07/05/2009 05:00 |
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| | | OFFLINE | | Post: 2 | Registrato il: 07/05/2009
| Città: ROMA | Età: 37 | Servo della gleba | |
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Perdonatemi se m'intrometto ma la questione per certi aspetti mi è molto cara. A mio avviso, benchè l'impero Bizantino sia ormai un lontano ricordo ha lasciato al mondo un patrimonio da non sottovalutare, prima di tutto il suo ricordo e non è poco giacchè tanti sono passati inosservati nella storia di questi millenni.
Non so chi di voi ha scritto che in Italia sarebbe impensabile sentirsi sabini, etruschi e quel che sia. Per quanto mi riguarda, dopo attenta osservazione ed altrettanta riflessione, l'Italia è l'emblema della discendenza delle varie signorie medievali e rinascimentali, basta vedere l'orgoglio di un romano per le proprie origini, oppure un Fiorentino e che dire dei Milanesi? Tutt'ora siamo divisi da differenze culturali non trascurabili, da dialetti stretti che spesso sono incomprensibili per i "forestieri" e soprattutto parliamo una lingua che se vogliamo è di appannaggio Fiorentino (Accademia della crusca, primo dizionario Italiano). Insomma, si parla tanto di evoluzione di passato che resta tale e tutto sommato invece ci ritroviamo ad essere sempre divisi dagli stessi preconcetti e dalle stesse divisioni che nemmeno cinque secoli fa erano ufficiali, mentre ora solo ufficiose.
E' risaputo che noi siamo una nazione solo sulla carta, a dispetto probabilmente del resto dell'europa, questo perchè noi dopo l'impero Romano abbiamo vissuto in maniera talmente frammentata che il medioevo non è ancora giunto al termine in questa penisola.
Tutto ciò per dire che l'influenza e la cultura tramandata da quei tempi "lontani", sono or ora il nostro pane quotidiano, la nostra realtà alla quale ci mascheriamo con un tricolore che per quello che possiamo credere non ci da mai la stessa emozione dell'emblema della nostra città. |
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