Campo. sono tutti castelli posti vicino alla frontiera almoravide, chiaro segno di un'identificazione militare nella prospettiva della riconquista per il Tempio, a differenza di quanto ancora avveniva per l'Ospedale. Poi nel 1131 il famoso testamento del re d'Aragona Alfonso I il Battagliero, morto senza eredi, che lascia il regno ai tre ordini militari di Terra santa: Il Tempio, l'Ospedale e il Santo Sepolcro. Il testamento non ebbe seguito, non solo per il rifiuto degli Ordini, ma anche per l'opposizione della nobiltà aragonese che chiamò il fratello Ramiro (allora monaco) e lo proclamò re. Sull'atto e le sue possibili conseguenze si sono scritti fiumi dìinchiostro, ma pensiamo se il Tempio avesse accettato, cosa sarebbe successo? Molto prima dei Teutonici avrebbero creato un regno indipendente. Sarebbe potuta cambiare la storia dell'Ordine? Domande molto interessanti ma che esulano il nostro argomento. Il Tempio e l'Ospedale comunque ricevettero altri castelli e donazioni. Invece in Castiglia e Leon i primi insediamenti del Tempio avvengono più tardi: nel 1146 in Leon e nel 1147 in Castiglia con la fortezza di Calatrava (Kalaat-Rawa), proprio quando inizia la controffensiva almohade. Ma i templari, ancora deboli, non riuscirono a difenderla e chiesero al re di essere sostituiti. questo episodio ebbe spiacevoli conseguenze per il futuro dell'Ordine in Castiglia, poichè nè Sancio III nè Alfonso VIII faranno donazioni in favore del Tempio. In Leon le cose andarono meglio per i Templari, che ricevettero nel 1168 prima il castello di Coria, in seguito quello di Ponferrada. Anche per gli Ospitalieri l'esperienza iniziale in Castiglia non è stata molto positiva: nel 1164 gli viene affidato il castello di Ucles, nelle vicinanze di Cuenca, allora in mano ai musulmani, ma falliscono nel loro tentativo di riconquista e lasciano la zona (in seguito vi si stabilì l'Ordine di Santiago). Le conseguenze per loro furono meno gravi, poichè erano già stabilmente insediati al nord, dove godevano dell'appoggio della nobiltà, e quindi dipendevano meno dalla generosità del re. In seguito l'Ospedale riuscì a reperire i mezzi per assicurare la propria presenza alla frontiera e, quando il re nel 1183, concedette loro il castello di Consuegra a sud di Toledo, gli Ospitalieri si organizzarono molto bene e ne fecero uno dei tre baluardi della difesa castigliana contro gli almohadi. Il Tempio, giunto più tardi, mancava di basi nella retroguardia e dunque di mezzi (la sua sola commenda castigliana, Alcanadre, è alla frontiera con la Navarra) e ciò spiega l'umiliazione di Calatrava. Andò meglio in Leon, con la fortezza di Coria, perduta nel 1174, ma recuperata in breve tempo. A questo iniziale insuccesso degli ordini di Terra Santa, la Castiglia rispose in maniera originale: diede vita a ordini propri. Inizialmente quindi il contributo degli ordini incontrò difficoltà e fu modesto, in seguito si rafforzarono e diedero un contributo maggiore e più determinante per la Reconquista, alla battaglia di Las Navas de Tolosa i Templari e gli Ospitalieri erano presenti con un contingente nutrito e contribuirono alla grande vittoria cristiana. In conclusione possiamo dire che gli ordini gerosolimitani in spagna non furono così fondamentali come in terra Santa, anche perchè la penisola iberica fu sempre considerata da loro un fronte secondario rispetto alla Palestina, verso cui erano indirizzati gran parte dei loro sforzi militari e finanziari.
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