00 30/09/2013 12:40
Con questo mio breve scritto vorrei dimstrare come il manipolo sia sopravvissuto alla riforma mariana e abbia continuato ad essere l' unità tattica imprenscindibile della legione sul campo di battaglia.

In ogni libro di scuola che si rispetti c' è sempre un trafiletto dedicato all' esercito romano e alla sua evoluzione; evoluzione di cui la riforma mariana sarebbe una tappa fondamentale: dopo di essa infatti scompare il manipolo, a favore della coorte, e la legione diventa un reparto di sola fanteria pesante. Sbagliato.

Anzitutto possiamo dire -ma questo non è un mistero- che la coorte esisteva già, almeno dal tempo della seconda guerra punica, e lo stesso Polibio ne registra l' esistenza nelle sue "Storie". Essa non era che un raggruppamento di tre manipoli, e, io credo, se si usa il termine "raggruppamento", questo dice già tutto: i manipoli non erano più autonomi ma, all' interno della coorte, continuavano ad esistere! Come mai allora si passa dal sistema manipolare a quello coortale? Essenzialmente per due motivi: il primo perchè era più comodo: la coorte poteva fungere da distaccamento e sul campo di battaglia era indubbiamente più agevole, per un console, comandare 10 coorti che 30 manipoli; il secondo può esserci svelato dall' emanazione della lex Rutilia Rufa, il cui testo originale non sono riuscito a reperire, ma che nelle sue linee essenziali prevedeva l' introduzione del metodo gladiatorio nell' addestramento dei legionari. Siamo più o meno nel 110 a.C. Cosa comporta ciò? Comporta che le tre categorie dell' esercito, ovvero hastati, principi e triari, si appiattiscono fra loro e perdono, in larga misura le loro differenze: se vengono addestrate in modo uguale combatteranno anche in modo uguale, e tre manipoli di H, P e T potranno essre schierati raggruppati in una coorte. Vi sono altre ragioni che hanno portati all' "emanazione" di questa legge, di ordine sociale soprattutto, ma non le espongo qui.

Veniamo algli indizi veri e propri:

Io credo che il più importante e clamoroso, sia per l' importanza della fonte, sia per la sua affidabilità, provenga dal De Bello Gallico. Cesare ci dà un' informazione importantissima: durante la battaglia della Sambre (II, 25, 2) i suoi soldati sono pressati dal nemico, e lui se ne esce con questa trovata: << [Caesar] Laxare manipulos iussit, quo facilius gladiis utii possent >>. Cesare ordinò che si allargassero i manipoli, affinchè (i soldati) potessero usare più agevolmemte i gladii.
Credo che questo passo parli da solo e che al riguardo non ci sia bisogno di dire altro, se non che esso è importantissimo anche per un' altro motivo, che vorrei esaminare magari in un altro piccolo saggio.

Nella raccolta di iscrizioni (ILS, 2290) denominata "inscriptiones latinae selectae" , la numero 2290 è di nosrto interesse: essa è dedicata da un soldato ai suoi "buoni commanipolari". La lapide è del terzo secolo DOPO Cristo.

Ulteriori riferimenti ai manipoli si possono trovare in Ammiano Marcellino XXI 13.9 e nelle notti attiche di Aulo Gellio (mi manca il riferimento preciso)

Il terzo indizio ci è dato dalla denominazione che assumevano i 6 centurioni all' interno della coorte:

-pilus(triarius) prior
-pilis(triarius) posterior

-princeps prior
-princeps posterior

-hastatus prior
-hastatus posterior

È evidente come tale denominazione sia un esplicito richiamo non solo -e non tanto- alle tre classi di H. P. e T., ma soprattutto alla bipartizione prior/posterior che era il "marchio di fabbrica" del manipolo (su questo aspetto vorrei tornare in relazione ad un altro argomento). Tale denominazione permane per tutto l' alto impero fino all' inizio del IV secolo. (Ma in definitiva il numerus di età tardoantica non è che sia molto differente dal manipolo classico!)

Ecco, questi sono tre indizi che dovrebbero costituire una prova. Ma perchè un sacco di storici sono caduti in questo errore e hanno fatto coincidere la riforma di Mario con la fine del manipolo? Essenzialmente perchè non tutti gli storici sono storici militari, e quindi si interessena di molti altri argomenti tralasciandone alcuni: avendo notato che effettivamente la frequenza della parola "manipulus" cala enormemente da un certo periodo in poi, ne hanno dedotto che ciò stesse a significare una sua scomparsa.
Ma così non è: abbiamo visto che dei riferimenti continuano ad esserci (l' esempio di Cesare è il più clamoroso, e da solo basterebbe a convalidare questa mia -non solo mia, si veda il lavoro dell' Ars Dimicandi- ipotesi) solo si fanno più radi...questo perchè dal punto di vista tattico la coorte assunse il ruolo primario nelle battaglie: quando i generali davano degli ordini, li davano alle coorti non ai manipoli. Ma la coorte, lo abbiamo già detto, non era altro che un raggruppamento di tre manipoli. Il sistema manipolare dunqie continuava ad essere l' anima della legione.

In cosa consisteva il sistema manipolare? Vorrei parlarne in un altro topic.

Alla prossima, dite che ne pensate! [SM=x1140429]