Campagna light vh/vh repubblica di siena
CAPITOLO 1: LE GUERRE FIORENTINE
sono passati molti anni dall'inizio della guerra tra firenze e siena. Tra piccole scaramucce e battaglie campali si era sempre mantenuto un sostanziale equilibrio. Ma adesso con l'ascesa al potere del Moderatore Anselmo Petrucci la situazione sta cambiando. Passano pochissimi anni dalla sua elezione ed il Moderatore si lancia subito in una attacco spregiudicato: varcati i confini fiorentini assedia con l'aiuto dei mercenari l'importante fortezza strategica di volterra e grazie ad una bombarda appena costruita a siena riesce nell'impresa: Volterra diventa senese.
Per mantenere una guerra si sa, ci vogliono soldi, ed ecco che l'intelligentissimo diplomatico Dino licci stipula accordi commericali con le principali potenze sul suolo italiano. Ma la spregiudicatezza dei generali senesi non ha fine. Lasciata Volterra con un pugno di soldati, Il moderatore, che nel frattempo ha assunto il tratto lo Spietato, data la sua poca tolleranza nei confronti dei prigionieri, raggruppa un esercito costituito principalmente da mercenari e si incammina verso la città di Livorno. Ma il colpo grosso rischia di farlo l'erede di fazione, ovvero il Conciliere Pandolfo Petrucci: radunata una forte armata si dirige verso firenze e gioia delle gioie trova una piccola armata fuori dalla città di Firenze. Ecco allora che, sebbene il suo esercito fosse inferiore numericamente, si lancia all'attacco. La battaglia è cruenta ma alla fine il Conciliere riesce nell'impossobile: l'antica capitale nemica è finalmente nelle sagge mani senesi. Che Dante e gli altri nemici fiorentini si rivoltino nella tomba. In piazza del campo viene bandito un Palio straordinario per festeggiare l'evento.
Intanto, Il moderatore senese sta ssediando la nuova capitale fiorentina, livorno, mal difesa che cade subito nel giro di un anno. La nuova capitale allora diviene Pisa, stavolta ben protetta da 2 full. Il moderatore senese, allora decide di rallentare l'espansione lungo la costa; segretamente viene allestita una nuova armata che viene mandata a conquistare la fortezza di arezzo. A questo punto i fiorentini rimangono completamente isolati e non possono più ricevere rinforzi. 2 armate full senesi vengono mandate all'assedio di pisa e, sebbene ci furono molte difficoltà anche l'ultimo baluardo fiorentino cadde.
Prima della fine della battaglia, mentre i senesi si davano al saccheggio alcuni soldati fiorentini riuscirono a scappare insieme all'ultimo familiare della nobile dinastia; la fazione era ancora salva ma molto debole. Decisero la facile via dell'esilio, rifugiandosi in terre genovesi ed occupando un fortino permanente. Era l'anno 1447 e la potenza della piccola repubblica di siena cominciava ormai a fare il giro dell'italia. Nel 1448 però avvennne un nuovo evento che cambiò radicalmente la situazione della popolazione: vennero gettate le basi della fondazione del Granducato di Toscana in quanto oramai gli unici 2 insediamenti della regione che si sottraevano all'autorità del Moderatore erano solo Piombino e l'Isola d'Elba. Ma presto anche loro avrebbero fatto la stessa fine del popolo fiorentino.
To be continued...