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Estate 1205.

La difesa vittoriosa e inaspettata delle terre d’occidente venne resa stabile e definitiva all’inizo del nuovo anno, i reduci mori, fuggiti e raggruppatisi in un’unica debole armata ,vennero spazzati letteralmente via da una sola carica ,tremenda della nostra devastante cavalleria pesante.



Nell’estate del 1205 nulla dei Mori rimaneva nei nostri territori.
La situazione in oriente era stabile e sicura, il Regno di Gerusalemme era la potenza principe sulla via delle Indie.
Grazie a ciò le casse potevano reggere l’enorme costo annuale in truppe scelte e riaddestramenti delle guarnigioni di Granada.
Se l’Islam si fosse unito, se i commerci orientali con le fazioni islamiche si fossero interrotti, che cosa ne sarebbe stato di Gerusalemme?

Nell’inverno del 1205, moriva a Granada l’eroe Bertran Tanlay, grande conquistatore e grande stratega, che lasciò la difesa nelle mani ,giovani ,ma esperte di Volo di Gerusalemme.
Venti nefasti spiravano da sud e da est.
3 armate more quell’inverno sbarcarono in due punti: due a sud e una, la principale, ad est.
Volo di Gerusalemme, decise una fortificazione orientale, affidata a 4 sergenti ospedalieri, doveva servire a rallentare le marce nemiche, mentre tutti gli sforzi vennero impiegati per il reclutamento di nuove unità.

L’inverno dell’anno successivo il 1206 da sud i generali mori attaccarono il forte orientale.



Le enormi forze more ,sfiancavano i nostri al solo comparire.






Sfondarono le porte e fummo travolti





Sul alto orientale, una nuova, forte armata mora assediava il forte ospedaliere appena terminato



Si batterono come eroi, ma l’impresa era impossibile.



Granada era circondata, stretta in una morsa terribile, due armate apparivano all’orizzonte, tempi bui ci attendevano, le fortificazioni perse determinavano una presenza mora nel territorio di gran lunga superiore e difficilmente estirpabile che gettavano sul futuro di Granada un’ombra di morte e violenza , di sopprusi e vendette, la pur forte guarnigione franca si trovava di fronte ad una minaccia sempre crescente, inesauribile e ancora una volta le speranze di vittoria erano appese ad un filo che sempre più si assottigliava






"Qual vantaggio infatti avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima? O che cosa l'uomo potrà dare in cambio della propria anima?"
Mt 16, 26