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Balestrieri italiani

Ultimo Aggiornamento: 02/12/2007 12:48
30/11/2007 13:37
 
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BALESTRIERI DI GUBBIO

L' origine dei Balestrieri (Ballistari) in Gubbio, come in tutti i grandi Comuni e nelle Repubbliche del Medio Evo, fu dovuta allo scopo di avere, in caso di bisogno, uomini pronti e adatti a servire la Patria. Si formarono così le "Compagnie del popolo" o "Società d'Armi" che si mantennero sino all'epoca delle Signorie.
Ogni balestriere doveva: essere munito di balestra con corda e crocco appartenere a classe agiata o popolana, non stare a servizio di chicchessia per essere libero di esercitarsi al tiro nei festivi.
Nei libri delle riforme, che rappresentano una esatta e minuta cronistoria della vita politica ed amministrativa di Gubbio, per circa sette secoli, si può osservare come i vari gradi della Magistratura cittadina avessero gran cura dell'istituzione dei Balestrieri.


La Storia
La notizia più antica che ci è pervenuta sulla presenza delle balestre in Lucca si deve far
risalire al 1169.


Durante la guerra con la vicina Pisa, il governo della città, preoccupato dai continui attacchi pisani, chiede aiuto a Genova che invia un certo numero di balestrieri al fine di aumentare la potenza delle difese lucchesi ed in particolare delle rocche di Corvara ed Agnano.

BALESTRIERI LUCCHESI

La Storia
La notizia più antica che è pervenuta sulla presenza delle balestre in Lucca si deve far risalire al 1169.

Durante la guerra con la vicina Pisa, il governo della città, preoccupato dai continui attacchi pisani, chiede aiuto a Genova che invia un certo numero di balestrieri al fine di aumentare la potenza delle difese lucchesi ed in particolare delle rocche di Corvara ed Agnano.

Altre notizie ci pervengono dallo Statuto del Comune di Lucca 1308 che molto spesso dà norme ben specifiche sui "sagittarii" precisando che chiunque in caso di "sturmo, aerta, od altro simile avvenimento, sia colto a scagliare frecce con la balestra stando nella propria abitazione sarà punito con una sanzione di 500 libbre e con la distruzione integrale dell'abitazione (ad fundamentam)". Dalle "Croniche" del Sercambi si possono ricavare molteplici notizie e disegni sull'uso delle balestre sia in guerra che in pace, non da ultimo ricorda che nel 1369 ottenuta la libertà dai pisani, furono eletti da parte degli anziani, certi cittadini atti a combattere con la balestra per prendere Pontetetto (sempre occupato dai nemici).

Nei bandi del 1341 il Vicario rende noto che chiunque sia in possesso di balestra grossa o "da du piè" deve darne notizia entro la sera stessa, pena di venticinque "libbre".

Da uno statuto del 1372 si può rilevare con precisione, l'armamento dei balestrieri cittadini che erano distinti i connestabili o caporali ed armati semplici. I primi erano armati con una corazzina o lorica, armatura in ferro a protezione del capo, il gladio, la spada, la faretra, il crocco e la balestra; per i secondi invece è indicato solo l'armamento del capo, il gladio, il crocco, e la balestra. Nel documento, del 1381, che sancisce la riorganizzazione dell'esercito del territorio extraurbano si prevede che su 2000 armati delle Vicarie, 1350 debbano essere balestrieri, 400 palvesari e 250 tavolaccini. I balestrieri erano obbligati dal Governo stesso, ad una serie di esercitazioni sotto la sorveglianza di appostiti incaricati accompagnati da un Milite del Podestà e da un notaro dell'Ufficiale di Custodia, sotto la pena di venti soldi piccoli nel caso di assenza ingiustificata. Dette esercitazioni erano effettuate in appositi campi di tiro realizzati a Pontetetto, a Ponte San Pietro ed a San Pietro a Vico.

Nel secolo XIV l'uso, della balestra era piuttosto comune mentre restava difficile reperire coloro che fossero in grado di effettuare la manutenzione e la preparazione delle armi. Questa attività era seguita, di solito, dal maestro d'armi che spesso veniva assoldato fuori città come nel caso del fiorentino Filippo Loni, "magistri balistarum" in Lucca dal 1370 al 1375 cui erano assegnati tre fiorini d'oro mensili esenti da qualsiasi gabella ( Al contempo, bisogna notare che un tal Franceschino da Lucca fu maestro di balestra ad Udine nel 1372, e in molti trattati si parla della maestria, dei balestrieri lucchesi contrapposti addirittura ai più celebri Genovesi.

CIAUZ spero siano utili [SM=x1140427]


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