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Medieval 2 Total War
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Ultimo Aggiornamento: 14/05/2012 14:12
29/12/2010 11:29
 
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Principe



SCHEMA GENERALE
---------------

Milizia cittadina:
1- NO - village (villaggio)
2- infantry light spearmen AOR town (borgo)
3- infantry medium spearmen AOR large_town (cittadina)
4- infantry heavy spearmen PEN city (città)
5- infantry pro spearmen PRO large_city (metropoli)

Fanteria feudale:
1- NO - village (forte)
2- infantry light AOR town (roccaforte)
3- infantry medium AOR large_town (castello)
4- infantry heavy PEN city (fortezza)
5- infantry pro PRO large_city (cittadella)

Cavalleria:
1- NO - village (villaggio o forte)
2- cavalry light AOR town (borgo o roccaforte)
3- cavalry missile AOR large_town (cittadina o castello)
4- cavalry heavy PEN city (fortezza)
5- cavalry light pro PRO large_city (cittadella)
5- cavalry missile pro PRO large_city (cittadella)
5- cavalry heavy pro PRO large_city (cittadella)

Tiratori:
1- NO - village (villaggio o forte)
2- missile light AOR town (borgo o roccaforte)
3- missile medium AOR large_town (cittadina o castello)
4- missile heavy PEN city (città)
5- missile pro PRO large_city (metropoli)

Marinai:
1- seamen infantry PEN city (città)
2- seamen missile PEN large_city (metropoli)
2- seamen spearmen PEN huge_city (megalopoli)

Fabbri:
1- Cuoio - village (villaggio o forte)
2- Borchie - town (borgo o roccaforte)
3- Cotta leggera - large_town (cittadina o castello)
4- Cotta pesante - city (città o fortezza)
5- Piastre ferree - large_city (metropoli o cittadella)
6- Piastre d'acciaio - huge_city (megalopoli)

Legenda:
AOR = truppe miliziane \ leve feudali (ferma annuale)
PEN = truppe pensionate \ guardie personali (ferma pluriennale)
PRO = truppe professionali (ferma perpetua)



CONTEA DI SAVOIA
----------------

Milizia cittadina:
1- NO - village (villaggio)
2- Miliciens (lancia corta) AOR town (borgo)
3- Brigands (lancia lunga) AOR large_town (cittadina)
4- Piquiers (picca) PEN city (città)
5- Piquiers de l'Ordonnance (picca) PRO large_city (metropoli)
richiede gilda:
6- Flambergers (spadone) PRO huge_city (megalopoli)

Fanteria feudale:
1- NO - village (forte)
2- Clientes (spada) AOR town (roccaforte)
3- Gaite (spiedi) AOR large_town (castello)
4- Gardes Suisses (alabarda) PEN city (fortezza)
5- Hallebardiers de l'Ordonnance (alabarda) PRO large_city (cittadella)

Cavalleria:
1- NO - village (villaggio o forte)
2- Écuyers Savoyards (spada) AOR town (borgo o roccaforte)
3- Argoulets Savoyards (arco) AOR large_town (cittadina o castello)
4- Lancers Savoyards (lancia) PEN city (fortezza)
5- Chevau-léger de l'Ordonnance (lancia) PRO large_city (cittadella)
5- Guard d'Honneur de l'Ordonnance (arco) PRO large_city (cittadella)
5- Géndarmes de l'Ordonnance (lancia) PRO large_city (cittadella)

Tiratori:
1- NO - village (villaggio o forte)
2- Archers valdotèn (arco) AOR town (borgo o roccaforte)
3- Arbalestriers d'Acaja (balestra) AOR large_town (cittadina o castello)
4- Gens de Trait (pistola) PEN city (città)
5- Enfants Perdus de l'Ordonnance (archibugio) PRO large_city (metropoli)

Marinai:
1- NO - large_city (metropoli)
2- NO - huge_city (megalopoli)

{Miliciens}Miliciens
{Miliciens_descr}"Le mosse del marchese non erano sfuggite però allo spionaggio sabaudo: il principe, assistito da Pierre Marchand, appena gli giungono i primi avvertimenti circa le intenzioni del Paleologo, raduna truppe, chiama a se il maresciallo di Saluzzo e prepara la riunione di tutte le milizie del Piemonte."\n
Archivio Lombardo, XV secolo\n\n
"[Vi è] un pericolo consistente nel dare al popolo minuto più autorità di quanta gliene competa [...] Non vi è più gran follia in un principe, oso dire, che voglia tenere la sua signoria saldamente in pugno e in pace, che quella di dar licenza al popolo minuto di armarsi."\n
Christine de Pizan\n\n
In caso di emergenza, i signori francofoni del Delfinato, della Provenza e del Piemonte possono ordinare la formazione di una truppa costituita da miliziani ("miliciens") dei borghi, non molto esperti di guerra ma utili per presidiare posizioni strategiche o per mantenere il controllo dell'ordine pubblico. Il loro tipico equipaggiamento prevede cappello d'arme ("chapel de fer"), pancera o brigantina a protezione del busto e lancia leggera, lunga circa due metri, la quale può essere usata in mischia contro altri fanti oppure in formazione serrata contro la carica della cavalleria leggera nemica; non resisterebbero invece contro la cavalleria pesante. Provvedono da soli al proprio sostentamento quando sono in un insediamento.\n\nUNITA' AOR: disponibile nelle regioni savoiarde, saluzzesi, monferrine, provenzali, francesi.
{Miliciens_descr_short}Lanceri miliziani francofoni, dotati di cappello d'arme e pancera.

{Brigands}Brigands
{Brigands_descr}"Nei documenti sabaudi il termine brigandus comincia ad alternare con cliens (servitore), che aveva indicato sino allora in modo esclusivo il fante reclutato nelle castellarne."\n
Documento sabaudo del XIV secolo\n\n
"Appena fu nota la marcia del marchese su Asti, immediatamente partirono a quella volta trecento briganti [...] prima avanguardia [sabauda]."\n
Archivio Lombardo, XV secolo\n\n
Quando i "miliciens" dei borghi si mostrano inadatti a causa della scarsa esperienza e dell'equipaggiamento sommario, i signori delle regioni francofone ricorrono alla più preparata milizia dei briganti ("brigands"), termine col quale si indicano uomini di cattiva reputazione, riuniti in bande, dediti alle scaramucce e al sacco. Sono dotati di cappello d'arme ("chapel de fer"), cotta di maglia e lancia lunga almeno 3 metri, che li rende adatti a sostenere l'impatto della cavalleria, anche in virtù della capacità di disporsi in difesa ad anello. Ciononostante non possono contrastare a lungo le devastanti cariche della cavalleria pesante nemica.\n\nUNITA' AOR: disponibile nelle regioni savoiarde, saluzzesi, monferrine.
{Brigands_descr_short}Lanceri miliziani francofoni, dotati di cappello d'arme e cotta di maglia, in grado di formare la difesa ad anello.

{Piquiers}Piquiers
{Piquiers_descr}"Sia designato un uomo di buona autorità [...] che recluti con costrizione e autorità fino a duemila picchieri per rinfrescare gli effettivi dell'armata ducale [...] questi picchieri dovranno essere fra i più esperti nella guerra che possano trovarsi e che abbiano l'età e la corporatura atte a reggere e a sopportare le fatiche, le discipline e le opere richieste e necessarie in guerra. Essi riceveranno cinque franchi per equipaggiarsi di giachi e usberghi con maniche e con il braccio destro ricoperto di maglia di ferro a piccole scaglie [sul braccio sinistro porteranno uno scudo]."\n
Ordine del cancelliere borgognone Hugonet, 1472\n\n
Il picchiere è un punto fermo delle guerre tardomedievali. Questi picchieri francofoni ("piquiers"), provvisti di cotte pesanti e di solide corazze a protezione del busto, sono dotati di ragionevole addestramento e sono in grado di tenere egregiamente una posizione difensiva. La corazza li protegge dai tiratori, rendendoli praticamente invulnerabili; la loro marcia può essere bloccata solo mediante la carica di una cavalleria d'elite, ma anche questo espediente potrebbe risultare inutile... La sola speranza per i nemici è disporre di una schiera di picche altrettanto temeraria.
{Piquiers_descr_short}Picchieri francofoni, dotati di corazze, in grado di contrastare con successo quasi ogni tipo di cavalleria.

{Piquiers_Ordonnance}Piquiers de l'Ordonnance
{Piquiers_Ordonnance_descr}

Il sistema noto come "ordonnance" è il primo tentativo, effettuato da parte dei sovrani francesi della seconda metà del XV secolo e dei duchi di Savoia nella prima metà del XVI secolo, di dotarsi di un esercito professionale, abbandonando il tradizionale ricorso alla milizia cittadina, alla leva feudale e soprattutto all'inaffidabile pratica del mercenariato. Costoro sono dotati di elmetti metallici e delle più evolute e costose armature in corazze di piastre, che indossano sotto i tipici completi a sbuffo; impugnano una lunga lancia e sono in grado di formare una selva impenetrabile per la cavalleria nemica. Vengono usualmente affiancati da altre truppe professionali di fanteria pesante (alabardieri) e tiratori (archibugieri).
{Piquiers_Ordonnance_descr_short}Picchieri francofoni professionali, dotati di evolute e costose corazze di piastre e in grado di formare una impenetrabile selva di lance.

{Flambergers}Flambergers
{Flambergers_descr}"Spadone Svizzero, a biscia, in uso durante il XVI secolo, da non confondersi con la spada a due mani [...] aveva la lama a biscia (dal francese Flamboyante), [...] gli spadai Italiani si riferirono sempre a questo tipo di lama come "a biscia" in quanto imita la forma di una serpe quando striscia sul terreno."\n
Jacopo Gelli, Guida del raccoglitore e dell'amatore di armi antiche\n\n
La flamberga ("flammenschwert" in lingua tedesca, "flamberge" in lingua francese) è un tipo di spadone a due mani di dimensioni enormi (superiori alla "zweihänder": oltre 2 metri per più di 7 kg di peso) usato nelle parate o per equipaggiare le guardie di palazzo durante il Rinascimento. Elemento costitutivo dell'arma è la lama, caratterizzata da un tagliente interamente ondulato, in foggia di fiamma (da cui il nome di questa spada), e da dei denti d'arresto ("parierhaken") molto accentuati, sia per dimensioni che per foggia. Le flamberghe apparvero in Europa poco dopo i normali zweihänder, nel XVI secolo. Già gli spadoni dei "doppelsöldner" lanzichenecchi avevano parte del tagliente ondulato, forse per garantire loro una maggior capacità di taglio ai danni delle aste lignee delle picche. L'urto tra una lama diritta, in attacco, ed una lama flambard, in difesa, provoca un considerevole aumento della forza peso scaricantesi tramite vibrazioni dalla lama che para sulla lama che attacca. Ad ulteriore protezione dei flamberghieri vi è comunque la solida corazza di piastre indossata sotto il completo a sbuffo.
{Flambergers_descr_short}Soldati scelti, esperti spadieri, dotati di flamberga a due mani e corazza sotto le vesti.

{Clientes}Clientes
{Clientes_descr}"Nei documenti sabaudi il termine brigandus comincia ad alternare con cliens (servitore), che aveva indicato sino allora in modo esclusivo il fante reclutato nelle castellarne."\n
Documento del XIV secolo\n\n
"I clienti erano armati di un giaco, o diploide, d'uno scudo, d'una cervelliera ossia cuffia di ferro, e di spada."\n
Luigi Cibrario, Della economia polidica del Medioevo\n\n
"Esso era difatti l'edificio più importante di cui Filippo disponeva in città dal momento che nel 1298 vi stazionavano otto clientes e due gaite, mentre soltanto tre clientes e una gatta presidiavano il «castrum porte Segusine"\n
Giuseppe Sergi, Storia di Torino\n\n
Nei documenti savoiardi del XIV e XV secolo si indicano come "clientes" (in seguito frequentemente tradotti in idioma italico come "censuari") quegli uomini che, nel sistema feudale tardo-medievale, si trovano in una condizione media tra i servi della gleba e gli uomini liberi. In guerra, costoro erano tenuti all'adempimento dei doveri militari e rispondevano alla chiamata dei signori locali armati di spada e scudo. Una guarnigione di questo tipo conta guerrieri poco esperti ma può presidiare senza problemi una roccaforte; in battaglia campale si rivelano utili in combinazione con lanceri e tiratori, proteggendoli con il loro muro di scudi, ma non si dovrebbe fare troppo affidamento su di loro, soprattutto in mischie prolungate. Sono infatti privi di protezioni pesanti e indossano solo un cappello d'arme ("chapel de fer") e un giaco rinforzato.\n\nUNITA' AOR: disponibile nelle regioni savoiarde, saluzzesi, monferrine
{Clientes_descr_short}Dotati di giachi protettivi, spade e scudi, essi sono utili come guarnigione e possono formare un muro di scudi.

{Gaite}Gaite
{Gaite_descr}"Esso era difatti l'edificio più importante di cui Filippo disponeva in città dal momento che nel 1298 vi stazionavano otto clientes e due gaite, mentre soltanto tre clientes e una gatta presidiavano il «castrum porte Segusine."\n
Giuseppe Sergi, Storia di Torino\n\n
"Mommegliano, principal fortezza della Savoia nel 1263, non avea più che dieci uomini tra clienti e gaite, ossia vedette, l'ufficio delle quali era di speculare dall'alto delle torri il paese e dar segno delle novità che scorgevano, col corno di terra o di legno, di cui erano muniti. Il castello di Bard, chiave della Valle d'Aosta, avea otto clienti e quattro vedette; quindici tra clienti e vedette [aveva] la città di Torino nel secolo XIV. Ma ad ogni sospetto di guerra la guarnigione veniva raddoppiata ed anche quadruplicata."\n
Luigi Cibrario, Della economia politica del Medioevo\n\n
Le "gaite" (note anche come "guaite" o "gatte") sono corpi di guardia utilizzati per presidiare i castelli e, all'occorrenza, per formare un nucleo solido al centro dello schieramento in battaglia. Il nome di questa unità deriva dal termine di origine longobarda "waitha", che significa proprio "guardia", e che in seguito (vi sono attestati comunali piemontesi e umbri che lo riportano fino al XVI secolo) venne usato per indicare anche i quartieri e i settori in cui venivano divisi gli insediamenti e i contadi circostanti. Si tratta di fanti coscritti nel sistema feudale locale, dotati di cotte di maglia e di qualche arma di origine contadina, solitamente un falcione, con il quale fronteggiano ogni forma di fanteria nemica. Sono vulnerabili alla cavalleria.\n\nUNITA' AOR: disponibile nelle regioni savoiarde, saluzzesi, monferrine
{Gaite_descr_short}Fanteria feudale dotata di cotte di maglia e temibili falcioni.

{Gardes_Suisses}Gardes suisses
{Gardes_Suisses_descr}"Fu per primo Luigi XI di Francia e selezionare dei mercenari elvetici quali proprie guardie del corpo nel 1480 [...] La posizione degli svizzeri presso la corte di Francia si consolidò sistematicamente negli anni successivi, anche grazie alla definitiva rottura tra la Confederazione Elvetica ed il pericoloso duca di Borgogna, ed entro il 1496 la guardia era composta da 100 effettivi elvetici: i Cent Suisses.\n
Cronaca francese, XV secolo\n\n
"Con l'aprirsi del XVI secolo e l'aggravarsi delle relazioni tra i potentati europei causa le Guerre d'Italia, il Papa decise di imitare il sovrano francese [Luigi XI] e di circondarsi di un fidato numero di mercenari elvetici preposti alla protezione della sua "sacra persona". Già Sisto IV aveva concluso nel 1479 un accordo con la Confederazione che prevedeva la possibilità di reclutare mercenari elvetici. Papa Giulio II arruolò 150 svizzeri come proprie guardie nel 1526. Dopo la strenua fedeltà dimostra durante il Sacco di Roma (1527), la Guardia Svizzera Pontificia divenne una vera e propria istituzione del Papato."\n
Cronaca romana, XVI secolo\n\n
"Dopo il Re di Francia ed il Papa, fu il Duca di Savoia, Emanuele Filiberto, ad affidare la propria incolumità ad un corpo di guardie svizzere nel 1579. [...] Emanuele Filiberto, non avendo modo di utilizzare le migliaia di fanti che il trattato lo autorizzava ad arruolare, manifestò la sua amicizia verso i cantoni aumentando nel 1579 la sua guardia personale di una compagnia svizzera, su 3 ufficiali e 70 soldati. [...] Gli elvetici vennero poi confermati dal giovane duca Carlo Emanuele di Savoia quando succedette al padre l'anno successivo (1580). [...] Carlo Emanuele I istituì la Guardia Svizzera (o Cento Svizzeri della Guardia)."\n
Cronaca sabauda, XVI secolo\n\n
Guardie svizzere ("gardes suisses" in francese, "schweizergarde" in tedesco) è il nome dato ai mercenari svizzeri che hanno prestato servizio come guardie del corpo, guardie cerimoniali e guardie del palazzo presso le corti d'Europa sin dal tardo XV secolo. Sono tenute in grande stima sia per il valore militare che per la disciplina e la fedeltà nei confronti del signore cui giuravano obbedienza. Costoro rappresentano una fedele guardia personale, investita del compito di difendere il proprio signore sia in patria che durante le missioni di guerra. Ferocemente leali, sono guerrieri provenienti dai cantoni cattolici e francofoni della Confederazione elvetica; queste truppe scelte sono armate di alabarda e protetti da corazza di piastre. Rinomata in tutta Europa per la sua eccellenza, la guardia svizzera è adatta a proteggere le supreme figure politico-religiose come i Re di Francia, i Papi o i Duchi di Savoia.
{Gardes_Suisses_descr_short}Guardia elvetica scelta per la protezione del sovrano, sia in patria che sui campi di battaglia, armata di alabarda e corazza di piastre.

{Hallebardiers_Ordonnance}Hallebardiers de l'Ordonnance
{Hallebardiers_Ordonnance_descr}"[Al posto dei franchi arcieri (francs-archers), Luigi XI] mobilitò truppe appiedate dette alabardieri, armate di armi simili a quelle dei franchi arcieri e avevano, anziché archi, lunghi bastoni ferrati che i Fiamminghi chiamavano picche, o larghe asce come i fanti tedeschi."\n
Thomas Basin, Histoire de Luois XI\n
"[Luigi XI] arruolò in Normandia, al posto dei franchi arcieri (francs-archers), 4000 fanti alabardieri e in tutto il regno ne fece assoldare in proporzione, e benché restassero tranquillamente in casa propria, fece distribuire loro, come soldo ordinario, cinque franchi al mese."\n
Cronaca francese del XV secolo\n\n
Il sistema noto come "ordonnance" è il primo tentativo, effettuato da parte dei sovrani francesi della seconda metà del XV secolo e dei duchi di Savoia nella prima metà del XVI secolo, di dotarsi di un esercito professionale, abbandonando il tradizionale ricorso alla milizia cittadina, alla leva feudale e soprattutto all'inaffidabile pratica del mercenariato. Questi fanti sono ben protetti dalle corazze metalliche che indossano sotto i completi a sbuffo, e sono dotati di alabarde. Vengono impiegati a supporto delle altre truppe professionali, i picchieri e gli archibugieri.
{Hallebardiers_Ordonnance_descr_short}Alabardieri francesi professionali, dotati di leggere corazze di piastre e alabarde.

{Ecuyers_Savoyards}Écuyers Savoyards
{Ecuyers_Savoyards_descr}"Fin dal tempo di Amedeo VII (1383-1391), chiamato il Conte Rosso per il colore che egli prediligeva nel suo abbigliamento, i regnanti di Savoia si sono dotati di un corpo di scudieri a cavallo. Costoro, comandati da un capitano e con tre trombettieri, tutti savoiardi, espletano le funzioni militari degli addetti alla persona del Conte di Savoia, affiancando gli arcieri a cavallo e la cavalleria pesante. Arcieri e scudieri dipendono dapprima dal Maestro di Palazzo, poi dal Gran Scudiero. Il primo ordinamento regolare del complesso della Casa Ducale è contenuta nei "Decreta seu Statuta" del 1430 di Amedeo VIII, primo Duca di Savoia."\n
Documento sabaudo, XV secolo\n\n
Gli scudieri sabaudi ("Écuyers Savoyards" in francese), reclutati in tutto il Piemonte, sono composti da giovani provenienti dall'emergente borghesia cittadina o dai ranghi inferiori della nobiltà feudale in declino. Essi assolvono ai compiti tipici degli scudieri: assistono i cavalieri pesanti ("lancers") e i tiratori a cavallo, affiancandoli sul campo di battaglia, dove svolgono azioni di disturbo e schermaglia, e si occupano di imprigionare o dare il colpo di grazia ai feriti. In battaglia, gli scudieri sabaudi sfoggiano cappello d'arme ("chapel de fer"), giachi imbottiti, piccolo scudo rotondo e spada per la mischia. E' vietato loro combattere con la lancia, prerogativa dei veri milites.\n\nUNITA' AOR: disponibile nelle regioni savoiarde
{Ecuyers_Savoyards_descr_short}Scudieri sabaudi, dotati di giachi imbottiti, piccoli scudi rotondi e spada per la mischia.

{Argoulets_Savoyards}Argoulets Savoyards
{Argoulets_Savoyards_descr}"Fin dal tempo di Amedeo VII (1383-1391), chiamato il Conte Rosso per il colore che egli prediligeva nel suo abbigliamento, i regnanti di Savoia si sono dotati di un corpo speciale di arcieri a cavallo. Costoro, comandati da un capitano e con tre trombettieri, tutti savoiardi, hanno compiti di vigilanza all'interno e all'esterno del palazzo del Conte di Savoia; le funzioni militari degli addetti alla sua persona sono adempiute dagli Scudieri. Arcieri e scudieri dipendono dapprima dal Maestro di Palazzo, poi dal Gran Scudiero. Il primo ordinamento regolare del complesso della Casa ducale è contenuta nei "Decreta seu Statuta" del 1430 di Amedeo VIII, primo Duca di Savoia."\n
Documento sabaudo, XV secolo\n\n
Gli arcieri a cavallo sabaudi, detti anche arcoletti o arcoleti ("Argoulets Savoyards" in francese), reclutati in tutto il Piemonte, sono composti da giovani provenienti dall'emergente borghesia cittadina o dai ranghi inferiori della nobiltà feudale in declino. Essi assolvono ai compiti tipici dei tiratori a cavallo: assistono i cavalieri pesanti ("lancers") affiancandoli sul campo di battaglia, dove svolgono azioni di disturbo e schermaglia. In battaglia, gli arcoletti sabaudi sfoggiano bacinetto, cotte di maglia, arco semplice (più diffuso dell'arco lungo inglese e del riflesso piemontese di origine orientale) e spada per la mischia.\n\nUNITA' AOR: disponibile nelle regioni savoiarde
{Argoulets_Savoyards_descr_short}Arcieri savoiardi a cavallo, dotati di cotte di maglia, arco e spada per la mischia.

{Lancers_Savoyards}Lancers Savoyards
{Lancers_Savoyards_descr}"Senza compromettersi [...] il duca di Savoia mascherò il suo intervento giovandosi della tradizione dei nobili di Savoia di prender liberamente servizio sotto altri principi senza venir meno ai loro obblighi feudali. Come molti cavalieri savoiardi servivano sotto le insegne borgognone, a centinaia adesso, sotto la guida di Francois de la Palud, sire di Varambon, e di Louis Marechal, accorsero all'appello del principe d'Orange. La partecipazione di più che trecento lance sabaude alle operazioni [...] mossero il governatore del Delfinato, Raoul de Gaucourt, ad intervenire presso Amedeo VIII perchè riprendesse nettamente la sua posizione di neutrale. Ma il duca di Savoia [...] d'altra parte rispondeva che i suoi nobili avevano libertà di uscire dalla patria loro e di mettersi al servizio di chiunque li chiamasse per un antico diritto ch'egli non poteva togliere".\n
Archivio Lombardo\n\n
Scudieri e arcoletti sabaudi rappresentano le tipiche truppe montate reclutate nel territorio piemontese, ma la vera cavalleria feudale rimane quella proveniente dal ceto nobiliare dei milites. I lanceri sabaudi ("lancers savoyards" in francese) sono cavalieri pesanti avvezzi alla guerra, avendo combattuto nelle guerre tra Francesi e Borgognoni, ma piuttosto indisciplinati e poco inclini a obbedire ai dettami del Duca. Essi sfoggiano solide corazze di piastre e i tipici elmi chiusi alla savoiarda (con tanto di grotteschi visi disegnati), cavalcando su destrieri ben protetti da pesanti bardature che, sebbene limitino l'agilità di manovra, rendono davvero devastante le loro cariche.
{Lancers_Savoyards_descr_short}Lanceri savoiardi, dotati di armature pesanti, lancia e spada per la mischia.

{Chevau_Leger_Ordonnance}Chevau-léger de l'Ordonnance
{Chevau_Leger_Ordonnance_descr}"La lancia completa o guarnita [...] comprende almeno sei uomini e sei cavalli: l'uomo d'arme, i suoi due ausiliari, più due arcieri a cavallo che avevano a disposizione, in comune, un valletto o un servitore a cavallo."\n
Regola del reclutamento delle lance francesi, 1445\n\n
Il sistema noto come "ordonnance" è il primo tentativo, effettuato da parte dei sovrani francesi della seconda metà del XV secolo e dei duchi di Savoia nella prima metà del XVI secolo, di dotarsi di un esercito professionale, abbandonando il tradizionale ricorso alla milizia cittadina, alla leva feudale e soprattutto all'inaffidabile pratica del mercenariato. I cavalleggeri francesi ("chevau-léger") sono unità create ad imitazione degli omologhi guerrieri borgognoni: protetti da un armatura più leggera della corazza da "homo d'arme", presentano la caratteristica celata alla borgognona e una lancia pesante. Il cavallo è senza barda, l'impatto è di poco inferiore alla cavalleria pesante vera e propria; ma la rapidità di manovra è decisamente superiore. Dopo la carica, sfoderano le spade per il corpo a corpo. Entra in uso l'abitudine di rendere le armature nere piuttosto che polite per nascondere la minor qualità della rifinitura delle armature "da munitione" rispetto a quelle "da corazza".
{Chevau_Leger_Ordonnance_descr_short}Armate di lancia e spada ma dotate di armature più leggere, queste unità francesi professionali montano cavalli scoperti.

{Guard_Honneur}Guard d'Honneur de l'Ordonnance
{Guard_Honneur_descr}"La lancia completa o guarnita [...] comprende almeno sei uomini e sei cavalli: l'uomo d'arme, i suoi due ausiliari, più due arcieri a cavallo che avevano a disposizione, in comune, un valletto o un servitore a cavallo."\n
Regola del reclutamento delle lance francesi, 1445\n\n
Il sistema noto come "ordonnance" è il primo tentativo, effettuato da parte dei sovrani francesi della seconda metà del XV secolo e dei duchi di Savoia nella prima metà del XVI secolo, di dotarsi di un esercito professionale, abbandonando il tradizionale ricorso alla milizia cittadina, alla leva feudale e soprattutto all'inaffidabile pratica del mercenariato. La Guardia d'Onore è un'unità professionale, introdotta dalla riforma di Emanuele Filiberto nella prima metà del '500. Costituita da una compagnia di arcieri a cavallo, la Guardia è formata da gentiluomini savoiardi di 50 uomini, oltre il capitano, il luogotenente, il furiere, la trombetta ed il maniscalco. Sono cavalieri armati di spada a mezza costa detta "alla bolognese", borgognona, corazzina di piaste, bracciali e guanti di ferro. Sono perfetti per affiancare i gendarmi sul campo di battaglia, espletando azioni di supporto e schermaglia dalla distanza.
{Guard_Honneur_descr_short}Armati di arco, spada e dotati di armature leggere, questi arcieri a cavallo sabaudi sono truppe professionali mobili e letali.

{Gendarmes_Ordonnance}Géndarmes de l'Ordonnance
{Gendarmes_Ordonnance_descr}"Ogni lancia deve essere composta da tre uomini, tutti a cavallo, fra i quali l'uomo d'arme propriamente detto, un combattente ausiliario detto coutillier e un paggio. [...] L'uomo d'arme dovrà avere un'armatura completa, con celata a baviera o barbuta, una gorgiera, uno stocco lungo, rigido e leggero, un coltello tagliente appeso al lato sinistro della sella e una mazza al lato destro, un cavallo munito di frontale e di barda in grado di correre e di rompere la lancia. [...] L'uomo d'arme è autorizzato a procurarsi un quarto cavallo per il trasporto dei bagagli."\n
Norma del regolamento militare di Carlo il Temerario\n\n
Il sistema noto come "ordonnance" è il primo tentativo, effettuato da parte dei sovrani francesi della seconda metà del XV secolo e dei duchi di Savoia nella prima metà del XVI secolo, di dotarsi di un esercito professionale, abbandonando il tradizionale ricorso alla milizia cittadina, alla leva feudale e soprattutto all'inaffidabile pratica del mercenariato. Le compagnie di "gendarmi" furono tra le prime forme di unità professionali, introdotte in Francia da Carlo VII nel 1445. Un'unità di gendarmi è costituita da un centinaio di lance; ogni lancia è composta da un uomo d'arme, ossia il gendarme propriamente detto, affiancato da 2-3 arcieri a cavallo, 1 scudiero (ecuyer) e 1-2 valletti (coustillier). I gendarmi indossano tuniche decorate con livree sopra le corazze a piastre complete. Dotati di lancia, spada e corazza parziale in piastre, costoro cavalcano destrieri scoperti e risultano molto più agili e veloci dei "lancérs" feudali tardo-medievali, i quali portavano armature complete e cavalli pesantemente corazzati.
{Gendarmes_Ordonnance_descr_short}Superbi cavalleri pesanti professionali, ben corazzati come i loro cavalli, armati di lancia e spada per la mischia.

{Archers_Valdoten}Archers Valdotèn
{Archers_Valdoten_descr}"Nelle storie del 1201 trovasi menzione dei balestrieri di Brescia; in quelle del 1206 della compagnia d'arco di Aosta; nel 1213 degli arcieri Mantovani; nel 1225 dei balestrieri di Venezia. [...] Era tanto curata in Piemonte l' istruzione nell'uso dell'arco, per avere buoni arcieri nel popolo, che nel 1206 Tomaso I di Savoia istituì ad Aosta una Compagnia dell'arco, riconfermata nel 1258 da Tomaso II: è questa la più antica."\n
Cronaca Sabauda\n\n
Tommaso I di Savoia, settimo discendente diretto del Conte Umberto Biancamano, nel 1191 (in giovanissima età) accordò alla Città di Aosta la Carta delle franchigie che pose fine ad un pesante periodo di turbolenze, costituendo il fondamento dell’autonomismo valdostano. Allo scopo di mettere in grado gli abitanti di difendersi da eventuali invasori, istituì la prima scuola d’armi nella quale primeggiava il tiro con l'arco. Nel corso del '300 le compagnie mercenarie inglesi diffondono in Italia settentrionale l'uso dell'arco lungo, ma per tutto il XV secolo nella contea (poi ducato) savoiarda rimane predominante l'arco riflesso piemontese. Gli arcieri valdostani ("archers valdotèn" in francese) sono esperti in imboscate e possono nascondersi facilmente nella vegetazione montana; per potersi muovere rapidamente non indossano elmi nè protezioni pesanti. L'accessorio più diffuso, ma non sempre indispensabile, è la faretra per trasportare le frecce: anche in questo caso esistono versioni diverse a secondo dell’utilizzo. Spesso di forma cilindrica, è posizionata sulla schiena o legata alla cintura (sul fianco destro per arcieri destri, ma gli arcieri piemontesi usano portarla sulla sinistra, utilizzando un sistema particolare per prendere la freccia e portarla all’incocco).\n\nUNITA' AOR: disponibile nelle regioni savoiarde
{Archers_Valdoten_descr_short}Arcieri provenienti dalla valle d'Aosta, leggeri, rapidi e capaci di tendere mortali imboscate.

{Arbalestriers_Acaja}Arbalestriers d'Acaja
{Arbalestriers_Acaja_descr}"Nei tempi passati la difesa dei territori Pinerolesi, all'ora appartenenti ai Principi d'Acaia, era affidata all'abilità e al coraggio dei Balestrieri di Roccapiatta, i quali avevano il compito di scortarli e proteggerli durante i loro spostamenti. [...] Affinché i Balestrieri fossero ben padroni delle loro armi, lo Statuto scritto nel 1388, stabiliva una serie di regole sulla consegna delle balestre, sull'uso e sugli allenamenti che avevano il loro culmine con la manifestazione di tiro di San Lorenzo."\n
Cronaca sabauda, XV secolo\n\n
Costoro sono balestrieri provenienti dalle regioni interne del Piemonte, un tempo possedute dalla casata dei principi d'Acaja, inglobate nei possedimenti savoiardi verso la fine del XIV secolo. Ora prestano servizio come milizia per i signori locali piemontesi, dotati di elmetti, cotte di maglia, balestre e spade per la mischia.\n\nUNITA' AOR: disponibile nelle regioni savoiarde
{Arbalestriers_Acaja_short}Balestrieri delle regioni d'Acaja, dotati di elmetti, cotte di maglia e spade per la mischia.

{Gens_de_Trait}Gens de trait
{Gens_de_Trait_descr}"La città di Saint-Valery in Francia aveva nel 1379 un capitano e nove scudieri di guarnigione; alla guardia del castello, del palazzo e del ponte di Rouen bastavano nel 1454 quindici uomini d'arme e trenta [uomini] de trait [tiratori]."\n
Luigi Cibrario, Della economia politica del Medioevo\n\n
Con il termine "gens de trait" si indicano genericamente i tiratori provenienti dalle regioni francofone del Delfinato, della Provenza, della Savoia-Piemonte e della Svizzera. Fino alla seconda metà del XV secolo essi sono in gran parte arcieri e balestrieri, ma verso la fine del secolo si fa sempre maggiore il numero di artiglieri, dotati di rudimentali scopetti o spingarde. Selezionati tra i facoltosi membri della borghesia cittadina, costoro formano una guardia stabile e riescono a permettersi un'armatura di piastre: per questo eccellono anche nella mischia, dove sfoderano le spade.
{Gens_de_Trait_descr_short}Artiglieri francofoni armati di scopetto, spada e dotati di armature di piastre.

{Enfants_Perdus_Ordonnance}Enfants Perdus de l'Ordonnance
{Enfants_Perdus_Ordonnance_descr}"Gli archibugieri erano frequentemente impiegati come schermagliatori, come enfants perdus (ragazzi perduti), ed erano comandati da un sottotenente con la sua insegna."\n
Cronaca sabauda di fine XV secolo\n\n
"Per proteggere l'artiglieria e per sgombrare il cammino di marcia essi [i Francesi] avevano degli archibugieri che agivano da schermagliatori, ed erano chiamati enfants perdus (ragazzi perduti)."\n
Cronaca sabauda del XVI secolo\n\n
"Le unità di fanteria avrebbero anche fatto uscire uomini detti enfants perdus (ragazzi perduti) per schermagliare con le truppe nemiche."\n
Cronaca sabauda del XVI secolo\n\n
Il sistema noto come "ordonnance" è il primo tentativo, effettuato da parte dei sovrani francesi della seconda metà del XV secolo e dei duchi di Savoia nella prima metà del XVI secolo, di dotarsi di un esercito professionale, abbandonando il tradizionale ricorso alla milizia cittadina, alla leva feudale e soprattutto all'inaffidabile pratica del mercenariato. Questi soldati professionali francofoni sono dotati di archibugio, corazza leggera (che indossano sotto il completo a sbuffo) e spada per la mischia. Usato a distanza ravvicinata, l'archibugio è piuttosto preciso e raramente esplode uccidendo chi lo usa; questo primo tipo di arma da fuoco è in grado di sparare salve letali che penetrano gran parte delle armature. Il fragore e il fumo prodotti sono così spaventosi da mettere in fuga molti degli avversari. Il vero rischio per gli artiglieri risiede nelle loro pericolose tattiche di schermaglia, che li costringe ad uscire dai ranghi e a portarsi in prima fila: non a caso questi giovani tiratori sono definiti "enfants perdus", ossia "ragazzi perduti".
{Enfants_Perdus_Ordonnance_descr_short}Giovani e avventati artiglieri francofoni, dotati di archibugio, spada e protetti da una corazzina sotto le vesti.



MARCHESATO DI MONFERRATO
------------------------

Milizia cittadina:
1- NO - village (villaggio)
2- Miliciens (lancia corta) AOR town (borgo)
3- Brigands (lancia lunga) AOR large_town (cittadina)
4- Piquiers (picca) PEN city (città)
5- NO - large_city (metropoli)
richiede gilda:
6- NO - huge_city (megalopoli)

Fanteria feudale:
1- NO - village (forte)
2- Clientes (spada) AOR town (roccaforte)
3- Gaite (spiedi) AOR large_town (castello)
4- Prima Cernea Servientum (alabarda) PEN city (fortezza)
5- NO - large_city (cittadella)

Cavalleria:
1- NO - village (villaggio o forte)
2- Chevaucies (lancia) AOR town (borgo o roccaforte)
3- Arcolets (arco) AOR large_town (cittadina o castello)
4- Gentiles (lancia) PEN city (fortezza)
5- NO - large_city (cittadella)
5- NO - large_city (cittadella)
5- NO - large_city (cittadella)

Tiratori:
1- NO - village (villaggio o forte)
2- Jaculatores (giavellotto) AOR town (borgo o roccaforte)
3- Balistari de Ciuvas (balestra) AOR large_town (cittadina o castello)
4- Gens de Trait (pistola) PEN city (città)
5- NO - large_city (metropoli)

Marinai:
1- NO - large_city (metropoli)
2- NO - huge_city (megalopoli)

{Miliciens}Miliciens
{Miliciens_descr}"Le mosse del marchese non erano sfuggite però allo spionaggio sabaudo: il principe, assistito da Pierre Marchand, appena gli giungono i primi avvertimenti circa le intenzioni del Paleologo, raduna truppe, chiama a se il maresciallo di Saluzzo e prepara la riunione di tutte le milizie del Piemonte."\n
Archivio Lombardo, XV secolo\n\n
"[Vi è] un pericolo consistente nel dare al popolo minuto più autorità di quanta gliene competa [...] Non vi è più gran follia in un principe, oso dire, che voglia tenere la sua signoria saldamente in pugno e in pace, che quella di dar licenza al popolo minuto di armarsi."\n
Christine de Pizan\n\n
In caso di emergenza, i signori francofoni del Delfinato, della Provenza e del Piemonte possono ordinare la formazione di una truppa costituita da miliziani ("miliciens") dei borghi, non molto esperti di guerra ma utili per presidiare posizioni strategiche o per mantenere il controllo dell'ordine pubblico. Il loro tipico equipaggiamento prevede cappello d'arme ("chapel de fer"), pancera o brigantina a protezione del busto e lancia leggera, lunga circa due metri, la quale può essere usata in mischia contro altri fanti oppure in formazione serrata contro la carica della cavalleria leggera nemica; non resisterebbero invece contro la cavalleria pesante. Provvedono da soli al proprio sostentamento quando sono in un insediamento.\n\nUNITA' AOR: disponibile nelle regioni savoiarde, saluzzesi, monferrine, provenzali, francesi.
{Miliciens_descr_short}Lanceri miliziani francofoni, dotati di cappello d'arme e pancera.

{Brigands}Brigands
{Brigands_descr}"Nei documenti sabaudi il termine brigandus comincia ad alternare con cliens (servitore), che aveva indicato sino allora in modo esclusivo il fante reclutato nelle castellarne."\n
Documento sabaudo del XIV secolo\n\n
"Appena fu nota la marcia del marchese su Asti, immediatamente partirono a quella volta trecento briganti [...] prima avanguardia [sabauda]."\n
Archivio Lombardo, XV secolo\n\n
Quando i "miliciens" dei borghi si mostrano inadatti a causa della scarsa esperienza e dell'equipaggiamento sommario, i signori delle regioni francofone ricorrono alla più preparata milizia dei briganti ("brigands"), termine col quale si indicano uomini di cattiva reputazione, riuniti in bande, dediti alle scaramucce e al sacco. Sono dotati di cappello d'arme ("chapel de fer"), cotta di maglia e lancia lunga almeno 3 metri, che li rende adatti a sostenere l'impatto della cavalleria, anche in virtù della capacità di disporsi in difesa ad anello. Ciononostante non possono contrastare a lungo le devastanti cariche della cavalleria pesante nemica.\n\nUNITA' AOR: disponibile nelle regioni savoiarde, saluzzesi, monferrine.
{Brigands_descr_short}Lanceri miliziani francofoni, dotati di cappello d'arme e cotta di maglia, in grado di formare la difesa ad anello.

{Piquiers}Piquiers
{Piquiers_descr}"Sia designato un uomo di buona autorità [...] che recluti con costrizione e autorità fino a duemila picchieri per rinfrescare gli effettivi dell'armata ducale [...] questi picchieri dovranno essere fra i più esperti nella guerra che possano trovarsi e che abbiano l'età e la corporatura atte a reggere e a sopportare le fatiche, le discipline e le opere richieste e necessarie in guerra. Essi riceveranno cinque franchi per equipaggiarsi di giachi e usberghi con maniche e con il braccio destro ricoperto di maglia di ferro a piccole scaglie [sul braccio sinistro porteranno uno scudo]."\n
Ordine del cancelliere borgognone Hugonet, 1472\n\n
Il picchiere è un punto fermo delle guerre tardomedievali. Questi picchieri francofoni ("piquiers"), provvisti di cotte pesanti e di solide corazze a protezione del busto, sono dotati di ragionevole addestramento e sono in grado di tenere egregiamente una posizione difensiva. La corazza li protegge dai tiratori, rendendoli praticamente invulnerabili; la loro marcia può essere bloccata solo mediante la carica di una cavalleria d'elite, ma anche questo espediente potrebbe risultare inutile... La sola speranza per i nemici è disporre di una schiera di picche altrettanto temeraria.
{Piquiers_descr_short}Picchieri francofoni, dotati di corazze, in grado di contrastare con successo quasi ogni tipo di cavalleria.

{Clientes}Clientes
{Clientes_descr}"Nei documenti sabaudi il termine brigandus comincia ad alternare con cliens (servitore), che aveva indicato sino allora in modo esclusivo il fante reclutato nelle castellarne."\n
Documento del XIV secolo\n\n
"I clienti erano armati di un giaco, o diploide, d'uno scudo, d'una cervelliera ossia cuffia di ferro, e di spada."\n
Luigi Cibrario, Della economia polidica del Medioevo\n\n
"Esso era difatti l'edificio più importante di cui Filippo disponeva in città dal momento che nel 1298 vi stazionavano otto clientes e due gaite, mentre soltanto tre clientes e una gatta presidiavano il «castrum porte Segusine"\n
Giuseppe Sergi, Storia di Torino\n\n
Nei documenti savoiardi del XIV e XV secolo si indicano come "clientes" (in seguito frequentemente tradotti in idioma italico come "censuari") quegli uomini che, nel sistema feudale tardo-medievale, si trovano in una condizione media tra i servi della gleba e gli uomini liberi. In guerra, costoro erano tenuti all'adempimento dei doveri militari e rispondevano alla chiamata dei signori locali armati di spada e scudo. Una guarnigione di questo tipo conta guerrieri poco esperti ma può presidiare senza problemi una roccaforte; in battaglia campale si rivelano utili in combinazione con lanceri e tiratori, proteggendoli con il loro muro di scudi, ma non si dovrebbe fare troppo affidamento su di loro, soprattutto in mischie prolungate. Sono infatti privi di protezioni pesanti e indossano solo un cappello d'arme ("chapel de fer") e un giaco rinforzato.\n\nUNITA' AOR: disponibile nelle regioni savoiarde, saluzzesi, monferrine
{Clientes_descr_short}Dotati di giachi protettivi, spade e scudi, essi sono utili come guarnigione e possono formare un muro di scudi.

{Gaite}Gaite
{Gaite_descr}"Esso era difatti l'edificio più importante di cui Filippo disponeva in città dal momento che nel 1298 vi stazionavano otto clientes e due gaite, mentre soltanto tre clientes e una gatta presidiavano il «castrum porte Segusine."\n
Giuseppe Sergi, Storia di Torino\n\n
"Mommegliano, principal fortezza della Savoia nel 1263, non avea più che dieci uomini tra clienti e gaite, ossia vedette, l'ufficio delle quali era di speculare dall'alto delle torri il paese e dar segno delle novità che scorgevano, col corno di terra o di legno, di cui erano muniti. Il castello di Bard, chiave della Valle d'Aosta, avea otto clienti e quattro vedette; quindici tra clienti e vedette [aveva] la città di Torino nel secolo XIV. Ma ad ogni sospetto di guerra la guarnigione veniva raddoppiata ed anche quadruplicata."\n
Luigi Cibrario, Della economia politica del Medioevo\n\n
Le "gaite" (note anche come "guaite" o "gatte") sono corpi di guardia utilizzati per presidiare i castelli e, all'occorrenza, per formare un nucleo solido al centro dello schieramento in battaglia. Il nome di questa unità deriva dal termine di origine longobarda "waitha", che significa proprio "guardia", e che in seguito (vi sono attestati comunali piemontesi e umbri che lo riportano fino al XVI secolo) venne usato per indicare anche i quartieri e i settori in cui venivano divisi gli insediamenti e i contadi circostanti. Si tratta di fanti coscritti nel sistema feudale locale, dotati di cotte di maglia e di qualche arma di origine contadina, solitamente un falcione, con il quale fronteggiano ogni forma di fanteria nemica. Sono vulnerabili alla cavalleria.\n\nUNITA' AOR: disponibile nelle regioni savoiarde, saluzzesi, monferrine
{Gaite_descr_short}Fanteria feudale dotata di cotte di maglia e temibili falcioni.

{Prima_Cernea_Servientum}Prima Cernea Servientum
{Prima_Cernea_Servientum_descr}"Teodoro, marchese di Monferrato e figlio dell'imperatore bizantino, prende provvedimenti contro quelle comunità che non hanno inviato un adeguato contingente di fanti (cernea servientum o prima cernea) in Pontestura."\n
Archivio di Stato di Torino\n\n
Al comando diretto del marchese del Monferrato vi è un'unità chiamata "Maior Cernea Servientum" oppure "Prima cernea Servientum", che è paragonabile ai "Serviens" francesi o ai "Cliens" Sabaudi. Si tratta della "prima scelta" della leva feudale, i migliori alabardieri a disposizione del marchese, composta dai più esperti guerrieri scelti tra tutti i vassalli nel marchesato. Dimostrano sul campo la lealtà nei confronti del proprio signore, combattendo con corazze, alabarda e scudo.
{Prima_Cernea_Servientum_descr_short}Fanteria pesante costituita da alabardieri corazzati, reclutati su ordine del marchese del Monferrato.

{Chevaucies}Chevaucies
{Chevaucies_descr}"Uomini nobili e ben guarniti a spese del loro comune."\n
Cronaca monferrina, XV secolo\n\n
L'organizzazione degli eserciti del Saluzzo e del Monferrato si differenzia tra il rapporto di vassallaggio dovuto al marchese da parte delle feudalità, a quello di certe comunità urbane libere che invece faranno capo al Senato. Il supremo magistrato senatoriale può chiamare a raccolta le milizie urbane a cavallo, le "chevaucies", che costituiscono unità di cavalleria leggera, supporto ideale per i "gentiles", ossia i milites della nobiltà feudale. "Chevaucies", ossia cavalcate (dette anche "equitationes"), è un termine usato per indicare sia le spedizioni in territorio nemico, sia coloro che le effettuano (quasi sempre cavalieri). Una cavalcata era una sorta di razzia che però devastava regioni molto estese e durava svariati mesi (se non anni), somigliando a una vera campagna estera. Questi cavalieri, "uomini nobili e ben guarniti a spese del loro comune", esponenti della rampante e ricca borghesia, sono dotati di cappello d'arme ("chapel de fer"), corazze di cuoio rinforzato o brigantine, lancia, scudo ovale e spada per la mischia.\n\nUNITA' AOR: disponibile nelle regioni saluzzesi, monferrine
{Chevaucies_descr_short}Cavalleria costituita da milizie urbane, con protezioni leggere, lancia, spada e scudo ovale.

{Arcoleti}Arcoleti
{Arcoleti_descr}
E' attestata, nei marchesati di Saluzzo e del Monferrato, la presenza di "arcoleti" (l'equivalente dei francesi "argoulets"), "equorum arcatores" o "archatoribus de caballo" che, nel corso del tempo, verranno sostituiti dai balestrieri montati e (a partire dal '500) da cavalieri armati di pistole o archibugi. Gli arcieri a cavallo sono un'unità tipica piemontese, di chiara ispirazione francese; si tratta di cavalleggeri abili nelle schermaglie e negli inseguimenti, idonei ad affiancare truppe appiedate e a supportare la gendarmeria (cavalleria pesante). Sono dotati di elmetto, cotta di maglia, guanti di ferro. Poco adatti alle mischie, dove cercano di destreggiarsi con la spada.\n\nUNITA' AOR: disponibile nelle regioni saluzzesi, monferrine
{Arcoleti_descr_short}Cavalleria leggera piemontese costituita da arcieri montati, abili nelle schermaglie e negli inseguimenti.

{Gentiles}Gentiles
{Gentiles_descr}"Così furono comandati [...] tutti i baroni dai quali il re doveva essere o pensava di dover essere servito [...] E per tutti era stabilito il giorno e il luogo dove ognuno doveva farsi trovare e passare in rassegna; poiché il re voleva combattere [...] Così venivano e affluivano uomini d'arme da tutte le parti, per servire il re di Francia e il reame, alcuni perché obbligati a ciò per aver prestato omaggio e gli altri per guadagnare i loro soldi e denari."\n
Jean Froissart, Chroniques\n\n
I gentiluomini franco-piemontesi (detti "gentilhommes" e "giantilomi", oppure più semplicemente "gentiles") sono rinomati come grandi cavalieri. Si tratta di baroni che debbono al proprio sovrano il servizio feudale e, anzichè sottrarsi ad esso pagando una certa somma (come sempre più frequentemente fanno gli aristocratici nel XV secolo), combattono con l'entusiasmo dei cavalieri di un tempo. Purtroppo la disciplina non è il loro forte e sul campo non di rado caricano sponteneamente ignorando gli ordini del comandante generale. Montati su destrieri dalla carica devastante, coperti da pesanti bardaggi, il loro costoso equipaggiamento prevede un elmo chiuso, una corazza di piastre e una lancia pesante, mentre la spada di acciaio e lo "scudo francese" fanno di loro uno scomodo avversario anche nelle mischie.\n\nUNITA' AOR: disponibile nelle regioni francesi
{Gentiles_descr_short}Cavalieri pesanti franco-piemontesi su destrieri bardati, dotati di elmo, corazza, lancia, spada e scudo.

{Jaculatores}Jaculatores
{Jaculatores_descr}"Usavasi ancora [in Piemonte nel XV secolo] lanciar a mano giavellotti e mezze picche."\n
Giovanni Antonio Luigi Cibrario, Della economia politica del Medioevo\n\n
A differenza della penisola iberica, il giavellotto come arma non si è mai diffuso sul suolo italico in età medievale. Solamente in alcune remote regioni del Piemonte, specialmente nelle langhe del Monferrato e nelle montagne del Saluzzese, si riportano leve di stampo feudale in cui i coscritti venivano dotati di armature leggere (giachi in cuoio che palesano l'origine pastorale dei guerrieri) e "lance da tiro" ovvero giavellotti. L'urto violento del giavellotto, scagliato dalla distanza da abili schermagliatori, è in grado di perforare anche le moderne armature di piastre. Si tratta comunque di un'arma ormai superata dalle balestre e dalle prime armi da fuoco leggere.\n\nUNITA' AOR: disponibile nelle regioni saluzzesi, monferrine
{Jaculatores_descr_short}Schermagliatori piemontesi, pastori armati di giavellotti e dotati di giachi di cuoio.

{Balistari_Chivassesi}Balistari de Ciuvas
{Balistari_Chivassesi_descr}"I difensori [Chivassesi] erano uomini nobilissimi, magnanimi, bellicosi, di somma audacia e di grande valore [...] combattevano i loro nemici con forza sferrando durissimi colpi con mangani e petriere, lance, spade, pietre e altre macchine. [...] I balestrieri erano agguerritissimi più di quanto di solito si usi e più di quanto si sia mai sentito nè si possa ricordare. [...] Gli attaccanti [Piacentini], oltre modo spaventati, specialmente dai gravissimi lanci di grandi pietre e dai colpi dei ferocissimi balestrieri, temono l'audacia e il valore dei difensori."\n
Giovanni Codagnello, Annales Placentini\n\n
I balestrieri di Chivasso sono considerati tra i migliori nell'area monferrina-saluzzese e la loro bravura è stata celebrata in molte cronache. Si tratta di fanti provenienti da Chivasso e dal contado circostante, muniti di balestra e ben difesi da cotte di maglia; possono decimare dalla distanza le schiere nemiche prima di buttarsi nella mischia armati di spada.\n\nUNITA' AOR: disponibile nelle regioni saluzzesi, monferrine
{Balistari_Chivassesi_descr_short}Abili balestrieri piemontesi, dotati di cotte di maglia e spada per la mischia.

{Gens_de_Trait}Gens de trait
{Gens_de_Trait_descr}"La città di Saint-Valery in Francia aveva nel 1379 un capitano e nove scudieri di guarnigione; alla guardia del castello, del palazzo e del ponte di Rouen bastavano nel 1454 quindici uomini d'arme e trenta [uomini] de trait [tiratori]."\n
Luigi Cibrario, Della economia politica del Medioevo\n\n
Con il termine "gens de trait" si indicano genericamente i tiratori provenienti dalle regioni francofone del Delfinato, della Provenza, della Savoia-Piemonte e della Svizzera. Fino alla seconda metà del XV secolo essi sono in gran parte arcieri e balestrieri, ma verso la fine del secolo si fa sempre maggiore il numero di artiglieri, dotati di rudimentali scopetti o spingarde. Selezionati tra i facoltosi membri della borghesia cittadina, costoro formano una guardia stabile e riescono a permettersi un'armatura di piastre: per questo eccellono anche nella mischia, dove sfoderano le spade.
{Gens_de_Trait_descr_short}Artiglieri francofoni armati di scopetto, spada e dotati di armature di piastre.

[Modificato da The Housekeeper 14/05/2012 14:06]
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