1155-1160 Che Dio mi perdoni!
21 Gennaio 1158, fuori dalle mura di Medina.
Vostra Illuminata Maestà,
Vi scrivo dalla città santissima di Medina. Oh Vostra Maestà, che miracolo questa città! Pellegrini musulmani giungono da tutte le direzioni attraversando il deserto e dimentichi delle indicibili fatiche raggiungono questo luogo di culto, ancora vibranti nell’animo. Avverto un’immensa energia spirituale che avvolge questo luogo. L’idea di annetterla al Nostro Regno e’ oltremodo lungimirante. I Regni Musulmani vicini ci tratteranno con più rispetto!
Scusandomi con Voi per le mie umili opinioni, Mio sire, trasmetto ora le informazioni importanti. Le trattative di resa tra Baliano di Ibelin e l’Emiro di Medina non hanno avuto successo, come Voi avevate predetto. Baliano ha quindi cinto d’assedio la cittadina 2 mesi or sono. L’assedio si preannuncia lungo, ma le nostre provvigioni sono per ora bastanti. L’esercito dell’Emiro pare ottimamente preparato e ancora alto nel morale. Come da voi richiesto mi sono offerto come scudiero al Nostro condottiero Baliano, recando la lettera scritta da Vostro fratello Almarico. Baliano, vista l’amicizia che lega i due, ha accettato con genuino entusiasmo. Non ho motivo di credere che alcuno sospetti del mio ruolo occulto.
Umilmente
Il Vostro servitore
Ernoul
8 Febbraio 1158, Gerusalemme
Re Baldovino III brucio’ la lettera di Ernoul con un tizzone ardente e spostatosi all’ampia finestra che dava sul giardino interno, la fronte corrugata, fisso’ lungamente la fila di palme di datteri, serio e determinato, riflette’.
Palme e sole, questo e’ il Regno di Gerusalemme! Palme, sole e fanatici religiosi. Ho conquistato il potere solo 3 anni fa ed ho gia’ riunito i vari principati cristiani sotto un’unica guida, la mia. Rinaldo Di Chatillon, il figlioletto Boemondo di Antioca, e Raimondo III Rourge hanno giurato fedelta’. D’ora in poi questo regno sara’ chiamato esclusivamente Regno di Gerusalemme.
Ho inviato il fedele Baliano di Ibelin ad occupare Medina e solo qualche giorno fa Joscelin III de Courtenay, Comte di Edessa e’ partito per sottomettere il popolo degli Armeni di Cilicia, entro poche settimane avro’ notizie del previsto assedio di Adana, presumo.
Non che lo veda un importante obiettivo militare, onestamente, ma dovevo tenere occupate le fazioni dei facinorosi! Loro si, tanto bravi con le parole, altro non vogliono che spargere sangue infedele, o almeno cosi professano, ipocriti, quando interessa loro solo potere e titoli nobiliari!
I Granmaestri dei vari ordini presenti in Terra Santa, sono stati utili nel passato ma ora sono delicate pedine da muovere prudentemente fuori dallo scacchiere. Il Granmaestro dell’Ordine Templare Andre’ de Montbard e il Granmaestro dell’Ordine Ospitaliero Raymond du Puy de Provence, hanno insistito per la riconquista della contea di Edessa perduta 14 anni fa e stanno influenzando il giovane Joscelin III affinche' la rivendichi nel nome del Signore.
Deus lo Vult! Dicono e minacciano addirittura una scomunica da parte del Papa.
Vanagloriosi e ciechi. Se seguissi i loro consigli questo Regno non vedrebbe l’alba del prossimo secolo! Selgiuchidi a Nord, Zenghidi e Abbasidi a Est, Fatimidi a Sud e Bizantini a Ovest di cui mi fido poco, ci circondano e quei piantagrane vogliono dichiarare guerra a tutto il popolo musulmano per rivendicare una terra inutile sia strategicamente che commercialmente! Ciechi.
Essi non sanno che un Regno sopravvive grazie alla diplomazia e a mille sotterfugi e compromessi, ma si fanno guidare solo dall’avidita’! Pazientare bisogna! E approfittare di ogni cambio del vento, di ogni regalo del destino.
Il mio disegno e’ molto più ampio delle loro piccole egoiste vedute, e sicuramente non prevede il macello degli infedeli come ultimo, finale obiettivo.
Ma certamente non a loro andro’ a dirlo!
Intanto il mio fidato Yassef, geniale mercante musulmano, sta seguendo da vicino il giovane Joscelin III. Vedremo…
Un passo alla volta, un pezzo alla volta, il Regno di Gerusalemme vedra’ indubitabilmente l’alba del nuovo secolo.
6 giugno 1158, Tarso, Cilicia.
Maesta’,
Dalla cittadina di Tarso scrivo degli eventi degli ultimi mesi. Vi chiederete come mai mi trovi a Tarso: Mio Signore, ma perché, approfittando della Regale Missione ho aperto nuove vie commerciali di metalli preziosi con alcuni scaltri mercanti cilici! Conoscete la mia debolezza per il denaro!
Senza oltre indugiare vengo al dunque. Ho partecipato all’ambasciata di Andre’ de Montbard alla corte del Re Toros II Rupen, il quale testardamente non ha accettato la resa, benche’ i doni da me portati fossero stati oltremodo lauti! Templari e Ospitalieri, feriti nell’orgoglio, hanno prontamente organizzato l’assedio di Adana. La mia opinione della situazione e’ la seguente: Joscelin III e’ a Voi fedele, ma tremendamente influenzabile dai due Granmaestri, che altro non sono che fanatici. Le ultime voci insistono su un distaccamento dell’esercito pronto per invadere la contea di Edessa. Consiglio quindi di provvedere urgentemente, nei modi da Voi considerati giusti.
Se non avrete mie notizie entro un mese, vorra’ dire che la mia testa sara’ stata mozzata dal nobile Raymond du Puy, come in un’occasione da egli minacciato!
Ossequi
Yassef
24 Dicembre 1159, Medina
Vostra Illustrissima Maesta’,
Gesu’ nostro Signore alla Vigilia della sua Nascita ci ha dato un immenso inaspettato regalo! Medina e’ caduta, Medina e’ caduta! Oh Gaudio e Fasto! Maesta’ la citta’ santa del popolo musulmano e’ nostra!
Baliano dopo quasi due anni di assedio, ha valorosamente condotto l’attacco ad una citta’ ormai allo stremo. Molti uomini sono caduti, la battaglia e’ stata sanguinosa. Onore a Noi!
Auguro a Voi un felice Natale.
Qui nella calda Medina i festeggiamenti saranno senz’altro gloriosi.
Umilmente
Il vostro servitore
Ernoul
2 Gennaio 1160, nei pressi di Adana
Salve a Voi Maesta’,
Augurandovi un Felice Anno Nuovo, vi comunico che Ieri notte, durante i festeggiamenti per l’anno nuovo, l’anziano Granmaestro dell’Ordine Ospitaliero Raymond du Puy è deceduto a causa degli eccessi culinari, cosi annunziano i medici che lo visitarono. Non la migliore, la cucina armena, a quanto pare!
Non nascondo il sollievo che provo: la mia testa è salva, almeno per ora.
L’obiettivo numero uno è acquisito; aggiornerò Vostra Maestà sull’obiettivo numero due, non appena ci saranno sviluppi rilevanti.
L’assedio di Adana prosegue fra alti e bassi, Mio Signore, litigi fra i vari assedianti o meglio dire contendenti, minano il morale dei soldati. Le casse reali sono ormai in rosso, o queste sono le voci che mi sono giunte.
Con riguardo saluto
Yassef
22 Ottobre 1160, Adana
Maesta’,
La notizia della conquista di Adana e della sottomissione del Popolo Armeno di Cilicia sarà oramai giunta a Vostra Regalità. Ma non Vi e’ ancora giunto il rapporto del Vostro fedele mercante musulmano.
Riguardo alla conquista di Adana, posso solo aggiungere che Joscelin III si è dimostrato un ottimo condottiero, fiero, determinato e coraggioso. Mi preme inoltre affermare che, durante questi circa due anni di assedio, Joscelin è cresciuto e dimostra molto più buon senso e lungimiranza di quanto si possa osare immaginare alla sua giovane età. Soprattutto, ricordando la prematura scomparsa dei suoi protettori, trovatosi solo, il Comte di Edessa ha dimostrato qualità davvero imprevedibili, ricompattando l’esercito, alzandone il morale e portandoli alla vittoria.
Prematura scomparsa, dicevo, che mi conduce a parlare dell’obiettivo numero due.
Il Granmaestro Templare Andre’ de Montbard che e’ stato trovato vigliaccamente pugnalato alla schiena nella sua tenda militare durante l’assedio di Adana, ha scatenato un putiferio. Il pugnale di chiare fattezze orientali, ha spostato l’attenzione su Selgiuchidi e Zenghidi, ma c’e’ chi sostiene che invece il mandante e’ stato niente meno che Manuele I, l'imperatore bizantino, infastidito dalla presenza gerosolimitana in territori considerati ancora di proprietà romea!
Comunque tengo a precisare che nessuna voce parla di mandanti interni.
Felice che entrambi gli obiettivi sono stati terminati con successo, rimando a voi, Eccellenza l’uso che volete fare delle informazioni a Voi pervenute.
il vostro incaricato
Yassef
31 Dicembre 1160, Gerusalemme
La luna piena rischiarava le stanze reali di un pallido color argenteo. Re Baldovino III aspirava voluttuosamente dal narghilè regalatogli dal Sultano Abbaside. Rilassato ripercorreva i successi dell’ultimo anno.
L’aggiunta delle regioni di Medina e Adana al Regno hanno apportato vantaggi sia strategici che economici. Ora abbiamo abbastanza entrate per permetterci eserciti più forti. Solo pochi mesi fa le casse reali erano vuote, e’ stato un rischio da prendere, ma ora fortunatamente non lo sono più. La fortuna aiuta gli audaci si suole dire. Anche la fuoriuscita dei due Granmaestri “ribelli” ha solo che rafforzato la mia autorità. Ora Joscelin III è tornato all’ovile, non più influenzato da deliri fanatici…
Che Dio mi perdoni, ma ho semplicemente fatto quello che dovevo fare!
Il Re si alzò, appesantito più dai pensieri che dalle fragranze orientali. Il fumo avvolgeva la stanza, Baldovino aprì le porte e si avviò verso il grande salone al pianterreno. Gli ospiti lo stavano aspettando, il Principe Almarico, suo fratello, Joscelin III e Baliano i nuovi acclamati eroi della Cristianita’. Cattolici, ebrei, ortodossi e musulmani aspettavano il
Rex Latinorum, Re Baldovino III.