L'entrata in guerra dell'Italia, fu un errore di valutazione da parte di Mussolini, il quale, vedendo le facili vittorie tedesche in Polonia e in Francia, era convinto che presto si sarebbe giunti ad una cessazione delle ostilità, affrettandosi così ad entrare in guerra a fianco della Germania (pur sapendo, almeno in parte, di non essere pronto a dichiararla), attaccando la Francia che stava quasi per capitolare, in modo di poter trattare la pace da vincitore e ad ottenere, le proprie richieste territoriali.