Ricerca storica: capitani di ventura del 1441

EFREM soldato di ventura
00martedì 3 aprile 2012 11:06
Mercurio Bua Spata (Nauplia,1478 – Treviso, 1542).
Capitano di ventura albanese naturalizzato italiano
note biografiche [URL= it.wikipedia.org/wiki/Mercurio_Bua] it.wikipedia.org/wiki/Mercurio_Bua

stemma upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/e/ef/Mercurio_Bua_coat_of_arms.jpg/250px-Mercurio_Bua_coat_of_...

reparto: cavalleria
specialità: comandante degli stradiotti

fazioni servite: Venezia
Milano
Francia
SRI
Campagne Prima guerra d'Italia
Seconda guerra d'Italia
Guerra di successione di Landshut
Guerra della Lega di Cambrai
Quarta guerra d'Italia
Guerra della Lega di Cognac
Battaglie Battaglia di Fornovo
Battaglia di Agnadello
Assedio di Padova
Assedio di Treviso
Battaglia di Creazzo
Battaglia di Marignano

Guidantonio Manfredi 1407- 1448
http://it.wikipedia.org/wiki/Guidantonio_Manfredi

allo start date era a servizio degli sforza milanesi, disponibile sia per i fiorentini al cui servizio era stato dal 1430 e i duchi d'urbino.
fu un bel perdente XD a quanto risulta da tutte le volte che fu catturato
EFREM soldato di ventura
00martedì 3 aprile 2012 11:10
Michele Attendolo, anche noto come Micheletto Attendolo o Micheletto da Cotignola (Cotignola, ca. 1370 – Pozzolo Formigaro, febbraio 1463), è stato un condottiero italiano del tardo Rinascimento. Fu signore di Acquapendente, Potenza, Alianello, Castelfranco Veneto, Pozzolo Formigaro. Figlio di Bartolo, fratello di Lorenzo, padre di Perino, zio di Olivo, suocero di Marco, cugino di Muzio Attendolo Sforza e di Francesco Sforza; genero di Niccolò Fortebraccio e di Giacomo di Vico.

Biografia

Nel 1419 entra al servizio della Chiesa con Papa Martino V.

Nel 1431 è al servizio della Repubblica di Firenze.

Fu al soldo di Renato d'Angiò per difendere il regno di Napoli dalle pretese degli Aragonesi da maggio 1435 a aprile 1439.

Nel 1440 è al servizio di Firenze a giugno sconfigge Niccolò Piccinino al servizio dei milanesi ad Anghiari.

Nel 1441 stipula una ferma con la Repubblica di Venezia e viene nominato Capitano Generale al posto del Gattamelata, a gennaio contrasta gli aragonesi negli Abruzzi.

Micheletto Attendolo guidò l'armate della Serenissima alla conquista di Lecco nel 1447, finendo però sconfitto dai Milanesi.

Viene rimosso dal comando e confinato a Conegliano.

per lo start date 1441
Stipula una prima ferma con i veneziani ( un anno, più uno di rispetto). E' nominato capitano generale al posto del Gattamelata. Gli è concessa una provvigione mensile di 600 ducati ed una condotta di 600 cavalli e 400 fanti. La condotta gli sarà rinnovata dalla Serenissima sette volte.
EFREM soldato di ventura
00martedì 3 aprile 2012 11:19
francesco sforza 1401 (luglio) – 1466 (marzo)

Quando Filippo Maria morì senza eredi (1447), la dinastia fu per pochi anni sostituita dall'Aurea Repubblica Ambrosiana, che Francesco sconfisse riuscendo ad entrare in Milano (presa per fame dopo un lungo assedio) il 22 marzo 1450 (secondo altre fonti fu il 25 marzo).

Francesco si dimostrò buon governante, modernizzò la città e creò un sistema fiscale efficiente che generò un notevole aumento di entrate per il governo. La sua corte divenne un centro artistico e culturale e fu molto popolare fra i milanesi.
Tra i suoi condottieri militò, dal 1452 al 1453, Bartolomeo Colleoni (uno dei pochi capitani di ventura ad aver servito sia con i braccheschi che con gli sforzeschi) che diverrà poi il comandante generale della Serenissima, nonché uno dei suoi rivali più accesi, ma all'interno di un quadro di rapporti particolarmente "cavalleresco".

Grazie all'amicizia e stima reciproca con Cosimo de' Medici, Milano e Firenze erano alleate e insieme realizzarono la pace di Lodi con Venezia.

Francesco fu il primo governante italiano che esercitò un'intensa attività diplomatica al fine di contrastare quegli Stati, come per esempio la Francia, la cui politica estera poteva risultare aggressiva nei confronti del Ducato di Milano.[3] È inoltre spesso citato nel Principe di Niccolò Machiavelli come esempio di buon governo e come monito contro l'uso di truppe mercenarie.

allo start date serve venezia e firenze

Gli vengono consegnati 81000 ducati per mettere in ordine le compagnie. Il giorno di San Giorgio si trova a Verona e nella chiesa di Sant’Anastasia sono benedetti otto gonfaloni dell’esercito della lega, fra i quali vi è anche il suo. Nel contempo i due Malatesta abbandonano gli stipendi dei veneziani per quelli ducali: teme per i possedimenti della marca di Ancona, si reca a Venezia per fare pressione sul doge al fine di trasferirsi in Toscana e contrastarvi il Piccinino. La richiesta non è accolta.

non lo metterei come capitano di ventura anche se fu grazie a quello che riuscì a liberarsi della fragile repubblica ambrosiana. lo metterei come seconda dinastia del ducato milanese pronto a sostituire filippo maria visconti vecchio e senza eredi
Romolo Augustolo
00mercoledì 4 aprile 2012 18:56
ecco tutti i condottieri della famiglia Del Verme nell'arco di tempo considerato:

Ludovico Dal Verme
Dal Verme Ludovico, fu condottiero di non scarsa rinomanza che troviamo nella quarta guerra tra Venezia e Filippo Maria Visconti, contro i veneti nella infausta ritirata da Brescia. Il personaggio apparve sulle rive del Sarca e circondò i nemici da ogni parte. La vittoria di quella giornata fu dovuta al coraggio dei capi e in particolar modo dal Colleoni. Lo troviamo sull'Oglio durante la pace di Cremona. Venne sconfitto, appena ricominciata la guerra, il 4 giugno del 1444 a Soncino. Nell'agosto del 1446, si trovava a Cremona contro il duca di Milano, e pochi mesi dopo a Pontremoli. L'ultimo fatto d'arme di cui si ha notizia nella biografie di questo capitano, è l'assedio di Monza nel quale morì.

Luigi Dal Verme
Dal Verme Luigi (+ 1449) [2], condottiero e figlio di Jacopo. È ignota la data della sua nascita. Seguendo la carriera del padre fu al soldo dei veneziani per interessamento del padre e poi nella compagnia di Muzio Attendolo Sforza contro la regina Giovanna I di Napoli. Durante un intervallo di servizio agli ordini dei bolognesi fu sconfitto da Braccio da Montone. Tornò subito dopo con la Serenissima. Sposò Luchina Bussone, figlia del conte di Carmagnola, dal quale ebbe in eredità il palazzo che ancora oggi è nella via Broletto di Milano. Passo poi sotto Filippo Maria Visconti, infatti nel 1436 scoppiarono tra il duca di Milano e i fiorentini collegati ai veneziani le prime ostilità e il Visconti nominò Luigi Dal Verme Conte, dandogli i feudi di Bobbio, Voghera, Castel San Giovanni e la Valsassina. A Voghera i Dal Verme presero stanza, perpetuando le magnificenze dei signori italiani. Vinti i fiorentini a Pietrasanta, Luigi tornò in Lombardia nel 1437 e prese parte con Niccolò Piccinino alla difesa di Bellinzona e all'infelice scontro tra Orzinuovi e Soncino. Nel 1446, al soldo di Filippo Maria Visconti, accerchiò Cremona, insieme a Francesco Piccinino, ma intervenne, inviato dalla repubblica di Venezia, Scaramuccia da Forlì, che, in soccorso di Cremona, riuscì a superare l'accerchiamento. Fu poi a capo delle milizie estensi, quando fu conclusa la pace di Cavriana (1446), e con Francesco Piccinino e Carlo Gonzaga contro Attendolo a Monte Brianza, subendo perdite notevoli. Proclamata la Repubblica Ambrosiana nel 1447 e prescelto a capo delle forze armate dello stato di Milano il conte Francesco Sforza, Luigi si unì al conte e si trovò ai fatti d'armi di Piacenza e di Caravaggio, contribuendo alla sue elevazione a signore del Ducato di Milano. Ottenne quindi la conferma dei suoi feudi quando lo Sforza si fece signore di Milano. All'assedio di Monza e Melzo fu ferito e morì poco dopo, probabilmente di peste, il 4 settembre 1449.

Pietro II Dal Verme
Dal Verme Pietro II [3] figlio di Luigi e ultimo dei fratelli Taddeo, Giovanni e Giacomo. Non si conosce esattamente la data della sua nascita. Francesco Sforza, per i meriti del padre lo insignì del Cintolo militare e lo reintegro in tutti i privilegi concessi alla sua Casa. Dall'anno 1467 la famiglia Dal Verme divenne una delle più cospicue e più doviziose d'Italia. Pietro fu mandato da Francesco Sforza contro Bartolomeo Colleoni che tentava di invadere la Toscana e prese parte allo scontro di Molinella. Il duca voleva darli in sposa la propria figlia naturale Chiara, ma egli prese in moglie Camilla del Maino e questo matrimonio fu causa di dissidio tra lui e il duca. Dissidio che fu rimarginato dopo poco tempo: tanto che per conto dei milanesi Pietro segui il duca in Piemonte nella guerra tra Filiberto di Savoia e Carlo I di Borgogna. Prese parte anche alla guerra contro i veneziani in aiuto del duca di Ferrara. Era suo destino, che rimasto vedovo, dovesse acconsentire alle nozze con Chiara Sforza, ma le nozze ebbero esito tragico, egli morì di veleno propinatogli da questa, il 17 ottobre 1485. I beni di Pietro furono confiscati da Ludovico il Moro, compreso il palazzo di Broletto, e donati da costui all'amante Cecilia Gallerani, moglie di Leopoldo Bergamini.

Taddeo II Dal Verme
Dal Verme Taddeo II, fu uno dei condottieri di Francesco Sforza e nel 1485 doveva succedere al conte Pietro suo fratello, quando fu fatto avvelenare da Ludovico Sforza, che reggeva il ducato di Milano, per il nipote minorenne Galeazzo: ma invece fu spogliato con altri suoi fratelli della contea di Voghera e di altri feudi. Da qui terminò la sua vita in opere pie. Un'epigrafe sul suo monumento attesta che, esumato dal sepolcro tre anni dopo la morte, nel 1496, dal braccio asportatogli uscì sangue vivo.

potrebbe infine anche interessare Marc'Antonio Dal Verme:
Dal Verme Marc'Antonio, nel 1499 accorse in difesa di Ludovico il Moro, ma la sorte essendo stata avversa agli Sforza, un terribile bando fu emanato contro il Marc'Antonio, rifugiatosi nelle sue terre, vi si fortificò e non si arrese. Con sentenza del 2 aprile 1501 fu dichiarato ribelle e reo di lesa maestà, e quindi condannato a morte. Ma si salvò con la fuga, girovagò come fuggiasco fino al 1521, anno in cui i francesi furono scacciati dall'Italia. Morì nel 1538.
The Housekeeper
00mercoledì 4 aprile 2012 19:55
ottimo, come sempre ;)

per maggior dettaglio, qui c'è la scheda di Luigi dal Verme
www.condottieridiventura.it/condottieri/v/2120%20%20%20%20%20%20LUIGI%20DAL%20V...
EFREM soldato di ventura
00mercoledì 4 aprile 2012 20:16
per gli ottomani

Gedik Ahmet Pascià (... – Edirne, 18 novembre 1482) è stato un politico e militare ottomano. Gran Vizir forse di origine albanese, nonché comandante delle forze di terra e di mare durante i Sultanati di Mehmet II il Conquistatore e di Bayezid II..

Si hanno poche notizie riguardo alle sue origini: alcune fonti riportano che egli fosse di discendenza albanese, ma questa teoria è basata quasi esclusivamente sul suo rifiuto a partecipare ad una campagna a Scutari in un'occasione. Più probabilmente era di origini serbe o greco-bizantine.

A capo dell'esercito ottomano, sconfisse l'ultimo principato che resisteva all'avanzata ottomana in Anatolia, quello dei Karamanidi. Questi erano stati il principato più potente in Anatolia per quasi 200 anni, all'inizio anche più forte degli Ottomani stessi. Essi di fatto sopravanzarono il Sultanato anatolico selgiuchide di Rum nella quantità di territori posseduti (tra questi la città di Konya, l'ex-capitale selgiuchide). In questo senso, la vittoria di Gedik Ahmet Pascià contro i Karamanidi nel 1471, che permise di conquistare i loro territori, così come la regione costiera mediterranea intorno a Ermenek, Mennan e Silifke, risultò cruciale per il futuro degli Ottomani.

Gedik Ahmet Pascià si scontrò anche contro i Veneziani nel Mediterraneo e fu inviato nel 1475 dal Sultano per aiutare il Khanato di Crimea contro le forze genovesi. In Crimea conquistò Caffa, Sudak, Balaclava ed altre fortezze genovesi ma anche il Principato di Teodoro compresa la sua capitale Mangup e le regioni costiere della Crimea. Salvò inoltre il Khan di Crimea, Mengli I Giray, dalle forze genovesi. Al termine di questa campagna, la Crimea e la Circassia entrarono a far parte della sfera d'influenza ottomana.

Nel 1479, con una mossa audace, il Sultano Mehmet II gli ordinò di guidare la flotta ottomana nel Mediterraneo nella guerra contro Napoli e Milano. Durante questa campagna, Gedik Ahmet Pascià conquistò le isole di Santa Maura (Leucade), Cefalonia e Zante (Zacinto). Dopo aver conquistato Costantinopoli nel 1453, Mehmet II cominciò a considerarsi l'erede dell'Impero romano e pensò seriamente alla conquista dell'Italia per riunire i territori romani sotto la sua dinastia. Come parte di questo piano, Gedik Ahmet Pascià fu inviato con una forza navale verso il tacco della penisola italiana.

Dopo un tentativo fallito di strappare Rodi ai Cavalieri di San Giovanni, nel 1480 riuscì a prendere la città portuale di Otranto, dove la popolazione venne massacrata. A causa della mancanza di viveri, dovette ripiegare con la maggior parte delle sue truppe in Albania nello stesso anno, pensando di continuare la campagna nel 1481.

La morte di Mehmet II il Conquistatore fece sì che ciò non accadesse. Pur parteggiando per Bayezid II nella lotta per la successione al Sultanato, il nuovo Sultano non si fidò di Gedik Ahmet Pascià e lo fece imprigionare e in seguito uccidere il 18 novembre 1482 a Edirne.

il fantastico girolamo riario (Savona, 1443 – Forlì, 14 aprile 1488)

Nipote di Papa Sisto IV, compare come secondo da sinistra nell'affresco di Melozzo da Forlì per la Biblioteca Vaticana, riprodotto qui accanto.Nel 1473 fu organizzato il suo matrimonio con Caterina Sforza, figlia illegittima di Galeazzo Maria Sforza, duca di Milano, e di
Lucrezia Landriani, matrimonio poi compiuto nel 1477, data la giovane età della fanciulla.

A Girolamo, Sisto IV procurò la signoria di Imola (1473), città nella quale Caterina entrò trionfalmente nel 1477. Dopo di che, i coniugi si recarono a Roma, dove Girolamo ottenne anche la signoria di Forlì (1480), a scapito della famiglia degli Ordelaffi, dopo la morte di Pino III. I nuovi signori di Forlì cercarono di guadagnarsi il favore popolare con una politica di costruzione di opere pubbliche ed abolendo parecchie tasse.

Sempre nel 1477, Girolamo Riario si fece costruire un nuovo palazzo a Roma, su progetto di Melozzo da Forlì. L'edificio è oggi conosciuto come Palazzo Altemps.

Nel 1478, fu uno degli organizzatori della Congiura dei Pazzi, per assassinare Lorenzo de' Medici e suo fratello: il progetto prevedeva che proprio Girolamo dovesse assumere la signoria di Firenze alla morte di Lorenzo.

Se ascoltiamo il Bonoli, nel 1480 avvenne un fatto vagamente misterioso: un contadino, recatosi al mercato a Faenza, vi incontrò un frate, da cui ebbe un libro, insieme alla consegna di portarlo a "Leone Cobelli dipintor forlivese e storico, e assai ben noto per le sue virtù". Il libro, conteneva varie profezie in versi, che poi si avverarono, compresa quella di una congiura ai danni di Girolamo Riario. Il frate non fu mai rintracciato. Fu forse un tentativo di salvare il Riario da parte di chi aveva avuto notizie da fonti incerte o che non poteva rivelare, magari per il segreto della confessione. Ma l'operazione non riuscì, in quanto Girolamo Riario fu poi effettivamente ucciso.

Nel 1482, deluso per la vicenda di Firenze rivolse le sue mire espansionistiche a Ferrara e al suo territorio e dopo un accordo con Sisto IV decise di andare a Venezia per convincere la città, acerrima nemica degli Estensi, ad una guerra contro Ferrara;così ebbe inizio la Guerra del Sale.

Alla morte di Sisto IV (12 agosto 1484), Caterina occupò la rocca di Castel Sant'Angelo in Roma, per conto di Girolamo Riario, e la tenne bravamente finché, il 25 ottobre, la consegnò al Sacro Collegio.

La scomparsa del Pontefice, ed il venir meno dei redditi che il servizio al Papa garantiva a Girolamo, costrinsero alla reimposizione di gravami fiscali che la popolazione forlivese avvertì come esosi.

Nel 1486, Ludovico il Moro concede a Girolamo Riaro il feudo di Fortunago, nell'Oltrepò Pavese.

Dopo oltre una mezza dozzina di cospirazioni fallite, infine Girolamo venne ucciso, nel 1488, da una congiura capeggiata dalla nobile famiglia forlivese degli Orsi: il palazzo del Signore fu saccheggiato, mentre Caterina Sforza ed i figli venivano presi prigionieri. Poiché la Rocca di Ravaldino, cittadella centrale nel sistema difensivo della città, rifiutava di arrendersi, Caterina si offrì, subdolamente, di entrare a convincere il castellano. Gli Orsi le credettero, sulla base del fatto che ne avrebbero tenuto in ostaggio i figli. Ma, una volta dentro, Caterina rifiutò di ascoltarli e si preparò alla riconquista del potere, incurante delle minacce ai suoi figli: se li avessero uccisi, avrebbe ben saputo vendicarli, disse. Sull'episodio, nacque anche una leggenda le cui basi storiche non sono sicure: Caterina, stando sulle mura della Rocca, avrebbe risposto a chi minacciava di ucciderle i figli, se non si fosse arresa: "Fatelo, se volete" - e, sollevandosi le gonne e mostrando con la mano il sesso - "Ho con me lo strumento per farne degli altri!".

Di fronte a tanta spavalderia, gli Orsi non osarono toccare i giovani Riario.
Romolo Augustolo
00mercoledì 4 aprile 2012 20:49
questa pagina su Bartolomeo Colleoni è ricchissima, credo sia inutile aggiungere altro! it.wikipedia.org/wiki/Bartolomeo_Colleoni

Antonio Caldora:
Quando morì Sergianni Caracciolo, protettore di Jacopo, ritornò nella sua terra. Successivamente, nell'assedio di Colle Sannita, Jacopo muore in un'imboscata. Le truppe furono, così, prese dalle redini del figlio Antonio.
figlio di Jacopo Caldora, ereditò in seguito il comando delle sue truppe.
altre notizie: www.condottieridiventura.it/condottieri/c/0333%20%20%20%20%20%20ANTONIO%20CAL...

importantissimo poi Prospero Colonna, farò sui Colonna una ricerca a parte in seguito
www.condottieridiventura.it/condottieri/c/0496%20%20%20%20%20%20PROSPERO%20COLONNA%20Duca%20di%20Traietto%20%20Signore%20di%20F...
Romolo Augustolo
00giovedì 5 aprile 2012 20:30
Colonna
Fabrizio Colonna:
Fabrizio partecipò fra l'altro alla Battaglia di Ravenna, divenendo amico di Alfonso I d'Este Duca di Ferrara. Inoltre lottò tenacemente contro Alessandro VI e la famiglia Borgia.

È il principale interlocutore dell'Arte della Guerra, di Niccolò Machiavelli.

www.condottieridiventura.it/condottieri/c/0478%20%20%20%20%20%20FABRIZIO%20COLONNA%20%20Duca%20di%20Pal...

Giovanni Colonna (muore nel 1517):
importante condottiero combatte sotto gli Sforza ha contatti con Aragonesi e ovviamente nel Lazio
www.condottieridiventura.it/condottieri/c/0482%20%20%20%20%20%20GIOVANNI%20COLONNA%20%20Signore%20di%20Palest...

Girolamo Colonna:
altro comandante nel Lazio e dintorni
www.condottieridiventura.it/condottieri/c/0483%20%20%20%20%20%20GIROLAMO%20COLONNA%20%20Fratello%20di%20Ottav...

Lorenzo Colonna: presente subito alla Start Date, combattente e signore feudale influente
www.condottieridiventura.it/condottieri/c/0485%20%20%20%20%20%20LORENZO%20COLONNA%20%20Signore%20di%20Palest...

Marcantonio Colonna:
inizio del '500, lavora anche presso Venezia e combatte in molte battaglie dell'epoca
www.condottieridiventura.it/condottieri/c/0487%20%20%20%20%20MARCANTONIO%20COLONNA%20%20Signore%20di%20Cec...

Marzio Colonna:
anni '20 del '500, aiuta anche i Medici a Firenze
www.condottieridiventura.it/condottieri/c/0489%20%20%20%20%20%20MARZIO%20COLONNA%20%20Duca%20di%20Zaga...

Muzio Colonna:
www.condottieridiventura.it/condottieri/c/0490%20%20%20%20%20%20MUZIO%20COLONNA%20%20Fratello%20di%20Fabr...

Pirro Colonna:
www.condottieridiventura.it/condottieri/c/0495%20%20%20%20%20%20PIRRO%20COL...
Stefano Colonna:
www.condottieridiventura.it/condottieri/c/0499%20%20%20%20%20%20STEFANO%20COLONNA%20Di%20Palest...

Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 20:31.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com