Proposta plausibile per meraviglia francese da collocare nella regione parigina, se serve tengo foto di interno, transetto nord. questa proposta contiene ulteriori vantaggi perchè : è da inserire nella capitale, è stata costruita nel 1140circa, ma comunque antecedente alla data inizio BC) e infine rappresenta, fatto molto importante, secondo me, primo esempio di arte gotica.
descrizione fatta in casa
per abbazia di saint denis
ABBAZIA DI SAINT DENIS
La monarchia francese, che fin dalle sue origini aveva stabilito saldi rapporti con la Chiesa di Roma, nel corso dei secoli associò ad alcuni edifici religiosi del regno la celebrazione delle cerimonie e liturgie delle sepolture e incoronazioni regali, sempre più solenni e cariche di significati, che trovarono ben presto nella basilica di Saint Denis e nella cattedrale di Reims i luoghi di riferimento istituzionali, oltre che religiosi.
Martirizzato verso la metà del III secolo, Dionigi, vescovo di Parigi, fu seppellito a qualche chilometro dalla città, lungo la via che conduce a Beauvais.
Intorno al 475, sulla sua tomba fu edificata una chiesa, e nel 639 Dagoberto scelse questo luogo per esservi seppellito.
Al tempo dell' abate Suger, morto nel 1151, amico e consigliere dei re Luigi VI e VII, la basilica diviene il santuario prediletto della famiglia reale. A partire da Filippo Augusto, infatti, tutti i re della dinastia capetingia si faranno seppellire, accanto ai sovrani merovingi e carolingi, nella basilica del martire Dionigi. Saint Denis diventa inoltre il luogo in cui si conservano gli attributi del potere regio rappresentati dalla corona, lo scettro, la mano della giustizia e l'orifiamma, senza questi feticci regali la consacrazione del sovrano, che dal 1027 si teneva nella cattedrale di Reims, non si poteva svolgere.
E proprio nell'abbazia di Saint Denis, l'arte gotica fa la sua apparizione: A sostituzione dell'antico edificio carolingio, ancora massiccio, compatto e tetro.
Suger fa costruire una nuova chiesa più consona alle sue abizioni politiche e religiose
I lavori cominciarono dall'atrio e culminarono nella parte absidale e nel coro; una marcia verso la luce aperta da un rosone capace di rischiarare le tre cappelle alte, dedicate alle gerarchie celesti. Mentre più ardite soluzioni vengono sperimentate per l'altra estremità dell'edificio, orientata verso il sole nascente, e quindi fulcro dell'irradiazione luminosa, e per le pareti laterali attraversate da magnifiche vetrate tese a nobilitare con riflessi cromatici la luce di Dio.