Medieval Total War Italia

De Gesta Francorum et aliorum Hierosolimitanorum

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    sangiovannievangelista
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    00 05/05/2009 16:56
    [SM=x1140429] davide283

    Dalla cartella Tags, apro il file con photoshop e lo salvo in jpg.

    Dopo vado sul sito imageshack.us

    e il sito è abbastanza intuitivo, scegli la dimensione dell'immagine , selezioni il file da caricare e clicchi download file e lui carica il file sul server
    il sito poi apre in automatico la pagina con l'URL del file e l'anteprima.

    quando scrivi un intervento su questo forum, devicliccare nel codice FFZ il tasto IMG , ti apparirà una "striscia" in cima al monitor, qui dentro io copio l'URL del file caricato sul server.

    se clicchi su ANTEPRIMA puoi vedere se l'operazione è andata a buon fine.


    Spero di essermi spiegato in maniera abbastanza comprensibile... [SM=g27965]

    [SM=x1140429]






    "Qual vantaggio infatti avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima? O che cosa l'uomo potrà dare in cambio della propria anima?"
    Mt 16, 26
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    davide283
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    00 05/05/2009 19:26
    Re:
    sangiovannievangelista, 05/05/2009 16.56:

    [SM=x1140429] davide283

    Dalla cartella Tags, apro il file con photoshop e lo salvo in jpg.

    Dopo vado sul sito imageshack.us

    e il sito è abbastanza intuitivo, scegli la dimensione dell'immagine , selezioni il file da caricare e clicchi download file e lui carica il file sul server
    il sito poi apre in automatico la pagina con l'URL del file e l'anteprima.

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    Spero di essermi spiegato in maniera abbastanza comprensibile... [SM=g27965]

    [SM=x1140429]





    [SM=x1140430] sangiovanni ma non c'e un programma che converta l'immagine in jpg integrato in windows?

    "Ecco la' io vedo mio padre, ecco la' io vedo mia madre e le mie sorelle e i miei fratelli, ecco là io vedo tutti i miei parenti defunti, dal principio alla fine. Ecco, ora chiamano me, mi invitano a prendere posto in mezzo a loro, nella sala del Valhalla, dove l'impavido può vivere, per sempre." Il 13° Guerriero




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    sangiovannievangelista
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    00 06/05/2009 08:32
    [SM=x1140429]
    Purtroppo non lo so [SM=g27969] [SM=x1140429]





    "Qual vantaggio infatti avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima? O che cosa l'uomo potrà dare in cambio della propria anima?"
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    sangiovannievangelista
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    00 12/05/2009 14:21
    1191-1196
    Edessa (danese) Homs e Damasco prese dai franchi, la Siria in ginocchio, ma non sconfitta, si affrettò ad afferrare prontamente la tesa e pacifica mano crociata, dando tregua agli antichi dissapori
    Il Regno sotto la guida esperta di re Amalrico, si rafforzò notevolmente e riallacciò i buoni rapporti con i sultanati confinanti.
    Un insolito periodo di lunga e duratura pace, caratterizzò questi anni felici e ricchi di frutti, colmati in un matrimonio tra il principe erede Luquin e l’avvenente e vicina principessa valchiria danese.
    Il re vichingo aveva partecipato alla crociata e con lui al suo seguito la bellissima principessa risiedevano, ora, ad Edessa.

    1196 Un nuovo Papa un tedesco, venne eletto, con il favore dei molti cardinali franchi.
    Era stato appena eletto l’amico Papa, quando il pacifico re Amalrico fece un gesto che stupì i suoi sudditi e commosse lo stesso Papa e lo rese il più grande politico del tempo.

    La sua indole pacifica, la florida economia franca, modello dei mercanti orientali più abili, i rapporti cortesi con i deboli vicini, i sabotaggi di edifici pubblici ,per il malcontento nemico e gli omicidi di Imam per scongiurare il pericolo di Jhiad, non dovevano assolutamente essere intaccati.
    La sua grande e ammirata devozione, non poteva ignorare il pericolo occidentale della potenza più straordinaria dell’intera terra conosciuta: i Mori.
    Il terrore della costa Iberica e dei mari occidentali, dei mercati e delle terre assolate della Spagna, troppo prosperosi, troppo minacciosi, troppo feroci e spietati, resistevano e non solo…. Osavano contro intere nazioni, divenute esperte nei contrasti con i feroci saraceni occidentali.
    Amalrico I, chiese ed ottenne una nuova crociata, la cristianità nuovamente unita, contro i mori, contro Granata, la fortezza mora, i l luogo più insidioso, più pericoloso dal quale partivano con successo crescente le iniziative contro i nostri fratelli dei feroci predoni saraceni.
    Immediatamente
    Fu l’anziano amico e fidatissimo Bertran Tanlay reggente di quella inespugnabile fortezza che era al tempo Acri ,a prendere su di sé la croce franca e formato un poderoso esercito cui partecipavano tutti gli ordini militari presenti in terra santa (Ospedalieri Templari, Teutonici e Guardiani del S.Sepolcro) salpò dal suo amato castello per le coste iberiche.
    La flotta franca, poco armata, poco potente, ma veloce, doveva percorrere il prima possibile l’intero Mediterraneo, metà del quale, insidioso e nemico.
    Il rischio di incontrare piarti saraceni era enorme.

    L’anno successivo l’armata franca, segnata dalla Croce, tocco indenne le coste iberiche e marciò decisamente , arruolando anche armate locali, su Granata, circondata da accampamenti inglesi, aragonesi, veneziani e portoghesi e insieme ,soccorsa da un’armata mora, potente e minacciosa.
    L’inverno del 1197, i soccorsi mori, vennero sconfitti di misura dai crociati aragonesi, usciti vincitori, ma con l’armata quasi totalmente annientata.
    Bertran mise l’assedio a Granata, fece costruire i più ingegnosi arieti e torri e scale, per prendere la fortezza nemica.

    1198
    La morte sorprese il nostro amato e pacifico sovrano Amalrico che non vide compiersi l’opera da lui iniziata.
    Quasi otto anni di pace, di prosperità, di commerci fruttuosi, di alleanze strategiche e fedeli, furono il segno più evidente del glorioso Amalrico I di Gerusalemme.
    Gli successe Luquin, giovane re subito autorevole tra il popolo, pretendente al Regno di Danimarca , fine di gusti religioso e astuto.
    In quest’anno, nella calda estate iberica, in una giornata uggiosa e afosa, Bertran Tanlay comandò l’attacco di Granata, al nostro fianco l’amico Regno portoghese.




    Bertran dispose l’esercito in maniera tale da impegnare il nemico su più fronti, e in posizioni di confine rispetto al forte e amico esercito portoghese.




    L’armara principale



    Il contingente per dissolvere le forze nemiche



    I nemici dovettero appostarsi e sorvegliare le mura più esterne della fortezza.



    Per evitare la distruzione dell’ariete, anche qui, le armi d’assedio avanzarono parallele, solo una era destinata alle porte, l’altra






    I nostri avanzavano…. Ma a che prezzo




    Arrivammo anche sulle mura, in un punto scoperto dalla guarnigione mora



    Quand’ecco il plotone di rinforzi saraceni, sfuggito agli occhi di Bertran e dei suoi, comparvero all’improvviso alle spalle dei nostri coraggiosi fratelli



    Si batterono da eroi e la spuntarono.




    Anche la piccola armata era stata colta di sorpresa dai mori che avevano fatto una sortita nascosta e insidiosa con cavalieri punto armati



    I lanceri templari caricarono il nemico, costringendolo alla fuga



    I nostri, sfondate le porte cedettero il passo agli amici portoghesi, quanti supprusi e quante ingiustizie, il loro glorioso popolo aveva dovuto subire dai barbari invasori.



    Tutti qui per vedere la disfatta mora di Granata



    Ad una simile vista, anche i più coraggiosi soldati nemici non resistettero alla tentazione della fuga,



    E ci aprirono le porte della cittadella fortificata.


    Vinta la resistenza all’ingresso ,dovevamo conquistare le mura.



    La stupenda armata degli ordini militari, non venne impiegata, a loro sarebbe toccata la difesa della fortezza.



    Quando l’ultimo cavaliere saraceno venne abbattuto



    il generale moro diede l’assalto finale, rimanendo così ucciso.



    La fiumana crociata… la moltitudine di genti fu l’addio a questa vita dei fedelissimi del generale moro.





    Ma la firma dell’impresa fu scritta da Bertran Tanlay, che impresse nelle valli e nei cieli iberici l’eco d’oriente … la terribile cavalleria pesante franca che travolse impietosa e impetuosa l’ultimo alito di vita moro in Granata.




    I mori finalmente vinti!






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    davide283
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    Principe
    00 12/05/2009 16:55
    bellissima battaglia!! [SM=g27960]
    [Modificato da davide283 12/05/2009 16:56]

    "Ecco la' io vedo mio padre, ecco la' io vedo mia madre e le mie sorelle e i miei fratelli, ecco là io vedo tutti i miei parenti defunti, dal principio alla fine. Ecco, ora chiamano me, mi invitano a prendere posto in mezzo a loro, nella sala del Valhalla, dove l'impavido può vivere, per sempre." Il 13° Guerriero




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    Tancredi d'Altavilla
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    Principe
    00 12/05/2009 18:04
    Bravo, bella strategia che hai usato e come sempre ottimo racconto [SM=x1140440] [SM=x1140429]
  • cristiano87.
    00 12/05/2009 18:51
    Bravo Sangiovanni ottima strategia quella di tenerti le forze più capaci x difendere la fortezza come sempre immagini e racconto da [SM=x1140512] [SM=x1140531]
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    sangiovannievangelista
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    Principe
    00 18/05/2009 11:08
    [SM=x1140429] .

    Intanto ringrazio di cuore i miei cari aficionados [SM=g27964]

    Sempre gentili e puntuali ( a differenza mia [SM=g27965] )



    1198-1200

    Due anni di calma apparente nella costa iberica, nella nuova conquista franca.
    Due anni di ricostruzioni ,di nuovi arruolamenti, di conoscenze con i costumi locali e di nuove armi, di nuove terribili possibilità belliche, le famose balestre dell’Andalusia erano a nostra disposizione.
    Bertran Tanlay, fece costruire un forte sulla via occidentale nei pressi della fortezza, per rallentare eventuali invasori.
    Gli alleati veneziani erano rimasti ,accampati sulla costa in attesa della flotta che doveva rimpatriarli.
    Due anni di attesa e finalmente una flotta si avvicinava alla costa.
    Ma le insegne che dall’orizzonte via via andavano avvicina dosi , portavano orribili presagi di morte, di guerra, di violenza ,di vendetta.

    I mori cacciati dalla penisola Iberica, sconfitti dalla cristianità, avanzavano ,nuovamente, potenti, maestosi, minacciosi.

    Sbarcarono proprio sulla costa presidiata dai cari veneti.
    Venne inviata una piccola armata di 600 uomini scelti, per combattere insieme ai veneziani, questa nuova invasione moresca.



    Una bella giornata.
    Schierammo l’esercito arretrandolo, in modo da unire le forze agli alleati.



    I veneziani, avanzavano prontamente verso il nemico.



    Il generale moro, ci attendeva immobile.



    L’unione delle forze cristiane dovette fare impressione al generale moro



    Ma destatosi da un primo torpore, fece avanzare la sua cavalleria di giavellottisti



    Vinti facilmente dai numerosi arceri e caricati dal nostro capitano che guidava la cavalleria pesante crociata…potemmo avanzare nuovamente e decisamente.



    A questo punto lo scontro era inevitabile e la gola tra le due collinette venne eretto a teatro per le violenze e gli omicidi da entrambi gli schieramenti.




    Le stesse guardie personali dei generali vennero impiegate coraggiosamente.



    La ferocia mora, la terribile fama che li circondava il vederli all’opera la loro sconfinata vocazione alla morte, provocarono un terrore generale e dirompente negli alleati veneziani, non avvezzi ai costumi barbari dei saraceni…
    Fu una rotta disastrosa, neppure il loro generale non riuscì a richiamarli all’ordine.



    E trovò la sua gloriosa morte.



    Solo noi rimanevamo in campo e caricammo immediatamente, con la rabbia nel cuore , il generale saraceno, con le nostre truppe migliori, quelle scelte, le più motivate.



    Ci battemmo gloriosamente, ma erano troppi e la ritirata venne imposta dalla realtà.
    L’esercito veneto era stato annientato, i franchi battuti, Granata però ancora forte ,grazie alla saggezza di Bertran Tanlay, che non volle impegnarsi totalmente.
    Una nuova invasione moresca era iniziata e chissà quanto tempo e quali ingenti somme di denaro avrebbe richiesto la resistenza.





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    Fabius Maximus Germanicus
    Post: 10.563
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    Età: 38
    Principe






    00 18/05/2009 11:27
    bravissimo San Giovanni, i tuoi GdR sono fantastici [SM=g27960]
    O=======================================================================================O



  • cristiano87.
    00 18/05/2009 11:37
    Che peccato sangiovanni eravate in vantaggio se solo quei veneziani avessero continuato a combattere..... [SM=g27968]ti rifarai sicuramente i crociati non possono fallire [SM=x1140491] complimenti come sempre x le tue storie e le immagini [SM=x1140512]
    [Modificato da cristiano87. 18/05/2009 11:37]
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    davide283
    Post: 1.756
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    Principe
    00 18/05/2009 13:26
    bravissimo sangiovanni, quoto cristiano se i veneziani sarebbero rimasti facevate polpette dei mori

    "Ecco la' io vedo mio padre, ecco la' io vedo mia madre e le mie sorelle e i miei fratelli, ecco là io vedo tutti i miei parenti defunti, dal principio alla fine. Ecco, ora chiamano me, mi invitano a prendere posto in mezzo a loro, nella sala del Valhalla, dove l'impavido può vivere, per sempre." Il 13° Guerriero




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    Tancredi d'Altavilla
    Post: 2.047
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    Città: PATTI
    Età: 33
    Principe
    00 18/05/2009 18:34
    Bella battaglia, peccato sia finita così ma niente e perduto. Se non fosse stato per i Veneziani... [SM=g27979]

    Comunque bellissima AAR e ottime immagini, complimenti [SM=x1140440] [SM=x1140429]
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    Roze
    Post: 175
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    Fante
    00 18/05/2009 21:12
    sempre bravo [SM=x1140441]
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    Assad_al_Faris
    Post: 202
    Registrato il: 16/05/2009
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    Scudiero
    00 18/05/2009 23:40
    che io ricordi anche da Medieval 1 gli "alleati" in genere fanno sempre figure barbine...e bisogna andarli a salvare spesso e volentieri.

    w i miei fratelli Mori;)

    Saad al-Faris

    fazione principale: I Mori

    [







    (Combattete per la causa di Allah contro coloro che vi combattono, ma senza eccessi, ché Allah non ama coloro che eccedono.)
    (Sura Al-Baqara, v.191)




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    sangiovannievangelista
    Post: 2.046
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    Città: FIORANO CANAVESE
    Età: 48
    Principe
    00 19/05/2009 10:57
    [SM=x1140429] Grazie di cuore a tutti, per la vostra presenza

    Lieto di torvare un nobile Moro tra noi... [SM=g27963]

    Inverno 1200 dopo la disfatta franco veneziana subita dall’armata mora, il generale nemico pose l’assedio alla fortificazione occidentale, debolmente custodita, lasciando libera la fortezza di Granata.
    D’altra parte un assedio ad un modello di fortificazione com’era Granata in quegli anni, pareva un’impresa non di poco conto e se le mura ricostruite e rese nuovamente salde potevano scoraggiare l’invasore, la sua guarnigione con le unità dei sacri ordini monastici cristiani,( celeberrimi in tutto il mondo per la loro devozione, la loro disciplina la loro bellicosità e il loro irresistibile coraggio) schierate, rendeva l’impresa era davvero temeraria.
    La fortificazione occidentale invece era mantenuta da una cinquantina di volenterosi flagellanti, che la pulivano, la rendevano un luogo piacevole di prima avanguardia.
    Bertran Tanlay, aveva fortificato lui stesso quel punto strategico nella valle ed era consapevole da grande stratega e religioso, che il male deve essere estirpato alla radice, una serpe in casa, avrebbe compromesso il domino sereno della regione.
    L’armata mora si era rafforzata nel cammino, arruolando nuove truppe mercenarie, era un’impresa disperata.
    I pochi reduci della disfatta vennero tenuti in Granata, Bertran Tanlay, anziano esperto visconte di Acri, restava anch’esso in Granata.
    La difesa era nelle mani di Garnot de Balliol, un giovane promettente generale addestrato a Granata.



    L’esercito franco dopo pochi mesi dalla bruciante sconfitta, scendeva nuovamente in campo, uno scontro dall’equilibrio precario i Franchi armati di tutto punto schieravano le unità migliori e temibili dell’epoca,


    i Mori in numero maggiore avevano dalla loro un esercito mobile veloce un’armata che dava il meglio di sé in campo aperto.



    Di nuovo due colli ,uno di fronte all’altro, I nemici si studiavano e avanzavano con rispetto




    Il generale nemico, mandò i suoi arceri a cavallo per invitare i nemci alla battaglia e attirarli nella gola.
    Il risultato fu una pioggia devastante di fuoco, che purificò il terreno.



    L’accampamento saraceno viveva in un clima di tensione, la tattica dell’esca era fallita svelando la potenza di fuoco franca e la loro superiorità negli attacchi a distanza.



    Fu la volta degli arceri appiedati, anch’essi distrutti



    Quando si avvicinarono i giavellottisti arabi, venne dato il segnale e la terrà tremò sotto il peso e il frastuono della devastante cavalleria pesante franca, tritando i malcapitati, dietro la fanteria degli ordini militari cristiani stava anch’essa caricando per il colpo di grazia.



    Anche la guardia del generale caricò sul lato opposto dello schieramento moro, con una carica così potente e penetrante da arrivare al generale moro.



    Uccidendolo



    Granata era salva



    I Mori fuggirono



    La giornata bella e lieta, ci trovava vincitori sul far della sera.



    1203
    Ancora invasioni moresche, ancora un’armata forte, ancora il forte occidentale, minacciato.

    Ma ora con altre due armate a sud ,pronte per un’invasione definitiva e con la possibilità di ipegnare più fronti, anche il tempo diventa nemico e occorre intervenire al più presto.
    Bertran Tanlay, l’anziano fedele condottiero della corciata mora, nuovamente in campo.
    Ancora il teatro di battaglia sono i due colli e la gola che li separa.









    La tattica di Bertran Tanlay, è la medesima ,frecce e cariche, prima del definitivo corpo a corpo.




    Per arrivare al cuore dell’emotività saracena , il centro dell’esercito…il generale.




    E ucciderlo





    Vittoria.



    Ma la serenità non poteva ancora essere soddisfatta, la minaccia era ancora presente e in gran forze, numerose, più di noi nella nostra provincia occidentale.
    Appena sei anni erano passati dalla conquista franca di Granata e mai come ora la possibilità della fine del dominio franco era così concreto così serio, così probabile.




    [SM=x1140430] [SM=x1140429]






    "Qual vantaggio infatti avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima? O che cosa l'uomo potrà dare in cambio della propria anima?"
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  • cristiano87.
    00 19/05/2009 11:16
    Bravo Sangiovanni la rivincita crociata è puntualmente arrivata [SM=x1140512] spero che riuscirai a resistere alle schiere more [SM=g27981]
    P.S:Ma come fai ad avere immagini così belle quella del tramonto dopo la battagia è eccezionale [SM=g1546280]
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    davide283
    Post: 1.756
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    Principe
    00 19/05/2009 14:02
    grande sangiovanni, difendi granata dagli invasori!!

    "Ecco la' io vedo mio padre, ecco la' io vedo mia madre e le mie sorelle e i miei fratelli, ecco là io vedo tutti i miei parenti defunti, dal principio alla fine. Ecco, ora chiamano me, mi invitano a prendere posto in mezzo a loro, nella sala del Valhalla, dove l'impavido può vivere, per sempre." Il 13° Guerriero




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    sangiovannievangelista
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    Principe
    00 20/05/2009 11:17
    [SM=x1140429] [SM=x1140430]


    Nell’estate del 1204,
    i Mori invasori, diedero inizio all’attacco per debellare i franchi dall’occidente.
    Venne comandato l’attacco al forte occidentale dal Generale Nourreddine Amzine.
    La superiorità numerica del nemico non era impressionante, ma la potenzialità delle loro truppe scelte, era devastante.
    Le nostre solide mura e il nostro coraggio erano le nostre uniche difese.

    Avanzava il nemico verso le nostre mura.
    Ariete d’assedio e scale, erano le armi con cui gli assedianti ci affrontavano.



    Il nostro capitano con i suoi quattro coraggiosi compagni fecero una sortita,( la cavalleria nemica si teneva distante dai dardi scoccati dai nostri balestrieri, ) e sorpresero, caricandoli a più riprese, gli arceri nemici che avevano fatto il giro sul lato occidentale del forte.



    Sotto le mura, intanto, le speranze more, di sfondare le porte, svanivano in fumo, I dardi crociati, avevano salvato la porta principale… si infondeva in noi una speranza …appena sussurrata di vittoria.



    Il generale Nourreddine ,rabbiosamente, si lanciò al galoppo contro il nostro capitano che, con il suo contingente di eroi, aveva quasi annientato gli arceri mori.



    Ma le cavalcature franche, meno pesantemente bardate, si rivelarono inarrivabili per la guardia del generale saraceno, che si disperse lungo il campo attorno al forte.
    Il nostro glorioso capitano si avventò come un uragano improvviso sui sopravvissuti arceri mori, annientandoli completamente .



    La situazione era ora a nostro vantaggio, la poca fanteria mora era decimata sotto le frecce delle nostre balestre, i cavalieri mori si tenevano lontani dai dardi, solo le scale potevano essere utilizzate.
    Noi dal nostro canto avevamo il capitano costretto a rimanere esposto ai nemici e le armi da lancio andavano via via esaurendosi.





    Quand’ecco la veloce cavalleria saracena sorprese il nostro amato capitano, che stava continuando l’opera di erosione sui lanceri nemici.
    Dopo una breve fuga, caricò improvvisamente, e si batterono.. ooh se si batterono.



    Ma il capitano rimase solo e si diede alla fuga, tra lo sgomento e il terrore dei suoi..

    Si portò sotto le mura all’ingresso.




    Era fermo alle porte, gli occhi sognanti, fissi all’orizzonte, le spalle vigorose ,esposte al nemico.
    Non diede il commando per farsi aprire e accettò il suo destino che cavalcava verso di lui ,con il suono cupo, pesante, inevitabile dei cavalieri saraceni, con le grida feroci dei diavoli assalitori che ce lo stavano portando via.



    Morì gloriosamente, sotto le mura del forte davanti ai nostri occhi commossi, diede la sua vita per la nostra, per la cristianità, non aprì le porte e si immolò per salvare la guarnigione, il forte e la presenza franca in occidente… e volle in questo essere visto per darci l’esempio.

    Che cosa potevano fare i nemici di fronte ad un gesto simile, se non ripiegare.
    L’assedio moro falliva, l’eroismo del capitano Dimenche a dispetto del nome, rimase vivo nel ricordo di quei barbari invasori.



    Noi dal nostro canto, felici di vederci ancora vivi e ancor più lieti nel vedere il nemico ritirarsi, ci sentimmo provocati feriti e fieri di esser stati guidati da un capitano così indomito, che da solo aveva sconfitto i Mori.




    Granada inverno 1204
    Dopo un anno di assedio le truppe more diedero l’assalto al castello di Granada.
    Una stupenda roccaforte tra i monti ,capitale dell’Andalusia, armata di tutto punto, con caserme ,scuderie e campi da lancio all’avanguardia per il tempo. Frutto degli investimenti e degli sforzi che i Mori avevano impiegato, con lo scopo della conquista della penisola iberica.
    Da sei anni ormai passata in mani cristiane e divenuta il simbolo della disfatta mora in Europa, ora poteva essere riconquistata.



    Il generale Yusuf, non fece l’errore che costò la sconfitta al forte occidentale l’estate precedente e fece costruire arieti, torri d’assedio e scale in gran quantità, per essere certo della caduta di Granada



    Bertran Tanlay, anziano condottire dispose la sua pur forte armata ,sulle mura e sulla porta principale, la fanteria degli ordini sacri, venne tenuta nella citadel, insieme alle guardie del generale e ad una unità di balestrieri andalusi, allo scopo di contrastare nell’ultimo assalto e proteggere l’eventuale ritirata dei nostri.
    La coraggiosa cavalleria franca uscì incontro agli assedianti che avanzavano con l’ariete, per temporeggiare e dare il tempo agli arceri di far fuori il principale mezzo d’assedio, ritirandosi poi per la porta orientale.



    Intanto sulle mura avveniva il primo scontro.
    L’ariete nemico, non era stato distrutto e riuscirono ad entrare , le torri d’assedio vennero portate fin sotto le mura e vomitarono nemici sui nostri valoroosi fanti.



    Come previsto, le nostre forze ad una ad una vennero richiamate all’interno della cittadella.
    Alcuni ruppero le fila e vennero trucidati dai saraceni



    Parte dei contingenti mori, si affrettarono e si avvicinarono troppo, Garnot de Balliol, ucscì loro incontro, caricandoli e travolgendoli.



    Gli arceri e I balestrieri corsero sulle mura della cittadella e iniziarono l’opera di erosione dell’esercito moro.



    La spina dorsale e il grosso dell’esercito nemico, avanzava con una calma snervante che faceva trasparire la certezza della vittoria… pareva una parata di nuove splendenti unità, mai incontrate.




    Di nuovo, le scale, di nuovo sulle mura .. era l’ora della nostra sacra fanteria pesante



    Anche l’ariete sfondò. e I Mori si gettarono all’interno della cittadella seguendo il loro impavido generale…


    Una selva di lance però li attendeva e il generale moro rimase stritolato ,trafitto dalle lance, spinto dai suoi.



    Alla notizia della morte del loro generale il panico s’impadronì degli assedianti, che si diedero ad una fuga precipitosa…



    Chi aveva un cavallo si salvo, I loro compagni furono raggiunti e uccisi tutti.



    Granada era in ginocchio, ma salva, la ricostruzione e il ripopolamento della guarnigione, doveva iniziare subito.

    I valorosi del giorno di Granada, potevano riposarsi, non c’erano più nemici all’orizzonte…
    Ma qaunto sarebbe durato?









    "Qual vantaggio infatti avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima? O che cosa l'uomo potrà dare in cambio della propria anima?"
    Mt 16, 26
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    davide283
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    Registrato il: 21/03/2009
    Città: ADRANO
    Età: 29
    Principe
    00 20/05/2009 13:14
    gran bella difesa complimenti! uso anch'io una tattica simile, viene molto meglio con i picchieri. una volta in kingdoms teutonics ho respinto un'assalto lituano a riga con i teutonici con 2 unita' di milizie dell'ordine e due unita' di picchieri borghesi messi davanti alla porta principale... le picche li tenevano nel tunnel e venivano bersagliati da frecce interne mentre chi rimaneva fuori veniva preso dall'olio bollente. inoltre c'erano molti cavalieri contro i picchieri...

    "Ecco la' io vedo mio padre, ecco la' io vedo mia madre e le mie sorelle e i miei fratelli, ecco là io vedo tutti i miei parenti defunti, dal principio alla fine. Ecco, ora chiamano me, mi invitano a prendere posto in mezzo a loro, nella sala del Valhalla, dove l'impavido può vivere, per sempre." Il 13° Guerriero




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    total wer
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    Registrato il: 16/07/2007
    Città: CASALMAGGIORE
    Età: 52
    Principe

    00 23/05/2009 18:35
    sei molto bravo !!
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