Medieval 2 Total War
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Il più grande generale

Ultimo Aggiornamento: 13/09/2009 19:48
04/09/2009 20:20
 
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"Si vis pacem, para bellum."
"Oderint, dum metuant." (Gaius Iulius Caesar Germanicus, "Caligola")
"Gli stranieri chiedono a Costantinopoli tre cose: il fuoco greco, le insegne della sovranità e le spose imperiali, nate nella porpora." (Imperatore Costantino VII al figlio Romano II)
"Anche il Sole ha le sue macchie." (Napoleone Bonaparte, Generale e Imperatore di Francia)
05/09/2009 03:21
 
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Re:
Erik il Conquistatore, 04/09/2009 19.39:

Cesare sia come stratega, per le varie imprese in Gallia e le fulminee campagne nella guerra civile, sia come mente politica




Lessi su Focus qualche tempo fa che Cesare non era poi sto esempio di onorabilità, si ritiene sia stato autore di moltissimi massacri ai danni delle popolazioni germaniche e non, addirittura mi pare di aver letto che in un giorno solo fece massacrare 23 mila persone a suon di gladio dai legionari [SM=g27971]

Nel valutare la grandezza di un generale forse è anche il caso di tenere conto del fatto se ques'ultimo era un cavaliere o meno [SM=x1140440]
05/09/2009 04:17
 
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Purtroppo devi tenere conto che all'epoca il concetto di cavalleria era molto, molto vago.
Guarda altri "grandi": Alessandro era una mente molto aperta, essendo un greco che accettava e praticava molte abitudini persiane, ma ha compiuto moltissimi eccidi,come successe per esempio a Tebe prima e a Tiro più tardi...
Da quel che so, Gengis Khan al termine della sua campagna si era lasciato dietro sei milioni di morti.
Molto raro trovare qualche "cavaliere", come dici tu.
Al limite, e lo stimo moltissimo per questo, Saladino quando prese Gerusalemme non imitò per vendetta i Crociati, che avevano massacrato la popolazione della Città Santa, ma risparmiò gli abitanti
05/09/2009 09:19
 
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Re:
Zames, 05/09/2009 4.17:

Purtroppo devi tenere conto che all'epoca il concetto di cavalleria era molto, molto vago.
Guarda altri "grandi": Alessandro era una mente molto aperta, essendo un greco che accettava e praticava molte abitudini persiane, ma ha compiuto moltissimi eccidi,come successe per esempio a Tebe prima e a Tiro più tardi...
Da quel che so, Gengis Khan al termine della sua campagna si era lasciato dietro sei milioni di morti.
Molto raro trovare qualche "cavaliere", come dici tu.
Al limite, e lo stimo moltissimo per questo, Saladino quando prese Gerusalemme non imitò per vendetta i Crociati, che avevano massacrato la popolazione della Città Santa, ma risparmiò gli abitanti




Comunque mi sembra giusto dire che questi autentici massacri che stimati generali come i primi tre da te citati eseguirono, non foruno assolutamente gratuiti ed avevano ponderate motivazioni politiche più o meno sempre coincidenti con la necessità di porre fine una volta per tutte con un nemico audace e propenso alla ribellione e di incutere soggezione e timore presso gli altri popoli.
05/09/2009 12:51
 
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Innanzitutto, massacri a parte che erano la normale amministrazione, c'è da dire che Cesare è sopravvalutato, sia come comandante che come uomo politico, indubbiamente fu molto abile ma sul campo di battaglia non compì mai dei capolavori tattici come fece Annibale a Canne. Indubbiamente era uno di grande carisma e competenza che sapeva essere un buon capo, e l'efficienza delle sue truppe completava egregiamente il suo ruolo tattico; ma di così geniale non fece mai nulla.

Gengis Khan rispetto per esempio ad un Annibale innanzi tutto (vabbè aveva anche dei formidabili ufficiali al seguito) coordinava un'armata di centinaia di migliaia di uomini, e lo faceva con una cognizione di causa ed una precisione edun coordinamento strabilianti, cosa ben più difficile del guidare un'armata di alcune migliaia di uomini, fu molto più elastico mentalmente e temerario adottando soluzioni sia di ordine strategico che di ordine pratico innovative per la mentalità militare del suo popolo, soprattutto dal punto di vista delle macchine e delle tecniche d'assedio assorbì quanto poté da musulmani e cinesi, ed inoltre, come già detto, dove passava si lasciava alle spalle un impero già riorganizzato e strutturato...l'unico nell'antichità che in forma minore riuscì ad eguagliarlo fu Alessandro Magno, poiché molti a mio avviso possono essere eccellenti condottieri, eccellenti strateghi o eccellenti governanti, ma essere tutte queste cose insieme contemporaneamente e riuscire a creare un impero immenso partendo da zero è qualcosa di limitato a pochissimi "eletti".

Quoto Flavius_Belisarius per il discorso massacri...
[Modificato da Xostantinou 05/09/2009 12:52]



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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


05/09/2009 13:22
 
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Re: Re:
Flavius_Belisarius, 05/09/2009 9.19:




Comunque mi sembra giusto dire che questi autentici massacri che stimati generali come i primi tre da te citati eseguirono, non foruno assolutamente gratuiti ed avevano ponderate motivazioni politiche più o meno sempre coincidenti con la necessità di porre fine una volta per tutte con un nemico audace e propenso alla ribellione e di incutere soggezione e timore presso gli altri popoli.




Ma non è importante il motivo, se sei un VERO generale con la G maiuscola devi anche capire quando è il caso di uccidere e quando no, Saladino era un cavaliere, infatti risparmiò moltissime volte i prigionieri cristiani e spesso mandò i propri medici alle corti dei castelli crociati come segno di onorabilità, dopo la battaglia di Hattin risparmiò la vita a tutti i prigionieri tranne ai templari, questi ultimi li ha fatti tutti decapitare visto il loro comportamento spavaldo e violento.

Quindi non credo sia una buona giustificazione il fatto di dover "prevenire" le rivolte facendo un olocausto, perchè allora non sei un generale ma un tiranno [SM=x1140440]
05/09/2009 14:18
 
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Re: Re: Re:
saraceno@, 05/09/2009 13.22:




Ma non è importante il motivo, se sei un VERO generale con la G maiuscola devi anche capire quando è il caso di uccidere e quando no, Saladino era un cavaliere, infatti risparmiò moltissime volte i prigionieri cristiani e spesso mandò i propri medici alle corti dei castelli crociati come segno di onorabilità, dopo la battaglia di Hattin risparmiò la vita a tutti i prigionieri tranne ai templari, questi ultimi li ha fatti tutti decapitare visto il loro comportamento spavaldo e violento.

Quindi non credo sia una buona giustificazione il fatto di dover "prevenire" le rivolte facendo un olocausto, perchè allora non sei un generale ma un tiranno [SM=x1140440]




saladino fece uccidere tutti i templari (e se non sbaglio anche gli ospedalieri) perche' secondo le regole dell'ordine non potevano essere rilasciati senza tornare a combattere, quindi se li avrebbero liberati avrebbero impugnato le armi dei compagni caduti e avrebbero combattuto fino alla morte [SM=g27960]

"Ecco la' io vedo mio padre, ecco la' io vedo mia madre e le mie sorelle e i miei fratelli, ecco là io vedo tutti i miei parenti defunti, dal principio alla fine. Ecco, ora chiamano me, mi invitano a prendere posto in mezzo a loro, nella sala del Valhalla, dove l'impavido può vivere, per sempre." Il 13° Guerriero




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05/09/2009 16:14
 
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cavaliere o no un grande stratega, un fine tattico, sa usare alla perfezione tutte le armi a sua disposizione nel modo migliore, e tra queste c'è il terrore...c'è un motivo se molti nemici dei mongoli si arrendevano nonappena comparivano gli stendardi dell'orda, perché la loro fama li precedeva...lo stesso Gengis Khan comunque era un uomo d'onore, prendiamo l'esempio di Gebe "la freccia", quasi uccise Gengis in battaglia con la sua celebre precisione d'arciere e non appena fu catturato vivo Gengis lo interrogò e ne fece uno dei suoi più valenti e fidati generali perché sapeva quanto valeva quell'uomo in battaglia...lo stesso valeva per la carriera militare, esclusa la famiglia del Khan tutti gli altri avanzavano o scendevano di grado in base al loro valore sul campo di battaglia, indipendentemente dal fatto che fossero vecchi compagni d'armi o ex nemici appena arruolati...



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05/09/2009 23:23
 
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Re:
Xostantinou, 05/09/2009 16.14:

cavaliere o no un grande stratega, un fine tattico, sa usare alla perfezione tutte le armi a sua disposizione nel modo migliore, e tra queste c'è il terrore...c'è un motivo se molti nemici dei mongoli si arrendevano nonappena comparivano gli stendardi dell'orda, perché la loro fama li precedeva...lo stesso Gengis Khan comunque era un uomo d'onore, prendiamo l'esempio di Gebe "la freccia", quasi uccise Gengis in battaglia con la sua celebre precisione d'arciere e non appena fu catturato vivo Gengis lo interrogò e ne fece uno dei suoi più valenti e fidati generali perché sapeva quanto valeva quell'uomo in battaglia...lo stesso valeva per la carriera militare, esclusa la famiglia del Khan tutti gli altri avanzavano o scendevano di grado in base al loro valore sul campo di battaglia, indipendentemente dal fatto che fossero vecchi compagni d'armi o ex nemici appena arruolati...




Ci sono stati generali che hanno saputo farsi temere ma nello stesso tempo anche facendosi stimare dagli avversari, non è mica detto che un generale deve per forza usare la tirannia

E poi non puoi prendere sempre l'esempio di Gengis Khan, nella storia dell'umanità ci sono state centinaia di guerre e centinaia di personaggi e generali, e spulciando spulciando sicuramente ce ne sarà stato uno con le doti della cavalleria e onorabilità, anche se come dote è rara [SM=g27983]
06/09/2009 10:41
 
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come potrai facilmente immaginare è difficile che qualcuno ti tema se non hai mai mostrato il lato più terribile del tuo potere...ossia, è vero che se sei molto bravo sei temuto nel senso che pochi vorrebbero trovarsi il tuo esercito di fronte perché significherebbe sconfitta quasi certa, ma se molto cavallerescamente riduci all'impotenza la maggior parte delle truppe avversarie, le catturi e poi cavallerescamente le rilasci, puoi ben capire che quel nemico difficilmente avrà davvero paura di te perché sa che anche nella sconfitta le sue perdite saranno molto limitate, viceversa se entri nelle sue terre, decapiti i prigionieri di guerra, saccheggi ed incendi i suoi villaggi, stupri, sgozzi ed impali la sua gente, il tuo nemico saprà che ad ogni tua vittoria la sua distruzione totale sarà più vicina...



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So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
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"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

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"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
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"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


06/09/2009 15:55
 
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Re: Re: Re: Re:
davide283, 05/09/2009 14.18:




saladino fece uccidere tutti i templari (e se non sbaglio anche gli ospedalieri) perche' secondo le regole dell'ordine non potevano essere rilasciati senza tornare a combattere, quindi se li avrebbero liberati avrebbero impugnato le armi dei compagni caduti e avrebbero combattuto fino alla morte [SM=g27960]




un'interessante descrizione fatta dal figlio del Saladino. «Ero a fianco di mio padre alla battaglia di Hattin, la prima alla quale avessi assistito. Quando il re dei franchi si ritirò sulla collina, lanciò la sua gente all'attacco con tale violenza da far indietreggiare le nostre truppe fino al luogo dove era mio padre. Io lo guardai. Era teso, scuro in volto, e si afferrava nervosamente la barba. Fece un passo in avanti e gridò: "Satana non deve vincere!". I musulmani tornarono al contrattacco. Quando vidi i franchi indietreggiare sotto la pressione delle nostre truppe, gridai di gioia: "Li abbiamo vinti!".
“Ma mio padre si voltò verso di me e disse: "Taci! Non li avremo vinti finché non cadrà quella tenda lassù!". Prima che avesse terminato la frase, la tenda del re [Guido di Lusignano] crollò. Mio padre smontò da cavallo e si prosternò a ringraziare Dio, piangendo di gioia».
Guido fu catturato, Rinaldo sgozzato personalmente dal Saladino, i Templari passati a fil di spada. Uno storico arabo contemporaneo così racconta la fine dei soldati dell'ordine del tempio: «Al mattino del lunedì diciassette rabì secondo, due giorni dopo la vittoria, il sultano fece cercare dei prigionieri Templari e Ospitalieri, e disse: "Purificherò la terra di queste due razze impure"... Egli ordinò fossero decapitati, preferendo ucciderli al farli schiavi..
06/09/2009 16:23
 
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La tattica del terrore, del massacro, di sicuro non era molto onorevole ma ai generali e in generale all'esercito in avanzata era molto utile, era un messaggio che diceva: "Se opporrete resistenza come loro, subirete la stessa fine"
Infatti, in molti casi certe popolazioni o città si sottomettevano senza combattere
06/09/2009 16:37
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
saraceno@, 06/09/2009 15.55:




un'interessante descrizione fatta dal figlio del Saladino. «Ero a fianco di mio padre alla battaglia di Hattin, la prima alla quale avessi assistito. Quando il re dei franchi si ritirò sulla collina, lanciò la sua gente all'attacco con tale violenza da far indietreggiare le nostre truppe fino al luogo dove era mio padre. Io lo guardai. Era teso, scuro in volto, e si afferrava nervosamente la barba. Fece un passo in avanti e gridò: "Satana non deve vincere!". I musulmani tornarono al contrattacco. Quando vidi i franchi indietreggiare sotto la pressione delle nostre truppe, gridai di gioia: "Li abbiamo vinti!".
“Ma mio padre si voltò verso di me e disse: "Taci! Non li avremo vinti finché non cadrà quella tenda lassù!". Prima che avesse terminato la frase, la tenda del re [Guido di Lusignano] crollò. Mio padre smontò da cavallo e si prosternò a ringraziare Dio, piangendo di gioia».
Guido fu catturato, Rinaldo sgozzato personalmente dal Saladino, i Templari passati a fil di spada. Uno storico arabo contemporaneo così racconta la fine dei soldati dell'ordine del tempio: «Al mattino del lunedì diciassette rabì secondo, due giorni dopo la vittoria, il sultano fece cercare dei prigionieri Templari e Ospitalieri, e disse: "Purificherò la terra di queste due razze impure"... Egli ordinò fossero decapitati, preferendo ucciderli al farli schiavi..




si', avevo letto questo passo non ricordo dove, infatti era nota l'avversione dei musulmani a questi ordini militari, la cosa era reciproca, quindi si puo' individuare l'esecuzione dei prigionieri degli ordini in questi due motivi [SM=g27960]

"Ecco la' io vedo mio padre, ecco la' io vedo mia madre e le mie sorelle e i miei fratelli, ecco là io vedo tutti i miei parenti defunti, dal principio alla fine. Ecco, ora chiamano me, mi invitano a prendere posto in mezzo a loro, nella sala del Valhalla, dove l'impavido può vivere, per sempre." Il 13° Guerriero




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06/09/2009 18:40
 
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erano i loro avversari più temibili e sapevano che l'unico modo per spezzarli era sterminarli...



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So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
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"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
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"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


06/09/2009 19:07
 
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Re:
Xostantinou, 06/09/2009 18.40:

erano i loro avversari più temibili e sapevano che l'unico modo per spezzarli era sterminarli...



Ti rispondo alla Ghedini: Ma va làààà [SM=g27983]

Gli arabi dell'epoca non avevano questo ragionamento tipico all'occidentale convenientista che se il nemico era forte allora bisognava sterminarlo così che non mordesse più.

Più che altro ragionavano basandosi sul codice del buon senso e dell'onore, ovvero, che se il nemico trattava bene i loro prigionieri e si dimostrava corretto in guerra, loro altrettanto facevano. I templari all'epoca invece sterminavano i villaggi arabi e caricavano le carovane senza un motivo apparente, dimostrando una latente spavalderia ed odio insensato che coinvolgeva persino bambini e donne, e quindi i saraceni li vedevano come rappresentanza terrena del demonio.

Mica li hanno sterminati perchè forti, anche perchè gli ordini crociati a differenza dell'esercito regolare crociato erano in numero decine di volte inferiore, e volendo gli arabi potevano bastonarli senza difficoltà. Smentendo la solita leggenda che un templare valeva 40 saraceni..ma dove? ma quando? [SM=g27983]
06/09/2009 22:55
 
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Re: Re:
saraceno@, 06/09/2009 19.07:



Ti rispondo alla Ghedini: Ma va làààà [SM=g27983]

Gli arabi dell'epoca non avevano questo ragionamento tipico all'occidentale convenientista che se il nemico era forte allora bisognava sterminarlo così che non mordesse più.

Più che altro ragionavano basandosi sul codice del buon senso e dell'onore, ovvero, che se il nemico trattava bene i loro prigionieri e si dimostrava corretto in guerra, loro altrettanto facevano. I templari all'epoca invece sterminavano i villaggi arabi e caricavano le carovane senza un motivo apparente, dimostrando una latente spavalderia ed odio insensato che coinvolgeva persino bambini e donne, e quindi i saraceni li vedevano come rappresentanza terrena del demonio.

Mica li hanno sterminati perchè forti, anche perchè gli ordini crociati a differenza dell'esercito regolare crociato erano in numero decine di volte inferiore, e volendo gli arabi potevano bastonarli senza difficoltà. Smentendo la solita leggenda che un templare valeva 40 saraceni..ma dove? ma quando? [SM=g27983]




No, ti sbagli Saraceno, i Templari non si comportavano come dici tu, non farti fuorviare dal film di Ridley scott, dove i templari sono rappresentati come una specie di cia ante litteram. nel film poi hanno spacciato per templare anche Rinaldo di Chatillon, che non lo era affatto, le carovane le depredava lui, non i templari. Addirittura vengono mandati per assassinare Baliano, quando nella realtà accompagnarono Baliano ad incontrare Raimondo III. L'atteggiamento del Tempio dipendava spesso dal Maestro Generale, era lui che decideva la politica dell'Ordine, purtroppo in quel periodo era Maestro Gerardo di Ridefort, che guarda caso, fu l'unico Templare che saladino risparmiò. I templari venivano uccisi perchè sapevano che non potevano usarli per ottenere alcun riscatto (la regola lo proibiva) e perchè costituivano, assieme agli Ospitalieri, il nerbo della difesa militare dei regni latini in Terrasanta, erano disciplnati e coraggiosi, e questo il Saladino lo sapeva bene. E poi non è vero che tutti i capi islamici dell'epoca si comportarono come il nobile curdo, Zengi, Nur-ad-din, Baybars e i mamelucchi furono ben diversi e si macchiarono di massacri gratuiti anche loro. sui Templari ti cito questa testimonianza dell'Emiro di Shaizar, Usama Ibn Munqidh, che era loro amico, che smentisce molti luoghi comuni sui Poveri Cavalieri di Cristo:
"Quando visitai Gerusalemme, io solevo nella moschea Al-Aqsa, al cui fianco c'è un piccolo oratorio, di cui i franchi avevano fatto una chiesa. Quando dunque entravo nella moschea Al-Aqsa, dove erano insediati i miei amici templari,essi mi mettevano a disposizione quel piccolo oratorio per compiervi le mie preghiere. Un giorno entrai, dissi la formula Allha akbar e ristetti per iniziare la preghiera, quando un franco mi si precipitò addosso, mi afferrò e volse il viso verso oriente, dicendo 'così si prega'. Subito intervennero alcuni Templari, che lo presero e lo allontanarono da me, mentre io tornavo a compiere la mia preghiera. Ma colui colto un momento che non badavano, mi si ributtò addosso rivolgendomi la faccia a oriente, e ripetendo 'così si prega'. E di nuovo i Templari intervennero, lo allontanarono, e si scusarono dicendo: 'è un forestiero, arrivato in questi giorni dal paese seiFranchi, e non ha mai visto nssuno pregare fuorchè col viso rivolto ad oriente'.

Questo succedeva prima di Hattin, i templari non erano questi "demoni" che certa iconografia ci vuole far credere. certo erano dei gran combattenti, capaci di dare battaglia in 140 contro 7000 come alle fonti di Cresson il 1 maggio del 1187, e essere sterminati (ovviamente), ma era proprio questa audacia che incuteva rispetto e timore nei saraceni, che sapevano bene quanto fosse difficile sconfiggerli, anche se erano in pochi. Uno a quaranta no...ma uno a dieci si, erano nati per questo.


07/09/2009 00:12
 
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07/09/2009 01:17
 
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Sbaglio, o il codice militare dei Templari prevedeva che i Cavalieri del Tempio dovessero gettarsi in battaglia fino a condizioni di inferiorità di cinque a uno?
Non ricordo nemmeno dove l'ho sentita, ma mi aveva impressionato
07/09/2009 01:55
 
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Re:
Zames, 07/09/2009 1.17:

Sbaglio, o il codice militare dei Templari prevedeva che i Cavalieri del Tempio dovessero gettarsi in battaglia fino a condizioni di inferiorità di cinque a uno?
Non ricordo nemmeno dove l'ho sentita, ma mi aveva impressionato




forse la citazione corretta di quello che hai sentito e': "I Templari non dicevano mai quanti erano i loro nemici, ma dove erano", non credo che nella regola dei Templari ci sia una cosa del genere

"Ecco la' io vedo mio padre, ecco la' io vedo mia madre e le mie sorelle e i miei fratelli, ecco là io vedo tutti i miei parenti defunti, dal principio alla fine. Ecco, ora chiamano me, mi invitano a prendere posto in mezzo a loro, nella sala del Valhalla, dove l'impavido può vivere, per sempre." Il 13° Guerriero




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07/09/2009 09:53
 
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quoto il post di Robert Bruce in toto...



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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


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