partiamo dalla politica, io mi ritengo un anarchico individualista
L'anarchia è individualista o non è, l'esistenza di un partito anarchico è un ossimoro, come dire fascismo e libertà, il fine ultimo di un sano progetto anarchico è portare, attraverso un progresso individuale, al superamento delle leggi in modo tale che diventino superflue di fronte a una legge morale universale che supera la necessità di normative statuali che regolamentino i rapporti umani e che per forza di cose sono strumenti di potere e manipolazione di centri di potere che in questo modo perderebbero la loro ragion d'essere,un utopia? allo stato attuale delle cose penso proprio di si
Questa è l'interpretazione che nè dò io, una dottrina che nega regole prècostituite ha messima libertà di interpretazione, che sono altrimenti negate ad "ideologie" legate a "sacri testi".
Il punto fondamentale è giustamente l'individualismo ma non slegato da un rapporto di "senso della collettività" che non può essere scollegato all'uomo in quanto animale sociale.
Kant, per la legge morale che governa l'interiorità con il solo cielo stellato sopra di essa, e Ghandi per la pratica della nonviolenza, per regolare i rapporti conflittuali che inevitabilmente si producono all'interno di un corpo sociale sono i numi tutelari su cui si fonda un ideale di sana e pragmatica anarchia.
il problema si pone in termini prèpolitici, una maniera di concepire il "sistema" non come fatto politico ma esistenziale, una maniera di "vedere le cose" in modo il più possibile libero da condizionamenti legati a visioni politiche prècostituite, quando cominci a credere di poter comprendere o anche intuire le stupidaggini giornalistiche o le veline di una censura che tende a portare l'individuo ad autocensurarsi più che a censurare (come avveniva coi rozzi mezzi di comunicazione di massa del passato), allora forse sei nel giusto, ma è anche un gioco di equilibrismo nel saper discernere ciò che nel tuo pensiero può diventare intolleranza o errore e avere poi il coraggio intellettuale(orribile parola) di saperlo riconoscere, insomma anarchico è colui che preferisce la via stretta del pensiero umanista a quella larga e facile della scolastica.
il bello dell'anarchia come teoria politica, in tempi dove le ideologie sono palesemente in difficoltà, stà proprio in questa visione prèpolitica, diciamo civica, altrimenti se la si prende dal lato ortodosso, nel senso di vedere l'anarchia come un partito strutturato ecc.. allora siamo fuori strada, l'anarchia è uno slogan, una parola un etichetta, sempre a mio modo di vedere, per credere a una forma virtuosa di anarchia la si può intendere solo come sorta di autoregolamentazione individuale ovverosia : non si fà una cosa perchè è o può essere dannosa alla comunità o anche a un solo individuo di qualsiasi comunità. chi decide cosa è dannoso : la coscienza individuale retta da una "morale anche elementare" e tanto senso di responsabilità
Purtroppo l'anarchia è una chimera che ci si può permettere se non occupi posti di responsabilità, in questo caso bisogna procedere con senso di realismo e di praticità, mi piacerebbe un sacco se l'anarchia rientrasse nel novero delle cose immediatamente fattibili, ma per un processo così radicale ci vorrebbe la bacchetta magica, solo un autorevole guida, che non venga percepita come autoritaria, è il massimo di quanto possiamo sperare sotto questo punto di vista, per i nostri indecifrabili tempi, ma per essere autorevole un potere(qualsiasi potere), deve essere equanime e quì viene la parte difficile.
Credere nell'uomo della provvidenza che compare e con i disinvolti modi messianici di un pifferaio magico riesce a sedurre le masse per condurle verso il sol dell'avvenire è il rischio maggiore in cui possa cadere qualsiasi società (in fase di sbandamento), che cominciasse a credere all'utopia di una giustizia in terra, dobbiamo accontentarci della legge, perchè(smpre sec. me) l'anarchia è individualista e si richiama a un modo romantico(e tutto occidentale), di concepire il sogno di una meta finale dove l'uomo non opprime più l'uomo, ma l'aiuta cosciente del fatto che abitiamo su un granello di sabbia e solo attraverso l'accetazione dell'altro(e non la tolleranza), e la condivisione si può sperare di sopravvivere per lunghissimo tempo, altrimenti faremmo la fine di quelli che abitavano l'isola di Pasqua
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ecologisti, noglobal e pure anarchici(secondo me): sono etichette con cui il "potere" cerca di imbrigliare le persone che contestano l'attuale scala di valori, gerarchie, metodi e meccanismi economici. Le parole sono armi di segregazione di massa, con esse si costruiscono recinti in cui isolare il dissenso e la discussione realmente libera da tabù, che come nelle società arcaiche continuano a esistere sotto forma di autocensura indotta da messaggi al limite del subliminale.
Ecologismo : metodi di produzione della società di massa, quì il discorso si fa molto ampio tanto da dover essere costretto ad esempi esplicativi :Le fibre industriali hanno, nel corso degli anni 30-40-50 del secolo scorso, sostituito l'uso di canapa nella fabbricazzione di molti prodotti tessili, questo processo è stato sostenuto da una campagna martellante dei mass-media del tempo, rivelandosi alla lunga convenienti solo alle industrie chimiche che ne hanno brevettato le formule, arricchendosi in maniera enorme e inquinando hanno distrutto una produzione che vedeva l'Italia, ad es. fra i primi paesi al mondo.
Abitazioni : Le case dovranno(secondo me), al pari di quello che è successo per i personalcomputer, diventare il più possibile autonome da reti elettriche e allacciamenti a reti che partono da centrali che usano gli impianti di distribuzione come strumento di potere, facendoti pagare quello che vogliono(in pratica) se io faccio i bisognnini in casa ci "dovrebbe essere un impianto di smaltimento autonomo della pupù e pipì, senza fare passare il tutto per impianti che spesso si rivelano poco efficenti o addirittura inesistenti, l'energia che mi serve, invece di essere prodotta da centrali di pannelli solari che occuperebbero aree enormi, "dovrebbero" essere semplicemente installate sul tetto per servire alle necessità domestiche, e cosìvia.
Spostamenti : è impensabile poter andare avanti con il sistema : un auto un individuo, è dura lo sò (la uso pure io l'auto anche se ne farei volentieri a meno), ma anche se riuscissimo a inventare l'auto che và con l'acqua distillata, è un sistema che solo per gli spostamenti porta via talmente tanto tempo e energia che è, allo stato attuale delle cose, antieconomico.