Un po di storia contemporanea....
LA MONDADORI PREVITIZZATA
Ormai è ufficiale: la Mondadori è passata nelle mani
di Berlusconi grazie a una sentenza comprata da
Previti. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione il 14 luglio
2007. Da sedici anni il capo dell'opposizione ed ex Presidente
del Consiglio controlla, “in tal modo”, la principale casa
editrice italiana e i suoi giornali. Conseguenze? Nessuna.
Ecco i fatti.
A cavallo degli anni 80 e 90 una complicata controversia oppose
la Cir di Carlo De Benedetti alla Fininvest di Silvio Berlusconi.
Entrambi sostenevano di essere i padroni della Mondadori, che
controllava, oltre al settore libri, La Repubblica, l'Espresso,
Panorama, Epoca, vari altri periodici e 15 giornali locali. Si
affidarono dunque a un arbitrato super partes, che nel 1990 – col
famoso "lodo Mondadori" - diede ragione a De Benedetti. Allora
Berlusconi rovesciò il tavolo e impugnò il lodo dinanzi alla Corte
d'appello di Roma. Questa, con una sentenza firmata dal giudice
Vittorio Metta il 24 gennaio 1991, annullò il lodo e consegnò la
Mondadori a Berlusconi. Mesi dopo, Andreotti costrinse Berlusconi
a restituire una parte del gruppo (Espresso, Repubblica e giornali
locali) al legittimo proprietario. Nel 1995 la Procura della
Repubblica di Milano cominciò a indagare sulle sentenze
comprate da Previti e scoprì che lo era pure quella del giudice
Metta su Mondadori. All'indomani del verdetto, infatti, la
Fininvest bonificò 3 miliardi di lire a Previti che, tramite altri due
avvocati berlusconiani, fece arrivare 400 milioni in contanti a
Metta. Berlusconi è uscito dal processo grazie alla solita
prescrizione. Previti, Metta e gli altri due avvocati imputati
(Pacifico e Acampora), invece, sono stati condannati per
corruzione. Ma nella sentenza d'appello, confermata dalla
Cassazione, si afferma che il Cavaliere aveva "la piena
consapevolezza che la sentenza era stata oggetto di
mercimonio". Del resto, "la retribuzione del giudice corrotto è
fatta nell'interesse e su incarico del corruttore".
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