Gonzalo Fernandéz de Oviedo y Valdés (Madrid, Agosto 1476 – Santo Domingo, 26 giugno 1557) è stato uno storico e naturalista spagnolo.
Nacque in Madrid nell'agosto del 1476 in una famiglia della nobiltà minore proveniente dalle Asturie. La madre si chiamava Juana de Oviedo, ed è da lei che lo storico prese il patronimico. Non conosciamo il nome del padre, ma si ritiene che impiegasse quello di Valdés. Sappiamo comunque che proveniva da un piccolo paese, detto Borondes, nella parrocchia di San Miguel de Bascones, a sua volta facente parte del municipio di Grado.
Wolfgang Fabricius Capito, o Köpfel, italianizzato in Volfango Capitone (Hagenau, 1478 – novembre 1541), riformatore tedesco, nacque da umili genitori in Alsazia.
Fu introdotto alla professione medica, ma studiò anche diritto e si dedicò sinceramente alla teologia, dottorandosi in questa materia. Divenuto benedettino, insegnò per qualche tempo a Friburgo. Fu pastore per tre anni a Bruchsal, per essere poi chiamato alla guida della cattedrale di Basilea (1515). Qui conobbe Zwingli e iniziò una corrispondenza con Lutero.
Nel 1519, venne trasferito a Mainz, su richiesta dell'Arcivescovo di Magonza, che presto lo nominò suo cancelliere. Nel 1523, si trasferì a Strasburgo, dove rimase fino alla sua morte, avvenuta nel novembre 1541.
Capitone trovò sempre più difficile riconciliare la nuova religione con la vecchia, e dal 1524 fu uno dei capi della fede riformata a Strasburgo. Svolse un ruolo importante nell'iniziale transizione ecclesiastica del XVI secolo, fu presente alla seconda conferenza di Zurigo, all'incontro di Basilea del 1536 (dal quale uscì la prima delle due Confessiones Helveticae) e alla conferenza di Marburgo. Assieme a Martin Bucer compilò la Confessio Tetrapolitana.
Capitone si preoccupò più dell'"unità dello spirito" che delle formule dogmatiche e, a causa dei suoi sforzi per conciliare il partito di Lutero e quello di Zwingli riguardo ai sacramenti, sembra sia incorso nel sospetto dei suoi stessi amici; mentre per la sua intimità con Martin Cellarius e altri appartenenti della scuola sociniana, fu accusato perfino di arianesimo.
Nel 1532, Capitone sposò Wibrandis Rosenblatt, vedova di Oecolampadius, la quale, dopo la sua morte, sposò Martin Bucer.
Le principali opere di Capitone sono:
Institutionum Hebraicarum libri duo;
Enarrationes in Habacuc et Hoseam Prophetas;
la biografia di Oecolampadius e un resoconto del sinodo di Berna (1532);
una versione in Greco dell'Iliade.
Christoph von Stadion (Schelklingen, 1478 – Norimberga, 1543) è stato un umanista tedesco, oltre che un prelato cattolico fiero oppositore di Martin Lutero.
Studiò a Tubinga e a Friburgo completando i propri studi in Italia, a Bologna e a Ferrara. Svolse in Germania una brillante carriera ecclesiastica divenendo nel 1517 vescovo di Augusta.
Si distinse per la attività di mediazione tra cattolici e luterani e per i suoi sforzi per l'elevazione morale del clero del suo tempo.
Importante esponente del movimento umanista tedesco dell'epoca fu amico di Erasmo da Rotterdam
Thomas More, italianizzato in Tommaso Moro (Londra, 7 febbraio 1478 – Londra, 6 luglio 1535), è stato un umanista, scrittore e politico inglese.
Nel corso della sua vita si guadagnò fama a livello europeo come autore umanista e occupò numerose cariche pubbliche, compresa quella di Lord Cancelliere d'Inghilterra tra il 1529 e il 1532 sotto il re Enrico VIII. Cattolico, il suo rifiuto di accettare l'Atto di Supremazia del re sulla Chiesa in Inghilterra mise fine alla sua carriera politica e lo condusse alla pena capitale con l'accusa di tradimento. La Chiesa cattolica e la Chiesa anglicana lo venerano come santo; nel 2000 papa Giovanni Paolo II lo proclamò patrono dei governanti e dei politici.
Tommaso Moro coniò il termine "utopia", con cui battezzò un'immaginaria isola dotata di una società ideale, di cui descrisse il sistema politico nella sua opera più famosa, L'Utopia, pubblicata nel 1516.
Noël Bauldewijn (o Bauldeweyn) (1480 ca – Anversa, 1529) è stato un compositore fiammingo.
Poco ci è giunto riguardo la sua vita. Si sa che prese il posto di Jean Richefort come direttore del coro presso la cattedrale di Malines in Belgio fra il 1509 e il 1513. Contemporaneo di Josquin Desprez ebbe grande fama per tutta la prima metà del XVI secolo, anche perché la cattedrale in cui era attivo era una delle principali del territorio borgognone. Nel 1513 venne sostituito da Nicolas Champion, e si sposto nella cattedrale di Notre Dame ad Anversa. L'eccezionale diffusione delle sue composizioni fanno pensare ad un grande successo, sia fra le corti nobiliari (scrisse molti brani profani vocali) sia in ambito sacro. Sette delle sue messe ci sono giunte complete, la più famosa delle quali è Missa Da pacem domine, un tempo falsamente attribuita a Josquin Desprez[1]. Ci sono rimasti anche 13 mottetti. Il modo in cui scriveva è ancora quello tipico della metà del XV secolo, sebbene alcune parti già preludano all'armonia del '600. Caratteristico della sua generazione, più della metà delle sue composizioni sono scritte per cinque o sei voci e molti brani contengono grande senso armonico e ritmico di sapore pre-barocco.
La fama di Bauldewijn è testimoniata da un particolare: lo spartito del suo mottetto "Quam pulchra es et quam decora" (sul versetto 7 del Cantico dei Cantici), pubblicato nel 1519, è contenuto nel dipinto di Caravaggio "Riposo durante la fuga in Egitto" del 1595.[2] Sul tema di questo stesso mottetto Nicolas Gombert baserà in seguito una messa.
Pedro Damiano (in portoghese: Pedro Damião; Odemira, 1480 – 1544) è stato uno scacchista portoghese
Nato in Portogallo da una famiglia di origini ebraiche, fu un farmacista di professione. In seguito al decreto di espulsione degli ebrei dal suo paese emanato nel dicembre del 1496 dal sovrano Manuele I fuggì in Italia e qui cambiò il suo nome nella versione italiana con cui è noto in tutto il mondo.
Mathis Gothart Nithart, meglio noto come Matthias Grünewald (Würzburg, ca. 1480 – Halle sul Saale, 31 agosto 1528), è uno dei più importanti e originali pittori tedeschi, noto per la drammaticità visionaria con cui ha trattato temi di carattere religioso.
Juan Gil de Hontañón (Rasines, 1480 – Salamanca, 11 maggio 1526) è stato un architetto spagnolo.
Fu il primo di una serie familiare di architetti del XVI secolo.
Le sue prime opere furono compiute a Segovia, associate alla scuola di Juan Guas. Intervenne nella cattedrale, nel castello di Turégano, in vari monasteri e nella cattedrale di Palencia. Trasferito a Salamanca, fu incaricato come capocantiere delle opere di costruzione della Cattedrale Nuova nel 1512 e, un anno dopo, ricevette analogo incarico per la cattedrale di Siviglia fino al 1516. Negli ultimi anni della sua vita fu nuovamente attivo a Segovia e anche a Zamora e a Granada.
I figli Rodrigo Gil de Hontañón e Juan Gil de Hontañón continuarono alcune delle sue opere.
Hans Süss von Kulmbach (Kulmbach, 1480 circa – Norimberga, 1522) è stato un pittore e incisore tedesco; fu attivo oltre che in patria anche a Cracovia, dove contribuì alla formazione della nuova scuola pittorica locale.
Si formò sugli esempi del veneziano Jacopo de' Barbari (attivo anche in Germania, dov'era conosciuto col nome di Jacob Walch) e di Albrecht Dürer.
Tra le sue opere principali, le pale di altare nelle chiese di San Lorenzo e San Sebaldo (1513) a Norimberga, nelle chiese di Santa Caterina (Storie di Maria 1515), di Santa Maria di Skjalka (1511) e di San Giovanni (1516) a Cracovia. Fu anche un ritrattista vicino alla maniera di Dürer e un incisore: realizzò numerosi disegni con modelli per vetrate.
Morì a Norimberga tra il 29 novembre e il 3 dicembre 1522.
François de Montholon (Autun, c. 1480 – Villers-Cotterêts, 12 giugno 1543) è stato un giurista e politico francese.
Primo del suo casato a portare il nome François, signore di Vivier, d’Aubervilliers[1] e di Gaillonnet presso Seraincourt[2], fu presidente del Parlamento di Parigi e guardasigilli sotto Francesco I dal 9 agosto 1542 al 15 giugno 1543. Suo figlio, François II de Montholon, fu guardasigilli e cancelliere sotto Enrico III.
Joachim Patinir, o Patinier o Patiner (Dinat o Bouvignes, 1480 – Anversa, 1524), è stato un pittore olandese, principalmente attivo ad Anversa.
E' stato uno pittore fiammingo del rinascimento, specializzato in paesaggi e soggetti storici. Ha avuto probabilmente un grado di parentela con Herri met de Bles, suo nipote, col quale ha contribuito a creare lo stile paesaggistico.
Nel 1515 assunse il ruolo di maestro ad Anversa. La sua evoluzione artistica lo ha condotto, dalla produzione di opere paesaggistiche contenenti figure di grandi dimensioni, fino ad una miniaturizzazione delle stesse, tale da renderle elementi di un microcosmo.[1]
Il quadro "Il riposo dalla fuga in Egitto" (Museo Prado), evidenzia qualche influenza di Isenbrant e di Quentin Massys, per la gentilezza nei tratti dei personaggi. Risalta la contraddizione fra la figura della Madonna, assorta, e il mondo circostante formato dalla vita della natura.
Patinir ha svolto un ruolo importante nella storia della pittura del panorama che ha fatto diventare un genere indipendente. Una delle sue caratteristiche era quella di rappresentare il paesaggio come sfondo di scene religiose.
Purtroppo, solamente cinque quadri sono firmati dall'artista, anche se molti altri lavori gli sono stati attribuiti, grazie ad una certa affinità stilistica; a tal riguardo basti pensare che solo il Prado, a Madrid ne espone ventuno.
L'etichetta di paesaggista gli venne affibbiata dal suo amico collega Albrecht Dürer.
I suoi temi compositivi, hanno seguito, nello sviluppo dei colori, lo schema tipico dell'arte manierista.
Jörg Ratgeb (Schwäbisch Gmünd, ca 1480 – Pforzheim, 1526) è stato un pittore tedesco, contemporaneo di Dürer.
Tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo, Ratgeb sembra aver compiuto un viaggio in Italia, dove ammirò l'arte del Rinascimento italiano e la recente scoperta dell'uso della prospettiva. Dopo il suo ritorno in Germania, egli si stabilì ad Heilbronn. Nel 1510, dipinse l'altare di San Barbara nella chiesa della vicina Schwaigern.
Tra il 1514 e il 1517, Ratgeb visse a Francoforte sul Meno, dove eseguì gli affreschi del refettorio e del chiostro del Karmeliterkloster (Monastero Carmelitano). L'opera, di cui ci rimangono solo alcuni frammenti, è uno dei più importanti cicli di affreschi del nord delle Alpi di quel periodo. La sua opera più famosa è tuttavia la Pala di Herrenberg, completata nel 1521. Essa venne originariamente eseguita per la Stiftskirche (abbazia) di Herrenberg. Oggi è custodita presso la Staatsgalerie di Stoccarda. Ratgeb raggiunse un suo particolare stile espressivo, visibilmente influenzato da artisti quali Albrecht Dürer, Matthias Grünewald e Hieronymus Bosch.
In seguito al suo matrimonio con una serva del Conte di Württemberg, egli perse molti dei suoi diritti come cittadino di Heilbronn. Si trasferì quindi a Stoccarda, dove divenne membro del concilio della città. Approfittando della sua carica, Ratgeb collaborò con i contadini rivoltosi nel corso della Guerra dei contadini nel 1525. Partecipò anche militarmente alle azioni di rivolta e venne eletto consigliere e cancelliere dai ribelli. Una volta soppressa la ribellione, Ratgeb venne tuttavia arrestato, accusato di alto tradimento e infine giustiziato a Pforzheim nel 1526, venendo legato a quattro cavalli e squartato.
Mateo Flecha il Vecchio (Mateu Fletxa in catalano; Prades, 1481 – Poblet, 1553) è stato un compositore spagnolo.
Soprannominato in seguito "il vecchio" per distinguerlo dal nipote omonimo, Mateo Flecha è ricordato soprattutto per la creazione di un particolare genere di composizione polifonica, denominato "ensalada". Tale genere prende spunto da alcuni elementi del linguaggio contrappuntistico provenienti sia dal madrigale che dalla musica religiosa combinando oltre a vari registri linguistici, elementi drammatici, comici, popolari e colti.
Mateo Flecha fu allievo del maestro Joan Castelló. Nel 1523 fu nominato maestro di cappella della cattedrale di Lleida. Nel 1525 occupò probabilmente lo stesso incarico nella cattedrale di Sigüenza, in Castiglia-La Mancia.
Si pensa che fu attivo per alcuni anni a Valenza, presso la corte del duca di Calabria, giacché alcune composizioni presenti nel cosiddetto Cancionero de Uppsala, raccolta compilata in questa città nella prima metà del XVI secolo, sono a lui riconducibili.
Dopo essere stato, tra il 1544 e il 1548, insegnante di musica delle figlie di Carlo V, negli ultimi anni della sua vita prese i voti e si ritirò sino alla sua morte nel Monastero di Santa Maria di Poblet.
Tra le sue opere più importanti si citano le "ensaladas" (El Jubilate, El fuego, La bomba, La negrina, La guerra, La justa, El dindirindín ed altre) e vari villancicos.
Le "ensaladas" furono pubblicate per la prima volta a Praga nel 1581 dal nipote Mateo Flecha il Giovane.
Andrzej Krzycki herbu Kotwicz (Krzycko Małe, 7 luglio 1482 – Skierniewice, 10 maggio 1537) è stato uno scrittore e teologo polacco esponente di spicco del Rinascimento, autore di opere in Latino, ma anche in Polacco.
Nato a Krzycko Małe, un piccolo paesino vicino Święciechowa, studiò presso l'Università di Bologna, dove imparò Latino e Italiano. Nel 1501, tornato in Polonia, intraprese la carriera ecclesiastica abbandonado le proprie composizioni. Le riprese nel 1512 in occasione del matrimonio tra Sigismondo I di Polonia e Barbara di Celje, quando celebrò in versi l'avvenimento. Celebrò più volte re Sigismondo in tante occasioni, come, ad esempio, dopo la vittoria di Orsza. In quella occasione s'ispirò alle Epistolae Heroidum di Ovidio. Intraprese una fitta corrispondenza con molti intellettuali rinascimentali, tra i quali spiccano Erasmo da Rotterdam e il cardinale tedesco Alberto di Hohenzollern, cui condannò l'adesione al Protestantesimo. Nel 1522 prese ufficialmente parte al dibattito avviato da Lutero, condannando tutte e 95 le sue celebri tesi. La sua ultima opera, il De Asiana Dieta, criticava molti usi e costumi della Polonia.
Muhammad bin Suleyman, in arabo محمد بن سليمان (c. 1483 – 1556), è stato un poeta turco, meglio conosciuto con il nome d'arte Fużūlī (in arabo فضولی).
Viene considerato uno dei più grandi contributori della poesia ottomana e dell'intera letteratura di origine turca[1], Fuzûlî scrisse la sua collezione di poemi (Diwan) in tre linguaggi: Azero, Persiano, e Arabo. Sebbene i suoi maggiori lavori in turco furono scritti in Azero, egli si esprimeva artisticamente anche in Turco ottomano e in Chagatai. Egli fu anche esperto in matematica ed astronomia[2].
Martin Lutero, nome italianizzato di Martin Luther (Eisleben, 10 novembre 1483 – 18 febbraio 1546), è stato un teologo tedesco. Fu il padre spirituale della Riforma protestante.
Nicolaus von Amsdorf (Torgau, 3 dicembre 1483 – Eisenach, 14 maggio 1565) è stato un teologo tedesco.
Studiò teologia dapprima all'università di Lipsia e poi a quella di Wittenberg; fu anzi uno dei primi ad essersi immatricolato all'università di Wittenberg, fondata poco tempo prima (1502), e a Wittenberg conseguì il dottorato nel 1511. Come Andrea Carlostadio fu dapprima seguace della vecchia teologia scolastica, che tuttavia abbandonò in favore della dottrina della Predestinazione dopo l'incontro con Lutero (1517).
Rimase per tutta la vita uno dei più fervidi seguaci di Lutero: fu con lui nella disputa accademica avvenuta a Lipsia nel febbraio 1519, a Worms (1521) e nell'isolamento segreto volontario a Wartburg. Sostenne i primi sforzi della Riforma a Magdeburgo (1524), a Goslar (1531) e ad Einbeck (1534) e prese una parte attiva nella redazione degli Articoli di Smalcalda (1537), dove difese l'uso dei sacramenti. Nel 1539 intervenne con forza contro la bigamia del langravio Filippo il magnanimo.
Il 20 gennaio 1542 Amsdorf venne nominato dal principe elettore di Sassonia Giovanni Federico e da Lutero, contro il volere del capitolo, vescovo conte palatino di Naumburg-Zeitz, successore del vescovo Philipp von der Pfalz appena deceduto. Dopo la morte di Lutero (1546) e la battaglia di Mühlberg, nella quale le truppe di Carlo V sbaragliarono le truppe protestanti della lega di Smalcalda (24 aprile 1547), Amsdorf dovette restituire la diocesi al vescovo cattolico Julius von Pflug ottenendo in cambio una pensione dal giovane duca di Weimar.
Successivamente fu tra i fondatorei dell'Università di Jena (1548). Fu contrario agli "Interim di Augusta" (1548) e a Melantone; fu curatore dell'edizione di Jena dei lavori di Lutero. I suoi interessi teologici riguardarono il libero arbitrio, il peccato originale e il valore cristiano delle opere buone, riguardo alle quali Amsdorf sostenne che fossero inutili.
Jón Arason (1484 – Skalholt, 7 novembre 1550) è stato un vescovo cattolico e poeta islandese. Fu l’ultimo vescovo cattolico in Islanda, prima della costituzione della diocesi di Reykjavik nel 1923.
Divenne sacerdote intorno al 1504 e vescovo di Hólar (una delle due diocesi dell'Islanda) nel 1522. Sappiamo poco della sua attività prima di questa data, salvo che il suo predecessore, Gottskálk Nikulásson, avendo riconosciuto il suo talento, lo aveva inviato due volte in missione in Norvegia.
Jón, oltre o forse più che nel campo religioso, fu attivo sul piano politico e culturale. Fu un buon poeta e tra l'altro introdusse la stampa in Islanda, facendo impiantare a Hólar la prima stamperia dell'isola.
Quando nel 1537 il re di Danimarca (alla quale l’Islanda all'epoca era soggetta) Cristiano III promulgò l’ordinanza con cui il Luteranesimo veniva introdotto come religione di stato nei suoi domini, Jón non l'applicò e nel 1540 scrisse al re rifiutandola esplicitamente. L'altra diocesi islandese, quella di Skálholt, che anche era rimasta cattolica, fu ridotta all'obbedienza nel 1541, grazie a una spedizione inviata dalla Danimarca per catturarne il vescovo. Hólar rimase invece cattolica fino al 1550 e in quegli anni Jón, incoraggiato a proseguire la sua resistenza anche da una lettera di Paolo III, fu di fatto l'unica autorità nella sua diocesi.
A giudicare dai suoi versi (che hanno spesso un contenuto politico), il rifiuto di Jón Arason di abbandonare il cattolicesimo fu motivato anche dalla volontà di non subire imposizioni da parte dei danesi.
Nell'autunno 1550 Jón fu catturato da forze fedeli al re di Danimarca e decapitato senza processo con due suoi figli. L’anno successivo Cristiano III inviò in Islanda un contingente di 300 uomini che organizzò un processo postumo e legalizzò l’esecuzione.
Georg Burkhardt, o Burckhardt, detto Spalatino (Spalt, 17 gennaio 1484 – Altenburg, 16 gennaio 1545), è stato un umanista, teologo e riformatore tedesco.
Nato a Spalt (donde il soprannome), presso Norimberga, si laureò in giurisprudenza a Erfurt ed entrò alla corte di Sassonia nel 1514: divenne cappellano e segretario dell'elettore Federico III il Saggio e fu poi collaboratore di Giovanni il Costante.
Sacerdote dal 1508, amico di Martin Lutero, contribuì all'introduzione della Riforma e all'organizzazione della Chiesa luterana in Sassonia; partecipò poi alla stesura della Confessione di Augusta del 1530.
Trascorse gli ultimi vent'anni della sua vita ad Altenburg, dove svolse l'ufficio di pastore.
Franjo Bosanac, conosciuto anche come Franciscus Bossinensis (Francesco il bosniaco) (1485 – 1535), è un compositore probabilmente di origini bosniache.
Sebbene il suo nome suggerisca un'origine bosniaca, questo è un punto di dibattito storico. Alcuni esperti ritengono che lui fosse di origini croate, altri di origini bosniache. Ha vissuto e lavorato a Venezia e presso la corte degli Estensi. Ha pubblicato due raccolte musicali realizzate con il liuto (contenenti 126 frottole e 46 ricercare), pubblicate dalla tipografia veneziana di Ottaviano Petrucci.
E' autore della canzone Io non compro più speranza interpretata dai The Bastard Sons of Dioniso in occasione dei bootcamp nella seconda edizione di X Factor nel 2009.
Joos (o Joost) van Cleve (van Beke) (Cleves, 1485 – 1540) è stato un pittore fiammingo. Attivo principalmente ad Anversa negli anni 1515-1530. È conosciuto principalmente per i ritratti ed i dipinti a carattere religioso. Tra le sue opere più conosciute vi sono i ritratti di Francesco I ed Eleonora d'Asburgo.
Hanibal Lucić (o Annibale Lucio) (Lesina, 1485 ca. – Lesina, 1553) è stato uno scrittore, poeta e traduttore croato.
A Lesina visse la maggior parte della sua vita. Scrisse poesie d'amore con forti influenze petrarchesche ma nei suoi lavori vi è anche una parte riservata al folklore dalmata. Fra le sue opere è da ricordare Robinja, fra i primi capolavori della storia della letteratura croata.
Alcuni suoi lavori sono stati distrutti dallo stesso autore, in un eccesso di autocritica: il resto venne salvato dal figlio Antonij/Antonio e pubblicato.
Pedro Machuca (Toledo, 1485 – 1550) è stato un architetto e pittore spagnolo.
Iniziò la sua carriera come pittore e, fino al 1520, lavorò in Italia. Influenzato dall'architettura rinascimentale e manierista italiana, pochi anni dopo il suo rientro in Spagna si dedicò alla costruzione del Palazzo di Carlo V, a Granada, ispirato allo stile di Raffaello, Bramante e Giulio Romano, pur con alcuni caratteri riconducibili alla tradizione spagnola, come le cornici delle finestre decorate con ghirlande ornamentali.
Bartolomé Torres Naharro (Torre de Miguel Sesmero, 1485 – Roma, 1530?) è stato un poeta e drammaturgo spagnoloitaliana.
Della prima parte della sua vita si hanno pochissime notizie. Caduto prigioniero dei pirati, riuscì ad ottenere il riscatto e si fece sacerdote e si stabilì in Italia.
Qui, a Napoli prima ed a Roma poi, venne a contatto con l'ambiente dell'alto clero. Nel 1517 pubblicò la Propaladia, raccolta completa delle sue opere liriche e teatrali, preceduta da un proemio in cui l'autore espone le sue teorie sull'arte drammatica.
L'opera di Torres Naharro, caratterizzata dalla coesistenza non armonicamente fusa della tradizione castigliana e del classicismo umanistico italiano, è notevole soprattutto per la quantità di temi, motivi e tecniche, sviluppati in seguito dal teatro spagnolo.
Sigismund von Herberstein (Vipacco, 1486 – Vienna, 1566) è stato un diplomatico e scrittore austriaco.
Fu ambasciatore di Massimiliano I e poi di Carlo V in Danimarca, in Polonia, in Russia, nei Paesi Bassi, in Boemia e in Germania. Pubblicò nel 1549 una relazione (Rerum Moscoviticarum commentarii) e le sarte della Russia che appaiono in questa opera sono fra le più antiche di questo paese.
Heinrich Cornelius Agrippa di Nettesheim (Colonia, 15 settembre 1486 – Grenoble, 18 febbraio 1535) è stato un alchimista, astrologo, esoterista e filosofo tedesco.
Divenne medico personale di Luisa di Savoia nonché storiografo di Carlo V; ritenuto principe dei maghi neri e degli stregoni, riuscì tuttavia a sfuggire all'Inquisizione. Il suo pensiero risiede essenzialmente nella sua opera più importante, la De occulta philosophia, scritta nell'arco di circa venti anni, dal 1510 al 1530: la filosofia occulta è la magia, considerata «la vera scienza, la filosofia più elevata e perfetta, in una parola la perfezione e il compimento di tutte le scienze naturali».
Nuno da Cunha (1487 – 1539) è stato un poeta, navigatore e governatore portoghese, figlio di Tristão da Cunha. Nuno fu inoltre viceré delle Indie nel 1528. Sconfisse Bahadtir, sultano del Gujarat e rinsaldò i possedimenti portoghesi con la presa di Diu.
Quando dieci anni dopo fu accusato di concussione e richiamato in patria, morì su un vascello che lo trasportava in Europa. Nuno da Cunha fu anche autore di alcune poesie raccolte nel Cancioneiro de Resende.
Joris van Lanckvelt conosciuto anche come Macropedius e Giorgio Macropedio (Gemert, 23 aprile 1487 – luglio 1558) è stato un umanista e drammaturgo olandese, il “miglior drammaturgo latino del XVI secolo”
Fernando Colombo o Colón (Cordova, 1488 – Siviglia, 1539) è stato uno scrittore e geografo spagnolo.
Fernando Colombo, a volte chiamato Hernando, fu il secondogenito di Cristoforo Colombo, avuto dall'unione con Beatriz Enriquez de Arana. Fernando era fratellastro di Diego Colombo (1476-1526), avuto da Felipa Perestrelo y Moniz.
Accompagnò suo padre nell'ultimo viaggio, dove Cristoforo Colombo esplorò le coste della terraferma centroamericana. Fin dalla giovane età si distinse per l'innato interesse per i libri e la geografia. Viaggiò a lungo in Europa e lesse moltissimo, riunendo molti libri in una sua famosa biblioteca.
La biblioteca colombina (o Hernandina) arrivò ad avere 15.000 volumi. Il suo libro più famoso fu la Vida del Almirante Don Cristobal Colon pubblicato nel 1571.
Fernando Colombo fu inoltre un buon matematico e studiò a fondo vari metodi per risolvere il problema della determinazione della longitudine.
Alonso Berruguete , nome completo Alonso González de Berruguete (1488 – 1561) è stato un pittore, scultore e architetto spagnolo. È considerato uno degli scultori più importanti del rinascimento spagnolo, ed è conosciuto per le emozioni, a volte felici, altre tormentate, che le sue sculture (spesso di carattere religioso) trasmettono.
Nato nel paese di Paredes de Nava, Berrugete cominciò a studiare arte sotto la tutela del padre, il pittore Pedro Berruguete. Dopo la morte del padre nel 1504, Berruguete viaggiò in Italia per continuare i suoi studi artistici, spendendo la maggior parte del suo tempo a Firenze e a Roma. I suoi dipinti prodotti in Italia mostrano le influenze del manierismo, tanto che la sua arte è stata spesso comparata a quella di Jacopo Pontormo e Rosso Fiorentino.
Berruguete ritornò in Spagna nel 1517, e nel 1518 divenne scultore e pittore di corte per Carlo V di Spagna. Da quel momento, Berruguete si concentrò soprattutto sulla scultura. I suoi lavori includono una parte dell'altare alla scuola irlandese di Salamanca (1529 - 33), una parte della Cattedrale di Toledo (1539 - 43) ed una tomba per l'arcidiocesi della stessa città (1552 - 61).
Giovanni Magno (vero nome Johan Månsson, poi modificato in Johannes Magni e, infine, in Johannes Magnus; Linköping, 19 marzo 1488 – Roma, 22 marzo 1544) è stato un religioso, teologo, storico e genealogista svedese, Arcivescovo di Uppsala dal 1523 al 1544.
Sinān noto anche come Mi'mār Sinān (Architetto Sinān) o Mi'mār Koca Sinān (grande architetto Sinān) (Kaysariye, 1489 – Istanbul, 1588) è stato un architetto turco, (o meglio: ottomano), contemporaneo di Michelangelo e Palladio.
Nato cristiano, venne reclutato secondo la pratica del devşirme nella regione anatolica di Kayseri (l’antica Cesarea) e portato a Istanbul per la formazione militare; successivamente entrò a far parte del corpo dei giannizzeri. Partecipò alle numerose campagne militari di espansione dell’impero ottomano, in particolare nell’artiglieria e nel genio. Prese parte alle spedizioni contro Belgrado, la Siria e l'Egitto, nel 1534 divenne ufficiale. Ebbe così l’opportunità di conoscere le realizzazioni architettoniche nell’Europa mediterranea e centro-orientale e nel Vicino Oriente.
Membro della corte imperiale dal 1536, fu nominato architetto capo dell’impero (Mimarbaşı) nel 1539 dal sultano Solimano il Magnifico. Sinān conserverà la carica anche sotto i due successori Selim II e Murad III.
Bernardino Gaggini (Bissone, 1490 circa – Bissone, 1560) è stato uno scultore, architetto e marmista svizzeroitaliano.
Figlio dello scultore Antonio, nipote di Pace Gaggini dopo una precoce formazione forse sul cantiere del Duomo di Genova, dal 1513 è attivo per il torrione di Sarzana; nel 1521. Segue lo zio Pace e Antonio Maria Aprile di Carona in Spagna, dove risulta molto attivo a Toledo, in società coll'Aprile verso il 1523 per gli Ayamonte.
Dopo un breve rientro a Genova nel 1525, ritorna a Siviglia dove nel 1526 realizza sculture per il mausoleo Avila nella cattedrale e per la Casa de los Pilatos; altre sculture per la famiglia Ribera nel 1528 e nel 1534 per la seconda fase della Casa de los Pilatos e per una fitta attività edilizia-decorativa (Casa Capitolare, Casa d'Alba, Casa Pinelli, Casa Ayamonte); nel 1535 altre sculture per l'Alcazar.
Nel 1544 o poco prima torna a Bissone dove muore nel 1560.
Petrus Gillius (modernizzato: Pierre Gilles; Albi, 1490 – Roma, 1555) è stato un naturalista, traduttore e topografo francese.
Viaggiò e studiò l'area del Mediterraneo e l'Oriente, scrivendo anche alcune opere tra qui De Topographia Constantinopoleos et de illius antiquitatibus libri IV, Cosmæ Indopleutes, De Bosphoro Thracio libri III ed un libro che trattava dei pesci del mar mediterraneo. Visse per molti anni a Costantinopoli, dove era stato inviato dal re francese Francesco I per recuperare antichi manoscritti. Ebbe occasione di vedere i resti della statua bronzea di Giustiniano I che era posizionata sulla sommità della colonna a lui dedicata. Molti dei suoi libri vennero pubblicati dopo la sua morte da suo nipote.
Tradusse Claudio Eliano nel 1533. Nell'opera Histoire ecclesiastique des églisese reformées recueillies en quelques Valées de Piedmont, autrefois appelées Vaudoises studiò la storia dei Valdesi in Italia, attribuendo a questo gruppo religioso l'origine dell'isola linguistica della Daunia arpitana.
Morì a Roma di malaria, mentre seguiva il suo protettore, il cardinale Giorgio d'Armagnac.
Juan Gines de Sepùlveda (Cordoba, 1490 – Cordoba, 1573) è stato uno scrittore spagnolo. Umanista, sostenne l'inferiorità degli indios e la necessità della conquista per portare l'evangelizzazione nelle Americhe.
Sepúlveda definiva i nativi americani come uomini humuncoli, cioè esseri inferiori rispetto alla razza umana. Gli si opponevano soprattutto i pensatori dell'Ordine Domenicano: la scuola di Salamanca e Bartolomeo de Las Casas, secondo cui i nativi americani sono uomini come noi, con tutti i nostri stessi diritti, basandosi sulle dottrine di Tommaso d'Aquino, uno dei principali studiosi occidentali del diritto naturale. Nel periodo delle prime spedizioni nel nuovo mondo, in Europa si diffuse un'immagine negativa dei nativi americani, che venivano definiti rozzi, aggressivi e violenti, ma privi di coraggio e di intelligenza. Spunti reali alle critiche erano offerti dal fatto che alcuni popoli sudamericani offrivano alle loro divinità sacrifici umani. Nei suoi scritti si può appurare come elogi i conquistadores che, secondo lo scrittore, portarono la civiltà e il Vangelo a questi popoli dalla quale sono distanti quasi quanto gli uomini dalle bestie. In uno scritto del 1547 La scoperta dei selvaggi, descrive i selvaggi come popoli non del tutto privi di umanità, infatti tende a precisare che possedevano un minimo di istruzione anche se allo stato primitivo. Sepúlveda, e altri umanisti della sua epoca, tendono a evidenziarne alcune pratiche incivili come ad esempio il cannibalismo e i sacrifici umani. Nel 1550 partecipò, presso Carlo V del Sacro Romano Impero, ad una grande disputa con Bartolomeo de Las Casas proprio sui nativi americani: il domenicano sosteneva che essi sono uguali a noi, contro le posizioni di Sepúlveda. La disputa si risolse a favore di De Las Casas. In ogni caso, la disputa, ebbe il compito di sottoporre alla coscienza cristiana l'analisi del problema dell'evangelizzazione dei nuovi popoli. Il punto più controverso fu quello di stabilire se era giusto fare la guerra per evangelizzare i nativi oppure no (come sosteneva Las Casas). In base ad alcuni resoconti dell'epoca, i popoli nativi si sarebbero cibati dei resti dei corpi umani che erano stati sacrificati per i loro idoli, che Sepúlveda definiva il diavolo. Sepúlveda giustificava la guerra contro i nativi come un’opera propedeutica alla successiva evangelizzazione. Egli vide nei conquistadores degli angeli punitivi che sottomettevano gli "infedeli" per poi guidarli sulla retta via, ovvero quella della cristianità.
Olao Magno (Linköping, 1490 – Roma, 1557) è stato un umanista, geografo e ecclesiastico svedese.
Olav Manson (il cui nome fu poi latinizzato in Olaus Magnus ed è italianizzato in Olao Magno), dopo avere compiuto gli studi superiori a Rostock, in Germania, nel 1518 compì un lungo viaggio, come legato pontificio, nel Nord della Svezia, in visita alle esigue comunità cristiane dell'epoca, immerse in un ambiente ancora essenzialmente pagano. Successivamente fece da segretario al fratello maggiore Giovanni Magno, che dal 1523 fu arcivescovo di Uppsala e ambasciatore di Svezia.
Nel 1523 fu inviato da Gustavo Vasa in missione in Italia e da allora, a causa del progressivo affermarsi in Svezia della Riforma luterana, non fece più ritorno nel suo paese. Dal 1529 al 1539 visse con il fratello a Danzica, trasferendosi poi a Venezia, dove pubblicò la Carta marina, e successivamente a Roma. Nel 1544 fu nominato arcivescovo di Uppsala, ma non poté raggiungere la sua sede. Come primate di Svezia in esilio partecipò attivamente al Concilio di Trento. A Roma, organizzando una stamperia, si occupò personalmente della stampa delle opere proprie e del fratello.
Le opere di Olao Magno diffusero in Europa meridionale la conoscenza dei paesi scandinavi.
John Taverner (1490 – 18 ottobre 1545) è stato un compositore e organista inglese, considerato il più importante compositore inglese della sua epoca[
Taverner fu il primo organista e e maestro del coro della Christ Church di Oxford, nominato dal cardinale Thomas Wolsey nel 1526. Il college era stato fondato nel 1525 dallo stesso cardinale tanto da essere indicato all'epoca come il Cardinal College. Prima di questo incarico, Taverner era stato impiegato presso la Collegiata di Tattershall nel Lincolnshire. Nel 1528 venne accusato di essere un luterano ma venne perdonato perché considerato soltanto un musicista. Wolsey cadde in disgrazia e nel 1529 e un anno dopo Taverner abbandonò l'incarico.
Per un certo periodo egli non ebbe alcun incarico, ne alcuna delle sue opere note risulta composta in questo periodo. Questo lascia intendere che avesse cessato di comporre musica. Si dice che dopo aver lasciato Oxford Taverner fosse diventato un agente di Thomas Cromwell nella verifica della dissolutezza dei monasteri, anche se questa diceria non è assolutamente verificabile. É noto che risiedette a Boston nel Lincolshire dove era un piccolo proprietario terriero. Venne nominato alderman a Boston qualche mese prima di morire nel 1545. Egli è tumulato sotto la torre campanaria della Chiesa Parrocchiale di Boston.
Georg Agricola (o Georgius, o Gregorio) (Glauchau, 24 marzo 1490 – Chemnitz, 21 novembre 1555) è stato uno scienziato e mineralogista tedesco. È conosciuto come il padre della mineralogia. Il suo vero nome era Georg Pawer (o Georg Bauer); Agricola è la versione latina del suo nome, dato che Pawer significa contadino.
Juan Boscán (Barcellona, 1492 – Perpignano, 1542) è stato un poeta spagnolo.
Juan Boscán nasce a Barcellona nel 1492 da una famiglia borghese agiata e trascorre buona parte della sua giovinezza in Castiglia. Il suo precettore fu l'italiano Lucio Marineo Siculo di Vizzini che lo introdusse alle lettere italiane e classiche. Anche lui come tanti letterati dell'epoca è un esempio di poeta-soldato, infatti partecipa alla spedizione di Rodi nel 1522 (con l'amico fraterno Garcilaso de la Vega) e ancora alla campagna contro i turchi del 1529. Nel 1527 era convolato a nozze con Anna Girón de Rebolledo, discendente d'una nobil famiglia valenziana.
Ma un anno prima l'episodio chiave della sua vita e anche un momento che può essere considerato manifesto di una scuola poetica in Spagna. Durante le nozze fra Carlo V e Isabella di Portogallo incontra Andrea Navagero, ambasciatore spagnolo presso la serenissima. Questi lo esorta ad acclimatare il sonetto e l'endecasillabo in Spagna (Esperimento già tentato in Catalogna, ma senza proseliti dal Marchese de Santillana nei Sonetos fechos al itálico modo). In questo difficile progetto, seguito da uno sciame di critiche da parte dei puristi castigliani, ma esortato dal sempre vicino Garcilaso spenderà tutta la vita, aprendo la strada a un genere che troverà il massimo splendore in Garcilaso. E' anche precettore del duca d'Alba. Spira di ritorno da un viaggio nel Rossiglione nel 1542.
Petrus Mosellanus, nato Peter Schade (Bruttig (oggi Bruttig-Fankel) nella Mosella, 1493 – Lipsia, 19 aprile 1524), è stato un umanista, filologo, teologo cattolico e dottore della Chiesa tedesco.
Mosellanus studiò all'Università di Colonia nella facoltà di teologia strettamente tomistica detta 'Bursa Montana' fondata dal teologo Heinrich von Gorkum. A soli 23 anni Mosellanus è chiamato come professore di lingua greca all'Università di Lipsia, fra i suoi allievi vi furono Julius von Pflug , Georgius Agricola .
Nel 1519 Mosellanus tenne il discorso di apertura in lingua latina per la cosiddetta Disputa di Lipsia fra Martin Lutero, Johannes Eck e Andreas Bodenstein, detto Karlstadt (o Carlostadio). In quest'occasione il suo tentativo di mediare fra riformati e cattolici fallì.
Dal 1520 fino alla sua morte nel 1524 Mosellanus fu rettore dell'Università di Lipsia, citta in cui ricevette, pochi giorni prima di morire, la visita di Filippo Melantone e di Joachim Camerarius il Vecchio e città in cui si trova - precisamente nella Nikolaikirche - la sua tomba.
Philippus Aureolus Theophrastus Bombastus von Hohenheim detto Paracelsus o Paracelso (Einsiedeln, 14 novembre 1493 – Salisburgo, 24 settembre 1541) è stato un alchimista, astrologo e medico svizzero. È una delle figure più rappresentative del Rinascimento. Si laureò all'Università di Ferrara, più o meno negli stessi anni in cui si laureò Copernico.
Philippus Aureolus Theophrastus Bombastus von Hohenheim, amava farsi chiamare Paracelso a indicare che lui era qualcosa di più di Aulo Cornelio Celso, romano naturalista e esperto in arti mediche vissuto nella prima metà del I secolo.
La sua importanza in campo farmacologico è dovuta al fatto di essere stato il primo a raccomandare l'uso di sostanze minerali e di prodotti chimici per la cura delle malattie dell'uomo diversamente da quanto esposto nelle precedenti dottrine dove ci si limitava all'uso di piante ed estratti vegetali. La sua vita fu estremamente movimentata: lunghi vagabondaggi lo portarono in Italia, Spagna, in Germania, in Inghilterra, in Svezia, in Russia, in Polonia ed in Transilvania. La sua fama aumentò rapidamente e gli fu offerta la cattedra di medicina all'Università di Basilea. Paracelso fece bruciare pubblicamente dai suoi studenti i testi di Galeno ed Avicenna, bollandoli come ignoranti in materia medica. Nella prima metà del XVI secolo sostenne infatti:
« come infatti attraverso uno specchio ci si può osservare con cura punto per punto, lo stesso modo il medico deve conoscere l'uomo con precisione, ricavando la propria scienza dallo specchio dei quattro elementi e rappresentandosi il microcosmo nella sua interezza [...] l'uomo è dunque un'immagine in uno specchio, un riflesso dei quattro elementi e la scomparsa dei quattro elementi comporta la scomparsa dell'uomo. Ora, il riflesso di ciò che è esterno si fissa nello specchio e permette l'esistenza dell'immagine interiore: la filosofia quindi non è che scienza e sapere totale circa le cose che conferiscono allo specchio la sua luce. Come in uno specchio nessuno può conoscere la propria natura e penetrare ciò che egli è (poiché egli è nello specchio nient'altro che una morta immagine), così l'uomo non è nulla in sé stesso e non contiene in sé nient'altro che ciò che gli deriva dalla conoscenza esteriore e di cui egli è l'immagine nello specchio. »
Non aveva un carattere facile, anzi era piuttosto superbo e orgoglioso, tanto che dal suo nome Bombastus è derivato in inglese l'aggettivo bombastic, che indica una persona piena di sé ed arrogante.
Paracelso era figlio di Wilhelm von Hohenheim. Suo padre era laureato in medicina presso l'università di Tubinga.
Cristóbal de Molina (Leganiel, 1494 – Santiago del Cile, 1580) è stato un religioso e scrittore spagnolo.
Il soprannome di "el almagrista" o quello di "el cileno" è stato affibbiato a Cristóbal de Molina dagli storici moderni per distinguerlo da un suo omonimo contemporaneo, chiamato invece "el cuzqueno", anche lui religioso e anche lui scrittore di cose degli Inca e, per di più, vissuto nella stessa epoca.
Luca da Leida, nome italianizzato di Lucas van Leyden, pseudonimo di Lucas Hugenszoon (Leida, 1494 – 1533), è stato un pittore e incisore olandese.
Crebbe artisticamente alla scuola che il padre aveva con Cornelis Engelbrechtszoon, dedicandosi prestissimo all'incisione ed alla realizzazione di stampe, acqueforti e xilografie, toccando temi sia religiosi che mitologici, ma soprattutto la vita popolare. Già a 15 anni infatti realizza la sua prima opera di rilievo: una serie di incisioni su rame chiamata Passione rotonda (1509), benche la sua opera nota risalga addirittura all'anno prima, intitolata Mohamed ed il frate assassinato . Seguono, l'anno successivo (1510), altri notevoli lavori: La lattaia ed Ecce Homo.
Nel 1521 incontrò ad Anversa il celeberrimo pittore ed incisore Albrecht Dürer, che lo prese sotto la sua ala; i due influenzarono reciprocamente i propri stili e gli effetti nei lavori del van Leyden si vedono nel senso di un rafforzamento di toni e ombre.
Oltre che per le sue incisioni, Luca da Leida è ricordato anche per la sua arte pittorica, secondo lo stile del Rinascimento nordico, apprezzabile in opere come il trittico del Giudizio Universale (1526-27), conservato al Stedelijk Museum di Leida) e la Danza davanti al vitello d'oro (1528). Altre importanti opere dell'artista olandese sono un Davide e Saul, conservato oggi presso il Museo Reale di Belle Arti di Anversa ed un'Adorazione dei Magi dipinta intorno al 1523.
William Tyndale (circa - 6 ottobre 1494 – 1536) è stato un riformatore religioso del XVI secolo e uno studioso che tradusse la Bibbia nell'inglese dei suoi giorni.
Sebbene fossero state fatte numerose traduzioni parziali e complete a partire dal VII secolo, Tyndale fu il primo ad avvantaggiarsi dal nuovo mezzo della stampa che consentiva larghe tirature. Nel 1535 Tyndale venne incarcerato per eresia e tradimento per poi essere strangolato e bruciato sul rogo.
Gran parte del lavoro di Tyndale è nella Bibbia King James Version (o Authorised Version) pubblicata nel 1611, che sebbene sia stata rivista dal lavoro collettivo di 54 studiosi, è per gran parte ancora basata sulla traduzione originale di Tyndale.
Hans Sachs (Norimberga, 5 novembre 1494 – Norimberga, 19 gennaio 1576) è stato un poeta, drammaturgo e Meistersinger tedesco.
Hans Sachs era figlio del sarto Jörg Sachs. Dopo aver frequentato una scuola di latino, nel 1509–1511 fece apprendistato come calzolaio. Successivamente, come era usuale all'epoca, per cinque anni viaggiò come parte del suo apprendistato (i cosiddetti Wanderjahre in tedesco)[1].
Durante questo periodo prestò occasionalmente servizio alla corte dell'imperatore Massimiliano I d'Asburgo a Innsbruck e probabilmente allora si decise per lo studio dell'arte dei Meistersinger: quindi iniziò a prendere lezioni da Meister Lienhard Nunnenbeck a Monaco. Nel 1516 Sachs si stabilì infine a Norimberga, divenne nel 1520 mastro calzolaio e un membro attivo della corporazione dei Meistersinger, di cui fu occasionalmente il presidente (circa 1555).
L'1 settembre 1519 sposò Kunigunde Creutzer (1512-1560), che gli diede sette figli, nessuno dei quali sopravvisse al padre, quindi in seconde nozze, il 2 settembre 1561, la giovane vedova Barbara Harscher.
Molto presto Sachs si schierò dalla parte della Riforma e accolse gli insegnamenti di Martin Lutero, come mostra ad esempio la sua poesia Die Wittenbergisch Nachtigall ("L'usignolo di Wittenberg", la città dove il 31 ottobre 1517 Lutero aveva esposto le sue "95 tesi") (1523), un'esposizione delle tesi di questi, grazie alla quale raggiunse la fama. In seguito Sachs scrisse più di 6.000 opere, molte nella forma del Knittelvers (firmati: "Der Hans Sachs, der war ein Schuhmacher und Poet dazu", "Hans Sachs, ciabattino e poeta"), e divenne uno dei più celebri poeti del XVI secolo. Hans Sachs morì nel 1576.
Bartolomeo da Ponte Tresa (Ponte Tresa, 1495 circa – Ponte Tresa ?, 1550 circa) è stato un pittore svizzeroitaliano.
Autore nel Luganese della 'Pietà' nella parrocchiale di Ponte Tresa (Svizzera), dedicata a san Bernardino e degli affreschi di Caslano nella Cappella medievale di Santa Maria sullo stradone della Magliasina. L'affresco di Ponte Tresa miusura cm. h. 115 x 90 ed è quanto resta di un affresco più grande, che fino agli inizi del 1600 era presente sulle pareti della vecchia Cappella di Ponte Tresa, abbattuta per costruirivi, al suo posto, l'attuale Chiesa parrocchiale (da F. D. Palmisano, Quaderno n. 3 dell'Archivio storico di Ponte Tresa: I pittori di Ponte Tresa, Ed. ASPT 2001, pp. 10-11; e da vol. 3: La Chiesa di Ponte Tresa, 2005, Doc. 3, pag. 12).
Nell'oratorio dell'Annunciata ai piedi del Sacro Monte della Madonna del Sasso di Orselina nel 1522 le pareti sono gratificate da una sua campagna di affreschi tra cui quello nella parete nord del coro: raffigurante al centro 'La Madonna in trono col Bambino'; è poi documentato nel 1524 come frescante nella cappella Camuzio in Santa Maria degli Angeli a Lugano (l'ipotesi di identificarlo con il finora misterioso Maestro della cappella Camuzio è stata proposta per la prima volta da Alessandra Brambilla, v. bibliografia), sulla parete orientale del portico della parrocchiale di Villa Luganese.
Più tardi è presente in Alto Lario ove nel 1529 dipinge la 'Crocifissione' nel coro della parrocchiale di San Martino a Montemezzo ove appaiono evidenti riferimenti alla parte centrale della grande 'Crocifissione' luganese di Bernardino Luini; nel 1530 è autore del ciclo di affreschi nella chiesa di Santa Maria delle Grazie in Campagna a Maggia; nel 1531 esegue gli 'affreschi' nel coro meridionale della chiesa di Sant'Antonio abate di Cadegliano-Viconago; il suo stile appare nel ciclo nell’abside della chiesa di San Pietro in Costa a Dosso del Liro datato 1532 e in Santa Maria delle Grazie a Gravedona.
A lui sono ascrivibili altri tre affreschi: la 'Madonna di Loreto' nell’edicola di fronte all’omonima chiesa luganese, un’altra 'Madonna di Loreto' affrescata nella lunetta del portale d’accesso alla medesima chiesa e la 'Madonna col Bambino' nell’oratorio di San Rocco a Breno (Svizzera) frazione del comune dell'Alto Malcantone, influenzati dalla cosiddetta 'Madonna della Buonanotte' realizzata da Bernardino Luini nel 1512 per l’abbazia di Chiaravalle Milanese; al suo catalogo vanno aggiunti l’affresco della 'Crocifissione e santi' nella controfacciata della chiesa di Sant'Andrea ad Agnuzzo, frazione di Muzzano e la 'Madonna col Bambino e Sant'Antonio' nella parrocchiale di Sant'Abbondio a Gentilino. A Massagno l’attuale chiesa parrocchiale di Santa Lucia nella navata sinistra si conserva l'affresco strappato dell'Adorazione dei Magi del 1535 circa, forse a lui attribuibile. A Carabietta nella sagrestia dell'Oratorio di San Bernardo di Chiaravalle, l’affresco rinascimentale del 1550 circa, nello stile di Bernardino Luini, raffigurante la Crocefissione con la Vergine e San Giovanni Evangelista, è quasi sicuramente opera sua.
Il suo catalogo è ancora allo studio e va ancora completato forse aggiungendo il Mortorio della Vergine, affresco sulla cappella di destra del tramezzo della Chiesa di Santa Maria delle Grazie a Bellinzona.
Diego De Siloe (Burgos, 1495 – Granada, 22 ottobre 1563) è stato un architetto e scultore spagnolo del Rinascimento spagnolo, esponente dello stile Plateresque, di cui la sua cattedrale di Granada è appunto uno degli esempi più importanti.
Figlio dello scultore Gil de Siloé, studia probabilmente a Firenze. La sua prima opera di cui abbiamo notizia è l'Altare della Cappella Caraccioli, realizzato fra il 1514 ed il 1515 con Bartolomé Ordóñez per la Chiesa di San Giovanni a Carbonara a Napoli; in particolare è attribuita allo scultore spagnolo la statua raffigurante San Sebastiano e il bassorilievo con l'Adorazione dei Magi.
Negli anni successivi torna alla sua città natale, dove realizza progetti per numerosi altari e per la torre della Chiesa di Santa Maria del Campo. Elabora uno stile che prende il nome di Plateresque, influenzato da Rinascimento italiano, Gotico e Mudéjar, una corrente artistica spagnola musulmana, reinterpretando contemporaneamente sia Michelangelo che Donatello. A Burgos, per la cattedrale, realizza quella che è chiamata Scala dorata, una struttura imponente, ricoperta interamente di sculture raffiguranti cherubini, cotte d'armi e foglie.
Nell'aprile 1528 si trasferisce a Granada, dove inizia subito a lavorare alla cattedrale, alla quale contribuisce fino alla data della sua morte. In questa città si occupa anche di progetti per altre chiese e le rispettive decorzioni scultoree, attività che svolge anche in altre città spagnole, come Siviglia, Toledo e Salamanca.
Uno dei suoi ultimi lavori è la Sacra Capilla del Salvador, ad Úbeda, realizzata nel 1536.
Miguel de Estete (Santo Domingo de la Calzada, 1495 – Lima, circa 1572) è stato uno scrittore spagnolo, nonché uno dei primi conquistadores del Perù e redattore di una cronaca della conquista.
Nicolas Gombert (La Gorgue, 1495 ca. – Tournai, 1560 ca.) è stato un compositore fiammingo.
Il luogo di nascita non è sicuro, probabilmente si tratta di La Gorgue. Fu verosimilmente allievo di Josquin Desprez fra il 1515 e il 1521, mentre a partire dal 1526 fu cantore e anche compositore (scrisse in questo stesso anno un mottetto per il matrimonio dell'Imperatore), presso la cappella reale di Carlo V. A partire dal 1529 fu magister puerorum, cioè insegnante delle voci bianche del coro reale; con questo coro ebbe il modo di cantare in tutti i possedimenti dell'impero. Non ricoprì mai la posizione di maestro di cappella (titolo che venne affidato invece poco dopo a Thomas Crecquillon), ma fu compositore arrangiando molte composizioni celebrative degli eventi più importanti del regno di Carlo V (la sua incoronazione [1530], l'incontro con Papa Clemente VII [1533] ecc.). A partire dal 1540 non vi sono più testimonianze della sua attività corale: stando ad una testimonianza del matematico Girolamo Cardano, Gombert fu accusato di violenza sessuale nei confronti di un ragazzo e fu condannato ai lavori forzati nelle galee.[1]. Ricevette la grazia probabilmente nel 1547, anno in cui scrisse una lettera al Gran Capitano di Carlo V, Ferrante I Gonzaga; secondo la testimonianza del Cardano, fu scrivendo il suo Magnificat e inviandolo all'imperatore (il quale ne restò profondamente commosso) che riuscì a ottenere la grazia.
Passò i suoi ultimi anni di vita a Tournai nell'attuale Belgio, trovando la morte probabilmente nel 1561, sempre secondo la testimonianza del Cardano.
Jan van Scorel (Schoorl, 1495 – Utrecht, 6 dicembre 1562) è stato un pittore olandese molto influente per quanto riguardò l'introduzione dell'arte rinascimentale italiana in Olanda.
Van Scorel iniziò probabilmente i suoi studi con Jan Gossaert a Utrecht o Jacob Cornelisz ad Amsterdam e viaggiò molto, in gioventù, soprattutto tra Norimberga e l'Austria meridionale. Proprio in Austria nel 1520 completò la sua prima opera significativa, Sippenaltar. Durante la sua permanenza a Venezia, van Scorel fu profondamente influenzato da Giorgione ed importante nella sua formazione furono inoltre i pellegrinaggi a Roma e in Terra Santa.
Nel 1521, van Scorel venne ricevuto a Roma da papa Adriano VI che lo nominò suo pittore ufficiale e gli commissionò numerose opere tra cui un famoso ritratto: van Scorel ebbe così l'occasione di conoscere l'opera di Michelangelo e Raffaello, cui succedette ai lavori per il Belvedere. Dopo il suo ritorno in Olanda nel 1524, intraprese con successo la carriera di insegnante, affiancata a quella di pittore, e si cimentò come ingegnere ed architetto. Morì a Utrecht nel 1562 lasciando dietro di sé un gran numero di opere (molte delle quali sarebbero poi state distrute dall'iconoclastia nel 1566
Adam Reusner (Mindelheim, 1496 – Mindelheim, 1582) è stato uno scrittore, poeta e teologo tedesco.
Adam Reusner (Reisner, Renssner, Reissner o Oryzius) nacque, ma la data è incerta, a Mindelheim in Baviera nel 1471 o nel 1496.
Nel 1513, con Melchiorre, figlio del temibile condottiero Georg von Frundsberg, perfezionò gli studi alla facoltà di Wittenberg sotto la direzione del dottor Johannes Reuchlin e del teologo Martin Lutero abbracciandone la dottrina. Ebbe modo di frequentare anche il riformatore, umanista svizzero Jacob Ziegler (Landau, 1420/21-Passavia, 1549).
Il 16 luglio 1518 frequentò l’università di Ingolstadt specializzando i suoi studi umanistici con il greco, l'ebraico e il latino.
Si sposò con Ursula Altenstaig e divenne ben presto segretario personale del Frundsberg che seguì, assieme all'amico Jacob Ziegler, fedelmente in Italia durante l'impresa romana, dal 1526 al 1528, che culminò con il famigerato sacco di Roma, registrando puntigliosamente tutti gli eventi riscontrati.
Si laureò in teologia all’università di Strasburgo con il dottor Caspar Schwenckfeld. Poeta, musicista, riformatore della dottrina cristiana e storico, fu borgomastro di Mindelheim dal 1532 al 1548.
Morì per alcuni ricercatori nel 1563, per altri nel 1582 a Mindelheim.
John Heywood (Londra, 1497 – Malines, 1580) è stato un poeta e drammaturgo inglese.
Imparentato con Tommaso Moro, ne assimilò le idee e l'interesse per l'arte drammatica ed è noto per i suoi drammi, poemi e collezioni di proverbi. Pur essendo nato nei dintorni di Londra dovette fuggire in Europa per le persecuzioni religiose ricevute in quanto di fede cattolica.
Clément des Marets soprannominato Marot (Cahors, 1497 – Torino, 1544) è stato un poeta francese.
Maarten van Heemskerck (o Marten Jacobszoon Heemskerk van Veen; Heemskerck (Utrecht), 1498 – Haarlem, 1 ottobre 1574) è stato un pittore olandese in quello che è definito il periodo del rinascimento transalpino.
Fu allievo e poi rivale di Jan van Scorel con il quale nella sua bottega si dedica al ritratto e grazie a questo tipo di raprresentazione trova una rapida affermazione che susciterà l'invidia del maestro. Sono di questo periodo Anna Codde (1529) ed Gruppo di famiglia Kassel .
Data questa inimicizia col maestro nel 1532 parte per l'Italia e soprattutto soggiornerà a Roma dove vivrà per quattro anni e preziosi oggi sono i suoi lavori nella città eterna: il suo grande talento nel disegno e nei particolarismi ci permettono oggi di sapere nei dettagli lo stato di manutenzione di quegli anni di molti ruderi dell'epoca romana e la conoscenza di quelli che oramai non esistono più. Gli anni di Roma sottolineano il suo spirito rinascimentale teso nello studio frenentico dell'antico e del moderno che a quel tempo a l'Urbe offriva copiosamente dai ruderi dell'epoca classica agli artisti di stampo michelangiolesco e raffaelista.
Ritornato in patria si getta alla ricerca grafica sottolineata da un particolare manierismo appreso in Italia che ricordano il Parmigianino ed il Pontormo. Molto famose sono le sue opere che rappresentano le Sette Meraviglie del Mondo.
Francisco de Jerez (Sevilla, circa 1498 – ...) è stato uno scrittore spagnolo, ma anche uno dei primi conquistadores e l'autore di una famosa relazione sulla conquista del Perù, cui partecipò in qualità di segretario di Francisco Pizarro.
È noto anche come Francisco de Xerex, ma oltre al nome del padre, Pedro de Jerez, poco si sa della sua vita giovanile.
Partì l’11 aprile 1514 alla volta delle Indie al seguito di Pedro Arias Dávila, quando era ancora diciassettenne e, data la sua predisposizione per le lettere, trovò subito impiego, in qualità di scrivano pubblico, nel porto di Acla.
La sua aspirazione era però quella di partecipare ad una delle numerose spedizioni verso i territori inesplorati e riuscì a farsi assumere nel 1524, come segretario, da Francisco Pizarro che era in partenza per l’esplorazione delle coste meridionali dell’America.
Fu quello un viaggio sfortunato che mise addirittura in pericolo la vita del giovane Jerez, logorato dalle privazioni e costretto al ritorno a Panamá a causa di una grave infermità. Approfittò del forzato soggiorno per scrivere una breve cronaca dell'esperienza vissuta e quando Pizarro, di ritorno dalla Spagna, si imbarcò per la spedizione definitiva che lo avrebbe portato alla conquista dell’impero degli Inca, occupò nuovamente il ruolo di segretario, assumendo altresì l’incarico di cronista ufficiale dell'impresa.
Francisco de Jerez partecipò attivamente, con la qualifica di cavaliere, a tutte le fasi della conquista, dallo sbarco a Tumbez alla cattura di Atahuallpa a Cajamarca, durante la quale ricevette una ferita ad una gamba che lo avrebbe costretto a zoppicare per il resto della vita.
I suoi meriti vennero degnamente ricompensati e il suo nome figura tra quello degli altri cavalieri destinatari di una parte del riscatto versato dall’Inca prigioniero. La sua quota ammontava a “409 marcos de plata e 10.007 pesos de oro”, una vera fortuna per l’epoca.
Jerez, pago della ricchezza acquisita, abbandonò subito il Perù e, il 3 giugno 1534, era già a Siviglia ove fece pubblicare la relazione che aveva pazientemente annotato durante tutte le vicende della conquista. Il titolo era: “Verdadera Relación de la conquista del Perú y provincia del Cusco, llamada la Nueva Castilla”.
In essa Jerez narrava, passo a passo, tutte le vicende di cui era stato testimone oculare, il che rendeva e rende anor oggi il racconto particolarmente interessante per la ricostruzione della storia della conquista del Perù degli Inca. A completamento della sua opera il cronista inserì anche il racconto, altrettanto vivace, di Miguel de Estete, suo compagno di avventura, in cui si narrava il viaggio che questi fece a Pachacamac, in compagnia di Hernando Pizarro alla ricerca dell’oro del riscatto.
La ricchezza non diede più di tanto alla testa all’arricchito “conquistador”. Si permise il vezzo di aggiungere un altisonante “López” al suo nome, che divenne pertanto Francisco Lopez de Jerez e, in seguito, soltanto Francisco de López, ma questa fu la sola concessione alla mutata condizione che le ricchezze guadagnate gli permettevano. Per il resto si dedicò correntemente ad opere di bene ed approfittò del suo nuovo stato per soccorrere i poveri e i bisognosi che ricorrevano alla sua generosità.
Sposato una prima volta, restò quasi subito vedovo e contrasse un nuovo matrimonio con una nobile sivigliana, di nome Francisca de Pineta. Occupò delle cariche pubbliche di secondaria importanza e avviò dei commerci con Panamá e con il Perù, ma i risultati furono insoddisfacenti, tanto che pensò di tornare nelle Americhe.
Non pare però che abbia dato seguito a questi propositi e sicuramente restò nella natia Siviglia per il resto dei suoi anni senza lasciare tracce di quest’ultima parte della sua vita, tanto che ci è ignota la data, come il luogo della sua morte.
Recentemente è stata messa in dubbio la sua partecipazione alla prima fase della conquista sulla scorta di una lettera autografa che Jerez avrebbe redatto, il 25 agosto del 1531, in Panama, su richiesta di Diego de Almagro. La circostanza è singolare, ma altri, ben più probanti elementi, inducono a ritenerlo, di diritto, uno dei partecipanti alla fatidica spedizione. Anzitutto la sua asserzione, più volte ripetuta, di avervi concorso, senza che nessuno degli altri componenti lo abbia mai smentito. Infine l’entità della sua parte del riscatto di Atahuallpa, pari a quella di tutti gli altri cavalieri, che non avrebbe avuto motivo di essergli attribuita se non fosse stato presente alla cattura dell’Inca.
La sua opera ebbe diverse edizioni e venne tradotta in tedesco, francese e italiano, sempre universalmente riconosciuta, fino ai nostri giorni, come una fondamentale versione della conquista.
Esiste anche un’altra breve relazione attribuita a Francisco de Jerez e conosciuta con il nome di relazione Sámano-Jerez per la firma di Sámano, un segretario che la raccolse e che vergò le due righe di commento aggiunte alla fine del documento. È composta di soli cinque fogli e vi si raffigurano le coste dell’odierno Ecuador e le tribù selvagge che vi vivono e, cosa della massima importanza, vi si descrive la cattura di una balsa indigena, effettivamente intercettata dal pilota Ruiz, con la dettagliata esposizione di tutti i manufatti che in essa si trovavano.
Per correttezza di informazione si segnala, peraltro, che alcuni critici attribuiscono quest'opera proprio al pilota Bartolomé Ruiz
Sebald Heyden (Bruck bei Erlangen, 8 dicembre 1499 – Norimberga, 9 luglio 1561) è stato un compositore tedesco.
Compiuti gli studi musicali presso l'università di Ingolstadt, divenne cantore a Leoben: fu docente di canto a Ratisbona, divenendo una delle più importanti autorità nei campi della teoria e della pedagogia della musica della regione di Norimberga.
Fu anche autore dell'importante trattato ars canendi, uno dei più diffusi dell'epoca, che ebbe una notevole influenza sulla produzione musicale ispirata dalla riforma protestante: pubblicò inoltre importanti raccolte di canti corali.
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Siamo stati traditi, mio signore.
E' la mala guerra, la mala guerra.
Bisogna discernere il rumore sordo e prolungato della battaglia.
Abbandona il mondo, prima che il mondo abbandoni te.