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Massoneria e Nuovo Ordine Modiale

Ultimo Aggiornamento: 18/04/2011 08:33
13/07/2010 12:33
 
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Indro Montanelli e la p2, la solita vecchia storia italiana che non passa mai,






gelli, berlusconi e la p2






la riuscita del piano di rinascita democratica è un dato di fatto

13/07/2010 12:58
 
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Xostantinou, 12/07/2010 10.48:

che c'entra il fascismo adesso? perché fai l'ipocrita ed aizzi polemiche per poi dire "non apriamo discussioni polemiche"? se non vuoi polemiche abbi almeno la decenza di rimanete in topic.




Il fascismo è un pò off-topic, ma concordo sul fatto che non si possa dire nulla di positivo in proposito... Se qualcuno trova del buono nel fascismo o in qualunque altro regime totalitario, è il momento di iniziare a preoccuparsi... anche perchè molte nuove generazioni ne parlano di nuovo con entusiasmo, senza capire cosa sia davvero un regime totalitario (bello farne comode chiacchierate da salotto... un pò meno bello quando un regime totalitario prende davvero il sopravvento in un paese e lo si percepisce sul serio).

Ad ogni modo credo che Fulcherio parlasse solo a titolo di esempio ("se la gente non conosce nemmeno il fascismo, tanto che qualcuno ne parla anche bene, allora è comprensibile che non conoscano nemmeno eventi come quelli della p2")... Esempio azzeccato o meno, non credo fosse intenzione "ipocrita" accendere un flame, cosa anche specificata...

Se non si vuole andare off-topic, basta non continuare la discussione su quell'altro binario (qualcuno è forse obbligato per forza a rispondere sul fascismo?)... Non c'è bisogno di irritarsi... tra l'altro questo genere di risposte sono proprio il combustibile ideale per accendere un flame... [SM=g27960]





Secondo me è impossibile in una discussione come questa considerare off-topic o meno, cioè Politica, Società, Storia e Religione vanno tutte considerate se si discute su eventi di interesse mondiale e umano. Come appunto la massoneria. Parlo in generale eh...

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13/07/2010 14:54
 
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Re:
Bender00, 13/07/2010 12.58:



Secondo me è impossibile in una discussione come questa considerare off-topic o meno, cioè Politica, Società, Storia e Religione vanno tutte considerate se si discute su eventi di interesse mondiale e umano. Come appunto la massoneria. Parlo in generale eh...





Sì, sono d'accordo che tutto sia collegato. Dicevo che il fascismo è off-topic solo per il fatto che fascismo e massoneria non sono strettamente collegati... anzi, durante il regime massoneria e società segrete erano fortemente osteggiate... fedeli al mantra ossessivo "chiesa-famiglia-patria", i fascisti non vedevano di buon occhio le società "segrete"...


[Modificato da Mulkarn 13/07/2010 14:54]



13/07/2010 15:06
 
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Re: Re:
Mulkarn, 13/07/2010 14.54:




Sì, sono d'accordo che tutto sia collegato. Dicevo che il fascismo è off-topic solo per il fatto che fascismo e massoneria non sono strettamente collegati... anzi, durante il regime massoneria e società segrete erano fortemente osteggiate... fedeli al mantra ossessivo "chiesa-famiglia-patria", i fascisti non vedevano di buon occhio le società "segrete"...





la massoneria di stampo liberale venne osteggiata dal regime, la p2 era-è altra cosa rispetto alla massoneria di stampo ottocentesco.
senza puntini sospensivi, che sono diventati di granmoda


13/07/2010 15:16
 
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Re: Re: Re:
Fulcherio,, 13/07/2010 15.06:



senza puntini sospensivi, che sono diventati di granmoda






Ma io li metto dappertutto... sono la mia mania :D




13/07/2010 15:23
 
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Re: Re: Re: Re:
Mulkarn, 13/07/2010 15.16:




Ma io li metto dappertutto... sono la mia mania :D





e non solo tua, ma probabilmente c'è in atto una specie di epidemia,

l'apidemia dei puntini sospensivi, ci mancava solo questa [SM=g27978] [SM=g27960]
[Modificato da Fulcherio, 13/07/2010 15:24]
13/07/2010 15:38
 
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La p2 non centra nulla con la massoneria odierna, anche ai suoi tempi prima di essere scoperta era già stata disconosciuta dal grande oriente , la massoneria odierna non ha obbiettivi di conquista di potere o altro , si limita a far conoscere persone ed a farle discorrere su temi storico-filosofici, non ci sono collegamenti fra fascismo e massoneria, in massoneria ci sono fasciti, comunisti, cattolici e molto altro , è quindi formata da persone con ideali molto diversi.

Sul fascismo noto che non si fa differenza fra regime ed ideologia, il regime per tenere il potere dovette spesso andare contro la sua stessa ideologia, ma l' ideologia fascita è un ideologia socialista (il sistema pensionistico fu introdotto propio da mussolini)che punta molto sulla sicurezza e su un economia indipendente da potenze straniere, molti neofascisti dovrebbero essere chiamati invece neonazisti perchè puntano tutto sulla violenza e la xenophbia (sentimento questo non presente nel ideologia fascista).




"Quando ti senti eccezionalmente lucido, entusiasta, forte, quando ti senti in cima al mondo, capace di spostare le montagne, connesso al tuo sogno, all ' ideale, allora sai che hai il sole in tasca" S.B.
13/07/2010 15:51
 
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GlaucopideSophia1, 13/07/2010 15.38:


Sul fascismo noto che non si fa differenza fra regime ed ideologia, il regime per tenere il potere dovette spesso andare contro la sua stessa ideologia, ma l' ideologia fascita è un ideologia socialista (il sistema pensionistico fu introdotto propio da mussolini)che punta molto sulla sicurezza e su un economia indipendente da potenze straniere, molti neofascisti dovrebbero essere chiamati invece neonazisti perchè puntano tutto sulla violenza e la xenophbia (sentimento questo non presente nel ideologia fascista).




il sistema pensionistico venne introdotto sulla spinta della crisi del 29. in ritardo rispetto a tutte le democrazie di stampo liberale.

la differenza tra fascismo ideologico e di regime si regge su un equivoco di fondo, la rivoluzione fascista si ridusse a una marcetta di manganellatori, non venne fatta nessuna epurazione, ci si limitò a irregimentare la vecchia clessa burocratica, divenuta, da un giorno all'altro, fascista.
la xenofobia è implicita in un regime che esalta la supremazia nazionale e la guerra di aggressione.
[Modificato da Fulcherio, 13/07/2010 15:54]
13/07/2010 16:53
 
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Re:
GlaucopideSophia1, 13/07/2010 15.38:

La p2 non centra nulla con la massoneria odierna, anche ai suoi tempi prima di essere scoperta era già stata disconosciuta dal grande oriente , la massoneria odierna non ha obbiettivi di conquista di potere o altro , si limita a far conoscere persone ed a farle discorrere su temi storico-filosofici, non ci sono collegamenti fra fascismo e massoneria, in massoneria ci sono fasciti, comunisti, cattolici e molto altro , è quindi formata da persone con ideali molto diversi.

Sul fascismo noto che non si fa differenza fra regime ed ideologia, il regime per tenere il potere dovette spesso andare contro la sua stessa ideologia, ma l' ideologia fascita è un ideologia socialista (il sistema pensionistico fu introdotto propio da mussolini)che punta molto sulla sicurezza e su un economia indipendente da potenze straniere, molti neofascisti dovrebbero essere chiamati invece neonazisti perchè puntano tutto sulla violenza e la xenophbia (sentimento questo non presente nel ideologia fascista).




Tra ideologia e regime fascista vi è molta meno distanza di quanto per esempio possa essercene tra ideologia comunista e regime comunista...
Il comunismo nasce come ideologia soprattuto ad opera di Marx... e oserei persino dire che, di fatto, il vero comunismo non è ancora mai stato realmente e concretamente messo in pratica da parte di nessuna nazione e società moderna (ma di fatto il vero comunismo è anche un'utopia, quindi resta quasi per forza una idea senza reale possibilità di attuazione pratica... per mettere in pratica il comunismo, bisognerebbe attuare una natura diversa dell'essere umano), dato che i regimi che si fregiano di tale nome sono in realtà solo fascismi rossi...
Quando si osserva la scelleratezza di un regime comunista totalitario, ci sarebbe sempre da fare il discosro di quanto tale regime sia davvero aderente al pensiero originale di Marx...
Per esempio cosa c'entra il regime di Stalin con il comunismo vero e proprio? Praticamente niente...

Al contrario il fascismo italiano non nasce come teorizzazione di una filosofia da parte di un pensatore che si limitò a formularne la teoria senza una applicazione pratica, ma come teoria e pratica da parte fondamentalmente di Benito Mussolini... In ciò che fece quindi Mussolini abbiamo sia la teoria che la pratica di tale regime... Fondatore e colui che mette in pratica coincidono, quindi anche ideologia e regime coincidono... Non vi è una teoria di un filosofo storpiata nella pratica da parte di un dittatore o partito... Abbiamo invece un dittatore che aveva un pensiero e lo mise in pratica in linea con tale pensiero... Ciò che ha fatto il fascismo coincide con ciò che è coerentemente il suo pensiero, senza scuse...

Stesso discorso vale per il nazismo, in cui ideologia e attuazione pratica coincidono senza possibilità di dire "qualcuno ha frainteso l'ideologia"

Il fascismo attuò sè stesso per mezzo della violenza, giustificata anche ideologicamente e a fin di "ben superiore giustifica i mezzi", inoltre le ideologie nazionaliste possono magari non sfociare tutte nella violenza, ma di sicuro sfociano tutte nella diffidenza e nel disprezzo di ciò che è straniero e diverso...

Non stiamo ovviamente parlando di nazionalismo inteso come forte identità nazionale (tipico movimento di reazione che si manifesta nella fase storica di una nazione che cerca di definirsi dopo decenni di sottomissione culturale da parte di vicini o di potenze colonialiste che ne hanno negato individualità e indipendenza)

Quello è il nazionalismo per così dire "sano" e naturale...

I regimi nazionalistici delle grandi potenze europee nascono invece come esaltazione fanatica della propria cultura, etnicità, nazionalità e a volte persino religione, visti come qualcosa di "superiore" da esaltare e imporre... E' una forma di fanatismo... Il fanatismo raramente rende le persone che lo seguono "pacifiche" o disposte al dialogo... Il fascismo non è, per sua natura intrinseca, nè pacifico, nè dialogativo...

Non dimentichiamo infatti che tutta l'intera Italia moderna repubblicana nasce proprio dalla negazione del fascismo, che costituzionalmente è un partito da considerarsi "fuorilegge" e negazione stessa dell'essenza stessa della democrazia italiana moderna...

Poi il fatto che noi italiani siamo dei "quaquaraquà" privi di coerenza è un altro fatto...

Infatti abbiamo in Italia un partito neofascista xenofobo e nazionalista come Forza Nuova, ma invece di dichiararlo fuorilegge come dovrebbe essere, lo permettiamo e gli permettiamo pure adesso di potere partecipare regolarmente nelle liste elettorali...

Perchè? perchè non contiene menzioni al partito fascista nel proprio nome di partito?

Questo significa che posso fondare un partito fascista oggi stesso e non correre rischi rinominandolo semplicemente "Partito dei Fiocchetti Rosa Birichini e Carini"?

Sinceramente a me va bene lasciare la gente parlar bene del fascismo... finchè sono sterili chiacchiere da salotto non nuocciono a nessuno, e inoltre sono a favore della totale libertà di pensiero e opinione...

Ma se qualcuno oggi provasse a riproporre il fascismo come qualcosa che "funziona" e che ci vorrebbe oggi nel nostro paese, io lo arresterei e butterei via la chiave della cella della prigione...

Cosa che tra l'altro andrebbe fatta, come previsto dalla Costituzione... ma come ho detto basta cambiare l'etichetta per potersi ripresentare tranquillamente come partito fascista in Italia e non essere puniti per tale violazione costituzionale...

Quindi viva il Partito dei Fiocchetti Rosa Birichini e Carini [SM=g27972]

[Modificato da Mulkarn 13/07/2010 17:09]



13/07/2010 17:38
 
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Re: Re:
Mulkarn, 13/07/2010 16.53:




Tra ideologia e regime fascista vi è molta meno distanza di quanto per esempio possa essercene tra ideologia comunista e regime comunista...
Il comunismo nasce come ideologia soprattuto ad opera di Marx... e oserei persino dire che, di fatto, il vero comunismo non è ancora mai stato realmente e concretamente messo in pratica da parte di nessuna nazione e società moderna (ma di fatto il vero comunismo è anche un'utopia, quindi resta quasi per forza una idea senza reale possibilità di attuazione pratica... per mettere in pratica il comunismo, bisognerebbe attuare una natura diversa dell'essere umano), dato che i regimi che si fregiano di tale nome sono in realtà solo fascismi rossi...
Quando si osserva la scelleratezza di un regime comunista totalitario, ci sarebbe sempre da fare il discosro di quanto tale regime sia davvero aderente al pensiero originale di Marx...
Per esempio cosa c'entra il regime di Stalin con il comunismo vero e proprio? Praticamente niente...

Al contrario il fascismo italiano non nasce come teorizzazione di una filosofia da parte di un pensatore che si limitò a formularne la teoria senza una applicazione pratica, ma come teoria e pratica da parte fondamentalmente di Benito Mussolini... In ciò che fece quindi Mussolini abbiamo sia la teoria che la pratica di tale regime... Fondatore e colui che mette in pratica coincidono, quindi anche ideologia e regime coincidono... Non vi è una teoria di un filosofo storpiata nella pratica da parte di un dittatore o partito... Abbiamo invece un dittatore che aveva un pensiero e lo mise in pratica in linea con tale pensiero... Ciò che ha fatto il fascismo coincide con ciò che è coerentemente il suo pensiero, senza scuse...



Il fascismo attuò sè stesso per mezzo della violenza, giustificata anche ideologicamente e a fin di "ben superiore giustifica i mezzi", inoltre le ideologie nazionaliste possono magari non sfociare tutte nella violenza, ma di sicuro sfociano tutte nella diffidenza e nel disprezzo di ciò che è straniero e diverso...

Non stiamo ovviamente parlando di nazionalismo inteso come forte identità nazionale (tipico movimento di reazione che si manifesta nella fase storica di una nazione che cerca di definirsi dopo decenni di sottomissione culturale da parte di vicini o di potenze colonialiste che ne hanno negato individualità e indipendenza)

Quello è il nazionalismo per così dire "sano" e naturale







perfetta analisi, complimenti, solo un punto mi lascia perplesso

il nazionalismo, esasperato o meno, ha provocato la prima guerra mondiale, la guerra in iugoslavia, la pulizia etnica, il militarismo, il colonialismo
secondo te può essere definito, anche fra virgolette "sano"?

[Modificato da Fulcherio, 13/07/2010 17:38]
13/07/2010 18:02
 
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Re: Re: Re:
Fulcherio,, 13/07/2010 17.38:




perfetta analisi, complimenti, solo un punto mi lascia perplesso

il nazionalismo, esasperato o meno, ha provocato la prima guerra mondiale, la guerra in iugoslavia, la pulizia etnica, il militarismo, il colonialismo
secondo te può essere definito, anche fra virgolette "sano"?





No, il colonialismo in tutte le sue forme è tutt'altro che sano, ed è una delle arroganti prevaricazioni che rimprovero alla presuntuosa civiltà occidentale e alla "superiore" razza bianca...

Io mi riferivo invece proprio a quelle culture che hanno subito a lungo il colonialismo o la sottomissione da parte di potenze straniere o di vicini più potenti... in questi casi il sorgere di una forte identità nazionale che rivendica con orgoglio il diritto di costituirsi come entità autonoma e indipendente da qualsiasi controllo o influenza straniera è una forma di "nazionalismo" sano... Il classico esempio è quello di una nazione che vuole staccarsi da un'altra che la controlla e la tiene sottomessa e nel quale non si riconosce nè come popolo, nè come cultura affine... L'India che riscopre la propria identità e vuole affermarsi indipendente dal controllo britannico, o le varie nazioni che si sono volute separare dall'URSS e dichiararsi come indipendenti sono il classico esempio di ciò che io definisco "nazionalismo" normale, sano e anche legittimo...
Ovviamente nazionalismo e rivendicazioni legittime non sempre coincidono per forza con concetti di "sano" e "pacifico"... Per esempio quando il nazionalismo legittimo sfocia nel terrorismo, come nel caso delle rivendicazioni basche, allora non è "sano"...

p.s. il nazionalismo dei regimi dittatotiali totalitari è una degenerazione del concetto normale di nazionalismo...

[Modificato da Mulkarn 13/07/2010 18:09]



13/07/2010 18:22
 
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Re: Re:
Mulkarn, 13/07/2010 16.53:




Tra ideologia e regime fascista vi è molta meno distanza di quanto per esempio possa essercene tra ideologia comunista e regime comunista...
Il comunismo nasce come ideologia soprattuto ad opera di Marx... e oserei persino dire che, di fatto, il vero comunismo non è ancora mai stato realmente e concretamente messo in pratica da parte di nessuna nazione e società moderna (ma di fatto il vero comunismo è anche un'utopia, quindi resta quasi per forza una idea senza reale possibilità di attuazione pratica... per mettere in pratica il comunismo, bisognerebbe attuare una natura diversa dell'essere umano), dato che i regimi che si fregiano di tale nome sono in realtà solo fascismi rossi...
Quando si osserva la scelleratezza di un regime comunista totalitario, ci sarebbe sempre da fare il discosro di quanto tale regime sia davvero aderente al pensiero originale di Marx...
Per esempio cosa c'entra il regime di Stalin con il comunismo vero e proprio? Praticamente niente...

Al contrario il fascismo italiano non nasce come teorizzazione di una filosofia da parte di un pensatore che si limitò a formularne la teoria senza una applicazione pratica, ma come teoria e pratica da parte fondamentalmente di Benito Mussolini... In ciò che fece quindi Mussolini abbiamo sia la teoria che la pratica di tale regime... Fondatore e colui che mette in pratica coincidono, quindi anche ideologia e regime coincidono... Non vi è una teoria di un filosofo storpiata nella pratica da parte di un dittatore o partito... Abbiamo invece un dittatore che aveva un pensiero e lo mise in pratica in linea con tale pensiero... Ciò che ha fatto il fascismo coincide con ciò che è coerentemente il suo pensiero, senza scuse...






Il fascismo non nasce con mussolini, le idee di fondo erano già presenti , mussolini semplicemente le fa propie , ricordo il futurismo , il decadentismo e il socialismo di sorel e molto altro , tutte idee molto forti all' epoca che vennero messe insieme da un gruppo di uomini nel 1919, l' ideologia fascista non dipende da ciò che ha fatto mussolini una volta salito al potere, egli difatti spesso dirà una cosa , ma ne farà un altra , in altri casi modificherà il fascismo per scopi politici (come i rapporti con il re e la chiesa), ma l' ideologia fascista è quella teorizzata nel 1919 , non si può ridurre il fascismo a solo quello che ha fatto mussolini, egli si è fatto portavoce di un ideologia che al tempo era già presente, ma non aveva ancora un nome, ne allora era un movimento anti-democratico, lo diviene per prendere il potere .




"Quando ti senti eccezionalmente lucido, entusiasta, forte, quando ti senti in cima al mondo, capace di spostare le montagne, connesso al tuo sogno, all ' ideale, allora sai che hai il sole in tasca" S.B.
13/07/2010 18:55
 
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A me risulta che proprio Mussolini fondò Il partito dei fasci e delle corporazioni.. comunqu lui o altri, è un movimento estremista è condannabilissimo! Come il futurismo a mio avviso e anche il romanticismo ottocentesco!
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13/07/2010 19:47
 
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Re: Re: Re:
GlaucopideSophia1, 13/07/2010 18.22:




Il fascismo non nasce con mussolini, le idee di fondo erano già presenti , mussolini semplicemente le fa propie , ricordo il futurismo , il decadentismo e il socialismo di sorel e molto altro , tutte idee molto forti all' epoca che vennero messe insieme da un gruppo di uomini nel 1919, l' ideologia fascista non dipende da ciò che ha fatto mussolini una volta salito al potere, egli difatti spesso dirà una cosa , ma ne farà un altra , in altri casi modificherà il fascismo per scopi politici (come i rapporti con il re e la chiesa), ma l' ideologia fascista è quella teorizzata nel 1919 , non si può ridurre il fascismo a solo quello che ha fatto mussolini, egli si è fatto portavoce di un ideologia che al tempo era già presente, ma non aveva ancora un nome, ne allora era un movimento anti-democratico, lo diviene per prendere il potere .




ma non aveva ancora un nome... ergo nemmeno una identità. E' ovvio che nessun movimento ideologico nasce mai dal nulla e raccoglie idee precendenti, ma vi è un momento distintivo tra la nascita di una ideologia vera e propria e idee sparse di natura simile e precedente...
Se dovessimo definire il futurismo, il decadentismo e addirittura il socialismo (!!) come i precursori del fascismo, allora dovremmo identificare in Nietzsche e Wagner i precursori del nazismo, dato che questi furono strumentalizzati dall'ideologia nazista... e potremmo trovare "precedenti" addirittura nel cristianesimo europeo con il pregiudizio e disprezzo verso gli ebrei...
Definiamo con precisione i contorni di una ideologia, altrimenti con collegamenti e dicendo che "idee già c'erano" si possono stendere genealogie che tornano indietro fino ai mitologici Adamo ed Eva...

Il fascismo così come fu è indissolubile dalla figura e pensiero di Mussolini...

Nemmeno il nazismo fu creato letteralmente da Hitler (che di fatto raccolse le idee politiche e pseudomistiche di seguaci svitati di ariosofia), ma sarebbe assurdo distinguere Hitler da ciò che era il nazismo...

"l' ideologia fascista non dipende da ciò che ha fatto mussolini una volta salito al potere, egli difatti spesso dirà una cosa , ma ne farà un altra"

Se non sbaglio un discorso simile lo avevo fatto circa ciò che è l'Islam, che è da distinguere da ciò che fece Maometto, che spesso diceva una cosa e ne faceva un'altra...

Se non mi sbaglio mi è stato obiettato che non si poteva distinguere l'Islam dall'operato di Maometto...

Riciclo quindi questa vostra stessa obiezione per usarla contro questo ragionamento su Mussolini...

Quindi in questo caso fa comodo distinguere l'operato del "profeta" del fascismo da quella che è l'ideologia teorizzata?
Boh, decidete quale parametro di giudizio usare, ma una volta deciso applicatelo verso tutti nello stesso modo imparziale...

Sfido la maggior parte dei fascisti a distinguere tra il loro credo ideologico e l'operato di Mussolini... dubito che qualche fissato fascista consideri criticabile l'operato del "grande" Duce...

Ci sono stati anche intellettuali "filofascisti" che non erano addentrati nel discorso del nazionalismo esasperato e del militarismo...
Julius Evola è il classico esempio di intellettuale (da me anche apprezzato) "filofascista" che faceva parte di un "altro" fascismo...

Per "fascismo" si può anche intendere una corrente di esaltazione della virilità eroica dell'uomo, virilità che non per forza si traduce in guerra o regime totalitario... Se si leggono le opere di Evola, si legge una esaltazione patriottica dell'uomo che costruisce se stesso, esaltando quella virilità intellettuale, ginnica e artistica dell'uomo che "vuole, ma soprattutto vuole volere"...

Ma allora da questo punto di vista nemmeno tutta l'ariosofia che precedette il socialnazionalismo era per necessità aggressiva e negativa...
Dubito che molti dei membri della Società Thule avessero in mente una guerra o di fare un olocausto, sebbene fossero dei razzisti e degli antisemiti... Erano razzisti e antisemiti, ma innocui nei loro sproloqui da salotto.
Le loro erano dannose chiacchiere da salotto di quattro imbecilli fino a che non furono concretizzate da un pirla austriaco con i baffetti e un testicolo solo...


Ma se si vuole definire nazismo e fascismo, non si possono non considerare i loro principali "profeti", rispettivamente Hitler e Mussolini...

E questo anche perchè molti neonazisti o neofascisti quando pensano a "nazismo" o "fascismo" di fatto si ispirano a queste due figure...

Di certo non pensano ai fascisti che non opposero resistenza all'arresto di Mussolini, o ai nazisti che non erano più in sintonia con l'esasperazione senza speranza dell'ideologia e della Guerra da parte di Hitler e che ad un certo punto lo volevano anche sostituire (vedasi operazione valchiria)...


p.s. Ma tutta questa difesa storica dell'ideologia fascista da dove viene? Qualche rimpianto o nostalgia dei "gloriosi" anni del fascismo? Spero di no...

p.p.s. Una ideologia possiede già in germe i cattivi ingredienti che, in determinate condizioni, la porteranno a comportarsi come un regime totalitario e violento... Se una ideologia possiede elementi che valorizzano il valore bellico e marziale, l'orgoglio nazionale esasperato, il disprezzo per gli elementi estranei alla propria cultura nel proprio paese e la mancanza di possibilità al dialogo... Questi ingredienti di base rimangono sempre alla base di un potenziale intollerante e violento che prima o poi si manifesterà in presenza di certe condizioni e occasioni... Se il seme è di un certo tipo, prima o poi, quando "pioverà" o cadrà su un terreno fertile adatto, darà i frutti che è nella sua natura dare... nazionalismo esasperato, valorizzazione della "virtù" delle armi, timore e disprezzo delle altre culture diverse dalla propria nel proprio paese, mancanza di tolleranza e dialogo... tutte queste premesse portano quasi sempre a frutti violenti e degenerati...

Si può provare a distinguere tra ideologia fascista e regime fascista... ma non si può negare che il percorso dell'ideologia fascista porta quasi in modo naturale alla concretizzazione verso un regime totalitario o verso una nazione governata da una destra che poco ci manca ad esserlo... Se poi a voi fa piacere una simile strada, allora gioite, perchè sembra che stiamo riprendendo di nuovo questa direzione, tra nazionalismi idioti, limitazioni alle libertà e xenofobie che ritornano...
[Modificato da Mulkarn 13/07/2010 19:58]



13/07/2010 19:53
 
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il pensiero di sorel influenzò mussolini, ma non si può certo affermare che sorel fosse fascista per questo,anzi nei suoi ultimi scritti si espresse in maniera molto critica verso il fascismo nascente.
il futurismo venne cooptato dal fascismo e non viceversa, per quanto riguardo il decadentismo la relazione mi sembra azzardata e molto flebile

piuttosto l'impresa di fiume di dannunzio fu un motivo di sicura ispirazione per mussolini
nel 1919 fra i sansepolcristi vi erano molti che poi confluirono nel partito comunista e anarchico, comunque sempre di un movimento antidemocratico si trattava
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Come il futurismo a mio avviso e anche il romanticismo ottocentesco!

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perchè ritieni condannabili queste correnti artistiche ?
13/07/2010 20:08
 
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Bender00, 13/07/2010 18.55:

Come il futurismo a mio avviso e anche il romanticismo ottocentesco!



Il romanticismo ottocentesco comprende tantissima roba, perchè metterlo nello stesso calderone del fascismo?

Il romanticismo non era solo nazionalismo ed esaltazione mistica della patria...

Allo stesso modo di come solo una piccola parte di illuminismo era ateismo...


A me piace molto il romantismo, soprattutto l'ispirazione che ha dato all'arte, alla pittura, alla poesia e alla letteratura...

Il romanticismo è anche la corrente dell'idealismo mistico (e non solo per forza cristiano)

Perchè condannare anche Goethe, Caspar David Friedrich, Shiller, Shelling e tutti gli artisti e pensatori dell'ottocento?

Questi autori non hanno mai fatto male a nessuno, perchè condannarli?


Apprezzo i frutti del romanticismo quanto quelli dell'illuminismo, e che insieme formano le due anime, i due poli complementari dell'Europa degli ultimi secoli...




13/07/2010 20:11
 
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Re: Re: Re: Re:
Mulkarn, 13/07/2010 18.02:




No, il colonialismo in tutte le sue forme è tutt'altro che sano, ed è una delle arroganti prevaricazioni che rimprovero alla presuntuosa civiltà occidentale e alla "superiore" razza bianca...

Io mi riferivo invece proprio a quelle culture che hanno subito a lungo il colonialismo o la sottomissione da parte di potenze straniere o di vicini più potenti... in questi casi il sorgere di una forte identità nazionale che rivendica con orgoglio il diritto di costituirsi come entità autonoma e indipendente da qualsiasi controllo o influenza straniera è una forma di "nazionalismo" sano... Il classico esempio è quello di una nazione che vuole staccarsi da un'altra che la controlla e la tiene sottomessa e nel quale non si riconosce nè come popolo, nè come cultura affine... L'India che riscopre la propria identità e vuole affermarsi indipendente dal controllo britannico, o le varie nazioni che si sono volute separare dall'URSS e dichiararsi come indipendenti sono il classico esempio di ciò che io definisco "nazionalismo" normale, sano e anche legittimo...
Ovviamente nazionalismo e rivendicazioni legittime non sempre coincidono per forza con concetti di "sano" e "pacifico"... Per esempio quando il nazionalismo legittimo sfocia nel terrorismo, come nel caso delle rivendicazioni basche, allora non è "sano"...







secondo me non esiste il nazionalismo sano, perchè il nazionalismo, per sua natura, è portato sempre all'eccesso.
l'india non si liberò senza sanguinosi strascichi, dopo lo sfaldamento dell'urss vi furono stragi in armenia per il nogornokharabak, guerra devastante in cecenia e
nelle repubbliche baltiche si negò la cittadinanza alla minoranza russa e ancora oggi non godono di pieni diritti.

13/07/2010 20:33
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
Fulcherio,, 13/07/2010 20.11:




secondo me non esiste il nazionalismo sano, perchè il nazionalismo, per sua natura, è portato sempre all'eccesso.
l'india non si liberò senza sanguinosi strascichi, dopo lo sfaldamento dell'urss vi furono stragi in armenia per il nogornokharabak, guerra devastante in cecenia e
nelle repubbliche baltiche si negò la cittadinanza alla minoranza russa e ancora oggi non godono di pieni diritti.





Rivendicare una propria identità in sè non ha nulla di cattivo ed è anche un diritto...

E' il "come" si persegue ciò che può essere completamente sbagliato...

Se l'India non si ribellava, sarebbe ancora oggi un possedimento britannico...

Rivendicare la propria indipendenza è un diritto...

L'alternativa è rimanere schiavi o vassalli e stare zitti mentre lo si prende dietro al sedere, magari ironicamente ringraziando anche... lo trovi più giusto?

Volere essere liberi non è mai un concetto sbagliato e un diritto non giusto...

Ovviamente è il "come" si persegue ciò che può essere sbagliato o discutibile...



13/07/2010 21:03
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Mulkarn, 13/07/2010 20.33:




Rivendicare una propria identità in sè non ha nulla di cattivo ed è anche un diritto...

E' il "come" si persegue ciò che può essere completamente sbagliato...

Se l'India non si ribellava, sarebbe ancora oggi un possedimento britannico...

Rivendicare la propria indipendenza è un diritto...

L'alternativa è rimanere schiavi o vassalli e stare zitti mentre lo si prende dietro al sedere, magari ironicamente ringraziando anche... lo trovi più giusto?

Volere essere liberi non è mai un concetto sbagliato e un diritto non giusto...

Ovviamente è il "come" si persegue ciò che può essere sbagliato o discutibile...




se rivendicare un identità nazionale non porta a una soprafazione potrei essere anche d'accordo, ma in genere il nazionalismo è sempre una risposta a una rivendicazione che si oppone a un altro nazionalismo
non se ne esce, è un circolo vizioso di rappresaglie.

l'india ha fatto bene a ribellarsi, non è questo il punto. rivendicare un identità nazionale facendola coincidere con un espansionismo militare e xenofobo è una stortura che si è ripetuta troppe volte nella storia per non considerarla come una conseguenza -quasi- inevitabile di un processo di affermazione nazionale.

il concetto di libertà non riesco a concepirlo sotto un ottica di nazionalismo, la libertà è difficile persino da concepire come valore assoluto, associarlo a una rivendicazione nazionale lo trovo strumentale.

se per identità nazionale si intende una appartenenza culturale, allora anch'io sono favorevole a un moderato orgoglio nazionale, ma in questo caso si tratterebbe di orgoglio culturale, etnico percosìdire, e non nazionalistico, concetto, come ben saprai, squisitamente ottocentesco.

io per parte mia mi sento cittadino del mondo, pur sapendo di appartenere a questo angolo di mondo benedetto dal fato, che ci ha dato una cultura e una identità fra le più ricche, ma nulla più di questo.

se il mio paese entrasse in guerra per liberarsi dallo straniero mi sentirei più libero fuggendo, a costo di andare a vivere con gli esquimesi, questa per me è la libertà.
un affermazione di libertà individuale è l'unica che concepisco, completamente estranea all'idea di nazionalismo, nessuno mi convincerà mai che la mia libertà coincide con quella della mia nazione, anche perchè si tratterebbe di fottuta propaganda.


i mezzi-il come- per affermare un identità nazionale che aspira all'indipendenza sono sempre metodi ispirati a forme di lotta terroristica, non esiste un metodo indolore per raggiungere un indipendenza politica, o almeno non si è ancora visto.

l'india ha avuto la grande anima di gandi, una botta di culo che li ha portati all'indipendenza senza eccessivi bagni di sangue, però si è dimostrata l'eccezione che conferma la tragica regola della violenza.


[SM=x1140427]
[Modificato da Fulcherio, 13/07/2010 21:28]
13/07/2010 22:30
 
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Fulcherio,, 13/07/2010 21.03:

se rivendicare un identità nazionale non porta a una soprafazione potrei essere anche d'accordo, ma in genere il nazionalismo è sempre una risposta a una rivendicazione che si oppone a un altro nazionalismo



Interessante prospettiva che non avevo preso in considerazione... Effettivamente le rivendicazioni nazionali nascono nei confronti del nazionalismo di un altra nazione, portando al circolo vizioso da te detto...
Tuttavia ci troviamo sempre davanti a due tipi di nazionalismo... uno che tutela la propria sopravvivenza, e uno invece aggressivo che si afferma a scapito di altre nazioni e con una politica di aggressione...
Il secondo è l'unico davvero in torto.


Fulcherio,, 13/07/2010 21.03:

l'india ha fatto bene a ribellarsi, non è questo il punto. rivendicare un identità nazionale facendola coincidere con un espansionismo militare e xenofobo è una stortura che si è ripetuta troppe volte nella storia per non considerarla come una conseguenza -quasi- inevitabile di un processo di affermazione nazionale.



La degenerazione del nazionalismo in espansionismo e xenofobia sono cose spesso legate tra loro, ma non per forza una è la conseguenza ineluttabile dell'altra... E' un virus che colpisce i grandi imperi e nazioni, ma ci sono anche un sacco di piccole nazioni che rivendicano il proprio orgoglio nazionale soltanto perchè vogliono essere indipendenti e libere. L'India è uno di questi esempi... e dopo l'indipendenza conquistata non hanno volto lo sguardo verso la conquista del resto del mondo... Nè hanno costruito la propria identità distruggendo quella di qualcun altro (come per esempio hanno fatto gli israeliani nei confronti dei palestinesi).


Fulcherio,, 13/07/2010 21.03:

io per parte mia mi sento cittadino del mondo, pur sapendo di appartenere a questo angolo di mondo benedetto dal fato, che ci ha dato una cultura e una identità fra le più ricche, ma nulla più di questo.



pensiero che è anche il mio e che mi richiama alla mente l'universalismo del mondo antico che si respirava per esempio in Alessandria di Egitto ai tempi dell'ellenismo e dei grandi filosofi...
Condivido in pieno.
Tuttavia il vero cittadino del mondo è colui che apprezza e ama le differenze culturali e ci tiene al fatto che vengano mantenute in tutta la loro varietà e diversità... dalla cultura alla religione, dal folklore alla lingua. Io non mi sento di appartenere a nessun luogo, ma appoggio sempre ogni tentativo da parte di ogni cultura di potere avere una propria identità e poterla rivendicare e difendere... Ovviamente biasimo i nazionalisti bigotti o i fanatici protettori del "mos maiorum" che vedono costantemente in ogni influenza culturale straniera un nemico che li minaccia e che deve essere debellata, annientata, espulsa o allontanata... Chi crede che un ristorante cinese o una moschea siano una minaccia alla propria cultura nazionale, è un idiota. Perchè ogni mondo è paese e non ci vedo nulla di male nel fatto che in ogni città del mondo vi sia un pizzico di Cina, di Medioriente, di Europa dell'Est o di Inghilterra... il problema serio è quando una cultura cerca di cancellarne un'altra... la prosecuzione moderna del colonialismo è il concetto di globalizzazione, l'idea di una sola lingua, di un solo mercato, di una sola cultura comune a tutti...
Proprio per questo anche se mi ritengo cittadino del mondo, difendo il diritto di ogni cultura di potere rivendicare la propria identità e diversità... Ovviamente con mezzi pacifici o con proteste non violente. Ed è anche giusto che ogni cultura sia libera e padrona del territorio in cui vive e a cui appartiene per storia e tradizioni. Se prendiamo l'esempio dell'India, è impossibile non considerare tale cultura anche in relazione ad un determinato territorio... Si pensi per esempio ai tibetani e al Tibet... o ai palestinesi, cui dovrebbe spettare la casa in cui abitavano prima di essere cacciati senza alcun valido diritto. La nazione è la casa di tale cultura e popolo... e come si suol dire, la casa dovrebbe essere un diritto inalienabile. Ovviamente lo stesso territorio può essere la casa di più coinquilini. In quel caso si cerca di convivere pacificamente.


Fulcherio,, 13/07/2010 21.03:

se il mio paese entrasse in guerra per liberarsi dallo straniero mi sentirei più libero fuggendo, a costo di andare a vivere con gli esquimesi, questa per me è la libertà.
un affermazione di libertà individuale è l'unica che concepisco, completamente estranea all'idea di nazionalismo, nessuno mi convincerà mai che la mia libertà coincide con quella della mia nazione, anche perchè si tratterebbe di fottuta propaganda.



Posizione condivisibile... tuttavia considera che ci sono un sacco di persone che non riescono a scappare sapendo che tutti quelli che rimarranno saranno schiavi o stranieri in terra propria...

Se l'unica azione ad una invasione fosse andarsene tutti via, questo si tradurrebbe nel fatto che essere invasori è assai vantaggioso e redditizio... Come risultato le nazioni con mire espansionistiche continuerebbero a conquistare altre nazioni, visto che tutti se ne andrebbero lasciandoli fare indisturbati...

Inoltre se invadono la tua nazione, forse puoi fuggire tu, forse può fuggire un altro... ma non può fuggire un'intera nazione... dove andrebbe? a cercare rifugio in un'altra nazione? Eppure se non sbaglio siamo gli stessi che ultimamente si lamentano del fatto che arrivino altri popoli a cercare rifugio e una nuova vita qui da noi...

Consideriamo il fatto che non tutte le nazioni possono o vogliono offrire rifugio, riparo e lavoro a tutte le nazioni che cercano ospitalità presso di loro... Noi ospitiamo albanesi, altra gente dell'est, arabi, africani... E non sembriamo molto contenti.

Quindi se una nazione viene invasa, colonizzata o dominata da un'altra nazione straniera... forse possono fuggire un paio di persone, ma non possono scappare tutte.
E non tutti si sentono di lasciare gli altri a marcire in un paese conquistato e invaso... L'unica soluzione rimane in ogni caso riconquistare la propria identità... ovviamente quasi sempre questo si concretizza sotto la forma di un movimento nazionalista...

Il nazionalismo nasce sempre da due sentimenti: la paura o la frustazione... La paura da parte di potenti nazioni che temono di essere invase da influenze culturali esterne, dai cosiddetti "barbari" (l'occidente che ha la fobia di essere invaso dai sovietici, dai musulmani o dai marziani è il classico esempio)... e la frustazione da parte di nazioni non potenti che vivono sotto il dominio e controllo di un'altra nazione senza potersi sentire libere... Il nazionalismo che nasce dal pregiudizio e dal timore dello straniero visto come "mostro" che vuole mangiarci è una roba da stupidi idioti... Ma quello che deriva dalla frustazione di non essere liberi, io lo comprendo e lo capisco...


Fulcherio,, 13/07/2010 21.03:

"l'india ha avuto la grande anima di gandi, una botta di culo che li ha portati all'indipendenza senza eccessivi bagni di sangue, però si è dimostrata l'eccezione che conferma la tragica regola della violenza."



Io più che come l'eccezione che conferma la regola, lo vedo come la dimostrazione che è possibile appunto poter fare come lui...

[Modificato da Mulkarn 13/07/2010 22:34]



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