L'inizio dei cambiamenti
Anno Domini 1162 - 1169
Con la fine delle rivolte dei Giudicati del Nord la Repubblica potè sviluppare al meglio sul commercio costruendo scali mercantili, mercati e moli per potenziarli. La situazione iniziò a peggiorare quando gli Umbri iniziarono a rivendicare la città di Siena come premio per il loro supporto contro i Fiorentini, supporto che realmente non c'è mai stato. Alla fine ci si mise anche il Papà a favore degli Umbri, dato che erano loro vassalli, ed a questo punto il Priore decise che era ora di rientrare in guerra, purtroppo dopo l'assedio di Alghero si ammalò di polmonite ed il Minor decise di guidare lui stesso l'esercito contro il Ducato di Spoleto.
Il colpo iniziale lo dettero gli Umbri assediando Siena, ma l'assedio non durò a lungo grazie all'armata del Minor che era nelle vicinanze e riusci a sconfiggere il Duca Luigi e la sua armata. Il Duca cercando di vendicarsi della sconfitta subita scappò insieme ai superstiti inseguiti dalle forze Repubblicane, che dopo un lungo inseguimento caddero in un imboscata delle truppe del Duca Luigi, ma alla fine la sorte sorrise ancora una volta alla Repubblica. Saputo questo il Papà decise di scomunicare la Repubblica di Pisa(foto 5).
L'anno seguente il Minor decise di marciare in direzione di Orvieto che la conquistarono nel bel mezzo della notte senza neanche dare il tempo alle truppe rimaste ad Orvieto di organizzarsi per respingere l'attacco(foto 6). Il giorno seguente il Minor contò i cadaveri e scoprì che era solo la retroguardia, allora inviò il miglior infiltrato a Spoleto(foto 7) e dopo 2 giorni gli giunse il rapporto delle forze degli Umbri che erano a Spoleto ed appresa questa notizia marciò con i suoi soldati verso la destinazione finale. Raggiunta Spoleto, il Minor e le armate erano in attesa del segnale della spia per assediarla, all'interno ci sono ben 342 soldati, mentre l'esercito Repubblicano è formato da 526 soldati. Finalmente all'alba del giorno dopo la spia diede il segnale, il Minor per rialzare il morale delle truppe disse che al primo che conquista la piazza centrale sarà generosamente ricompensato. Lo scontro alla fine si svolse per tutta la città, nessuno voleva cedere il terreno si combatte per qualsiasi pezzo di terra, perfino per i vicoli stretti, ma alla fine il Duca si ritirò in piazza insieme ai suoi soldati, ove ispirò le sue truppe a combattere ancora una volta e finito il discorso, insieme ai suoi cavalieri tentò un'ultima disperata carica dove trovò la morte ed i suoi soldati invece di arrendersi decisero di tentare di vendicarlo, ma alla fine perirono tutti ed il castello passò alla Repubblica(foto 8), anche se il confronto fra inizio e fine campagna era molto negativo, dei 1152 solo 339 soldati sopravvissero.
Con il Ducato di Umbria sotto il pieno controllo della Repubblica Pisana i rapporti col Papà iniziarono a peggiorare sempre più, mentre nel 1166 accadde una cosa brutta, il Generale Guido che era il braccio destro del Re morì di vecchiaia a Firenze(foto 9) ed al suo funerale parteciparono tutti i nobili.
L'anno seguente dopo la morte del Generale Guido il Priore cercò una riconciliazione per martirizzare il suo miglior amico, ma il Papà rifiutò qualsiasi offerta.
La situazione nella Penisola cambiò radicalmente nel 1169, quando furono sottomessi gli ultimi spicciolati indipendenti dividendo la penisola in 5 parti:
i Comuni Lombardi che presero il controllo del Ducato di Asti, il Marchesato di Verona ed il Principato di Bologna;
la Repubblica di Venezia che avendo perso l'occasione di sottomettere il Marchesato di Verona si spinse in oriente sconfiggendo la rivale Ragusa;
i Normanni del Sud che occuparono il Ducato di Ancona;
lo Stato della Chiesa che controlla solamente il Lazio e la citta eterna di Roma;
e la Repubblica di Pisa che dopo la vittoria sui rivali Fiorentini per il controllo dell'entroterra Toscano e sui rivali Genovesi per il controllo del Mar Tirreno, riuscirono a conquistare anche il Ducato di Spoleto ampliando il loro territorio(Foto 10).
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In allegato c'è anche la mappa del 1169