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Bisanzio e le sue storielle

Ultimo Aggiornamento: 30/08/2011 16:29
16/11/2009 14:58
 
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Ognuno ha i suoi punti di vista e comunque le storielle sono raccontate in maniera oggettiva e senza commenti...

Solo il sottotitolo "come sputtanare un impero" sta infervorando un caso diplomatico, un po' di satira su via, da prendersi alla leggera...

16/11/2009 15:16
 
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lo si prenderebbe alla leggera se non fosse per quanto esposto da me e glauco.



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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


16/11/2009 15:40
 
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Ogni lettore ha una sua testa non credo sia bello erigersi a balia delle altrui coscienze, di per se i racconti non hanno nulla di soggettivo, quindi instradare un fatto sulla propria visione personale è un conto ma non è questo il caso, quindi io non vedo nulla di deleterio se non un "fatto dai romani e scippato dai greculi" come semplice battuta alla fine di un racconto...

Se gli amanti di Nova Roma devono intavolare una discussione su ogni battuta, il thread diventa pesante...

Hola!
16/11/2009 16:24
 
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gli amanti della Romània interverranno dove necessario se sentono lesa la Verità.



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"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
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"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


16/11/2009 18:37
 
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Thor la satira è altra cosa, gli episodi sono raccontati non in maniera neutra, ma allo scopo di denigrare, inoltre non fai satira su disabili e disgrazie, è una cosa di cattivo gusto, oltre al inesatteza storica del nome con cui gli chiama .




"Quando ti senti eccezionalmente lucido, entusiasta, forte, quando ti senti in cima al mondo, capace di spostare le montagne, connesso al tuo sogno, all ' ideale, allora sai che hai il sole in tasca" S.B.
16/11/2009 22:33
 
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come sputtanare un impero
ERRORE BIZANTINO

Il sorgere dell'Islam nel VII secolo della nostra era fu per i cristiani dell'Impero bizantino un'alta sfida.
L'Imperatore Eraclio, fresco dei trionfi sui persiani, affrontò a malincuore la nuova minaccia che proveniva dal deserto. Anni di guerra lo avevano indebolito assai' [SM=x1140541] ' e fu quasi un'ironia della storia che gli arabi dovessero iniziare la loro espansione nell'istante in cui i potenti oppositori, bizantini e sassanidi, erano sfiniti al termine di uno scontro supremo.
Nonostante i trionfi, Eraclio doveva affrontare le dispute interne sulla dottrina e ciò lo privò di ogni energia [SM=g1546278] [SM=g27981] . E probabilmente compromise anche la sua capacità di giudizio [SM=g27966] [SM=g27968] perchè nella campagna bizantina in Siria non mostrò quella sicurezza che lo aveva distinto in tutte le precedenti campagne belliche, dal 622 al 629.
Tra la fine del VI e l'inizio del VII secolo, erano stati attivi fra le tribù del deserto arabico missionari cristiani ebrei e zoroastriani. Molte tribù avevano accettato la nuova fede nella forma monofisita, e fra queste in particolare i banu ghassan, stanziati sul confine arabo dell'Impero bizantino. Erano stati impiegati come mercenari dai precedenti imperatori e avevano costituito un utile argine contro i persiani nelle recenti guerre bizantino-sassanidi.
Sarebbe stato nell'interesse dei comandanti militari garantire a questi utili alleati un buon trattamento. Ma gli imperatori bizantini non erano solo dei leader militari ' [SM=x1140437] '. Eraclio era anche a capo della Chiesa cristiana ortodossa e non era disposto a lasciare che fattori politici e militari potessero mutare il suo giudizio sulle questioni religiose.
E accadde che quando gli occorse l'aiuto militare delle tribù arabe monofisite, queste fossero perseguitate dalla Chiesa ortodossa . Lo stesso Eraclio aveva un ruolo fondamentale in questo processo cercando di imporre ai bani ghassan la nuova dottrina del monoenergismo(che non vuole dire sposare nipoti-ne [SM=g27960] [SM=g27962] [SM=x1140431] ) come via di compromesso fra la dottrina monofisita e la Chiesa ortodossa. Non incontrando i favori della tribù, l'ingerenza religiosa di Eraclio fu causa di grave risentimento.
Tutto veniva a coincidere con l'espansione degli arabi di religione islamica che muovevano verso la Palestina minacciando Gerusalemme. Quando nel 634 conquistarono Gaza, in Egitto, Eraclio si rese conto che essi costituivano una reale minaccia e reagì inviando in Siria suo fratello alla testa di un potente esercito, che fu sconfitto in un battibaleno [SM=x1875401] . Fallì miseramente anche un secondo tentativo [SM=x1140449] , allorchè gli islamici sconfissero l'esercito guidato da Teodoro Tritirio [SM=x1140417] . Fu inviato un terzo esercito' [SM=x1140434] [SM=x1140460] [SM=x1140480] [SM=x1140511] ', guidato dal generale armeno Vahan [SM=x1140453] , parte del quale era costituito da 12.000 arabi cristiani. Il 20 agosto del 636, in un accecante tempesta di sabbia, si combattè la decisiva battaglia di Yarmuk. Nel suo infuriare, i banu ghassan e altri arabi cristiani passarano dalla parte del nemico e determinarono la vittoria islamica. Fu uno dei più drammatici e decisivi atti di tradimento della storia. In disperata inferiorità numerica i bizantini furono schiacciati e con la loro sconfitta passarano nelle mani degli islamici la Siria e la Palestina, compresa Gerusalemme. Ovunque i cristiani monofisiti accolsero i seguaci di Allah che li avevano salvati dalla severa ortodossia di Bisanzio.
Perdendo il sostegno di queste tribù di confine, Eraclio aveva perduto la battaglia, l'intera guerra ma anche il luogo di origine e la patria della sua religione e infine si pisciò in faccia(ho mica scritto io [SM=x1140540] ).


a presto con nueve storie del'ineffabile impero dei basileus

P.S. esclusivamente per gli interessati : tengo in serbo altre stucchevoli vicende, datemi qualche tempo.


[Modificato da Fulcherio, 16/11/2009 23:13]
16/11/2009 23:23
 
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Re: come sputtanare un impero
Fulcherio,, 16/11/2009 22.33:

infine si pisciò in faccia(ho mica scritto io [SM=x1140540] ).




il passaggio storico postato l'ho trovato interessante e l'ho letto con piacere, ma ripetere ancora una volta l'idropisia di Eraclio lo trovo di poco gusto sinceramente. La satira è molto divertente ma solo se viene fatta con classe ed originalità [SM=g27960]


16/11/2009 23:34
 
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Re: Re: come sputtanare un impero
Fabius Maximus Germanicus, 16/11/2009 23.23:




il passaggio storico postato l'ho trovato interessante e l'ho letto con piacere, ma ripetere ancora una volta l'idropisia di Eraclio lo trovo di poco gusto sinceramente. La satira è molto divertente ma solo se viene fatta con classe ed originalità [SM=g27960]






ci si prende un pò troppo sulserio, non ti pare ?


comunque sembra che così avvenne effettivamente, perse gerusalemme e per lo schok(così si narra) gli venne la piscia in faccia, vabbè dai..moumble-moumble.. gocce di pioggia dorata cosparsero il suo volto.
[Modificato da Fulcherio, 16/11/2009 23:46]
17/11/2009 00:29
 
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Scusa,ma qui ci sono molte inesattezze, prima di tutto eraclio non impose la dottrina ortodossa, ma cercò di di mettere daccordo i vari patriarchi , non ci furono persecuzioni tanto per capirci, in secondo luogo non ci furono tradimenti , e i monofisisti non accolsero i mussulmani come liberatori ,resitettero fino a che non furono costretti a cedere, eraclio organizzà la difesa in maniera consona, gaza non è in egitto, e sembra che in tutte le battaglie i romani siano stati in inferiorità numerica, e lo dice haldon non certo l' ultimo arrivato, da dove hai preso tutto questo ?sembra gibbon versione integrale.




"Quando ti senti eccezionalmente lucido, entusiasta, forte, quando ti senti in cima al mondo, capace di spostare le montagne, connesso al tuo sogno, all ' ideale, allora sai che hai il sole in tasca" S.B.
17/11/2009 09:21
 
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senza contare che a Yarmuk (battaglia che durò più d'un giorno) gli arabi furono più volte sul punto di collassare sotto l'urto romano, tennero duro e riuscirono grazie alla superiorità numerica ad approfittare di un momento in cui la disunione dei corpi d'armata bizantini, per problemi di personalissime rivalità interne tra i comandanti dei contingenti alleati Vahān, Jabala ibn al-Ayham e Manṣūr, permise loro di affrontarli uno alla volta e metterli in rotta, visto che combattevano in una gola e già dal primo giorno gli arabi riuscirono ad impedire ai bizantini l'unico accesso alla loro posizione, solo che finché gli arabi attaccarono in campo aperto i bizantini la loro vittoria fu in serio dubbio, ma quando l'esercito imperiale cercò il giorno dopo di attraversare il ponte che permetteva di dispiegarsi davanti all'accampamento musulmano le avanguardie ingaggiarono battaglia con gli arabi mentre il resto dell'esercito si trovava impossibilitato ad intervenire, alcuni alleati vedendo perduta la battaglia si ritirarono mentre il grosso dei soldati romani piantato al campo non poté fare altro che difendersi...Eraclio poi nemmeno comandava le truppe di persona in quel momento

nota: Theodoros Trithyrius e Vahān morirono entrambi a Yarmuk combattendo gli arabi, quindi dire che l'esercito a Yarmuk fu guidato solo da Vahān e che questi tradì è l'ennesima inesattezza...Gibbon avrebbe scritto di meglio...inoltre non serve di certo un manuale di bizantinistica per leggere delle informazioni decenti su questo evento, basta il ben più leggero e romanzato "Le grandi battaglie del medioevo" di A. Frediani...
[Modificato da Xostantinou 17/11/2009 09:27]



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"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
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"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

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GlaucopideSophia w Xostantinou... Se voi vi infervorate è peggio, è chiaro che è un thread provocatorio, divertente all'inizio (anche a me piacciono queste curiosità), grottesco ed un pò stucchevole per come prosegue.
Io eviterei commenti tipo "costruito dai romani e scippato dai greculi" perchè un tantinello di accezione negativa e di poco rispetto verso chi segue appassionatamente la storia dell'impero romano d'oriente. Non è che si butta sul personale è solo che si può ridere e scherzare e fare satira di tutto e su tutto (io sono il primo) senza però scadere nella rozza provocazione da taverna o bar dello sport...

Saluti [SM=x1140548] [SM=x1140419]


Exaudi, regina tui pulcherrima mundi,
inter sidereos, Roma, recepta polos

« L'imperatore mio figlio è un sovrano capace, ma non di questi tempi, perché vede e pensa grandi cose, quali servivano ai tempi felici dei nostri avi. Invece oggi, che gli eventi ci incalzano, non di un imperatore ha bisogno il nostro stato, ma di un amministratore. Ho paura che dalle sue idee e iniziative deriverà la rovina di questa casata. »





17/11/2009 17:13
 
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luifik, 17/11/2009 16.18:

GlaucopideSophia w Xostantinou... Se voi vi infervorate è peggio, è chiaro che è un thread provocatorio, divertente all'inizio (anche a me piacciono queste curiosità), grottesco ed un pò stucchevole per come prosegue.
Io eviterei commenti tipo "costruito dai romani e scippato dai greculi" perchè un tantinello di accezione negativa e di poco rispetto verso chi segue appassionatamente la storia dell'impero romano d'oriente. Non è che si butta sul personale è solo che si può ridere e scherzare e fare satira di tutto e su tutto (io sono il primo) senza però scadere nella rozza provocazione da taverna o bar dello sport...

Saluti [SM=x1140548] [SM=x1140419]




si obietta forse sul fatto che non ci sia continuità storica tra impero romano-dè roma quelli proprio ddè llì fino a tuttàacircvonvaàlllaziòne, e bisanzio, posta agli antipodi ?? [SM=g27982] [SM=g27973]

sisisi [SM=x1140519] , ok vàbene è così come Voi dite.


... [SM=x1140525]

comunque secondo me, parere personale, l'impero romano non era solo il suo esercito il senato e istituzioni anche molto mutate nel tempo ma anche-e soprattutto se lo guardiamo con l'ottica odierna e i suoi ricorsi -Vico docet-, per il suo ecumene meditterraneo , che vuol dire commerci ininterrotti-globalizzazione antelitteram-mi pare si scriva.

questi commerci su larga scala prescindevano dal fatto geografico che roma e la sua mera posizione geografica appunto, è posta-ubicata- al centro del mediterraneo, fatto non secondario direi.

bisanzio fu un discendente-figlio-primogenito dopo gli altri e che portano fino agli zar..- di un impero che vedeva uno scambio di merci e strade-idee, di una vastità assai maggiore.

ola
[Modificato da Fulcherio, 17/11/2009 17:35]
17/11/2009 17:42
 
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Peccato che per Bisanzio le terre ex-romane fossero possesso imperiale di diritto, solamente da "riconquistare quando ce ne fosse l'occasione", nessuno mai a Costantinopoli si sognò mai di considerare le terre non più sotto l'egida imperiale come perdute per sempre e possesso di qualcun altro, ed ogni volta che gli fu possibile l'impero tentò di riprendersele, con alterne fortune (vedi Giustiniano I).
I commerci su larga scala continuarono comunque ad esserci visto che Costantinopoli era il polo commerciale primario del mediterraneo.



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Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
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"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


17/11/2009 18:02
 
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Ricordo che roma era una città abbastanza fuori dalle via commerciali che furono create appositamente, è si trasformò in un centro di puro consumo , ma quella situazione non poteva durare , favorì i commerci che andavano verso di lei , politica poi seguita anche da costantinopoli con la differenza che costantinopoli si trovava su una diretrice commerciale molto importante che permetteva scambi e lavorazioni delle materie prime, ricordo inoltre che roma non ricercava la globalizzazione, gli insediamenti che creò avevano una funzione militare, gran parte dei paesi conquistati non subirono nella realtà cambiamenti nelle campagne e nelle città già presenti ,che rimasero in buona parte immutate, questa politica fu ripresa dai romei ed diverse città del sud italia sono una testimonianza di ciò .




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17/11/2009 18:57
 
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Re:
GlaucopideSophia1, 17/11/2009 18.02:

gran parte dei paesi conquistati non subirono nella realtà cambiamenti nelle campagne e nelle città già presenti ,che rimasero in buona parte immutate, questa politica fu ripresa dai romei ed diverse città del sud italia sono una testimonianza di ciò .




Sono pienamente d'accordo sul topic valido ma tendende a denigrare in maniera molto negativa la storia di un impero, basta vedere il modo in cui più volte è stato riportato il problema dell'imperatore Eraclio.
Quotando l'ultima affermazione di GlaucopideSophia1 però volevo sottolineare che non è proprio così: il caso del sud Italia non è certo da imputare a Roma e a Bisanzio viste tutte le conseguenze storiche che ci saranno in seguito, e a mio parere molto più influenti e pesanti.
Un esempio le "Baronie" introdotte dalla Spagna.




[Modificato da Erik il Conquistatore 17/11/2009 19:00]
"Si vis pacem, para bellum."
"Oderint, dum metuant." (Gaius Iulius Caesar Germanicus, "Caligola")
"Gli stranieri chiedono a Costantinopoli tre cose: il fuoco greco, le insegne della sovranità e le spose imperiali, nate nella porpora." (Imperatore Costantino VII al figlio Romano II)
"Anche il Sole ha le sue macchie." (Napoleone Bonaparte, Generale e Imperatore di Francia)
17/11/2009 19:03
 
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No eric non mi riferivo a quello, ma alla creazione nel inizio del XI secolo di varie colonie nel sud utilizzando lo schema già in uso nel antichità.




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Re: Re:
Fulcherio,, 17/11/2009 17.13:




si obietta forse sul fatto che non ci sia continuità storica tra impero romano-dè roma quelli proprio ddè llì fino a tuttàacircvonvaàlllaziòne, e bisanzio, posta agli antipodi ?? [SM=g27982] [SM=g27973]

sisisi [SM=x1140519] , ok vàbene è così come Voi dite.


... [SM=x1140525]

comunque secondo me, parere personale, l'impero romano non era solo il suo esercito il senato e istituzioni anche molto mutate nel tempo ma anche-e soprattutto se lo guardiamo con l'ottica odierna e i suoi ricorsi -Vico docet-, per il suo ecumene meditterraneo , che vuol dire commerci ininterrotti-globalizzazione antelitteram-mi pare si scriva.

questi commerci su larga scala prescindevano dal fatto geografico che roma e la sua mera posizione geografica appunto, è posta-ubicata- al centro del mediterraneo, fatto non secondario direi.

bisanzio fu un discendente-figlio-primogenito dopo gli altri e che portano fino agli zar..- di un impero che vedeva uno scambio di merci e strade-idee, di una vastità assai maggiore.

ola






Quando si discute come hai esposto adesso non c'è niente di male, non sono d'accordo con quello che dici ma niente di male assolutamente... sono i diminutivi usati per deridere e la derisione (che non è esattamente satira ma sottrae alla storia ed alla dignità di un popolo) che non mi piacciono tanto, ma ti assicuro niente di personale, all'inizio del post su Costantino V mi veniva da sorridere anche a me ti assicuro... [SM=x1140522]


Exaudi, regina tui pulcherrima mundi,
inter sidereos, Roma, recepta polos

« L'imperatore mio figlio è un sovrano capace, ma non di questi tempi, perché vede e pensa grandi cose, quali servivano ai tempi felici dei nostri avi. Invece oggi, che gli eventi ci incalzano, non di un imperatore ha bisogno il nostro stato, ma di un amministratore. Ho paura che dalle sue idee e iniziative deriverà la rovina di questa casata. »





21/11/2009 11:14
 
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come sputtanare-qualsiasi- impero

BASILIO L'AMMAZZABULGARI [SM=x1140411]

L'imperatore bizantino Basilio II condusse una guerra senza quartiere contro i bulgari, finchè nel 1014 non inflisse una sconfitta decisiva alle loro forze. Anche se lo zar Samuele riuscì a sfuggire alle grinfie di Basilio,, il grosso del suo esercito cadde nelle mani dei bizantini.



Posto di fronte al problema di cosa fare di 14000 prigionieri, l'imperatore escogitò una soluzione militarmente efficace e politicamente decisiva. Benchè fosse un uomo duro ma non crudele, Basilio decise di porre fine alla resistenza bulgara una volta per tutte : avrebbe schiacciato lo stato bulgaro sotto una quantità enorme di invalidi. L'imperatore ordinò che i prigionieri fossero divisi in gruppi di cento uomini, novantanove dei quali dovevano essere immediatamente accecati, mentre il centesimo avrebbe avuto la fortuna di perdere un solo occhio, per essere in grado di guidare gli altri verso casa.
Completata l'atroce procedura, le colonne di uomini presero la via delle montagne, ciascuno di loro tenendo per la cintura il compagno che lo precedeva. Non si sa quanti si persero durante il viaggio di ritorno, ma è certo che quando i sopravvissuti così mutilati raggiunsero la capitale bulgara, lo zar Samuele vedendoli cadde in deliquio e morì nel giro di due giorni.
L'azione di Basilio restò così famosa-o malfamata- che il suo nome divenne sinonimo di terrore ben oltre il suo territorio e gli valse il soprannome di "Bulgaroctono" o "Ammazzabulgari" [SM=x1140411] .


se ne volete ancora basta solo chiedere [SM=x1140440]

ola [SM=x1140430]
21/11/2009 11:26
 
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[Modificato da Xostantinou 21/11/2009 11:26]



------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


21/11/2009 11:26
 
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peccato che quel soprannome 1: non se lo diede lui (si guardò bene dal vantarsi di una cosa simile) e nessuno glie lo diede finché fu in vita, 2: gli fu attribuito da degli storici bizantini qualche secolo dopo a scopo propagandistico.



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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


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