Medieval Total War Italia

Mamma li Turchi!

  • Messaggi
  • OFFLINE
    -Dany79-
    Post: 103
    Registrato il: 11/04/2006
    Città: GENZANO DI ROMA
    Età: 48
    Fante
    00 20/07/2010 11:35
    sempre meglio...

    bravissimo!!!
    le fazioni musulmane hanno veramente un grande fascino... ;)



    LEGIO CLAN: http://www.realtimestrategy.it/index.php
  • OFFLINE
    Erlendr
    Post: 76
    Registrato il: 05/02/2008
    Città: BOSCOREALE
    Età: 42
    Ausiliario
    00 22/07/2010 15:44
    Hai il dono della parola, i miei complimenti.
  • OFFLINE
    BCHugoBardo
    Post: 41
    Registrato il: 11/07/2010
    Contadino
    00 22/07/2010 19:26
    Grazie ancora per i complimenti ed ecco il quarto capitolo!

    P.S. x Erlender: meno male davvero che il dono della parola! Non mi piacerebbe essere un animale... [SM=g27964]

    Capitolo 4: Dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno


    Arrivati a questo punto è doveroso fare un po’ di chiarezza. Le recenti vittorie di Sahan avevano delineato un fronte in linea retta contro le armate bizantine. Costantinopoli era assediata da Salah al-Din e l’esercito nemico era sparso e disorganizzato. L’attacco doveva essere fulmineo per non permettere un raggruppamento delle forze romee. Le spie riferivano delle scarse difese ad Amastris mentre il grosso dell’esercito nemico si era raggruppato nei territori governati dal castello di Dorylaion.

    Il popolarissimo eroe nazionale Sahan decide dunque di muoversi con un esercito più piccolo verso Amastris, lì avrebbe dovuto conquistare velocemente l’insediamento mentre il grosso delle forze turche doveva fronteggiare l’esercito bizantino a Dorylaion. Sahan doveva muoversi in fretta e raggiungere le forze amiche al più presto per assicurare la vittoria.



    Si diede quindi inizio alle operazioni ma poco dopo la partenza di Sahan, una grave notizia giunse inaspettata. Kilij era morto e il popolo Turco aveva un nuovo sultano Kaykhusraw! In realtà la morte del sovrano avvenne per cause naturali, probabilmente una malattia contratta negli Harem del regno, ma Sahan sparse la voce che degli assassini cristiani avevano avvelenato il sultano. Grande fu la rabbia del popolo e questo semplice stratagemma infuriò ancora di più gli animi degli uomini impegnati nelle campagne belliche. Anche Kaykhusraw per il momento decide di rimanere lontano dal fronte ad organizzare i reclutamenti militari nei castelli di Ankara e Kayseri.

    Il mese dopo Amastris era assediata e come previsto la battaglia fu rapida e la vittoria completa. Sahan accresceva la sua popolarità e oltretutto era anche il legittimo erede al trono in caso di caduta del nuovo sultano. Le armate del conquistatore, dopo aver lasciato una piccola guarnigione nel nuovo insediamento conquistato, non tardarono a convergere verso sud in aiuto del grande esercito turco nascosto per il momento nelle foreste dei monti vicini a Dorylaion. Nel frattempo giungeva la notizia della conquista di Tripoli da parte del popolo Siriano.



    L’inverno del 2 Rajab 577 (18 Novembre 1181 d.C.) le armate turche comandate dal Principe Sahan l’Eroe e dai più alti generali d’armata, fronteggiavano in campo aperto le temibile forze dell’esercito Bizantino. Era la prima volta dall’inizio della Jihad che due grandi eserciti con pari forze si fronteggiavano nelle assolata ed antica terra Anatolica. Sahan poteva contare su un fronte di tiro molto potente. Arcieri turcomanni e cavalleggeri turchi per colpire il nemico da ogni lato, giavellottisti islamici per inasprire gli scontri ravvicinati e solidi reparti di guerrieri della fede pronti a morire per il profeta. I Bizantini da parte loro avevano truppe ben corazzate in ogni campo e reparti di cavalleria pesante capaci di falciare con facilità i reparti di fanteria leggera turca. Le cronache parlano di una battaglia sanguinosa per ambo le parti ma alla fine il genio militare si Sahan procurò la vittoria limitando di molto le perdite. Infatti un piccolo reparto di cavalleggeri rimasto distaccato dietro le colline circostanti, blocco la carica della cavalleria nemica prima dell’impatto mortale e il mancato impeto portò la ritirata dell’esercito nemico verso il vicino castello.



    Dorylaion era una rocca difficile da prendere. Era ben difesa su un altopiano e la sua guarnigione era rinforzata dalle forze nemiche ritiratesi dallo scontro precedente. Era però chiaro che la sua caduta era un elemento chiave per future espansioni e quindi Sahan non voleva rischiare. Ancora una volta lasciò il grosso delle forze a disposizione a mantenere l’assedio mentre inviò un suo sottoposto, di nome Berke, con le forze restanti sulla strada per Smyrna per bloccare eventuali rinforzi ed eventualmente tentare l’assalto di quel castello nel caso le difese fossero sguarnite.

    Egli invece attese dei giorni l’arrivo di nuovi rinforzi inviati sul campo dal nuovo sultano e con queste truppe fresche intraprese la strada per Nikaia per bloccare anch’egli le strade principali e quindi i probabili rinforzi provenienti dalla capitale romea. Era infatti giunta voce che l’assedio era stato spezzato, nemmeno Saladino potè nulla contro il numero terrificante di armate nemiche che ora stavano ancora liberando la zona dalle forze dei Mori e della Siria.



    Mentre Dorylaion esauriva le risorse di kebab essendo stretta nella morsa dell’assedio, Berke raggiunse Smyrna e con grande gioia ne apprese la scarsità delle difese. Senza attendere ulteriori ordini, decise per un assalto immediato alle mura del castello. Purtroppo non si rivelò per lui una saggia decisione, ecco come andarono le cose:

    Smyrna aveva un uico accesso posto su un terrapieno circondato da un largo fossato e gli arieti turchi raggiunsero senza problemi il cancello di ingresso. Nessun arciere sulle mura, nessuna truppa in difesa. Mentre i pali arroventati sbattevano con forza sul maestoso portone, le forze di Berke avanzavano presso l’ingresso pronte a scorrere nella breccia. La porta cadde e l’esercito turco corse entro le mura quando d’improvviso centinaia di soldati bizantini uscì allo scoperto bloccando l’esercito di Berke sotto la porta mentre sopra le mura cascate di olio bollente seminavano morte e panico fra le fila. Lo stesso Berke morì carbonizzato in questo modo e molte centinaia di soldati turchi morirono in questo scontro. Alla fine Smyrna venne comunque conquistata viste le poche forze rimaste ma si venne poi a sapere che l’organizzatore della strenua difesa era il più alto generale d’armata Bizantino che fortunatamente perse anch’egli la vita nella battaglia lungo le mura.



    Infine anche Dorylaion si arrese all’assedio tentando una inutile sortita e ora solo Nikaia si frapponeva fra l’esercito turco e la conquista dell’Anatolia! Sahan era già giunto alle porte della città difesa strenuamente da un altro personaggio noto al popolo. Si trattava di Giovanni II Angelo-Ducas, egli era famoso per la sua ferocia nel governare le terre circostanti. Migliaia di uomini e donne dell’islam venivano infatti rinchiuse in ghetti nella città o costrette a lavorare in stato di schiavitù. Era un brillante stratega ed è lui che aveva guidato fino a qualche anno prima le campagne di espansione Bizantine a nord contro tribù di nomadi. Ora era stato richiamato a fronteggiare la Jihad dal nuovo Basileus che invece muoveva l’enorme esercito bizantino in difesa di Costantinopoli. Dopo alcuni mesi di assedio, tutte le restanti forze del sultanato, si unirono all’esercito di Sahan che sferrò il micidiale attacco alle mura cittadine. Come era stato previsto la battaglia fu più volte sul punto di essere persa, i romei combatterono meglio e uccisero un maggior numero di uomini ma anche questa volta il fattore numerico assicurò la vittoria e la conquista della città. Inoltre a questa conquista si deve anche il ritrovamento del sacro Gonfalone di Maometto e l’ormai popolarissimo, Principe Ereditario, Conquistatore ed Eroe, Semi-dio, Avv. Ing. Figl di putt. Sahan interpretò questo “segno” come ricompensa divina e decise di lasciare una forte difesa a Nikaia ma di ritornare alla capitale per mettere al sicuro l’oggetto sacro.



    Era fatta! Il potente sultanato Turco dominava completamente da Ovest a Est tutte le terre della penisola dell’Anatolia! Statue di Sahan venivano erette in ogni centro cittadino e cortei di armate recanti le insegne turche marciavano di pattuglia lungo i confini del regno garantendo una forte difesa. La guerra non era finita ma ora si doveva pensare a come proseguire in futuro. Nuove armate Siriane avevano raggiunto Costantinopoli che quindi era ancora costantemente minacciata mentre Kaykhusraw, il neo Sultano, riorganizzava ogni fronte inspessendo le fila in difesa di eventuali invasori. Il Castello di Ani e di Trapezous difendevano a Nord e ivi si poteva pensare a future invasioni della Georgia passando magari dalla capitale Tiblissi oppure la costruzione di una flotta poteva far salpare l’esercito alla volta di Cherson a Nord del Mar Nero. Si poteva poi pensare di unirsi alle forze Siriane nell’assedio di Costantinopoli oppure di fiaccare ulteriormente i territori Bizantini con la conquista delle isole di Kipros o Krete per poi magari spingersi a rimuovere la presenza franco crociata a Gerusalemme liberando così la città santa dagli sporchi infedeli. Solo il futuro potrà raccontare cosa accadrà ora a questa grande potenza orientale!

    Questo capitolo insegna come una grande causa comune può essere usata a scopi personali.
  • OFFLINE
    Keirosophos
    Post: 1.490
    Registrato il: 11/03/2010
    Città: LAVELLO
    Età: 29
    Principe
    00 22/07/2010 21:04
    Bellissima cronaca! Tra le più belle che abbia mai letto!!!
    ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
    postremo dicas primus taceas
    parla per ultimo, zittisci per primo




  • OFFLINE
    Romolo Augustolo
    Post: 481
    Registrato il: 08/07/2009
    Città: SAREZZO
    Età: 30
    Cavaliere
    00 22/07/2010 21:12
    sempre complimenti, oltre allo stile, anche per la campagna. è veramente molto dura coi turchi, complimenti.
    --------------------------------------------------


    Bernhard Rothmann (Munster, 13 Gennaio 1534) :i vecchi credenti non vogliono permettere a nessuno di scegliere quale vita condurre, vogliono che voi lavoriate per loro e siate contenti della fede che vi consegnano i dottori. la loro è una fede di condanna, è la fede spacciataci dall'antiscristo! ma noi, fratelli, noi vogliamo redenzione! noi vogliamo libertà e giustizia per tutti! noi vogliamo leggere liberamente la parola del signore e liberamente scegliere chi deve parlarci dal pulpito e chi rappresentarci in consiglio! chi infatti decideva i destini della città prima che lo scacciassimo a pedate? il vescovo. e chi decide ora? i ricchi, i notabili borghigiani, illustri ammiratori di lutero solo perchè la sua dottrina consente loro di resistere al vescovo! e voi, fratelli e sorelle, voi che fate vivere questa città, non potete mettere parola nelle loro sentenze. voi dovete soltanto ubbidire, come sbraita lo stesso lutero dalla sua tana principesca.i vecchi credenti vengono a dirci che i buoni cristiani non possono occuparsi del mondo, che devono coltivare la loro fede in privato, seguitando a subire in silenzio i soprusi, perchè tutti siamo peccatori condannati a espiare. ma il tempo è giunto! i potenti della terra saranno spodestati, i loro scrani cadranno, per mano del signore. cristo non viene a portarci la pace, ma la spada. le porte sono ora aperte per coloro che sapranno osare. se penseranno di schiacciarci con un colpo di spada, con la spada pareremo quel colpo per restituirne cento!!!
  • OFFLINE
    L.basil
    Post: 391
    Registrato il: 28/05/2010
    Età: 31
    Scudiero
    00 28/07/2010 10:28
    Ancora complimenti! A quando il prossimo capitolo? [SM=g27964]

  • OFFLINE
    BCHugoBardo
    Post: 41
    Registrato il: 11/07/2010
    Contadino
    00 28/07/2010 19:03
    Buonasera Ladies ang Gentlemens, manco a farlo apposta ecco il quinto capitolo! Ringrazio chi ancora commenta e mi sprona a continuare la cronoca.

    Scusate ma da ora in poi i capitoli saranno pubblicati dopo un po' di tempo, infatti i turni iniziano ad essere lunghi... Spero che anche questo sia di vostro gradimento e allora buona lettura!

    Capitolo 5: La sabbia del vicino è sempre più bianca

    Con la conquista dell’Anatolia, il sultanato Turco aveva raggiungo un espansione mai prima d’ora sognata e mentre le difese di Nikaia e Smyrna venivano rafforzate nel caso in cui i Bizantini decidessero per un attacco, gran parte degli eserciti tornava verso l’interno e ogni villaggio festeggiava i valorosi guerrieri che avevano scacciato l’infedele da queste terre. C’è da dire che l’esercito turco faceva piazza pulita non solo dei guerrieri nemici ma anche delle loro famiglie e fu così che in poco tempo la cultura cristiana e bizantina sparì lasciando poche tracce in ghetti reclusi.

    Mentre le armate Siriane ed Egiziane ancora lottavano per la capitale romea obiettivo della Jihad, Kaykhusraw l’attuale sultano aveva le idee chiare e così ordinò la costruzione di una flotta di Sambuchi nel porto di Adana e continuò l’amministrazione del regno sia per lo sviluppo delle città, sia per l’economia interna che per i commerci in terra straniera che portavano molte ricchezze in patria. Inoltre amministrò anche la diffusione religiosa dell’Islam sunnita. Non era un guerriero e lasciava tutta la gestione militare a Sahan il conquistatore.



    L’anno successivo giunse infine la splendida notizia! La Jihad era compiuta e la vittoria era totale! Costantinopoli caddè sotto le armi dell’alleato Siriano e i difensori stremati dall’assedio fecero poche vittime nell’esercito vincitore. Così la difesa rimase forte e anche se altre forze Bizantine erano pronte a un contrattacco, riprendere Costantinopoli sarebbe stato davvero difficile. Il momento era dunque favorevole per metter fine alla guerra e i bizantini dovettero cedere alla tregua. Dopo i duri colpi subiti non potevano mantenere guerra aperta con i turchi e contemporaneamente cercare di riconquistare la loro capitale, il loro sistema economico infatti resse il duro colpo dovuto alla perdita di territori ma ora quel regno si trovava in grande difficoltà.



    Siglata la pace il paese prosperava e le città si abbellivano di nuove e moderne strutture e sotto questa apparente nuova tranquillità si muovevano nell’ombra strani individui amici alla causa islamica. Infatti sebbene i soldati nemici erano oramai lontani, numerose spie, mercanti e sacerdoti, eroi di guerra e così via appartenenti alla fazione romea erano ancora liberamente in circolazione. Vennero dunque addestrati molti uomini con lo scopo di eliminare questi individui e così fecero. Gli anni a seguire erano tanto magnificenti per lo sviluppo quanto terribili per le morti sospette verso dignitari stranieri. Una di queste morti fu purtroppo quella di Sahan. Vecchio e malato si trovava da tempo in fin di vita nel suo castello di Kayseri ma la sua morte suscitò tanto scandalo da ordire fantasiose trame su un eventuale assassinio da parte degli stessi nemici cristiani sconfitti o addirittura dai fratelli Siriani gelosi delle conquiste del sultanato. C’è da dire che nulla di questo era vero.



    Gli anni successivi alla morte di Sahan seguì un periodo di disgregazione nei rapporti fra le nazioni islamiche e il fomentatore di queste discordie era il popolo della Siria. I dissapori ruotavano tutti attorno a certe vittorie che alcuni attribuivano alla Siria, altri ai turchi e altri ancora all’Egitto e le voci crebbero al punto da far scoppiare le prime battaglie. In poco tempo fu chiaro che la Siria progettava da tempo questa monumentale operazione militare. Con tattiche degne dei migliori imperi, venne radunato un possente esercito. Parte di questo esercito venne scagliato con violenza contro le province egizie di Kerak e Dumyat. Un altro grande contingente mosse veloci assedi alle città turche di Mardin, Tabriz, Malatya e Adana. Una guerra senza precedenti era iniziata e con i popoli appena ripresi dallo scontro con Bisanzio, la Siria aveva diabolicamente pianificato ogni particolare. Solo il fronte di Costantinopoli rimaneva neutrale per il momento in quanto impegnato a difendere la capitale conquistata nella jihad. In Guerra contro l’alleanza Turca ed Egizia si schierarono anche i crociati di Gerusalemme oramai uno stato burattino dalla Siria.




    In poco tempo perfino i più giovani nelle file della nazione turca dovettero imbracciare le armi. Il sultano nominò generale un promettente comandante di nome Tezcan che per primo scaglio una contro offensiva all’assedio di Adana. Era di vitale importanza bloccare l’accesso a quel castello infatti la difesa del fiume che attraversa la regione avrebbe di molto facilitato la respinta di eventuali successive incursioni e le spie in territorio nemico parlavano di altri grandi eserciti pronti a portare ulteriore pressione agli assedi appena iniziati. Tezcan si rivelò un grande stratega e nonostante le numerose predite, le forze rimaste erano sufficienti a stabilire un presidio lungo il fiume e la prima battaglia era vinta!

    Nel frattempo ogni soldato raccolto dal confine nord, quello adiacente alla Georgia, si recò nella piana della città di Malatya. Questa mossa era rischiosa, se i Georgiani avessero voluto attaccare, avrebbero trovato le difese sguarnite ma per il momento quel popolo era impegnato in una sanguinosa guerra a nord. L’assedio alla città durava ormai da qualche mese e l’esercito arrivò in tempo per ingaggiare battaglia. Anche in questa occasione la vittoria venne raggiunte ma subito fu chiaro una cosa: le armate Siriane erano molto ma molto meglio equipaggiate. I Siriani scendevano in battaglia con sgargianti armature firmate e specialmente il corpo di guardia dell’Atabeg era famoso per la loro abilità e per la scelta dei colori delle loro armature. I turchi invece erano protetti da leggere armature simili a trapunte e sebbene molto abili a combattere, spesso la vittoria veniva decisa dal fattore numerico superiore.



    L’anno seguente la nuovissima flotta di Sambuchi fece vela verso i porti di Antiochia e Tripoli, unici sbocchi sul mare della Siria e presto i commerci e rifornimenti vennero bloccati e controllati dalla agile flotta mentre gli emissari riportavano la nefasta notizia della vittoria della Siria a Kerak e a quanto pare i resti delle forze crociate stavano dando grande filo da torcere agli alleati egiziani, anche il Saladino stava accusando i segni dell’età e al momento le armate egiziane riuscivano soltanto a contenere gli eserciti invasori.

    Le notizie peggiori però non erano terminate infatti il prolungato assedio a Mardin culminò con un letale attacco alle mura del castello. Una prima grande armata Siriana aveva circondato l’insediamento e al sopraggiungere di un altro grande esercito l’attacco venne scagliato. Questa era la più grande sconfitta del sultanato turco che un uomo potesse ricordare e ora la Siria possedeva un pericoloso trampolino di lancio verso i possedimenti più interni. Fortunatamente un'altra sciagura venne scongiurata con una coraggiosa sortita a Tabriz. Una coraggiosa unità di giavellottisti corse fuori le mura a bloccare l’avanzata dell’ariete nemico dando così il tempo alle frecce incendiare di distruggere la macchina d’assedio. Con solo l’ausilio di scale, la cavalleria nemica era tagliata fuori dallo scontro e i guerrieri appostati entro le mura fecero il resto scacciando il nemico.

    Ho elencato dunque quelli che furono i principali momenti di questa prima parte della grande guerra fratricida nell’islam. Gli anni a seguire furono teatro di altri piccoli e grandi scontri lungo i confini e solo numerose altre morti scandivano il tempo mentre il conflitto non sembrava prendere una piega decisiva. La Siria aveva guadagnato il dominio su due nuovi territori uno selgiuchide e l'altro egiziano ma l’alleanza Turca ed Egizia non sarebbe stata a guardare.

    Questo capitolo insegna come l’IA di Bellum Crucis 6 fa paura.

    (non mi sarei mai aspettato un attacco contro 4 province CONTEMPORANEAMENTE lo stesso turno di gioco… comincio ad adorare questo mod.)

    Come sempre, se vi è piaciuto il capitolo, lasciate un messaggio!
  • OFFLINE
    Romolo Augustolo
    Post: 481
    Registrato il: 08/07/2009
    Città: SAREZZO
    Età: 30
    Cavaliere
    00 28/07/2010 21:49
    come e sempre allora ti farò i miei vivissimi complimenti! :)
    --------------------------------------------------


    Bernhard Rothmann (Munster, 13 Gennaio 1534) :i vecchi credenti non vogliono permettere a nessuno di scegliere quale vita condurre, vogliono che voi lavoriate per loro e siate contenti della fede che vi consegnano i dottori. la loro è una fede di condanna, è la fede spacciataci dall'antiscristo! ma noi, fratelli, noi vogliamo redenzione! noi vogliamo libertà e giustizia per tutti! noi vogliamo leggere liberamente la parola del signore e liberamente scegliere chi deve parlarci dal pulpito e chi rappresentarci in consiglio! chi infatti decideva i destini della città prima che lo scacciassimo a pedate? il vescovo. e chi decide ora? i ricchi, i notabili borghigiani, illustri ammiratori di lutero solo perchè la sua dottrina consente loro di resistere al vescovo! e voi, fratelli e sorelle, voi che fate vivere questa città, non potete mettere parola nelle loro sentenze. voi dovete soltanto ubbidire, come sbraita lo stesso lutero dalla sua tana principesca.i vecchi credenti vengono a dirci che i buoni cristiani non possono occuparsi del mondo, che devono coltivare la loro fede in privato, seguitando a subire in silenzio i soprusi, perchè tutti siamo peccatori condannati a espiare. ma il tempo è giunto! i potenti della terra saranno spodestati, i loro scrani cadranno, per mano del signore. cristo non viene a portarci la pace, ma la spada. le porte sono ora aperte per coloro che sapranno osare. se penseranno di schiacciarci con un colpo di spada, con la spada pareremo quel colpo per restituirne cento!!!
  • OFFLINE
    -Dany79-
    Post: 103
    Registrato il: 11/04/2006
    Città: GENZANO DI ROMA
    Età: 48
    Fante
    00 29/07/2010 09:57
    fantastico!!!

    nn vedo l'ora di leggere il resto!
    l'ai molto spesso riesce a sorprenderti e a colpire dove nn te lo aspetti!!!



    LEGIO CLAN: http://www.realtimestrategy.it/index.php
  • OFFLINE
    Keirosophos
    Post: 1.490
    Registrato il: 11/03/2010
    Città: LAVELLO
    Età: 29
    Principe
    00 29/07/2010 13:50
    Aspetto il seguito [SM=x1140428]
    ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
    postremo dicas primus taceas
    parla per ultimo, zittisci per primo




  • OFFLINE
    Krikor Hayastani
    Post: 34
    Registrato il: 02/11/2009
    Città: PRATO
    Età: 40
    Contadino
    00 30/07/2010 21:33
    Complimenti vivissimi! Splendida cronaca, aspetto fiducioso il seguito!
  • OFFLINE
    BCHugoBardo
    Post: 41
    Registrato il: 11/07/2010
    Contadino
    00 05/08/2010 14:04
    Bentornati per un nuovo capitolo e buona lettura!

    Lasciate un messaggio se il capitolo vi è piaciuto, questa volta è un po' lungo ma ho condensato un po' di avvenimenti... [SM=x1140445]

    Capitolo 6: Una serie di fortunati eventi

    Dopo la caduta di Mardin, venne dato l’ordine in tutto il sultanato di addestrare alla guerra ogni uomo che fosse in grado di tenere in mano un bastone. Grandi furono gli eserciti impiegati nel contenere le avanzate della Siria e presto anche il nemico iniziò a sentire la fatica e la pressione da Sud degli alleati egiziani tanto da essere costretti a lasciare sguarnite le difese di Mardin e di altri insediamenti.

    Tezcan, generale dell’armata Selgiuchide, non perse tempo e ordinò la riconquista della fortezza perduta di Mardin ottenendo un facile e completo successo ma si ritrovava la strada sbarrata verso Sud dalle difesissime mura di Urfa e Mosul. Venne lasciata una forte guarnigione al forte riconquistato e si iniziò un viaggio per aggirare il fronte nemico e convogliare tutte le forze ad Adana per sferrare un potente attacco combinato alle coste della Siria governate da Antiochia e Tripoli. Mentre le forze Siriane erano impegnate a riorganizzare le fila e a respingere l’Egitto, due grandi eserciti uno per via di terra e l’altro per mare, raggiunsero e assediarono le due grandi città Siriane.

    Le città furono prese d’assalto, non per la fame ed entrambi gli scontri portarono a vittorie schiaccianti. La Siria aveva perso i suoi unici due porti sul mediterraneo e due importanti centri economici!



    Subito dopo aver conquistato i due importanti nuovi centri cittadini, venne ordinata la costruzione di numerose nuove vie stradali per facilitare gli spostamenti delle truppe al fronte e per incrementare i commerci ma pochi mesi dopo gli importanti seggi tenuti nel concilio dalla setta dei Nizariti, temibili assassini addestrati fin da piccoli alla guerra, volle tentare un colpo di stato visto l’impegno dell’armata a difendere il fronte che era oramai teatro di continue battaglie. La rivolta ebbe un immediato successo ma Tezcan non facendosi intimorire ripiegò e preferì soffocare immediatamente la rivolta attaccando senza pietà e sterminando poi la popolazione nelle città.



    La Siria ovviamente non stette a guardare e guadagnò terreno concentrando gran parte del suo esercito in due contingenti che viaggiarono verso Antiochia. Fu così che Tezcan, avvisato del pericolo, mobilitò ogni forza restante nella regione armando anche i contadini e si diresse sul teatro dello scontro. La battaglia campale avrebbe deciso le sorti del conflitto. Il vincitore avrebbe trovato strada aperta di fronte a se infatti era impossibile in caso di sconfitta riassemblare un esercito in tempo per arginare le armate che sarebbero giunte. Così al romantico tramonto lo scontro ebbe inizio e durò parecchie ore, i cavalleggeri turchi fiaccavano i fianchi nemici mentre la superiore fanteria pesante nemica indeboliva il centro dell’armata selgiuchide.



    La battaglia si protrasse per molte ore e col sopraggiungere della notte i due schieramenti , quello che ne rimaneva, si ritirarono. Il mattino successivo con grande foga i rinforzi Selgiuchidi caricarono le armate nemiche e la battaglia potè così riprendere. Ancora molte furono le gesta eroiche e soprattutto il generale Tezcan si distinse con grande coraggio nel caricare intrepido con la sua cavalleria schiere numerose di nemici, questo gli valse il riconoscimento di Amir Akhur per il valore dimostrato che alla fine portò alla vittoria!



    Ora il sultanato aveva di fronte una scia di possibili conquiste ma è doveroso fermarsi un momento per raccontare cosa succedeva negli stessi anni nel mondo. Innanzi tutto una seconda grande Jihad fu invocata dall’Egitto verso il regno di Gerusalemme, alleato della Siria e già da mesi la capitale Franco crociata era sotto pesante assedio. Nel frattempo giungevano notizie da occidente della caduta di potenti regni e come se non bastasse giungevano strane notizie di un invasione senza precedenti da est. Un popolo sconosciuto stava attraversando a grandi velocità le vaste steppe sconosciute a nord della Georgia e le spie riferivano di un armata incredibilmente numerosa. Era saggio inviare immediatamente un emissario a parlare con loro e questo fu l’ultimo ordine di Kaykhusraw il sultano che dovette cedere alla sua ora lasciando il posto al suo successore Kasim. Oltre ai fatti politici appena descritti è buona cosa far notare l’impegno turco nelle nuove tecnologie con la costruzione di nuove miniere e segherie di grande efficienza che avrebbero agevolato lo sviluppo intero del paese e fornito di mobili etnici tutto l’occidente.



    La prossima mossa fu purtroppo una mossa infelice. Un inesperto generale venne messo al comando di più di mille uomini per assediare l’ultima fortezza crociata ad Acre. Tutto però fu vano, il re crociato procurò una sonora sconfitta all’armata selgiuchide e Acre era salva. Nel frattempo una grande notizia giunse. Una crociata era stata indetta e questa volta l’obiettivo era proprio Urfa, una città ora nemica. Presto numerosi regni portarono guerra in Siria e questo non fece che avvantaggiare le operazioni di conquista.



    Gli avvenimenti seguenti furono repentini. I Siriani impegnati in una guerra impossibile contro tutta la cristianità riunita, dovettero cedere facilmente alle armate Turche che conquistarono Dimasq e Homs con facilità. Poco dopo anche Urfa cadde in mano ai popoli germanici e ciò che rimaneva degli insediamenti crociati venne raso al suolo da una ribellione interna che mise fine al regno infedele ma riuscì a scacciare la Jihad e a mantenere per ora salde le difese di Acre e Gerusalemme. Subito una nuova armata mise d’assedio la fortezza di Acre ma questa volta non venne ordinato l’assalto e l’assedio sarebbe certamente durato molto a lungo.



    Mentre la Siria raccoglieva i suoi cocci, la pressione selgiuchide non si fermò e due grandi altri assedi iniziarono e terminarono lo stesso anno. Dapprima Ar rakkah, importantissima ed evoluta cittadella che era la chiave per l’espansione ad oriente, cadde sotto i violenti colpi della fanteria turca addirittura il regnante Siriano perse la vita nello scontro! E poco dopo la difesissima capitale Homs si arrese ad un assedio che aveva oramai fatto esaurire ogni risorsa in città.



    Lo scenario era così stato scritto, la Siria era allo sbando e stava ritirandosi sempre più ad Est mentre perdeva di credibilità militare visto che i migliori generali erano morti e i prestigiosi corpi di guardie dell’Atabeg sciolti. Le prossime mosse sarebbero state forzare la pressione verso Est per arrivare fino a Baghdad e Kasim, il nuovo sultano, volle anche presidiare un armata nei pressi di Urfa ma la guerra con gli infedeli non doveva ancora iniziare. Nel frattempo gli egiziani portavano le loro forze nuovamente a Gerusalemme assediando ancora una volta la città santa che pareva essere imprendibile! Nel frattempo i bizantini si erano riorganizzati e tornati ad essere una minaccia, ovviamente il loro esercito volse subito a Costantinopoli che ora sarebbe stato davvero arduo difendere…

    Questo capitolo insegna troppe cose.

    Forse riuscirò a mettere ancora un capitolo prima delle vacanze....vedremo!
  • OFFLINE
    Keirosophos
    Post: 1.490
    Registrato il: 11/03/2010
    Città: LAVELLO
    Età: 29
    Principe
    00 05/08/2010 14:24
    Bellissimo quest'aggiornamento! Non vedo l'ora di leggerne altri! [SM=x1140522]
    ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
    postremo dicas primus taceas
    parla per ultimo, zittisci per primo




  • OFFLINE
    Romolo Augustolo
    Post: 481
    Registrato il: 08/07/2009
    Città: SAREZZO
    Età: 30
    Cavaliere
    00 05/08/2010 17:31
    bravissimo, continua così!
    --------------------------------------------------


    Bernhard Rothmann (Munster, 13 Gennaio 1534) :i vecchi credenti non vogliono permettere a nessuno di scegliere quale vita condurre, vogliono che voi lavoriate per loro e siate contenti della fede che vi consegnano i dottori. la loro è una fede di condanna, è la fede spacciataci dall'antiscristo! ma noi, fratelli, noi vogliamo redenzione! noi vogliamo libertà e giustizia per tutti! noi vogliamo leggere liberamente la parola del signore e liberamente scegliere chi deve parlarci dal pulpito e chi rappresentarci in consiglio! chi infatti decideva i destini della città prima che lo scacciassimo a pedate? il vescovo. e chi decide ora? i ricchi, i notabili borghigiani, illustri ammiratori di lutero solo perchè la sua dottrina consente loro di resistere al vescovo! e voi, fratelli e sorelle, voi che fate vivere questa città, non potete mettere parola nelle loro sentenze. voi dovete soltanto ubbidire, come sbraita lo stesso lutero dalla sua tana principesca.i vecchi credenti vengono a dirci che i buoni cristiani non possono occuparsi del mondo, che devono coltivare la loro fede in privato, seguitando a subire in silenzio i soprusi, perchè tutti siamo peccatori condannati a espiare. ma il tempo è giunto! i potenti della terra saranno spodestati, i loro scrani cadranno, per mano del signore. cristo non viene a portarci la pace, ma la spada. le porte sono ora aperte per coloro che sapranno osare. se penseranno di schiacciarci con un colpo di spada, con la spada pareremo quel colpo per restituirne cento!!!
  • OFFLINE
    L.basil
    Post: 391
    Registrato il: 28/05/2010
    Età: 31
    Scudiero
    00 07/08/2010 16:05
    Bravo! Sempre belle queste cronache!! continua così [SM=x1140522]

  • OFFLINE
    BCHugoBardo
    Post: 41
    Registrato il: 11/07/2010
    Contadino
    00 11/08/2010 09:05
    Ultimo aggiornamento prima delle meritate vacanze! Ci si risente poi a fine Agosto!

    Capitolo 7: Full metal jacket

    Le ultime conquiste, specialmente la fortezza di Ar rakkah, avevano portato interessanti novità per gli armamenti dell’esercito. La cittadella infatti era una vera e propria macchina da guerra, organizzata per l’addestramento di truppe militari e per forgiare armi di ottima qualità, i fabbri locali, molto esperti, erano stati risparmiati così come numerosi mercenari che oro erano obbligati ad arruolarsi sotto la bandiera turca. Carovane dall’oriente sostate in città avevano addirittura portato con se possenti elefanti utilizzabili in battaglia, questi elefanti venivano cavalcati con delle portantine da addestratori esperti che dall’alto del dorso dell’animale utilizzavano una strana canna che emetteva un boato terrificante e scagliava morte sul nemico, una cosa mai vista e tremendamente efficace, al punto che i più saggi del regno iniziarono a studiare questo fenomeno.

    E così, con l’esercito rinforzato e riposati, si fece marcia verso l’altrettanto temibile fortezza di Dayr Az Zawr, il cui nome impronunciabile incuteva non poco timore fra le fila dei guerrieri turchi. L’assedio venne posto in tutta fretta vicino all’argine del fiume per evitare ulteriori rinforzi alla cittadella.
    Da nord giungevano notizie della conquista di Saqsin da parte del popolo Mongolo, quella terribile orda stava mietendo le sue prime vittime, ed erano già migliaia.



    Ora, come ricorderete, la Sira era completamente allo sbando. Solo poche guarnigioni difendevano le città ad est mentre l’esercito restante era impegnato a difendere Costantinopoli e più a sud, il castello di Kerak. Di conseguenza per le armate turche fu quasi una passeggiata marciare costantemente verso Est. Dayr Az Zawr cadde di li a poco mentre un'altra armata raggiunse Baghdad che era difesa soltanto da un manipolo di Imam devoti alla causa Siriana. L’esercito entrò in città sterminando il clero locale e sostituendolo con uno nuovo fedele al sultanato. Inoltre in tutta la zona i mercanti pretesero il monopolio delle risorse, ed ora se il vanitoso re Francese avesse voluto uno specchio in avorio per guardare quanto era bello, avrebbe dovuto comperarlo made in Turkey.



    Prendere la città di Mosul, poco più a Ovest di Baghdad, ebbe qualche lieve complicazione. La città era la nuova capitale Siriana e le due armate turche non fecero altro che convergere per sferrare un assalto ma l’esercito nemico li aspettava fuori delle mura per affrontarsi in campo aperto di modo da sfruttare al meglio la loro numerosa cavaleria. Al comando degli eserciti turchi c’era Qansawh, erede di fazione già famoso per la conquista di Ar Rakkah. Egli dispose tutta la fanteria su un altura difendendola da ogni lato, al centro posizionò arcieri e giavellottisti mentre per tutta la piana i cavalleggeri avrebbero dovuto far strage di nemici. Il piano funzionò, la cavalleria nemica fu costretta a raggrupparsi vicina al colle per colpire e anche se le perdite furono molte, fu possibile un costante contrattacco che terminò con la carica della fanteria nemica in una sanguinosa mischia. Alla fine della giornata, le armate Siriane in fuga venivano inseguite fin dentro le mura di Mosul e anche questa era fatta!



    Mentre ad Est la conquista era compiuta, dopo quattro lunghi anni di assedio anche la popolazione di Acre si arrese alla fame e il capitano al comando dell’esercito, potè razziare in santa pace la fortezza riportando alla luce un'altra importante reliquia sacra, un pelo della barba di Maometto!
    Proprio in quegli anni, nella fortezza di Kayseri, era stata completata una grande Moschea completa di minareti e soprattutto reliquiari. Le varie reliquie ritrovate in questi anni, furono portate al sicuro qui e custodite gelosamente. Ogni anno centinaia o migliaia di pellegrini musulmani si recavano in questo tempio della fede e questo migliorava non di poco l’economia locale.



    C’era solo più una cosa da fare per terminare la conquista di questa parte di mondo, conquistare Urfa. In questi anni di tranquillità dopo la crociata, la città si era pesantemente rinforzata e addirittura l’imperatore del Sacro Romano Impero, Enrico II colui che portò alla vittoria la crociata, era di stanza in città per amministrare la difesa prima di ritornare in patria. Quansawh decise lo stesso di attaccare nonostante l’esercito nemico fosse più numeroso. Aspettò al confine che l’esercito uscisse per pattugliare le strade e marciò per attaccare. Prese questa idea dal recente attacco della Sira effettuato in questo modo, dopo tutto anche lui disponeva di forti arcieri a cavallo e ora aveva anche degli elefanti!

    La battaglia fu terrificante come si può vedere dal resoconto poi scritto dagli eruditi. La tattica funzionò a meraviglia e la cavalleria fu manovrata con grande maestria. Nemmeno le cariche della cavalleria pesante guidate dallo stesso imperatore poterono nulla contro l’agile schieramento turco. Grandi perdite furono inflitte dagli elefanti che terrorizzarono con il boato di quelle canne tonanti le file nemici e schiacciavano sotto il loro peso le più resistenti armature imperiali. La vittoria fu schiacciante!

    Urfa era conquistata e l’imperatore imprigionato, un emissario si recò in Europa a richiedere il riscatto dell’imperatore ma la cosa si mantenne segreta e l’erede, nonchè nuovo imperatore, non era dell’idea di pagare. Venne deciso così di siglare la pace ed Enrico II dopo un periodo di lavoro nelle stalle, venne giustiziato.



    Dopo tutte queste conquiste e vittorie, giunse una triste notizia. Era infatti morto Kasim il grande sultano. Come già anticipato, l’erede al trono era proprio Qansawh il conquistatore. Egli non era però dell’idea di fare passare il suo tempo da sultano in pace. Era bramoso di gloria e potere e quindi ordinò un massiccio reclutamento di esperti soldati. Le armate pesanti furono reclutate nelle nuove e fiammanti fortezze di Ar Rakkah e Dar Az Zawr mentre la cavalleria leggera veniva addestrata in tutti i castelli limitrofi, in questo modo in poco tempo vennero creati quattro grossi eserciti.

    Uno di questi eserciti iniziò la marcia verso Sud, verso la città santa di Medina, una marcia attraverso il deserto lenta e molto dura. Le restanti quattro armate, equipaggiatissime e molto addestrate, giunsero sulle coste vicino ad Antiochie e salparono a bordo di una grande flotta anch’essa costruita a tempo record.

    Il piano di Qansawh era diabolico, dichiarare guerra all’impero Bizantino che da poco aveva terminato la guerra con la Siria rendendolo uno stato vassallo piegandolo al suo volere. Una flotta avrebbe attaccato l’isola di Cipro e la sua città principale, Leukosia. Le altre due armate sarebbero poi sbarcate a Creta per assediare Chandax. Nel frattempo altre imbarcazioni avrebbero portato milizie nelle due isole appena conquistate dando modo così alle tre armate di ricongiungersi e abbattersi con grande violenza nei territori dell’antica Grecia per sfidare la potenza dell’impero!



    Nel frattempo continuava l’assedio di Gerusalemme da parte dell’Egitto che aveva deciso di prendere per fame la difesissima città santa, mentre a Nikaia venne stanziato un altro grande esercito per difendere un eventuale attacco da parte della Sira ora che non aveva da che temere dai loro nuovi padroni. Solo il tempo avrebbe dato ragione al vincitore di questa nuova grande guerra…

    Questo capitolo insegna come caricare dieci elefanti su un sambuco.

    P.S.
    Devo dire che il collasso della Siria non è stato così semplice come descritto, in realtà ci sono state decine di battaglie con botte da orbi per raggiungere le città poi sguarnite, ora vedremo come va in Grecia...


    Lasciate un messaggio se vi è piaciuto e a presto!
  • OFFLINE
    Erlendr
    Post: 76
    Registrato il: 05/02/2008
    Città: BOSCOREALE
    Età: 42
    Ausiliario
    00 11/08/2010 14:01
    è sempre un piacere leggere questa cronaca.
  • Andersonville
    00 11/08/2010 14:15
    Sempre più dettagliata,bravo!
  • OFFLINE
    allemaal
    Post: 162
    Registrato il: 22/05/2009
    Città: ROSTA
    Età: 31
    Fante
    00 11/08/2010 16:44
    come sempre 1 piacere leggerla!
  • OFFLINE
    L.basil
    Post: 391
    Registrato il: 28/05/2010
    Età: 31
    Scudiero
    00 11/08/2010 19:27
    Ahah dieci elefanti in un sambuco [SM=g27964]

    Bellissima conaca come sempre [SM=x1140522]

2