CESARE BORGIA Duca del Valentinois, Duca di Urbino, Principe D’Andria, Signore di Piombino, Duca di Romagna, gonfaloniere e capitano generale della chiesa. Ebbe le doti di un grande soldato, e le qualità e i difetti del tempo in cui visse, fu definito un principe machiavellico, i suoi delitti li compì con calcolo finalizzato e non per sadismo, non differendosi, nel male, da altri personaggi del suo tempo, o contemporanei al nostro secolo. Figlio illegittimo di papa Alessandro VI, è cresciuto presso la corte papalina circondato da cortigiane, dalle quali contrasse la sifilide che gli deturpò mani e volto, che mascherava con guanti e barba. Nel 1947 assassinò il fratello maggiore Giovanni, duca di Gandia, spalancando la sua strada al potere. Nel 1499 entra in Milano al fianco di Luigi XII che lo nomina suo Luogotenente e dopo poco tempo conquista Imola, senza colpo ferire, e Forlì dopo due mesi di assedio e prosegue la sua conquista della terra romagnola assoggettando Pesaro, Rimini e Faenza. Nel 1501 è nominato Duca di Romagna, ma egli sogna un regno nell’Italia centrale, quindi manda i suoi uomini alla conquista di Piombino, Elba e Pianosa. Nel 1502 prende Urbino e Camerino con l’inganno. Trafitto da ventitre colpi di picca nel 1507 ebbe una fine poco gloriosa per un uomo d'azione come lui.
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