>>> HOTSEAT MACHIAVELLICA 2009 su Spicciolati d'Italia 8.1 <<<

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mandrake(83)
00mercoledì 7 ottobre 2009 17:08
Turno Siciliano:
www.filefront.com/14674889/Sicilia-T16.sav
Stasera farò gli annunci diplomatici
davide283
00mercoledì 7 ottobre 2009 19:51
turno genovese
rapidshare.com/files/289929541/GENOVA.sav.html

annuncio inoltre di aver indetto la crociata contro tunisi, come volere del papa, rispettando la sua decisione (ne ho approfittato, visto che ho il max stellette [SM=g27964] ) e muovendo contro il sultano conquistando i suoi avamposti in calabria nei pressi di reggio, totalmente sguarniti
mandrake(83)
00giovedì 8 ottobre 2009 01:20
Era una fredda mattinata dell'inverno del 1446,e tutta la città di Napoli era in lutto,per il meschino assassinio di Atenulfo Chiaromonte l'eroe Croato,che da solo con un piccolo drappello di uomini era riuscito a liberare quasi tutta la Croatia dal giogo Veneziano.
Partendo dai domini dell'ex vassallo Tarantino,da solo era riuscito a sconfiggere più volte i Veneziani e a battere il traditore Tarantino,quando scoperto in una selva nei pressi di Maribor,è stato brutalmente avvelenato e le truppe oramai senza la sua guida carismatica si sono disciolte davanti ad un'armata Veneziana,rifugiandosi in un forte all'interno del feudo Pontificio di Zagabria.
Per le vie,le donne di Napoli erano tutte vestite di nero e seguivano in processione i loro mariti in direzione del Duomo,persino il Re dietro un'area altera e maestosa nascondeva un pizzico di commozione,per colui che sognava la creazione di uno stato Croato,vassallo del Regno di Napoli.
Improvvisamente,mentre il vescovo benediceva le spoglie di Atenulfo,vengono spalancate le porte della chiesa da un messaggero,che oramai stremato dal lungo viaggio,cede una importantissima missiva per il Re.
Renato d'Angiò,visibilmente seccato per l'interruzione,srotola la pergamena e dopo una prima occhiata accenna un sorriso e ordina al valletto di corte di leggere ai presenti il contenuto del messaggio,il quale recitava:

Magnifico Re Renato I d’Angiò
Le comunichiamo che le ultime città Croate in mano ai Veneziani,sono cadute sotto i colpi delle vostre armate.Le armate provenienti dal suolo Italico sono tutte sbarcate senza resistenza ed una di queste è riuscita dopo un flebile tentativo di resistenza ad espugnare la città fortificata di Veglia,e pure Cherso è capitolata.Karlovac ,si è arresa senza resistenza ad uno sparuto gruppo di nostri lancieri e arcieri,mandati in missione dal nobile Atenulfo di Chiaromonte prima di morire.Solo la città di Sisak è sotto assedio da poche unità Veneziane,ma grazie all’arrivo dei rinforzi dei nostri valorosi alleati Ragusini,contiamo che entro la fine dell’anno sarà rotto l’assedio.
In loco rimane solo il doge Pasquale il Tiranno,che codardamente si rifugia nei boschi e il gruppo di briganti Veneziani capitanati da Barbus savelli che fino ad ora si è limitata a saccheggiare città sguarnite e fuggire al solo nome di Atenulfo.
Nonostane le nostre truppe puntano sul Veneto e sull’Austria,non ci giungono richieste di tregua dal nostro boccheggiante nemico,il quale è oramai orfano pure della sua una volta splendente capitale.
Continueremo a conquistare per la vostra gloria e per la grandezza del nostro Regno.
In fede e obbedienza,Guidantonio Pierleoni,comandante generale di sua maestà Re Renato I d’Angiò

Una volta che il valletto ha smesso di leggere,tutta la popolazione di Napoli esultava e ballava nonostante si trovassero sul suolo consacrato del Duomo e nonostante il Re assieme al Vescovo cercassero di riportare l’ordine e il silenzio che si addice ad un luogo così sacro.
Ristabilito il silenzio,il Re si alza e dopo aver ringraziato l'anima del defunto,ed aver rimpianto che purtroppo Atenulfo non è vissuto tanto a lungo per poter vedere le basi della nascita di un regno Croato,promette che si combatterà fino alla sconfitta del nemico veneto e che finita la guerra il regno sarà ancora più florido e prosperoso.
Al termine del suo discorso il Re fu accompagnato da ovazioni e canti fino al suo palazzo,dove senza perdere tempo convoca il consiglio di guerra e progetta la invasione delle Venetie.
Così una giornata che era albeggiata con il profumo dei crisantemi è finita con petali i petali di rose che ricoprivano quasi tutte le sue affollate e vive strade.

Daniele Poggialini
00giovedì 8 ottobre 2009 16:25
bellissima narrazione!
davide283
00giovedì 8 ottobre 2009 16:33
Re:
Daniele Poggialini, 08/10/2009 16.25:

bellissima narrazione!




quoto daniele, grande renato!! [SM=g27960]
)Fabio85(
00giovedì 8 ottobre 2009 19:21
turno spedito a scan..ora vado a giocare il vecchio mondo
scan620
00venerdì 9 ottobre 2009 20:59
Daniele Poggialini
00sabato 10 ottobre 2009 19:16
grandi novità si stanno verificando nella gloriosa repubblica senese... dopo essere riuscita nell'impresa di scacciare ferrara dalla toscana la repubblica non si ferma... il volere di dio è la conquista dei territori nemici ed il moderatore senese si attiene all'ispirazione divina. Nell'aprile dello stesso anno della disfatta ferrarese 2 grandi generali senesi attraversano gli appennini e la sorte li arride: le città ferraresi di Bologna e Modena sono mal difese e l'esercito senese ne approfitta: dopo aver reclutato alcuni dei migliori mercenari della zona si avventurano nell'assedio di Bologna e Modena. Forti di potentissimi cannoni l'esercito repubblicano sbaraglia l'esercito nemico che senza una vera guida era debole e vigliacco tanto che la cavalleria senese ha dovuto inseguire per miglia i codardi sconfitti. Così Bologna cadde. A modena la situazione è diversa ma non il risultato: forti degli eserciti mercenari i senesi sbaragliano l'esercito, che dopo una strenua resistenza si arrende ai vincitori e consegna le insigne nemiche, prontamente bruciate davnati alla popolazione inebetita. Un ultima città si presenta sguarnita e siena non si fa pregare. Raggruppati glu ultimi soldati con energie sufficienti siena assedia anche la fortezza di reggio e cade anchìessa in un bagno di sangue. I vessilli senesi sventolano quasi ovunque, sulle strade si sente il grido di viva la repubblica. Anzi a dover essere precisi ora si inneggia al granducato in quanto anche l'ultima fortezza in toscana non assoggettata, lucca era caduta in mani senesi. Il granducato di Toscana è nato, la capitale postata a firenze. Gli odiati vicini fiorentini sono stati comunque vendicati, la toscana è riunita. Inoltre anche un pezzo di sardegna, la città di terranova passa ai senesi. Il nome del moderatore Pandolfo Petrucci è sulla bocca di tutti.
viva il moderatore
viva il granducato
viva siena
rapidshare.com/files/291214266/ragusa_t16.sav.html
davide283
00sabato 10 ottobre 2009 22:36
a questo punto si puo' anche rinominare il nome della fazione di daniele, credo che nelle hotseat si possa fare, l'abbiamo fatta in quella del bellum, masa dovresti rivolgerti a demostene [SM=g27960]
cristiano87.
00sabato 10 ottobre 2009 22:46
Re:
davide283, 10/10/2009 22.36:

a questo punto si puo' anche rinominare il nome della fazione di daniele, credo che nelle hotseat si possa fare, l'abbiamo fatta in quella del bellum, masa dovresti rivolgerti a demostene [SM=g27960]




In vecchio mondo si può fare manualmente dal pannello diplomazia si cancella il nome della fazione e se ne mette un'altro a scelta poi non so se per spicciolati sia uguale ma suppongo di sì.....
The Housekeeper
00domenica 11 ottobre 2009 09:54
Re: Re:
cristiano87., 10/10/2009 22.46:




In vecchio mondo si può fare manualmente dal pannello diplomazia si cancella il nome della fazione e se ne mette un'altro a scelta poi non so se per spicciolati sia uguale ma suppongo di sì.....




DAVVERO??? [SM=g1546280]
Cavolo questa sì che è una scoperta interessante... [SM=x1140523]
Daniele Poggialini
00domenica 11 ottobre 2009 10:26
Re:
davide283, 10/10/2009 22.36:

a questo punto si puo' anche rinominare il nome della fazione di daniele, credo che nelle hotseat si possa fare, l'abbiamo fatta in quella del bellum, masa dovresti rivolgerti a demostene [SM=g27960]




ehehe l'ho già fatto davide! al tuo turno controlla il pannello della diplomazia e vedrai scritto granducato di toscana!
Daniele Poggialini
00domenica 11 ottobre 2009 10:29
ps non per vantarmi ma questa guerra dimostra cone una fazione piccola può diventare faticosamente una delle grandi! sono partito a malapena con 3 insediamenti ed adesso ne ho molti di più( è logico nn posso gareggiare per la vittoria però è una soddisfazione!)
ringrazio house per aver creato questa mod e per avermi permesso di fondare il granducato di toscana con capitale ovviamente a firenze!
cristiano87.
00domenica 11 ottobre 2009 11:00
Re: Re: Re:
The Housekeeper, 11/10/2009 9.54:




DAVVERO??? [SM=g1546280]
Cavolo questa sì che è una scoperta interessante... [SM=x1140523]




Già è un'opzione molto carina sopratutto quando ci si espande,ancora più bello sarebbe cambiare lo stemma della fazione(magari mettere il tricolore una volta unita l'Italia [SM=g27964])come in EU 3 che dici house sogno ad occhi aperti?? [SM=x1140410]
Daniele Poggialini
00domenica 11 ottobre 2009 12:07
Re: Re: Re: Re:
cristiano87., 11/10/2009 11.00:




Già è un'opzione molto carina sopratutto quando ci si espande,ancora più bello sarebbe cambiare lo stemma della fazione(magari mettere il tricolore una volta unita l'Italia [SM=g27964])come in EU 3 che dici house sogno ad occhi aperti?? [SM=x1140410]




credo di poterti rispondere io cris. il cambio di bandiera e non mi sbaglio comportorebbe l'occupazione di un altro slot fazione cosa non possibile perchè ne occupiamo 31 cioè il max. Uma cosa simile è stata fatta in un mod chiamato reconquista mi pare dove cambiano le bandiere delle fazioni ed i nomi delle città a seconda di chi le conquista in base alle culture.
spero di essere stato esauriente!
ciao!
Federico II Hohenstaufen
00domenica 11 ottobre 2009 12:27
Re:
Daniele Poggialini, 10/10/2009 19.16:

grandi novità si stanno verificando nella gloriosa repubblica senese... dopo essere riuscita nell'impresa di scacciare ferrara dalla toscana la repubblica non si ferma... il volere di dio è la conquista dei territori nemici ed il moderatore senese si attiene all'ispirazione divina. Nell'aprile dello stesso anno della disfatta ferrarese 2 grandi generali senesi attraversano gli appennini e la sorte li arride: le città ferraresi di Bologna e Modena sono mal difese e l'esercito senese ne approfitta: dopo aver reclutato alcuni dei migliori mercenari della zona si avventurano nell'assedio di Bologna e Modena. Forti di potentissimi cannoni l'esercito repubblicano sbaraglia l'esercito nemico che senza una vera guida era debole e vigliacco tanto che la cavalleria senese ha dovuto inseguire per miglia i codardi sconfitti. Così Bologna cadde. A modena la situazione è diversa ma non il risultato: forti degli eserciti mercenari i senesi sbaragliano l'esercito, che dopo una strenua resistenza si arrende ai vincitori e consegna le insigne nemiche, prontamente bruciate davnati alla popolazione inebetita. Un ultima città si presenta sguarnita e siena non si fa pregare. Raggruppati glu ultimi soldati con energie sufficienti siena assedia anche la fortezza di reggio e cade anchìessa in un bagno di sangue. I vessilli senesi sventolano quasi ovunque, sulle strade si sente il grido di viva la repubblica. Anzi a dover essere precisi ora si inneggia al granducato in quanto anche l'ultima fortezza in toscana non assoggettata, lucca era caduta in mani senesi. Il granducato di Toscana è nato, la capitale postata a firenze. Gli odiati vicini fiorentini sono stati comunque vendicati, la toscana è riunita. Inoltre anche un pezzo di sardegna, la città di terranova passa ai senesi. Il nome del moderatore Pandolfo Petrucci è sulla bocca di tutti.
viva il moderatore
viva il granducato
viva siena
rapidshare.com/files/291214266/ragusa_t16.sav.html



Ragazzi chiedo le 24 ore in più perchè oggi sono davvero impegnatissimo con l'Università e non riesco a trovare tempo libero. E il turno vorrei giocarmelo con calma quindi spero non sia un problema

mandrake(83)
00domenica 11 ottobre 2009 20:55
Per me no problem. ;)
Federico II Hohenstaufen
00lunedì 12 ottobre 2009 17:26
turno inviato via mail agli hafsidi
Knight Of Jerusalem
00martedì 13 ottobre 2009 17:43
Correva l'inverno dell'anno 826 dall'Egira.

Gli avvenimenti di quel freddo inverno erano talmente tanti che nemmeno il cronista ufficiale di Sua Eccellenza il Magnifico Sultano degli Hafsidi riusciva a ricordarseli tutti.
L'inizio dell'inverno aveva visto il Sultano arrivare nella città di Cagliari, la vecchia capitale del Viceregno di Sardegna. L'isola era stata appena conquistata e necessitava di ordine e di buona amministrazione.
Per facilitare il compito Uthman decise di elevare l'isola al rango di Emirato. Le province di Cagliari, Oristano e Iglesias furono così unite nel neo Emirato di Sardegna, con capitale Cagliari e con un proprio esercito. Nei giorni seguenti il valoroso generale Nizar al-Gasani, che aveva con un pugno di uomini sottomesso Oristano e Iglesias, fu eletto Emiro. Uomo fedele, governatore eccellente e ottimo cavaliere, Nizar era l'uomo giusto per quella carica.
Proveniva da una famiglia modesta di piccoli proprietari terrieri di Annaba e affascinato dalle armi aveva servito per qualche tempo come scudiero il Bey di Annaba. Il Bey, che vedeva in Nizar qualcosa di più di un semplice scudiero, lo fece prima sua guardia personale e poi comandante della cavalleria della guarnigione di Annaba. Ma la tranquilla Annaba non soddisfava a pieno Nizar e quando da Tunisi giunse la chiamata alle armi per l'invasione della Sardegna egli non potè fare altro che lasciare tutto e andare in Ifriqiya. Qui, grazie al suo rango, gli fu dato il comando del reparto di cavalleggieri, coloro che a fine battaglia inseguivano il nemico in fuga.
Partiti da Binzart nel 1447 giunsero a Cagliari in pochi giorni. La città, ben difesa, resse qualche settimana ma l'arrivo del Sultano in persona la fece cedere molto prima. Durante la battaglia fu lui a salvare il Principe Abu Zakhariya Yahya da morte certa: infatti durante la mischia un cavaliere sardo in carica era pronto a mozzare la testa all'erede. Nizar, vista la mal parata, si avventò sul principe cinturandolo e facendolo cadere per terra. Il Principe che subito non aveva capito il gesto di quello scriteriato, ebbe un tremito quando vide passare a poca distanza dalla sua testa una lunga spada ed un cavaliere disperato per l'occasione fallita. A fine giornata il Sultano lo premiò dandogli il comando delle armate dirette a Iglesias e Oristano. Queste caddero facilmente e Nizar divenne uno dei generali più importanti tra i tunisini.

Ma questo, forse, era l'evento meno importante di tutti gli altri. Sempre la sardegna fu il teatro di un altro evento. Al largo di Tortolì, nell'est dell'isola, una battaglia navale molto violenta determinò la fine definitiva del Viceregno: le navi tunisine affondarono tutte quelle sarde nelle quali vi era lo stesso Re Don Carlo di Navarra. La Sardegna era annientata.

L'eco di questi successi islamici da tempo allarmava Papa Eugenio IV, che dopo il sacco e la distruzione di Venezia chiamò i sovrani italiani alle armi contro gli infedeli dell'Ifriqiya. A Tunisi la popolazione provò orrore e molta paura nell'udire la notizia e così moli decisero di abbandonare la città per andare a Kairwan, la vecchia città fondata dagli Omayyadi. Se per la popolazione la notizia della crociata ebbe come conseguenza la fuga dalle proprie case al contrario per gli uomini d'armi la reazione fu rabbia e volontà di continuare la propria opera. Nel Friuli le armate veneziane presentatesi per riottenere le terre perdute furono annientate. A Treviso pure.

Ma l'evento che più di tutti doveva sconvolgere le sorti della penisola avvenne nella laguna di Istanbul, la nuova città sorta sulle ceneri di Venezia, saccheggiata nell'estate precedente.
La città era stata occupata dal Marchese Leonello d'Este che, da uomo stolto, pensava di aver reso la città imprendibile. Dulcis in fundo fuori dalla città si era accampato l'ex Governatore di Venezia e Consilier ducale Leon Battista Alberti. Marchese e Conciliere mai si sarebbero aspettati un attacco.
Durante la notte Abd al-Mu'min, succeduto nel comando ad Abu Zakhariya, attaccò le forze veneziane che dopo un violento combattimento e dopo la cattura del loro comandante, si diedero alla fuga. Ma la laguna veneta non dava loro possibilità di fuga e furono sterminati. Il Marchese ferrarese tuttavia alla notizia dell'attacco imminente non si scompose e ordinò di attaccare assieme all'alleato veneto. Abd al-Mu'min non aspettava altro: sconfitti i veneziani ordinò la carica sui ferraresi che nonostante l'eroica resistenza caddero uno dopo l'altro. Il Marchese che tentava la fuga fu catturato e decapitato sul posto. Dopo la battaglia i soldati poterono occupare nuovamente la città nuova.
Qua il generale ordinò la conversione di San Marco a moschea. Inoltre ripristinò l'Emirato della Laguna Veneta, autoincoronandosi emiro. Il neo emirato nasceva da una grande vittoria e con due grandi trofei: le teste di Leon Battista Alberti e del Marchese Leonello d'Este.
La sconfitta veneta apriva la strada del veneto: Padova fu saccheggiata.
La sconfitta ferrarese ebbe invece seguiti più duri: Leonello, ultimo della casata degli Estensi, moriva senza lasciare eredi. Il Marchesato si frammentò: Ferrara, Parma, Modena, Rovigo, Mirandola si dichiararono indipendenti.
Era la fine del glorioso marchesato.

______________________________________________________________________


Matteo mi dispiace tantissimo ma purtroppo non sapevo che era il tuo ultimo familiare [SM=x1140524]

E ora tocca a mantova

rapidshare.com/files/292481710/MantovaT16.sav.html
)Fabio85(
00martedì 13 ottobre 2009 17:59
cavoli mi dispiace tantissimo...
propongo di affidare a matteo il ducato d'austria con dei territori dalmati e ungheresi (mi sembra che il papa ne ha qualcuno) piu fazioni ci sono meglio è
Daniele Poggialini
00martedì 13 ottobre 2009 18:00
Re:
Knight Of Jerusalem, 13/10/2009 17.43:

Correva l'inverno dell'anno 826 dall'Egira.

Gli avvenimenti di quel freddo inverno erano talmente tanti che nemmeno il cronista ufficiale di Sua Eccellenza il Magnifico Sultano degli Hafsidi riusciva a ricordarseli tutti.
L'inizio dell'inverno aveva visto il Sultano arrivare nella città di Cagliari, la vecchia capitale del Viceregno di Sardegna. L'isola era stata appena conquistata e necessitava di ordine e di buona amministrazione.
Per facilitare il compito Uthman decise di elevare l'isola al rango di Emirato. Le province di Cagliari, Oristano e Iglesias furono così unite nel neo Emirato di Sardegna, con capitale Cagliari e con un proprio esercito. Nei giorni seguenti il valoroso generale Nizar al-Gasani, che aveva con un pugno di uomini sottomesso Oristano e Iglesias, fu eletto Emiro. Uomo fedele, governatore eccellente e ottimo cavaliere, Nizar era l'uomo giusto per quella carica.
Proveniva da una famiglia modesta di piccoli proprietari terrieri di Annaba e affascinato dalle armi aveva servito per qualche tempo come scudiero il Bey di Annaba. Il Bey, che vedeva in Nizar qualcosa di più di un semplice scudiero, lo fece prima sua guardia personale e poi comandante della cavalleria della guarnigione di Annaba. Ma la tranquilla Annaba non soddisfava a pieno Nizar e quando da Tunisi giunse la chiamata alle armi per l'invasione della Sardegna egli non potè fare altro che lasciare tutto e andare in Ifriqiya. Qui, grazie al suo rango, gli fu dato il comando del reparto di cavalleggieri, coloro che a fine battaglia inseguivano il nemico in fuga.
Partiti da Binzart nel 1447 giunsero a Cagliari in pochi giorni. La città, ben difesa, resse qualche settimana ma l'arrivo del Sultano in persona la fece cedere molto prima. Durante la battaglia fu lui a salvare il Principe Abu Zakhariya Yahya da morte certa: infatti durante la mischia un cavaliere sardo in carica era pronto a mozzare la testa all'erede. Nizar, vista la mal parata, si avventò sul principe cinturandolo e facendolo cadere per terra. Il Principe che subito non aveva capito il gesto di quello scriteriato, ebbe un tremito quando vide passare a poca distanza dalla sua testa una lunga spada ed un cavaliere disperato per l'occasione fallita. A fine giornata il Sultano lo premiò dandogli il comando delle armate dirette a Iglesias e Oristano. Queste caddero facilmente e Nizar divenne uno dei generali più importanti tra i tunisini.

Ma questo, forse, era l'evento meno importante di tutti gli altri. Sempre la sardegna fu il teatro di un altro evento. Al largo di Tortolì, nell'est dell'isola, una battaglia navale molto violenta determinò la fine definitiva del Viceregno: le navi tunisine affondarono tutte quelle sarde nelle quali vi era lo stesso Re Don Carlo di Navarra. La Sardegna era annientata.

L'eco di questi successi islamici da tempo allarmava Papa Eugenio IV, che dopo il sacco e la distruzione di Venezia chiamò i sovrani italiani alle armi contro gli infedeli dell'Ifriqiya. A Tunisi la popolazione provò orrore e molta paura nell'udire la notizia e così moli decisero di abbandonare la città per andare a Kairwan, la vecchia città fondata dagli Omayyadi. Se per la popolazione la notizia della crociata ebbe come conseguenza la fuga dalle proprie case al contrario per gli uomini d'armi la reazione fu rabbia e volontà di continuare la propria opera. Nel Friuli le armate veneziane presentatesi per riottenere le terre perdute furono annientate. A Treviso pure.

Ma l'evento che più di tutti doveva sconvolgere le sorti della penisola avvenne nella laguna di Istanbul, la nuova città sorta sulle ceneri di Venezia, saccheggiata nell'estate precedente.
La città era stata occupata dal Marchese Leonello d'Este che, da uomo stolto, pensava di aver reso la città imprendibile. Dulcis in fundo fuori dalla città si era accampato l'ex Governatore di Venezia e Consilier ducale Leon Battista Alberti. Marchese e Conciliere mai si sarebbero aspettati un attacco.
Durante la notte Abd al-Mu'min, succeduto nel comando ad Abu Zakhariya, attaccò le forze veneziane che dopo un violento combattimento e dopo la cattura del loro comandante, si diedero alla fuga. Ma la laguna veneta non dava loro possibilità di fuga e furono sterminati. Il Marchese ferrarese tuttavia alla notizia dell'attacco imminente non si scompose e ordinò di attaccare assieme all'alleato veneto. Abd al-Mu'min non aspettava altro: sconfitti i veneziani ordinò la carica sui ferraresi che nonostante l'eroica resistenza caddero uno dopo l'altro. Il Marchese che tentava la fuga fu catturato e decapitato sul posto. Dopo la battaglia i soldati poterono occupare nuovamente la città nuova.
Qua il generale ordinò la conversione di San Marco a moschea. Inoltre ripristinò l'Emirato della Laguna Veneta, autoincoronandosi emiro. Il neo emirato nasceva da una grande vittoria e con due grandi trofei: le teste di Leon Battista Alberti e del Marchese Leonello d'Este.
La sconfitta veneta apriva la strada del veneto: Padova fu saccheggiata.
La sconfitta ferrarese ebbe invece seguiti più duri: Leonello, ultimo della casata degli Estensi, moriva senza lasciare eredi. Il Marchesato si frammentò: Ferrara, Parma, Modena, Rovigo, Mirandola si dichiararono indipendenti.
Era la fine del glorioso marchesato.

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Matteo mi dispiace tantissimo ma purtroppo non sapevo che era il tuo ultimo familiare [SM=x1140524]

E ora tocca a mantova

rapidshare.com/files/292481710/MantovaT16.sav.html



Suonano le campane in piazza del duomo. e anche in piazza del campo. La guerra con Ferrara è finita, gli assassini ed i sabotaggi subiti vendicati. Le oramai ex città ferraresi si sono ribellate, chiamandosi finalmente fuori dalle barbarie del loro ex sovrano. Gli islamici della tunisia saranno da ora in poi sempre amici della repubblica senese, saranno ospitati nei palazzi del governo con tutti gli onori che si addicono ad un così grande portatore di buone notizie. Infatti solo chi è illuminato dalla luce divina può compiere simili gesta. saalam aleikhum mio prode amico!
aspetto suoi emissari nella mia capitale per trattare una alleanza e instaurare prolifici accordi.
scan620
00martedì 13 ottobre 2009 19:49
Re:
)Fabio85(, 13/10/2009 17.59:

cavoli mi dispiace tantissimo...
propongo di affidare a matteo il ducato d'austria con dei territori dalmati e ungheresi (mi sembra che il papa ne ha qualcuno) piu fazioni ci sono meglio è




io sono daccordo
davide283
00martedì 13 ottobre 2009 21:21
grandissima narrazione andrea!!
davide283
00martedì 13 ottobre 2009 22:01
aggiornata la prima pagina, con tutte le novita' (come estinzioni di fazioni, cambio di amministrazione, ordine di successione ecc..)
inoltre invito tutti coloro che vogliano fare una cronaca delle proprie gesta di postarla qui sul forum, preferibilmente dandogli un titolo e nominando lo scrittore delle gesta, cosicche' possa metterla in prima pagina e affidargli una colonna apposita per colmare il vuoto lasciato dalle splendide narrazioni di House, come ho gia' fatto con quelle Tunisine, Senesi e Napoletane [SM=g27960]
Knight Of Jerusalem
00martedì 13 ottobre 2009 22:03
Re:
davide283, 13/10/2009 22.01:

aggiornata la prima pagina, con tutte le novita' (come estinzioni di fazioni, cambio di amministrazione, ordine di successione ecc..)
inoltre invito tutti coloro che vogliano fare una cronaca delle proprie gesta di postarla qui sul forum, preferibilmente dandogli un titolo e nominando lo scrittore delle gesta, cosicche' possa metterla in prima pagina e affidargli una colonna apposita per colmare il vuoto lasciato dalle splendide narrazioni di House, come ho gia' fatto con quelle Tunisine, Senesi e Napoletane [SM=g27960]




Grande davide ottimo lavoro! Bravissimo [SM=x1140531]
Daniele Poggialini
00martedì 13 ottobre 2009 22:05
Re: Re:
Knight Of Jerusalem, 13/10/2009 22.03:




Grande davide ottimo lavoro! Bravissimo [SM=x1140531]




quoto!lodi lodi a san bernardino da siena
The Housekeeper
00mercoledì 14 ottobre 2009 09:21
Bravissimo Davide!
Mi raccomando continuate le cronache così tutti gli altri possono continuare a seguirvi ;)
ciao
gallo.
00mercoledì 14 ottobre 2009 12:57
mantova
io potrò giocare il turno questa sera
ciao [SM=g1598472]
gallo.
00mercoledì 14 ottobre 2009 22:21
mantova
ecco il salvataggio
rapidshare.com/files/293052138/sancti-petri.sav.html
per il santo padre
ciao [SM=g1598472]
Masa82
00giovedì 15 ottobre 2009 18:42
Invito i regnati cristiani a trovare la pace sotto il segno della croce:


turno veneziano: rapidshare.com/files/293404828/venezia.sav.html

per dare la dalmazia a matteo io sono daccordo a lasciare i miei territori croati al duca d'austria

matteo ci stai?
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