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[TOPIC UFFICIALE] Rome Casus Belli Gold

Ultimo Aggiornamento: 26/12/2022 16:56
07/06/2013 23:45
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Tribunus Angusticlavius
Re:
Legio XIII gemina, 07/06/2013 20:42:

Risolto il bug del 107 a.C. hai pensato di reinserire le battaglie scriptate nella campagna? Sinceramente quella era uno degli aspetti più belli di CB




Si. Nella campagna imperiale ci saranno la battaglia di Pidna e la Rivolta dei Maccabei (166 a.c.), sarà inoltre simulata la Minaccia partica nel 155 a.c. e nel 149 a.c. ci sarà l'assedio di Cartagine. Tutto funziona a meraviglia.

Come detto, invece per campagna provinciale nel 202 a.c. ci sarà Zama.
Mi sto concentrando sulla campagna provinciale.
Per caso conosci il nome di un re dei Galati della fine del III secolo a.c., precedente a Deiotaro?
So che nel 202 a.c. la città di Tavion (Tavium) era la capitale della tribù galata dei Trocmi; non non trovato nulla riguardo al nome del loro re.
Chiedo questo, perché nella campagna provinciale ho allestito l'albero genealogico anche per la fazione dei ribelli (come in RS II); si tratta di familiari con delle mogli; ma molto raramente hanno dei figli, e naturalmente con c'è un capofazione né un erede (la fazione dei ribelli non credo fosse progettata per avere un leader).

Ad esempio, Pergamo, città ribelle, è governata da Attalo I, che ha come figli Eumene II e Attalo II.
Molte città ribelli hanno re storici, come Ariarate di Cappadocia, Prusia di Bitinia; addirittura la regione dell'Iberia caucasica ha il suo insediamento governato da Saurmag! (Saurmag I d'Iberia, sovrano nel 202 a.c.)
[Modificato da Iulianus Apostata 07/06/2013 23:55]
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IULIANUS IL VOLSCO

Ecco il mio breve libro, un mio impegno per un approfondimento della storia locale nell'antichità del mio territorio: origini del nome, storia e topografia dell'antica Antium.

Marco Riggi, "Antium: memorie storiche nel territorio di Anzio e Nettuno", Youcanprint, 2019.

Su Amazon.it
https://www.amazon.it/Antium-memorie-storiche-territorio-Nettuno/dp/8831646443



«..il moderno Anzio. Comune di 3500 abitanti, è di recente costituzione (1858), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5500 ab.), il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi anziati trovansi a Nettuno come in Anzio. […] Del resto è certo che la evoluzione del centro abitato [di Nettuno] nel medio evo, fu esclusivamente agricola. Difatti la terza notizia, che ce n'è pervenuta, è quella importantissima dell'essere stata in Anzio [l’antica Antium] fondata una "domusculta", ossia villaggio sparso nel vasto sub antico territorio. Ciò avvenne sotto il papa Zaccaria (a. 741-752) come ne fa fede il citato Liber Pontificalis (ivi, pag. 435). Contemporaneo fu l'abbandono del porto neroniano e lo spostamento od accantonamento degli Anziati a Nettuno. Quindi cessa il nome di Anzio e succede il nome dell'altro, che va divenendo soggetto alle vicende politiche della difesa del mare.»

(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

«Che ti importa il mio nome? Grida al vento: 'Fante d'Italia!', e dormirò contento!»

-SOLDATO IGNOTO-

«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

-Prefazione del dottor Augusto Lancillotti al saggio "La lingua degli Umbri", di Francesco Pinna JAMA EDIZIONI-

«furono i riti italici ad entrare in Grecia, e non viceversa».

-Platone, "libro delle leggi"-

«Cavalcava la tigre di se stesso.E cosa fu la sua vita se non una disperata fedeltà ai propri sogni? La grandezza di Annibale è quì racchiusa,nella sublimazione della vittoria come fine a se stessa,come strumento di passione.Egli non aveva nessuna certezza di piegare il nemico fino in fondo,di vincere la guerra.Forse non l'ebbe mai.Ma la battaglia era il suo palpito d'uomo,e di quel fremito soltanto visse.»

Gianni Granzotto, "Annibale"

«..Tristezza e follia sono compagne.Lo spettacolo era desolante e amaro.Non restò più nulla di ciò che Annibale a Cartagine aveva visto e vissuto.Non restò più nulla di Cartagine.E tutto quello che fin quì abbiamo narrato è costruzione della memoria,ciò che è stato tramandato a noi dei fatti,dei detti,dei luoghi:le regioni dei ricordi,disperse e abbandonate nel grande cerchio del tempo,il solo che eternamente esiste.»

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08/06/2013 14:44
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Mi dispiace, non ne conosco nemmeno uno di quell'epoca. Credo che prima che i Romani imponessero un loro fidato con il titolo di Re di Galazia non esistesse un capo unico ma solo uno militare eletto da un'assemblea comune in tempo di guerra.

p.s. comunque nella guerra contro Roma nel 189 a.C., seguita alla sconfitta seleucide, c'è un capo dei Tolistobogi, Eposógnatos. E in quello stesso contesto si colloca l'episodio della nobile Chiomara e suo marito Orgiagon ( penso che questi nomi siano la grecizzazione degli originali )

p.p.s dovresti chiedere ad Antioco il Grande, lui conosce molto bene le fonti classiche e la storia dell'Asia Minore.
[Modificato da Legio XIII gemina 08/06/2013 17:05]


« ... Urbem fecisti, quod prius orbis erat. »

Claudius Rutilius Namatianus, De Reditu suo, Liber I


« Aufklärung ist der Ausgang des Menschen aus seiner selbstverschuldeten Unmündigkeit. Unmündigkeit ist das Unvermögen, sich seines Verstandes ohne Leitung eines anderen zu bedienen. Selbstverschuldet ist diese Unmündigkeit, wenn die Ursache derselben nicht am Mangel des Verstandes, sondern der Entschließung und des Mutes liegt, sich seiner ohne Leitung eines andern zu bedienen. Sapere aude! Habe Mut, dich deines eigenen Verstandes zu bedienen! Ist also der Wahlspruch der Aufklärung. »

Immanuel Kant, Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung? 1784


« Pallida no ma più che neve bianca
che senza venti in un bel colle fiocchi,
parea posar come persona stanca:
quasi un dolce dormir ne' suo' belli occhi
sendo lo spirto già da lei diviso,
era quel che morir chiaman gli sciocchi:
Morte bella parea nel suo bel viso. »

Francesco Petrarca, I Trionfi, Triumphus Mortis, I, vv. 166-172


« Di loro ora ci rimane solo un ricordo flebile, ma ancora vivo: certo soffriamo ogni volta che lo strappiamo dal nostro cuore per comunicarlo agli altri. Ma lo facciamo ugualmente perchè solo così il loro sacrificio non andrà mai perduto. »

Alpino dell'ARMIR sui compagni caduti


« Sfiòrano l'onde nere nella fitta oscurità, dalle torrette fiere ogni sguardo attento stà! Taciti ed invisibili, partono i sommergibili! Cuori e motori d'assaltatori contro l'immensità! Andar pel vasto mar ridendo in faccia a Monna Morte ed al destino! Colpir e seppelir ogni nemico che s'incontra sul cammino! E' così che vive il marinar nel profondo cuor del sonante mar! Del nemico e dell'avversità se ne infischia perchè sa che vincerà!... »

Canzone dei sommergibilisti italiani nella seconda guerra mondiale

08/06/2013 17:23
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Re:
Legio XIII gemina, 08/06/2013 14:44:

Mi dispiace, non ne conosco nemmeno uno di quell'epoca. Credo che prima che i Romani imponessero un loro fidato con il titolo di Re di Galazia non esistesse un capo unico ma solo uno militare eletto da un'assemblea comune in tempo di guerra.

p.s. comunque nella guerra contro Roma nel 189 a.C., seguita alla sconfitta seleucide, c'è un capo dei Tolistobogi, Eposógnatos. E in quello stesso contesto si colloca l'episodio della nobile Chiomara e suo marito Orgiagon ( penso che questi nomi siano la grecizzazione degli originali )

p.p.s dovresti chiedere ad Antioco il Grande, lui conosce molto bene le fonti classiche e la storia dell'Asia Minore.



ok. grazie :)


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(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

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14/06/2013 14:09
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Ciao Iulianus, innanzitutto complimenti per la mod. Mi sto divertendo molto ad utilizzarla. Volevo chiederti se c'erano soluzione ad un crash che ho nel 155/156. Quando arriva il turno dei Parti il gioco crasha senza darmi nessun errore particolare. Questo lo fa indipendentemente dall'attivazione dello script.
Grazie.
14/06/2013 19:56
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Re:
Philippopolis, 14/06/2013 14:09:

Ciao Iulianus, innanzitutto complimenti per la mod. Mi sto divertendo molto ad utilizzarla. Volevo chiederti se c'erano soluzione ad un crash che ho nel 155/156. Quando arriva il turno dei Parti il gioco crasha senza darmi nessun errore particolare. Questo lo fa indipendentemente dall'attivazione dello script.
Grazie.




Ciao. Potrei risolvere se mi mandassi il file del salvataggio, caricandolo su rapidshare o su qualche altro sito.
Forse nella mia versione non si verificherà il crash, e ciò vorrebbe dire che con la nuova patch, che pubblicherò a breve, avrò risolto.

Grazie per i complimeti.
Buona serata

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14/06/2013 22:07
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Re:
Philippopolis, 14/06/2013 22:07:





Ho testato il tuo salvataggio nella mia versione e non si è verificato nessun crash...è probabile che la patch abbia risolto il bug.


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16/06/2013 21:16
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Grazie mille! allora aspetterò il bugfix.

Ora che ci penso, io utilizzavo Alexander... puo essere quello il problema?
16/06/2013 23:49
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no perché anch'io ho testato con alexander :)
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17/06/2013 11:42
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Buongiorno a tutti , sono un utente nuovo e alle prime armi in questo sito xD , Vorrei complimentarmi innanzitutto con i creatori di questa Mod (Rome Casus Belli ) è Grandiosa !!! Cmq vorrei segnalarvi un problemino che ho avuto sia in casus belli 1.7.0 Gold e sia nella 1.8.0 in pratica dopo una partita salvavo e poi ovviamente uscivo dal gioco ,quando andavo a rigiocare e mettevo continua la partita ,mi caricava tutta la barra e poi verso la fine del caricamento mi esce scritto " Rome total war ha smesso di funzionare " ed esco dal gioco automaticamente ... questo problema capite sempre quando arriva lontano , alla 1.7.0 gold all'anno 12.a.c ed ora alla 1.8.0 al 2 d.c. cosa potrei escogitare x risolvere questo grattacapo grazie ancora x avermi ascoltato Ciaoooo :)
17/06/2013 12:23
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Re: Salvataggi rome casus belli.
Dantes_89, 17/06/2013 11:42:

Buongiorno a tutti , sono un utente nuovo e alle prime armi in questo sito xD , Vorrei complimentarmi innanzitutto con i creatori di questa Mod (Rome Casus Belli ) è Grandiosa !!! Cmq vorrei segnalarvi un problemino che ho avuto sia in casus belli 1.7.0 Gold e sia nella 1.8.0 in pratica dopo una partita salvavo e poi ovviamente uscivo dal gioco ,quando andavo a rigiocare e mettevo continua la partita ,mi caricava tutta la barra e poi verso la fine del caricamento mi esce scritto " Rome total war ha smesso di funzionare " ed esco dal gioco automaticamente ... questo problema capite sempre quando arriva lontano , alla 1.7.0 gold all'anno 12.a.c ed ora alla 1.8.0 al 2 d.c. cosa potrei escogitare x risolvere questo grattacapo grazie ancora x avermi ascoltato Ciaoooo :)



Buongiorno.
Guarda mandami il file di salvataggio (quello della 1.8.0) così vedo che succede.


[Modificato da Iulianus Apostata 17/06/2013 12:23]
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Ecco il mio breve libro, un mio impegno per un approfondimento della storia locale nell'antichità del mio territorio: origini del nome, storia e topografia dell'antica Antium.

Marco Riggi, "Antium: memorie storiche nel territorio di Anzio e Nettuno", Youcanprint, 2019.

Su Amazon.it
https://www.amazon.it/Antium-memorie-storiche-territorio-Nettuno/dp/8831646443



«..il moderno Anzio. Comune di 3500 abitanti, è di recente costituzione (1858), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5500 ab.), il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi anziati trovansi a Nettuno come in Anzio. […] Del resto è certo che la evoluzione del centro abitato [di Nettuno] nel medio evo, fu esclusivamente agricola. Difatti la terza notizia, che ce n'è pervenuta, è quella importantissima dell'essere stata in Anzio [l’antica Antium] fondata una "domusculta", ossia villaggio sparso nel vasto sub antico territorio. Ciò avvenne sotto il papa Zaccaria (a. 741-752) come ne fa fede il citato Liber Pontificalis (ivi, pag. 435). Contemporaneo fu l'abbandono del porto neroniano e lo spostamento od accantonamento degli Anziati a Nettuno. Quindi cessa il nome di Anzio e succede il nome dell'altro, che va divenendo soggetto alle vicende politiche della difesa del mare.»

(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

«Che ti importa il mio nome? Grida al vento: 'Fante d'Italia!', e dormirò contento!»

-SOLDATO IGNOTO-

«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

-Prefazione del dottor Augusto Lancillotti al saggio "La lingua degli Umbri", di Francesco Pinna JAMA EDIZIONI-

«furono i riti italici ad entrare in Grecia, e non viceversa».

-Platone, "libro delle leggi"-

«Cavalcava la tigre di se stesso.E cosa fu la sua vita se non una disperata fedeltà ai propri sogni? La grandezza di Annibale è quì racchiusa,nella sublimazione della vittoria come fine a se stessa,come strumento di passione.Egli non aveva nessuna certezza di piegare il nemico fino in fondo,di vincere la guerra.Forse non l'ebbe mai.Ma la battaglia era il suo palpito d'uomo,e di quel fremito soltanto visse.»

Gianni Granzotto, "Annibale"

«..Tristezza e follia sono compagne.Lo spettacolo era desolante e amaro.Non restò più nulla di ciò che Annibale a Cartagine aveva visto e vissuto.Non restò più nulla di Cartagine.E tutto quello che fin quì abbiamo narrato è costruzione della memoria,ciò che è stato tramandato a noi dei fatti,dei detti,dei luoghi:le regioni dei ricordi,disperse e abbandonate nel grande cerchio del tempo,il solo che eternamente esiste.»

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17/06/2013 16:26
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pS.. potresti spiegarmi il procedimento per favore.
rapidshare.com/files/1227219254/Autosalvataggio.sav forse ho fatto...
grazie davvero
[Modificato da Dantes_89 17/06/2013 19:39]
17/06/2013 19:53
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Ciao, guarda ho testato il tuo salvataggio e mi ha crashato alla fine del caricamente. Si tratta di un salvataggio corrotto, pertanto non c'è modo di risolvere. L'unica è iniziare una nuova partita.
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17/06/2013 20:03
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Cosa significa salvataggio corrotto ? non c'è prp rimedio ...grz cmq
17/06/2013 20:10
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il file è corrotto. Io purtroppo non so come rimediare, mi dispiace.Di niente.
Forse dipende dai 4 turni per anno, che con la nuova patch 1.8.5 saranno disattivati (saranno attivabili solo tramite un'opzione).
La nuova campagna provinciale non avrà in nessun modo i 4 turni per anno, attivabili, dunque, solo per la campagna imperiale.
[Modificato da Iulianus Apostata 18/06/2013 16:04]
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19/06/2013 11:47
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Patch 1.8.5 che figata *-* e quando esce ? cmq io uso quando vado a rosso economicamente un trucchetto che mi fa avere un po di soldi può essere quello il problema perciò forse è corrotto il file ?
19/06/2013 11:52
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Scusa se ti tempesto di domande ma cosa cambia dalla campagna Imperiale a quella provinciale ? no perchè io ho sempre fatto quella imperiale e non ho mai provato l'altra ...
19/06/2013 13:22
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Riguardo alla patch 1.8.5, ci sto lavorando e spero di riuscire a pubblicarla entro quest' estate (ma manca molto poco).
Il crash non credo sia dipeso dal trucchetto dei soldi,ma non si sa mai.
La campagna imperiale sarebbe quella chiamata "Rome Casus Belli".
Per entrare nelle campagne provinciali, basta cliccare sulla voce "CAMPAGNA PROVINCIALE" nel menù.
Nella versione attuale c'è solo una campagna provinciale, "La Rivolta di Boudicca" (ce ne è anche un'altra, ma è identica alla imperiale, quindi non serve giocarla).
Con la patch 1.8.5 ci sarà una campagna provinciale nuova di zecca, e si chiamerà "Trophaeum 551 AVC"; questa inzierà nel 202 a.c.
[Modificato da Iulianus Apostata 19/06/2013 13:23]
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19/06/2013 16:29
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Sperando solo che non riaccada il file corrotto >.< Non vedo loro ihihihihii
20/06/2013 23:41
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Salve, sapete mica come riattivare i cerchietti verdi sotto le unità? Sono abituato e mi sarebbe di grande piacere poterli rivedere
"----G--R--O--V--E------------------9--5--------"



«Rosa fresca aulentissima ch'apari inver' la state
le donne ti disiano, pulzell' e maritate;
tràgemi d'este focora, se teste a bolontate;
per te non ajo abento notte e dia,
penzando pur di voi, madonna mia.» Ciullo d'Alcamo
21/06/2013 21:31
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ciao,

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22/06/2013 00:18
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Buonasera a tutti , vorrei avere un aiuto , siccome ho avuto il problema del salvataggio corrotto e x non iniziare x la terza volta la campagna dall'inizio vorrei modificare la data di partenza ... ho fatto questa modifica e parto dal 1 secolo d.c. tuttavia appena attivo lo script riparto dal 170 a.c potrei arginare questo problema anche cn lo script ? se e si potreste spiegarmi il procedimento. Grz a tutti x la vostra disponibilità :P
22/06/2013 11:39
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Re:
Dantes_89, 22/06/2013 00:18:

Buonasera a tutti , vorrei avere un aiuto , siccome ho avuto il problema del salvataggio corrotto e x non iniziare x la terza volta la campagna dall'inizio vorrei modificare la data di partenza ... ho fatto questa modifica e parto dal 1 secolo d.c. tuttavia appena attivo lo script riparto dal 170 a.c potrei arginare questo problema anche cn lo script ? se e si potreste spiegarmi il procedimento. Grz a tutti x la vostra disponibilità :P



Dovresti modificare lo script, andando sul file Data\Script\RCB_Gold_script.txt e togliere i 4 turni per anno, ma poi è un casino ...non te lo consiglierei

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«..il moderno Anzio. Comune di 3500 abitanti, è di recente costituzione (1858), essendo stato sempre un appodiato di Nettuno (Comune di 5500 ab.), il vero centro abitato erede e continuatore degli antichi Anziati. Scorrendo pertanto le memorie antiche di questo popolo, noi non possiamo separare, specialmente nell'età antica, Anzio da Nettuno, perché ogni anticaglia trovata ad Anzio o a Nettuno spetta ad uno stesso centro. Epigrafi anziati trovansi a Nettuno come in Anzio. […] Del resto è certo che la evoluzione del centro abitato [di Nettuno] nel medio evo, fu esclusivamente agricola. Difatti la terza notizia, che ce n'è pervenuta, è quella importantissima dell'essere stata in Anzio [l’antica Antium] fondata una "domusculta", ossia villaggio sparso nel vasto sub antico territorio. Ciò avvenne sotto il papa Zaccaria (a. 741-752) come ne fa fede il citato Liber Pontificalis (ivi, pag. 435). Contemporaneo fu l'abbandono del porto neroniano e lo spostamento od accantonamento degli Anziati a Nettuno. Quindi cessa il nome di Anzio e succede il nome dell'altro, che va divenendo soggetto alle vicende politiche della difesa del mare.»

(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

«Che ti importa il mio nome? Grida al vento: 'Fante d'Italia!', e dormirò contento!»

-SOLDATO IGNOTO-

«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

-Prefazione del dottor Augusto Lancillotti al saggio "La lingua degli Umbri", di Francesco Pinna JAMA EDIZIONI-

«furono i riti italici ad entrare in Grecia, e non viceversa».

-Platone, "libro delle leggi"-

«Cavalcava la tigre di se stesso.E cosa fu la sua vita se non una disperata fedeltà ai propri sogni? La grandezza di Annibale è quì racchiusa,nella sublimazione della vittoria come fine a se stessa,come strumento di passione.Egli non aveva nessuna certezza di piegare il nemico fino in fondo,di vincere la guerra.Forse non l'ebbe mai.Ma la battaglia era il suo palpito d'uomo,e di quel fremito soltanto visse.»

Gianni Granzotto, "Annibale"

«..Tristezza e follia sono compagne.Lo spettacolo era desolante e amaro.Non restò più nulla di ciò che Annibale a Cartagine aveva visto e vissuto.Non restò più nulla di Cartagine.E tutto quello che fin quì abbiamo narrato è costruzione della memoria,ciò che è stato tramandato a noi dei fatti,dei detti,dei luoghi:le regioni dei ricordi,disperse e abbandonate nel grande cerchio del tempo,il solo che eternamente esiste.»

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22/06/2013 12:38
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non si può modificare direttamente la data ? è vero è un casino >.< oppure se potete passarmi un salvataggio che si aggiri intorno a quella data anche andrebbe bene xD
22/06/2013 13:13
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Non si devono togliere direttamente i 4 turni per anno. Cmq ti suggerirei di iniziare una nuova campagna normalmente, da 170 a.c.


--- Mappa provinciale ---

Ragazzi, sono indeciso se dare la città di Efeso ai Seleucidi o ai Tolomei. Ricordo che la data d'inizio è il 202 a.c.. In quella data, storicamente, chi era in possesso della città?
[Modificato da Iulianus Apostata 24/06/2013 22:16]
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Ecco il mio breve libro, un mio impegno per un approfondimento della storia locale nell'antichità del mio territorio: origini del nome, storia e topografia dell'antica Antium.

Marco Riggi, "Antium: memorie storiche nel territorio di Anzio e Nettuno", Youcanprint, 2019.

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«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

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«furono i riti italici ad entrare in Grecia, e non viceversa».

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«Cavalcava la tigre di se stesso.E cosa fu la sua vita se non una disperata fedeltà ai propri sogni? La grandezza di Annibale è quì racchiusa,nella sublimazione della vittoria come fine a se stessa,come strumento di passione.Egli non aveva nessuna certezza di piegare il nemico fino in fondo,di vincere la guerra.Forse non l'ebbe mai.Ma la battaglia era il suo palpito d'uomo,e di quel fremito soltanto visse.»

Gianni Granzotto, "Annibale"

«..Tristezza e follia sono compagne.Lo spettacolo era desolante e amaro.Non restò più nulla di ciò che Annibale a Cartagine aveva visto e vissuto.Non restò più nulla di Cartagine.E tutto quello che fin quì abbiamo narrato è costruzione della memoria,ciò che è stato tramandato a noi dei fatti,dei detti,dei luoghi:le regioni dei ricordi,disperse e abbandonate nel grande cerchio del tempo,il solo che eternamente esiste.»

Gianni Granzotto,"Annibale"

24/06/2013 22:56
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Re:
Iulianus Apostata, 22/06/2013 13:13:

Non si devono togliere direttamente i 4 turni per anno. Cmq ti suggerirei di iniziare una nuova campagna normalmente, da 170 a.c.


--- Mappa provinciale ---

Ragazzi, sono indeciso se dare la città di Efeso ai Seleucidi o ai Tolomei. Ricordo che la data d'inizio è il 202 a.c.. In quella data, storicamente, chi era in possesso della città?



Tolemaica [SM=g8320]


« ... Urbem fecisti, quod prius orbis erat. »

Claudius Rutilius Namatianus, De Reditu suo, Liber I


« Aufklärung ist der Ausgang des Menschen aus seiner selbstverschuldeten Unmündigkeit. Unmündigkeit ist das Unvermögen, sich seines Verstandes ohne Leitung eines anderen zu bedienen. Selbstverschuldet ist diese Unmündigkeit, wenn die Ursache derselben nicht am Mangel des Verstandes, sondern der Entschließung und des Mutes liegt, sich seiner ohne Leitung eines andern zu bedienen. Sapere aude! Habe Mut, dich deines eigenen Verstandes zu bedienen! Ist also der Wahlspruch der Aufklärung. »

Immanuel Kant, Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung? 1784


« Pallida no ma più che neve bianca
che senza venti in un bel colle fiocchi,
parea posar come persona stanca:
quasi un dolce dormir ne' suo' belli occhi
sendo lo spirto già da lei diviso,
era quel che morir chiaman gli sciocchi:
Morte bella parea nel suo bel viso. »

Francesco Petrarca, I Trionfi, Triumphus Mortis, I, vv. 166-172


« Di loro ora ci rimane solo un ricordo flebile, ma ancora vivo: certo soffriamo ogni volta che lo strappiamo dal nostro cuore per comunicarlo agli altri. Ma lo facciamo ugualmente perchè solo così il loro sacrificio non andrà mai perduto. »

Alpino dell'ARMIR sui compagni caduti


« Sfiòrano l'onde nere nella fitta oscurità, dalle torrette fiere ogni sguardo attento stà! Taciti ed invisibili, partono i sommergibili! Cuori e motori d'assaltatori contro l'immensità! Andar pel vasto mar ridendo in faccia a Monna Morte ed al destino! Colpir e seppelir ogni nemico che s'incontra sul cammino! E' così che vive il marinar nel profondo cuor del sonante mar! Del nemico e dell'avversità se ne infischia perchè sa che vincerà!... »

Canzone dei sommergibilisti italiani nella seconda guerra mondiale

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Re: Re:
Legio XIII gemina, 24/06/2013 22:56:



Tolemaica [SM=g8320]




Perfetto! Grazie Legio sapevo che avresti risposto ;)


Per quanto riguarda il Ponto invece, non so se lasciargli la città di Trapezius oppure togliergliela, dandogli in compenso la Paflagonia con Heraclea Pontica. (senza Sinope)

[Modificato da Iulianus Apostata 25/06/2013 12:32]
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«..Tristezza e follia sono compagne.Lo spettacolo era desolante e amaro.Non restò più nulla di ciò che Annibale a Cartagine aveva visto e vissuto.Non restò più nulla di Cartagine.E tutto quello che fin quì abbiamo narrato è costruzione della memoria,ciò che è stato tramandato a noi dei fatti,dei detti,dei luoghi:le regioni dei ricordi,disperse e abbandonate nel grande cerchio del tempo,il solo che eternamente esiste.»

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25/06/2013 18:41
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Grazie per la fiducia :)

Per quanto riguarda i Pontici nel 202 a.C. allora: io gli toglierei sia Trapezous che Heraklea che dovevano essere poleis indipendenti, mentre gli darei sicuramente Amastris ( non so se gia ce l'hanno nella mappa ); su Heraklea probabilmente c'è un'incongruenza, immagino infatti che sia stata messa come capitale della Paflagonia, quanto la vera capitale era Gangra.


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« Pallida no ma più che neve bianca
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« Di loro ora ci rimane solo un ricordo flebile, ma ancora vivo: certo soffriamo ogni volta che lo strappiamo dal nostro cuore per comunicarlo agli altri. Ma lo facciamo ugualmente perchè solo così il loro sacrificio non andrà mai perduto. »

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25/06/2013 21:08
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ragazzi scusate ma cos'è "De Bello Mundi" 240 B.C. - 117 C.E.? sapete dirmi quando esce O.o
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Re:
Legio XIII gemina, 25/06/2013 18:41:

Grazie per la fiducia :)

Per quanto riguarda i Pontici nel 202 a.C. allora: io gli toglierei sia Trapezous che Heraklea che dovevano essere poleis indipendenti, mentre gli darei sicuramente Amastris ( non so se gia ce l'hanno nella mappa ); su Heraklea probabilmente c'è un'incongruenza, immagino infatti che sia stata messa come capitale della Paflagonia, quanto la vera capitale era Gangra.




Al momento i Pontici hanno Trapezius e Amasia, ma non Heraclea Pontica.

Esistono le seguenti provincie nell'Asia Minore del Nord:

- Pontos Paraktios (con Trapezius, che deve diventare indipendente)

- Pontos (con Amasia, in mano ai Pontici)

- Paflagonia (con Sinope, tuttora indipendente)

- Paflagonia_Hellenike (con Heraclea Pontica, tuttora indipendente)


Magari potrei eliminare Heraclea Pontica e sostituirla con Amastris, ponendo quest'ultima come capitale della Paflagonia, mentre renderei Sinope capitale di un piccolo pezzo di terra (città stato).
In questo modo avrei un'unica Paflagonia (Amastris), che darei al Ponto, mentre Sinope, libera, sarebbe confinata nei suoi confini ristrettissimi.

In alternativa, al posto di Amastris potrei mettere Gangra, ma non so se quest'ultima fosse pontica nel 202 a.c.



@Dante89:

De Bello Mundi è una mod sul mondo classico che usa l'engine di Medieval II Total War v.1.5 (richiede l'espansione Kingdoms).
E' tuttora in lavorazione e la stanno ultimando. Entro quest'anno (credo molto presto) sarà pubblicata.
[Modificato da Iulianus Apostata 25/06/2013 21:21]
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(Giuseppe Tomassetti, "La Campagna romana antica, medioevale e moderna", vol. II, 1910, pp. 366 e 381-382).

«Che ti importa il mio nome? Grida al vento: 'Fante d'Italia!', e dormirò contento!»

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«Le genti che portavano il nome di Umbri sono infatti quelle che diedero vita alla civiltà più antica dell’Italia, come ricorda Plinio, il grande scienziato e storico romano, del quale tutti ricordano la frase "Umbrorum gens antiquissima Italiae". Una civiltà che dal 13° secolo avanti Cristo in poi si estese dalla pianura padana al Tevere, dal mare Tirreno all‘Adriatico, come ricordano gli storici greci, e poi (con l‘apporto safino) pian piano fino all’Italia Meridionale; una civiltà alla quale spetta di diritto il nome di “italica”, come la chiamiamo noi moderni, anche se gli storici greci e romani parlano inizialmente di “Umbri” per la metà settentrionale del territorio, e di “Ausoni” per la metà meridionale. Sul fondamento dei dati linguistici, infatti, possiamo affermare che l’Italia fu una realtà culturalmente unitaria ben prima che Roma realizzasse l’unità politica...»

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