Medieval 2 Total War
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Ultimo Aggiornamento: 06/04/2011 19:27
18/09/2010 13:09
 
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certo House, ma in questo ultimo periodo non ho continuato per l'inizio dell'anno scolastico (e perchè dovevo fare i compiti :D) appena posso continuo ;)
18/09/2010 13:16
 
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Come ti capisco almeno io durante l'estate non ho aperto un libro nemmeno a pagarmiXD
18/09/2010 13:50
 
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{189BC_BODY}
- Il generale romano Publio Cornelio Scipione supervisiona buona parte dell’Asia Minore per conto di Roma.\n\n
- Scipione l?Africano è eletto princeps senatus per la terza volta.\n\n
- Catone il Censore critica il console Marco Fulvio Nobiliare per aver dato onori non dovuti a soldati che avevo svolto compiti comuni, come lo scavo di pozzi.\n\n
{189BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{188BC_BODY}
- Viene siglata la pace di Apamea, fra la repubblica romana e il re seleucida Antioco III. La pace seguì le vittorie romane nella battaglia delle Termopili (191 a.C.), nella battaglia di Magnesia (190 a.C.) e in alcuni scontri navali nel Mare Egeo. Secondo le disposizioni contenute nel trattato Antioco dovette cedere le navi e gli elefanti da guerra e pagare un'indennità di 15.000 talenti. Per la Siria comportò la perdita dei territori ad ovest del fiume Tauro, inclusa la Pisidia, che i Romani affidarono al regno ellenistico degli Attalidi di Pergamo. La sconfitta ebbe conseguenze nefaste per l'impero seleucide che aveva precedentemente superato una grave crisi politico-economica grazie alla guida del re Antioco. I Romani ebbero così l'occasione di espandere il proprio dominio sul Mar Mediterraneo orientale..\n\n
- Probabile fondazione, secondo antiche leggende da parte di Caio Livio Salinatore, della città di Forlì, col nome di Forum Livii.\n\n
- Muore l’imperatore cinese Hui Di.\n\n
- Roma scioglie la Lega Etolica, nata nel IV sec. a.C. per opporsi alle mire di Filippo il Macedone, già duramente provata dalle condizioni di pace imposte dai Romani all’indomani della battaglia delle Termopili.\n\n
{188BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{187BC_BODY}
- Costruzione della Via Aemilia, che collegava Rimini a sud del Rubiconde, fino a Piacenza.\n\n
{187BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{186BC_BODY}
- Consolato di Spurio Postumio Albino, Quinto Marcio, figlio di Lucio, Filippo.\n\n
{186BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{185BC_BODY}
- In Aemilia, sulla omonima via i Romani fondano la colonia di Parma, che ospitava duemila famiglie romane.\n\n
- Nasce Andrisco. Nel 149 a.C. Andrisco si diresse in Tracia, dove si diede al brigantaggio nella zona di confine tra Macedonia e Tessaglia. Presi contatti con due principi traci, Tere e Barsada, li convinse del suo lignaggio reale e assoldò i loro uomini per invadere la Macedonia. Accolto come liberatore dall'oppressione romana, la sua presenza infiammò gli spiriti nazionalistici e indipendentistici tipici delle popolazioni elleniche. Il Senato inviò il legato Publio Cornelio Scipione Nasica Corculo per risolvere la situazione, egli tuttavia sottovalutò la pericolosità di Andrisco considerandolo un semplice brigante. Fu invece sconfitto tra lo sgomento generale, consentendo ad Andrisco di acquisire ancora maggiore popolarità. Forte dell'appoggio di tutto il popolo macedone, che dopo quelle vittorie lo riconosceva leggitimo re, Andrisco cinse la corona di Macedonia e si proclamò re Filippo VI, figlio di Perseo di Macedonia. Iniziò una cauta politica riformista a favore del popolo e, per quanto riguarda la diplomazia, stipulò un'alleanza strategica con Cartagine, la città-stato nord-africana stava infatti combattendo in quegli anni la Terza guerra punica. Nel frattempo Roma non rimase immobile, inviò infatti una legione comandata dal pretore Publio Iuvenzio con il compito di destituire Andrisco e impedirgli eventuali espansionismi. Publio Iuvenzio fallì pero' nell'impresa, morì in combattimento non appena entrato in Macedonia consentendo ad Andrisco di invadere anche la Tessaglia ricreando un Regno di Macedonia di una certa estensione. Solo un anno dopo però, nel 148 a.C., la sorte sembrò voltare la faccia ad Andrisco. Roma decise che era giunta l'ora di far concludere quell'avventurosa esperienza. Approfittando del fatto che lo stesso Pseudofilippo stava perdendo popolarità presso i ceti popolari - le fonti antiche dicono che il regno di Andrisco fu segnato dalla crudeltà e dall'estorsione - Roma inviò in Macedonia un grosso esercito comandato da Quinto Cecilio Metello e Lucio Emilio Paolo. Andrisco dovette arrendersi alla superiorità dell'esercito romano e venne sconfitto nella seconda battaglia di Pidna. Decise quindi di ritirarsi in Tracia in uno dei domini dei suoi principi traci alleati, nel disperato tentativo di riorganizzare le sue forze. Metello e Lucio Emilio lo inseguirono, sconfinarono in Tracia e infine lo catturarono. Condotto a Roma fu condannato a morte, poi fatto sfilare nel corso del trionfo di Lucio Emilio Paolo seguito alla guerra vittoriosa. Metello e Lucio Emilio acquisirono il cognomen di Macedonico proprio grazie a questa fortunata campagna, con la quale si ha anche la fine della seppur formale indipendenza della Macedonia che dal 147 a.C. assunse lo status di provincia romana venendo accorpata all'Illiria e all'Epiro.

Nel 142 a.C. un altro avventuriero che si faceva chiamare Filippo, un emulo di Andrisco, tentò una rivolta analoga a quella del 149 a.C./148 a.C., ma ebbe scarsissima fortuna. Sconfitto dal questore Lucio Tremellio fu catturato e messo a morte.\n\n
- Nasce Publio Cornelio Scipione Emiliano, figlio del console Lucio Emilio Paolo, adottato da Scipione l’Africano.\n\n
{185BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{184BC_BODY}
- Muore Tito Maccio Plauto, commediografo latino.\n\n
{184BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{183BC_BODY}
- Nasce Publio Cornelio Scipione Nasica.\n\n
- Muore Publio Licinio Crasso DIvite.\n\n
- Muore Publio Cornelio Scipione l’Africano, grande politico e generale romano.\n\n
{183BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{182BC_BODY}
- Muore Annibale Barca, a Gebze in Asia Minore.\n\n
{182BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{181BC_BODY}
- Viene fondata la colonia romana di Aquileia.\n\n
- Muore Prusia I, sovrano di Bitinia, alleato del re di Macedonia Filippo V.\n\n
{181BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{180BC_BODY}
- Il re greco-battriano Demetrio I inizia la conquista dell'India nord-occidentale, dando vita a quello che sarà noto come Regno indo-greco.\n\n
- Nasce Apollodoro di Atene, storico e grammatico greco.\n\n
- Nasce Gaio Lucilio, poeta latino.\n\n
- Muore Tolomeo V, sovrano d’Egitto.\n\n
- Muore Lucio Valerio Flacco, politico romano.\n\n
{180BC_TITLE}Gli eventi dell'anno


18/09/2010 14:27
 
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Iron ti va se ci organizziamo un po'? Magari uno fa una decade mentre uno fa un'altra (esempio)
18/09/2010 14:44
 
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grazie ragazzi ;)
20/09/2010 17:09
 
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Posto altri 5 anni, purtroppo ora devo procedere a rilento
{179BC_BODY}
- Terminata la costruzione del più antico ponte in pietra di Roma.\n\n
- I censori Marco Emilio Lepido e Marco Fulvio Nobiliore avviano la costruzione della Basilica Emilia a Roma.\n\n
- Il 23 dicembre Lepido scioglie il voto fatto durante la guerra contro i Liguri e dedica il tempio di Giunone Regina nel Campo Marzio.\n\n
- Nasce Liu An, scrittore e geografo cinese (morto nel 122 a.C.).\n\n
- Muore Filippo V di Macedonia (n. 238 a.C.).\n\n
{179BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{178BC_BODY}
- A Roma, il pretore Lucio Postumio Albino celebra il trionfo dopo la conquista dei Vaccaei e dei Lusitani, durante il suo mandato come comandante romano nella provincia Hispania ulteriore.\n\n
- Uno dei primi atti di Perseo divenuto re di Macedonia è quello di rinnovare il trattato tra la Macedonia e Roma. Nel frattempo, Perseo si accresce l'esercito macedone e si adopera per la creazione di un'alleanza con le leghe greche, con i vicini barbari settentrionali e anche con il re seleucide Seleuco IV.\n\n
{178BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{177BC_BODY}
- Perseo di Macedonia sposa Laodice, figlia del re seleucide Seleuco IV.\n\n
- Dopo due campagne militari, i Romani riescono a sotomettere la tribù illirica degli Histri.\n\n
- E' fondata Luni nel nord Italia dai Romani con il nome di Luna.\n\n
{177BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{176BC_BODY}
- Il generale romano Tiberio Gracco Maggiore sottomette la Sardegna e riguce in schiavitù parte della popolazione.\n\n
- Muore Cleopatra I Syra, regina d'Egitto dal 193 aC, moglie di Tolomeo V Epifane e reggente per il giovane figlio, Tolomeo VI Filometore.\n\n
- Muore Re Phriapatius di Partia e gli succede il figlio Fraate I.\n\n
{176BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{175BC_BODY}
- Finisce il consolato di Marco Emilio Lepido.\n\n
- Muore Apollonio Eidographos, grammatico greco antico.\n\n
- Muore Seleuco IV, sovrano seleucide.\n\n
{175BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

tolomeo V
it.wikipedia.org/wiki/File:Tetradrachm_Ptolemy_V.jpg

perseo
it.wikipedia.org/wiki/File:Perseus_of_Macedon_BM.jpg
20/09/2010 21:05
 
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{174BC_BODY}
- Muore il politico romano Publio Elio Peto.\n\n
- Muore l’ex console Tito Quinzio Flaminio, vincitore a Cinocefale.\n\n
- Muore Marco Sempronio Tuditano, uomo politico romano.\n\n
{174BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{173BC_BODY}
- Vengono espulsi da Roma i filosofi greci, accusati di corrompere il costume.\n\n
- Nasce Antioco IX Eupatore, morirà in battaglia ucciso da Seleuco V Eupatore.\n\n
- Nasce Antioco V Epifanie, divenendo sovrano a 9 anni.\n\n
{173BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{171BC_BODY}
- Comincia la Terza guerra Macedonia: scatenata dall’ambizioso figlio di Filippo V, Perseo, che cercò l’alleanza di alcune polis greche in funzione antiromana. Il re Eumene II di Pergamo, che odiava la Macedonia, accusò Perseo di violare leggi di altri stati e le condizioni di pace tra Roma e la Macedonia. I romani erano preoccupati per i delicati equilibri politici della Grecia e dichiararono così guerra alla Macedonia. Perseo vinse a Larissa dove sconfisse Publio Licinio Crasso. Qualche tempo dopo sconfisse un altro contingente romano in Illiria. Perseo, all’apice della sua potenza tentò di allearsi con Eumene II e Antioco IV ma fallì nel suo intento e venne sonoramente sconfitto nella battaglia di Pidna, vinta dal console Lucio Emilio Paolo nel 168 a.C. Il regno di Macedonia cessò di esistere, smebrato in 4 regioni divenne una provincia romana.\n\n
- Cleopatra II sale al trono d’Egitto.n\n\
- Nasce Fraate II, sovrano partico.n\n\
- Muore Fraate I, sovrano partico.n\n\
{171BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{170BC_BODY}
- Nasce Lucio Accio, poeta e drammaturgo romano.\n\n
- Nasce Eucratide I, sovrano del regno greco-battriano.n\n\
{170BC_TITLE}Gli eventi dell’anno



22/09/2010 14:00
 
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{169BC_BODY}
- Muore Quinto Ennio, poeta e drammaturgo romano. Scrisse il primo poema nazionale del popolo romano, gli Annales, dove racconta gli avvenimenti accaduti dall’invasione di Pirro al 171 a.C., due anni prima della morte.\n\n
{169BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{168BC_BODY}
- Sotto il regno di Antioco IV, l’impero seleucide organizza una spedizione contro i Giudei che si erano ribellati. Durante le operazioni militari il Tempio di Salomone viene sconsacrato.\n\n
- Muore Cecilio Stazio, grandissimo commediografo romano.\n\n
{168BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{167BC_BODY}
- Il regno di Macedonia, piegato dalla guerra con Roma, viene smembrato in quattro entità indipendenti e sarà trasformato nel 148 a.C. in una provincia romana.\n\n
{167BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{166BC_BODY}
- Muore Perseo, figlio di Filippo V, protagonista della terza guerra macedonica.\n\n
{166BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{164BC_BODY}
- Il re d’Egitto Tolomeo VI Filomentore viene espulso da Alessandria d’Egitto da suo fratello Tolomeo VIII Euergetes e si reca a Roma per cercare sostegno e appoggio politico e militare.\n\n
- Il re seleucida Antioco IV Epifane muore mentre comanda una campagna militare a Tabae (o Gabae, l'attuale Isfahan) nella Persia. Gli succede suo figlio Antioco V Eupatore di soli nove anni. Viene nominato reggente del bambino il precedente cancelliere del re, Lisia, a cui era stata affidata la Siria quando Antioco IV partì per compiere l'invasione della Persia. Lisia, comunque, è fortemente osteggiato da altri generali siriani e si trova in una condizione precaria di potere. Inoltre il Senato romano mantiene come ostaggio a Demetrio I Sotere (in greco "Salvatore"), figlio del precedente re Seleuco IV Filopatore, e dunque, il principale erede al trono seleucida. Minacciando il rilascio del nobile ostaggio, il senato romano riesce a condizionare gli eventi nel regno fondato da Seleuco.\n\n
- Viene combattuta la battaglia di Beth Zur tra le forze ribelle giudaiche comandate da Giuda Maccabeo ed un'armata seleucida guidata dal reggente Lisia. Giuda Maccabeo vince la battaglia e poco dopo riesce a liberare Gerusalemme. Giuda esegue i riti di purificazione del Tempio di Gerusalemme, distrugge gli idoli ivi eretti da Antioco IV e restaura il servizio sacerdotale nel Tempio.\n\n
- La rimembranza della riconsacrazione del II Tempio diventa la Hanukkah, una festa ebraica annuale di dedicazione nel calendario ebraico (festa mobile, comincia il 25° del mese di Kislev e dura 8 giorni.\n\n
- Rodi firma un trattato di alleanza con Roma.\n\n
- Lucio Emilio Paolo Macedonico viene eletto censore.\n\n
- Nasce Cleopatra Tea Emergete, figlia di Tolomeo VI Filomentore e di sua sorella e sposa Cleopatra II.\n\n
- Muore il sovrano seleucide Antioco IV.\n\n
{164BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{163BC_BODY}
- Tolomeo di Commagene si ribella all’impero seleucide rendendo indipendente la Commagene, con capitale Samosata, ribattezzata Commagene d’Antiochia. Rimarrà indipendente fino al 17 d.C., quando Tiberio annesse la annesse alla provincia romana di Siria.\n\n
- Nasce Tiberio Sempronio Gracco.\n\n
-Nasce Marco Emilio Scauro, politico romano.\n\n
- Muore Ariarate IV, re di Cappadocia.\n\n
{163BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{162BC_BODY}
- Muore Antioco IV, sovrano seleucide.\n\n
{162BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{161BC_BODY}
- Nasce Cleopatra III, regina d’Egitto.\n\n
{161BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{160BC_BODY}
- Nasce Teodosio di Bitinia, matematico e astronomo greco antico.\n\n
- Nasce Giugurta, re berbero di Numidia.\n\n
- Nasce Demetrio II Nicatore, sovrano seleucide.\n\n
- Muore Lucio Emilio Paolo Macedonico.\n\n
- Muore Eumene II Sotere, re di Pergamo, alleato di Roma durante la terza guerra macedonia.\n\n
- Muore Sozione il Peripatetico: scrisse una “storia dei filosofi” divisi in scuola ionica e scuola italica, basata sull’opera del successore di Aristotele, Teofrasto, che sarà compendiata in seguito da Eraclide Lembo.\n\n
{160BC_TITLE}Gli eventi dell'anno




22/09/2010 14:50
 
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ottimo ragazzi, continuate così!! Avete fatto già quasi un secolo!
22/09/2010 16:25
 
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Grazie House!


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{159BC_BODY}
- Muore Publio Terenzio Afro, commediografo romano.\n\n
{159BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{158BC_BODY}
- Muore Il senato romano ordina la rimozione delle statue votive dal Comizio, essendo ormai troppo numerose, e autorizza la presenza solo di quelle ordinate.\n\n
{158BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{157BC_BODY}
- Han Jingdi diventa imperatore della Cina.\n\n
- Kaika diventa imperatore del Giappone.\n\n
- Nasce l’homo novus Caio Mario, console e politico romano.\n\n
{157BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{155BC_BODY}
- Sotto il comando dei generali Punico prima e Cesaro poi i Lusitani raggiungono Gibilterra, dove saranno sconfitti dal pretore Lucio Mummio.\n\n
- Menandro d’India diventa re del regno indo-greco.\n\n
- Priene passa sotto il controllo di Roma.\n\n
{155BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{154BC_BODY}
- Scoppia la rivolta del regno di Wu contro il regno di Han.\n\n
- Nasce Marco Porcio Catone Saloniano, figlio del più celebre Marco Porcio Catone il Censore.\n\n
- Nasce Gaio Sempronio Gracco, fratello di Tiberio, politico.\n\n
- Nasce Lucio Elio Stilone Preconino, scrittore e grammatico romano.\n\n
- Nasce Publio Rutilio Rufo, generale romano. Si distinse durante la guerra giugurtina, al seguito di Scipione ‘Africano Minore.\n\n
- Muore Tiberio Sempronio Gracco. Fu il padre di Tiberio e di Gaio Sempronio Gracco. Tribuno della plebe nel 187 a.C., nel 184 a.C. pose il veto a che i fratelli Scipione Africano e Scipione Asiatico fossero giudicati dell'accusa di essersi appropriati di una grande somma che sarebbe stata a loro versata dal re Antioco III dopo la sconfitta di Magnesia. Acquisita così la riconoscenza dell'importante famiglia degli Scipioni, verso il 175 sposò la figlia dell'Africano, Cornelia. Ne ebbe 12 figli dei quali raggiunsero l'età adulta solamente Tiberio, Gaio e Sempronia, quest'ultima andata successivamente in sposa a Scipione Emiliano. Edile nel 182, nel 180 fu pretore con l'assegnazione della provincia della Spagna Citeriore: in quell'occasione ricercò una politica di buoni rapporti con i Celtiberi, con i quali concluse un trattato di pace nel 178; pur non avendo ottenuto nessuna vittoria militare di rilievo, gli fu concesso il trionfo a Roma e l'elezione al consolato l'anno successivo. Nel 170 acquistò la casa di Scipione Africano, che sorgeva nel Foro dove successivamente egli fece costruire anche la Basilica Sempronia, demolita più di un secolo dopo per far posto alla Basilica Iulia voluta da Giulio Cesare. Censore nel 169 con Gaio Claudio Pulcro, entrambi si dimostrarono particolarmente severi, sia controllando che non vi fossero favoritismi nella concessione degli esoneri dal servizio militare - era il tempo della terza guerra macedonica - che nella concessione degli appalti pubblici. Nel 163 a.C. fu eletto al consolato per la seconda volta con una campagna elettorale ricordata dai romani come la più dispendiosa; morì intorno al 154, così che spettò alla moglie Cornelia l'educazione dei figli rimasti orfani ancora giovanissimi.\n\n
{154BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{153BC_BODY}
- La data di inizio del calendario civile viene spostata dal 15 marzo al primo gennaio per iniziativa del console Quinto Fulvio Nobiliore.\n\n
{153BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{152BC_BODY}
- A Roma sono consoli Marco Claudio Marcello e Lucio Valerio Flacco.\n\n
- Muore Marco Emilio Lepido, generale romano.\n\n
{152BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{151BC_BODY}
- Muore Pusyamitra Sunga (... – 151 a.C.): è stato il fondatore e il primo re della dinastia Shunga nel Nord dell'India. Assassinò l’ultimo imperatore Maurya e si proclamò re.\n\n
{151BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{150BC_BODY}
- Alessandro I Bala, sovrano seleucide, e Tolomeo VI d’Egitto si alleano: Alessandro sposa la figlia di Tolomeo, Cleopatra Tea.\n\n
- Nasce Quinto Lutazio Catulo, scrittore romano.\n\n
- Nasce Quinto Cecilio Metello Numidico, politico romano.\n\n
- Muore Demetrio I Sotere, sovrano seleucide.\n\n
- Muore Mitridate IV re del Ponto.\n\n
{150BC_TITLE}Gli eventi dell'anno


23/09/2010 10:53
 
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{149BC_BODY}
- Inizia la Terza guerra Punica Dopo l'avventura di Annibale, Cartagine aveva dovuto cedere anche le redditizie conquiste in Spagna, stava inoltre pagando puntualmente le nuove indennità per la seconda sconfitta (200 talenti d'argento annui per 50 anni). Addirittura prestò aiuto militare alle forze di Roma nelle guerre contro Antioco III, Filippo V e Perseo. La relativa decadenza dello stato era mitigata da un riprendersi del commercio e un nuovo impulso dato all'agricoltura e in particolare alle coltivazioni di ulivo e vite. Roma, però, non poteva dimenticare il pesante carico di costi economici, umani e psicologici causati dalla precedente guerra. Lo sforzo bellico fu grandioso in termini di risorse umane. Si può calcolare che con le forze degli alleati, Roma dovesse mantenere oltre 200.000 uomini a combattere cui bisogna aggiungere le forze navali. Ogni combattente era sottratto alle campagne e all'agricoltura. Si può quindi comprendere perché Roma fosse ben attenta a far sì che Cartagine non rialzasse la testa. E a far ricordare i romani pensava Catone il Censore. Nondimeno, la situazione poteva mantenersi in uno stato di precario equilibrio se non fosse intervenuto Massinissa. Questi approfittò degli accordi di pace del 201 a.C. che vietavano a Cartagine persino l'autodifesa senza il consenso di Roma, per sottrarre territori di confine anche con la forza. Nel 193 a.C. Massinissa occupò Emporia e il Senato romano inviò a Cartagine una delegazione; nel 174 a.C. occupò Tisca e Roma invio Catone alla guida di un'altra commissione; ancora, il re numida occupò Oroscopa. Nel 150 a.C. l'esasperata Cartagine, rompendo i patti, apprestò un esercito di 50.000 uomini cercando di riconquistare Oroscopa ma fu sconfitta. Il rischio per Roma era che Cartagine, troppo indebolita, cadesse preda della Numidia. Si sarebbe formato uno stato ricco, esteso dall'Atlantico all'Egitto e militarmente forte. La rottura dei patti fornì Roma di un pretesto perfetto per poter intervenire e dichiarò guerra all'eterna rivale. Era il 149 a.C. e iniziava la Terza guerra punica. Non appena si seppe che i romani erano partiti con un esercito di 80.000 uomini e 4.000 cavalieri Cartagine capitolò, inviando 300 ostaggi scelti fra gli adolescenti della nobiltà punica. L'esercito romano sbarcò vicino a Utica, che si arrese. I consoli ricevettero gli ambasciatori di Cartagine che dovettero accettare le condizioni poste: Cartagine consegnò armature, catapulte e altro materiale bellico. Resi inermi i cartaginesi, Censorino disse che la città doveva essere distrutta e ricostruita 15 km all'interno. Il popolo cartaginese si ribellò; furono uccisi tutti gli italici presenti in città, furono liberati gli schiavi per avere aiuto nella difesa, furono richiamati Asdrubale e altri esuli, fu chiesta una moratoria di 30 giorni per inviare una delegazione a Roma. In questi 30 giorni, si ebbe una frenetica corsa al riarmo. I cartaginesi riuscirono a produrre ogni giorno 300 spade, 500 lance, 150 scudi e 1.000 proiettili per le ricostruite catapulte. Le donne offrirono i loro capelli per fabbricare corde per gli archi. Quando i romani arrivarono alle mura di Cartagine trovarono un intero popolo stretto a difesa della sua città. Fu posto l'assedio. Cartagine era estremamente ben difesa. La sosta aveva dato ad Asdrubale, posto a capo dell'esercito, la possibilità di raccogliere circa 50.000 uomini ben armati e l'assedio si protrasse. Nel 148 a.C. i nuovi consoli furono inviati in Africa ma si rivelarono ancora più incapaci dei predecessori. Gli insuccessi romani resero audaci i cartaginesi, Asdrubale prese il potere con un colpo di stato e ordinò di esporre sulle mura i prigionieri orrendamente mutilati. I romani, inaspriti, non avrebbero concesso mercé. Nel 147 a.C. Publio Cornelio Scipione Emiliano venne nominato console, avendo come collega Caio Livio Druso. Asdrubale che difendeva il porto con 7.000 uomini, fu attaccato di notte e costretto a riparare a Birsa.Scipione bloccò il porto da cui arrivavano i rifornimenti per gli assediati. Questi scavarono un tunnel-canale e riuscirono a costruire cinquanta navi ma Scipione distrusse la flotta e il tunnel-canale fu chiuso. Nel frattempo Nefari fu attaccata da truppe romane e cadde; questo portò la resa delle altre città. I romani si poterono concentrare su Cartagine. L'agonia della città si protrasse per tutto l'inverno senza viveri e attaccata da una pestilenza. Scipione non forzò l'attacco che venne lanciato solo nel 146 a.C. I sopravissuti per quindici giorni impegnarono i romani in una disperata battaglia per le strade della città. Ma l'esito era scontato. Gli ultimi soldati si rinchiusero nel tempio di Eshmun altri otto giorni. Scipione abbandonò la città al saccheggio dei suoi soldati. Cartagine fu rasa al suolo, bruciata, le mura abbattute, il porto distrutto. Venne sparso del sale[1] a dimostrare che quel luogo era maledetto[senza fonte], e quindi inabitabile ed incoltivabile. La terza guerra punica era terminata.\n\n
- Muore Marco Porcio Catone, generale e politico romano.\n\n
{149BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{148BC_BODY}
- La Macedonia, l’Epiro e la Tessaglia vengono trasformate in province romane.\n\n
- Viene costruita la via Postumia, che congiungeva Genova con Aquileia.\n\n
- Muore il re di Numidia Massinissa, storico alleato di Roma.\n\n
{148BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{147BC_BODY}
- Nasce Antioco VI Dioniso, sovrano seleucide.\n\n
{147BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{146BC_BODY}
- Termina la terza guerra punica con la distruzione di Cartagine e le lacrime di Scipione l’Emiliano.\n\n
- La città greca di Corinto viene rasa al suolo dalle legioni romane a seguito di una rivolta capeggiata da Andrisco.\n\n
- Muore Andrisco, condottiero greco. Nel 149 a.C. Andrisco si diresse in Tracia, dove si diede al brigantaggio nella zona di confine tra Macedonia e Tessaglia. Presi contatti con due principi traci, Tere e Barsada, li convinse del suo lignaggio reale e assoldò i loro uomini per invadere la Macedonia. Accolto come liberatore dall'oppressione romana, la sua presenza infiammò gli spiriti nazionalistici e indipendentistici tipici delle popolazioni elleniche. Il Senato inviò il legato Publio Cornelio Scipione Nasica Corculo per risolvere la situazione, egli tuttavia sottovalutò la pericolosità di Andrisco considerandolo un semplice brigante. Fu invece sconfitto tra lo sgomento generale, consentendo ad Andrisco di acquisire ancora maggiore popolarità. Forte dell'appoggio di tutto il popolo macedone, che dopo quelle vittorie lo riconosceva leggitimo re, Andrisco cinse la corona di Macedonia e si proclamò re Filippo VI, figlio di Perseo di Macedonia. Iniziò una cauta politica riformista a favore del popolo e, per quanto riguarda la diplomazia, stipulò un'alleanza strategica con Cartagine, la città-stato nord-africana stava infatti combattendo in quegli anni la Terza guerra punica. Nel frattempo Roma non rimase immobile, inviò infatti una legione comandata dal pretore Publio Iuvenzio con il compito di destituire Andrisco e impedirgli eventuali espansionismi. Publio Iuvenzio fallì pero' nell'impresa, morì in combattimento non appena entrato in Macedonia consentendo ad Andrisco di invadere anche la Tessaglia ricreando un Regno di Macedonia di una certa estensione. Solo un anno dopo però, nel 148 a.C., la sorte sembrò voltare la faccia ad Andrisco. Roma decise che era giunta l'ora di far concludere quell'avventurosa esperienza. Approfittando del fatto che lo stesso Pseudofilippo stava perdendo popolarità presso i ceti popolari - le fonti antiche dicono che il regno di Andrisco fu segnato dalla crudeltà e dall'estorsione - Roma inviò in Macedonia un grosso esercito comandato da Quinto Cecilio Metello e Lucio Emilio Paolo. Andrisco dovette arrendersi alla superiorità dell'esercito romano e venne sconfitto nella seconda battaglia di Pidna. Decise quindi di ritirarsi in Tracia in uno dei domini dei suoi principi traci alleati, nel disperato tentativo di riorganizzare le sue forze. Metello e Lucio Emilio lo inseguirono, sconfinarono in Tracia e infine lo catturarono. Condotto a Roma fu condannato a morte, poi fatto sfilare nel corso del trionfo di Lucio Emilio Paolo seguito alla guerra vittoriosa. Metello e Lucio Emilio acquisirono il cognomen di Macedonico proprio grazie a questa fortunata campagna, con la quale si ha anche la fine della seppur formale indipendenza della Macedonia che dal 147 a.C. assunse lo status di provincia romana venendo accorpata all'Illiria e all'Epiro. Nel 142 a.C. un altro avventuriero che si faceva chiamare Filippo, un emulo di Andrisco, tentò una rivolta analoga a quella del 149 a.C./148 a.C., ma ebbe scarsissima fortuna. Sconfitto dal questore Lucio Tremellio fu catturato e messo a morte..\n\n
{146BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{145BC_BODY}
- Alla morte di Alessandro I Bala, il suo avversario Demetrio II Nicatore sale al potere, conquistando la capitale Seleucia sul Tigri, ma un generale di Alessandro, Diodoto, acclama sovrano il figlio di Alessandro, Antioco VII, di tre anni, e regna in suo nome nella parte occidentale del regno, con capitale Antiochia di Siria.\n\n
- Muore Alessandro I Bala, sovrano seleucide.\n\n
- Muore Tolomeo VI, sovrano d’Egitto.\n\n
{145BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{143BC_BODY}
- Muore Marco Antono Oratore, politico e generale romano.\n\n
{143BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{142BC_BODY}
- Diodoto, tutore del giovane sovrano Antioco VI Dioniso, sovrano seleucide, lo depone e regna col nome di Trifone.\n\n
{142BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{141BC_BODY}
- Han Wudi diventa imperatore della Dinastia Han in Cina.\n\n
- Nasce Appio Claudio Pulcro, politico romano.\n\n
- Muore Publio Cornelio Scipione Nasica Corculo, politico romano.\n\n
- Muore l’imperatore cinese Jingdi.\n\n
{141BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{140BC_BODY}
- Quinto Servilio Cepione, Gaio Lelio Sapiente consoli della Repubblica Romana.\n\n
- Lucio Accio o semplicemente Accio, drammaturgo e poeta latino, esordisce come autore tragico.\n\n
- Il re seleucide Demetrio II viene sconfitto e catturato dai Parti.\n\n
- Nasce Tolomeo X, sovrano d’Egitto.\n\n
{140BC_TITLE}Gli eventi dell'anno


23/09/2010 11:22
 
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Principe
{139BC_BODY}
- Nasce Salomé Alessandra, seconda regina ebraica dopo Atalia, moglie di Aristobulo I e del di lui fratello Alessandro Ianneo.\n\n
- Muore Euno, lo schiavo ribelle. Guidò la guerra di liberazione che scoppiò in Sicilia - nella città di Enna - nel 139 a.C. A quel tempo nell'isola i proprietari romani chiedevano ai contadini il pagamento di quote così alte del raccolto che questi non riuscivano a pagare il dovuto finendo schiavi per debiti dei loro stessi usurai, questo creò una massa tale di schiavi difficile da controllare e si erano formate bande di siciliani liberi che arrivarono anche ad assaltare i mercanti. La rivolta esplose nelle terre del possidente Damofilo che favorendo i romani cercava di ottenere la doppia nazionalità per sfruttare meglio i siciliani, Euno era ridotto in schiavitù nei suoi possedimenti, nei pressi di Enna. Damofilo fu ucciso e Euno fu proclamato re: organizzò la sua corte sul modello di quelle delle monarchie ellenistiche, si fece chiamare Antioco, nome comune nella dinastia siriana dei Seleucidi e coniò anche monete con la sua effigie e altre figure. L'insurrezione si estese e il mandriano Cleone, dopo aver sollevato i siciliani ridotti in schiavitù nella zona di Agrigento, riconobbe Euno come re. L'esercito ribelle espugnò Morgantina (presso Aidone) e Taormina e continuò ad aumentare, arrivando, sembra, a contare un esercito di 200.000 siciliani. La guerra di liberazione dei siciliani fu totale, sconfissero più volte le legioni romane, fino al 133/132 a.C. e buttarono a mare gli eserciti inviati da Roma, quando la guerra in Portogallo fu sospesa il console Publio Rupilio fu inviato in Sicilia. I siciliani accorsero a Messina per difendere la porta della Sicilia. 8.000 siciliani morirono per impedire l'ingresso in città dei romani. Quando entrarono in città altri 8.000 cittadini furono messi in croce. A Taormina Pisone non riuscì a superare le difese naturali della Città. Rupilio dopo aver assediato la popolazione sino alla fame promise loro la salvezza dopo la resa. Non fu di parola, dopo essere entrato fece precipitare tutti i cittadini dalla rupe. Ad Enna fu compiuta la più grande strage che la Sicilia ricordi, 20.000 cittadini furono trucidati dentro il castello dopo una strenua resistenza. Euno fu catturato e rinchiuso in carcere a Morgantina dove morì in prigionia.\n\n
{139BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{138BC_BODY}
- Il sovrano seleucide Antioco VII Evergete Sidete sconfigge il suo avversario Trifone nei pressi di Antiochia di Siria, riunificando l'impero.\n\n
- Muore Attalo II Filadelfo, re di Pergamo.\n\n
- Muore Mitridate I di Partia.\n\n
{138BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{137BC_BODY}
- Nasce Valentia Edetanorum venne fondata dai Romani nel 138 a.C., sotto il console Decimo Giunio Bruto, lungo la riva destra del fiume Turia, sul luogo di un antico insediamento iberico.\n\n
- Muore re Dutugemunu di Sri Lanka.\n\n
- Muore Zhao Tuo, re Wu di Nanyue.\n\n
{137BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{136BC_BODY}
- Il confucianesimo è adottato come religione di stato in Cina dall'imperatore Wu Di.\n\n
{136BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{135BC_BODY}
- Primo riscontro dell'esistenza di Vicetia, l'attuale Vicenza.\n\n
- Nasce Gneo Pompeo Strabone, generale romano.\n\n
- Muore Servio Sulpicio Galba, generale romano.\n\n
{135BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{134BC_BODY}
- Comincia l’assedio di Numantia in Spagna. Dopo venti anni di guerre ininterrotte fra gli Arevaci, appoggiati dalle altre tribù celtibere, e i romani, che per ben cinque volte avevano tentato senza successo di espugnare la città, l'esercito romano della Tarraconense fu affidato, nel 134 a.C., a Publio Cornelio Scipione Emiliano, eroe della terza guerra punica. Costui, dopo aver saccheggiato il paese dei Vaccei, cinse d'assedio Numanzia nel 134–133 a.C. L'armata comandata da Scipione era integrata da un nutrito contingente di cavalleria numidica, fornita dall'alleato Micipsa, al cui comando si trovava il giovane nipote del re, Giugurta. Per prima cosa, Scipione si adoperò per rincuorare e riorganizzare l'esercito scoraggiato dall'ostinata ed efficace resistenza della città ribelle; poi, nella certezza che la cittadella poteva essere presa solo per fame, fece costruire una doppia circonvallazione atta a isolare Numanzia e a privarla di qualsiasi aiuto esterno. Il console si adoperò poi a scoraggiare gli Iberi dal portare aiuto alla città ribelle, presentandosi con l'esercito alle porte della città di Lutia e obbligandola alla sottomissione e alla consegna di ostaggi. Dopo quasi un anno di assedio, i numantini, ridotti alla fame, cercarono un abboccamento con Scipione, ma, saputo che questi non avrebbe accettato altro che una resa incondizionata, i pochi uomini in condizione di combattere preferirono gettarsi in un ultimo, disperato assalto contro le fortificazioni romane. Il fallimento della sortita spinse i superstiti, secondo la leggenda, a bruciare la città e a gettarsi fra le fiamme. Non tutti però persero la vita; alcuni, ridotti in Schiavitù, sfilarono a Roma durante il trionfo di Scipione. La città fu rasa al suolo come Cartagine pochi anni prima.
Il bellum numantinum acquista particolare importanza, perché segna il pieno affermarsi dell'egemonia romana nell'Hispania centro-settentrionale e la definitiva pacificazione della massima parte della penisola iberica. Numanzia fu riedificata da Augusto. Sono poi state ritrovate le mura rinforzate da torri e l'impianto urbano di forma quasi ellittica, con due strade longitudinali tagliate da dieci vie minori. Le case, a pianta rettangolare, sono molto modeste. Abbondanti i rinvenimenti archeologici di ceramica sia celtiberica sia romana.\n\n
- L’imperatore cinese Wu-ti recluta i funzionari sulla base di rigorosi esami, riportando in auge la lettura dei testi classici. Comincia l’epoca dei Mandarini.\n\n
{134BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{133BC_BODY}
- Distruzione di Numanzia da parte dei Romani.\n\n
- Viene assassinato il Tribuno della Plebe Tiberio Sempronio Gracco. Figlio maggiore dell'omonimo Tiberio Sempronio Gracco di origine plebea e di Cornelia, figlia di Publio Cornelio Scipione Africano, di antica famiglia aristocratica, appartenne quindi all'oligarchia patrizio-plebea. Il legame genealogico paterno con la gens plebea permette a Tiberio prima, a Gaio poi, l'ascesa al tribunato (133 a.C. e 123 a.C.), quindi il primo contatto con l'attività politica del senato. Poco più che fanciullo fece parte dei sacerdoti auguri grazie anche all'approvazione dell'influente senatore Appio Claudio che poco più tardi gli darà in moglie la figlia Claudia, da cui non ebbe figli. Nel 146 a.C. all'età di diciassette anni militò in Libia sotto il comando del cognato Scipione Emiliano. Nove anni dopo al suo ritorno a Roma venne eletto questore e dovette partire per la guerra contro i Numantini sotto il comando del console Gaio Ostilio Mancino. L'esito della guerra fu disastroso e una volta messi in fuga i Romani i nemici si dichiararono disposti a trattare soltanto con Tiberio, memori delle gesta del padre che in passato era stato loro alleato. Accettò di trattare con i Numantini anche per recuperare il diario e le tavole del suo ufficio di questore che erano state rubate nel saccheggio successivo alla fuga romana. Tornato a Roma fu accusato e biasimato per il suo gesto, ma il popolo e le famiglie dei soldati (20.000 vite furono risparmiate) scampati al massacro lo acclamarono come un salvatore. La reazione ostile venne proprio dalla compagine dei senatori per il fatto che i romani uscirono piegati dalla presa di Numanzia e patteggiarono la pace non da vincitori ma da vinti. Il senato rimandò a Numanzia Gaio Ostilio Mancino come prigioniero per causa di disonore, in secondo luogo non ratificò la pace che Tiberio aveva formulato; infine Scipione Emiliano fu inviato in terra numantina e nel 133 a.C. ottenne il dominio della città. Fu eletto tribuno della plebe nel 133 a.C. e la sua prima vera iniziativa fu quella di compilare una legge, la lex agraria, con l'aiuto del pontefice massimo Crasso e del console Publio Muzio Scevola, per la redistribuzione delle terre del suolo italico, usurpate dai ricchi ai più poveri e offerte ai forestieri per la lavorazione (legge agraria). La legge limitava l'occupazione delle terre dello stato a 125 ettari e riassegnava le terre eccedenti ai contadini in rovina. Una famiglia nobile poteva avere 500 iugeri di terreno, più 250 per ogni figlio, ma non più di 1000; i terreni confiscati furono distribuiti in modo che ogni famiglia della plebe contadina avesse 30 iugeri (7,5 ettari). Il provvedimento era sostenuto dal popolo anche attraverso scritte sui maggiori monumenti e sulle pareti dei portici di Roma fu ricusata sdegnosamente dai ricchi che tentarono inutilmente di incitare una rivolta contro Tiberio. I possidenti si appoggiarono allora ad un altro tribuno della plebe, il giovane Marco Ottavio, che accettò di porre il veto alla legge agraria. Tiberio in risposta al veto scrisse una legge ancora più restrittiva per i possidenti terrieri e iniziò così una sfida tra i due tribuni che quotidianamente si cimentavano in senato in dure sfide oratorie. Con un nuovo editto proibì ai magistrati di intraprendere affari sino alla votazione della legge e questi come risposta si dimisero dalle loro cariche arrivando anche ad assoldare sicari per far uccidere Tiberio. Il giorno nel quale il popolo fu chiamato a votare i nemici di Tiberio asportarono le urne creando gran tumulto, ma lo scontro fu evitato anche grazie alla mediazione dei consolari Manlio e Fulvio che lo convinsero a rimettersi al senato. La discussione in assemblea fu però infruttuosa e così Tiberio fu costretto a proporre la destituzione di Ottavio che il giorno dopo fu approvata dal concilio della plebe portando così anche all'approvazione della legge; ma il clima era sempre infuocato e nonostante i gesti distensivi di Tiberio nei confronti dell'avversario, Ottavio fu a fatica sottratto dalle grinfie della folla inferocita. Sorvegliare l'equità della divisione spettò, oltre allo stesso Tiberio, al suocero Claudio Pulcro (princeps del senato) e al fratello Gaio Sempronio Gracco. Intanto l'opposizione dei più ricchi si faceva sempre più estenuante e andava dal rifiuto di costruire un edificio pubblico preposto alla causa della legge agraria fino all'avvelenamento di un amico di Tiberio. Alla sua morte il re di Pergamo Attalo III Filopatore (133 a.C.) lasciò in eredità le sue terre e le sue ricchezze al popolo romano. Tiberio propose che il suo patrimonio fosse destinato all'acquisto di sementi e attrezzi agricoli per i nuovi proprietari e che le nuove terre fossero anch'esse divise tra la plebe. Intanto i suoi amici pensarono di farlo candidare nuovamente al tribunato (andando contro la Lex Villia del 180 a.C.) e perciò doveva in tutti i modi accattivarsi in maniera esponenziale i favori della plebe. Propose leggi sull'abrogazione del servizio militare per lungo tempo, sulla concessione del diritto all'appello contro tutti i magistrati e sull'ingresso in senato di un maggior numero di cavalieri. Il giorno della votazione non disponeva però della maggioranza ed i suoi alleati fecero ostruzionismo fino al rinvio dell'assemblea al giorno dopo: Tiberio scoppiò a piangere per paura di possibili attentati alla sua persona suscitando commozione nel popolo che si offrì di sorvegliare la sua casa durante la notte. La mattina seguente al Campidoglio, dove era radunato il popolo per votare, c'era un tale rumore che non si riusciva a parlare. Tiberio fu informato che i suoi nemici avevano un piano per uccidere il console Muzio Scevola e negli sviluppi dell'assemblea cominciò a diffondersi il panico, con i sostenitori di Tiberio che impugnarono le lance come per difendersi. I nemici di Tiberio corsero al Senato e denunciarono il fatto: il senatore Publio Cornelio Scipione Nasica Serapione esortò i suoi a far rispettare la legge e i suoi partigiani marciarono armati fino al Campidoglio. Ne seguì una carneficina nella quale persero la vita oltre trecento cittadini romani e tra loro lo stesso Tiberio, ucciso a bastonate. Il suo cadavere fu gettato nel Tevere e i suoi amici condannati a morte o esiliati senza processo. Il senato non si oppose però alla spartizione delle terre ed elesse come nuovo esecutore il suo parente Publio Licinio Crasso Dive Muciano. Nasica fu ripetutamente offeso e minacciato ed il senato decise di mandarlo in Asia per precauzione. L'opera di Tiberio venne poi continuata dal fratello Gaio.
{133BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{132BC_BODY}
- Probabile fondazione da parte del console Publio Popilio Lenate della città di Forlimpopoli, presso Forlì.\n\n
- Costruzione della via Popilia da parte del console Publio Popilio Lenate. La via collega Rimini ad Adria con andamento costiero e rettilineo.\n\n
- Viene giustiziato dai romani Euno, schiavo siriano che guidò la rivolta degli schiavi scoppiata a Enna nel 139 a.C.\n\n
- Nasce il re Mitridate VI del Ponto.\n\n
- Nasce Publio Cornelio Nasica Serapione, politico romano.\n\n
{132BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{131BC_BODY}
- Viene costruita la via Annia (da Adria ad Aquileia) quale prolungamento della contemporanea via Popilia (da Rimini ad Adria). Queste due costruzioni formano una strada di arroccamento.\n\n
{131BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{130BC_BODY}
- Sames II Theosebes Dikaios succede al padre Tolomeo di Commagene alla guida del Regno di Commagene.\n\n
- Ipparco scopre la precessione degli equinozi.\n\n
- Nasce Antioco di Ascalona, filosofo greco.\n\n
- Nasce Lucio Apuleio Saturnino, politico romano.\n\n
- Muore Publio Licinio Crasso Dive Muciano, Pontifex Maximus e console della Repubblica Romana.\n\n
- Il 7 febbraio muore Marco Pacuvio, poeta e drammaturgo romano.\n\n
{130BC_TITLE}Gli eventi dell'anno


23/09/2010 16:14
 
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{129BC_BODY}
- Viene registrata una eclisse totale solare: grazie a essa Ipparco di Nicea riesce a calcolare la distanza fra la Terra e la Luna.\n\n
- Viene assassinato Publio Cornelio Scipione Emiliano Minore.\n\n
- Panezio diviene scolarca della Stoa Poikile, il portico dipinto, nome dell’accademia stoica.\n\n
- Roma sopprime la rivolta del regno di Pergamno guidata da Aristonico. Quando il re di Pergamo Attalo III morì nel 133 a.C., lasciò il proprio regno in eredità alla Repubblica romana, ma i Romani non furono rapidi ad assicurarsi il potere, lasciando spazio per un pretendente al trono locale. Sorse allora Aristonico, che affermò di essere il figlio illegittimo di un precedente sovrano pergameno, Eumene II (197-160 a.C.), padre di Attalo III: Aristonico palesò la propria aspirazione al trono e assunse il nome di Eumene III, con chiari significati dinastici. Inizialmente cercò il sostegno delle città greche sulla costa promettendo loro l'indipendenza, ma, non avendo ottenuto alcun successo, progettò un disegno di vasto impatto sociale. Eumene III, infatti, chiese il sostegno delle città all'interno dell'Asia minore promettendo di rendere liberi tutti gli schiavi; ricevette anche il sostegno dello stoico Blosso di Cuma, già sostenitore del riformatore sociale romano Tiberio Sempronio Gracco, e promise di fondare uno stato, di nome Heliopolis, in cui tutti sarebbero stati liberi. Quanto queste promesse fossero il segno di una volontà di riforma sociale o il tentativo di assicurarsi il sostegno sociale contro i Romani non è chiaro. Nel 131 a.C. i Romani gli inviarono contro un esercito comandato da Publio Licinio Crasso Muciano, il quale fu però ucciso. I Romani inviarono allora un secondo esercito al comando del console del 130 a.C., Marco Ebuzio Perperna, il quale sconfisse e catturò Eumene nel 129 a.C.; il prigioniero fu condotto in parata per le vie di Roma e poi giustiziato per strangolamento.\n\n
{129BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{128BC_BODY}
- Muore Fraate II, re di Partia, conquistatore di Babilonia.\n\n
{128BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{125BC_BODY}
- I Salluvi, una tribù gallica stanziata in quella che sarebbe divenuta la provincia romana della Gallia Narbonensis, vengono soggiogati dai romani.\n\n
- Muore Demetrio II Nicatore, sovrano seleucide.\n\n
- Muore Seleuco V Filomentore, sovrano seleucide.\n\n
{125BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{124BC_BODY}
- Rivolta di Fregellae contro Roma, nel Latium: Fregellae viene distrutta.\n\n
- Mitridate II succede ad Artabanus I come re dei Parti.\n\n
- Riconciliazione tra Cleopatra II e Tolomeo VIII.\n\n
- Nasce Livio Druso, politico romano.\n\n
- Muore lo storico greco di Roma, Polibio.\n\n
{124BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{123BC_BODY}
- Caio Sempronio Gracco fratello di Tiberio, eletto tribuno della plebe, riprese l'opera di riforma sociale intrapresa dal fratello maggiore nel 123 a.C., 10 anni dopo la sua morte. Divenuto questore nel 126, fu inviato in Sardegna e lì trattenuto fino al 124. Di propria iniziativa fece ritorno a Roma prima dello scadere del mandato e nel 123 venne eletto tribuno della plebe, carica nella quale venne confermato l'anno seguente. Cercò di opporsi al potere esercitato dal senato romano e dall'aristocrazia, attuando una serie di riforme favorevoli alla plebe. Durante il secondo tribunato proseguì la politica agraria del fratello, permettendo la vendita di grano a prezzo ridotto. Dedusse inoltre varie colonie, una delle quali a Cartagine. La sua importanza è legata tuttavia essenzialmente alle sue leges Semproniae. Durante la sua carica, oltre a confermare la legge agraria del fratello, Caio Gracco fece approvare tramite plebisciti diverse leggi Sempronie: de tribunis reficiendis, con cui si stabiliva la rieleggibilità dei tribuni della plebe; de abactis, con cui si toglieva l'elettorato passivo al tribuno destituito dal popolo, de capite civis che ribadiva il divieto di giudicare in iussu populi, iudiciaria che stabiliva alcune regole per la formazione delle giurie nei processi per quaestiones e de suffragiorum confusione con la quale si prescriveva che la centuria prerogativa sarebbe dovuta essere estratta a sorte tra le 193 centurie dei comizi centuriati e non scelta invece soltanto tra le 80 centurie della prima classe (questa riforma verrà poi abrogata da Lucio Cornelio Silla). In seguito all'introduzione dei comizi tributi (rappresentanti del popolo) ed all'assegnazione delle province, Gracco propose nel maggio del 122 a.C. la concessione della cittadinanza romana ai latini e di quella latina agli italici. L'opposizione al suo disegno di legge trovò concordi il Senato (che trovava così il modo di liberarsi di un pericoloso rivale), la maggior parte dei cavalieri e pressoché tutta la plebe, gelosa dei propri privilegi. I nobili gli gettarono contro il collega Marco Livio Druso e il triumviro Gaio Papirio Carbone. Gaio perse molta della sua popolarità e non fu rieletto al tribunato. Inoltre, nel giorno in cui si presentò in Campidoglio per difendere davanti all'assemblea del popolo la sua legge, scoppiò un grave tumulto tra le parti avverse. Il Senato decretò il Senatus consultum ultimum e Gaio si vide costretto a rifugiarsi con i suoi fedeli sull'Aventino, dove fu attaccato dalle truppe del console Lucio Opimio. Le fonti ci hanno tramandato il percorso che fece, testimoniandoci anche la topografia dell'area: rifugiatosi nel tempio di Diana coi suoi amici e seguaci, da questo passò nel vicino tempio di Minerva. Incalzato dovette di nuovo fuggire fino alla punta occidentale del colle, nel tempio di Luna, dove si lussò una caviglia nel saltare giù dal podio. Da qui scese di corsa l'Aventino passando sotto la Porta Trigemina e attraversò il Ponte Sublicio mentre alcuni suoi amici si sacrificavano sulla strada per rallentare l'inseguimento dei rivali. Sopraffatto, persa ormai ogni speranza, secondo la tradizione più accreditata si fece uccidere da un servo al di là del Tevere, sul Gianicolo, nel bosco delle Furrine. Con lui morirono anche circa tremila cittadini, vittime di una feroce repressione.\n\n
- Viene fondata la colonia romana di Aquae Sextiae, in Provenza.\n\n
- Nasce Quinto Lutazio Catulo, politico romano.\n\n
- Muore Alessandro II Zabina, sovrano seleucide.\n\n
{123BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{122BC_BODY}
- Marco Fulvio Flacco e Gaio Sempronio Gracco vengono eletti tribuni della plebe.\n\n
- Gaio Sempronio Gracco concede la cittadinanza ai socii.\n\n
- Inizia la guerra contro gli Allobrogi, una bellicosa tribù celtica della Gallia ubicata tra il fiume Rodano e il lago di Ginevra nelle odierne Savoia, Delfinato e Vivarese.\n\n
- Muore Liu An, scrittore e geografo cinese.\n\n
{122BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{121BC_BODY}
- La Gallia Narbonense diventa una provincia romana.\n\n
- I romani sconfiggono una coalizione di Arverni e Allobrogi a Vindalium.\n\n
- Muore Cleopatra Tea, regina d’Egitto.\n\n
- Muore Gaio Sempronio Gracco, politico romano.\n\n
{121BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{120BC_BODY}
- Nasce Aurelia Cotta, figlia di Lucio Aurelio Cotta e madre di Gaio Giulio Cesare.\n\n
- Nasce Lucio Cornelio Sisenna, storico romano.\n\n
- Muore il platonico Carneade. Verrà considerato come uno dei principali artefici della svolta scettica dell’Accademia platonica, in risposta al rigido dogmatismo stoico.\n\n
- Muore Ipparco di Nicea, astronomo greco.\n\n
- Muore Mitridate V Evergete, sovrano pontico.\n\n
{120BC_TITLE}Gli eventi dell'anno



Ps: 1500esimo post [SM=x1140427] !
[Modificato da ironman1989. 23/09/2010 16:15]


23/09/2010 20:19
 
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Complimenti per il 1500 post Iron! [SM=x1140427]

altri 10 anni



{119BC_BODY}
- Ipparco sostituisce Eumaco come arconte di Atene.\n\n
- Inizia la seconda guerra dalmaica.\n\n
- Tra Gennaio e Giugno l'esercito Han sotto i comandanti Wei Qing (morto nel 106 a.C.) e Huo Qubing (140-117 a.C.) sconfigge gli Xiongnu nella battaglia di Mobei, avvenuta nella valle dell'Orkhon, nel deserto del Gobi.\n\n
- In Cina ferro, sale e liquori diventano monopolio di stato.\n\n
- Li Guang, generale cinese della dinastia Han.\n\n
{119BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{118BC_BODY}
- Muore Micipsa, re di Numidia, ed il regno passa ai suoi due figli, Iempsale e Aderbale, insieme al fratello adottivo Giugurta.\n\n
- Nasce Aulo Licinio Archia, poeta greco antico (morto nel 45 a.C.).\n\n
- Muore Iempsale I, sovrano della Numidia.\n\n
- Muore Micipsa, sovrano di Numidia.\n\n
{118BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{117BC_BODY}
- La provincia di Dalmazia all'est del mare Adriatico è aggredita nuovamente da Roma.\n\n
- A Roma, Lucius Caecilius Metellus Diadematus e Q. Mucius Scaevola consoli.\n\n
- Nasce Lucio Licinio Lucullo, generale romano (morto nel 56 a.C.).\n\n
- Nasce Tolomeo XII, sovrano tolemaico (morto nel 51 a.C.).\n\n
{117BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{116BC_BODY}
- Nasce Marco Terenzio Varrone, letterato romano (morto nel 27 a.C.).\n\n
- Muore Cleopatra II, regina egizia (n. 185 a.C.).\n\n
- Muore Tolomeo VIII, sovrano tolemaico.\n\n
{116BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{115BC_BODY}
- Nasce Marco Antonio Cretico, politico e generale romano (morto 71 a.C.).\n\n
- Nasce Marco Antonio Gnifone, grammatico romano.\n\n
{115BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{114BC_BODY}
- Nasce Quinto Ortensio Ortalo, oratore romano (nasce nel 50 a.C.).\n\n
{114BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{113BC_BODY}
- Nasce Lucio Orbilio Pupillo, grammatico romano (morto nel 13 a.C.)\n\n
{113BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{112BC_BODY}
- Inizio della guerra fra Roma e il re della Numidia Giugurta, detta anche Guerra Giugurtina e narrata da Sallustio.\n\n
- Morte Aderbale, sovrano numida.\n\n
- Muore Cleopatra IV, regina tolemaica.\n\n
- Muore Quinto Servilio Cepione, generale romano.\n\n
{112BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{111BC_BODY}
- A Roma consolato di Publio Cornelio Scipione Nasica Serapione e di Lucio Calpurnio Bestia.\n\n
- Inizio della guerra contro Giugurta.\n\n
- In Britannia inizio del regno di Oeno.\n\n
- In Cina La dinastia Han annette il regno di Nanyue.\n\n
{111BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{110BC_BODY}
- Nasce Tito Pomponio Attico, scrittore romano (morto nel 32 a.C.).\n\n
- Nasce Lucio Giulio Cesare, politico romano (morto nel 43 a.C.).\n\n
- Nasce Marco Petreio, generale romano (morto nel 46 a.C.).\n\n
{110BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

[Modificato da Keirosophos 23/09/2010 20:23]
23/09/2010 20:21
 
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Grazie!

Keiro togli l'anno 120 a.c. dal tuo post è già nel mio, non vorrei che poi si avrebbero due anni "identici"...

Ps: comincia sempre con l'anno col 9: es. 119 109 99 etc.. [SM=g27960]
[Modificato da ironman1989. 23/09/2010 20:23]


23/09/2010 20:23
 
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fatto [SM=g27960]
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{109BC_BODY}
- La dinastia Han conquista la Corea.\n\n
- Nasce Spartaco, lo schiavo ribelle.\n\n
- Muore Lucio Opimio, distruttore della ribelle Fregellae.\n\n
{109BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{108BC_BODY}
- Nasce Lucio Sergio Catilina, nobili genere natus.\n\n
- Muore Marco Livio Druso, detto il Censore per distinguerlo dall’omonimo figlio, detto il Tribuno.\n\n
{108BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{107BC_BODY}
- Lucio Cornelio Silla è nominato questore di Gaio Mario.\n\n
- Battaglia di Agen tra Elvezi e Romani, terminata con una sonora sconfitta per i Romani.\n\n
- Nasce Marco Giunio Aurone, politico romano.\n\n
{107BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{106BC_BODY}
- La guerra giugurtina prende il nome da re Giugurta di Numidia in lingua berbera Imenɣi n Yugurten, che dal 112 al 105 a.C. combatté contro i romani. La fonte principale su questi eventi è il Bellum Iugurthinum scritto dallo storico Sallustio. Dopo aver sconfitto Cartagine, come deterrente contro future minacce Roma aveva lasciato crescere e consolidarsi il regno nordafricano di Numidia, che dopo la morte di Massinissa era passato al figlio Micipsa. Costui portò avanti una politica di rafforzamento economico del regno e in guerra si schierò sempre con Roma. Ma un errore il sovrano lo commise quando decise che alla sua morte il regno sarebbe stato diviso tra i suoi figli naturali Aderbale e Iempsale e quello adottivo Giugurta, che aveva dimostrato di avere grandi doti e che si era distinto combattendo per i romani a Numanzia). Dopo la morte di Micipsa, nel 118 a.C. Giugurta uccise Iempsale e scacciò Aderbale, che si recò a chiedere aiuto ai romani (116 a.C. ca.), che inviarono una commissione: si decise per una nuova suddivisione del regno tra i due fratellastri. La parte orientale (la più ricca) andò ad Aderbale e quella occidentale a Giugurta. Dopo un periodo di tregua, nel 112 a.C. Giugurta assediò Aderbale nella città di Cirta. Impegnata però su altri fronti, Roma si limitò a inviare due ambascerie che chiesero al numida di desistere dall'assedio, ma Giugurta riuscì a tergiversare fino a quando la città fu espugnata. Nel massacro seguito alla capitolazione di Cirta perirono anche tutti gli italici che risiedevano lì e che si erano schierati con Aderbale. Di fronte a questo eccidio, la situazione a Roma precipitò: il Senato, che non aveva agito militarmente, fu accusato dal tribuno della plebe Gaio Memmio di essere stato comprato dal re numida. La reazione romana fu a questo punto immediata: il console Lucio Calpurnio Bestia invase il territorio di Giugurta, ma di fronte all'inefficacia della sua fanteria, troppo pesante per affrontare la cavalleria leggera dei numidi, scese a patti con il re nemico. Questa mossa offrì il destro al tribuno Memmio per far venire Giugurta a Roma (con un adeguato salvacondotto), affinché egli dimostrasse l'esistenza di accordi coi senatori. Ma quando il numida fu a Roma, un altro tribuno pose il veto e i romani preferirono chiudere qui la questione, piuttosto che far scoppiare un terremoto istituzionale. Giugurta commise però un errore che gli fu fatale: fece assassinare il cugino Massiya, che s'era rifugiato a Roma. Sebbene i romani lo lasciarono tornare in patria senza fare storie, il suo destino era ormai segnato. L'anno dopo una nuova spedizione romana, al comando del console Spurio Postumio Albino, attaccò ancora il re numida, ma senza ottenere risultati. La guerra fu poi continuata dal fratello di Spurio, Aulo Postumio Albino, che fu però sconfitto: l'esercito romano venne fatto prigioniero e umiliato (fu fatto sfilare sotto delle lance incrociate). A Roma scoppiò la bufera: il tribuno Gaio Manilio fece istituire un tribunale speciale, presieduto da Emilio Scauro e con giudici scelti tra gli equites, che processò e condannò molti senatori per corruzione. Nel 109 a.C., a dirigere le operazioni di guerra in Africa fu mandato il console Quinto Cecilio Metello, che conquistò diverse città (tra cui la capitale Cirta) e mise alle corde il re nemico, che però riuscì a riorganizzare il suo esercito, arruolando gli equites Mauri e Getuli e alleandosi con il re Bocco I di Mauretania (odierno Marocco). Più il tempo passava senza che giungessero risultati concreti e più a Roma la situazione diventava incandescente. Ad approfittarne fu l'eques Gaio Mario, legato di Metello in Africa. Nel 108 a.C., Mario ottenne il permesso dal suo comandante di andare a Roma a presentarsi per il consolato. Giunto nella capitale, egli aizzò il popolo contro la classe patrizia corrotta e contro Metello (che di questa classe era un esimio esponente) e così ottenne il consolato. Ma Mario riuscì ad avere dal popolo anche il comando della guerra contro Giugurta. Era la prima volta che il popolo si arrogava il diritto, tradizionalmente del Senato, di fare nomine militari. Un secondo strappo con la tradizione lo fece Mario, che, per sopperire al bisogno di soldati, arruolò proletari in massa (vedi riforma mariana dell'esercito romano). Giunto in Africa, Mario trasformò quest'accozzaglia di uomini in un esercito disciplinato e temibile, di cui seppe guadagnarsi la devozione. A questo punto, Mario sfoderò un poderoso attacco contro Giugurta, penetrando in profondità nel cuore del suo territorio (107 a.C. e 106 a.C.). Giugurta e Bocco furono allora costretti allo scontro frontale con Mario, che riuscì però a infliggere loro perdite gravissime. Il re di Mauretania aprì quindi trattative segrete coi romani, che furono condotte dal patrizio Lucio Cornelio Silla, questore di Mario. Giocando d'astuzia e d'azzardo, Silla ottenne il sostegno di Bocco, che nel 105 a.C. fece catturare Giugurta, che venne giustiziato l'anno successivo.\n\n
- Nasce il 3 di gennaio ad Arpinum Marco Tullio Cicerone.\n\n
- Nasce il 28 di settembre Gneo Pompeo Magno.\n\n
{106BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{105BC_BODY}
- Il 6 ottobre avviene la battaglia di Arausio: Cimbri e Teutoni sconfiggono gli eserciti Romani di Quinto Servilio Cepione e di Gneo Mallio Massimo.\n\n
- Nasce Lucio Licinio Murena, politico romano.\n\n
{105BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{104BC_BODY}
- Consolato di Gaio Flavio Fimbria e Gaio Mario.\n\n
- Antenione da il via ad una rivolta degli schiavi a Segesta.\n\n
- Scoppia la seconda guerra servile in Sicilia. nel 104 a.C. e durò fino al 99 a.C. A quel tempo Roma era impegnata nella difficile campagna numidica , contro Giugurta, re di Numidia, che aveva tenuto in scacco diversi eserciti romani, che non avevano concluso nulla fino a che il comando venne trasferito a Gaio Mario, che in breve tempo risolse la partita a favore di Roma. Contemporaneamente Roma era impegnata con le legioni migliori in Gallia contro i cimbri e i teutoni che, qualche anno prima, erano migrati dalla penisola dello Jutland, nella Germania settentrionale, verso le terre più calde e fertili del Mediterraneo. Non appena scoppiò la rivolta in Sicilia, Roma non fu in grado di organizzare un forte esercito per reprimerla, dato che le sue truppe migliori erano impegnate altrove e anche perché era diffusa convinzione comune che una guerra servile non fosse molto onorevole per chi la combatteva, visto che gli avversari erano non uomini, ma cose e poi non v'era prospettiva di bottino e di premio di congedo per i legionari, né di trionfo per i comandanti. Perciò vi era difficoltà di reclutamento. Diodoro Siculo ci è testimone di quanto accadde. I prodromi della rivolta si ebbero nel 105 a.C. a Nuceria Alfaterna e Capua, dove piccole pattuglie di schiavi fuggitivi si ribellarono, ma furono facilmente, dato il loro numero ridotto, represse nel sangue. L'anno seguente il Senato autorizzò Gaio Mario a reclutare truppe ausiliare presso gli stati alleati, ma alcuni di questi risposero che non era possibile fornire alcun contingente, siccome i razziatori di schiavi, sempre molto attivi, avevano del tutto spopolato intere province dei loro territori, rapendo uomini liberi per venderli come schiavi, il che era prassi comune per lo schiavismo antico. Il Senato, contrariato da questi rapporti, decretò di fare un'inchiesta per accertare se e quanti cittadini liberi di stati alleati fossero stati razziati con la forza e venduti come schiavi, affinché fosse loro restituita la libertà. Il propretore Licinio Nerva, che governava la Sicilia, accettò di jus dicere (decidere), com'era tra i suoi poteri, in questi processi, dando udienza a tutti quelli che, dichiarandosi ingiustamente detenuti come schiavi, rivendicassero lo stato libero. In pochi giorni centinaia di schiavi furono liberati. Gli altri, esclusi dai provvedimenti di manomissione, si ribellarono, sperando in un provvedimento di clemenza generale. Perciò, accade che numerosi e facoltosi latifondisti siciliani, proprietari d’intere folle di schiavi, protestarono presso il governatore provinciale per la sedizione che i suoi provvedimenti aveva seminato tra gli schiavi e riuscirono in un modo o nell'altro ad ottenere la cessazione di questi processi sullo stato degli schiavi che rivendicavano la libertà. A questo punto gli schiavi insorsero in massa e presso Alice iniziarono a compiere scorrerie e saccheggi, fortificandosi in un luogo ben munito. Licinio Nerva, dopo un primo tentativo d’assalto fallito, riuscì con uno stratagemma a espugnare la piazzaforte degli schiavi. Egli, infatti, indusse un certo Gaio Titinio, soprannominato Gadeo, ex condannato a morte, fuggitivo e dedito al brigantaggio, ad accattivarsi la simpatia degli insorti e poi ad aprire le porte della rocca ai romani. Parte degli schiavi fu trucidata, parte preferì gettarsi in un dirupo per scappare agli atroci supplizi che li attendevano come punizione. Nerva fece in tempo a congedare le sue truppe che gli giunse la voce dello scoppio un'altra ribellione di schiavi. Perciò, il propretore si gettò all'inseguimento e poi all'attacco dei ribelli, pensando di sconfiggerli facilmente, ma questi, dopo aver raggiunto Heraclea Minoa, caposaldo degli schiavi fuggitivi, diedero battaglia al legato di Nerva, M. Titinio, che fu duramente sconfitto. Il successo rafforzò le file dei ribelli, che raccolsero le armi dei legionari morti e molti altri schiavi fuggitivi, cui era giunta notizia della rivolta, raggiungendo il numero di 6000 unità. Nominarono loro capo e re un certo Salvio, che godeva di fama d’indovino, il quale ordinò di compiere scorrerie e saccheggi in tutta la Sicilia. Gli schiavi giunsero a stringere d’assedio la città di Morgantina, in cui aiuto accorsero le truppe regolari romane, che riuscirono in un primo momento a cogliere un parziale successo, ma che poi furono prese di sorpresa da un contrattacco dei ribelli che riuscirono a sbaragliarle completamente, anche perché Salvio aveva dato ordine di risparmiare i legionari che avessero gettato le armi e si fossero dati alla fuga (per questo molti soldati romani e alleati mobilitati preferirono darsi alla fuga). In conseguenza della condotta dissennata e improvvisata della guerra, le file degli insorti crebbero ancora per il clamore destato dalle gesta del vero e proprio esercito che si era andato costituendo attorno Salvio. Posto di nuovo l’assedio a Morgantina, qui i padroni degli schiavi promisero loro che, se avessero combattuto contro gli insorti, sarebbero stati liberati. Essi effettivamente respinsero i ribelli, ma Nerva rinnegò la promessa dei padroni, rifiutandosi di jus dicere nei processi di Stato in favore degli schiavi cui era stata promessa la libertà. Il comportamento di Nerva indusse a quel punto tutti gli schiavi a insorgere poiché era chiaro ormai che la rivolta era l’unica speranza di libertà. Perciò le file dell'armata di Salvio s’ingrossarono a dismisura. Contemporaneamente si ribellarono gli schiavi delle città di Segesta e Lilibeo, al comando di un certo Atenione, che giunse a cingere d’assedio Lilibeo stessa. Nel frattempo erano giunte delle truppe numidiche via mare in rinforzo ai romani, che colsero però solo un successo parziale contro gli schiavi fuggitivi. Durante le operazioni di guerra, la Sicilia piombò nel caos e nell'anarchia, in quanto le campagne erano completamente sotto il controllo delle bande di schiavi che compivano saccheggi, razzie, massacri e stupri, mentre le città erano in balia di se stesse, visto che non c’era più nessuna autorità capace di far rispettare le leggi. Perciò ognuno prese a commettere i crimini più efferati con la certezza dell’impunità. Le truppe dei ribelli giunsero al punto di fondersi e coordinarsi, raggiungendo il numero di 60000 unità e i loro capi decisero di fortificare Triocala. A questo punto era chiaro a Roma che la situazione era sfuggita di mano a Nerva, per cui Lucio Licinio Lucullo fu investito del comando di un’armata con il compito di spazzare via i ribelli. A Scirtea i due eserciti si affrontarono in una battaglia campale, che fu vinta dai romani, che uccisero circa 20000 nemici. Lucullo, però, per indolenza o forse, come si disse, per corruzione, non sfruttò subito il vantaggio acquistato e invece di attaccare subito i ribelli cinse d’assedio Triocala, ma senza fortuna, anzi collezionando rovesci. Nel 102 a.C. giunsero al Senato di Roma rapporti allarmanti circa l’indecisa e incapace condotta delle operazioni da parte di Lucullo, il quale, venuto a sapere che il pretore Gaio Servilio si accingeva con un nuovo esercito a invadere la Sicilia, ordinò ai soldati di distruggere tutti gli accampamenti, affinché anche il nuovo venuto fallisse il suo compito e, dunque, la sua colpa, agli occhi del Senato, fosse sminuita. Servilio non fu migliore, perciò entrambi i comandanti romani furono processati davanti al Senato, che chiedeva conto della loro condotta delle operazioni, e furono entrambi condannati all’esilio. Sotto il quinto consolato di Gaio Mario, il collega Manio Aquilio assunse il comando di un grande esercito consolare per stroncare definitivamente la rivolta. Nel corso di una battaglia in cui il console uccise personalmente Atenione in duello, le forze dei ribelli furono spazzate via ed essi furono uccisi a migliaia. I superstiti subirono la caccia incessante di Aquilio, il quale continuò a decimarli, fino al punto che gli ultimi rimasti si arresero e furono mandati a Roma per combattere nel circo con le belve feroci. Ma qui essi sorpresero tutti e rifiutandosi di combattere con gli animali, preferirono uccidersi l’uno l’altro fino all’ultimo.\n\n
- Nasce Giulia, madre del triumviro Marco Antonio.\n\n
- Muore Gneo Domizio Enobarbo.\n\n
{104BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{103BC_BODY}
- Nasce Quinto Cecilio Metello Celere, politico romano.\n\n
- Nasce Marco Tullio Tirone.\n\n
- Muore Aristobulo I, re di Giuda e Sommo Sacerdote, appartenente alla dinastia degli Asmonei.\n\n
{103BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{102BC_BODY}
- La battaglia di Aquae Sextiae (Aix-en-Provence) fu combattuta e vinta nel 102 a.C., dall'esercito romano comandato da Gaio Mario, contro le popolazioni dei Teutoni e degli Ambroni. La vittoria dei Romani fu dovuta alle abilità militari del loro nuovo esercito, alle migliori qualità strategiche del loro comandante e alla posizione favorevole in cui si trovavano. Mario occupò una posizione particolarmente favorevole su una collina che aveva scelto con cura, e da lì provocò i Teutoni ad attaccarlo usando la cavalleria e la fanteria leggera, costituita in buona parte da Liguri, alleati dei Romani. Gli Ambroni, tribù appartenente allo schieramento germanico, accettarono la sfida ed attaccarono le posizioni romane, immediatamente seguiti dai loro alleati. Nel frattempo Mario aveva provveduto ad inviare di nascosto un contingente di circa 3000 uomini alle spalle dei Teutoni. Nel pieno della battaglia fu questo contingente ad attaccare alle spalle i nemici, gettandoli nella confusione e mettendoli in rotta. Fonti romane sostengono che circa 90.000 Teutoni furono uccisi e 20.000 furono catturati, e tra loro il loro re Teutobod. Le uniche fonti sulla battaglia sono romane, e forse evidenziano in maniera eccessiva la schiacciante vittoria romana. Peraltro il completo annientamento dei Teutoni e degli Ambroni dà l'idea delle dimensioni catastrofiche della loro sconfitta. Il massacro non risparmiò neppure donne e bambini, che però non sarebbero stati uccisi dai Romani, ma avrebbero compiuto un suicidio di massa pur di non cadere nelle mani dei nemici.\n\n
- I Cimbri invadono l’Italia.\n\n
- Nasce Quinto Tullio Cicerone, politico romano, fratello del celebre oratore Marco Tullio Cicerone.\n\n
- Nasce Giulia, sorella di Gaio Giulio Cesare e nonna di Ottaviano Augusto.\n\n
- Muore Gaio Lucilio, poeta romano.\n\n
{102BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{101BC_BODY}
- Battaglia dei Campi Raudii. I due eserciti si incontrarono presso Vercelli, non lontano dalla confluenza del Sesia con il Po, proprio nello stesso luogo in cui Annibale aveva combattuto la sua prima battaglia sul suolo italiano. I Cimbri erano ansiosi di battersi e, come loro usanza, inviarono una delegazione al campo romano per concordare tempo e luogo. Mario li accontentò, e propose il giorno seguente (era il 30 luglio del 101 a.C.) e la piana di Raudii, un vasto luogo pianeggiante, che avrebbe reso più agevoli le manovre della cavalleria romana, superiore a quella germanica. La cavalleria dei Cimbri, muovendosi nella densa foschia mattutina, fu colta di sorpresa da quella romana, con cui fu costretta ad ingaggiare un combattimento ravvicinato prima che potesse disporsi in formazione di attacco, e fu quindi ricacciata indietro verso la propria stessa fanteria, che stava proprio in quel momento schierandosi a battaglia. Al termine i Romani ottennero una schiacciante vittoria, riportando solo leggere perdite, mentre i Cimbri furono letteralmente annientati. Quelli che trovarono la morte in battaglia, cioè la maggior parte dei Cimbri, compreso il valoroso re Boiorix, poterono chiamarsi fortunati, sicuramente più fortunati di coloro che, venduti a Roma al mercato degli schiavi, trovarono un padrone desideroso di vendicarsi su di loro, uomini del nord, che avevano osato sfidare Roma per conquistare le terre del soleggiato sud prima che i tempi della Storia fossero maturi per questa impresa. Alla notizia della disfatta i Tigorini, che erano rimasti al di là delle Alpi, col proposito di unirsi successivamente ai Cimbri, rinunciarono immediatamente all'impresa e fecero ritorno alle loro sedi. La valanga umana, che per tredici lunghi anni aveva seminato terrore fra i popoli stanziati fra il Danubio, l'Ebro, la Senna ed il Po, si trovava sepolta sotto l'erba oppure soggiogata in schiavitù. Il destino del grande miraggio della migrazione germanica si era compiuto, il popolo senza patria dei Cimbri ed i loro compagni di avventura non esistevano più.\n\n
- Muore Cleopatra III, regina d’Egitto.\n\n
- Il 30 giugno Boiorix, condottiero che guidò - almeno in parte - la terribile marcia dei Cimbri. Non ci sono noti né i suoi natali, né le sue origini. Alcuni ritengono che non fosse in realtà un cimbro, ma un celta. Il suo stesso nome, infatti, è composto di due richiami importanti: i Boi erano una tribù celtica originariamente stanziata tra nel Norico, a diretto contatto con i Germani; la desidenza "-rix" è comune a molti condottieri galli (Vercingetorix) e vuol dire "re", "condottiero". È possibile che appartenesse a un gruppo di Boi unitisi alla migrazione dei Cimbri, come potrebbe essere un cimbro famoso per aver vinto un'ignota battaglia sugli stessi Boi. Il suo più importante successo fu una spettacolare vittoria contro l'esercito romano nella battaglia di Arausio del 105 a.C. Venne in seguito sconfitto e ucciso nella battaglia dei Campi Raudii del 101 a.C..\n\n
{101BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

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- Nasce il 13 luglio Gaio Giulio Cesare.\n\n
- Nasce Tito Labieno, generale romano.\n\n
- Nasce Cornelio Nepote, storico e scrittore latino.\n\n
- Muore Lucio Apuleio Saturnino, politico romano.\n\n
- Muore Teodosio di Bitinia, astronomo greco.\n\n
{100BC_TITLE}Gli eventi dell'anno


24/09/2010 16:59
 
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- A Roma sono consoli Marco Antonio Oratore e Aulo Postumio Albino.\n\n
{99BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

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- A Roma sono consoli Quinto Cecilio Metello Nepote e Tito Didio.\n\n
- A Roma Lucio Cornelio Dolabella festeggia il suo trionfo per aver sconfitto in Hispania i Lusitani.\n\n
- Nasce Tito Lucrezio Caro, poeta e filosofo epicureo latino, autore del De Rerum Natura.\n\n
- Nasce Publio Nigidio Figulo, filosofo e grammatico latino.\n\n
{98BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{97BC_BODY}
- Sujin diventa imperatore del Giappone.\n\n
{97BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{96BC_BODY}
- Seleuco VI, figlio del sovrano seleucide Antioco VIII Gripo, vendica la morte del proprio padre sconfiggendo Antioco IX Ciziceno, fratello di Gripo, e salendo sul trono seleucide.\n\n
- Nasce Gaio Claudio Pulcro, politico romano.\n\n
- Nasce Terenzia, moglie di Marco Tullio Cicerone.\n\n
- Nasce Mucia Tertia, terza moglia di Gneo Pompeo Magno.\n\n
- Muore Antioco VIII, sovrano seleucide.\n\n
{96BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{95BC_BODY}
- Seleuco VI viene ucciso durante una sommossa popolare nella sua capitale Mopsuestia.\n\n
- Nasce Marco Porcio Catone Uticense, politico romano.\n\n
- Muore Seleuco VI, politico romano.\n\n
{95BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

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- Nasce Cornelia Cinna Minore, moglie di Gaio Giulio Cesare.\n\n
{94BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

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- Muore Antioco X, sovrano seleucide.\n\n
{93BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

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- Consolato di G. Claudio Pulcro e Marco Perperna.\n\n
- Accordo tra Mitridate II di Partia e Lucio Cornelio Silla.\n\n
- Muore Antioco XI, sovrano seleucide.\n\n
{92BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

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- A Roma Livio Druso, tribuno della plebe, propone la piena cittadinanza a tutti gli Italici. La sua uccisione provocò lo scoppio della Guerra Sociale. Dal 91 all'88 a.C. vide opposti Roma e i municipia dell'Italia fin allora alleati del popolo romano. Già dal tempo dei Gracchi a Roma si avanzavano proposte d'estensione dei diritti di cittadinanza anche ad altri popoli italici fino ad allora federati, ma senza successo. La situazione si avviava al punto di rottura quando, nel 95 a.C., Lucio Licinio Crasso e Quinto Muzio Scevola proposero una legge che istituiva un tribunale giudicante a chi si fosse abusivamente inserito tra i civites romani (Lex Licinia Mucia). Legge, questa, che accrebbe il malcontento dei ceti elevati italici, che miravano alla partecipazione diretta alla gestione politica. Marco Livio Druso, si schierò per la causa italica avanzando proposte di legge a favore dell'estensione della cittadinanza, ma la proposta non piacque né ai senatori né ai cavalieri. Il più accannito rivale di Druso fu il console Lucio Marcio Filippo, che dichiarò illegale la procedura seguita per le leggi di Druso, cosicché queste non vennero nemmeno votate. Nel novembre del 91 a.C. Seguaci estremisti di Marcio Filippo mandarono un sicario ad assassinare Druso. Questa fu la scintilla che fece scoppiaere la guerra sociale. Dopo l'uccisione di Livio Druso gli italici - esclusi gli Etruschi e gli Umbri - si ribellarono a Roma, capeggiati dal sannita Papio Mutilo. Si organizzarono in una libera Lega con un proprio esercito, e stabilirono, dapprima a Corfinium (oggi Corfinio) poi ad Isernia la loro capitale[1], dove crearono la sede del senato comune e mutarono il loro nome da Lega Sociale a Lega Italica. Coniarono persino una propria moneta che recava la scritta Italia, nella quale era raffigurato un toro che abbatteva la lupa romana. Benché Gaio Mario e Gneo Pompeo Strabone riportassero alcune vittorie sui ribelli, nel 90 a.C. il console Lucio Giulio Cesare decise di promulgare la Lex Iulia, con la quale si concedeva la cittadinanza agli italici che non si erano ribellati e a quelli che avrebbero deposto le armi. Seguì nel 89 a.C. la Lex Plautia Papiria. Il risultato fu di dividere gli Italici: gran parte deposero le armi, mentre altri continuarono a resistere. Roma spese ancora due anni per sconfiggere le città in armi grazie all'intervento di Silla e di Strabone. Tuttavia, lo scopo che gli Italici si erano proposti era stato raggiunto: essi potevano divenire a pieno titolo cittadini romani. Con la concessione della cittadinanza, tutta la penisola (e le colonie in Gallia Cisalpina) divennero ager romanus. Il territorio venne riorganizzato col sistema dei municipia e nelle comunità italiche venne avviato un grande processo di urbanizzazione che si sviluppò lungo tutto il I secolo a.C., poiche l'esercizio dei diritti civici richiedeva specifiche strutture urbane (foro, tempio alla triade capitolina, luogo di riunione per il senato locale). Tuttavia la cittadinanza romana e il diritto a votare erano limitate, come sempre nel mondo antico, dall'obbligo della presenza fisica nel giorno di voto. E per la gente di città lontane, in particolare per le classi meno abbienti, non era certo facile recarsi a Roma per votare nelle assemblee popolari. Così talvolta i candidati pagavano parte delle spese del viaggio per permettere ai loro sostenitori di partecipare al voto. Di fatto, comunque, a beneficiare della cittadinanza furono soprattutto le "borghesie" italiche, che conquistarono anche la possibilità di accedere alle magistrature.\n\n
- A Roma sono consoli Sesto Giulio Cesare, zio paterno di Gaio Giulio Cesare, e Lucio Marcio Filippo.\n\n
- Muore Lucio Licinio Crasso, oratore romano.\n\n
- Muore Quinto Cecilio Metello Numidico, politico romano.\n\n
{91BC_TITLE}Gli eventi dell'anno

{90BC_BODY}
- Ucciso il console Publio Rutilio Lupo in una battaglia contro gli Italici. A Gaio Mario viene assegnato il comando dell'esercito. La Lex Julia di Lucio Giulio Cesare, l'altro console, concede la cittadinanza agli Italici che non si sono rivoltati. Fra essi si distinguono gli abitanti della città di Firmum Picenum (ora Fermo).\n\n
- Mitridate, re del Ponto, approfitta delle difficoltà di Roma per cercare di conquistare la Cappadocia e la Bitinia.\n\n
- Nasce Gaio Scribonio Curione, politico romano.\n\n
- Nasce Aulo Irzio, il continuatore del De Bello Gallico di Cesare; scrisse il Vi libro.\n\n
- Nasce Lucio Munazio Planco, generale e politico romano.\n\n
- Muore il condottiero dei Marrucini Erio Asinio, ucciso in battaglia.\n\n
- Muore Vezio Scatone, uno dei dodici pretori che erano agli ordini dei due consoli della Lega Italica, Papio Mutilio e Pompedio Silone.\n\n
{90BC_TITLE}Gli eventi dell'anno


24/09/2010 17:00
 
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Ps: non ho messo volutamente fra gli avvenimenti storici la riforma di Mario perchè sicuramente sarà un avviso a parte nel momento in cui avverrà. Se ho fatto male ditemelo che la inserisco.


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