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In generale, tendo a formare eserciti solo all'ultimo momento, in risposta a un attacco, attingendo alle regioni immediatamente confinanti la zona di guerra. Cerco di reclutare le migliori unità disponibili, privilegiando lancieri e tiratori di qualità: penso che contro i tanto odiati arcieri a cavallo non ci sia arma migliore di arcieri o balestrieri appiedati, difesi da una fitta selva di lance; sfiancarsi per inseguirli, disperdendo l'armata e riducendo i propri soldati a puntaspilli, non fa per me. La cavalleria è quella più pesante possibile: per distruggere quella nemica e sfondare le linee avversarie. Neanche io uso cavalleggeri: li trovo inutili, oltre che deboli come gattini.
Con la tregua, congedo ila maggior parte delle unità, conservando solo le truppe di qualità elevata, se hanno guadagnato 4 o 5 livelli di esperienza. Mantenere armate numerose in tempo di pace mi sembra un'incredibile spreco di risorse. Spesso risparmio solo i cavalieri pesanti - Francesi, di Tolosa, del Santo Sepolcro, Teutonici eccetera - che girano per il regno e sono periodicamente riaddestrati, e i fanti scelti, qualora abbiano maturato molta esperienza o non siano facilmente reclutabili (ad esempio, i cavalieri francesi appiedati).
Per il controllo dell'ordine pubblico utilizzo le unità più scarse ed economiche, rimpolpate, come sempre all'ultimo secondo, se si prospetta un assedio. Solo nella capitale continuo a reclutare le unità d'élite, che a volte invio nelle regioni a rischio.
Considerati i tempi di spostamento, non costruisco a tavolino un esercito regolare con truppe scelte dai quattro angoli dell'impero. O meglio, lo faccio solo in casi estremi, quando sto pianificando un'invasione, una crociata o una battaglia campale contro i Mongoli. Di solito le mie fortezze e città mi permettono di allestire in poco tempo un discreto esercito, capace di cavarsela nella maggior parte delle situazioni.
[Modificato da Aegon_Targaryen 20/12/2012 17:08]


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