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[TOPIC UFFICIALE] Rome Casus Belli Gold

Ultimo Aggiornamento: 26/12/2022 16:56
25/06/2013 21:31
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No vabbe non mi interessa xD aspetto cn Ansia 1.8.5 ihiih Cmq un informazione ma l'uscita dell'1.8.5 per metà luglio esce ? Peke vado in vacanza e ritorno a settembre >.<
25/06/2013 23:44
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Tribunus Angusticlavius
farò di tutto per farla uscire entro quest'estate. Altro non sono in grado di dire.
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IULIANUS IL VOLSCO

Ecco il mio breve libro, un mio impegno per un approfondimento della storia locale nell'antichità del mio territorio: origini del nome, storia e topografia dell'antica Antium.

Marco Riggi, "Antium: memorie storiche nel territorio di Anzio e Nettuno", Youcanprint, 2019.

Su Amazon.it
https://www.amazon.it/Antium-memorie-storiche-territorio-Nettuno/dp/8831646443



«..il moderno Anzio. Comune di 3500 abitanti, è di recente costituzione (1858), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5500 ab.), il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi anziati trovansi a Nettuno come in Anzio. […] Del resto è certo che la evoluzione del centro abitato [di Nettuno] nel medio evo, fu esclusivamente agricola. Difatti la terza notizia, che ce n'è pervenuta, è quella importantissima dell'essere stata in Anzio [l’antica Antium] fondata una "domusculta", ossia villaggio sparso nel vasto sub antico territorio. Ciò avvenne sotto il papa Zaccaria (a. 741-752) come ne fa fede il citato Liber Pontificalis (ivi, pag. 435). Contemporaneo fu l'abbandono del porto neroniano e lo spostamento od accantonamento degli Anziati a Nettuno. Quindi cessa il nome di Anzio e succede il nome dell'altro, che va divenendo soggetto alle vicende politiche della difesa del mare.»

(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

«Che ti importa il mio nome? Grida al vento: 'Fante d'Italia!', e dormirò contento!»

-SOLDATO IGNOTO-

«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

-Prefazione del dottor Augusto Lancillotti al saggio "La lingua degli Umbri", di Francesco Pinna JAMA EDIZIONI-

«furono i riti italici ad entrare in Grecia, e non viceversa».

-Platone, "libro delle leggi"-

«Cavalcava la tigre di se stesso.E cosa fu la sua vita se non una disperata fedeltà ai propri sogni? La grandezza di Annibale è quì racchiusa,nella sublimazione della vittoria come fine a se stessa,come strumento di passione.Egli non aveva nessuna certezza di piegare il nemico fino in fondo,di vincere la guerra.Forse non l'ebbe mai.Ma la battaglia era il suo palpito d'uomo,e di quel fremito soltanto visse.»

Gianni Granzotto, "Annibale"

«..Tristezza e follia sono compagne.Lo spettacolo era desolante e amaro.Non restò più nulla di ciò che Annibale a Cartagine aveva visto e vissuto.Non restò più nulla di Cartagine.E tutto quello che fin quì abbiamo narrato è costruzione della memoria,ciò che è stato tramandato a noi dei fatti,dei detti,dei luoghi:le regioni dei ricordi,disperse e abbandonate nel grande cerchio del tempo,il solo che eternamente esiste.»

Gianni Granzotto,"Annibale"

26/06/2013 10:54
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Re: Re:
Iulianus Apostata, 25/06/2013 21:17:




Al momento i Pontici hanno Trapezius e Amasia, ma non Heraclea Pontica.

Esistono le seguenti provincie nell'Asia Minore del Nord:

- Pontos Paraktios (con Trapezius, che deve diventare indipendente)

- Pontos (con Amasia, in mano ai Pontici)

- Paflagonia (con Sinope, tuttora indipendente)

- Paflagonia_Hellenike (con Heraclea Pontica, tuttora indipendente)


Magari potrei eliminare Heraclea Pontica e sostituirla con Amastris, ponendo quest'ultima come capitale della Paflagonia, mentre renderei Sinope capitale di un piccolo pezzo di terra (città stato).
In questo modo avrei un'unica Paflagonia (Amastris), che darei al Ponto, mentre Sinope, libera, sarebbe confinata nei suoi confini ristrettissimi.

In alternativa, al posto di Amastris potrei mettere Gangra, ma non so se quest'ultima fosse pontica nel 202 a.c.



@Dante89:

De Bello Mundi è una mod sul mondo classico che usa l'engine di Medieval II Total War v.1.5 (richiede l'espansione Kingdoms).
E' tuttora in lavorazione e la stanno ultimando. Entro quest'anno (credo molto presto) sarà pubblicata.



Gangra non credo fosse pontica ancora, comunque per il resto non saprei. Le città originali non sono male, in questo modo però il Ponto comincerebbe con una sola regione..al livello di bilanciamento potrebbe creare problemi?


« ... Urbem fecisti, quod prius orbis erat. »

Claudius Rutilius Namatianus, De Reditu suo, Liber I


« Aufklärung ist der Ausgang des Menschen aus seiner selbstverschuldeten Unmündigkeit. Unmündigkeit ist das Unvermögen, sich seines Verstandes ohne Leitung eines anderen zu bedienen. Selbstverschuldet ist diese Unmündigkeit, wenn die Ursache derselben nicht am Mangel des Verstandes, sondern der Entschließung und des Mutes liegt, sich seiner ohne Leitung eines andern zu bedienen. Sapere aude! Habe Mut, dich deines eigenen Verstandes zu bedienen! Ist also der Wahlspruch der Aufklärung. »

Immanuel Kant, Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung? 1784


« Pallida no ma più che neve bianca
che senza venti in un bel colle fiocchi,
parea posar come persona stanca:
quasi un dolce dormir ne' suo' belli occhi
sendo lo spirto già da lei diviso,
era quel che morir chiaman gli sciocchi:
Morte bella parea nel suo bel viso. »

Francesco Petrarca, I Trionfi, Triumphus Mortis, I, vv. 166-172


« Di loro ora ci rimane solo un ricordo flebile, ma ancora vivo: certo soffriamo ogni volta che lo strappiamo dal nostro cuore per comunicarlo agli altri. Ma lo facciamo ugualmente perchè solo così il loro sacrificio non andrà mai perduto. »

Alpino dell'ARMIR sui compagni caduti


« Sfiòrano l'onde nere nella fitta oscurità, dalle torrette fiere ogni sguardo attento stà! Taciti ed invisibili, partono i sommergibili! Cuori e motori d'assaltatori contro l'immensità! Andar pel vasto mar ridendo in faccia a Monna Morte ed al destino! Colpir e seppelir ogni nemico che s'incontra sul cammino! E' così che vive il marinar nel profondo cuor del sonante mar! Del nemico e dell'avversità se ne infischia perchè sa che vincerà!... »

Canzone dei sommergibilisti italiani nella seconda guerra mondiale

26/06/2013 13:51
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Re: Re: Re:
Legio XIII gemina, 26/06/2013 10:54:



Gangra non credo fosse pontica ancora, comunque per il resto non saprei. Le città originali non sono male, in questo modo però il Ponto comincerebbe con una sola regione..al livello di bilanciamento potrebbe creare problemi?




No, il Ponto inizierebbe con due regioni (come adesso, peraltro), avrebbe il Ponto (Amasia) e la Paflagonia, con Amastris.

Creerei due Paflagonie, una con Sinope, ribelle, e una con Amastris in mano al Ponto.
Gangra fu la capitale del regno di Paflagonia, indipendente nel 202 a.c.
Quindi Amastris sembra l'unica soluzione per la Paflagonia pontica.

[Modificato da Iulianus Apostata 26/06/2013 14:04]
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Ecco il mio breve libro, un mio impegno per un approfondimento della storia locale nell'antichità del mio territorio: origini del nome, storia e topografia dell'antica Antium.

Marco Riggi, "Antium: memorie storiche nel territorio di Anzio e Nettuno", Youcanprint, 2019.

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«..il moderno Anzio. Comune di 3500 abitanti, è di recente costituzione (1858), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5500 ab.), il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi anziati trovansi a Nettuno come in Anzio. […] Del resto è certo che la evoluzione del centro abitato [di Nettuno] nel medio evo, fu esclusivamente agricola. Difatti la terza notizia, che ce n'è pervenuta, è quella importantissima dell'essere stata in Anzio [l’antica Antium] fondata una "domusculta", ossia villaggio sparso nel vasto sub antico territorio. Ciò avvenne sotto il papa Zaccaria (a. 741-752) come ne fa fede il citato Liber Pontificalis (ivi, pag. 435). Contemporaneo fu l'abbandono del porto neroniano e lo spostamento od accantonamento degli Anziati a Nettuno. Quindi cessa il nome di Anzio e succede il nome dell'altro, che va divenendo soggetto alle vicende politiche della difesa del mare.»

(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

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-Prefazione del dottor Augusto Lancillotti al saggio "La lingua degli Umbri", di Francesco Pinna JAMA EDIZIONI-

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26/06/2013 15:17
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Mi sembra un buon compromesso :)

Mi piacerebbe moltissimo avere delle previews della mappa di campagna, ma forse chiedo troppo


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26/06/2013 20:02
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Ho spostato molte città in Asia Minore e nei Balcani nelle posizioni corrette:

- Nuova posizione di Pulpudeva, che come nella realtà è bagnata dal fiume Hebros. Notare il nuovo nome di "Philippoi" e la nuova città di Abydos nella Troade.



Nuova posizione per Singidun, l'odierna Belgrado, bagnata dal Danubio. C' è anche Navissos (futura Naissus romana), che ha sostituito Serdica nella Peonia.



Nuova città di Heraclea Lincestide, molto importante poiché si trovava sulla Via Egnatia nel II secolo a.c., e fu capitale della IV regione romana in Macedonia. La città sostituisce Edessa, nella nuova Lynkestis.



Ecco a voi la potente città di Sinope, nella Paflagonia libera, in posizione estremamente storica.



In evidenza, la nuova Laodikeia, che in Frigia ha sostituito Gordium. La prima era molto più importante nel periodo della campagna.







[Modificato da Iulianus Apostata 29/06/2013 11:42]
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(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

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«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

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26/06/2013 21:35
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Grande, grazie :)!!


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29/06/2013 00:16
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Iulianus una cosa, vedo il Chersoneso tracico di color "giallo lagide" xD ( è incredibile come questi colori nella mia mente rimarranno sempre abbinati a quelle fazioni ): se non ricordo male la mappa di RSII, all'inizio della penisola ci dovrebbe essere Lysimachia, e, secondo le mie fonti, per il 200 a.C. ( non garantisco al 202 sinceramente ), tutta la penisola dovrebbe essere antigonide.


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Re:
Legio XIII gemina, 29/06/2013 00:16:

Iulianus una cosa, vedo il Chersoneso tracico di color "giallo lagide" xD ( è incredibile come questi colori nella mia mente rimarranno sempre abbinati a quelle fazioni ): se non ricordo male la mappa di RSII, all'inizio della penisola ci dovrebbe essere Lysimachia, e, secondo le mie fonti, per il 200 a.C. ( non garantisco al 202 sinceramente ), tutta la penisola dovrebbe essere antigonide.



ehheh non sei l'unico ad ricordarti di quei colori :)
L'amore per RTW non muore mai..

Lysimachia, con tutto il Chersoneso tracico, divenne tolemaica durante la guerra tra Seleuco II e Tolemeo III; nel 202 a.c. aveva un comandante etolo, ma probabilmente era ancora lagide; passò ai Macedoni solo nel 201-200 a.c., allorché la lega Etolica, sua alleata, non seppe difenderla dai Traci (forse il Regno degli Ordisi, che in Casus Belli c'è).
Avendo nel 202 a.c. un comandante etolo, non sono sicurissimo che fosse ancora egiziana.

www.treccani.it/enciclopedia/lisimachia_(Enciclopedia-It...

Questa mappa, della fine del III secolo a.c., illustra il Chersoneso Tracico in mano ai Lagidi:




Per questo non ho voluto mettere Lisimachia nel regno macedone.

Per ora, i Tolemaici hanno anche Efeso, Alicarnasso, la Licia e la Pamfilia.

Correggimi se ci sono errori...


- Ah....ho dato l'Ircania ai Parti, non so se sia corretto. I Parti hanno gli stessi territori di RS II, solo con l'aggiunta dell'Ircania (che mi sembra Antioco III concesse)

- Cartagine ha ancora Lepcis Magna, che rimase punica fino al 146 a.c. (secondo Wikipedia)

- Emporion, in Spagna, è indipendente e non romana, dal momento che la città romana sorse solo nel 200 a.c., mi sembra


P.S.
Ti ho scritto via ffz.





[Modificato da Iulianus Apostata 29/06/2013 11:57]
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https://www.amazon.it/Antium-memorie-storiche-territorio-Nettuno/dp/8831646443



«..il moderno Anzio. Comune di 3500 abitanti, è di recente costituzione (1858), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5500 ab.), il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi anziati trovansi a Nettuno come in Anzio. […] Del resto è certo che la evoluzione del centro abitato [di Nettuno] nel medio evo, fu esclusivamente agricola. Difatti la terza notizia, che ce n'è pervenuta, è quella importantissima dell'essere stata in Anzio [l’antica Antium] fondata una "domusculta", ossia villaggio sparso nel vasto sub antico territorio. Ciò avvenne sotto il papa Zaccaria (a. 741-752) come ne fa fede il citato Liber Pontificalis (ivi, pag. 435). Contemporaneo fu l'abbandono del porto neroniano e lo spostamento od accantonamento degli Anziati a Nettuno. Quindi cessa il nome di Anzio e succede il nome dell'altro, che va divenendo soggetto alle vicende politiche della difesa del mare.»

(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

«Che ti importa il mio nome? Grida al vento: 'Fante d'Italia!', e dormirò contento!»

-SOLDATO IGNOTO-

«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

-Prefazione del dottor Augusto Lancillotti al saggio "La lingua degli Umbri", di Francesco Pinna JAMA EDIZIONI-

«furono i riti italici ad entrare in Grecia, e non viceversa».

-Platone, "libro delle leggi"-

«Cavalcava la tigre di se stesso.E cosa fu la sua vita se non una disperata fedeltà ai propri sogni? La grandezza di Annibale è quì racchiusa,nella sublimazione della vittoria come fine a se stessa,come strumento di passione.Egli non aveva nessuna certezza di piegare il nemico fino in fondo,di vincere la guerra.Forse non l'ebbe mai.Ma la battaglia era il suo palpito d'uomo,e di quel fremito soltanto visse.»

Gianni Granzotto, "Annibale"

«..Tristezza e follia sono compagne.Lo spettacolo era desolante e amaro.Non restò più nulla di ciò che Annibale a Cartagine aveva visto e vissuto.Non restò più nulla di Cartagine.E tutto quello che fin quì abbiamo narrato è costruzione della memoria,ciò che è stato tramandato a noi dei fatti,dei detti,dei luoghi:le regioni dei ricordi,disperse e abbandonate nel grande cerchio del tempo,il solo che eternamente esiste.»

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Su Lysimachia non sono riuscito a trovare informazioni per il 202 a.C., bisgona chiedere ad un esperto. La mappa che hai postato è valida ma il Chersoneso tracico ( propriamente penisola tracica ), è escluso dal possesso tolemaico.

Efeso, Alicarnasso, la Licia e la Panfilia vanno benissimo!

L'Ircania era partica ed i Parti vassalli dei Seleucidi in quel momento. Potresti inserire la condizione di vassallaggio tra i rapporti diplomatici del descr_strat, purtroppo io non lo so fare.

Confermo per Lepcis Magna.

Per Emporion, la città in realtà rimase indipendente fino alle guerre civili, comunque era amica di Roma ed era stato un centro logistico fondamentale al tempo della seconda guerra punica. Darla in mano ai ribelli sembra la soluzione migliore, anche se, come sappiamo, i ribelli sono in guerra con tutte le fazioni, quindi sarebbe nemica di Roma nella campagna.

Un'ultima cosa, Bisanzio dovrebbe far parte della Lega etolica ( che è fazione a se stante in CB se non sbaglio ), confermi?

Ricevuto :D


« ... Urbem fecisti, quod prius orbis erat. »

Claudius Rutilius Namatianus, De Reditu suo, Liber I


« Aufklärung ist der Ausgang des Menschen aus seiner selbstverschuldeten Unmündigkeit. Unmündigkeit ist das Unvermögen, sich seines Verstandes ohne Leitung eines anderen zu bedienen. Selbstverschuldet ist diese Unmündigkeit, wenn die Ursache derselben nicht am Mangel des Verstandes, sondern der Entschließung und des Mutes liegt, sich seiner ohne Leitung eines andern zu bedienen. Sapere aude! Habe Mut, dich deines eigenen Verstandes zu bedienen! Ist also der Wahlspruch der Aufklärung. »

Immanuel Kant, Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung? 1784


« Pallida no ma più che neve bianca
che senza venti in un bel colle fiocchi,
parea posar come persona stanca:
quasi un dolce dormir ne' suo' belli occhi
sendo lo spirto già da lei diviso,
era quel che morir chiaman gli sciocchi:
Morte bella parea nel suo bel viso. »

Francesco Petrarca, I Trionfi, Triumphus Mortis, I, vv. 166-172


« Di loro ora ci rimane solo un ricordo flebile, ma ancora vivo: certo soffriamo ogni volta che lo strappiamo dal nostro cuore per comunicarlo agli altri. Ma lo facciamo ugualmente perchè solo così il loro sacrificio non andrà mai perduto. »

Alpino dell'ARMIR sui compagni caduti


« Sfiòrano l'onde nere nella fitta oscurità, dalle torrette fiere ogni sguardo attento stà! Taciti ed invisibili, partono i sommergibili! Cuori e motori d'assaltatori contro l'immensità! Andar pel vasto mar ridendo in faccia a Monna Morte ed al destino! Colpir e seppelir ogni nemico che s'incontra sul cammino! E' così che vive il marinar nel profondo cuor del sonante mar! Del nemico e dell'avversità se ne infischia perchè sa che vincerà!... »

Canzone dei sommergibilisti italiani nella seconda guerra mondiale

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Re:
Legio XIII gemina, 29/06/2013 13:16:

Su Lysimachia non sono riuscito a trovare informazioni per il 202 a.C., bisgona chiedere ad un esperto. La mappa che hai postato è valida ma il Chersoneso tracico ( propriamente penisola tracica ), è escluso dal possesso tolemaico.

Efeso, Alicarnasso, la Licia e la Panfilia vanno benissimo!

L'Ircania era partica ed i Parti vassalli dei Seleucidi in quel momento. Potresti inserire la condizione di vassallaggio tra i rapporti diplomatici del descr_strat, purtroppo io non lo so fare.

Confermo per Lepcis Magna.

Per Emporion, la città in realtà rimase indipendente fino alle guerre civili, comunque era amica di Roma ed era stato un centro logistico fondamentale al tempo della seconda guerra punica. Darla in mano ai ribelli sembra la soluzione migliore, anche se, come sappiamo, i ribelli sono in guerra con tutte le fazioni, quindi sarebbe nemica di Roma nella campagna.

Un'ultima cosa, Bisanzio dovrebbe far parte della Lega etolica (che è fazione a se stante in CB se non sbaglio ), confermi?

Ricevuto :D



Per Lisimachia, forse si può chiedere ad Antioco il Grande; comunque o lagide o ribelle.

Per la Lega Etolica, non esiste la fazione in CB. Quindi Bisanzio è ribelle.
A Thermon, capitale dell'Aitolia, ho messo il familiare ribelle di nome Toante di Triconio (storicamente, fu stratego etolo nel 202 a.c.).

Per la condizione di vassallaggio, potrei mettere la stringa "super_faction seleucid" per la fazione dei parti nel descr_strat.txt
All'Armenia ho messo come capofazione Orontes, ultimo sovrano orontide.
Tramite script, nel 200 a.c. l'armeno Orontes morirà e verrà sostituito dall'erede Artaxias; a quel punto l'armenia diventerà alleata dei seleucidi, per rendere la condizione di vassallaggio (non so se tramite script si potrebbe renderla in modo migliore, facendo diventare l'Armenia come sub_faction dei seleucidi).


...tutto secondo la storia


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«..il moderno Anzio. Comune di 3500 abitanti, è di recente costituzione (1858), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5500 ab.), il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi anziati trovansi a Nettuno come in Anzio. […] Del resto è certo che la evoluzione del centro abitato [di Nettuno] nel medio evo, fu esclusivamente agricola. Difatti la terza notizia, che ce n'è pervenuta, è quella importantissima dell'essere stata in Anzio [l’antica Antium] fondata una "domusculta", ossia villaggio sparso nel vasto sub antico territorio. Ciò avvenne sotto il papa Zaccaria (a. 741-752) come ne fa fede il citato Liber Pontificalis (ivi, pag. 435). Contemporaneo fu l'abbandono del porto neroniano e lo spostamento od accantonamento degli Anziati a Nettuno. Quindi cessa il nome di Anzio e succede il nome dell'altro, che va divenendo soggetto alle vicende politiche della difesa del mare.»

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Non so se quella cosa dell'Armenia si possa fare...

Apprezzo molto questa cura del dettaglio storico.

Ma la fazione dei Greci quindi qual'è?


« ... Urbem fecisti, quod prius orbis erat. »

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« Aufklärung ist der Ausgang des Menschen aus seiner selbstverschuldeten Unmündigkeit. Unmündigkeit ist das Unvermögen, sich seines Verstandes ohne Leitung eines anderen zu bedienen. Selbstverschuldet ist diese Unmündigkeit, wenn die Ursache derselben nicht am Mangel des Verstandes, sondern der Entschließung und des Mutes liegt, sich seiner ohne Leitung eines andern zu bedienen. Sapere aude! Habe Mut, dich deines eigenen Verstandes zu bedienen! Ist also der Wahlspruch der Aufklärung. »

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« Pallida no ma più che neve bianca
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quasi un dolce dormir ne' suo' belli occhi
sendo lo spirto già da lei diviso,
era quel che morir chiaman gli sciocchi:
Morte bella parea nel suo bel viso. »

Francesco Petrarca, I Trionfi, Triumphus Mortis, I, vv. 166-172


« Di loro ora ci rimane solo un ricordo flebile, ma ancora vivo: certo soffriamo ogni volta che lo strappiamo dal nostro cuore per comunicarlo agli altri. Ma lo facciamo ugualmente perchè solo così il loro sacrificio non andrà mai perduto. »

Alpino dell'ARMIR sui compagni caduti


« Sfiòrano l'onde nere nella fitta oscurità, dalle torrette fiere ogni sguardo attento stà! Taciti ed invisibili, partono i sommergibili! Cuori e motori d'assaltatori contro l'immensità! Andar pel vasto mar ridendo in faccia a Monna Morte ed al destino! Colpir e seppelir ogni nemico che s'incontra sul cammino! E' così che vive il marinar nel profondo cuor del sonante mar! Del nemico e dell'avversità se ne infischia perchè sa che vincerà!... »

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29/06/2013 14:23
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Re:
Legio XIII gemina, 29/06/2013 13:40:

Non so se quella cosa dell'Armenia si possa fare...

Apprezzo molto questa cura del dettaglio storico.

Ma la fazione dei Greci quindi qual'è?



mi fa piacere.

Per i Greci esiste la Lega Achea, che possiede Corinto e Argo (Elide e Sparta ribelli, quet'ultima sotto Nabide).
Come capofazione la Lega ha Filopmene di Megalopoli.
Ho anche cercato di modificare al massimo l'albero genealogico acheo, togliendo i vincoli di parentela per rendere maggiormente la situazione di una repubblica, piuttosto che di un regno.
Nel 202 a.c. mi sembra che la Lega Achea non fosse sotto l'influenza macedone (era sua alleata comunque) quindi non dovrei metterla come vassalla della Macedonia.

Ho letto attentamente questo testo, per rendere la situazione politica achea:

www.treccani.it/enciclopedia/lega-achea_(Enciclopedia_It...


Per quanto riguarda alcune città greche ribelli, per caso conoscete il nome dei governatori/sovrani delle seguenti città nel 202 a.c.?

- Byzantion
- Thebes nella Beozia
- Atene
- Sinope
- Trapezius
- Fenice nell'Epiro
- Olimpia nell'Elide (che aveva un comandante Etolo)
- Massilia
- Salona
- Kudonia a Creta
- Rodi

In ogni caso ho già meso governatori con nomi inventati :)




[Modificato da Iulianus Apostata 30/06/2013 21:15]
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«..il moderno Anzio. Comune di 3500 abitanti, è di recente costituzione (1858), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5500 ab.), il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi anziati trovansi a Nettuno come in Anzio. […] Del resto è certo che la evoluzione del centro abitato [di Nettuno] nel medio evo, fu esclusivamente agricola. Difatti la terza notizia, che ce n'è pervenuta, è quella importantissima dell'essere stata in Anzio [l’antica Antium] fondata una "domusculta", ossia villaggio sparso nel vasto sub antico territorio. Ciò avvenne sotto il papa Zaccaria (a. 741-752) come ne fa fede il citato Liber Pontificalis (ivi, pag. 435). Contemporaneo fu l'abbandono del porto neroniano e lo spostamento od accantonamento degli Anziati a Nettuno. Quindi cessa il nome di Anzio e succede il nome dell'altro, che va divenendo soggetto alle vicende politiche della difesa del mare.»

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«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

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«Cavalcava la tigre di se stesso.E cosa fu la sua vita se non una disperata fedeltà ai propri sogni? La grandezza di Annibale è quì racchiusa,nella sublimazione della vittoria come fine a se stessa,come strumento di passione.Egli non aveva nessuna certezza di piegare il nemico fino in fondo,di vincere la guerra.Forse non l'ebbe mai.Ma la battaglia era il suo palpito d'uomo,e di quel fremito soltanto visse.»

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29/06/2013 18:25
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Sto andando a memoria per cui potrei sbagliarmi...

Bisanzio, Atene e Rodi dovrebbero essere libere, Farsalo macedone, Massilia è città indipendente, le altre non saprei con certezza, anche se Trapezius e Sinope dovrebbero essere pontiche... Penso che anche Kydonia e Olympia dovrebbero essere indipendenti.

___________________________________________

"Vi abbiamo insegnato a distinguere se (i legionari che incontrerete) sono delle reclute o se sono veterani. Se sono reclute potete provare ad affrontarli; se sono veterani tiragli addosso tutto quello che avete e scappate il più in fretta possibile." (discorso di Flavio Giuseppe ai suoi soldati)

"A nessuno capita qualcosa che non sia in grado di sopportare" (Marco Aurelio)

"Se avessi avuto simili soldati avrei conquistato il mondo" (Pirro, riguardo i legionari romani)

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Mi sono sbagliato. Farsalo è macedone attualmente, quindi la tolgo dall'elenco. Per il Ponto, gli ho tolto Trapezius (che venne presa da Farnace I solo nel 183 a.c.) e gli ho dato Amastris, nella Paflagonia.
Anche Sinope è libera perché venne presa, anch'essa, da Farnace I solo nel 183 a.c.

Ho trovato una soluzione per Lisimachia. Questa sarà ribelle all'inizio, ma senza guarnigione, mentre un'armata macedone, davanti alla città, sarà pronta per occuparla entro il 202 a.c.
Dalle informazioni datemi da Antioco il Grande, Lisimachia venne occupata, pare pacificamente, da Filippo V macedone nel 202 a.c. (ma non si sa in quale mese), che scacciò lo stratego etolo che la teneva.
Gli Etoli durante l'anno protestarono presso il senato romano.






[Modificato da Iulianus Apostata 07/07/2013 16:03]
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08/07/2013 23:24
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curiosità
Ma in casus belli non c'è la possibilità di velocizzare una battaglia tattica? Alcune volte è noioso dover giocare a 1.0x
È possibile modificarlo per 2.0x o 6.0x ?
09/07/2013 09:59
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per velocizzare è possibile premere CTRL+T
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«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

-Prefazione del dottor Augusto Lancillotti al saggio "La lingua degli Umbri", di Francesco Pinna JAMA EDIZIONI-

«furono i riti italici ad entrare in Grecia, e non viceversa».

-Platone, "libro delle leggi"-

«Cavalcava la tigre di se stesso.E cosa fu la sua vita se non una disperata fedeltà ai propri sogni? La grandezza di Annibale è quì racchiusa,nella sublimazione della vittoria come fine a se stessa,come strumento di passione.Egli non aveva nessuna certezza di piegare il nemico fino in fondo,di vincere la guerra.Forse non l'ebbe mai.Ma la battaglia era il suo palpito d'uomo,e di quel fremito soltanto visse.»

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«..Tristezza e follia sono compagne.Lo spettacolo era desolante e amaro.Non restò più nulla di ciò che Annibale a Cartagine aveva visto e vissuto.Non restò più nulla di Cartagine.E tutto quello che fin quì abbiamo narrato è costruzione della memoria,ciò che è stato tramandato a noi dei fatti,dei detti,dei luoghi:le regioni dei ricordi,disperse e abbandonate nel grande cerchio del tempo,il solo che eternamente esiste.»

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09/07/2013 19:09
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Scusate, passavo di qui e m'è caduto l'occhio su un dettaglio.

Trapezunte non si chiama Trapezius (con la I); il nome è Trapezus (in latino) o Trapezous (in greco).

Tebe si scrive Thebai (in greco), o Thebae (in latino).
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Re:
Antioco il Grande, 09/07/2013 19:09:

Scusate, passavo di qui e m'è caduto l'occhio su un dettaglio.

Trapezunte non si chiama Trapezius (con la I); il nome è Trapezus (in latino) o Trapezous (in greco).

Tebe si scrive Thebai (in greco), o Thebae (in latino).



Grazie per le segnalazioni Antioco!
Per Trapezus avevo già provveduto, dandogli il nome greco di Trapezous (ora si chiama così, lo avevo già aggiornato).

per Tebe greca, provvedo subito.

In Egitto, la Tebe egizia si chiama Thebas. Va bene?


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Ecco il mio breve libro, un mio impegno per un approfondimento della storia locale nell'antichità del mio territorio: origini del nome, storia e topografia dell'antica Antium.

Marco Riggi, "Antium: memorie storiche nel territorio di Anzio e Nettuno", Youcanprint, 2019.

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https://www.amazon.it/Antium-memorie-storiche-territorio-Nettuno/dp/8831646443



«..il moderno Anzio. Comune di 3500 abitanti, è di recente costituzione (1858), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5500 ab.), il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi anziati trovansi a Nettuno come in Anzio. […] Del resto è certo che la evoluzione del centro abitato [di Nettuno] nel medio evo, fu esclusivamente agricola. Difatti la terza notizia, che ce n'è pervenuta, è quella importantissima dell'essere stata in Anzio [l’antica Antium] fondata una "domusculta", ossia villaggio sparso nel vasto sub antico territorio. Ciò avvenne sotto il papa Zaccaria (a. 741-752) come ne fa fede il citato Liber Pontificalis (ivi, pag. 435). Contemporaneo fu l'abbandono del porto neroniano e lo spostamento od accantonamento degli Anziati a Nettuno. Quindi cessa il nome di Anzio e succede il nome dell'altro, che va divenendo soggetto alle vicende politiche della difesa del mare.»

(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

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La Tebe d'Egitto è sempre Thebai, come quella di Grecia (che è il nome classico), oppure la si può chiamare Diospolis (la città di Zeus), come la chiamavano, a volte durante, l'Ellenismo.
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ok la chiamerò Thebai (nome interno sarà Thebai_2, per evitare crash causati dall'omonimia conl'altra Tebe). Ho notato che nella nuova mappa (che viene da Roma Surrectum II) c'è la città di Raphia nella regione di Gaza. E' evidente hanno messo Raphia anche per simulare la battaglia di Raphia, iniziando RS II nel 217 a.c..
Che dici Antioco, lascio quella città o la sostituisco con Gaza; qual'era più importante?
[Modificato da Iulianus Apostata 10/07/2013 12:15]
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«..il moderno Anzio. Comune di 3500 abitanti, è di recente costituzione (1858), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5500 ab.), il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi anziati trovansi a Nettuno come in Anzio. […] Del resto è certo che la evoluzione del centro abitato [di Nettuno] nel medio evo, fu esclusivamente agricola. Difatti la terza notizia, che ce n'è pervenuta, è quella importantissima dell'essere stata in Anzio [l’antica Antium] fondata una "domusculta", ossia villaggio sparso nel vasto sub antico territorio. Ciò avvenne sotto il papa Zaccaria (a. 741-752) come ne fa fede il citato Liber Pontificalis (ivi, pag. 435). Contemporaneo fu l'abbandono del porto neroniano e lo spostamento od accantonamento degli Anziati a Nettuno. Quindi cessa il nome di Anzio e succede il nome dell'altro, che va divenendo soggetto alle vicende politiche della difesa del mare.»

(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

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Direi che Gaza ha maggior importanza, a Raphia non è mai avvenuto nulla, tranne quella battaglia.
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ok metterò Gaza. Per quanto riguarda Laodicea di Siria, questa città, nel gioco, è in mano ai Tolemaici nel 202 a.c. Non so se sia corretto.
L'Egitto, vinta la battaglia di Raphia 15 anni prima, ha il controllo della Coele Siria, di Gerusalemme e di Laodicea siriana. Se quest'ultima fosse rimasta seleucide, la sostituirò con Tiro (che sicuramente era egiziana nel 202)
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Credo che Laodicea fosse tolemaica, ma non ho trovato riscontri, ricordo d'aver letto una cosa simile ma non penso in quale testo. Tiro può andare benissimo, la Fenicia era certamente egiziana.
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10/07/2013 19:26
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Quì si legge che il dominio egiziano si estendeva alla Siria meridionale (quindi la Coele Siria, con Damasco),
e a Seleucia Pieria, che si trovava a nord di Laodicea. Suppongo quindi che quest'ultima fosse dei tolomei.
In Fenicia ho solo Laodicea, mentre potrei creare un'altro pezzo di Fenicia, dove mettere Tiro. Ci penserò.

Non so quale popolo egemone abitava Gaza nel 202 a.c.; i Filistei?

books.google.it/books?id=XpJfGzhbdLwC&pg=PA260&lpg=PA260&dq=lysimachia+filippo+V&source=bl&ots=KC42UbF6G4&sig=pZvXZ1Xk6mkWQHJ0C6AniQ98LEU&hl=it&sa=X&ei=M43YUcHEBczUsgaaroCoAg&redir_esc=y#v=onepage&q=lysimachia%20filippo%20V...
[Modificato da Iulianus Apostata 10/07/2013 19:28]
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Gaza fu devastata da Alessandro Magno, che sterminò gli uomini e la ripopolò con coloni. Era ormai una città totalmente ellenistica, dubito che ci fossero elementi filistei ancora esistenti nel 202.

Musti, velocemente, parla di occupazione tolemaica della Siria meridionale, senza aggiungere altro. In un altro passo del suo libro accenna alla tetrapoli della Siria settentrionale (Antiochia sull'Oronte, Seleucia di Pieria, Laodicea a Mare ed Apamea, dove i Seleucidi tenevano costantemente acquartierate le truppe a cavallo e gli elefanti), quindi sembrerebbe che Laodicea sia in Siria del Nord, ma tuttavia io ricordo che Laodicea fu occupata, ma non so quando.

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11/07/2013 12:27
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Bene, allora avrei in mente una cosa.
Attualmente la Siria settentrionale, nel gioco, ha solo Antiochia. Potrei creare due provincie denominate "Syria", con Antiochia e Laodicea, e darle ai Seleucidi (ma non so se quest'ultima fosse in realtà tolemaica). La regione di Antiochia si chiama attualmente "Seleukis", ma non so se ribattezzarla "Syria".
In Fenicia metterei Tiro, in possesso tolemaico.
Sul wiki inglese, c'è scritto che Laodicea fu parte della Tetrapoli nord-siriana, e che era una grande città portuale (seconda solo a Seleucia Pieria; dovrei aggiungere quest'ultima al posto della prima?).
Non c'è menzione di un'occupazione tolemaica.

en.wikipedia.org/wiki/Latakia

Forse, studiando gli avvenimenti immediatamente successivi alla battaglia del Panion (200 a.c.;con cui Antioco III riprese la Coele siria e, mi pare, anche la Fenicia e Giudea), si può capire se Laodicea fosse stata occupata da Tolomeo.
[Modificato da Iulianus Apostata 11/07/2013 12:28]
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«furono i riti italici ad entrare in Grecia, e non viceversa».

-Platone, "libro delle leggi"-

«Cavalcava la tigre di se stesso.E cosa fu la sua vita se non una disperata fedeltà ai propri sogni? La grandezza di Annibale è quì racchiusa,nella sublimazione della vittoria come fine a se stessa,come strumento di passione.Egli non aveva nessuna certezza di piegare il nemico fino in fondo,di vincere la guerra.Forse non l'ebbe mai.Ma la battaglia era il suo palpito d'uomo,e di quel fremito soltanto visse.»

Gianni Granzotto, "Annibale"

«..Tristezza e follia sono compagne.Lo spettacolo era desolante e amaro.Non restò più nulla di ciò che Annibale a Cartagine aveva visto e vissuto.Non restò più nulla di Cartagine.E tutto quello che fin quì abbiamo narrato è costruzione della memoria,ciò che è stato tramandato a noi dei fatti,dei detti,dei luoghi:le regioni dei ricordi,disperse e abbandonate nel grande cerchio del tempo,il solo che eternamente esiste.»

Gianni Granzotto,"Annibale"

11/07/2013 19:32
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Ho letto ogni cosa, ma i testi che ho trattano il tutto a livello generale, quindi solo per sommi capi. Forse mi confondo con la IV guerra siriaca quando gli Egizi arrivarono quasi in Mesopotamia, prima d'essere ricacciati. Forse Laodicea fu presa in quel caso e non nella V guerra. Purtroppo ho poche informazioni sui Seleucidi, e dire che li adoro. Ho guardato anche una monografia sui Tolomei, ma si parla sempre a livello generale.

Strabone non dice nulla, ricorda danni inflitti a Laodicea ai tempi della guerra civile romana, quando fu assediata da Cassio che inseguiva Dolabella, ma niente prima. Addirittura dice che Gaza fu abbandonata dopo la conquista d'Alessandro.

Polibio è in frammenti e di Laodicea, nei passi pervenuti non si parla quasi per nulla.

Mi devo arrendere.

Per certo però la tetrapoli è nella Siria del nord. A tal proposito scrive Strabone:

"Consideriamo come parti della Siria, iniziando dalla Cilicia e dal monte Amano, tanto la Commagene, quanto la Seleucide di Siria, come poi è stata chiamata; quindi la Celesiria, e poi, sulla costa, la Fenicia, e all'interno la Giudea. La Seleucide non solo è la regione più florida della Siria tra quelle citate in precedenza, ma è anche chiamata, ed è, una Tetrapoli, in virtù delle notevoli città in essa, infatti ne ha diverse; ma le più grandi sono quattro: Antiochia presso Dafne, Seleucia in Pieria, Apamea e Laodicea; queste città, tutte fondate da Seleuco Nicatore, venivano chiamate sorelle, per la loro concordia reciproca".
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Forse questa mappa potrà fugare i nostri dubbi. Essa mostra i domini tolemaici verso la fine del III secolo a.c.;
dopo Raphia, comunque, dal momento che gli Egiziani possiedono la Fenicia, la Giudea, Gaza e la Coele Siria.
La zona di Laodicea, come illustrato, è esclusa dal possesso lagide; sembra che fosse rimasta, anche dopo Raphia, ai Seleucidi.
Quindi, non mi resta che lasciare il nome "Seleukis" alla Siria del Nord, inserire Laodicea sempre nella "Seleukis", e dare alla Fenica Tiro.
So che la zona intorno a Laodicea era famosa per il vino; sono consigliabili altre risorse da inserire nella futura provincia di quella città?
So anche che Tiro era famosa per la porpora; altre risorse storiche per la regione di Tiro?

Per motivi di studio universitario, fino al 16 Luglio terrò sospesi i lavori.




[Modificato da Iulianus Apostata 11/07/2013 22:24]
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IULIANUS IL VOLSCO

Ecco il mio breve libro, un mio impegno per un approfondimento della storia locale nell'antichità del mio territorio: origini del nome, storia e topografia dell'antica Antium.

Marco Riggi, "Antium: memorie storiche nel territorio di Anzio e Nettuno", Youcanprint, 2019.

Su Amazon.it
https://www.amazon.it/Antium-memorie-storiche-territorio-Nettuno/dp/8831646443



«..il moderno Anzio. Comune di 3500 abitanti, è di recente costituzione (1858), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5500 ab.), il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi anziati trovansi a Nettuno come in Anzio. […] Del resto è certo che la evoluzione del centro abitato [di Nettuno] nel medio evo, fu esclusivamente agricola. Difatti la terza notizia, che ce n'è pervenuta, è quella importantissima dell'essere stata in Anzio [l’antica Antium] fondata una "domusculta", ossia villaggio sparso nel vasto sub antico territorio. Ciò avvenne sotto il papa Zaccaria (a. 741-752) come ne fa fede il citato Liber Pontificalis (ivi, pag. 435). Contemporaneo fu l'abbandono del porto neroniano e lo spostamento od accantonamento degli Anziati a Nettuno. Quindi cessa il nome di Anzio e succede il nome dell'altro, che va divenendo soggetto alle vicende politiche della difesa del mare.»

(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

«Che ti importa il mio nome? Grida al vento: 'Fante d'Italia!', e dormirò contento!»

-SOLDATO IGNOTO-

«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

-Prefazione del dottor Augusto Lancillotti al saggio "La lingua degli Umbri", di Francesco Pinna JAMA EDIZIONI-

«furono i riti italici ad entrare in Grecia, e non viceversa».

-Platone, "libro delle leggi"-

«Cavalcava la tigre di se stesso.E cosa fu la sua vita se non una disperata fedeltà ai propri sogni? La grandezza di Annibale è quì racchiusa,nella sublimazione della vittoria come fine a se stessa,come strumento di passione.Egli non aveva nessuna certezza di piegare il nemico fino in fondo,di vincere la guerra.Forse non l'ebbe mai.Ma la battaglia era il suo palpito d'uomo,e di quel fremito soltanto visse.»

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«..Tristezza e follia sono compagne.Lo spettacolo era desolante e amaro.Non restò più nulla di ciò che Annibale a Cartagine aveva visto e vissuto.Non restò più nulla di Cartagine.E tutto quello che fin quì abbiamo narrato è costruzione della memoria,ciò che è stato tramandato a noi dei fatti,dei detti,dei luoghi:le regioni dei ricordi,disperse e abbandonate nel grande cerchio del tempo,il solo che eternamente esiste.»

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Ecco il mio breve libro, un mio impegno per un approfondimento della storia locale nell'antichità del mio territorio: origini del nome, storia e topografia dell'antica Antium.

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«..il moderno Anzio. Comune di 3500 abitanti, è di recente costituzione (1858), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5500 ab.), il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi anziati trovansi a Nettuno come in Anzio. […] Del resto è certo che la evoluzione del centro abitato [di Nettuno] nel medio evo, fu esclusivamente agricola. Difatti la terza notizia, che ce n'è pervenuta, è quella importantissima dell'essere stata in Anzio [l’antica Antium] fondata una "domusculta", ossia villaggio sparso nel vasto sub antico territorio. Ciò avvenne sotto il papa Zaccaria (a. 741-752) come ne fa fede il citato Liber Pontificalis (ivi, pag. 435). Contemporaneo fu l'abbandono del porto neroniano e lo spostamento od accantonamento degli Anziati a Nettuno. Quindi cessa il nome di Anzio e succede il nome dell'altro, che va divenendo soggetto alle vicende politiche della difesa del mare.»

(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

«Che ti importa il mio nome? Grida al vento: 'Fante d'Italia!', e dormirò contento!»

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«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

-Prefazione del dottor Augusto Lancillotti al saggio "La lingua degli Umbri", di Francesco Pinna JAMA EDIZIONI-

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