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Medieval 2 Total War
Discussione generale sul videogioco Medieval 2 : Total War
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Ultimo Aggiornamento: 29/08/2012 11:20
07/06/2012 20:38
 
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Scudiero
lista completata
Francesco Maria della Rovere - 1501(LAZIO)
Roberto da San Severino - 1441(LOMBARDIA)
Ercole d’Este - 1445(CAMPANIA)
Niccolò Orsini - 1458(LAZIO)
Orso Orsini - 1441(ABRUZZO)
Ercole Bentivoglio - 1482(VENETO)
Paolo Vitelli - 1474(UMBRIA)
Gian Giacomo da Trivulzio - 1466(PIEMONTE)
Donato del Conte - 1447(EMILIA)
Renzo di Ceri - 1503(LAZIO)

FRANCESCO MARIA DELLA ROVERE - Duca di Urbino e di Sora. Signore di Pesaro, Senigallia, Fossombrone, Gubbio, Caprarola. Poneva tutta la scienza militare nel sapere accamparsi in luoghi inattaccabili e nello schivar sempre di venir a battaglia, per quanto le sue forze fossero più poderose di quelle del nemico, ed ostinandosi a non voler arrischiar nulla all’ultimo riducevasi in stato di perder ogni cosa. Perfezionò l’arte della guerra inventando nuove armi di offesa e difesa; usò le artiglierie e si accorse che i fanti cominciavano ad essere più utili dei cavalli.

ROBERTO DA SAN SEVERINO - Conte di Caiazzo, marchese di Castelnuovo, conte di Colorno. Signore di Lugano, Mendrisio, Colorno, Castelnuovo Scrivia, Pontecurone, Cittadella, Montorio Veronese, Solaro, Corte Madama. Uomo turbolento e fazioso nei consigli. Uomo avvezzo a pescare nel torbido. La sua vicenda è in qualche modo emblematica del tramonto della figura del grande condottiero: lo status elevato, la grande fama, i feudi ottenuti da Milano e da Venezia; i tentativi ripetuti di conquistare un proprio stato; i vari progetti che prendono forma e che invariabilmente falliscono; infine, il ruolo che svolge nelle imprese militari ed in alcune crisi politiche del ducato di Milano.

ERCOLE D'ESTE - Duca di Ferrara, Modena e Reggio Emilia. Conte di Rovigo. Signore di Castelnuovo Scrivia e Cotignola. Cavaliere dell'ordine dell'Ermellino. Fu uno dei migliori principi di casa d'Este ed una delle principali figure politiche del suo tempo, passava con Jacopo Piccinino come uno dei più grandi capitani in Europa. Esperto nell'arte militare, valente guerriero e torneadore. Partecipa alla battaglia di Sarno, alla battaglia di Troia, alla battaglia di Molinella.

NICCOLO'ORSINI - Conte di Pitigliano, conte di Nola. Signore di Fiano Romano, Ghedi, Leno, Malpaga, Montirone, Boiano, Ottaviano. Lento, impassibile, ostinato era il Pitigliano uno di coloro che reputano vincere il non perdere,né il vantaggio di una vittoria così grande da non superare il pericolo di una sconfitta. Cattivo capitano in aperta campagna e nelle arrischiate fazioni, ottimo nella difesa delle terre, e in tutte quelle imprese a compier le quali fosse uopo specialmente di prudenza e di fermezza. Partecipa alla battaglia di Sarno, alla battaglia di Troia, assalta il castello di Massa Fiscaglia, alla battaglia di Fornovo.

ORSO ORSINI - Conte di Nola, conte e marchese di Atripalda, conte di Soave. Duca di Ascoli . Signore di Fiano Romano e di Ottaviano. Il suo trattato è inteso ..a dimostrare che la forza delle milizie non è strettamente funzionale al numero, ma dipende da un lato dall'efficienza dell'organizzazione, dall'altro dalla congruità delle dimensioni numeriche con i mezzi finanziari realmente disponibili. Non è la moltitudine.. che determina il successo dell'esercito in campo, e non è nemmeno, per quanto importante, l'ardimento o l'autorità del comandante, ma è piuttosto l'organizzazione, la razionale e meticolosa preparazione, la capacità previsionale. Partecipa alla battaglia di Caravaggio, alla battaglia di Sarno, alla battaglia di Molinella.

ERCOLE BENTIVOGLIO - Conte di Bologna. Ritenuto uomo prudente e intelligente nel formulare piani di battaglia, ma poco coraggioso ed incapace nell'eseguirli. A messer Ercole bisogna mettere un po' d'animo, perché egli è un poco vil; et anche ha oppinione che noi non l'abbiamo per gagliardo..: ma e' nostri pari n'hanno grande utile di lui, perché vedrete un consiglio non v'essere migliore consiglio che il suo; e se voi avete a porre campo a una terra o a riparare agl'inconvenienti che possino nasciere, abbiate accanto messer Ercole.

PAOLO VITELLI Signore di Montone. Uno de primi armigeri della sua età..Il più honorato capitano de suoi tempi. Avaro, con ogni cavillo cercava sempre il suo vantaggio nelle condotte e nei pagamenti. Seguiva sempre la sua opinione senza stimare in alcun modo quella dei cittadini e dei commissari al campo. Teneva sempre pratiche ed amicizie a Pistoia, a Borgo San Sepolcro ed in altre terre fiorentine suscitando forti sospetti nelle autorità della repubblica di volersi ritagliare una autonoma signoria.

GIAN GIACOMO DA TRIVULZIO - Detto il Magno. Guelfo. Conte di Musocco, Belcastro e Pezenas. Marchese di Vigevano. Barone di Loir. Duca di Melfi e di Venosa. Signore di Castell'Arquato, Vespolate, Trecate, Bassignana, Castelnuovo Scrivia, Chiavenna, Musso, Garlasco. Amante delle buone letture. Era Gian Giacomo Trivulzio uno di quegli uomini i quali non hanno amici ma o devoti ammiratori, o accaniti accusatori. Cattivi all'ubbidire, eccellenti al comandare, facili verso l'uomo abbattuto, ma quanto meno aborrenti dell'altrui avvilimento altrettanto sdegnosi di ogni eguale; di quegli uomini in somma i quali hanno bisogno di una continua operosità e fortuna per coprire i minori difetti, e son tutto quando ottengono quasi a viva forza, gloria, onori, riverenza ed affezione: ma guai ad uomini così fatti quando cadono nel vivere privato. Restano loro i vizi acquisiti nell'esercizio del potere, e manca il potere che l'aveva prodotti.

DONATO DEL CONTE - Signore di Vespolate, Corbetta e Castelleone. Il Borri era un gransoldato, conosceva meglio di chiunque altro i segreti dell'organizzazione militare del ducato ed era un uomo-simbolo per tutti gli sforzeschi: ma aveva una personalità irrequieta, indocile e incline ai colpi di testa. Partecipa alla battaglia di Caravaggio, alla battaglia di Molinella.

RENZO DI CERI - Signore di Ceri, Capranica, Tarascona, Pontoise. Fu un condottiero, o piuttosto capo d'uomini di ventura, il quale molto figurò pel suo valore nei fatti d'arme delle piccole guerre di parte in Italia. Il suo valore però non fu sempre accompagnato da pari lealtà, come suoleva accadere in quei capi avventurieri. Condottiero esperto di fanterie, non seppe però contribuire efficacemente, come sulle prime aveva lasciato sperare, alla creazione di una valida fanteria italiana. Partecipa alla battaglia del Garigliano, alla battaglia di Melegnano.
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