Per il crocefisso il problema è che è un marchio appeso al muro, come se la scuola avesse qualcosa a che fare con quel crocefisso che si porta dietro. Non si risolve la questione mettendo altri simboli perché: sarebbe comunque un'educazione alla religiosità, i simboli che si possono mettere sarebbe potenzialmente illimitati e il bambino non si pone di certo, di fronte al crocefisso sulla maestra, come un adulto, ma è verso questo in posizione di soggezione e nemmeno si pone il problema di proporre il suo simbolo.
Un'altra cosa è far portare ad ognuno il proprio simbolo per una lezione sulle diversità religiose, che è ben diverso dall'averne una standard per la scuola a cui aggiungere eventualmente e su richiesta le altre (che è; la scuola ha il crocefisso, ma tu puoi chiedere di sottolineare la tua differenza dal resto; bella roba).
La questione è sempre la stessa, è la differenza tecnica tra adattamento (accettare sotto le stesse regole) e inclusione (ripensare le regole a partire da una base differente).
Oltre a questo la banalissima; sono ateo e pago le tasse per una scuola di un paese senza religione di stato, ho diritto a volere che mio figlio impari in un luogo laico (a-confessionale, che un simbolo religioso escluderebbe, e nemmeno multi-confessionale, come sarebbe con più simboli)