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Medieval 2 Total War
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L'impero del Mediterraneo

Ultimo Aggiornamento: 27/09/2015 01:12
12/09/2015 21:22
 
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Il capitano Jardim si sentiva a disagio con l'armatura pesante degli ufficiali dei mudejan. Sulla cresta c'era una cacofonia di nitriti, grida di morte, rumore metallico dei colpi parati e quello sordo di quelli andati a segno. Il generale portoghese aveva mosso la sua armata verso quella almohade ma non aveva previsto che questa si sarebbe mossa e l'avrebbe affrontato lì. La valle era abbastanza ampia da schierare l'esercito nella sua massima larghezza ma era dominata da due ripide creste su cui le truppe leggere dei due schieramenti stavano combattendo duramente. Su ogni cresta erano presenti jinete e lanceiros portoghesi e una compagnia di mudejar e mezza di jaridah per parte.
Jardim pensò che la situazione stava volgendo a favore degli almohadi: i jinete erano morti o scappati lontano dalla battaglia, i lanceiros erano stati relegati al pendio opposto a quello che dava sulla valle e dovevano combattere in salita. All'improvviso vide un grosso lampo marrone con la punta splendente saettare verso il suo viso e in quell'istante seppe che era morto: un gruppo di lanceiros si era nascosto dietro alcuni cespugli e aveva lanciato i giavellotti. Digrignò i denti e chiuse gli occhi, aspettando il colpo. Sentì un forte rumore sordo e un grido di dolore, ma non  proveniva da lui. Il capitano Adem aveva colpito col proprio scudo il pesante giavellotto che, però, aveva deviato e l'aveva colpito sotto la spalla, sfondando la cotta metallica e lacerando carne e muscoli. Jardim subito sostenne il capitano portandolo fuori dalla mischia: "Perchè?" Adem strinse i denti mentre fitte di dolore si irradiavano dal fianco colpito: "Ora sei uno di noi, non lasciamo nessuno indietro, se possiamo evitarlo. Sei l'unico ufficiale rimasto in vita, prendi tu il comando...".
Jardim non disse una parola, rimontò a cavallo, e guardò la battaglia che si concludeva ora sulla cresta. Le ultime sacche di portoghesi si stavano arrendendo e vide i jaridah smontare da cavallo per tenerli sotto controllo, vide i medici correre sul campo e iniziare a curare tutti indistintamente. Nella valle i due eserciti si fronteggiavano ancora, senza combattere, mentre sull'altra cresta l'ufficiale dei mudejar agitò lo stendardo nel segnale predefinito: la cresta a sud era sua. Chiuse gli occhi e pensò alla promessa fatta all'amir al jujush: avrebbe osservato i metodi dei mudejar, ma mai avrebbe combattuto contro il proprio popolo. Chiuse gli occhi e pensò al suo vecchio esercito, dove avrebbero ucciso i prigionieri e i nemici feriti, mentre ora più di sessanta soldati si ritiravano dalla battaglia per guardare i prigionieri. Pensò al capitano Adem, che aveva rischiato la vita per lui, pensò al suo capofazione, che aveva riscattato solo i ricchi nobili, mentre Abu Has Umar aveva riscattato persino degli azzagajah caduti prigionieri. Pensò a tutto e a niente, aveva la mente piena e vuota. Infine ruppe la promessa.
"Mudejar: in fila per due! Massima ampiezza del fronte. Cominciamo a colpire i portoghesi laggiù!" Urlò con voce stentorea, senza la minima incrinatura che tradisse il suo travagliato stato d'animo.
Intanto, nella valle, vide i fursan mustarib partire alla carica verso le due estremità dell'esercito portoghese, si prendevano l'onore che era stato sempre concesso loro: il primo sangue. Jardim vide un'unità di miliziani esplodere letteralmente davanti alle pesanti lance rinforzate dei mustarib e, subito dopo, sotto di lui vide collassare una grossa compagnia di homines domini, fanteria pesante. Un grido spostò la sua attenzione: un gruppo di lanceri miliziani aveva iniziato a risalire la cresta per intercettarli. Vide anche che i balestrieri mudejar portoghesi si erano spostati nelle retrovie. Lasciò quindi la cresta tagliando al galoppo il ripido pendio, tutti i mudejar lo seguirono, senza smettere di vomitare una tempesta di dardi sullo schieramento nemico. Il pendio era irregolare e cosparso di cespuglio, quindi fece deviare appena la fila dei cavalieri per dare loro modo di compattare le fila e impattarono in piena corsa contro i mudejar. La carica era stata parzialmente vanificata dal terreno irregolare e subito iniziò una mischia furibonda: entrambi avevano lasciato le balestre e combattevano con le spade. Col braccio sinistro mancante si tenne fuori dai combattimenti e osservò il resto dell'esercito nemico: un gruppo di saggittares e venatores avevano puntato gli archi verso di loro, ma titubavano: non volevano colpire i compagni. Jardim vide cadere alcuni dei suoi mudejar, gli arcieri avevano tirato. Ordinò la ritirata sulla cresta, galoppando furiosamente per sfuggire ai tiri degli arcieri, ma i cespugli rallentavano i cavalieri che si salvarono solo grazie alle robuste cotte di maglia. Sulla cresta dove trovò ad aspettarlo un tappeto di lanciari militiani morti e una compagnia di fursan mustarib. Incontrò il comandante sulla cima e si girarono ad osservare il macello nella valle sottostante: l'intera linea portoghese era collassata, in due punti, in corrispondenza dei mustarib appiedati la linea aveva ceduto e si erano formate due grosse sacche di combattenti disposto a semicerchio per evitare l'aggiramento completo. Con un cenno di saluto il comandente dei fursan mustarib partì al galoppo, pronto a caricare il retro dell'esercito portoghese. Lui lo salutò e con un grido belluino lanciò i suoi mudejar a spazzare via le linee di tiratori più arretrate...
[Modificato da RatMat 14/09/2015 00:04]



La morte verrà all'improvviso
avrà le tue labbra ed i tuoi occhi
ti coprirà di un velo bianco
addormentandosi al tuo fianco
nell'ozio nel sonno in battaglia
verrà senza darti avvisaglia
la morte va a colpo sicuro
non suona il corno nè il tamburo
[...]
Guerriero che in punta di lancia
dal suolo d'oriente alla francia
di stragi menasti gran vanto
e tra i nemici il lutto e il pianto
di fronte all'estrema nemica
non vale coraggio o fatica
non serve colpirla nel cuore
perché la morte mai non muore
non serve colpirla nel cuore
perché la morte mai non muore
"la morte" Faber


cavalieri che in battaglia ignorate la paura
stretta sia la vostra maglia
ben temprata l'armatura
al nemico che vi assalta
siate presti a dar risposta
perché dietro quelle mura vi si attende senza sosta
"fila la lana" Faber
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