Voglio un premio!!! ^_^
Ieri sera e stamattina ho spulciato altri miei appunti e i libri a tema e ho scoperto altre cose interessantissime sugli Ottomani!!
Primo ministro:
Gran Visir
Tesoriere:
Defterdar
Ministero dell'Istruzione:
Maarif
Beylerbey era un'altissima carica militare: ce n'erano due. Uno per la parte asiatica (
Beylerbey d'Anatolia) e uno per la parte europea (
Beylerbey di Rumelia). L'esercito tutto dipendeva da questi due figuri che si affidavano poi ai
Bey (governatori militari) per suddividere le mansioni.
Capitano Generale della Flotta:
Qapudan Pascià
Cancelliere:
Nisangi
Per quanto riguarda i Kapikulu, va bene anche come è scritto nel gioco, perchè io ho trovato la dicitura "Qapiquli"...quindi...
Ho trovato anche che la
Devsirme (la leva obbligatoria) non era distinta dall'
Acemi Ocak, ma era uno dei metodi per prendere uomini (cattura di prigionieri di guerra; cattura di figli di contadini dei popoli assoggettati; devsirme). L'acemi ocak era un'istituzione.
Dall'Acemi Ocak fuoriuscivano i Kapikulu, gli Schiavi della Porta. erano l'esercito in servizio permanente agli ordini diretti del Sultano, mentre l'altra parte dell'esercito ottomano era costituito da milizie territoriali (come i Themata biziantini).
Cmq sia, i Kapikulu si dividevano in un corpo a piedi, gli
Yeni Ceri (i "nuovi soldati") conosciuti come Giannizzeri e in corpi a cavallo, come i Silihdar (di cui non ho notizie...) e i Sipah (l'elite militare ottomana, cavalieri pesantemente bardati e corazzati).
Dell'esercito territoriale facevano parte gli Azapi come già detto, soldati a piedi; e a cavallo c'erano i
Timarli (o Topraqli) e i
Suvari (o Sipahi).
Questi sono altri appunti della prof e il libro di Ettore Rossi (ho trovato anche alcune insegne dei Giannizzeri! solo che sono in bianco e nero). Stamattina ho riletto le parti interessanti de
"I tamburi della Pioggia" di
Ismail Kadarè e ho trovato altre info:
Allaybey: altra carica dell'amministrazione, non aveva voce in un consiglio di guerra guidato da un Pascià, e la sua posizione era inferiore a molti, però era l'inviato speciale del Sultano e perciò temuto da tutti.
Truppe Ottomane:
Akingi: già descritti, erano cavalieri leggeri addetti alle razzie: precedevano l'esercito in marcia, facevano terra bruciata e rientravano nel corpo principale dell'armata. Corpo importantissimo per gli Ottomani. Ho trovato solo che portavano un turbante.
Azapi: descritti in precedenza, fanteria leggera che apriva gli scontri, armati di asce e scudi.
Dopo gli Azapi venivano gli
Eshkingi fanti inquadrati in grosse formazioni, con turbanti rossi, armati di scudi (probabilmente l'arma offensiva era la lancia oppure lo iagatan o iatagan...Kadarè lo chiama così).
Poi i
Daklicci: truppe d'elites adibite all'assalto. Potrebbero essere tipo i cavalieri feudali appiedati...oppure come i Ghulam appiedati.
Quindi i
Serdengestleri: "Formazioni della Morte" (il curatore del libro li definisce "equiparabili agli odierni commandos"!). Hanno stendardi azzurri, e non possono tornare al campo senza aver vinto, pena la morte. Li potremo fare come i Senzasperanza del SRI, che ne dite?
Giannizzeri: attaccano con lance e mazze e la loro prerogativa sono turbanti bianchi.
Poi:
Sangiakbeygovernatori militari di provincia che spesso accompagnano le grandi spedizioni.
Inoltre, ho ripreso
Le grandi battaglie del medioevodi
Andrea Frediani...descrizione dei Giannizzeri:
Copricapo bianco di feltro / lana, a punta alta che però si rivolta verso la nuca all'estremità. Veste lunga fino alle caviglie in 2 o 3 strati sovrapposti, più una giacca impermeabile, ampi pantaloni e stivali al ginocchio.
Come armi offensive l'onnipresente arco, scimitarra, mazze e poi alabarde.
Le armature e gli scudi li portavano nel primo periodo, poi erano prerogativa di quelli che dovevano assaltare le fortificazioni.
Ecco qua.....madò, che lavoraccio!