non esattamente perchè i romani utilizzavno un tutù rosa e si scatenavano in balli frenetici quali "ymca", "sensual" e "Asereje" considerati dal buon benito non idonei alla virilità estrinseca liberata dalla sua virilissima e maschia persona italica e romana.
guarda il famoso passo dell'oca non risale oltre alla prussia degli hohenzollern (il famoso Federico II per intenderci, che manco a farlo apposta tanto virile non lo era affatto) ed era funzionale alla celebrazione della forza,in tutte le sue forme, di uno stato fortemente militarizzato e gerarchizzzato, non a caso appunto chiamato di stato di polizia dai più. sembro dunque funzionale alla solennità, ovviamente non alla pratica dei campi di battaglia, istituire questo celebre passo di marcia, particolarmente difficile da eseguire e proprio per questo
adottato, che divenne famoso durante i totalitarismi del Novecento, nei quali la forza fisica, la disciplina e l'ordine della gerarchia sociale,dovevano essere messe in mostra e ostentate ossessivamente. che poi quel furbone di benito abbia gabbato quel pollo del furher organizzando una di queste parate d'onore talmente ad'arte da convincere gli alleati di disporre di una forza armata efficiente e disciplinata rigorosamente, mentre la situazione militare italiana versava in condizione pietose, questa è un altra storia. prevedo mooooolti che ribatteranno codesto intervento in nome della indubbia prestanza dell'esercito italiano, io non metto in dubbio la qualità del soldato italiano,che in mezzo a condizione pietose lottò per salvare la proprio vita costretto in guerre decise a tavolino da altr, ma la cretinaggine e la dappochezza di chi lo comandò, considerandolo non fatto di uomini ma di carne da macello.
chiusa parentesi. la spettacolarizzazione della parata era evidente, così coem era evidente nell'epoca romana, in particolar modo nella concomitanza dei trionfi: se vogliamo parlare di età repubblicana, il trionfo era costituito da una lunga sfilata dell'imperator, ossia il generale vittorioso, che su di un carro trionfale e vestito di porpora, andava a consegnare l'imperium al senato, dunque si spogliava dell'onore della conquista per tornare un privato cittadino. era solito essere seguito da alcune delle legioni che marciavano ( la storiagrfia non riporta il modo con cui questo avvenisse) cantando canzoni rigorosamente denigratorie o oscene nei confronti del loro generale, avanzavano insieme le prede e il bottino della conquista, ma anche i capi dei nemici vinti e le relative famiglie. la differenza più grande dalle parate del novecento e quelle dell'epoca romano repubblicana è la spontaneità. da una parte i popoli oppressi dalla dittatura costretti ad assistere a pallosissime e interminabili sfilate di poveri cristi, dall'altra la gioia di rivedere un parenet o u congiunto, tornato vivo dalla guerra, oppure la curiosità di vedere in faccia, di conoscere le sembianze dei nemici, di ammirare i tesori, esaltare la bravura di un proprio concittadino (parlo ovviamente dal punto di visrta popolare, a cui spesso spettava un banchetto gratis). non a caso il trionfo è entrato nel mnostro vocabolario come festa allegra e spontanea.
opereremmo una forzatura indubbiamente a paragonare i tipi di marcia e le occasioni di parate nei periodi storici esaminati. e se volessimo vedere il pelo nell'uovo quella del passo romano rifacente al "militaris gradus" (doppio del passus e con cadenza di 120 passi al minuto) citato nel IV secolo da Vegezio, e al plenus gradus, cioè l'andatura più fiera che le legioni usavano utilizzare nelle sfilate cui assisteva l'Imperatore, tendendo le gambe e facendo battere poderosamente sul terreno i talloni dei calzari, e senza dubbio tarda antica e differente dai 100 passi al minuto del passo dell'oca