Mamma li Turchi!

Eccomi (sigh) di ritorno dalle vacanze e pronto per il nuovo capitolo, buona lettura!

Capitolo 8: Come Annibale


E così all’alba le navi partirono con il loro carico di soldati ed elefanti. La traversata venne organizzata in questo modo: la prima flotta sbarcò il suo carico sull’isola di Cipro che subito ne assediò la città principale Leukosia, le altre due flotte fecero vela rapide costeggiando l’Anatolia verso Creta e lì i due eserciti furono scaricati e posero sotto assedio Chandax. Inutile dire che le due città commerciali, fino allora sicure della loro posizione in mezzo al mare, erano molto poco difese. In pochi giorni entrambe le cittadine si arresero ai primi assalti e gli elefanti del sultanato potevano passeggiare trionfalmente nelle vie principali della città, calpestandone i cittadini. La guerra era cominciata!

Mentre gli eserciti facevano rifornimento e stanziavano una guarnigione per mantenere l’ordine nei due nuovi insediamenti, giungeva la gloriosa notizia della riconquista di Gerusalemme da parte dell’Egitto! Il prezioso alleato guadagnava dunque potere e prestigio e guadagnava anche un confine diretto con il sultanato, sarebbe stato meglio incrementare le relazioni fra i due regni.

Ricorderete la prima flotta a Cipro, ebbene dopo aver imbarcato nuove milizie, si diresse a Creta per incrementare la guarnigione mentre le altre due flotte, effettuate le ultime riparazioni alle navi e reimbarcati gli eserciti, si diressero a Nord Ovest e finalmente scorsero le rive della terra di Grecia. Il pericolo di incontrare una flotta Bizantina era Alto ma fortunatamente non si fecero incontri in mare e dopo essere sbarcati, sia Athenai che Monemvassia furono colte di sorpresa ed assediate!

L’assedio continuava mentre un messaggero portò al sultano Quansawh, che comandava l’esercito ad Monemvassia, il felice messaggio riguardante il dominio su Medina! La guarnigione ribelle si arrese alla vista dell’armata Turca che ora avrebbe comandato la città sacra.

Nelle settimane seguenti dunque, sia Monemvassia che Athneai caddero di fronte all’enorme superiorità numerica ma ben presto iniziarono i problemi. Mentre a Chandax dei tumulti cittadini distrussero parte della città e molte persone perirono, Athenai addirittura si rivoltò al potere del sultanato e ora contava diecimila abitanti armati di bastoni e pietre pronti a difenderne le mura! Evidentemente era stato fatto un errore, ma non si sarebbe ripetuto…

Athenai venne subito riassediata mentre i primi rinforzi Bizantini stavano sopraggiungendo da Nord. La battaglia che ne seguì fu un capolavoro di tattica e coraggio oltre che una carneficina. Le forze nemiche quasi raddoppiavano le armate turche ma il generale fece buon uso delle armate di elite che possedeva mentre gli abitanti combattevano con pietre e sputi, l’esercito turco poteva contare su fanti siriani, Ghilman appiedati e a cavallo oltre ai pericolosi reparti di arcieri e giavellottisti a cavallo. La vittoria fu totale e per evitare di ricadere nell’errore precedente, non si ebbe pietà, la popolazione venne sterminata.

Riunendo parte delle forze da Sud e parte da Est, un altro grande esercitò conquistò in pochi giorni Naupaktos completando il piano iniziale e ponendo così il dominio del Sultano su un nuovo grande territorio! Anche questa ultima conquista subì il violento sterminio dei cittadini tanto per stare sicuri.

Nel frattempo in patria altre armate venivano addestrate e nuove flotte costruite, ingenti rinforzi sarebbero presto stati pronti a salpare verso la Grecia. Infatti I Bizantini erano stati colti di sorpresa ma non sarebbero presto mancati scontri di tutt’altra intensità e ci si doveva aspettare solo gravi pericoli. Il prossimo obiettivo era dunque la città di Thessalonike mentre l’armata Medina, rifocillato l’esercito e stabilita una guarnigione sufficiente, avrebbe dovuto impossessarsi di Kerak per liberare finalmente queste terre dai traditori Siriani!

Questo capitolo insegna come non avere pietà.

Lascite un messaggio se avete gradito e alla prossima!