Medieval Total War Italia

CORREVA L'ANNO...

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    zenap82
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    00 06/02/2011 11:14
    Correva l'anno...

    L'assedio di Kurtuba andava avanti già da sei mesi ma per il momento la strategia del re era riuscita a bloccare qualsiasi tentativo di portare sostegno ai pochi soldati della guarnigione.Inoltre i fratelli portoghesi erano riusciti a porre sotto assedio altri due centri la città di Siviglia e il castello di Badajoz.
    Alla chiamata del Sommo Pontefice avevano risposto in tanti da tutta europa:polacchi,norvegesi,tedeschi,francesi,milanesi e siciliani ai quali il saggio re aveva preferito allearsi vista la comunanza di interessi nei confronti delle terre nord africane.
    Inoltre vari cavalieri desiderosi di emulare le gesta dei templari e dei cavalieri di san giovanni in Terra santa vollero unirsi alla crociata e da alcuni di essi si ebbe un ulteriore aiuto alla politica spagnola


    Verso la seconda metà dell'anno il sovrano,dopo aver preparato tutte le macchine d'assedio e aver incoraggiato i suoi uomini come solo un vero capo sa fare diede l'ordine di assaltare la città su tre direttrici.I valorosi mori non poterono nulla una volta conquistate le mura e aperto una breccia nella porta settentrionale della città contro i cavalieri guidati dal sovrano e i cavalieri guidati dal Gran Maestro di Calatrava Garcia.Cordava era di nuovo cristiana e del re di Spagna.

    La conquista di Cordova aveva inoltre portato altri benefici al nuovo sovrano:la nomina a cardinale del neo prelato della chiesa andalusa
    e la nomina da parte del concilio dei nobili ad imperatore del re Sancho

    e facendo arrivare il prestigio del sovrano e di tutta la popolazione del regno a livelli mai visti neanche dal defunto Alfonso

    Il Santo Padre aveva visto giusto,gli spagnoli non avrebbero ceduto il passo di fronte agli infedeli.Ma nuove ombre minacciose si prospettavano all'orizzonte,ombre che non avevano il simbolo della mezza luna ma quello di leoni inferociti che avevano brama di andare oltre le proprie terre originari!!
    [Modificato da zenap82 06/02/2011 11:37]




    "Non chi comincia ma quel che persevera."
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    Keirosophos
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    00 06/02/2011 12:04
    Avvincente!!
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    postremo dicas primus taceas
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    zenap82
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    00 07/02/2011 14:09
    Correva l'anno...

    Le ombre minacciose che si allungavano oltre i Pirenei avevano il sibolo del leone inglese;non contenti del possesso del Ducato d'Aquitania,gli inglesi rivendicavano diritti ,inesistenti fra l'altro,sul trono di Navarra ereditato dal sovrano spagnolo.Ma Enrico II Plantageneto non era certo un sovrano che combatteva le sue guerre a suon di diritto e i nostri cari alleati francesi lo sapevano bene.

    La guerra non fu neanche dichiarata tramite le dovute sedi,no il Plantagento inviò subito un'armata ad assediare il castello di Iruna,centro amministrativo del regno di Navarra,da poco dato in feudo all'Infante
    che non si fece neanche pregare e si lanciò in un'avventata sortita che distrusse non solo l'animo degli inglesi ma anche la loro intera armata .
    L'episodio si diffuse velocemente in tutto il regno tanto come la nomina a cavaliere dell'infante
    che con un pugno di uomini aveva saputo tener testa,battere e rispedire a casa un'intera armata.
    Ma la guerra era appena iniziata e di sicuro non sarebbe stato cosi semplice incontrare in campo aperto tutto l'esercito inglese guidato dal Principe Goffredo,fratello del Sovrano.Sancho lo sapeva perfettamente ma non si perse d'animo e iniziò ad approntare una seria linea difensiva poco oltre il passo che si apriva lungo le vallate dell'Aquitania.
    [Modificato da zenap82 07/02/2011 14:12]




    "Non chi comincia ma quel che persevera."
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    00 07/02/2011 14:14
    Non male! [SM=g27960]
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    Pico total war
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    00 07/02/2011 14:32
    bene go on [SM=x1140491]
    [Modificato da Pico total war 07/02/2011 14:32]




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    Keirosophos
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    Principe
    00 07/02/2011 14:34
    Bella! Schiacciali quegli Inglesi!
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    zenap82
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    00 07/02/2011 14:59
    Correva l'anno...


    A Roma intanto,il buon Papa si impegnava in continuazione ad affollare la curia di uomini di fiducia cogliendo le occasioni che si presentavano ed innalzando le piccole chiese di città a vescovati e arcivescovati giustificandole ,tra l'altro,con l'essere d'esempio per tutta la cristianità impegnata nelle zone di confine con gli infedeli.Ed arrivò un'ulteriore nomina,in questo caso un riconoscimento all'amicizia,per un vecchio compagno di studi del Pontefice.
    La Santa Sede e il sovrano spagnolo parlavano quasi la stessa lingua!
    Ma la guerra con il leone inglese era fra le preoccupazioni maggiori del sovrano spagnoilo;consapevole dell'acquisita superiorità navale nei confronti degli inglesi,Sancho inviò una potente flotta a bloccare i traffici nel canale della Manica con l'intento di far ritornare il Plantageneto sui suoi passi.Nonostante il blocco di Londra per oltre 10 mesi,il Plantageneto non volle neanche ricevere il legato spagnolo per trattare i termini di una tregua.Bisogna essere ancora piu' convincenti ed usare altri mezzi.
    Ma fra i problemi del sovrano spagnolo c'erano ancora i pirati saraceni che infestavano il Mediterraneo e che avevano la loro base operativa in un'isola delle Baleari ancora non identificata.


    Dopo svariate missioni esplorative della flotta nel corso della seconda parte dell'anno precedente sotto il comando del Gran Maestro dell'ordine di Santiago, era stata individuata nell'isola di Maiorca la base dei pirati saraceni.Con l'aiuto di una flotta aragonese era stata spazzata via ogni resistenza nei mari ed era stato posto in atto il blocco dell'isola in attesa dei rinforzi per porre d'assedio il castello che dominava sul porto.
    L'anno volgeva al termine e tutto fu' rimandato per l'inizio della primavera successiva,anche perchè il Santo Padre aveva già provveduto alla nomina di legato per la conquista delle Baleari un suo uomo di fiducia che avrebbe dovuto sovraintedere tutta l'operazione e fornire un dettagliato resoconto dell'impresa.


    Tutto era stato preparato nel minimo dettaglio e all'inizio della Primavera il contingente al comando del Gran Maestro dell'Ordine di Santiago con la supervisione del legato pontificio erano alle porte del castello di Maiorca.Neanche il tempo di predisporre gli alloggi per i cavalieri che la guarnigione del castello si lanciò fuori dalle mura per tentare di sbaragliare l'esercito spagnolo.Il panico fra le fila spagnole colpi' tutti tranne il gran Maestro,che con veloci ed intuitive mosse riusci' ad arginare l'impeto dei saraceni e metterli in fuga dopo aver ripristinato l'ordine fra le proprie file.Le vittime furono numerose da ambo le parti ma il mancato cordinamento dei saraceni diede la possibilità ad un contingente di cavalieri di conquistare la cittadella e costringere alla resa i pochi superstiti.
    Il legato fu generoso e limitò l'assalto delle truppe al solo saccheggio,vietando ogni forma di sopruso e violenza nei confronti degli innocenti abitanti dell'isola.La vittoria era spagnola ma solo la fermezza e il coraggio del Gran Maestro avevavano evitato di far finire in tragedia un'impresa che ancora doveva iniziare.
    Ancora una volta la bandiera del regno di Spanga sventolava fuori dei suoi confini naturali.
    [Modificato da zenap82 07/02/2011 15:17]




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    Keirosophos
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    00 07/02/2011 15:20
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    zenap82
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    00 07/02/2011 20:21
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    La Santa Sede aveva appena ridato vigore e credibilità alla sua opera di evangelizzazione con la caccia agli eretici che una notizia proveniente dal Nord Italia sconvolse il vecchio Papa Adriano

    La mossa era stata studiata in tutti i suoi dettagli dal Visconti,signore di Milano,e dai suoi fidati consiglieri;era evidente il motivo politico dello scisma:pressare la Santa Sede e far accettare al Papa le condizioni poste dai comuni lombardi all'alleanza anti imperiale.Ma i milanesi non avevano fatto i conti con i fedeli servitori del pontefice sempre pronti ad approfittare delle sventure altrui:i pisani!Lo scisma,nel giro di pochi mesi,procurò molti piu' problemi di quanti il vecchio signore potesse mai immaginarne.
    Alle sventure altrui seguivano però i progressi di altri

    Era un'altra grande conquista per il prestigio iberico che continuava ad affermarsi in tutta Europa grazie alla scelta di validi consiglieri ed effecienti funzionari.
    Ma c'era qualcosa che turbava il sovrano iberico,spaventato dalla reazione della Santa Sede allo scisma milanese che aveva preteso maggior rigore anche dalla corte spagnola.Era in atto qualche cambiamento nella politica pontificia?c'era da preoccuparsi delle frenesie di Adriano?Era ancora in grado di prendersi cura delle milioni di anime cristiane sparse nel mondo?
    A queste e a tante altre domande il re non riusciva a dare risposte adeguate..d'altronde non ce ne fu' neanche bisogno.




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    zenap82
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    00 07/02/2011 23:28
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    Le paure del sovrano avevano preso forma soprattutto dopo il sommario processo per eresia al suo braccio destro il mago delle alleanze del regno nonchè maggior consigliere del re Sancho III di castiglia

    Non c'era stato niente da fare,neanche l'intercessione presso il Pontefice del sovrano stesso aveva potuto salvare dal rogo Manrique Perez de Lara:e tutto per un incontro notturno con una delle sue solite amiche che oltre a fargli "compagnia" gli passavano le informazioni su tutti quelli che passavano per le rispettive abitazioni!Ah,le donne tanta fortuna ma anche tanta sventura...si era solo trovato al posto sbagliato al momento sbagliato!!
    Ma il problema ormai non era Manrique ma il Papa stesso:aveva persino provato ad intentare un processo per eresia all'impoeratore in persona!
    Era giunto il suo momento,ma come si suol dire :"il Signore vede e provvede!!"

    Mai la notizia di un funerale aveva reso cosi felice e sollevato il sovrano.E non solo per la dipartita del "caro"vecchio Adrianoma perchè c'erano ampie possibilità di poter far parlare in nuovo Pontefice la sua stessa lingua.Erano stati messi in movimento tutti gli agenti diplomatici del regno per far si che il candidato spagnolo potesse avere buone probabilità di avere le chiavi di san Pietro.

    Quando il conclave si riuni'tutto era già stato deciso.


    Ora il sovrano poteva dormire sonni tranquilli,aveva dalla sua parte la massima autorità cristiana di tutto il mondo.
    Tutta la chiesa parlava spagnolo;l'influenza dei prelati spagnoli era riuscita a far eleggere anche fra le proprie file il superiore di uno degli ordini piu' importanti d'Europaseguita dala nomina a cardinale dell'arcivescovo di Santiagononchè nipote del Cancelliere del regno di Spagna.
    Alla politica si accompagnava nel regno una capillare opera di bonifica del territorio dalle bande di briganti che tormentavano i mercanti con le loro scorrerie.
    Mentre ancora si festeggiava per le strade della capitale del regno e a Roma l'elezione del Pontefice,il sovrano aveva già inviato i suoi agenti a monitorare le mosse del leone inglese,sempre pronto a sferrare l'attacco alle spalle.

    Per ora bastava solo tener d'occhio gli infidi inglesi e fomentare le rivolte fra le proprie file anche con il sostegno dei cari francesi sempre pronti a cogliere un'occasione per liberare la terra di Francia e rimbarcare gli inglesi oltre la Manica.
    Altre notizie giungevano dal lontano Egitto che viveva un periodo di profomda crisi e trasformazione che avrebbero scosso l'intero paese.

    [Modificato da zenap82 07/02/2011 23:37]




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    zenap82
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    00 08/02/2011 08:31
    Correva l'anno...


    L'elezione a Pontefice del cardinale di Toledo aveva dato nuovo vigore e nuovo impulso alla chiesa spagnola e alla politica contro i mori.
    Per favorire un'ulteriore fase della reconquista il Papa concedette il riconoscimento ecclesiale ad un nuovo movimento


    Tutto faceva prevedere un'attenta e mirata politica di espansione verso il sud della penisola iberica e le coste settentrionali dell'Africa.considerando anche la disponibilità del Pontefice a richiamare tutta la cristianità ai problemi iberici.
    E sempre dall'Africa giungeva la notizia di una rivolta nelle terre egiziane

    Il Saladino si era impossessato del potere a danno della vecchia e inefficiente dinastia dei Fatimidi ponendo le basi di un potere forte e deciso che aveva come obiettivo primario la riconquista della città Santa di Gerusalemme,la cacciata dei"Franchi"dalla Palestina e l'annientamento dei cavalieri templari ed Ospitalieri.
    Il progetto era alquanto ambizioso,ma l'ex generale di Nurandino aveva già dimostrato con la conquista del potere all'ombra delle piramidi di poter aspirare a grandi traguardi.




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    Herr Baron
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    Fante
    00 08/02/2011 14:53
    [SM=x1140476] 4000 Crociati contro 180 Almhoadi! [SM=x1140476]

    Gran bella cronaca, ma come hai fatto a rendere le principesse disponibili ogni due turni?
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    Keirosophos
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    00 08/02/2011 15:01
    Bella cronaca!
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    zenap82
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    00 08/02/2011 15:22
    Re:
    Herr Baron, 08/02/2011 14.53:

    [SM=x1140476] 4000 Crociati contro 180 Almhoadi! [SM=x1140476]

    Gran bella cronaca, ma come hai fatto a rendere le principesse disponibili ogni due turni?



    Non hanno fatto in tempo a mandare i soccorsi..loro!!e tra l'altro stavano arrivando altre due armate alleate...altrimenti eravamo 6000 contro 180 [SM=x1140476]

    Per le principesse ho seguito le indicazioni di House:
    "bisogna modificare contemporaneamente due file, l'export_descr_buildings e il campaign_scrpt (ovviamente quello relativo alla campagna che ti interessa), nel primo devi cercare "princess" e settare: 0 0.50 1 0 (anzichè 0 0.10 1 0), nel secondo invece devi cercare ";;;;;;principesse" e settare: set_event_counter ... 2 (anzichè set_event_counter ... 10) "
    Da solo avrei di sicuro combinato un gran casino!!! [SM=x1140411]







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    zenap82
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    00 08/02/2011 15:49
    Correva L'anno...


    L'anno era iniziato con i migliori auspici con la nomina nel collegio cardinalizio di altri due eminenti prelati spagnoli

    Tutto rientrava nei piani del sovrano che aveva progettato per la primavera un'offensiva su larga scala contro i mori;il piano prevedeva il pieno sostegno del Papa e degli ordini cavallareschi di tutta Europa.
    Tutto era stato preparato e il giorno di Pasqua durante la cerimonia organizzata per la visita del legato papale nonchè nuovo arcivescovo di Toledo fu data la notizia dell'imminente crociata per la liberazione delle coste africane dai pirati saraceni

    L'obiettivo era alquanto simbolico;il vero piano del re era quello di portare quanti piu' cavalieri cristiani sulle coste africane per dare il colpo di grazia al califfato moresco che da sempre era stato l'ostacolo maggiore all'espansionismo spagnolo nel continente africano.


    L'anno precedente era servito a preparare tutto e tutti alla spedizione in Africa.Prima di partire i cavalieri di Calatrava,orfani di un Gran Maestro,vollero omaggiare l'impegno del re elevandolo alla suprema dignità dell'ordine

    Un riconoscimento che servi' soprattutto da spinta per questa nuova fase della reconquista:portare la guerra santa nei territori degli infedeli.Il mare fu preso all'inizio della primavera e già nei primi mesi di aprile l'avanguardi dell'armata crociata aveva guadagnato la spiaggia davanti la cittò di Tenes.Ma solo nei primi di giugno fu dato inizio alle opere di fortificazioni per bloccare la città ormai sotto assedio!Il ritardo fu dovuto all'attesa della flotta del re in persona colto da una tempesta che ne ritardò l'arrivo e l'inizio dell'assedio.Nelle stesse settimane arrivarono anche i contingenti mandati dai fidi alleati,il re di Sicilia e il re d'Aragona.
    Tutto faceva prevedere una facile presa della città,quasi sguarnita e prossima alla resa.Invece l'assedio si rivelò piu' lungo del previsto per i continui disordini provocati dalle truppe alleate e dalla mancata cordinazione dei nobili siciliani e spagnoli che finirino per far guadagnare tempo prezioso alle armate saracene di soccorso alla città.




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    zenap82
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    00 10/02/2011 11:23
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    L'anno era appena iniziato e anche l'offensiva dei mori per liberare Tenes dall'assedio.Tre armate erano dirette verso il porto per bloccare i rifornimenti alle armate assedianti ma mentre si apprestavano a colpire la piccola guarnigione di presidio del porto,con una marcia forzata,il Re in persona colse alle spalle i mori supportato dal conte di Siracusa,Guido Piccolomini.La presenza del Re aveva già segnato una vittoria per i crociati che sul campo ne colsero un'altra ben piu' importante che distrusse completamente lo spirito e soprattutto le armate dei mori.

    L'assedio poteva continuare senza preoccupazioni.
    Ma la crociata aveva portato anche sconvolgmenti politici nel Nord Italia per la mancata partecipazione del Doge di Venezia che gli era costata una bella scomunica da parte del Papa

    I veneziani da buon politici e commercianti sapevano bene qual'era il vero obiettivo della crociata e non avevano visto alcun guadagno di rilievo nel parteciparvi.
    In terra di Castiglia ,invece,i continui progressi in campo tecnologico davano sempre migliori risultati

    tanto da far risuonare l'eco della potenza spagnola in tutto il mondo conosciuto.

    Queste erano le notizie che rallegravano il sovrano e tutti i suoi consiglieri:anni di duro lavoro per creare una nazione forte e rispettata in ogni angolo della terra.




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    00 10/02/2011 13:06
    ps.non so cosa ho combinato cmq queste sono le immagini del post precedente :






    [Modificato da zenap82 10/02/2011 13:12]




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    Keirosophos
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    00 10/02/2011 15:04
    Bella!
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    zenap82
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    00 10/02/2011 20:14
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    La Francia era percorsa dall'entusiasmo per la nomina del giovane delfino Filippo II a Gran Maresciallo di Francia,di certo tutti si aspettavano grandi cose dal giovane Capeto.

    Nelle stesse terre francesi,ma sotto l'autorità del regnante inglesi in quanto Duca di Normandia,gli agenti del sovrano spagnolo portavano a compimento le operazioni di divisione del potere del sovrano inglese con l'eliminazione del principe Guglielmo,fratello del re d'Inghilterra nonchè erede designato al trono.

    Alla morte del principe inglese segui' la consegna della città nelle mani dell'infante di Spagna che aveva aspettato alle porte dell'Aquitania con unn esercito di supporto agli agenti reali.
    La presa della città fu resa ancora piu' eclatante dalla presenza del Gran Maestro dei Templari di Francia che volle omaggiare l'Infante con una reliquia trafugata a Costantinopoli durante una missione diplomatica presso l'imperatore bizantino.



    La presa di Bordeau era stata tanto veloce quanto la reazione del leone inglese

    Ma il principe Alvaro aveva previsto le mosse inglesi e con un contingente di fidati cavalieri aveav presidiato l'ingresso della città e dato subito battaglia all'armata inglese superiore di numero ma sbaragliat6a con estrema facilità dai prodi combattenti spagnoli

    Intanto notizie di conquista giungevano anche dall'Africa,dove il re dopo un'assedio di quasi 2 anni, aveva fatto sventolare la bandiera della fede sulla cittadella di Tenes insieme alle armate di tutta Europa

    La città era stata affidata,in segno di gratitudine della continua collaborazione contro i mori ,al re di Francia rappresentata dal giovane Filippo che per l'occasione aveva rinnovato l'alleanza e la disponibilità ad intraprendere azioni comuni contro gli inglesi e i mori.Mentre la neonata chiesa africana veniva affidata al legato pontificio che era stato elevato alla soglia cardinalizia per l'occasione
    Ma il re voleva sfruttare fino in fondo il momento di gloria e soprattutto la presenza dei validi alleati e non si lasciò sfuggire l'occasione di accontentare i nobili del regno sempre desidrosi di aumentare il proprio prestigio oltre che le proprie proprietà

    L'obiettivo era una facile preda per le numerose armate cristiane ancora presenti in Africa;nel corso di 3 settimane la città fu isolata,posta d'assedio e costretta alla resa incondizionata.
    [Modificato da zenap82 10/02/2011 20:27]




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    00 10/02/2011 21:11
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    Durante l'assedio di Tlemcen era venuto a mancare il Gran Maestro dei cavalieri di Santiago; nella stessa sede,dopo la presa della città e la cessione della stessa al re di Sicilia,rappresentsto dal Conte di Siracusa,fu eletto all'unanimità dai cavalieri presenti Gran Maestro il nipote del re Sancho il quale si era distinto appunto nella presa della cittadella:era stato il primo ad entrare nella breccia aperta dai commilitoni e il piu' valoroso fra le strade della città.

    Alla presa della città era seguita un'intensa opera di mediazione fra il sovrano spagnolo e il califfo saraceno per la conclusione delle ostilità che fu raggiunta solo grazie alla magnanimità del sovrano che si limitò ad accettare un modesto tributo per 5 anni da parte dei mori.
    L'anno volgeva al termine e per il re e i suoi generali era giunto il momento di tornare in patria e reclamare il dovuto omaggio al conquistatore dell'africa.


    Tutta la nobiltà era giunta nella capitale per accogliere il re dopo anni di assenza dalla corte.Tutto era stato affidato a consiglieri saggi ed esperti che avevano ulteriormente fatto prosperare il paese.
    Il commercio era diventato l'elemento essenziale e caratterizzante dell'economia spagnola a cui si affiancava un'agricoltura florida ed innovativa.La diplomazia spagnola aveva riportato grandi successi in ambito europeo ma l'influenza sulla Sanata Sede era l'elemento di maggior prestigio di cui godeva il sovrano spagnolo.Nella capitale erano presenti anche i due nuovi cardinali:l'arcivrscovo di Santiago e quello di Navarra

    Il problema principale era rappresentato ancora dagli inglesi cheancora una volta aveva cercato di riconquistare il ducato d'Aquitania ponendo d'assedio Bordeau.Solo il coraggio ed il sacrificio dell'infante e dei suoi valorosi cavalieri avevano salvato la città e l'onore della Spagna.


    Alla morte dell'infante erano seguite 4 settimane di lutto:un grande eroe aveva lasciato un vuoto colmato solo dalla nomina del nuovo erede e delle sue nozze con la giovane principessa portoghese Mafalda Henriquez.

    Questa unione rafforzava il legame fra le due casate regnanti e poneva un ulteriore tassello all'unificazione delle due corone.
    [Modificato da zenap82 10/02/2011 21:30]




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