provo a rispondere io:
-No, ma di certo era molto influenzato dalla morale della Chiesa, che lo portava a criticare divertimenti tipici del mondo romano, ma non è una peculiarità dell'uomo medievale/bizantino, anche gli stoici la pensavano in questo modo. Sicuramente essendo una società con classi sociali molto aperte e dall'elevata mobilità verticale basata soprattutto sulla cultura, l'uomo romèo aveva molte più possibilità rispetto alla società chiusa e classista dell'occidente.
-No. Assolutamente. Ogni epoca va studiata cercando di entrare il più possibile nella mentalità dell'epoca, ed al massimo facendo paralleli con il mondo contemporaneo per semplificarne la comprensione, ma applicare modelli attuali a quel mondo è un errore madornale.
-Esatto...repubbliche a parte (anche se poi i loro capi non erano molto dissimili dai monarchi come autorità e potere) tutte le monarchie medievali partivano dal presupposto che il re è tale per volontà di Dio ed i monarchi sono secondi soltanto a Dio. Ergo più totalitari di così...
-Probabilmente perché in quel testo Mango parlava solo dei bizantini, o non aveva una profonda conoscenza degli altri paesi in quel momento...o almeno spero sia così, perché altrimenti valuto questa sua uscita come molto poco professionale.
-Il conflitto tra stato e chiesa dell'occidente nasce per la visione diversa che c'era dei due ruoli in occidente, ma soprattutto per le pretese di superiorità che il papato aveva, sia nei confronti del resto della Chiesa, che nei confronti dei monarchi. In oriente questo non succedeva perché la Chiesa non aveva né potere né ambizioni in questo senso, nella sfera politica, o quanto meno era molto limitato.
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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.
"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."
"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."
"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."
"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."
"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”