Massoneria e Nuovo Ordine Modiale

Pagine: 1, [2]
Mulkarn
00martedì 13 luglio 2010 18:02
Re: Re: Re:
Fulcherio,, 13/07/2010 17.38:




perfetta analisi, complimenti, solo un punto mi lascia perplesso

il nazionalismo, esasperato o meno, ha provocato la prima guerra mondiale, la guerra in iugoslavia, la pulizia etnica, il militarismo, il colonialismo
secondo te può essere definito, anche fra virgolette "sano"?





No, il colonialismo in tutte le sue forme è tutt'altro che sano, ed è una delle arroganti prevaricazioni che rimprovero alla presuntuosa civiltà occidentale e alla "superiore" razza bianca...

Io mi riferivo invece proprio a quelle culture che hanno subito a lungo il colonialismo o la sottomissione da parte di potenze straniere o di vicini più potenti... in questi casi il sorgere di una forte identità nazionale che rivendica con orgoglio il diritto di costituirsi come entità autonoma e indipendente da qualsiasi controllo o influenza straniera è una forma di "nazionalismo" sano... Il classico esempio è quello di una nazione che vuole staccarsi da un'altra che la controlla e la tiene sottomessa e nel quale non si riconosce nè come popolo, nè come cultura affine... L'India che riscopre la propria identità e vuole affermarsi indipendente dal controllo britannico, o le varie nazioni che si sono volute separare dall'URSS e dichiararsi come indipendenti sono il classico esempio di ciò che io definisco "nazionalismo" normale, sano e anche legittimo...
Ovviamente nazionalismo e rivendicazioni legittime non sempre coincidono per forza con concetti di "sano" e "pacifico"... Per esempio quando il nazionalismo legittimo sfocia nel terrorismo, come nel caso delle rivendicazioni basche, allora non è "sano"...

p.s. il nazionalismo dei regimi dittatotiali totalitari è una degenerazione del concetto normale di nazionalismo...

GlaucopideSophia1
00martedì 13 luglio 2010 18:22
Re: Re:
Mulkarn, 13/07/2010 16.53:




Tra ideologia e regime fascista vi è molta meno distanza di quanto per esempio possa essercene tra ideologia comunista e regime comunista...
Il comunismo nasce come ideologia soprattuto ad opera di Marx... e oserei persino dire che, di fatto, il vero comunismo non è ancora mai stato realmente e concretamente messo in pratica da parte di nessuna nazione e società moderna (ma di fatto il vero comunismo è anche un'utopia, quindi resta quasi per forza una idea senza reale possibilità di attuazione pratica... per mettere in pratica il comunismo, bisognerebbe attuare una natura diversa dell'essere umano), dato che i regimi che si fregiano di tale nome sono in realtà solo fascismi rossi...
Quando si osserva la scelleratezza di un regime comunista totalitario, ci sarebbe sempre da fare il discosro di quanto tale regime sia davvero aderente al pensiero originale di Marx...
Per esempio cosa c'entra il regime di Stalin con il comunismo vero e proprio? Praticamente niente...

Al contrario il fascismo italiano non nasce come teorizzazione di una filosofia da parte di un pensatore che si limitò a formularne la teoria senza una applicazione pratica, ma come teoria e pratica da parte fondamentalmente di Benito Mussolini... In ciò che fece quindi Mussolini abbiamo sia la teoria che la pratica di tale regime... Fondatore e colui che mette in pratica coincidono, quindi anche ideologia e regime coincidono... Non vi è una teoria di un filosofo storpiata nella pratica da parte di un dittatore o partito... Abbiamo invece un dittatore che aveva un pensiero e lo mise in pratica in linea con tale pensiero... Ciò che ha fatto il fascismo coincide con ciò che è coerentemente il suo pensiero, senza scuse...






Il fascismo non nasce con mussolini, le idee di fondo erano già presenti , mussolini semplicemente le fa propie , ricordo il futurismo , il decadentismo e il socialismo di sorel e molto altro , tutte idee molto forti all' epoca che vennero messe insieme da un gruppo di uomini nel 1919, l' ideologia fascista non dipende da ciò che ha fatto mussolini una volta salito al potere, egli difatti spesso dirà una cosa , ma ne farà un altra , in altri casi modificherà il fascismo per scopi politici (come i rapporti con il re e la chiesa), ma l' ideologia fascista è quella teorizzata nel 1919 , non si può ridurre il fascismo a solo quello che ha fatto mussolini, egli si è fatto portavoce di un ideologia che al tempo era già presente, ma non aveva ancora un nome, ne allora era un movimento anti-democratico, lo diviene per prendere il potere .
Bender00
00martedì 13 luglio 2010 18:55
A me risulta che proprio Mussolini fondò Il partito dei fasci e delle corporazioni.. comunqu lui o altri, è un movimento estremista è condannabilissimo! Come il futurismo a mio avviso e anche il romanticismo ottocentesco!
Mulkarn
00martedì 13 luglio 2010 19:47
Re: Re: Re:
GlaucopideSophia1, 13/07/2010 18.22:




Il fascismo non nasce con mussolini, le idee di fondo erano già presenti , mussolini semplicemente le fa propie , ricordo il futurismo , il decadentismo e il socialismo di sorel e molto altro , tutte idee molto forti all' epoca che vennero messe insieme da un gruppo di uomini nel 1919, l' ideologia fascista non dipende da ciò che ha fatto mussolini una volta salito al potere, egli difatti spesso dirà una cosa , ma ne farà un altra , in altri casi modificherà il fascismo per scopi politici (come i rapporti con il re e la chiesa), ma l' ideologia fascista è quella teorizzata nel 1919 , non si può ridurre il fascismo a solo quello che ha fatto mussolini, egli si è fatto portavoce di un ideologia che al tempo era già presente, ma non aveva ancora un nome, ne allora era un movimento anti-democratico, lo diviene per prendere il potere .




ma non aveva ancora un nome... ergo nemmeno una identità. E' ovvio che nessun movimento ideologico nasce mai dal nulla e raccoglie idee precendenti, ma vi è un momento distintivo tra la nascita di una ideologia vera e propria e idee sparse di natura simile e precedente...
Se dovessimo definire il futurismo, il decadentismo e addirittura il socialismo (!!) come i precursori del fascismo, allora dovremmo identificare in Nietzsche e Wagner i precursori del nazismo, dato che questi furono strumentalizzati dall'ideologia nazista... e potremmo trovare "precedenti" addirittura nel cristianesimo europeo con il pregiudizio e disprezzo verso gli ebrei...
Definiamo con precisione i contorni di una ideologia, altrimenti con collegamenti e dicendo che "idee già c'erano" si possono stendere genealogie che tornano indietro fino ai mitologici Adamo ed Eva...

Il fascismo così come fu è indissolubile dalla figura e pensiero di Mussolini...

Nemmeno il nazismo fu creato letteralmente da Hitler (che di fatto raccolse le idee politiche e pseudomistiche di seguaci svitati di ariosofia), ma sarebbe assurdo distinguere Hitler da ciò che era il nazismo...

"l' ideologia fascista non dipende da ciò che ha fatto mussolini una volta salito al potere, egli difatti spesso dirà una cosa , ma ne farà un altra"

Se non sbaglio un discorso simile lo avevo fatto circa ciò che è l'Islam, che è da distinguere da ciò che fece Maometto, che spesso diceva una cosa e ne faceva un'altra...

Se non mi sbaglio mi è stato obiettato che non si poteva distinguere l'Islam dall'operato di Maometto...

Riciclo quindi questa vostra stessa obiezione per usarla contro questo ragionamento su Mussolini...

Quindi in questo caso fa comodo distinguere l'operato del "profeta" del fascismo da quella che è l'ideologia teorizzata?
Boh, decidete quale parametro di giudizio usare, ma una volta deciso applicatelo verso tutti nello stesso modo imparziale...

Sfido la maggior parte dei fascisti a distinguere tra il loro credo ideologico e l'operato di Mussolini... dubito che qualche fissato fascista consideri criticabile l'operato del "grande" Duce...

Ci sono stati anche intellettuali "filofascisti" che non erano addentrati nel discorso del nazionalismo esasperato e del militarismo...
Julius Evola è il classico esempio di intellettuale (da me anche apprezzato) "filofascista" che faceva parte di un "altro" fascismo...

Per "fascismo" si può anche intendere una corrente di esaltazione della virilità eroica dell'uomo, virilità che non per forza si traduce in guerra o regime totalitario... Se si leggono le opere di Evola, si legge una esaltazione patriottica dell'uomo che costruisce se stesso, esaltando quella virilità intellettuale, ginnica e artistica dell'uomo che "vuole, ma soprattutto vuole volere"...

Ma allora da questo punto di vista nemmeno tutta l'ariosofia che precedette il socialnazionalismo era per necessità aggressiva e negativa...
Dubito che molti dei membri della Società Thule avessero in mente una guerra o di fare un olocausto, sebbene fossero dei razzisti e degli antisemiti... Erano razzisti e antisemiti, ma innocui nei loro sproloqui da salotto.
Le loro erano dannose chiacchiere da salotto di quattro imbecilli fino a che non furono concretizzate da un pirla austriaco con i baffetti e un testicolo solo...


Ma se si vuole definire nazismo e fascismo, non si possono non considerare i loro principali "profeti", rispettivamente Hitler e Mussolini...

E questo anche perchè molti neonazisti o neofascisti quando pensano a "nazismo" o "fascismo" di fatto si ispirano a queste due figure...

Di certo non pensano ai fascisti che non opposero resistenza all'arresto di Mussolini, o ai nazisti che non erano più in sintonia con l'esasperazione senza speranza dell'ideologia e della Guerra da parte di Hitler e che ad un certo punto lo volevano anche sostituire (vedasi operazione valchiria)...


p.s. Ma tutta questa difesa storica dell'ideologia fascista da dove viene? Qualche rimpianto o nostalgia dei "gloriosi" anni del fascismo? Spero di no...

p.p.s. Una ideologia possiede già in germe i cattivi ingredienti che, in determinate condizioni, la porteranno a comportarsi come un regime totalitario e violento... Se una ideologia possiede elementi che valorizzano il valore bellico e marziale, l'orgoglio nazionale esasperato, il disprezzo per gli elementi estranei alla propria cultura nel proprio paese e la mancanza di possibilità al dialogo... Questi ingredienti di base rimangono sempre alla base di un potenziale intollerante e violento che prima o poi si manifesterà in presenza di certe condizioni e occasioni... Se il seme è di un certo tipo, prima o poi, quando "pioverà" o cadrà su un terreno fertile adatto, darà i frutti che è nella sua natura dare... nazionalismo esasperato, valorizzazione della "virtù" delle armi, timore e disprezzo delle altre culture diverse dalla propria nel proprio paese, mancanza di tolleranza e dialogo... tutte queste premesse portano quasi sempre a frutti violenti e degenerati...

Si può provare a distinguere tra ideologia fascista e regime fascista... ma non si può negare che il percorso dell'ideologia fascista porta quasi in modo naturale alla concretizzazione verso un regime totalitario o verso una nazione governata da una destra che poco ci manca ad esserlo... Se poi a voi fa piacere una simile strada, allora gioite, perchè sembra che stiamo riprendendo di nuovo questa direzione, tra nazionalismi idioti, limitazioni alle libertà e xenofobie che ritornano...
Fulcherio,
00martedì 13 luglio 2010 19:53


il pensiero di sorel influenzò mussolini, ma non si può certo affermare che sorel fosse fascista per questo,anzi nei suoi ultimi scritti si espresse in maniera molto critica verso il fascismo nascente.
il futurismo venne cooptato dal fascismo e non viceversa, per quanto riguardo il decadentismo la relazione mi sembra azzardata e molto flebile

piuttosto l'impresa di fiume di dannunzio fu un motivo di sicura ispirazione per mussolini
nel 1919 fra i sansepolcristi vi erano molti che poi confluirono nel partito comunista e anarchico, comunque sempre di un movimento antidemocratico si trattava
--------------------------------------------------------------
Come il futurismo a mio avviso e anche il romanticismo ottocentesco!

----------------------------------------------------------------------

perchè ritieni condannabili queste correnti artistiche ?
Mulkarn
00martedì 13 luglio 2010 20:08
Re:
Bender00, 13/07/2010 18.55:

Come il futurismo a mio avviso e anche il romanticismo ottocentesco!



Il romanticismo ottocentesco comprende tantissima roba, perchè metterlo nello stesso calderone del fascismo?

Il romanticismo non era solo nazionalismo ed esaltazione mistica della patria...

Allo stesso modo di come solo una piccola parte di illuminismo era ateismo...


A me piace molto il romantismo, soprattutto l'ispirazione che ha dato all'arte, alla pittura, alla poesia e alla letteratura...

Il romanticismo è anche la corrente dell'idealismo mistico (e non solo per forza cristiano)

Perchè condannare anche Goethe, Caspar David Friedrich, Shiller, Shelling e tutti gli artisti e pensatori dell'ottocento?

Questi autori non hanno mai fatto male a nessuno, perchè condannarli?


Apprezzo i frutti del romanticismo quanto quelli dell'illuminismo, e che insieme formano le due anime, i due poli complementari dell'Europa degli ultimi secoli...

Fulcherio,
00martedì 13 luglio 2010 20:11
Re: Re: Re: Re:
Mulkarn, 13/07/2010 18.02:




No, il colonialismo in tutte le sue forme è tutt'altro che sano, ed è una delle arroganti prevaricazioni che rimprovero alla presuntuosa civiltà occidentale e alla "superiore" razza bianca...

Io mi riferivo invece proprio a quelle culture che hanno subito a lungo il colonialismo o la sottomissione da parte di potenze straniere o di vicini più potenti... in questi casi il sorgere di una forte identità nazionale che rivendica con orgoglio il diritto di costituirsi come entità autonoma e indipendente da qualsiasi controllo o influenza straniera è una forma di "nazionalismo" sano... Il classico esempio è quello di una nazione che vuole staccarsi da un'altra che la controlla e la tiene sottomessa e nel quale non si riconosce nè come popolo, nè come cultura affine... L'India che riscopre la propria identità e vuole affermarsi indipendente dal controllo britannico, o le varie nazioni che si sono volute separare dall'URSS e dichiararsi come indipendenti sono il classico esempio di ciò che io definisco "nazionalismo" normale, sano e anche legittimo...
Ovviamente nazionalismo e rivendicazioni legittime non sempre coincidono per forza con concetti di "sano" e "pacifico"... Per esempio quando il nazionalismo legittimo sfocia nel terrorismo, come nel caso delle rivendicazioni basche, allora non è "sano"...







secondo me non esiste il nazionalismo sano, perchè il nazionalismo, per sua natura, è portato sempre all'eccesso.
l'india non si liberò senza sanguinosi strascichi, dopo lo sfaldamento dell'urss vi furono stragi in armenia per il nogornokharabak, guerra devastante in cecenia e
nelle repubbliche baltiche si negò la cittadinanza alla minoranza russa e ancora oggi non godono di pieni diritti.

Mulkarn
00martedì 13 luglio 2010 20:33
Re: Re: Re: Re: Re:
Fulcherio,, 13/07/2010 20.11:




secondo me non esiste il nazionalismo sano, perchè il nazionalismo, per sua natura, è portato sempre all'eccesso.
l'india non si liberò senza sanguinosi strascichi, dopo lo sfaldamento dell'urss vi furono stragi in armenia per il nogornokharabak, guerra devastante in cecenia e
nelle repubbliche baltiche si negò la cittadinanza alla minoranza russa e ancora oggi non godono di pieni diritti.





Rivendicare una propria identità in sè non ha nulla di cattivo ed è anche un diritto...

E' il "come" si persegue ciò che può essere completamente sbagliato...

Se l'India non si ribellava, sarebbe ancora oggi un possedimento britannico...

Rivendicare la propria indipendenza è un diritto...

L'alternativa è rimanere schiavi o vassalli e stare zitti mentre lo si prende dietro al sedere, magari ironicamente ringraziando anche... lo trovi più giusto?

Volere essere liberi non è mai un concetto sbagliato e un diritto non giusto...

Ovviamente è il "come" si persegue ciò che può essere sbagliato o discutibile...
Fulcherio,
00martedì 13 luglio 2010 21:03
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Mulkarn, 13/07/2010 20.33:




Rivendicare una propria identità in sè non ha nulla di cattivo ed è anche un diritto...

E' il "come" si persegue ciò che può essere completamente sbagliato...

Se l'India non si ribellava, sarebbe ancora oggi un possedimento britannico...

Rivendicare la propria indipendenza è un diritto...

L'alternativa è rimanere schiavi o vassalli e stare zitti mentre lo si prende dietro al sedere, magari ironicamente ringraziando anche... lo trovi più giusto?

Volere essere liberi non è mai un concetto sbagliato e un diritto non giusto...

Ovviamente è il "come" si persegue ciò che può essere sbagliato o discutibile...




se rivendicare un identità nazionale non porta a una soprafazione potrei essere anche d'accordo, ma in genere il nazionalismo è sempre una risposta a una rivendicazione che si oppone a un altro nazionalismo
non se ne esce, è un circolo vizioso di rappresaglie.

l'india ha fatto bene a ribellarsi, non è questo il punto. rivendicare un identità nazionale facendola coincidere con un espansionismo militare e xenofobo è una stortura che si è ripetuta troppe volte nella storia per non considerarla come una conseguenza -quasi- inevitabile di un processo di affermazione nazionale.

il concetto di libertà non riesco a concepirlo sotto un ottica di nazionalismo, la libertà è difficile persino da concepire come valore assoluto, associarlo a una rivendicazione nazionale lo trovo strumentale.

se per identità nazionale si intende una appartenenza culturale, allora anch'io sono favorevole a un moderato orgoglio nazionale, ma in questo caso si tratterebbe di orgoglio culturale, etnico percosìdire, e non nazionalistico, concetto, come ben saprai, squisitamente ottocentesco.

io per parte mia mi sento cittadino del mondo, pur sapendo di appartenere a questo angolo di mondo benedetto dal fato, che ci ha dato una cultura e una identità fra le più ricche, ma nulla più di questo.

se il mio paese entrasse in guerra per liberarsi dallo straniero mi sentirei più libero fuggendo, a costo di andare a vivere con gli esquimesi, questa per me è la libertà.
un affermazione di libertà individuale è l'unica che concepisco, completamente estranea all'idea di nazionalismo, nessuno mi convincerà mai che la mia libertà coincide con quella della mia nazione, anche perchè si tratterebbe di fottuta propaganda.


i mezzi-il come- per affermare un identità nazionale che aspira all'indipendenza sono sempre metodi ispirati a forme di lotta terroristica, non esiste un metodo indolore per raggiungere un indipendenza politica, o almeno non si è ancora visto.

l'india ha avuto la grande anima di gandi, una botta di culo che li ha portati all'indipendenza senza eccessivi bagni di sangue, però si è dimostrata l'eccezione che conferma la tragica regola della violenza.


[SM=x1140427]
Mulkarn
00martedì 13 luglio 2010 22:30
Fulcherio,, 13/07/2010 21.03:

se rivendicare un identità nazionale non porta a una soprafazione potrei essere anche d'accordo, ma in genere il nazionalismo è sempre una risposta a una rivendicazione che si oppone a un altro nazionalismo



Interessante prospettiva che non avevo preso in considerazione... Effettivamente le rivendicazioni nazionali nascono nei confronti del nazionalismo di un altra nazione, portando al circolo vizioso da te detto...
Tuttavia ci troviamo sempre davanti a due tipi di nazionalismo... uno che tutela la propria sopravvivenza, e uno invece aggressivo che si afferma a scapito di altre nazioni e con una politica di aggressione...
Il secondo è l'unico davvero in torto.


Fulcherio,, 13/07/2010 21.03:

l'india ha fatto bene a ribellarsi, non è questo il punto. rivendicare un identità nazionale facendola coincidere con un espansionismo militare e xenofobo è una stortura che si è ripetuta troppe volte nella storia per non considerarla come una conseguenza -quasi- inevitabile di un processo di affermazione nazionale.



La degenerazione del nazionalismo in espansionismo e xenofobia sono cose spesso legate tra loro, ma non per forza una è la conseguenza ineluttabile dell'altra... E' un virus che colpisce i grandi imperi e nazioni, ma ci sono anche un sacco di piccole nazioni che rivendicano il proprio orgoglio nazionale soltanto perchè vogliono essere indipendenti e libere. L'India è uno di questi esempi... e dopo l'indipendenza conquistata non hanno volto lo sguardo verso la conquista del resto del mondo... Nè hanno costruito la propria identità distruggendo quella di qualcun altro (come per esempio hanno fatto gli israeliani nei confronti dei palestinesi).


Fulcherio,, 13/07/2010 21.03:

io per parte mia mi sento cittadino del mondo, pur sapendo di appartenere a questo angolo di mondo benedetto dal fato, che ci ha dato una cultura e una identità fra le più ricche, ma nulla più di questo.



pensiero che è anche il mio e che mi richiama alla mente l'universalismo del mondo antico che si respirava per esempio in Alessandria di Egitto ai tempi dell'ellenismo e dei grandi filosofi...
Condivido in pieno.
Tuttavia il vero cittadino del mondo è colui che apprezza e ama le differenze culturali e ci tiene al fatto che vengano mantenute in tutta la loro varietà e diversità... dalla cultura alla religione, dal folklore alla lingua. Io non mi sento di appartenere a nessun luogo, ma appoggio sempre ogni tentativo da parte di ogni cultura di potere avere una propria identità e poterla rivendicare e difendere... Ovviamente biasimo i nazionalisti bigotti o i fanatici protettori del "mos maiorum" che vedono costantemente in ogni influenza culturale straniera un nemico che li minaccia e che deve essere debellata, annientata, espulsa o allontanata... Chi crede che un ristorante cinese o una moschea siano una minaccia alla propria cultura nazionale, è un idiota. Perchè ogni mondo è paese e non ci vedo nulla di male nel fatto che in ogni città del mondo vi sia un pizzico di Cina, di Medioriente, di Europa dell'Est o di Inghilterra... il problema serio è quando una cultura cerca di cancellarne un'altra... la prosecuzione moderna del colonialismo è il concetto di globalizzazione, l'idea di una sola lingua, di un solo mercato, di una sola cultura comune a tutti...
Proprio per questo anche se mi ritengo cittadino del mondo, difendo il diritto di ogni cultura di potere rivendicare la propria identità e diversità... Ovviamente con mezzi pacifici o con proteste non violente. Ed è anche giusto che ogni cultura sia libera e padrona del territorio in cui vive e a cui appartiene per storia e tradizioni. Se prendiamo l'esempio dell'India, è impossibile non considerare tale cultura anche in relazione ad un determinato territorio... Si pensi per esempio ai tibetani e al Tibet... o ai palestinesi, cui dovrebbe spettare la casa in cui abitavano prima di essere cacciati senza alcun valido diritto. La nazione è la casa di tale cultura e popolo... e come si suol dire, la casa dovrebbe essere un diritto inalienabile. Ovviamente lo stesso territorio può essere la casa di più coinquilini. In quel caso si cerca di convivere pacificamente.


Fulcherio,, 13/07/2010 21.03:

se il mio paese entrasse in guerra per liberarsi dallo straniero mi sentirei più libero fuggendo, a costo di andare a vivere con gli esquimesi, questa per me è la libertà.
un affermazione di libertà individuale è l'unica che concepisco, completamente estranea all'idea di nazionalismo, nessuno mi convincerà mai che la mia libertà coincide con quella della mia nazione, anche perchè si tratterebbe di fottuta propaganda.



Posizione condivisibile... tuttavia considera che ci sono un sacco di persone che non riescono a scappare sapendo che tutti quelli che rimarranno saranno schiavi o stranieri in terra propria...

Se l'unica azione ad una invasione fosse andarsene tutti via, questo si tradurrebbe nel fatto che essere invasori è assai vantaggioso e redditizio... Come risultato le nazioni con mire espansionistiche continuerebbero a conquistare altre nazioni, visto che tutti se ne andrebbero lasciandoli fare indisturbati...

Inoltre se invadono la tua nazione, forse puoi fuggire tu, forse può fuggire un altro... ma non può fuggire un'intera nazione... dove andrebbe? a cercare rifugio in un'altra nazione? Eppure se non sbaglio siamo gli stessi che ultimamente si lamentano del fatto che arrivino altri popoli a cercare rifugio e una nuova vita qui da noi...

Consideriamo il fatto che non tutte le nazioni possono o vogliono offrire rifugio, riparo e lavoro a tutte le nazioni che cercano ospitalità presso di loro... Noi ospitiamo albanesi, altra gente dell'est, arabi, africani... E non sembriamo molto contenti.

Quindi se una nazione viene invasa, colonizzata o dominata da un'altra nazione straniera... forse possono fuggire un paio di persone, ma non possono scappare tutte.
E non tutti si sentono di lasciare gli altri a marcire in un paese conquistato e invaso... L'unica soluzione rimane in ogni caso riconquistare la propria identità... ovviamente quasi sempre questo si concretizza sotto la forma di un movimento nazionalista...

Il nazionalismo nasce sempre da due sentimenti: la paura o la frustazione... La paura da parte di potenti nazioni che temono di essere invase da influenze culturali esterne, dai cosiddetti "barbari" (l'occidente che ha la fobia di essere invaso dai sovietici, dai musulmani o dai marziani è il classico esempio)... e la frustazione da parte di nazioni non potenti che vivono sotto il dominio e controllo di un'altra nazione senza potersi sentire libere... Il nazionalismo che nasce dal pregiudizio e dal timore dello straniero visto come "mostro" che vuole mangiarci è una roba da stupidi idioti... Ma quello che deriva dalla frustazione di non essere liberi, io lo comprendo e lo capisco...


Fulcherio,, 13/07/2010 21.03:

"l'india ha avuto la grande anima di gandi, una botta di culo che li ha portati all'indipendenza senza eccessivi bagni di sangue, però si è dimostrata l'eccezione che conferma la tragica regola della violenza."



Io più che come l'eccezione che conferma la regola, lo vedo come la dimostrazione che è possibile appunto poter fare come lui...

GlaucopideSophia1
00martedì 13 luglio 2010 22:35
Re: Re: Re: Re:
Mulkarn, 13/07/2010 19.47:




ma non aveva ancora un nome... ergo nemmeno una identità. E' ovvio che nessun movimento ideologico nasce mai dal nulla e raccoglie idee precendenti, ma vi è un momento distintivo tra la nascita di una ideologia vera e propria e idee sparse di natura simile e precedente...
Se dovessimo definire il futurismo, il decadentismo e addirittura il socialismo (!!) come i precursori del fascismo, allora dovremmo identificare in Nietzsche e Wagner i precursori del nazismo, dato che questi furono strumentalizzati dall'ideologia nazista... e potremmo trovare "precedenti" addirittura nel cristianesimo europeo con il pregiudizio e disprezzo verso gli ebrei...
Definiamo con precisione i contorni di una ideologia, altrimenti con collegamenti e dicendo che "idee già c'erano" si possono stendere genealogie che tornano indietro fino ai mitologici Adamo ed Eva...

Il fascismo così come fu è indissolubile dalla figura e pensiero di Mussolini...

Nemmeno il nazismo fu creato letteralmente da Hitler (che di fatto raccolse le idee politiche e pseudomistiche di seguaci svitati di ariosofia), ma sarebbe assurdo distinguere Hitler da ciò che era il nazismo...

"l' ideologia fascista non dipende da ciò che ha fatto mussolini una volta salito al potere, egli difatti spesso dirà una cosa , ma ne farà un altra"

Se non sbaglio un discorso simile lo avevo fatto circa ciò che è l'Islam, che è da distinguere da ciò che fece Maometto, che spesso diceva una cosa e ne faceva un'altra...

Se non mi sbaglio mi è stato obiettato che non si poteva distinguere l'Islam dall'operato di Maometto...

Riciclo quindi questa vostra stessa obiezione per usarla contro questo ragionamento su Mussolini...

Quindi in questo caso fa comodo distinguere l'operato del "profeta" del fascismo da quella che è l'ideologia teorizzata?
Boh, decidete quale parametro di giudizio usare, ma una volta deciso applicatelo verso tutti nello stesso modo imparziale...

Sfido la maggior parte dei fascisti a distinguere tra il loro credo ideologico e l'operato di Mussolini... dubito che qualche fissato fascista consideri criticabile l'operato del "grande" Duce...

Ci sono stati anche intellettuali "filofascisti" che non erano addentrati nel discorso del nazionalismo esasperato e del militarismo...
Julius Evola è il classico esempio di intellettuale (da me anche apprezzato) "filofascista" che faceva parte di un "altro" fascismo...

Per "fascismo" si può anche intendere una corrente di esaltazione della virilità eroica dell'uomo, virilità che non per forza si traduce in guerra o regime totalitario... Se si leggono le opere di Evola, si legge una esaltazione patriottica dell'uomo che costruisce se stesso, esaltando quella virilità intellettuale, ginnica e artistica dell'uomo che "vuole, ma soprattutto vuole volere"...

Ma allora da questo punto di vista nemmeno tutta l'ariosofia che precedette il socialnazionalismo era per necessità aggressiva e negativa...
Dubito che molti dei membri della Società Thule avessero in mente una guerra o di fare un olocausto, sebbene fossero dei razzisti e degli antisemiti... Erano razzisti e antisemiti, ma innocui nei loro sproloqui da salotto.
Le loro erano dannose chiacchiere da salotto di quattro imbecilli fino a che non furono concretizzate da un pirla austriaco con i baffetti e un testicolo solo...


Ma se si vuole definire nazismo e fascismo, non si possono non considerare i loro principali "profeti", rispettivamente Hitler e Mussolini...

E questo anche perchè molti neonazisti o neofascisti quando pensano a "nazismo" o "fascismo" di fatto si ispirano a queste due figure...

Di certo non pensano ai fascisti che non opposero resistenza all'arresto di Mussolini, o ai nazisti che non erano più in sintonia con l'esasperazione senza speranza dell'ideologia e della Guerra da parte di Hitler e che ad un certo punto lo volevano anche sostituire (vedasi operazione valchiria)...


p.s. Ma tutta questa difesa storica dell'ideologia fascista da dove viene? Qualche rimpianto o nostalgia dei "gloriosi" anni del fascismo? Spero di no...

p.p.s. Una ideologia possiede già in germe i cattivi ingredienti che, in determinate condizioni, la porteranno a comportarsi come un regime totalitario e violento... Se una ideologia possiede elementi che valorizzano il valore bellico e marziale, l'orgoglio nazionale esasperato, il disprezzo per gli elementi estranei alla propria cultura nel proprio paese e la mancanza di possibilità al dialogo... Questi ingredienti di base rimangono sempre alla base di un potenziale intollerante e violento che prima o poi si manifesterà in presenza di certe condizioni e occasioni... Se il seme è di un certo tipo, prima o poi, quando "pioverà" o cadrà su un terreno fertile adatto, darà i frutti che è nella sua natura dare... nazionalismo esasperato, valorizzazione della "virtù" delle armi, timore e disprezzo delle altre culture diverse dalla propria nel proprio paese, mancanza di tolleranza e dialogo... tutte queste premesse portano quasi sempre a frutti violenti e degenerati...

Si può provare a distinguere tra ideologia fascista e regime fascista... ma non si può negare che il percorso dell'ideologia fascista porta quasi in modo naturale alla concretizzazione verso un regime totalitario o verso una nazione governata da una destra che poco ci manca ad esserlo... Se poi a voi fa piacere una simile strada, allora gioite, perchè sembra che stiamo riprendendo di nuovo questa direzione, tra nazionalismi idioti, limitazioni alle libertà e xenofobie che ritornano...



Il nome è una cosa importante solo per il marketing, soprattutto nelle ideologie, l' ideologia in se esisteva già , era nata dal unione di varie idee , mussolini si limitò a cavalcare l' onda , invece il nazismo fu creato da hitler in buona parte quindi è una sua creatura(hitler stravolge i pensieri di Nietzsche e Wagner) , mussolini fu solo un opportunista (come molti politici daltronde).
Su maometto il discorso è diverso perchè maometto fu ideatore del islam, mussolini invece si limitò a sfruttare un ideologia che era praticamente già creata , lui non inventò niente .

PS da come lo hai segnalato sembra che credi poco alle influenze socialiste sul fascismo, invece il fascismo è un movimento molto vicino al socialismo, le politiche sociali erano molto più vicine alla sinistra che ai liberali, è anche uno dei motivi per cui il regime è riuscito a durare vent' anni senza scossoni.

Risposta al tuo primo p.s.
La difesa del ideologia fascista viene dal fatto che di solito si fa l' errore di pensare ai fascisti come violenti xenophobi, questo è un errore perchè molti che si dichiarono fascisti sono persone civili che non utilizzerebbero mai la violenza almeno che non fosse minacciata direttamente la loro vita , e sinceramente ho trovato raro fra coloro che si rifanno al fascismo ideali xenophobi o homophobi, la maggior parte dei fascisti che ho incontrato sono persone equilibrate che guardano agli ideali socialisti del fascismo e al desiderio di ordine e sicurezza da ottenere in modo civile e lasciando i diritti , tutto l' incontrario di quello che comunemente viene detto sul fascismo.

Mulkarn
00martedì 13 luglio 2010 23:43
GlaucopideSophia1, 13/07/2010 22.35:



La difesa del ideologia fascista viene dal fatto che di solito si fa l' errore di pensare ai fascisti come violenti xenophobi, questo è un errore perchè molti che si dichiarono fascisti sono persone civili che non utilizzerebbero mai la violenza almeno che non fosse minacciata direttamente la loro vita , e sinceramente ho trovato raro fra coloro che si rifanno al fascismo ideali xenophobi o homophobi, la maggior parte dei fascisti che ho incontrato sono persone equilibrate che guardano agli ideali socialisti del fascismo e al desiderio di ordine e sicurezza da ottenere in modo civile e lasciando i diritti , tutto l' incontrario di quello che comunemente viene detto sul fascismo.




Ho ben presente del genere di cui parli... io stesso ho uno zio, fratello di mio padre, che è "fascista" in senso costruttivo e per nulla xenofobo (dato che si occupa proprio di studiare le altre culture, e ama viaggiare e adattarsi ai costumi e ai folklori locali)

Ho anche citato Julius Evola, che leggo anche con piacere...

Tuttavia io la vedo in senso contrario... Sono questi che dici tu quelli rari, mentre la maggior parte sono teste calde xenofobe, omofobe e con l'ideale che la migliore virtù è la forza.

Riguardo l'influsso del socialismo sul fascismo... è innegabile... anche interessante nella propria politica dell'assistenzialismo e delle politiche sociali...

Ma è l'aggiunta dell'ingrediente nazionale e nazionalista la famosa "mela marcia", nonchè il "quid" che rende il fascismo completamente altra roba rispetto al socialismo...

Se si vuole riproporre il fascismo soltanto nelle sue politiche sociali e sui temi di lavoro, assistenzialismo ecc ecc, allora d'accordo... ma allora tanto vale la pena parlare di socialismo...

Se si vuole parlare di fascismo solo in quanto affezione ai concetti ed ideali di patria, famiglia e "mos maiorum" ...allora parliamo di un qualunque partito della destra o di centrodestra cattolico tradizionalista...

Il tema centrale di questa discussione invece è che è proprio il nazionalismo l'elemento marcio, la deriva del socialismo che diventa fascismo...

Ed è sempre la tematica nazionale e autoritaria che porta alla degenerazione totalitaria...

Prova a descrivermi le differenze principali tra socialismo "liscio" e fascismo... cosa aggiunge il fascismo? La componente nazionalistica, appunto.

I partiti nazionalisti sono a priori sempre pericolosi e degenerano molto facilmente in totalitarismi...

il socialismo è una ideologia generica, una parola usata e abusata da sinistra e da destra, una parola che significa tutto e niente. In breve è definibile "socialismo" l'ideologia che pone il bene ed i valori della comunità, ovvero il sociale, prima di quelli individuali (come anche nel comunismo). La comunità precede il singolo, con tutte le conseguenze sul piano delle scelte politiche, economiche, culturali, ecc. ecc..
Sotto questo aspetto può dirsi che il fascismo abbia avuto una forte connotazione socialista (del resto Mussolini nasce come socialista), ma, questa tendenza, in realtà non era quella prioritaria, trovandosi all'origine del pensiero fascista non la generica comunità sociale ma bensì lo Stato come espressione politica della Nazione (spiritualmente e fisicamente intesa).
Lo Stato e l'elemento "nazionale" precedono quello "sociale", e parlare di socialismo diventa a quel punto fuorviante.

Inoltre il fascismo è sempre stato a favore delle soluzioni militari, al contrario di altre forme di pensiero più inclini al dialogo e al pacifismo. Gli intellettuali fascisti sono anche quelli che ci hanno stressato parlandoci delle virtù della guerra e di quanto fosse bello morire per la patria combattendo questa o quella guerra... Mussolini è anche il genio che disse "tanti nemici, tanto onore", modo geniale per fare sembrare virtuoso e onorevole il fatto di stare in realtà sul cazzo a tutti per il proprio antipatico e aggressivo modo di fare... E Mussolini fu cacciato dal partito socialista anche per il fatto che quest'ultimo (Mussolini) era favorevole alla guerra.
Ci sarebbe da domandarsi come mai i simpatizzanti del fascismo vantino parentela con il socialismo, mentre i socialisti disconoscono ogni parentela con il fascismo anche solo per considerarlo loro figlio degenerato...

Anche il nazismo nasce come nazionalSOCIALISMO

Come vedi, il socialismo è una parola molto abusata che ormai significa tutto e niente...

Serve ai partiti nazionalisti per sembrare meno brutti e antipatici di quello che sono...

Inoltre tutti i partiti fascisti o "nazional-socialisti" (definizione che calzerebbe anche al fascismo italiano: nazionalsocialismo) nati in europa sono da sempre portatori della pretesa e presunzione della "superiore civiltà", della "superiore cultura", della "superiore ideologia politica"... Tutta questa presunzione di "superiorità" è un altro degli ingredienti che porta prima o poi a cozzare contro qualcuno attirando le antipatie altrui, e futuri germi di conflitti con altre culture e nazioni sparse nel mondo...

La straffottenza nazionalistica o ideologica prima o poi crea sempre un nemico da qualche parte...

Ecco perchè tutto ciò che pende troppo verso destra è da condannare e da dichiarare fuorilegge...

E per estrema destra intendo anche l'estrema sinistra... dato che l'estrema sinistra si traduce sempre in un regime di estrema destra...

Avevano ragione i taoisti... ogni estremo si trasforma nel suo contrario...

L'inclinazione naturale di ciò che è ad estrema destra è sempre inevitabilmente il totalitarismo, il controllo, l'abolizione del dialogo e un partito unico che decide per tutto e tutti, che manipola propagandisticamente l'informazione e che proibisce le altre forme di pensiero...

Sia l'estrema sinistra che l'estrema destra partono dal concetto che la società e la nazione sono più importanti dell'individuo, ed arrivano ad essere la negazione dell'individuo in nome dell'ideologia o dello Stato (concetto più caro alla sinistra... la destra invece è più affezionata al concetto di Nazione).

Invito a riflettere sul fatto che estrema destra ed estrema sinistra sono due estremi che si toccano formando un cerchio e portando alla stessa identica merda... la si può definire merda rossa o merda nera, ma si tratta della stessa identica cosa con due nomi diversi... Esse agiscono nello stesso modo, portano allo stesso sbaglio totalitario, portano allo stesso risultato... la differenza è pura illusione semantica...
Estrema destra ed estrema sinistra SONO LA STESSA COSA. L'unica differenza è che la destra aggiunge anche la presunzione dei discorsi nazionali... I regimi totalitari comunisti invece se non altro hanno il presupposto di pensare che tutti gli uomini sono uguali e che non ci sono nazionalità, culture e religioni migliori di altre... Ma tolta questa unica differenza a favore della sinistra, per il resto sono la stessa identica merda...


Fulcherio,
00mercoledì 14 luglio 2010 01:02
Re:
Mulkarn, 13/07/2010 22.30:



Io più che come l'eccezione che conferma la regola, lo vedo come la dimostrazione che è possibile appunto poter fare come lui...
considera che ci sono un sacco di persone che non riescono a scappare sapendo che tutti quelli che rimarranno saranno schiavi o stranieri in terra propria...

Se l'unica azione ad una invasione fosse andarsene tutti via, questo si tradurrebbe nel fatto che essere invasori è assai vantaggioso e redditizio... Come risultato le nazioni con mire espansionistiche continuerebbero a conquistare altre nazioni, visto che tutti se ne andrebbero lasciandoli fare indisturbati...

Inoltre se invadono la tua nazione, forse puoi fuggire tu, forse può fuggire un altro... ma non può fuggire un'intera nazione... dove andrebbe? a cercare rifugio in un'altra nazione? Eppure se non sbaglio siamo gli stessi che ultimamente si lamentano del fatto che arrivino altri popoli a cercare rifugio e una nuova vita qui da noi...



Quindi se una nazione viene invasa, colonizzata o dominata da un'altra nazione straniera... forse possono fuggire un paio di persone, ma non possono scappare tutte.
E non tutti si sentono di lasciare gli altri a marcire in un paese conquistato e invaso... L'unica soluzione rimane in ogni caso riconquistare la propria identità... ovviamente quasi sempre questo si concretizza sotto la forma di un movimento nazionalista...

Il nazionalismo nasce sempre da due sentimenti: la paura o la frustazione... La paura da parte di potenti nazioni che temono di essere invase da influenze culturali esterne, dai cosiddetti "barbari" (l'occidente che ha la fobia di essere invaso dai sovietici, dai musulmani o dai marziani è il classico esempio)... e la frustazione da parte di nazioni non potenti che vivono sotto il dominio e controllo di un'altra nazione senza potersi sentire libere... Il nazionalismo che nasce dal pregiudizio e dal timore dello straniero visto come "mostro" che vuole mangiarci è una roba da stupidi idioti... Ma quello che deriva dalla frustazione di non essere liberi, io lo comprendo e lo capisco...






l'india la conosco un pochino e posso dirti che anche loro tengono sentimenti nazionalistici molto forti, a volte anche eccessivi, piccole guerre e scontri di confine con cina e pakistan fino a un decennio fa erano la norma, contro la cina ad es. si presero una scoppola mica da ridere, il bangladesch-ex pakistan orientale- venne praticamente liberato dall'india nel 1970

quando scrivo che in caso di guerra scapperei dagli esquimesi è un modo per dire che il concetto di libertà non riesco proprio a coniugarlo con l'ideale nazionalistico,vi troverei una relazione più probabile con un ideologia politica, ma nazionale proprio no.

il concetto di identità, anche individuale, è strettamente collegato a un ideale nazionalistico, condivido, ma è comunque riduttivo.

se io posso parlare la mia lingua(scuole, bilinguismo ecc..) entro i confini di uno stato che esprime un altra cultura dominante non mi serve l'indipendenza per fortificare un senso di appartenenza nazionale, se succede vuol dire che la mia nazione ha un senso di identità fragile che cerca conferme nel nazionalismo , molto pericoloso.

la paura dell'altro è una spia che ci avverte, ci avverte di non essere più sicuri della nostra identità , abbiamo paura di perderla e per questo reagiamo in maniera violenta e xenofoba.

se siamo sicuri di ciò che rappresentiamo e siamo allora siamo anche capaci di confrontarci con l'altro senza paura di perderci nel mare magnum della globalizzazione, che è innanzitutto globalizzazione di merci, scambi commerciali, non certo liquefazione della nostra identità culturale.


------------------------------
Io più che come l'eccezione che conferma la regola, lo vedo come la dimostrazione che è possibile appunto poter fare come lui...

---------------------------------

già, ma allora bisognerebbe essere come lui, e qua c'è li metto pure io i puntini di sospensionine.....
Xostantinou
00mercoledì 14 luglio 2010 08:48
ma non si parlava di massoneria? come volevasi dimostrare si è degenerati in un OT spaventoso...
Sebastianus
00domenica 6 marzo 2011 20:38
Signoraggio
Questo bizzarro avvocato con difetti di pronuncia, fa pubblicizzare i suoi libri dai personaggi più chiacchierati e odiati del momento. Sono spot inquietanti [SM=g27981] da far pensare che ci sia dietro una strategia per attirare pubblico:



Quasi metà del libro è scaricabile dal sito di quest'uomo, e inoltre nel sito e nei video c'è tutto il significato del libro... Quindi anche la vendita del libro non sembra l'obiettivo primario.
Tant'è che c'è una discussione di ben 6 video tra lui, Sara Tommasi e Aida Yespica sul Signoraggio Bancario:



Qui la sua versione sugli attacchi ai suoi spot e libri



Qui presenta il suo movimento fermiamolebanche



L'attività sembra risalire al millennio passato:



Ci è o ci fa?
Fulcherio,
00giovedì 10 marzo 2011 19:57


noo, anche quà!!, il libro letto anche dalla bonazza di latina [SM=x1140476]

delitto e castigo può rimanere tranquillo nello scaffale che prima mi devo ASSOLUTAMENTE leggere "il labirinto femminile" [SM=g27964]

Sebastianus
00sabato 2 aprile 2011 15:56
Massoneria Italiana
Lista P2

it.wikipedia.org/wiki/Lista_degli_appartenenti_alla_P2
Compare il nostro silvio berlusconi, anche se a suo tempo egli si tirò fuori dalla cosa.
Dopo anni di governo di silvio berlusconi il signor licio gelli (ex-capo della p2) dichiara:

«Ho una vecchiaia serena. Tutte le mattine parlo con le voci della mia coscienza, ed è un dialogo che mi quieta. Guardo il Paese, leggo i giornali e penso: ecco qua che tutto si realizza poco a poco, pezzo a pezzo. Forse sì, dovrei avere i diritti d'autore. La giustizia, la tv, l'ordine pubblico. Ho scritto tutto trent'anni fa in 53 punti»

I video su Youtube si sprecano. Articoli e Wikipedia sono disponibili sulla rete . Chi vuole sapere ha i mezzi per informarsi.

la VERITA' è che siamo in un regime MASSONICO... La dittatura dolce.



Dave_Bass
00lunedì 4 aprile 2011 20:39
Interessante discussione che dondola dolcemente sulla via della partenza.
"Prima sono cittadino del mondo,poi sono cittadino del mio paese"
E' così,con un cosmopolitismo non assoluto,che si dovrebbe vedere il mondo.L'orgoglio non è per forza una cattiva cosa e nemmeno lo è il nazionalismo,se ciò che si fa attraverso esti due si fa per rendere la situazione propria ed estranea migliore.Non si può vedere un mondo senza odio,quindi tutto ciò che ne deriva,nè un'ideologia ove vige solo la pace,poichè questo è realmente utopico.Non siate realmente stupidi,chi mai,con tale bontà d'animo,"rispettabilissima",che amasse il mondo e chi vi abita non è mai stato fregato o soggiogato da chi punta al proprio taschino?Chiunque punti all'ideale dell'assoluto nel proprio ideale cadrà sempre e categoricamente nell'esasperazione di quest'ultimo,prima o tardi,il torto e cioè l'esasperazione di esto medesimo ideale,verrà e ciò non porterà che nulla di negativo.Bisogna prender su il fiorentino similmente definito a Diogene (il cinico((Niccolò Machiavelli)) per capire come il mondo va e dovrebbe andare.Il punto fondamentale della vita è l'equilibrio che v'è in essa,poichè è solo tramite l'equilibro che essa può raggiungere la propria perfezione,nulla v'è di perfetto nell'assoluto,riferito a qualsiasi ideale,nemmeno nell'amore,che scaturisce esasperando in odio,nemmeno nella pace,che scaturisce esasperando in corruzione e falsità,nemmeno nella più assoluta libertà,che scaturisce esasperando nella totale mancanza di rispetto.Lo stato perfetto ri riconosce nell'equilibrio degli ideali che ne fanno parte,essì carissimi signori miei,uno stato può essere composto da più di un ideale se chi ne fa parte s'adage(si adagia)al rispetto pe' l'altro e l'altro viceversa,cosicchè non uno,nè due nè tre ma ben una cifra proporzionale al numero di cittadini di questo medesimo stato.
Ma non sono nessuno per dirvi cosa fare e cosa pensare e credo di essere quello più di tutti ad essere uscito dal topic,rimembrate cari miei,che non si può dedicare la propria vita agli altri e non la si può dedicare nemmeno solo a se stessi,ma bisogna dedicarla un po' a noi e un po' agli altri poichè come ebbi sopradetto la perfezione sta nell'equilibrio delle cose.
Ora ritornando al tema iniziale vi posso solamente puntualizzare:
La massoneria,quella vera e propria nasce con la nascita delle chiese procattedrali poichè i primi e veri massoni erano i vari scalpellini e architetti facenti gruppo di "congregazioni di muratori",ricordo anche che essendo la costruzione delle cattedrali e dei duomi molto durature addirittura v'erano a costruire più d'una generazione di scalpellini e ciò portava ad una ramificazione di questa massoneria,ciò che viene dopo è solo una conseguenza scaturita da una causa,cionondimeno non significa che la massoneria su cui voi discutevate fosse falsa,ma significa che è solamente un qualcosa d'aggiuntivo e "lato" a ciò che era.
Vi chiedo umilmente scusa se non appieno avete colto il significato delle mie parole e spero che nessuno mi sia inimicato d'altronde non sono qui per discutere ma solo per "dare aria" al vostro bellissimo dialogo.
grazie infinite

Fulcherio,
00domenica 17 aprile 2011 20:45
Re:
Dave_Bass, 04/04/2011 20.39:

Interessante discussione che dondola dolcemente sulla via della partenza.
"Prima sono cittadino del mondo,poi sono cittadino del mio paese"
E' così,con un cosmopolitismo non assoluto,che si dovrebbe vedere il mondo.

R : non lo so come si dovrebbe vedere il mondo però mettila in ordine anche inverso e mi starebbe bene.

L'orgoglio non è per forza una cattiva cosa e nemmeno lo è il nazionalismo,se ciò che si fa attraverso esti due si fa per rendere la situazione propria ed estranea migliore.

R : criptico ed ermetico, non ciò capito una mazza


Non si può vedere un mondo senza odio,

R :senza odio(altra faccia dell'amore) no, ma forse con meno violenza sarebbe meglio e poi anche che non fregassero bellissimi gatti(mi hanno appena rubato un gatto bellissimo [SM=g27979] , con la sola punta della coda bianca e i calzini pure [SM=g27969] ) fottuti bastardi di merda, il mondo si è riempito di stronzi [SM=x1140428] , eccetto i presenti che non rubano gatti altrui.


quindi tutto ciò che ne deriva,nè un'ideologia ove vige solo la pace,poichè questo è realmente utopico.Non siate realmente stupidi,chi mai,con tale bontà d'animo,"rispettabilissima",che amasse il mondo e chi vi abita non è mai stato fregato o soggiogato da chi punta al proprio taschino?


R : spero che un giorno per la sola logica della nostra potenza tecnologica possano cambiare in bene le cose altrimenti siamo fottuti.

Chiunque punti all'ideale dell'assoluto nel proprio ideale cadrà sempre e categoricamente nell'esasperazione di quest'ultimo,prima o tardi,il torto e cioè l'esasperazione di esto medesimo ideale,verrà e ciò non porterà che nulla di negativo.Bisogna prender su il fiorentino similmente definito a Diogene (il cinico((Niccolò Machiavelli)) per capire come il mondo va e dovrebbe andare.Il punto fondamentale della vita è l'equilibrio che v'è in essa,poichè è solo tramite l'equilibro che essa può raggiungere la propria perfezione,nulla v'è di perfetto nell'assoluto,riferito a qualsiasi ideale,nemmeno nell'amore,che scaturisce esasperando in odio,nemmeno nella pace,che scaturisce esasperando in corruzione e falsità,nemmeno nella più assoluta libertà,che scaturisce esasperando nella totale mancanza di rispetto.Lo stato perfetto ri riconosce nell'equilibrio degli ideali che ne fanno parte,essì carissimi signori miei,uno stato può essere composto da più di un ideale se chi ne fa parte s'adage(si adagia)al rispetto pe' l'altro e l'altro viceversa,cosicchè non uno,nè due nè tre ma ben una cifra proporzionale al numero di cittadini di questo medesimo stato.
Ma non sono nessuno per dirvi cosa fare e cosa pensare e credo di essere quello più di tutti ad essere uscito dal topic,rimembrate cari miei,che non si può dedicare la propria vita agli altri e non la si può dedicare nemmeno solo a se stessi,ma bisogna dedicarla un po' a noi e un po' agli altri poichè come ebbi sopradetto la perfezione sta nell'equilibrio delle cose.
Ora ritornando al tema iniziale vi posso solamente puntualizzare:
La massoneria,quella vera e propria nasce con la nascita delle chiese procattedrali poichè i primi e veri massoni erano i vari scalpellini e architetti facenti gruppo di "congregazioni di muratori",ricordo anche che essendo la costruzione delle cattedrali e dei duomi molto durature addirittura v'erano a costruire più d'una generazione di scalpellini e ciò portava ad una ramificazione di questa massoneria,ciò che viene dopo è solo una conseguenza scaturita da una causa,cionondimeno non significa che la massoneria su cui voi discutevate fosse falsa,ma significa che è solamente un qualcosa d'aggiuntivo e "lato" a ciò che era.
Vi chiedo umilmente scusa se non appieno avete colto il significato delle mie parole e spero che nessuno mi sia inimicato d'altronde non sono qui per discutere ma solo per "dare aria" al vostro bellissimo dialogo.
grazie infinite





Fulcherio,
00lunedì 18 aprile 2011 08:33
Re: Re:


Chiunque punti all'ideale dell'assoluto nel proprio ideale cadrà sempre e categoricamente nell'esasperazione di quest'ultimo,prima o tardi,il torto e cioè l'esasperazione di esto medesimo ideale,verrà e ciò non porterà che nulla di negativo.Bisogna prender su il fiorentino similmente definito a Diogene (il cinico((Niccolò Machiavelli)) per capire come il mondo va e dovrebbe andare.Il punto fondamentale della vita è l'equilibrio che v'è in essa,poichè è solo tramite l'equilibro che essa può raggiungere la propria perfezione,nulla v'è di perfetto nell'assoluto,

R :l'assoluto secondo te sarebbe antitetico all'equilibrio perfetto?, o non è forse il superamento di questo limite che è appunto l'equilibrio. L'assoluto è l'abbandonarsi, tutt'altra cosa è un azione di equilibrio che implica autocontrollo, ma l'autocontrollo ha il limite di non saper sognare. L'aspetto onirico della faccenda, che fa parte imprescindibile dell'umano", viene negata dalla tua visione delle cose.


riferito a qualsiasi ideale,nemmeno nell'amore,che scaturisce esasperando in odio,nemmeno nella pace,che scaturisce esasperando in corruzione e falsità,nemmeno nella più assoluta libertà,che scaturisce esasperando nella totale mancanza di rispetto.Lo stato perfetto ri riconosce nell'equilibrio degli ideali che ne fanno parte,essì carissimi signori miei,uno stato può essere composto da più di un ideale se chi ne fa parte s'adage(si adagia)al rispetto pe' l'altro e l'altro viceversa,cosicchè non uno,nè due nè tre ma ben una cifra proporzionale al numero di cittadini di questo medesimo stato.


Ma non sono nessuno per dirvi cosa fare e cosa pensare e credo di essere quello più di tutti ad essere uscito dal topic,rimembrate cari miei,che non si può dedicare la propria vita agli altri e non la si può dedicare nemmeno solo a se stessi,ma bisogna dedicarla un po' a noi e un po' agli altri poichè come ebbi sopradetto la perfezione sta nell'equilibrio delle cose.


R : edificante panegirico, molto ben scritto ma la pratica credo sia altra cosa

La massoneria,quella vera e propria nasce con la nascita delle chiese procattedrali poichè i primi e veri massoni erano i vari scalpellini e architetti facenti gruppo di "congregazioni di muratori",ricordo anche che essendo la costruzione delle cattedrali e dei duomi molto durature addirittura v'erano a costruire più d'una generazione di scalpellini e ciò portava ad una ramificazione di questa massoneria,ciò che viene dopo è solo una conseguenza scaturita da una causa,cionondimeno non significa che la massoneria su cui voi discutevate fosse falsa,ma significa che è solamente un qualcosa d'aggiuntivo e "lato" a ciò che era.
Vi chiedo umilmente scusa se non appieno avete colto il significato delle mie parole e spero che nessuno mi sia inimicato d'altronde non sono qui per discutere ma solo per "dare aria" al vostro bellissimo dialogo.
grazie infinite

grazie a te per l' interessante contributo

Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 02:08.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com