Il più grande generale

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Zames
00giovedì 27 agosto 2009 20:40
In realtà, purtroppo un impero o la struttura statale anche se ben congegnata è raro che soprasvviva al suo creatore, questo successe anche per diversi imperatori romani.

Annibale era sì sotto incarico, ma di sicuro non voleva distruggere Roma...doveva ridimensionare il suo potere
Xostantinou
00venerdì 28 agosto 2009 09:01
Annibale eseguiva ordini...
Zames
00venerdì 28 agosto 2009 17:36
Già, non stava agendo di testa sua...anche il fatto di essere arrivato in Italia con metà dell'esercito con cui era partito non fu dovuto al fatto che attraversando le Alpi perse migliaia di uomini, ma perchè lasciava dietro di sé soldati a guarnigione dei territori conquistati durante l'avanzata, forse perchè già sapeva che avrebbe ottenuto la collaborazione dei Galli e di altri popoli della penisola, al tempo alleati di Roma...
Xostantinou
00venerdì 28 agosto 2009 18:01
bisogna anche dire che all'epoca i Galli erano sì temibili, ma non così tanto da minacciare seriamente cartaginesi o romani, indi per cui questi preferivano diventare alleati del potente di turno pur di conservare le proprie libertà...solo che d'altro canto né i romani né i cartaginesi potevano fare affidamento su di loro...
Zames
00sabato 29 agosto 2009 14:11
Già, credo si possa dire così...i Galli erano un popolo fiero, ma non volendo essere sottomessi e cercando la rivalsa contro i Romani, si sono uniti ad Annibale
Xostantinou
00sabato 29 agosto 2009 15:28
uniti si, formalmente finché lui era presente, ma Annibale sapeva che al primo sentore di riscossa sarebbero tornati dalla parte romana per non venire sottoposti ad un regime di dominazione molto duro, se non di annessione...
Erik il Conquistatore
00venerdì 4 settembre 2009 19:39
Per me i condottieri migliori sono nati tutti nell'epoca antica. Tra questi senza dubbio spiccano quelli già citati come Alessandro, Annible e Cesare. Di questi in particolare preferisco gli ultimi due: Annibale(nonostante sia di parte per i romani XD) mi affascina come mente strategica e per le gesta che ha compiuto ai danni di Roma. Cesare sia come stratega, per le varie imprese in Gallia e le fulminee campagne nella guerra civile, sia come mente politica, anche se in ciò il migliore dal mio punto di vista fu Ottaviano. Poi anche se in modo minore, Traiano le cui imprese e abilità militari in Dacia non commisero l'errore futuro di Napoleone in Russia.
Nel medioevo vedo pochi grandi condottieri se non in brevi occasioni. Gengis Khan fu certamente abile ma per me non quanto i generali dell'antichità.


Xostantinou
00venerdì 4 settembre 2009 20:03
scusa se conquistare da solo in età avanzata un impero più vasto di quello romano è una sciocchezza...
Erik il Conquistatore
00venerdì 4 settembre 2009 20:18
Re:
Xostantinou, 04/09/2009 20.03:

scusa se conquistare da solo in età avanzata un impero più vasto di quello romano è una sciocchezza...



Infatti non dico non sia un grande generale anzi, solo IO non vedo di paragonarlo a strateghi venuti prima di lui. Comunque questa è una MIA opinione.
Poi per dire chi sia il meglio è difficile, bisogna vedere i vari aspetti e contesti...l'unico modo sarebbe di vederli contro [SM=g27964] [SM=g27964]

Erik il Conquistatore
00venerdì 4 settembre 2009 20:18
Re:
Xostantinou, 04/09/2009 20.03:

scusa se conquistare da solo in età avanzata un impero più vasto di quello romano è una sciocchezza...



Infatti non dico non sia un grande generale anzi, solo IO non vedo di paragonarlo a strateghi venuti prima di lui. Comunque questa è una MIA opinione.
Poi per dire chi sia il meglio è difficile, bisogna vedere i vari aspetti e contesti...l'unico modo sarebbe di vederli contro [SM=g27964] [SM=g27964]

Erik il Conquistatore
00venerdì 4 settembre 2009 20:20
Ops scusate il doppio post [SM=g27966]

saraceno@
00sabato 5 settembre 2009 03:21
Re:
Erik il Conquistatore, 04/09/2009 19.39:

Cesare sia come stratega, per le varie imprese in Gallia e le fulminee campagne nella guerra civile, sia come mente politica




Lessi su Focus qualche tempo fa che Cesare non era poi sto esempio di onorabilità, si ritiene sia stato autore di moltissimi massacri ai danni delle popolazioni germaniche e non, addirittura mi pare di aver letto che in un giorno solo fece massacrare 23 mila persone a suon di gladio dai legionari [SM=g27971]

Nel valutare la grandezza di un generale forse è anche il caso di tenere conto del fatto se ques'ultimo era un cavaliere o meno [SM=x1140440]
Zames
00sabato 5 settembre 2009 04:17
Purtroppo devi tenere conto che all'epoca il concetto di cavalleria era molto, molto vago.
Guarda altri "grandi": Alessandro era una mente molto aperta, essendo un greco che accettava e praticava molte abitudini persiane, ma ha compiuto moltissimi eccidi,come successe per esempio a Tebe prima e a Tiro più tardi...
Da quel che so, Gengis Khan al termine della sua campagna si era lasciato dietro sei milioni di morti.
Molto raro trovare qualche "cavaliere", come dici tu.
Al limite, e lo stimo moltissimo per questo, Saladino quando prese Gerusalemme non imitò per vendetta i Crociati, che avevano massacrato la popolazione della Città Santa, ma risparmiò gli abitanti
Flavius_Belisarius
00sabato 5 settembre 2009 09:19
Re:
Zames, 05/09/2009 4.17:

Purtroppo devi tenere conto che all'epoca il concetto di cavalleria era molto, molto vago.
Guarda altri "grandi": Alessandro era una mente molto aperta, essendo un greco che accettava e praticava molte abitudini persiane, ma ha compiuto moltissimi eccidi,come successe per esempio a Tebe prima e a Tiro più tardi...
Da quel che so, Gengis Khan al termine della sua campagna si era lasciato dietro sei milioni di morti.
Molto raro trovare qualche "cavaliere", come dici tu.
Al limite, e lo stimo moltissimo per questo, Saladino quando prese Gerusalemme non imitò per vendetta i Crociati, che avevano massacrato la popolazione della Città Santa, ma risparmiò gli abitanti




Comunque mi sembra giusto dire che questi autentici massacri che stimati generali come i primi tre da te citati eseguirono, non foruno assolutamente gratuiti ed avevano ponderate motivazioni politiche più o meno sempre coincidenti con la necessità di porre fine una volta per tutte con un nemico audace e propenso alla ribellione e di incutere soggezione e timore presso gli altri popoli.
Xostantinou
00sabato 5 settembre 2009 12:51
Innanzitutto, massacri a parte che erano la normale amministrazione, c'è da dire che Cesare è sopravvalutato, sia come comandante che come uomo politico, indubbiamente fu molto abile ma sul campo di battaglia non compì mai dei capolavori tattici come fece Annibale a Canne. Indubbiamente era uno di grande carisma e competenza che sapeva essere un buon capo, e l'efficienza delle sue truppe completava egregiamente il suo ruolo tattico; ma di così geniale non fece mai nulla.

Gengis Khan rispetto per esempio ad un Annibale innanzi tutto (vabbè aveva anche dei formidabili ufficiali al seguito) coordinava un'armata di centinaia di migliaia di uomini, e lo faceva con una cognizione di causa ed una precisione edun coordinamento strabilianti, cosa ben più difficile del guidare un'armata di alcune migliaia di uomini, fu molto più elastico mentalmente e temerario adottando soluzioni sia di ordine strategico che di ordine pratico innovative per la mentalità militare del suo popolo, soprattutto dal punto di vista delle macchine e delle tecniche d'assedio assorbì quanto poté da musulmani e cinesi, ed inoltre, come già detto, dove passava si lasciava alle spalle un impero già riorganizzato e strutturato...l'unico nell'antichità che in forma minore riuscì ad eguagliarlo fu Alessandro Magno, poiché molti a mio avviso possono essere eccellenti condottieri, eccellenti strateghi o eccellenti governanti, ma essere tutte queste cose insieme contemporaneamente e riuscire a creare un impero immenso partendo da zero è qualcosa di limitato a pochissimi "eletti".

Quoto Flavius_Belisarius per il discorso massacri...
saraceno@
00sabato 5 settembre 2009 13:22
Re: Re:
Flavius_Belisarius, 05/09/2009 9.19:




Comunque mi sembra giusto dire che questi autentici massacri che stimati generali come i primi tre da te citati eseguirono, non foruno assolutamente gratuiti ed avevano ponderate motivazioni politiche più o meno sempre coincidenti con la necessità di porre fine una volta per tutte con un nemico audace e propenso alla ribellione e di incutere soggezione e timore presso gli altri popoli.




Ma non è importante il motivo, se sei un VERO generale con la G maiuscola devi anche capire quando è il caso di uccidere e quando no, Saladino era un cavaliere, infatti risparmiò moltissime volte i prigionieri cristiani e spesso mandò i propri medici alle corti dei castelli crociati come segno di onorabilità, dopo la battaglia di Hattin risparmiò la vita a tutti i prigionieri tranne ai templari, questi ultimi li ha fatti tutti decapitare visto il loro comportamento spavaldo e violento.

Quindi non credo sia una buona giustificazione il fatto di dover "prevenire" le rivolte facendo un olocausto, perchè allora non sei un generale ma un tiranno [SM=x1140440]
davide283
00sabato 5 settembre 2009 14:18
Re: Re: Re:
saraceno@, 05/09/2009 13.22:




Ma non è importante il motivo, se sei un VERO generale con la G maiuscola devi anche capire quando è il caso di uccidere e quando no, Saladino era un cavaliere, infatti risparmiò moltissime volte i prigionieri cristiani e spesso mandò i propri medici alle corti dei castelli crociati come segno di onorabilità, dopo la battaglia di Hattin risparmiò la vita a tutti i prigionieri tranne ai templari, questi ultimi li ha fatti tutti decapitare visto il loro comportamento spavaldo e violento.

Quindi non credo sia una buona giustificazione il fatto di dover "prevenire" le rivolte facendo un olocausto, perchè allora non sei un generale ma un tiranno [SM=x1140440]




saladino fece uccidere tutti i templari (e se non sbaglio anche gli ospedalieri) perche' secondo le regole dell'ordine non potevano essere rilasciati senza tornare a combattere, quindi se li avrebbero liberati avrebbero impugnato le armi dei compagni caduti e avrebbero combattuto fino alla morte [SM=g27960]
Xostantinou
00sabato 5 settembre 2009 16:14
cavaliere o no un grande stratega, un fine tattico, sa usare alla perfezione tutte le armi a sua disposizione nel modo migliore, e tra queste c'è il terrore...c'è un motivo se molti nemici dei mongoli si arrendevano nonappena comparivano gli stendardi dell'orda, perché la loro fama li precedeva...lo stesso Gengis Khan comunque era un uomo d'onore, prendiamo l'esempio di Gebe "la freccia", quasi uccise Gengis in battaglia con la sua celebre precisione d'arciere e non appena fu catturato vivo Gengis lo interrogò e ne fece uno dei suoi più valenti e fidati generali perché sapeva quanto valeva quell'uomo in battaglia...lo stesso valeva per la carriera militare, esclusa la famiglia del Khan tutti gli altri avanzavano o scendevano di grado in base al loro valore sul campo di battaglia, indipendentemente dal fatto che fossero vecchi compagni d'armi o ex nemici appena arruolati...
saraceno@
00sabato 5 settembre 2009 23:23
Re:
Xostantinou, 05/09/2009 16.14:

cavaliere o no un grande stratega, un fine tattico, sa usare alla perfezione tutte le armi a sua disposizione nel modo migliore, e tra queste c'è il terrore...c'è un motivo se molti nemici dei mongoli si arrendevano nonappena comparivano gli stendardi dell'orda, perché la loro fama li precedeva...lo stesso Gengis Khan comunque era un uomo d'onore, prendiamo l'esempio di Gebe "la freccia", quasi uccise Gengis in battaglia con la sua celebre precisione d'arciere e non appena fu catturato vivo Gengis lo interrogò e ne fece uno dei suoi più valenti e fidati generali perché sapeva quanto valeva quell'uomo in battaglia...lo stesso valeva per la carriera militare, esclusa la famiglia del Khan tutti gli altri avanzavano o scendevano di grado in base al loro valore sul campo di battaglia, indipendentemente dal fatto che fossero vecchi compagni d'armi o ex nemici appena arruolati...




Ci sono stati generali che hanno saputo farsi temere ma nello stesso tempo anche facendosi stimare dagli avversari, non è mica detto che un generale deve per forza usare la tirannia

E poi non puoi prendere sempre l'esempio di Gengis Khan, nella storia dell'umanità ci sono state centinaia di guerre e centinaia di personaggi e generali, e spulciando spulciando sicuramente ce ne sarà stato uno con le doti della cavalleria e onorabilità, anche se come dote è rara [SM=g27983]
Xostantinou
00domenica 6 settembre 2009 10:41
come potrai facilmente immaginare è difficile che qualcuno ti tema se non hai mai mostrato il lato più terribile del tuo potere...ossia, è vero che se sei molto bravo sei temuto nel senso che pochi vorrebbero trovarsi il tuo esercito di fronte perché significherebbe sconfitta quasi certa, ma se molto cavallerescamente riduci all'impotenza la maggior parte delle truppe avversarie, le catturi e poi cavallerescamente le rilasci, puoi ben capire che quel nemico difficilmente avrà davvero paura di te perché sa che anche nella sconfitta le sue perdite saranno molto limitate, viceversa se entri nelle sue terre, decapiti i prigionieri di guerra, saccheggi ed incendi i suoi villaggi, stupri, sgozzi ed impali la sua gente, il tuo nemico saprà che ad ogni tua vittoria la sua distruzione totale sarà più vicina...
saraceno@
00domenica 6 settembre 2009 15:55
Re: Re: Re: Re:
davide283, 05/09/2009 14.18:




saladino fece uccidere tutti i templari (e se non sbaglio anche gli ospedalieri) perche' secondo le regole dell'ordine non potevano essere rilasciati senza tornare a combattere, quindi se li avrebbero liberati avrebbero impugnato le armi dei compagni caduti e avrebbero combattuto fino alla morte [SM=g27960]




un'interessante descrizione fatta dal figlio del Saladino. «Ero a fianco di mio padre alla battaglia di Hattin, la prima alla quale avessi assistito. Quando il re dei franchi si ritirò sulla collina, lanciò la sua gente all'attacco con tale violenza da far indietreggiare le nostre truppe fino al luogo dove era mio padre. Io lo guardai. Era teso, scuro in volto, e si afferrava nervosamente la barba. Fece un passo in avanti e gridò: "Satana non deve vincere!". I musulmani tornarono al contrattacco. Quando vidi i franchi indietreggiare sotto la pressione delle nostre truppe, gridai di gioia: "Li abbiamo vinti!".
“Ma mio padre si voltò verso di me e disse: "Taci! Non li avremo vinti finché non cadrà quella tenda lassù!". Prima che avesse terminato la frase, la tenda del re [Guido di Lusignano] crollò. Mio padre smontò da cavallo e si prosternò a ringraziare Dio, piangendo di gioia».
Guido fu catturato, Rinaldo sgozzato personalmente dal Saladino, i Templari passati a fil di spada. Uno storico arabo contemporaneo così racconta la fine dei soldati dell'ordine del tempio: «Al mattino del lunedì diciassette rabì secondo, due giorni dopo la vittoria, il sultano fece cercare dei prigionieri Templari e Ospitalieri, e disse: "Purificherò la terra di queste due razze impure"... Egli ordinò fossero decapitati, preferendo ucciderli al farli schiavi..
Zames
00domenica 6 settembre 2009 16:23
La tattica del terrore, del massacro, di sicuro non era molto onorevole ma ai generali e in generale all'esercito in avanzata era molto utile, era un messaggio che diceva: "Se opporrete resistenza come loro, subirete la stessa fine"
Infatti, in molti casi certe popolazioni o città si sottomettevano senza combattere
davide283
00domenica 6 settembre 2009 16:37
Re: Re: Re: Re: Re:
saraceno@, 06/09/2009 15.55:




un'interessante descrizione fatta dal figlio del Saladino. «Ero a fianco di mio padre alla battaglia di Hattin, la prima alla quale avessi assistito. Quando il re dei franchi si ritirò sulla collina, lanciò la sua gente all'attacco con tale violenza da far indietreggiare le nostre truppe fino al luogo dove era mio padre. Io lo guardai. Era teso, scuro in volto, e si afferrava nervosamente la barba. Fece un passo in avanti e gridò: "Satana non deve vincere!". I musulmani tornarono al contrattacco. Quando vidi i franchi indietreggiare sotto la pressione delle nostre truppe, gridai di gioia: "Li abbiamo vinti!".
“Ma mio padre si voltò verso di me e disse: "Taci! Non li avremo vinti finché non cadrà quella tenda lassù!". Prima che avesse terminato la frase, la tenda del re [Guido di Lusignano] crollò. Mio padre smontò da cavallo e si prosternò a ringraziare Dio, piangendo di gioia».
Guido fu catturato, Rinaldo sgozzato personalmente dal Saladino, i Templari passati a fil di spada. Uno storico arabo contemporaneo così racconta la fine dei soldati dell'ordine del tempio: «Al mattino del lunedì diciassette rabì secondo, due giorni dopo la vittoria, il sultano fece cercare dei prigionieri Templari e Ospitalieri, e disse: "Purificherò la terra di queste due razze impure"... Egli ordinò fossero decapitati, preferendo ucciderli al farli schiavi..




si', avevo letto questo passo non ricordo dove, infatti era nota l'avversione dei musulmani a questi ordini militari, la cosa era reciproca, quindi si puo' individuare l'esecuzione dei prigionieri degli ordini in questi due motivi [SM=g27960]
Xostantinou
00domenica 6 settembre 2009 18:40
erano i loro avversari più temibili e sapevano che l'unico modo per spezzarli era sterminarli...
saraceno@
00domenica 6 settembre 2009 19:07
Re:
Xostantinou, 06/09/2009 18.40:

erano i loro avversari più temibili e sapevano che l'unico modo per spezzarli era sterminarli...



Ti rispondo alla Ghedini: Ma va làààà [SM=g27983]

Gli arabi dell'epoca non avevano questo ragionamento tipico all'occidentale convenientista che se il nemico era forte allora bisognava sterminarlo così che non mordesse più.

Più che altro ragionavano basandosi sul codice del buon senso e dell'onore, ovvero, che se il nemico trattava bene i loro prigionieri e si dimostrava corretto in guerra, loro altrettanto facevano. I templari all'epoca invece sterminavano i villaggi arabi e caricavano le carovane senza un motivo apparente, dimostrando una latente spavalderia ed odio insensato che coinvolgeva persino bambini e donne, e quindi i saraceni li vedevano come rappresentanza terrena del demonio.

Mica li hanno sterminati perchè forti, anche perchè gli ordini crociati a differenza dell'esercito regolare crociato erano in numero decine di volte inferiore, e volendo gli arabi potevano bastonarli senza difficoltà. Smentendo la solita leggenda che un templare valeva 40 saraceni..ma dove? ma quando? [SM=g27983]
Robert Bruce
00domenica 6 settembre 2009 22:55
Re: Re:
saraceno@, 06/09/2009 19.07:



Ti rispondo alla Ghedini: Ma va làààà [SM=g27983]

Gli arabi dell'epoca non avevano questo ragionamento tipico all'occidentale convenientista che se il nemico era forte allora bisognava sterminarlo così che non mordesse più.

Più che altro ragionavano basandosi sul codice del buon senso e dell'onore, ovvero, che se il nemico trattava bene i loro prigionieri e si dimostrava corretto in guerra, loro altrettanto facevano. I templari all'epoca invece sterminavano i villaggi arabi e caricavano le carovane senza un motivo apparente, dimostrando una latente spavalderia ed odio insensato che coinvolgeva persino bambini e donne, e quindi i saraceni li vedevano come rappresentanza terrena del demonio.

Mica li hanno sterminati perchè forti, anche perchè gli ordini crociati a differenza dell'esercito regolare crociato erano in numero decine di volte inferiore, e volendo gli arabi potevano bastonarli senza difficoltà. Smentendo la solita leggenda che un templare valeva 40 saraceni..ma dove? ma quando? [SM=g27983]




No, ti sbagli Saraceno, i Templari non si comportavano come dici tu, non farti fuorviare dal film di Ridley scott, dove i templari sono rappresentati come una specie di cia ante litteram. nel film poi hanno spacciato per templare anche Rinaldo di Chatillon, che non lo era affatto, le carovane le depredava lui, non i templari. Addirittura vengono mandati per assassinare Baliano, quando nella realtà accompagnarono Baliano ad incontrare Raimondo III. L'atteggiamento del Tempio dipendava spesso dal Maestro Generale, era lui che decideva la politica dell'Ordine, purtroppo in quel periodo era Maestro Gerardo di Ridefort, che guarda caso, fu l'unico Templare che saladino risparmiò. I templari venivano uccisi perchè sapevano che non potevano usarli per ottenere alcun riscatto (la regola lo proibiva) e perchè costituivano, assieme agli Ospitalieri, il nerbo della difesa militare dei regni latini in Terrasanta, erano disciplnati e coraggiosi, e questo il Saladino lo sapeva bene. E poi non è vero che tutti i capi islamici dell'epoca si comportarono come il nobile curdo, Zengi, Nur-ad-din, Baybars e i mamelucchi furono ben diversi e si macchiarono di massacri gratuiti anche loro. sui Templari ti cito questa testimonianza dell'Emiro di Shaizar, Usama Ibn Munqidh, che era loro amico, che smentisce molti luoghi comuni sui Poveri Cavalieri di Cristo:
"Quando visitai Gerusalemme, io solevo nella moschea Al-Aqsa, al cui fianco c'è un piccolo oratorio, di cui i franchi avevano fatto una chiesa. Quando dunque entravo nella moschea Al-Aqsa, dove erano insediati i miei amici templari,essi mi mettevano a disposizione quel piccolo oratorio per compiervi le mie preghiere. Un giorno entrai, dissi la formula Allha akbar e ristetti per iniziare la preghiera, quando un franco mi si precipitò addosso, mi afferrò e volse il viso verso oriente, dicendo 'così si prega'. Subito intervennero alcuni Templari, che lo presero e lo allontanarono da me, mentre io tornavo a compiere la mia preghiera. Ma colui colto un momento che non badavano, mi si ributtò addosso rivolgendomi la faccia a oriente, e ripetendo 'così si prega'. E di nuovo i Templari intervennero, lo allontanarono, e si scusarono dicendo: 'è un forestiero, arrivato in questi giorni dal paese seiFranchi, e non ha mai visto nssuno pregare fuorchè col viso rivolto ad oriente'.

Questo succedeva prima di Hattin, i templari non erano questi "demoni" che certa iconografia ci vuole far credere. certo erano dei gran combattenti, capaci di dare battaglia in 140 contro 7000 come alle fonti di Cresson il 1 maggio del 1187, e essere sterminati (ovviamente), ma era proprio questa audacia che incuteva rispetto e timore nei saraceni, che sapevano bene quanto fosse difficile sconfiggerli, anche se erano in pochi. Uno a quaranta no...ma uno a dieci si, erano nati per questo.

Renjard
00lunedì 7 settembre 2009 00:12
Vae victis [SM=x1140443]
Zames
00lunedì 7 settembre 2009 01:17
Sbaglio, o il codice militare dei Templari prevedeva che i Cavalieri del Tempio dovessero gettarsi in battaglia fino a condizioni di inferiorità di cinque a uno?
Non ricordo nemmeno dove l'ho sentita, ma mi aveva impressionato
davide283
00lunedì 7 settembre 2009 01:55
Re:
Zames, 07/09/2009 1.17:

Sbaglio, o il codice militare dei Templari prevedeva che i Cavalieri del Tempio dovessero gettarsi in battaglia fino a condizioni di inferiorità di cinque a uno?
Non ricordo nemmeno dove l'ho sentita, ma mi aveva impressionato




forse la citazione corretta di quello che hai sentito e': "I Templari non dicevano mai quanti erano i loro nemici, ma dove erano", non credo che nella regola dei Templari ci sia una cosa del genere
Xostantinou
00lunedì 7 settembre 2009 09:53
quoto il post di Robert Bruce in toto...
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