2: sarà vero quello che dite chissà ma scusate l ignoranza con questa domanda: in molti libri si dice che per esempio i bizantini ripresero ai persiani la sacra croce originale che loro avevano asportato da gerusalemme con la conquista della terrasanta ..la croce era fatta di legno e quindi se ha resistito avrà resistito pure un calice di legno giusto?
le fonti ci dicono che Eraclio, quando sconfisse i Sassanidi e prese la loro capitale Ctesifonte recuperò la Croce trafugata da loro alcuni anni prima...
per quanto riguarda l'Ultima cena, beh i Vangeli non specificano dove si tenne, ed era quasi impossibile che si tenesse in un luogo dove le stoviglie fossero preziose...la ceramica si può conservare benissimo, ma si può rompere, il legno è estremamente deperibile se non conservato in condizioni particolari (figurarsi poi se l'ultima cena fosse avvenuta in una taberna...)...ergo la vedo dura che il vero Calice si sia conservato, così come è impossibile che la Vera Croce fosse quella autentica, visto che dubito che i soldati permettessero ai seguaci di Cristo di portarsi a casa come souvenir lo strumento che serviva loro per lavorare...l'avranno gettata quando fosse stata inservibile, e chi poteva dire a quel punto qual'era la croce sulla quale morì Cristo?
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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.
"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."
"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."
"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."
"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."
"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”