00 14/05/2012 01:08
Campagna con i Norvegesi (Molto diff./ estrema)
E' la prima volta che scrivo una cronaca di una mia campagna in quanto pur essendo "folle" per la saga Medieval, non ero a conoscenza di questo sito (o simili)

Purtoppo non posso nè sono in grado di caricare immagini in quanto: 1) non ne sarei capace 2) gioco sul pc di mio fratello e scrivo dal mio vecchio trattore :D

Come detto-essendo la prima volta che mi cimento in una cronaca -spero innanzitutto di non annoiarvi e di arrivare il più lontano possibile sia nella campagna sia nella descrizione. In particolare apprezzerei molto eventuali consigli/critiche costruttive su come scriverla (e anche-ovviamente- sulle future mosse da fare nel gioco ;) )

Introduzione

Annus Domini 1155. Konge Inge Gille è il Re del popolo norvegese. Figlio minore del grande Olaf II Haraldsson -ricordato per aver iniziato il processo di estirpazione dei riti pagani e per la conseguente conversione al cristianesimo del popolo. Alla sua morte conseguì una violenta lotta per la successione al trono tra i suoi tre figli i quali, grazie ad un'antichissima norma, erano tutti ritenuti eredi legittimi e ciò ebbe come logica conseguenza una sanguinosa guerra civile fratricida. Il più giovane dei tre fratelli, Konge Inge Gille della dinastia Haraldsson, ebbe, appunto, la meglio sui suoi fratelli, Jarl Eystein della dinastia degli Eysteinsson e Jigura Munn discendente dei Sigurdsson. Sul giovane Re incombeva un compito arduo: amalgamare sotto un unico vessillo il popolo ancora scosso dai postumi delle lotte intestine e conquistare la sua fedeltà , completare il processo di cristianizzazione iniziato dal padre e infine difendere l'indipendenza Norvegese minacciata dai popoli confinanti, Svedesi e soprattutto Danesi.

Konge Inge Gille, grazie alle sue indubbia propensione al governo e alla sua intelligenza, avvia fin da subito una polita dal sapore nuovo. Comprende che le lotte, gli inganni e le invidie tra le casate nobiliari non fanno altro che indebolire il regno e renderlo vulnerabile; la legge della spada e del più forte deve essere, almeno per ora, abbandonata e sostituita con l'arte della diplomazia e delle alleanze sia interne che esterne. D'altronde proprio grazie alle sue qualità era riuscito ad ottenere il regno: si era alleato con entrambi i fratelli a loro insaputa e ordendo ad arte inganni, screditando in silenzio la loro autorità, li aveva spinti l'uno contro l'altro. In tal modo li aveva indeboliti senza indebolirsi e senza esporsi troppo agli occhi del popolo, attendendo paziente l'occasione giusta. Questa si era presentata dopo una delle più sanguinose battaglie tra le due fazioni contendenti che portò la nobiltà e il popolo, stanchi della lotta tra fratelli, a prendere la decisione di nominare un reggente; e chi poteva essere più adatto a ricoprire tale ruolo se non Konge Inge Gille? Lui che rimanendo in disparte, appariva il più pacifico e quindi il più adatto a riportare un periodo di tranquillità. Il piano del nuovo Re era stato perfetto. Aveva fatto le mosse giuste e aveva ottenuto il Potere supremo.

Diplomazia, Commerci, Assassinii

Come primo atto il Re, per guadagnarsi la fedeltà dei fratelli e delle loro casate, concede a Jarl Eystein il governo e titolo della capitale Bergen; mentre a Sigurd Munn, quello di Tonsberg. Successivamente si concentra sui rapporti con i popoli confinanti. Più volte offre la tregua agli Svedesi, più volte ottiene il rifiuto giustificato da pretese assurde non soddisfatte. Dato che gli Svedesi erano in guerra anche con i Danesi, l'idea iniziale di Konge Gille era quella di allearsi con loro in funzione anti-danese, ma dovette gioco-forza, dato il rifiuto di cessazione delle ostilità, mutare la sua politica; si rivolse così agli stessi Danesi con i quali strinse prima rapporti commerciali e poi nel 1157 firmò un patto di alleanza almeno fino alla completa sconfitta degli Svedesi.
Nello stesso anno Konge Inge Gille ottiene il suo più importante successo diplomatico: Sua sorella Brigida Haraldsdotter viene offerta in sposa a Federico I Barbarossa Re del Sacro Romano Impero Germanico, in cambio di una dote di 900 bisanti pagati in 3 anni. L'impero era diventato amico. Il mostro d'oltremare non faceva più paura. Era un'alleanza che guardava con lungimiranza al futuro.... guardava ai Danesi.

Nei primi anni di governo viene totalmente sospesa la politica militare, ci si limita a tener d'occhio gli scontri fra Svedesi e Danesi senza intervenire; mentre ci si concentra nella costruzione di Mercati, Empori, ampliamento dei terreni coltivabili, disboscamento, conversione al cristianesimo dell'intera popolazione. Jarl Eystein in pochi anni fa di Bergen una capitale ricca e florida.
Nel 1161 accade un episodio che farà mutare la politica verso la Danimarca: Da ormai due anni andava avanti l'assedio di Skara da parte della Danimarca. Il governatore Svedese Karl Sverkersson, nonostante fosse stato abbandonato dal suo stesso popolo che non veniva in suo soccorso inviando rinforzi, si rifiutava fermamente di cedere il castello in mani danesi, più volte aveva urlato al di là delle mura che preferiva l'inferno alla resa!
Le sue elevate doti militari gli avevano permesso di infliggere dure perdite ai danesi che proprio nell' inverno del 1161 avevano subito la più dura delle sconfitte e sembravano voler mollare la presa almeno fino all'estate successiva. Konge Inge Gille volle prendere l'occasione al volo: mise insieme una piccola armata anche male equipaggiata e partì alla volta del castello di Skara, ormai difeso da meno di 400 uomini. Durante l'assedio però giunsero notizie di scorribande di un'armata danese nella regione di Tonsberg. Konge Inge Gille fu costretto a levare l'assedio e a forzare la marcia per rientrare il più velocemente possibile entro i confini a difesa di Torsberg.
In quel momento dovette prendere una decisione difficile: aveva la secca alternativa tra l'attaccare l'armata Danese e rompere così l'alleanza, oppure fingere di credere alle scuse ufficiali danesi: cioè che si trattava di un errore del capitano dell'armata che nel mettere a ferro e a fuoco i villaggi e i campi svedesi non si "era avveduto di aver sconfinato in territorio norvegese". Konge Inge Gille, consapevole della superiorità militare danese, fece buon viso a cattivo gioco. Accettò le scuse, ma capì che i danesi erano infidi e pericolosi e se non poteva combatterli sul campo di battaglia...c'erano altri metodi, meno rumorosi della guerra, ma non per questo meno efficaci.
Iniziò ad addestrare unità di fanteria con funzione difensiva e contemporaneamente inviò spie,assassini e sabotatori nelle città danesi. I primi a cadere sotto il pugnale degli assassini furono i capitani delle armate, poi tocco ai preti, poi al cardinale danese, successivamente caddero molti nobili e famigliari e infine nel 1168 fu avvelenato addirittura Konge Valdemaro I Lavard, Re di Danimarca. L'assasinio del Re gettò il regno danese in uno stato di forte disordine: la nobiltà si divise, accuse reciproche basate sul nulla spinsero il regno sull'orlo di una guerra civele.
Intanto nelle regioni danesi, gli untori norvegesi diffondevano la peste, mentre i sabotatori distruggevano chiese ed edifici auto-celebrativi per abbassare la fedeltà della popolazione . I potenti danesi dopo le pesanti sconfitte a Skara, la morte improvvisa del Re, la peste e la perdita di tanti nobili e comandanti, non apparivano più così tanto potenti. In soli 7-8 anni Konge Inge Gille era riuscito a mettere in ginocchio il regno danese senza perdere nemmeno un uomo (se non le spie ammalatesi anch'esse di peste).

La presa di Uppsala

Durante questo periodo e precisamente nel 1163 arrivano notizie di una potente armata danese in marcia verso Uppsala, cittadina svedese a sud-est di Skara, polo strategico per allargare i commerci ai popoli russi, lituani e polacchi. Konge Inge Gille non perde tempo. Se i danesi marciano su Uppsala e l'armata è veramente così gigantesca come dicono le fonti, allora non è più tempo di attendere. Uppsala deve essere norvegese. Lo stesso re salpa con 1600 uomini alla volta dell'obiettivo. Intanto Skara continua a resistere alle scaramucce danesi incapaci di portare un vero e proprio assedio sia perchè buona parte dell' esercito marcia su Uppsala, sia perchè i Nobili che conoscono l'arte della guerra e quindi capaci di organizzare un assedio sono sempre di meno, uccisi dagli assassini norvegesi.

Konge Inge Gille Sbarca nell'anno 1164 nei pressi di Uppsala. Scrutando l'orizzonte nota l'impressionante armata danese puntare sulla città. Pone senza indugio alcuno l'assedio. La città è difesa da circa 1000 uomini ben armati e pronti a difendere le mura fino allo morte, timore incutono-in particolare- i leggendari spadieri svedesi, abilissima fanteria pesante. Il governatore Erick IX Jedvarsson è uomo di grande devozione e perciò è detto "il Santo", ma non disdegna la guerra quando necessaria ed è rinomata in tutto il regno la sua abilità in tale arte. Nell'estate del 1164 i norvegesi attaccano la città, bruciando sul tempo i danesi. La battaglia è cruenta. Le frecce infuocate lanciate dagli arcieri e dalle baliste svedesi incendiano l'ariete prima che potesse avvicinarsi alle porte. Per fortuna Konge Inge Gille ne aveva fatto costruire uno di riserva. Nel frattempo le scale vengono appoggiate alle mura ai lati della porta principale. Si aprono due fronti di guerra per dividere le forze nemiche, mossa che si rivelerà decisiva nonostante le ingenti perdite subite dai male equipaggiati guerrieri norvegesi. Finalmente il secondo ariete svolge il suo compito sfondando la porta principale. Il grosso delle forze assedianti composto dalla fanteria pesante e dalla cavalleria può entrare in città e, essendo le forze nemiche inferiori di numero e impegnate su più fronti, non oppongono una grande resistenza all'invasione massiccia. Lo stesso governatore Erick IX si getta nella mischia alla testa delle sue guardie fidate per bloccare l'avanzata norvegese, ma viene colpito mortalmente dai lancieri e stramazza al suolo diffondendo il panico tra le sue truppe, molte delle quali battono in ritirata cercando la salvezza nel centro della città, ma così facendo diventano carne da macello per la cavalleria norvegese che conquista la piazza centrale e il palazzo del governatore. L'esercito è pressochè dimezzato, più di 700 uomini sono caduti, ma la città è presa. La notizia della prima conquista di Konge Inge Gille si diffonde a macchia d'olio in tutto il regno generando festeggiamenti che durano per vari giorni e notti.
La presa di Uppsala è un duro colpo non solo per il regno svedese, ma anche per quello danese che ha impegnato uomini e bisanti per una campagna rivelatasi inutile.


Skara Cade


Dopo un paio d'anni di assestamento nei quali Konge Inge Gille decide di restare ad Uppsala per frenare sul nascere le spinte ribelli interne e, contemporaneamente, si aprono i mercati ai polacchi, russi e lituani, il concilio dei nobili decide che è giunto il momento di conquistare Skara. La missione viene affidata al nuovo governatore di Bergen, il giovanissimo Eystein Meyla detto "il tirchio" figlio dell'erede al trono, coadiuvato da Haamon Sigurdsson figlio di Sigurd Munn governatore di Torsberg. Ai due giovani ma già esperti comandanti viene affidata un'armata di soli 700 uomini. Prima dell'assedio però, nel 1167, Konge Inge Gille per facilitarne la concquista commissiona l'omicidio di Karl Sverkersson governatore di Skara. Senza la sua guida, senza il suo carisma i circa 400 soldati svedesi sono in balia dell'esercito avversario. Siamo nell'inverno del 1168 e la norvegia conquista l'importante, dal punto di vista strategico/militare, castello di Skara.
L'estate dello stesso anno Dan, autoplocamatosi Re delle Lapponia, al comando di un nugolo di uomini attacca Skara. I ribelli svedesi provano a sfidare la norvegia e a riconettere all'ormai decadente regno il castello di Skara. La battaglia è violentissima, le catapulte abbattono le difese del castello distruggendo molte case ed edifici. I ribelli entrano nella fortezza giungendo sino al suo cuore accolti come liberatori dal popolo ancora fedele alla Svezia. La reazione norvegese non si fa attendere. Le cavallerie pesante del "Tirchio" e di Haanon Sigurdsson travolgono gli impreparati ribelli presi alle spalle e convinti di aver già vinto la battaglia uccidendoli tutti, compreso Dan. E' un massacro. Il popolo fugge nelle case. La Norvegia ha chiarito chi comanda a Skara e cosa accade a traditori e rivoltosi.

Dopo l'assassinio del Re di Danimarca, avvenuta nello stesso anno della conqista di Skara, Konge Inge Gille, il cui prestigio è altissimo in tutto il regno inizia a pensare di conquistare Visby, isoletta a sud di Uppsala e ultimo possedimento Svedese. Si tratta di una cittadina non ricca ma dalle enormi potenzialità essendo posizionata al centro del Baltico e delle sue generose vie commerciali marittime.