Non sono d'accordo su questo punto House, anche qui secondo me le analisi sono sempre state un pò troppo inquinate da una visione distorta e fortemente faziosa.
Se è vero che il Papato molto spesso si oppose all'instaurazione di un unico dominio riunificatore della Penisola, è anche vero il contrario, che cioè altrettanto spesso auspicò la rinascita di un potere temporale universalistico sullo stampo del compianto Impero Romano. Tant'è che abbracciò entusiasticamente sia i progetti riunificatori di Giustiniano che quelli più realistici e territorialmente limitati di Carlo Magno, lasciando al contempo sempre la porta aperta a Bisanzio ponendo come presupposto indefettibile la riconciliazione dello Scisma.
Tutto ciò però non poteva significare la sottomissione della Chiesa ad un sovrano, cioè la sua riduzione a mero instrumentum regni, ne andava del contenuto della religione cristiana stessa (solitamente si ricorda solo "Date a Cesare quel che è di Cesare", meno spesso la seconda parte "e a Dio quel che è di Dio"). Non riteneva accettabile nè la visione assolutistica degli Hoenstaufen che consideravano il Papa non più di un sovrano come gli altri, nè il compromesso raggiunto dalla chiesa ortodossa con l'Impero che rimase sempre velato di ambiguità pur nel suo complesso sviluppo.
Da qui gli ostacoli posti alle varie dominazioni e le varie prese di posizione a favore dell'uno o dell'altro. Ricordiamoci che ai tempi di federico Barbarossa, quindi al massimo della potenza del SRI, il Papa benedisse con calore la discesa dell'Imperatore in Italia contro i Normanni e caldeggiò fortemente l'alleanza con i Bizantini che portò alla conquista pugliese del 1155. Quello fu certamente il momento in cui la riunificazione della penisola sembrava ormai cosa fatta, ma proprio sul più bello Federico si rivelò interessato solo ad ottenere il riconoscimento dei signori feudali e il progetto fallì miseramente.
Altra storia è quella del Papato dell'età del Rinascimento, ormai la visione dello Stato Pontificio come mera entità sovrana si era consolidata anche a Roma...
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"Lasciate che i miei eserciti siano le rocce, gli alberi e i pennuti nel cielo", Carlo Magno