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Sondaggio: Sondaggio cultura
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Sondaggio cultura

Ultimo Aggiornamento: 28/12/2013 00:28
06/05/2013 17:32
 
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Ciao a tutti, come saprete è in corso un progetto per la modellazione di insediamenti storicamente accurati per mappa tattica (le battaglie, per capirci)
Ebbene, per ottenere il miglior risultato possibile abbiamo deciso di apportare delle modifiche alla classificazione fazioni-culture, considerando il fatto che gli insediamenti sono comuni per ogni cultura, e che quindi essi devono essere utilizzati anche da svariate fazioni più o meno diverse tra loro, senza incorrere però in errori eccessivamente grossolani, dati da differenze sostanziali nell'arte architettonica tra queste.

la lista delle fazioni ordinate per cultura in bc è la seguente:
Testo nascosto - clicca qui

La prima parte delle modifiche da apportare è la seguente:
-eliminazione cultura scandinava, danesi e norvegesi rientrano nella north
-magiari e polacchi erano pesantemente tedeschizzati, ergo anch'essi nella north
-i bulgari del volga entrano a far parte della cultura delle steppe, con mongoli e cumani

Bene, come vedete abbiamo ottenuto un posto libero, da utilizzare diversamente. Ecco quindi il motivo del sondaggio: che cultura preferite?
1)normanni e crociati vanno a formare un'altra cultura a se stanti (che chiameremo crociata per facilità), lasciando italia e spagna a costituire la south european
2)splittiamo le fazioni spagnole dalle altre, avendo così come settima cultura quella iberica

il sondaggio si chiuderà il 26 maggio 2013

[Modificato da The Housekeeper 09/05/2013 18:56]


"Per una scodella d'acqua, rendi un pasto abbondante; per un saluto gentile, prostrati a terra con zelo; per un semplice soldo, ripaga con oro; se ti salvano la vita, non risparmiare la tua. Così parole e azione del saggio riverisci; per ogni piccolo servizio, dà un compenso dieci volte maggiore: chi è davvero nobile, conosce tutti come uno solo e rende con gioia bene per male" - Mahatma Gandhi

"Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo." - Mahatma Gandhi

"You may say I'm a dreamer, but I'm not the only one" - Imagine, John Lennon

"ma é bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev'essere la scure per il mare gelato dentro di noi." - Franz Kafka

"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

http://www.youtube.com/watch?v=_M3dpL4nj3Q
https://www.youtube.com/watch?v=QcvjoWOwnn4
06/05/2013 17:47
 
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per quanto sia un utente che usa a dismisura lo stato crociato, non vedo la reale "necessità" di inserire tale cultura. Io la troverei bene con la "south", lasciando piuttosto intatte la cultura scandinava. Anche se l'idea di una fazione iberica stuzzica. posso sapere come mai avreste deciso di togliere la fazione scandinava? niente critiche, solo domande. ciao ciao!

PRO FIDE, PRO UTILITATE HOMINUM
06/05/2013 17:52
 
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Principe
a questo serve il sondaggio, a confrontarsi! alla fine il vostro giudizio sarà molto importante per la scelta delle culture, una volta chiuso vedremo come sviluppare
06/05/2013 17:58
 
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io sarei dalla parte della cultura crociata, tutto sommato le citta crociate nn erano tanto simili a quelle europee

ps:spero di nn sbagliarmi







06/05/2013 17:59
 
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non c'erano effettive differenze con la north european, i vichinghi avevano espanso la loro aura di influenza a tutto il nord, quindi gli insediamenti son sempre quelli, e vista la situazione disastrosa della south_european, una divisione lì sarebbe più che utile, ergo sondaggio

la situazione attuale è che qualsiasi cosa decidiamo di fare sbagliamo: italia, spagna e crociati sono profondamente diversi tra loro, è un'insulto doverli accomunare in un'unica cultura, ma purtroppo il numero di culture è limitato a 7, quindi inevitabilmente 2 devono andare insieme. resta a voi decidere quali fazioni volere storicamente accurate nella battle map: chiudere un occhio sulle differenze tra italia e spagna (quindi insediamenti uguali in queste due regioni), e ottenere dei crociati fatti bene, oppure il contrario


"Per una scodella d'acqua, rendi un pasto abbondante; per un saluto gentile, prostrati a terra con zelo; per un semplice soldo, ripaga con oro; se ti salvano la vita, non risparmiare la tua. Così parole e azione del saggio riverisci; per ogni piccolo servizio, dà un compenso dieci volte maggiore: chi è davvero nobile, conosce tutti come uno solo e rende con gioia bene per male" - Mahatma Gandhi

"Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo." - Mahatma Gandhi

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"ma é bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev'essere la scure per il mare gelato dentro di noi." - Franz Kafka

"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

http://www.youtube.com/watch?v=_M3dpL4nj3Q
https://www.youtube.com/watch?v=QcvjoWOwnn4
06/05/2013 18:02
 
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ho scelto i crociati che sono i più caratteristici...






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"Il termine capatosta (letteralmente, "testardi") è il soprannome che identifica i molesi almeno dal Settecento, quando, dopo una lunghissima battaglia legale, riuscirono ad emanciparsi dalla signoria dei Vaaz."

06/05/2013 18:06
 
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Mi accodo a Crow, un po' perchè gioco spessissimo con i crociati e un po' perchè mi sembra nel complesso la fazione con i vicini più "diversi" culturalmente.
06/05/2013 18:36
 
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Io ho votato la cultura iberica perché le fazioni spagnole sono a mio parere molto particolari. Inoltre non vedo perché i Normanni debbano avere cultura crociata.
06/05/2013 19:04
 
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@cyber: normanni e crociati quando sono arrivati nelle loro aree di destinazionesi si sono trovati ad ereditare un mondo assai diverso dal quale provenivano, e si sono innestati su questa linea precedente, dando in seguito sviluppo a dei modelli ibridi che mescolavano dettagli del proprio gusto originario ad elementi stilistici esistenti. hanno un line-up piuttosto comune


"Per una scodella d'acqua, rendi un pasto abbondante; per un saluto gentile, prostrati a terra con zelo; per un semplice soldo, ripaga con oro; se ti salvano la vita, non risparmiare la tua. Così parole e azione del saggio riverisci; per ogni piccolo servizio, dà un compenso dieci volte maggiore: chi è davvero nobile, conosce tutti come uno solo e rende con gioia bene per male" - Mahatma Gandhi

"Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo." - Mahatma Gandhi

"You may say I'm a dreamer, but I'm not the only one" - Imagine, John Lennon

"ma é bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev'essere la scure per il mare gelato dentro di noi." - Franz Kafka

"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

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06/05/2013 19:48
 
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crociati ovviamente.:)

;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;

siete stato pesato..siete stato misurato...siete stato trovato mancante.

Conte Adhemar di Anjou

[Il Destino di un Cavaliere]




06/05/2013 20:01
 
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Dopo sofferta meditazione, cultura crociata.

Mi dispiace per quella iberica, che sarebbe altrettanto interessante, ma gli attuali insediamenti cristiani in nordafrica e medio oriente sono quelli che mi soddisfano di meno per assenza di atmosfera locale.

06/05/2013 20:11
 
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Direi che nei territori iberici ci siano differenze ben più marcate,voto per la neo-cultura iberica.
06/05/2013 20:39
 
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Spagna, penso già ora ci sia sufficiente differenziazione fra Crociati e dintorni.

Sulle altre attribuzioni io personalmente cambierei due cose: i polacchi li lascerei nella eastern_european, nel 1155 non erano così tendenti al mondo tedesco come un secolo dopo, basta guardare la differenza che intercorre fra le loro unità iniziali e quelle che ottengono col 1270. Lo spostamento ha invece senso per i magiari.

Seconda cosa, non metterei i Bulgari del Volga coi Cumani e i Mongoli. In realtà avevano più in comune coi Russi che con loro e il loro roster, pur contenendo elementi asiatici, va in questa direzione. Basti dire che la loro guardia del generale è la stessa dei russi e che i loro volti hd sono lungi dall'essere cumani o mongoli. Spostarli da middle_eastern è doveroso, ma non verso i Cumani.
06/05/2013 20:58
 
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Re:
frederick the great, 5/6/2013 8:39 PM:

Spagna, penso già ora ci sia sufficiente differenziazione fra Crociati e dintorni.

Sulle altre attribuzioni io personalmente cambierei due cose: i polacchi li lascerei nella eastern_european, nel 1155 non erano così tendenti al mondo tedesco come un secolo dopo, basta guardare la differenza che intercorre fra le loro unità iniziali e quelle che ottengono col 1270. Lo spostamento ha invece senso per i magiari.

Seconda cosa, non metterei i Bulgari del Volga coi Cumani e i Mongoli. In realtà avevano più in comune coi Russi che con loro e il loro roster, pur contenendo elementi asiatici, va in questa direzione. Basti dire che la loro guardia del generale è la stessa dei russi e che i loro volti hd sono lungi dall'essere cumani o mongoli. Spostarli da middle_eastern è doveroso, ma non verso i Cumani.




ottima osservazione [SM=x1140419]
06/05/2013 21:03
 
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Spagna
Concordo pienamente con Gongo


<>

06/05/2013 21:18
 
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Spagna

Poichè tra crociati e arabi la differenza è già marcatissima, non ha senso secondo me intervenire. E vorrei vedere come esce questa spagna.

Per quanto riguarda Polacchi e Magiari concordo con Frederick e Gongo! è bellissimo con lo SRI espandersi abbastanza da avere città di 4 culture diverse! L'impero universale [SM=x1140519]

--------------------------------------------------

Quando un popolo, divorato dalla sete di libertà, si trova ad avere dei mescitori che gliene versano quanta ne vuole, fino ad ubriacarlo, allora accade che se i governanti resistono alle richieste dei cittadini sempre più esigenti, sono denunciati come tiranni.
E avviene anche che chi si dimostra disciplinato è definito un uomo senza carattere; che il padre impaurito finisce per trattare il figlio come suo pari, e non è più rispettato; che il maestro non osa rimproverare gli scolari, e costoro si fanno beffe di lui.
In questo clima di libertà, e nel nome della medesima, non vi è più riguardo nè rispetto per nessuno. In mezzo a tanta licenza, nasce e si sviluppa una mala pianta: la tirannia...

PLATONE, IV secolo a.C.

- - - -

Utente di youtube commenta un video di un team coreano femminile di danza:

"TO THE FAPCAVE!"
06/05/2013 22:12
 
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Il mio voto su questo sondaggio lo ho già espresso, e lo confermo, ma in realtà preferirei una terza opzione: cultura iberica e crociata, con unificazione di un paio di quelle europee per creargli spazio.

Questa mia preferenza è dettata da ragioni puramente scenografiche, senza sapere bene cosa bolle in pentola.

Per quello che ora so e vedo, mi pare che le differenze fra nord, sud e oriente europeo (tolti i castelli in stile campagna teutonica) si riducano a piccoli dettagli stilistici. Ritengo che due diversi tipi di contaminazione fra architetture cristiane ed islamiche darebbero risultati più interessanti. Con buona pace delle differenze enormi che tuttora possiamo osservare anche nell'arco alpino.

Altra alternativa è lo spostamento dei crociati (e magari dei normanni) nell'area culturale iberica. Non la vedo come soluzione ottimale, ma almeno preserverebbe certi aspetti del mix stilistico in aree sottoposte ad influenze diverse.



06/05/2013 22:21
 
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Queste considerazioni non mi convincono molto.Piccoli dettagli stilistici? Insomma...così tanto piccoli non mi sembrano.
Interessanti invece le altre idee di frederick,soprattutto quelle sui bulgari.Sono modifiche che farei anch'io.
06/05/2013 22:45
 
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Re:
frederick the great, 06/05/2013 20:39:

Sulle altre attribuzioni io personalmente cambierei due cose: i polacchi li lascerei nella eastern_european, nel 1155 non erano così tendenti al mondo tedesco come un secolo dopo, basta guardare la differenza che intercorre fra le loro unità iniziali e quelle che ottengono col 1270. Lo spostamento ha invece senso per i magiari.

Seconda cosa, non metterei i Bulgari del Volga coi Cumani e i Mongoli. In realtà avevano più in comune coi Russi che con loro e il loro roster, pur contenendo elementi asiatici, va in questa direzione. Basti dire che la loro guardia del generale è la stessa dei russi e che i loro volti hd sono lungi dall'essere cumani o mongoli. Spostarli da middle_eastern è doveroso, ma non verso i Cumani.




Questo lo penso anch'io. Sono d'accordo.

Per quanto riguarda il sondaggio invece continuo a preferire i crociati...ma è solo questione di gusti...







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"Il termine capatosta (letteralmente, "testardi") è il soprannome che identifica i molesi almeno dal Settecento, quando, dopo una lunghissima battaglia legale, riuscirono ad emanciparsi dalla signoria dei Vaaz."

06/05/2013 22:57
 
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Barone
@frederick: grazie 1000 per il parere ;)
devo fare una precisazione però, lo sviluppo degli insediamenti andrà a ripercorrere la naturale evoluzione della fazione, il che mi ha portato a fare le discutibili modifiche che ho precedentemente esposto.
i polacchi ad inizio campagna erano un po' in un periodo di mezzo, sopravvivevano usi e costumi dei tempi passati, eppure vi era una distinta predominanza di influenze occidentali, che interessavano, oltre all'equipaggiamento militare, anche lo stile architettonico, dove la cultura nord europea andrà a prendere sempre più il sopravvento, fino ad oscurare completamente gli stili nativi. considerando quindi che la campagna avanza, ho preferito spostarli di cultura, e favorire la loro naturale tedeschizzazione imminente

per quanto riguarda i bulgari la decisione è assai ardua, e probabilmente soggetta a cambiamenti. lo stile è caratteristico di quello delle steppe, ma le influenze sono importanti, e a farla da padroni (specialmente architettonicamente parlando) sono i russi, quindi sono molto indeciso. è una decisione sofferta, ma c'è tempo per decidere, diciamo che non è una fazione che influenza troppo gli insediamenti che andremo a creare, considerando la sua scarsa importanza nell'epoca presa in considerazione

@bertavius: non ho capito assolutamente niente xD sappi cmq che non si possono creare delle differenze tra fazioni di una stessa cultura, gli insediamenti sono esattamente identici, e fidati che tra i vari paesi europei le differenze sono abissali


"Per una scodella d'acqua, rendi un pasto abbondante; per un saluto gentile, prostrati a terra con zelo; per un semplice soldo, ripaga con oro; se ti salvano la vita, non risparmiare la tua. Così parole e azione del saggio riverisci; per ogni piccolo servizio, dà un compenso dieci volte maggiore: chi è davvero nobile, conosce tutti come uno solo e rende con gioia bene per male" - Mahatma Gandhi

"Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo." - Mahatma Gandhi

"You may say I'm a dreamer, but I'm not the only one" - Imagine, John Lennon

"ma é bene se la coscienza riceve larghe ferite perché in tal modo diventa più sensibile a ogni morso. Bisognerebbe leggere, credo, soltanto libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici potremmo eventualmente scriverli noi. Ma abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fossimo respinti nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev'essere la scure per il mare gelato dentro di noi." - Franz Kafka

"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti." - Antonio Gramsci

http://www.youtube.com/watch?v=_M3dpL4nj3Q
https://www.youtube.com/watch?v=QcvjoWOwnn4
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