I motivi dell'avanzata furono molteplici.
1 Certamente la stanchezza dei vicini, Bisanzio e Persia avevano appena finito la loro ultima guerra, Bisanzio aveva vinto ma era uscita prostrata, la Persia era stat travolta dalla guerra civile.
2 Le province bizantine d'Oriente, Siria ed Egitto su tutte, avevano un cristianesimo diverso dall'ortodosso, copto in Egitto giacobita in Siria, che era avversato da Bisanzio che pretendeva la conversione, alla fine agli Arabi pagavi la tassa e stavi tranquillo, quindi le popolazioni non opposero molta resistenza, ad Alessandria fu il patriarca copto a consegnare la città.
3 Gli Arabi erano inarrestabili, partendo dal presupposto che morendo andavano sicuri in Paradiso, non temevano nulla, spesso in Siria unità di 100 cavalieri arabi assalivano truppe bizantine molto più numerose, incuranti di tutto e senza alcuna logica strategica, e le mettevano in fuga proprio perché spinti dalla fede. La prima battaglia contro gli Imperiali, al fiume Yarmuk, fu vinta dagli Arabi grazie alla cavalleria, i Bizantini avevano un esercito si di cavalieri ma inadatto a combattere le truppe arabe, la sconfitta fu totale, la Siria andò perduta. Si mosse l'imperatore in persona, Eraclio, vincitore della Persia, fu vinto, si dovette ritirare, gli Arabi entravano ad Antiochia. Eraclio tornò a Bisanzio, il dolore nell'assistere alla perdita dei territori riconquistati alla Persia solo pochi anni prima lo stroncò, morì nel 641 mentre gli Arabi avanzavano contro l'Egitto.
Fu necessaria una lunga ristrutturazione delle strutture militari ed amministrativi bizantini per porre un freno all'avanzata, divenuta ancora più pericolosa quando gli Arabi ebbero il controllo dei porti siriani ed armarono una flotta portando l'assedio sutto la capitale, solo il fuoco greco salvò l'Europa, ma tutta l'Africa andò perduta seguita da Spagna e Sicilia, per anni i territori bizantini di Calabria pagarono una tassa agli emiri arabi di Palermo in cambio di protezione, per qualche tempo anche Bari divenne araba, e Roma fu un paio di volte assalita dai corsari saraceni.
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"Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)
"Ingiuriare i mascalzoni con la satira è cosa nobile, a ben vedere significa onorare gli onesti" (Aristofane)