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L'Impero Bizantino,l'ombra dell'Impero Romano di una volta!

Ultimo Aggiornamento: 14/01/2013 18:18
02/03/2012 23:55
 
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Re:
Il Cavaliere Verde, 02/03/2012 21.56:

Io non ho posto la questione sul versante etnico, so benissimo tutto quello che hai detto e sono d'accordo.
Il mio discorso verteva invece su un piano diverso, "culturale" non è esattamente il termine giusto ma è quello che più ci si avvicina... Rinvio a quanto ho già detto prima, penso sia superfluo ripetermi.
La mia è solo una opinione personale ragazzi, non sono uno storico e non pretendo assolutamente di avere ragione, tanto più che si tratta di una questione dibattutta anche negli ambienti accademici. Sono comunque contento di queste discussioni storiche tra persone preparate, le trovo davvero stimolanti ;)



Prima di tutto ci tengo a precisare che capisco il tuo punto di vista, che d'altronde è pienamente condivisibile, e che non sto cercando di imporre il mio [SM=g27960]
Per il punto di vista culturale ti risponderei che comunque anche il concetto di "romanità" va cambiando già da prima del VI secolo, basta guardare come l'elemento barbaro-germanico si inserisce nell'elemento latino e cambiandone alcuni connotati (basti pensare all'esercito, che va "barbarizzandosi" per così dire, ma diventa una cosa normale con il passare del tempo; oppure che Ezio fosse definito "l'ultimo romano" pur essendo di origini barbariche).

Concordo, trovo queste discussioni (specialmente se i toni rimangono civili e di dialogo) estremamente coinvolgenti ed interessanti [SM=x1140428]
03/03/2012 00:06
 
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Concordo in pieno con quanto dici!
Secondo me a questo punto la questione si può porre in questi termini: ha senso parlare di "romanità" finchè, anche in un contesto di assimilazione di elementi esterni, gli elementi più propriamente originari della stessa rimangono prevalenti. A mio modo di vedere all'interno dell'Impero bizantino col tempo furono gli elementi esterni che possiamo chiamare "greci" a prendere il sopravvento e a dar vita ad una civiltà del tutto nuova ed originale, ma non più "romana" in senso pieno.
Penso che così la cosa sia più chiara e che sulla prima parte possiamo essere tutti d'accordo, il punto di discrimine sta nella seconda ;)
Questa è quella che chiamo una discussione costruttiva: magari ognuno rimane legato alle proprie posizioni, ma è comunque occasione di confronto e maturazione!
[Modificato da Il Cavaliere Verde 03/03/2012 00:08]
.




"Lasciate che i miei eserciti siano le rocce, gli alberi e i pennuti nel cielo", Carlo Magno
03/03/2012 16:55
 
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Re: Re:
Mastralessio, 01/03/2012 16.37:




i bizantini in quanto ferventi ortodossi erano abbastanza omofobici, più che i bizantini la colpa di un'italia divisa e framentato è colpa dei longorbai furono loro a mettere fine all'unità nazionale, ma la colpa maggiore è del papa che sapeva benissimo che con un regno d'italia unito e forte avrebbe fatto la fine del patriarca di costantinopoli (fantoccio nelle mani del basileus)




Perchè la colpa sarebbe dei longobardi? Anzi, cercarono di unificarla tutta la penisola. Semmai la causa prima della mancata unificazione italiana (in tutti i periodi storici mi sento di dire) è proprio il papa.


03/03/2012 17:08
 
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i longobardi erano spesso in lotta tra di loro e solo re carismatici e potenti riuscirono a unificarli, come ho detto nella seconda parte del mio messaggio affibio le maggiori colpi propio al pontefice
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04/03/2012 21:07
 
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Re:
Il Cavaliere Verde, 03/03/2012 00.06:

Concordo in pieno con quanto dici!
Secondo me a questo punto la questione si può porre in questi termini: ha senso parlare di "romanità" finchè, anche in un contesto di assimilazione di elementi esterni, gli elementi più propriamente originari della stessa rimangono prevalenti. A mio modo di vedere all'interno dell'Impero bizantino col tempo furono gli elementi esterni che possiamo chiamare "greci" a prendere il sopravvento e a dar vita ad una civiltà del tutto nuova ed originale, ma non più "romana" in senso pieno.
Penso che così la cosa sia più chiara e che sulla prima parte possiamo essere tutti d'accordo, il punto di discrimine sta nella seconda ;)
Questa è quella che chiamo una discussione costruttiva: magari ognuno rimane legato alle proprie posizioni, ma è comunque occasione di confronto e maturazione!




mmmm , così il tuo pensiero è sicuramente più chiaro .
Personalmente non lo condivido , e ti spiego il perchè , Roma ancor prima di diventare impero subisce una fortissima influenza da parte della cultura greca , la romanità che di solito si intende (quella del I secolo AC e del I DC ) è già una romanità fortemente "grecizzata" , quindi più che cultura romana dovremmo chiamarla cultura greco-romana , nei secoli questo ibrido viene influenzato dalla cultura persiana e da quelle barbare , però il suo nucleo rimane sempre greco-romano , ancora nel X secolo si possono vedere forti analogie fra la cultura bizantina e quella greco-romana , certamente ci sono state nuove assimilazioni e anche notevoli evoluzioni, però lo zoccolo duro su cui si sorregge la cultura romea rimane comunque il pensiero greco-romano, e questo perchè nella maggiorparte dei casi le assimilazioni arricchiscono la cultura greco-romana , senza mai sovrastarla .
Almeno questa è la mia opinione.





"Quando ti senti eccezionalmente lucido, entusiasta, forte, quando ti senti in cima al mondo, capace di spostare le montagne, connesso al tuo sogno, all ' ideale, allora sai che hai il sole in tasca" S.B.
04/03/2012 21:33
 
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Re: Re:
GlaucopideSophia1, 04/03/2012 21.07:




mmmm , così il tuo pensiero è sicuramente più chiaro .
Personalmente non lo condivido , e ti spiego il perchè , Roma ancor prima di diventare impero subisce una fortissima influenza da parte della cultura greca , la romanità che di solito si intende (quella del I secolo AC e del I DC ) è già una romanità fortemente "grecizzata" , quindi più che cultura romana dovremmo chiamarla cultura greco-romana , nei secoli questo ibrido viene influenzato dalla cultura persiana e da quelle barbare , però il suo nucleo rimane sempre greco-romano , ancora nel X secolo si possono vedere forti analogie fra la cultura bizantina e quella greco-romana , certamente ci sono state nuove assimilazioni e anche notevoli evoluzioni, però lo zoccolo duro su cui si sorregge la cultura romea rimane comunque il pensiero greco-romano, e questo perchè nella maggiorparte dei casi le assimilazioni arricchiscono la cultura greco-romana , senza mai sovrastarla .
Almeno questa è la mia opinione.





interessante punto d vista [SM=x1140440] , in questo ti posso dare ragione ma ritengo che anche altri aspetti debbano venire considerati, io non conosco la materia in maniera approfondita però
oltre a questo aspetto devi considerare che gli imperatori romani bene o male erano sempre "bilanciati" dal senato o dai tetrarchi suoi colleghi dopo la crisi risolta alla beneemeglio da Diocleziano e Costantino, non rappresentavano un potere asssoluto come gli imperatori bizantini.

l'organizzazione del territorio è un altro aspetto specifico della romanità, per così dire è esclusivo del mondo romano-a differenza del mondo greco "sparpagliato" e frammentato politicamente-con poche strade-e non dire che in grecia c'erano belle strade nel IV secolo perchè lo sanno anche i sassi che non è vero, altrimenti non si spiegerebbe il successo delle talassocrazie, Roma era terragna per cosìdire, parte di questi aspetti forse si sono riprodotti-come appunto tipico di una org. del territorio centripeta- nei territori bizantini del medioevo-ma questo non toglie sia un aspetto peculiare e addirittura antitetico al mondo greco originario e precedente alla romanità.

il punto da te sollevato comprende piuttosto la preservazione della cultura giustamente grecoromana in senso stretto, i testi della antica cultura letteraria pagana, e un eredità che poi è ritornata anche in Italia appunto nel medioevo e giùdilì, merito del'Impero bizantino averla preservata-ma per il resto non saprei....



[SM=x1140440]

[Modificato da Fulcherio; 04/03/2012 21:53]
04/03/2012 21:52
 
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Beh il potere assoluto è relativo nel impero bizantino , l' imperatore ha dei diritti e dei doveri , e alla fine si ritrova fortemente limitato dalla classe politica , che mantiene un potere reale molto forte , certamente questo potere nella propaganda viene minimizzato , ma la storia dimostra che solo imperatori molto forti a livello politico o militare sono riusciti a domare i loro concittadini .

Nel' organizzazione del territorio non c'è grande differenza fra romani e bizantini , magari cambiano i nomi , ma la struttura in se è molto simile, certamente prima dei romani in grcia non c'erano grandi strade , però ad esempio i micenei crearono una strada a creta che è considerata qualitativamente superiore alle strade romane , chiaramente stò parlando di un eccezione , nessun grande impero ellenico pre-romano può competere a livello organizzativo con Roma.




"Quando ti senti eccezionalmente lucido, entusiasta, forte, quando ti senti in cima al mondo, capace di spostare le montagne, connesso al tuo sogno, all ' ideale, allora sai che hai il sole in tasca" S.B.
04/03/2012 22:01
 
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Re: Re: Re:
Fulcherio;, 04/03/2012 21.33:




interessante punto d vista [SM=x1140440] , in questo ti posso dare ragione ma ritengo che anche altri aspetti debbano venire considerati, io non conosco la materia in maniera approfondita però
oltre a questo aspetto devi considerare che gli imperatori romani bene o male erano sempre "bilanciati" dal senato o dai tetrarchi suoi colleghi dopo la crisi risolta alla beneemeglio da Diocleziano e Costantino, non rappresentavano un potere asssoluto come gli imperatori bizantini.

[SM=x1140440]





il potere assoluto si affermò proprio con diocleziano che si diede il titolo di dominus (da questo momento finisce il principato di augusto e inizia il dominato, in tutti i sensi una monarchia assoluta) inutile dire che questo funzionava solo con imperatori capaci e competenti.

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04/03/2012 22:07
 
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Re: Re: Re: Re:
Mastralessio, 04/03/2012 22.01:




il potere assoluto si affermò proprio con diocleziano che si diede il titolo di dominus (da questo momento finisce il principato di augusto e inizia il dominato, in tutti i sensi una monarchia assoluta) inutile dire che questo funzionava solo con imperatori capaci e competenti.





coadiuvato da una separazione chiamala amministrativa-territoriale- che faceva capo a Galerio Massimiano e Costanzo, dal 284 c'è scritto nel primo atlante che ti capita sotto mano.

[Modificato da Fulcherio; 04/03/2012 22:10]
04/03/2012 22:14
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
Fulcherio;, 04/03/2012 22.07:




coadiuvato da una separazione chiamala amministrativa-territoriale- che faceva capo a Galerio Massimiano e Costanzo, dal 284 c'è scritto nel primo atlante che ti capita sotto mano.





si ma da quel momento il potere dell'imperatore era assoluto, il senato era svutato di ogni suo potere e sappiamo benissimo che la tetrarchia è stata un fallimento
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Mastralessio, 04/03/2012 22.14:




si ma da quel momento il potere dell'imperatore era assoluto, il senato era svutato di ogni suo potere e sappiamo benissimo che la tetrarchia è stata un fallimento




si, però l'imperatore bizantino riassumeva in sè anche una carica religiosa e la sua figura veniva onorata da un cerimoniale molto sofisticato, che non ha avuto eguali in epoca propriamente romana ed è un aspetto squisitamente bizantino, elementi di discontinuità si accostano ad altri aspetti di continuità, poi si può discutere su questo o quello ma stà scritto non solo nella storia ma anche nel buonsenso che sia così.

in che misura è da vedere. [SM=x1140539]
05/03/2012 18:49
 
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il valore religioso dell'imperatore era presente anche nell'impero romano (anche se in oriente la tradizione di attribuire origini divine ai monarca durava da miglaiia di anni), mentre nella pars occidentis dopo la deposizione di romolo augustolo il titolo di vicari di cristo in terra passo al papa nella pars orientis l'imperatore manteneva questo titolo (e anche questo è alla base dello scisma del 1054)
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da quel che ne so l'imperatore bizantino era signore e padrone legittimo di tutto in quanto vicario di cristo in terra, isoapostolo e basileus, l'unica cosa che non era sua proprietà personale era la chiesa, di cui però era protettore e guida temporale. però la chiesa ortodossa non ha un papa, il patriarca di costantinopoli era solo un primus inter pares, per questo il basileus ebbe quasi sempre un grande potere sulla chiesa.
l'imperatore romano invece era divinità o voluto da dio (da costantino), ma non riuscì mai ad avere il potere assoluto che ebbero poi i basileus, non perchè non ne avesse le prerogative (i titoli certo non gli mancavano, in teoria aveva potere su tutto, ma proprio tutto tutto) ma perchè tale tipo di potere, da despota orientale, non era ancora consolidato in occidente e non faceva parte della mentalità tipica dell'epoca.
05/03/2012 20:22
 
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Molto interessante il dibattito sull'evoluzione della cultura romana e della nascita di quella che oggi definiamo greco-romana. Io rimango dell'opinione che la cultura romana rimane tale fino a che non viene in contatto con le città greche del sud italia. Da lì in poi a piccoli passi Roma, seppur con la parentesi di Catone il Censore, ingloberà molte usanze dalla cultura greca. Cosa sottovalutata inoltre è la forte influenza che le filosofie greche contemporanee alla conquista romana del mondo greco-anatolico ebbero sulla classe dirigente o su una parte di essa. Io sono dell'idea che il circolo di Scipione l'Emiliano abbia contribuito in gran parte alla creazione della cultura greco-romana. In sintesi, Roma era una civiltà veramente "moderna", e non a caso l'apogeo dell'Impero è anche la prima vera globalizzazione.
06/03/2012 00:05
 
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Re:
pablo de toledo-tristero, 05/03/2012 19.19:

da quel che ne so l'imperatore bizantino era signore e padrone legittimo di tutto in quanto vicario di cristo in terra, isoapostolo e basileus, l'unica cosa che non era sua proprietà personale era la chiesa, di cui però era protettore e guida temporale. però la chiesa ortodossa non ha un papa, il patriarca di costantinopoli era solo un primus inter pares, per questo il basileus ebbe quasi sempre un grande potere sulla chiesa.
l'imperatore romano invece era divinità o voluto da dio (da costantino), ma non riuscì mai ad avere il potere assoluto che ebbero poi i basileus, non perchè non ne avesse le prerogative (i titoli certo non gli mancavano, in teoria aveva potere su tutto, ma proprio tutto tutto) ma perchè tale tipo di potere, da despota orientale, non era ancora consolidato in occidente e non faceva parte della mentalità tipica dell'epoca.




Appunto [SM=g27960] , nell'immaginario collettivo il sovrano di tipo orientale altro non era che il tiranno, e su questo clichè sono stati tanti quelli che ci hanno marciato.


17/03/2012 00:08
 
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Aggiungo due cose: Formalmente l'Impero Bizantino reclama i territori dell'Impero Romano d'Occidente non tanto per arroganza, ma per vero e proprio diritto. I territori persi con le famose invasioni barbariche non sono mai stati ceduti ufficialmente, sono stati solo occupati. Sto leggendo "Storia d'Europa, dalle invasioni al XVI secolo" di Henri Pirenne, prestatomi dal mio professore di Filosofia, al IV Liceo Scientifico, e i primi capitoli parlano proprio di questa particolare situazione geo-politica delle invasioni. L'Impero continua ad esistere con quello d'oriente, semplicemente ha perso i territori occidentali. Un po' come se ora la Grecia invadesse il sud Italia. L'Italia esiste ancora, ma non ha più il sud!

Per quanto riguarda il Papato e la situazione italiana... mi piace molto l'espressione presente sul mio libro di storia: " Il Papato non è mai stato abbastanza potente da unificare la Penisola, ma lo è stato abbastanza per impedirne l'unione".
17/03/2012 14:16
 
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AlexPraetorium, 17/03/2012 00.08:

Per quanto riguarda il Papato e la situazione italiana... mi piace molto l'espressione presente sul mio libro di storia: " Il Papato non è mai stato abbastanza potente da unificare la Penisola, ma lo è stato abbastanza per impedirne l'unione".




esatto (almeno fino al 1861)
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19/03/2012 17:26
 
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megaquote al tuo libro di storia alex
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E aggiungo che se vi leggete il primo articolo del famoso periodico.milanese "Il Caffè", del 1700, capite come i Bizantini si sentissero "classici", tanto che si vestivano (anche nel 1700) ancora com'era in uso nell'Impero Romano!
01/04/2012 14:49
 
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Re:
AlexPraetorium, 01/04/2012 13.41:

E aggiungo che se vi leggete il primo articolo del famoso periodico.milanese "Il Caffè", del 1700, capite come i Bizantini si sentissero "classici", tanto che si vestivano (anche nel 1700) ancora com'era in uso nell'Impero Romano!




I bizantini non hanno mai rinunciato alla loro eredità culturale, ancora oggi i greci di istanbul sono chiamati romei
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