Si può dire (credo) che imperatore e patriarca avevano potere l'uno sull'altro in un cero senso: si pensi a tutti gli imperatori che deposero patriarchi come Michele VIII Paleologo e ai patriarchi che condannarono imperatori riuscendo ad avere la meglio: penso al patriarca che non approvò le quarte nozze di Leone VI con l'amante Zoe Carbonospina (da cui sarebbe nato Costantino VII Porfirogewnito) e costrinse l'imperatore a dichiarare nozze di questo genere per il futuro.
Una vicenda esemplare credo sia la lotta iconoclasta dell'VIII-IX sec. d.C.: gli imperatori Leone e Costantino V riuscirono a esercitare la loro influenza e il loro potere sulla chiesa bizantina (anche se parlare di chiesa per i bizantini sarebbe errato) tanto è vero che alla morte degli imperatori al concilio iconofilo del 787 presentarono ritrattazioni formali il che vuol dire che avevano approvato in precedenza l'iconoclastia. Però non riuscirono a imporre una sensibilità religiosa diversa alla popolazione.